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Thursday, January 9, 2025

GRICE ITALO A-Z B BRA

 

Grice e Branciforte: la ragione conversazionale e l’implicatura conversazionale dei giochi olimpici – scuola di San Vito – filosofia emiliana -- filosofia italiana – Luigi Speranza, pel Gruppo di Gioco di H. P.Grice, The Swimming-Pool Library (San Vito). Filosofo emiliano. Filosofo italiano. San Vito, Emilia-Romagna. Grice: “You’ve got to love Branciforte: my favourite is his philosophy of what he calls ‘il messaggio,’ – I do use the term when I speak of a transmitter, and an addressee, etc. – the fact that he was born where Ikkos was born help, since one would need to recover Ikkos’s message! Branciforte sees philosophy as a pilgrimage of love – ‘il peregrine dell’amore’ with his ‘canzionere’ and surely the song needs an addressee!”. trabia: Giuseppe Giovanni Lanza del Vasto (n. San Vito dei Normanni), filosofo. Esponente della nobile famiglia siciliana dei Lanza di Trabia. Il suo vero nome è infatti Giuseppe Giovanni Luigi Enrico Lanza di Trabia-Branciforte. La sua personalità eccezionale riunisce caratteristiche disparate: filosofo con una forte vena mistica, ma anche patriarca fondatore di comunità rurali e attivista nonviolento contro la guerra d'Algeria o gli armamenti nucleari.   Trabia nacque in un piccolo paese salentino, San Vito, nella masseria "Specchia di Mare", da famiglia antica ed illustre: il padre, Luigi Giuseppe, nato a Ginevra, dottore in giurisprudenza e titolare di un'azienda agricola-vitivinicola era figlio illegittimo del principe siciliano Giuseppe III Lanza di Trabia. . Giuseppe Giovanni aveva due fratelli: Lorenzo Ercole, e Angelo Carlo, cittadino americano (partecipò allo sbarco in Sicilia). Lanza studiò al Condorcet a Parigi, poi filosofia a Firenze e Pisa, dove fu allievo di Carlini.  «La guerra di Abissinia già iniziava ed il mio rifiuto a parteciparvi era la cosa più evidente. E poi questa guerra non era che l’inizio: in seguito forse sarei stato ad uccidere inglesi, tedeschi e un giorno avrei avuto dinanzi alla mia baionetta Rainer Maria Rilke. No, la mia risposta era no. “Ma che cosa è che rende la guerra inevitabile?”, mi domandavo. Benché giovane avevo capito la puerilità delle risposte ordinarie, quelle che si rifanno alla nostra cattiveria, al nostro odio e al pregiudizio. Sapevo che la guerra non aveva a che fare con tutto ciò. “Certo, una dottrina esiste per opporsi alla guerra e la vedo nel Vangelo”, dicevo, “ma com’è che i cristiani non la vedono? Manca quindi un metodo, un metodo per difendersi senza offendere. Un modo nuovo, diverso, umano di risolvere i conflitti umani”. Solo in Gandhi vedevo colui che avrebbe potuto darmi una risposta ed il metodo.»  (Pagni R., Ultimi dialoghi con Lanza del Vasto) Così B. ricorda la sua decisione di partire per l'India, autofinanziandosi con la vendita a un'amica facoltosa del manoscritto della sua prima opera, Giuda. Lanza non partiva alla ricerca di spiritualità, tanto più che la conversione al cristianesimo gli impegnava pienamente l'animo:  «Ma mi ero, non senza pena, convertito alla mia propria religione, e avevo il mio da fare per meditare le Scritture ed applicarne i comandamenti. E se mi si chiedeva “siete cristiano?, rispondevo: Sarebbe ben prezioso dire di sì. Tento di esserlo".»  (L’Arca aveva una vigna per vela). In India, Lanza conobbe il Mahatma Gandhi, con il quale stette qualche mese, per poi recarsi in Himalaya. Durante il viaggio «conobbi le inquietudini sociali dell'India ed il suo metodo di liberazione, la non violenza, che era molto contraria al mio carattere (come del resto credo sia contraria al carattere di tutti). Nessuno è non violento per natura: siamo violenti e non proviamo vergogna a dirlo, anzi lo diciamo con un certo orgoglio. Ma ciò che non diciamo è che la vigliaccheria e la violenza fanno la forza delle nazioni e degli eserciti e la non violenza consiste nel superare questi due grandi motivi della storia umana. In India trova «un'umanità simile alla nostra quanto opposta: qualche cosa come un altro sesso.l ritorno in Europa  Lo scrittore e studioso in una delle sue comunità rurali (l'ultimo a destra) Tornato dall'India dopo ulteriori peregrinazioni in Terra Santa, Lanza comprende che la sua vocazione è di fondare una comunità rurale nonviolenta, sul modello del gandhiano ashram, la comunità autarchica ed egualitaria che per il Mahatma doveva essere la cellula della società. Gli ci volle del tempo prima di riuscire a concretizzarla attraverso la fondazione della comunità dell'Arca. Tra le poche persone a cui gli riesce di esporre il suo progetto c'è Simone Weil, che incontra a Marsiglia. Nonostante il suo pacifismo, Weil non nutriva molta fiducia nella nonviolenza gandhiana. Lanza gliene parlò e lei sembrò comprendere meglio. Poi parlarono della visione dell'Arca, che allora non si chiamava ancora così, ed era la prima volta che Lanza ne parlava con qualcuno. Lei capì subito! “È un diamante bellissimo”, disse. “Sì,” risposi “è vero. Ha solo un minuscolo difetto: che non esiste”. E lei: “Ma esisterà, esisterà, perché Dio lo vuole"."Simone aveva ragione. L'ultima sede della comunità è la Borie Noble, con circa centocinquanta persone che vivono nel modo più frugale e gioiosamente comunitario. Il nome venne quando si cominciò a parlare di “lanzismo”. Si comincia a parlare di Lanzisti e Lanzismo, cosa che mi fece rizzare il pelo. “Amici miei”, annunciai, “noi ci chiameremo l'Arca, quella di Noè beninteso. E noi gli animali dell'Arca.  Negli anni successivi numerosissime iniziative nonviolente videro protagonista Lanza e i suoi compagni, che seppero attirare l'attenzione dell'opinione pubblica francese e non solo. La prima azione pubblica nonviolenta è contro le torture e i massacri compiuti dai francesi in Algeria, e si svolge a Clichy in una casa dove aveva vissuto San Vincenzo de Paoli. L'azione fu guardata con relativo favore dalla stampa, e giunse la solidarietà di personalità come Mauriac o l'Abbé Pierre. Poi vennero le lotte contro il nucleare. B. con i suoi compagni penetrano nel cancello di una centrale elettronucleare e vengono poi trascinati via dai poliziotti. Poi ancora la campagna contro i “campi di assegnazione per residenza”, sorta di campi di concentramento per gli algerini “sospetti”, e quella in favore degli obiettori di coscienza. Durante la Quaresima tra due sessioni del Concilio Vaticano II B. fece un digiuno di quaranta giorni compiuto nell'attesa di una parola forte sulla pace da parte della Chiesa. Poco dopo il trentesimo giorno, il Segretario di Stato consegnò a Chanterelle, la moglie di Lanza, il testo dell'enciclica Pacem in Terris: «Dentro ci sono cose che non sono mai state dette, pagine che potrebbero essere firmate da suo marito!».  Altre saggi: Le pèlerinage aux sources, Denoël, Parigi, trad. italiana: Pellegrinaggio alle sorgenti, Jaca Book, Milano; Approches de la vie intérieure, Denoël, Parigi; traduzione italiana: Introduzione alla vita interiore, Jaca, Milano; Technique de la non-violence, Denoël, Parigi; traduzione italiana: Che cos'è la non violenza, Jaca, Milano; Il canzoniere del peregrin d'amore, Jaca, Milano; Vinôbâ, ou le nouveau pèlerinage, Denoël, Parigi; traduzione italiana: Vinoba, o il nuovo pellegrinaggio, Jaca, Milano; L'Arche avait pour voilure une vigne, Denoël, Parigi; trad. italiana: L'Arca aveva una vigna per vela, Jaca, Milano; Pour éviter la fin du monde, Rocher, Parigi; traduzione italiana: Per evitare la fine del mondo, Jaca, Milano; Principes et préceptes du retour à l'évidence, Denoël, Parigi; trad. italiana: Principi e precetti del ritorno all'evidenza, Gribaudi, Torino; Préface au Message Retrouvé de Cattiaux, Denoël, Parigi; traduzione italiana: Il Messaggio Ritrovato, Mediterranee, Roma. Pagni, B., Pellegrinaggio alle sorgenti82 Fiori, B. e Weil, Prospettiva Persona prospettiva persona/ editoriale// lanza_weil. pdf  Pagni,  L'Arca aveva una vigna per vela48  ivi  Madaule, Chi è B.; Mareuil, B. (Seghers) Doumerc, Dialoghi con B.; Roquet, Les Facettes du cristal (Conversazioni con B., Parigi) Arnaud de Mareuil, B., sa vie, son oeuvre, son message (Saint-Jean-de-Braye) Anne Fougère, Claude-Henri Rocquet: Lanza del Vasto. Pellegrino della nonviolenza, patriarca, poeta, (Paoline, Milano) Antonino Drago, Paolo Trianni, La filosofia di Lanza del Vasto (Jaka Book, Milano L'Arche di B. su arche-nonviolence.eu. Comunità di St Antoine, su arche-de-st-antoine.com. Comunità dell'Arca in Italia, su xoomer.virgilio. Provincia di Brindisi su Lanza del Vasto. Lanza del Vasto et Ramon Llull.  Biografie  Biografie Letteratura  Letteratura Filosofo del XX secoloPoeti italiani del XX secoloScrittori italiani Professore San Vito Non-violenza Lanza. vasto: essential Italian philosopher. Branciforte: Giuseppe Giovanni Luigi Enrico Lanza di Trabia-Branciforte -- Vasto: Essential Italian philosopher. Grice: “Note that he is Lanza del Vasto, but if he wants to keep the Vasto, under Vasto he goes! Even though Lanza is the aristocratic bit to it!” A • imm. Prf/^ro .-fcàfZle ^ f.tt. di F -Bei'fy/'J-i'   Airy'rvKAT^.wj jyj^ix.ù *^h:e7J'Atv attLiAI^d    DEI    ©iierosiHìi ©iLHMiPKsir    DELLA GRECIA  E DEI CIRCEINSI UN ROMA  DELLE CORSE DI BIGHE E DE’ FANTINI  A CAVALLO ED A PIEDI IN PADOVA  e  nell’ Anfiteatro dell’Arena in Milano   coi Nomi e Cognomi del Proprietarj  dei Cavalli e di quelli dei Yincitori  stati premiati nei diversi Spettacoli    M'J. G- A SPESE DELL’AUTORE  Edizione posta sotto la Salvaguardia  delle Leggi.    Miiako. Dalla Tipografìa Visa]^  DEI   (gailXgSìl  I GiuocHl più famosi della Grecia furono gli Olimpici. Essi instituiti furono non solamente per avvezzare  la gioventù agli esercizj del corpo, e per celebrare in  un determinato tempo la memoria de’più grandi avve-  nimenti; ma eziandio per onorare gli Dei. Distinte ve-  nivano cinque maniere differenti di esercitarsi oltre quella  del canto, e della musica; vale a dire il Corso che si  fece in prima a piedi, e poscia sopra de’coccbi; il Salto;  il Disco; la Lotta; finalmente il Cesto o sia la Scherma  a colpi di pugni.  I giuochi Olimpici, così chiamati dalla città di Olim-  pia, celebravansi ogni cinque anni; il che nascer poi  fece il costume di contare per via di Olimpiadi. Essi  cominciavano con un solenne sacrificio, e solevasi quivi  accorrere da tutte le parti della Grecia: i vincitori erano  pubblicati ad alta voce da un Araldo, e lodati con dei  cantici di vittoria; e si soleva ancora cinger la tevta del  medesimi con una corona trionfale. Ogni città, a cui  appartenevano, faceva a’ medesimi de’ricchi doni, e man-  tenuti erano per tutto il rimanente della vita a pubbli-  che spese. Il jiriraoj che riportò il premio uel corso a piedi  chiamavasi Corebo, nativo di Elide.. Cinisca figliuola del  re Archidamo fu la prima del suo sesso, che guadagnò  il premio nel corso de’cocchi, ciocché avvenne nella sesia  Olimpiade; così pure altre femmine ebbero parte in questi  giuochi.   Cleostene Epidanio riportò il premio del corso a cavallo. Polidamante, figlio di Nicia, aveva una statura gigan-  tesca, ed una forza, un coraggio ed una destrezza straordinaria. Essendo ancor giovane assaltò sul monte Olimpo  un gran leone, il quale desolava il paese, e l’uccise. Esso ancora fermava con una sola mano un cocchio  tirato da quattro cavalli; quindi Dario figlio di Artaserse curioso di esser testimonio della sua forza, gli pose  sul capo tre de’ più forti delle sue guardie, ed egli li  uccise tutti con un colpo di pugno.   Milone Crotoniala il più robusto, e nerboruto di tutti  gli atleti si mise un giorno ne’ giuochi Olimpici un  toro di due anni sopra le spalle, e portollo correndo  sino all’estremità dello steccato senza prender fiato, di poi  l’uccise con un colpo di pugno. Teagene Tasiese è commendabile per la sua destrezza,  per la sua agilità, e pel gran numero di corone dal  rnedesimo riportale in diversi torneamenti, che si fanno  ascendere a quattrocento.   1 vincitori di questi giuochi onorare solevansi con  delle corone; la più antica che data venne ai medesimi  era di Ulivo; e poscia date ne furono di Gramigna, di  Salcio, di Lauro, di Mirto, di Quercia, di Palma e di  Appio. Gli atleti vincitori incominciarono a far innalzare le loro statue, che furono dai medesimi dedicate  agli Dei; quindi ancora scolpiti venivano i loro nomi  sopra alcune colonne, poste nella pubblica piazza. Il  concorso a questi giuochi era si grande, che solamente  i principali personaggi delle città Greche vi potevano  aver luogo, e si celebravano con molta pompa e magnificenza. DEI m ^^oma   E DEL CIRCO MASSIMO    Cm legge la storia de’principj <31 Roma, avrà osservato, che questa singolare città prese ne’suoi primordj  il governo, le leggi, la magistratura, la religione, i riti  e le arti dagli Etruschi popoli circonvicini. Di tre specie erano i giuochi: i primi erano sce-  nici, o teatrali e consistevano, come oggi, a rappre-  sentare sul teatro commedie, canti, suoni, balli, e tutti  questi alla foggia toscana. Anfiteatrali erano i secondi;  e si riducevano a combattimenti gladiatori tra uomini  ed uomini, o tra uomini e fiei’e. I giuochi Circensi  formavano la terza specie; ed erano, come dice Tertulliano, nel loro apparato i più ricchi, ed i più pomposi.   Consistevano essi in corse di uomini a piedi ed a  cavallo precedute da varj sagrifizi: concorreva a questo  brillante spettacolo tutto il popolo romano, e special-  niente la più elegante gioventù e le più belle fanciulle,  le quali in lunghi stuoli andavano parte per vedere, e  parte per esser vedute.   11 primo Circo chiuso che si ediGcasse in Roma, fu opera  di Tarquinio Prisco principe appassionato per le grandi  costruzioni. Esso edificio fu chiamato Circo Massimo,  il quale poscia più non bastò alla cresciuta popolazione  di Roma.   Giulio Cesare credette dover dedicare al popolo romano ed alla religione, di cui era divenuto capo, un altro  ijii’co proporzionalo al bisogno; ma in vece di farlo nuovo,  pensò meglio di accrescere quello eretto da Tarquinio. Augusto suo successore rifabbricò questo Circo, ornan-  dolo di marmi in occasione, che andava abbellendo la  sua capitale.   Dionigi d’Alicarnasso narra che ai suoi tempi il Circo  Massimo era circondato da gran porticato, avente molte  scale artificiosamente distribuite a libero passo di quelli  che entravano ed uscivano: esso conteneva duecento sessanta mila spettatori. Tanta magnificenza non bastò ai successori d’Augusto;  perchè Tiberio, Caligola, Claudio e Nerone vi fecero anch’essi varj accrescimenti.   Quegli però, che più d’ogni altro lo accrebbe, fu Trajano, perchè a’suoi tempi la popolazione di Roma era  giunta forse al massimo suo aumento. I Romani erano cosi amanti di queste solennità, che  non domandavano al Principe, altro che abbondanza di  pane, e frequenza di giuochi Circensi. Questi gran giuochi Circensi consistevano poi in una  solenne processione terminata da varj pubblici sacrifizi,  che si facevano sulla spina del Circo; e in una corsa di  cento Righe tirate a quattro cavalli di fronte, e di una  numerosa corsa di fantini a cavallo ed a piedi.   Queste cento Bighe erano divise in quattro fazioni,  distinte dai colori, coi quali erano dipinte. V’ erano le  bianche, le rosse, le prasiue, o sia verde chiaro e le ve-  nete, o sia ceruleo marino; in modo, che ve n^erano ven-  ticinque per ciascun colore.   Ogni Biga portava un nome, e quello probabilmente  del suo agitatore.   Finite le corse de’carri, gli agitatori scendevano nel-  l’arena, e correvano a piedi a gara.   Dopo la corsa venivano gli atleti e i lottatori, i quali  facevano anch’ essi i loro esercizj, e con ciò finivasi la  giornata.   Questi differenti esercizj erano interrotti da pubblici  elogi che recitavansi in lode dei vincitori, e dalle di-  stribuzioni, che ad essi faceansi delle corone e de’premi.   Ecco dato un cenno o un’ idea dei Giuochi Circensi. VENEZIA COME LA GRECIA E ROMA   aveva aneli’ essa i suoi Spettacoli    Consistevano questi in Regate o corse lungo il Ca-  nalazzo che divide in due parti \^enezla, e in caccle di  tori con cani, nelle forze erculee divise in due fazioni di  così detti Nicolottl e Castellani, e in voli dal campanile  di san Marco alla riva della Piazzetta.   Furono sempre soggetto di universale ammirazione la  Venezia questi spettacoli, massimamente quello della così  detta regata.   Si dava principio allo spettacolo con un fresco, vale a  dire con una corsa di tutte le barche fornite riccamente in  diversi costumi, oltre le Bissone a otto remi, 3Ialgarolte  a sei remi e Peote, barche tutte di una diversa costru-  zione: v’ erano quelle, che rappresentavano le quattro  parti del mondo, le quattro stagioni dell’anno, i quat-  tro elementi, non che quelle rappresentanti la Forza, la  Temperanza e la Giustizia. Terminato il corso delle barche simboleggiate, avevano  luogo le così dette regate, la prima delle quali era di  dodici battelletti a un remo, e dodici a due remi, e  quella delle gondole a un remo, e a due remi nel me-  desimo numero. Prendevano il corso dalla Motta di sant’ Antonio;  schierate partita per partita avanti un cordino, davano  la mossa con uno sbaro di raortaletto; percorrevano tutto  il Canalazzo sino alla volta del palo collocato al Corpus  Domini, girato questo giungevano alla meta, in volta  del canale a casa del Nob. sig. Foscari, ove era costruita  una macchina a guisa di pulvinare, e dal giudici ri-  cevevano i premi destinati ai vincitori.   La lunghezza del Canalazzo rappresentava un ma-  gnifico Anfiteatro: tutti i maestosi palazzi basati anche ih  parte sul legno d’india erano addobbati di ricchissime  tappezzerie orientali, e chiudeva lo spettacolo una marcia trionfale di tutte le suddette barche. BELLE CORSE AL PRATO DELLA VALLE  m ^ac/o    ova Sua Eccellenza proveditore Andrea Metnó ei’esse il gran Prato della Valle in ampio  Circo Olimpico, adorno di statue rappresentanti uomini  illusti'i, di obelischi, e di vasi etruschi, per far le corse  particolari delle bighe, dei fantini a cavallo, dei barberi  e dei fantini a piedi.   Era costume in tutte le città dello Stato Veneto di dare  corse di cavalli e di uomini a piedi.   Ambivano i nobili veneti d’avere al loro Servizio i cosi  detti Lacchè o Volanti, che correvano a piedi in tutte  quelle corse che si facevano nello Stato, e queste erano  frequentij difatto questi Volanti a piedi correvano da  Mestre a Padova in due ore (spazio di venti miglia  italiane.)   Le solenni corse erano di miglia dieci, tra andata e  ritorno, e chi non correva questo spazio meno di un’ora  non prendeva premio. Detti premi erano cinque con le  loro bandiere, la prima rossa, la seconda celeste, la terza  verde, la quarta gialla, e la quinta bianca.   Tutti quelli che si distinsero in queste gare sono i  seguenti: IO    Nelle Corse parziali dei Lacchè:    Picino Fineo Sellila Badia Palermo Peverin Bernardinelli Martello Costa Baggio Seresa Morte Nardini Schincaglia Nardini Giustiniani Nelle corse parz   Il N. Alessandro Pepoli.   Il N. Giacomo Savorgnani. Il N. Siraone Contarini. 11 N. Lodovico Priuli. Bologna,  Meneghini Bettini Rabaldi Contenti Menegazzi Poiana Petito Pietro.   Coradi Bologna Picino Faina Bianchini Strajoto Coppa  li delle Bighe:  Il N. Agostino Nani.   Il N. Antonio Riva,   Il N. Zaneto Morosini:  ed altri. J    DELLA COSTRUZIONE DEL CIRCO   O ARENA IN MILANO   af/fa 3^ùa/z/ta c/  A spese della comune di Milano fu  eretto il gran Circo sulle tracce degli antichi Circhi di  Roma, dietro disegno dell’egregio signor cavaliere Luigi  Canonica regio architetto^ il suo giro esterno è di braccia  milanesi i4oo circa^ la sua lunghezza interna dalle car-  ceri alla porta trionfale braccia 4oo; la sua larghezza  dal pulvinare alla porta mortoria braccia aSo. Nell’interno del pulvinare il cornicione è fregiato di  un basso rilievo a chiaroscuro rappresentante la gran  pompa Circense degli antichi Romani, dipinta dall’esimio  signor Monticelli.  Dice Dionigi, ed anche OVIDIO, che avanti di comin-  ciare i giuochi Circensi, la pompa, o sia processione,  scendeva dal Campidoglio, e pel foro romano s’incammi-  nava in bell’ordine verso il circo Massimo; la galleria  interna di ordine Corinto, ornata di otto colonne di gra-  nito lombardo, come pure tutti i gradi, e scalari, che  discende al podio; e ciò è quanto viene rappresentato  nel suddetto fregio.   La porta trionfale è di ordine dorico di granito; il  timpano sopra il cornicione rappresenta la Fama in basso  rilievo, che distribuisce le corone al vincitori. Le car-  Il braccio di Milano corrisponde a metri lineari Oj5g  centimetri. 12 deri, della lunghezza di braccia loo in Uno colla terrazza  sopra le medesime, e le torri deU’oppldo costituiscono  un imponente fabbricato tutto di pietra viva. Nell’AnGteatro dell’ Arena in Milano, ebbe luogo il famoso spettacolo, non  più vedutosi in questa Capitale, della Naumachia, o regata di barche.   Per l’esecuzione di detto spettacolo, si fecero traspor-  tare una quantità di barche di varie dimensioni, prendendole nei laghi vicini, e facendo venire molti barca-  iuoli abitanti i paesi lungo il lago di Como — Dato il  segnale, si distaccarono dal luogo delle carceri sei barche,  ciascuna portando seco quattro barcaiuoli, i quali fecero  la loro corsa col compire tre giri intorno alla Arena.  Successivamente compirono i loro girl altre dodici bar-  che a sei a sei, come si disse delle prime. Le prime due  di ciascuna coppia, che prime poterono arrivare alla  meta, dovettero di nuovo cimentarsi nella quarta corsa  per la decisione del premi, e rimasero vincitori gl’ in-  frascritti:    e)Loiue 6 ©o^w/oiufi   Set   Sverni a   111   cilowtiita ulaX'C'   IH   Andrea Gregol .I.   4oo  Bianchi. . .   II.   3oo   1 Prada    III.   200   i La Lira Laliana equivale ad Aiistr. r.   l4-  i3 — Si tenne neirAnfi teatro deU  TArena in Milano lo spettacolo di bighe, e fantini a  piedi ed a cavallo. In detto giorno si diede lo spetta-  colo suddetto, essendosi prima esperlmentati gl’individui  ed i cavalli, e riconosciuti aventi ciascuno le condizioni  necessarie prescritte dai politici regolamenti.   In detta giornata i vincitori furono i seguenti.    Slfooute e Co^H-owt'e'   ìit,   Sei. ©O/caffi   cKjoiM'e' 6' ©«^M'ome   e> ilei, ( 3 aiitim/   IH/   cHoin-m'OiitoMt'e  t)eC ^teiuio  la §c.   CORSO DELLE BIGHE. Vignoni Cardinali   I.   3 oo   Della Tela Gaet.   Barzaghi   li.   200   Roelli   Radaelli Pietro   IH.   100   CORS.A DEI FANTINI A   CAVALLO.   Bottini Baldassare   Porlesi Angelo   I.   200   Ghezzi  Daniri  II.   100   CORSA   DEI FANTINI   A PIED   I.    Coppa Girolamo   I. i 5 o «5   Feroldi  II.   75    Scorpioni  III.   5 o 1   Lo Scudo di ItJilano equivale ad Auslr. L.   5 . 29. 1    Si diede nell’Arena di Mi-  lano un eguale spettacolo tenutosi nel i Marzo 1808,  cioè, corse di bighe e fantini a piedi ed a cavallo. Quelli  che fortunati ottennero in quel giorno il premio furono  i seguenti descritti nell’infrascitta tabella:    Dii/ 5*t(5pueba^   Dei/ GnvaKl   cTCjouve 6 Go^itoiue  De^fi/ cHau-w^o.,  e/ Dei/ ^ aw.kwi; j   ^MlM/td   111 / Qiaiòi   JWuw/Ou/tocw/e  De6 $reiui/0   IH/ cltaE.   CORSO DELLE Bl   GHE.    Fontana Batt.   Cardinali “   I.   aooo Caprara S. E. Carlo   Vimercati Carlo   II.   0   0   Sevolini Trabattoni III.   1000   CORSA D EI FANTINI A  CAVALLO.   Saul Conte Àlorio   Porlesi Luigi  I.   i5oo   Besozzi Filippo .   Bucchetti Luigi.   IL   1000   CORSA   DEI FANTINI   A PIED   r.    Testoni Antonio   I. 1000    Coppa  II.   5oo    Feroldi Fr.  3oo i5 NeU’Anfiteatro dell’Arena in Milano si tenne pubblico  divertimento della regata eseguita con barche fatte tra-  sportare dai vicini laghi, e con barcaiuoli abitanti i paesi  lungo i detti laghi.   Detto spettacolo ebbe luogo nel giorno i Giugno i8ri  colla distribuzione dei seguenti premi consegnati ai sin-  goli vincitori della medesima regata.  Storne e Go^uoitt/e   Jet    c/lomiuoM/tooiC'e   Se-K ^teutio   11*   Garavaglia Paolo I.   4oo   Baroni. . .   II.   000   Bianchi Agostino . Nel giorno i agosto i8ii sì tenne nell’Arena di Mi-  lano uno spettacolo di corse di bighe, e fantini a piedi  ed a cavallo, colla distribuzione dei sottonotati premi dati  ai singoli vincitori come appare dall’unita tabella. dei/ Oa.vafCv   Slboni/e 6 Go^it/oiwe  cibu&'.^ix,  e dei.   lU/ Qtxóói/   lHoUMM/OW/toWe   deC   11* 5taK. CORSO DELLE BIGHE,    Vignoni Carlo .   Cardinali Gio. B.   I. 2000   Galli Giuseppe.   Barzaghi Luigi II.   i5oo   Della Tela Gio.B.   Vimercali 1000   CORSA DEI FANTINI A   CANAI   LO,   Labedojers    Pier Giuseppe . I.   i5oo   Alari conle Saule   Rossi    II.   1000   CORSA   DEI FANTINI   A PIEDI.    Mandelli Giuseppe   I. 1000    Tesloni Antonio   II.   5oo    Coppa  III.   3oo    17 In Milano fuori di porta Orieulale nel giorno 17 ago-  sto 1812, si tennero le corse di fantini a piedi ed a  cavallo.   Detto spettacolo ebbe il suo principio al ponte di  Porta Orientale, ed aglrandosi 1 fantini intorno all’ al-  bergo, detto di Loreto nuovo, ritornarono essi sullo stesso  ponte a ricevere gli stabiliti premi ai singoli vincitori  come dall’unita tabella:    afLoiiKe e Q/o^woiwe  Jet $^capi/i,eta»j   Jo) Oo/vix^G,   Dii/ ^OÀAhwV   ^ veruno   IU>   oRoiinM'outow/e   ut ^taP,   CORSA DEI FANTINI A  CAVALLO.   Saul Conte Alario   Botta Caprini Comolli IL   1000   Cordini Agostino Domiri Paol9  I CORSA DEI FANTINI A PIEDI. Coppa I.  1000  Testoni II. 600 Poutigia Frane.”   III.   3oo 2 — i8 Avendo il Consiglio Comunale della regia città di Mi-  lano deliberato di festeggiare con pubbliche dimostra-^  zlonl di esultanza il fausto arrivo in Milano di S. A.  l’Arciduca Giovanni.   La Commissione delegata del predetto Consiglio de-  duce a notizia, che tra gli spettacoli 'pubblici divisati  nel giorno i8 maggio i8i5, si faranno le Corse dello  bighe e de’fautini a cavallo, e dei fantini a piedi.    3«/   De»   (3Li5iti6 e ©o^ Moitve  De^^ii cAsirt'iga  e Da ^ antiiu/   ^teu*wj   ciloii*iuoitbotx«   2ycc&. DÌI.   CORSO DELLE BIGHE. Galli .   Cardinali.   I.   100   Galli Gallarati   Carlo 'Vimercali  Redaelli   II.   8o,  detto Cadetto   in.   6o   CORSA BEI FANTINI A CAVALLO.   Giuseppe Bordoni   GiovanniBelloni   I.   8o   Gaetano Turcotii  l   Giuseppe Bordoni   Ferdin. Bergomi   II.   6o  Picozzi   III.   So   CORSA   DEI FANTINI   A PIE!   H.  Maodelli   I.   5o  Frane. Pontigia   Antonio Testoni   III.  3o Uno Zecchino corrisponde ad Auslr. L. i3. 6o. i    >9    Spettacoli Circenai diretti da Girolamo Coppa  da eseguirsi  La Russia ha le sue slitte, la Scozia le sue caccie,  l’Inghilterra le sue corse, la Spagna le sue giostre dei  tori. La musica, il ballo, la corsa, le militari evoluzio-  ni, le sceniche rappresentazioni sono spettacoli de’quali  anche a’giorni nostra ogni popolo si diletta, e che pa-  gano varii ed importanti tributi all’utilità pubblica.   il sistema degli antichi spettacoli ci dimostra i sommi  vantaggi che se ne possono ritrarre. Il vigore de’ corpi,  che ha tanta influenza in quello dell’anima, la destrezza,  l’agilità, la forza ed il coraggio, non erano i soli beni  che col piacere combinavano negli esercizii della greca  e della romana palestra, e negli spettacoli a’qnali que-  sti servivano. Veniva co’ medesimi mirabilmente alimentata, estesa, invigorita la passione della gloria. In essi  comparivano i più distinti personaggi^ Socrate si faceva  un dovere d’intervenire, Alcibiade riportò tre premi, e  Catone si disponeva nella sua gioventù a divenire quel  che fu nella sua vecchiezza.   Le corone d’ulivo, di lauro, di appio verde o secco  che si davano ai vincitori de’diversi giuochi in Grecia,  i premj presso a poco simili che si davano per Io stesso  merito in Roma, preparavano quelli che si ottenevano  quindi dalla virtù e dai talenti del magistrato e del  guerriero nel foro e nel campo; nella palestra e nel circo  gli esercizii erano diversi, ma lo scopo era sempre un  solo, quello di alimentare cioè la passione della gloria.  Ma i costumi nostri son diversi da quelli de’Greci e de-  gli antichi Romani, e le nostre leggi non hanno uopo  di un tal mezzo per estendere questa utilissima passione.  Si può dire per altro che noi pure potremmo ritrarre  dei rilevanti vantaggi da questi spettacoli se venissero  nella patria nostra adottati, purché si avesse cura di prevenire gl’incovenieuti che s’introdussero in quelli de’Ro-  ^ni, si modificasse l’antica pakstra, e se ne proscrivesse  ^ ferocia e l’indecenza.  Somministrando con essi de’piaceri utili agli uomini,  s’impedirebbe che da loro medesimi se ne formassero  de'perniciosi.   Quell’ istinto che conduce i giovani all’ azione ed al  placei’e potrebbe in questi spettacoli servir di mezzo per  abituarli all’ordine, alla tolleranza della fatica, al vigore  del corpo, all’energia dello spirito e per garantirli dal-  Tozio sempre seguito’ dalla noia, dalla frivolezza e dal  vizio.   Con ({ueste idee Coppa Girolamo e compagni pensarono d’introdurre in questa Capitale alcuni spettacoli,  ch’essi denominano Circensi dal circo od anfiteatro situato sulla piazza d’armi di questa Città, luogo dove intendono di darli, e a questo oggetto implorarono ed  ottennero la necessaria permissione dall’Imperiale Regio  Governo di Milano.   Una corsa di dieciotto fantini a piedi, vestili alla  Romana che sortiranno dalle Carceri, e gireranno in-  torno alla spina, faranno otto corse complete sino alla  meta, i primi tre vincitori otterranno   Il primo . . italiane lir. 3 oo   11 secondo « 200   li terzo» 100  Questa verrà seguita da altra corsa di dodici fautini  a cavallo che sortendo dalle carceri, faranno quattro  corse complete sino alla meta   Al primo italiane lir, 5 oo   Al secondo « 3 oo   Al terzo 30 0    Immediatamente alle accennate corse succederà quella  di sei bighe, le quali sortiranno parimenti dalle carceri  e faranno quattro corse complete sino alla meta La prima italiane lir. 700   La seconda  >» 4 ®®   L.i ter/.a » Lo spettacolo sarà chiuso con una marcia trionfale e  pompa Circense composta di quattrocento individui vestiti tutti alla Romana. I. Il Prefetto dei giuochi in  cocchio a quattro cavalli di fronte. II. Banda militai^.  Insegne e trofei, varj genj, carro per le vestali ti-  rato da otto buoi di fronte. IV. Centuria o compagnia  di 100 militari alla Romana. V. Tutti i fantini a piedi  ed a cavallo e gli auriga vincitori e pi’emiati in carro  trionfale tirato da quattro buoi di fronte. VI. Banda  militare. VII. Altra compagnia di loo militari alla Ro-  mana non che tutti i perdenti delle corse che chiudono  la pompa Circense.   Colti e generosi Milanesi! la suddetta società assumo  questa utile e dispendiosa impresa sotto i vostri beni-  gni auspicj. Voi che con tanto ardore proteggete tutte  le vantaggiose insti tuzioni, onorerete de’ vostri suffragi  pur questa, che al vantaggio unisce il vostro diletto.  La scelta degli spettacoli sarà regolata dalla condizione  de’tempi e del luogo, e dal gran principio di dare al  pubblico un utile trattenimento.   Ma a voi s’ appartiene 1 ’ animarla ed il proteggerla.  Incoraggiti da vostri applausi i valorosi atleti che si  presenteranno in questi spettacoli, nascerà nobil gara  tra loro, e siffatti esercizj che da principio potranno  essere oggetto di semplice curiosità, diverranno poscia  mercè il vostro generoso eccitamento un oggetto di pub-  blico interesse.    32  1 c}'(3oiwe E   3«.   dei/ 0a(>a£&   cT^lWe • 00^U«HM  ellotACi^A  » ^ autùw   $e>eiulo   iM   aAouuM'OHtlSM.  d.f ^veuM/o   IH» ólloE. CORSA DELLE BIGHE. Gio. Vignoni Cardinali .  700   Galli.  Barzaghi   II.   4oo   Rossi Radaelli CORSA Uel FAlVTmi A CAVALLO.  Caprini Arrigoni   5oo Villano   Gaet. Bazzeri   II.   3oo  Bianchi Lonati III.   aoo   CORSA   DEI FANXmi   A PIEDI.    Gius. Mandelli  I. 3(50    Girolamo Coppa   II.   aoo Testoni   IH.   100   spettacoli Circensi diretti da Girolamo Coppa. Mentre si sta preparando un grandioso spettadolo che  deve principalinante corrispondere a quelli che dagli  antichi Romani chiamavansi Gircensijsl è divisato intanto  di dare nel giorno suindicato un trattenimento a questo  rispettabile Pubblico, che* pel suo genere e per il buon  ordine ond’esso verrà eseguito riuscirà di sommo dilello.   Consisterà il medesimo in una corsa di dodici fantini a  cavallo nella quale compariranno de’cavalli forestieri, che  sortiranno dalle carceri, faranno sei giri completi per  arrivare alla metà.   Indi avrà luogo una porsa di ventiquattro fantini a  piedi che saranno divisi in tre partite, ciascuna delle  quali sarà composta di otto, estratti a sorte. Ognuna di  esse deve fare quattro giri, ed I primi delle singole partite che giungeranno alla mela, dovranno cimentarsi ad  un’altra corsa di quattro giri per la decisione de’prenij.   Sortiranno poscia gli altri ventuno fantini, i quali  dovranno fare unitamente quattro giri, ed il primo di  loro che giungerà alla meta avrà il premio. Succederà a queste un’altra corsa dilettevole eseguila  da ventiquattro nani, che a guisa di satiri degli antichi  greci rallegrerà gli spettatori. Questi sortiranno dalle car-  ceri, e faranno un giro completo sino alla meta, i primi  tre riporteranno il premio. Due bande militari delle più melodiose rallegrerà  lo spirito degli spettatori nel tempo che dureranno  queste corse.   Lo spettacolo avrà fine con Una marcia trionfale In  cui vedrassi un superbo cocchio, nel quale vi sarà il  Prefetto dei giuochi. Terranno dietro al medesimo i fan-  tini a piedi, ed a cavallo, che non ottennero il premio,  e si chiuderà lo spettacolo con un maestoso carro trionfale, su cui vi saranno i vincitori accompagnati da  numerose comparse, che colla splendidezza degli abiti loro  e colla regolarità de’loro movimenti renderanno ollre-  modo piacevole e dignitosa questa marcia. Accorrete dunqile, generosi milanesi, che hen degno  farà di voi lo spettacolo che vi si annunzia.   Vogliate procurare a voi stessi un nuovo e grande di-  letto, ed all'impresa di questi giuochi l'onore di aver  saputo deliziosamente occupare alcune delle ore da voi  destinate al sollievo dell’animo.    cTtoiM'S 8 Go^HOtM'e  3ei/ ^cepueboyc/j   SeK Oavo-tCì.   e Oo^M'oiue   Dà/ <5 ^ ccMhm   Svenino  iM. 0fa^Si/   cUsuuu'Ou.tM' e   n*   CORSA r   tEI FANTINI A   CAVALLO.   Angelo Curii .   Antonio Giulini   I.   4oo   Carlo Galimberti Borsoni .   ir.   3oo   Ambrogio Oliva   Matteo Sarti .CORSA   DEI FANTINI   A PIEI   )I.  Borghetli   I.   3oo    Carlo Pedrelli II.   300 Tadei.   III.   100   CORSA D   EI 21 FANTII   VI A PI   EDI. Coppa   Unico   3òo   C   :ORSA DEI NA   NI. Botta Limonzino      detto Amabile   ir.   8o    Baldass. Ducbetti      detto Formica   in.   6, 1  20  Avendo il Consiglio Comunale deliberato di festeggiare  il fausto avvenimento di S. A. R. il serenissimo arci-duca Ranieri, vice-re del Regno Lombardo- Veneto; la  Commissione delegata del suddetto Consiglio deduce à  pubblica notizia, che tra gli spettacoli divisati nel i6  giugno 1818, si faranno le corse delle bighe e de’ fan-  tini a cavallo ed a piedi, neU’anfìteatro dell’Arena alla  Piazza d’Armi.    f Oo^tt'ouve  ìei; ^C'OpMclaty   Sei/ Gixvixffi-   10^01116 e Go^M'OIìVI’  oADut-i^a.   e Dei» ^veiMio  tiK QlaSiii   Ili   CORSA DELLE BIGHE. Ant,  conte Eallhyany   1   Cardinale  I.  too Fontana Carlo Vimercati   II.   80   F ra nccScoF rigerio   Paolo Trabattoni   III.   60   CORSA I]   • EI FANTINI A   CAVALLO.  Pizzini Marchesi 1.   8a  Bordoni   Filip. Ognibenè   II.   6a   Gaetano Bordoni   Dionigio FiOrentini   ICORSA   DEI FANTINI   A PIEDI.  Borghetti   I.   5 o   Pedrelli .   IL   4 o   Tadei   III.   3o    • a6 Fa il seguente avviso. Ridotti  a compimento i difficili apparecchi dello spettacolo annua*  ràato col precedente manifesto del giorno i 5 e vedendo  che r attuale stagione favorisce pure il buon esito del  medesirai, ci affrettiamo di prevenire il rispettabile Pubblico di questa illustre Metropoli, che oggi giorno die-  ciotto avrà luogo un sorprendente fuoco artificiale com-  posto e diretto da Morengbi. Colte e gentili signore milanesi, l’invito è a voi prin-  cipalmente diretto, perchè se voi onorerete in copioso  numero lo spettacolo che vi si annunzia, esso sarà pure  onorato di gran numero di nomini, solendo questi accorrere ove vi siano garbate e virtuose dopne. Gran Carosello o Giostra diretta dal si-  (jnor Capitano I\ antica IJng arese. Questo grandioso spettacolo del Cai’osello fu eseguito alla  presenza dì S. A. I. R, il serenissimo arciduca Ranieri  vice-re del Regno Lombardo-Veneto; il medesimo era  composto da quattrocento cavalieri ungheresi sotto la  direzione de’ loro comandanti. L’area dell’anfiteatro rappresentava un antico torneo arricchito nel suo quadro-  lungo di colonne, di statue in armatura dei secoli di  mezzo, nel centro torreggiava un magnifico obelisco  acforno di ricchissimi trofei militari, al suono armonioso  di quattro bande riunite succederono le gare fra i cavalieri giostratori, e queste si combinarono in dilettevoli  contraddanze, evoluzioni militari, in quadri pittoreschi,  e chiudeva lo spettacolo una marcia trionfale.  Grandioso spettacolo di corse di fantini a  piedi dirette da Girolamo Coppa, e mac-  china di fuochi artificiali, che avrà luogo. Una banda delle più melodiose rallegrerà gli spetla-  loi’i ^ indi si presenteranno ventiquattro fantini a piedi  i quali eseguiranno una ben ordinala corsa^ che sarà di*  visa in tre parli, ciascuna delle quali sarà composta di  otto; ognuna di esse deve fare quattro giri, ed i primi  delle singole parti che giungeranno alla meta^ dovranno  rimettersi ad altra corsa di quattro giri per la decisione  de’premi.   Sortiranno poscia gli altri ventuno fantini, i quali do-  vranno fare unitamente quattro giri, ed il primo di loro,  che giungerà alla meta, verrà unito ai primi tre; i quali  dovranno di nuovo cimentarsi ad una corsa di altri quat-  tro giri, per la decisione degrinfrascritti premi. Oo^it;>(ue   3el   ^cetili»  iit OfoAòt.   ilef ^teuMO  ii« tTTClf.   Bardelli Carlo I.   3oo   Branca Tadei. Pedroni  Dopo ciò si cominceranno le forze ginnastiche dei già  rinomali Atleti e mentre che il Pubblico anderà applaudendo r attività, la destrezza, e la forza degl’ individuati atleti, una granata annuncierà, che nell* Anfi-  teatro evvi un magnifico fuoco artificiale composto «    k^lrelto dal professore di pirotecnica, Giambattista Pio-  tiiarla, milanese.   Una maccViina rappresentante la reggia di Minerva,  Dea delle scienze, si troverà innalzata nell’anfiteatro. Gli  spettatori potranno conoscere che il disegno di questa  è tolto da uno de’più magnificbi e grandiosi nell’ordine  architettònico, avendo campo di osservarlo partitamente,  trientre si eseguiranno le suddette corse.   Diverse qualità di razzi, granate e bombe in N.° di  4 t) 0 ; saranno i forieri dell’incendio della macchina. Una galante girandola, che mostrerà senza interruzione variate figure e moltipllcl colori, sarà il primo  pezzo de’gluochi fermi.   Due grandi tornei faranno al naturale distinguere il  solò e la luna. Due sorprendènti stelloni contornati da piccole stel-  lette tutte illuminate, giuocheranno unitamente, e formeranno uii fuoco brlllaote. Due girandole con specchio d’ illuminazione, formeranno un mulino a vento. Due rosoni in continuo giro, cori specchio a vari colori, si apriranno e si chiuderanno replicatamente.   Una scappata di mille saraSetti, formeranno in aria  un bouquet con batteria.   Due casse di 4^0 razzi a batterla regolata, faranno  una continua moschettata. Una sortita di 4^0 palle avvampate; faranno apparire  il chiaror del giorno.   La macchina verrà illiiminata a giorrto, riel ciii mezzo'  risplenderà la statua di Minerva.   Ventiquattro fontanonl di un getto tnaraviglloso, forme-  r.nnno un intrecciato giùoco.   Un fuoco alla foggia di un grande Vesuvio, si alzerà  nell’aria, con istrepitosa batteria, che annuncierà il ter-  mine dello spettacolo,   Colti e generosi Milanesi, voi che con tanto^ 'ardore  proteggete le belle arti, l’artefice Piomarta, ardisce as-  Sicurai vi, che non rimarrete delusi. Nel giorno i 4 maggio 1820, Giambattista Piomarta  professore macchinista di fuochi artificiali^ che nel giorno  vent’otto novembre del decorso anno, incendiò la mac-  china da esso costrutta con pieno aggradimento, ha di-  visato anche 3 richiesta di molte persone che nbn sono  allora Intervenute, di ripetere il disegno della stessa macchina.   Due bande militari annuncieranno il divertimento,  che comincerà con una dilettevole corsa di dodici nani  elegantemente vestiti alla spagnupla, i quali sqrtiranno  dalle carceri, e gireranna due volte intorno alTarea del-  Tanfiteatro, ed i primi tre che arriveranno alla meta  otterranno i seguenti prepil, S^ovu/e e/   Dei. tenui»   OflX^^lr   II* 3 TCif. Roncignolo Poiani . IL   80  Pisina   III.   60   La Lira Milanese equivale ad Auslr. Cent, 87.    Spettacolo del professore Giacomo Garnerin, Esperienze aereo-fisiche che non ebbero effetto, per  cui fu condannalo il Garnerin a dare un altro spetta-  colo nel mezzo della piazza d'armi gfatis, che venne  applaudito dal pubblico.  Grandioso spettacolo diretto da Coppa. Uno dei grandi avvenimenti che ci ha lasciato la  storia antica, è certamente la guerra micidiale tra i  Greci ed i Trojani che terminò coll’incendio e distruzione  della famosa città di Priamo, causata dal rapimento  della greca Elena fatto da Paride. Questo punto d’istoria  tanto interessante, sebbene involto nelle tenebre dei se-  coli e nel bivio della favola, di cui Omero, e VIRGILIO ce ne dipingono maestrevolmente la miseranda catastrofe,  è l’interessante trattenimento che Girolamo Coppa, e  Socj si propongono di dare nel suddetto giorno.   Troja cinta dalle sue inespugnabili mura, che Sarà  collocata al sito delle carceri, si vedrà rapidamente ardere  dalle Gamme; le grida, il pianto, la disperazione degli  infelici abitanti confusi collo strepito dell’armi; le mine  delle più alte moli, la desolazione dei vinti e il tripu-  dio dei vincitori; la partenza del pio Enea portando  sugli omeri il vecchio suo padre Anchise; una sor-  prendente illuminazione del tèmpio di Minerva col  simulacro trasparente della Dea; un fuoco che a guisa di  Vesuvio s’innalzerà nell’aria sarà lo spettacolo tragico-pan-  loraimico-pirotecnico che si presenterà a questo Pubblico  rispettabile. Armata greca, guidata dal duci collegati ti-  rati nelle bighe da quattro cavalli di fronte, trombettieri  a cavallo, sacerdoti, auguri, sacriGcatori, vittime e il gran  cavallo nel cui cavo seno vi si nascondono armi, guerrieri, attrezzi, macchine di guerra; armata trojana, coro  di donzelle e fanciulle, bande militari, analogo vestia-  rio, popolo, e tutto ciò che forma il maestoso ed im-  ponente corredo di questo grande avvenimento, che verrà  «seguilo da mille, e più individui, non che con quella  indispensabile illusione che ne costituisce il pregio del-  l’azione.   Fi  a ricbh^ta . generale &l  replica il grandioso spettacolo del famoso incendio e di>  sti’Uzione della celebre città di Troja^ causato dal Ratto  d’Elena fatto da Paride.   Quindi è die lo spettacolo verrà eseguito con ujaggior  nuineró d’attori^ di truppe, di bighe, e di tutti quegli  importanti accessori che esige la nobiltà e grandezza  deirargomento. Esperienze aereo fisiche d^eseguirsi soltanto  all’altezza delle piante del professore Già'  corno Gnrnerin di Parigi^ nel giorno 10  settembre 1820 alle ore 6 pomei'idiane.   Appoggiato il detto Garnerin ai tratti d’aggradimento  dimostrati al suo spettacolo, che ebbe l’onore di dare  nello scorso agosto sulla grande piazza d’armi, egli si  accinge a darne un altro nuovo, di sommo interesse, e  di particolare sua invenzione.   Detto spettacolo consisterà nel combattimento delle Comete preceduto dalla prova del paracadute, eseguita con  un animale vivo, che ritornando a terra, discenderà  tranquillamente nella stessa arena, e da un pallone, col  quale il professore, dimostrando la necessità dell’invenzione del suo paracadute, farà conoscere appieno le tern  ribili catastrofi succedute a Pilatre-des-Roziers, e mada-  ma Blanchard ed al rinomatissimo italiano Zambeccari  p*r mancanza del paracadute, c darà altre espegenze  areo-pirojecniche.La conquista di Belgrado. Grandioso spettacolo, diretto da Girolamo Coppa.,  Quel Belgrado, che nella storia della guerra aveva res i  illustri i nomi di Corvino, Huniade, Massimiliano di  Baviera, ed Eugenio di Savoja era finalmente destinato  a coronare la gloria di Loudon.   SuU’eseiTipio deir anno scorso penetrarono anche in  quest’anno sul piàncipio di agosto i Turchi nel Banato  dalla parte di Schuponeck, si sparsero per tutta la valle,  e volevano avanzare verso Mahadiaj ma li 28 agosto cac-  piolli il generai Cleirfart intieramente dal territorio Austriaco. Loudon restituissi 3 Seraelicco, si accorsero or  ora chiaramente i Turchi, che si trattava dall’assedio di  Belgrado. Il Bascià fece chiedere istantemente una tregua; Loudon vi condiscese, nello stesso tempo facendo  intendere al Bascià di decidersi se voleva rendere la  piazza, ed accettare la libera sortita. La quale proposta  venne ricusata dal Bascià, e s’ incomincia col bombardamento della fortezza. Al sito delle Carceri s’innalzerà la fortezza di Belgrado  cinta dalle sue inespugnabili mui*a in istato d’assedio.  L’arena del circo rappresenterà un campo di battaglia,  sparso qua e là di tende militari, padiglioni, attrezzi da  guerra, cannoni, mortaj, e di truppe Tedesche ed Un-  gheresi. Il colonnello conte d’ Argentau, parla ai suoi  subalterni. Miei signori, noi siamo stati prescelti dal  Maresciallo Loudon, per l’ iutrapresa dell’attacco della  fortezza. Ma tutto dal nostro zelo dipende, spero quindi  che ognuno impiegherà tutte le sue forze per sostenere  anche in quest’occasione l’onore del nome che portiamo,  e la gloria che il nostro Maresciallo si è acquistata. Non  vi è bisogno d’ulteriori esortazioni lusingandomi di po-  tere giustamente riporre in loro tutta la mia fiducia.  S’ Incomincia l’ assalto della fórtezza. La soldatesca,  ripartita in quattro colonne, attaccano ad un tempo diverse parti. I volontari precedono ciascuna colonna, e i granatieri, che fra questi si trovano, marciano  alla testa. Le truppe sono seguite da trecento lavoratori  con fascine, corbelli, sacchi d’arena, ed altri necessari  strumenti per costruire sul momento batterie, ridotti,  ed altre fortificazioni. Si attaccano con coraggio e risolutezza} le paL'zzate vengono superate. Il cannonamento  sostiene l’attacco. 1 Turchi si difendono disperatamente,  vengono con impareggiabile valore respinti, si gettano  nella piazza migliaja di palle, granate e bombe,  Il Bascià fa chiedere un abboccamento al Maresciallo  per la capitolazione della fortezza, sortono da Belgrado  tre dei più ragguardevoli fra i Turchi con il loro seguito, si presentano al padiglione del generale Loudon.  11 Bascià affetta di essere un Mussulmano estremamente  zelante, riferisce essere dal supremo destino determinata  fino dall’eternità la resa della fortezza; e spiegò quindi il  desiderio di essere condotto colla sua guarnigione a Nissa,  ma Loudon sceglie in vece la fortezza d’Orsova.  L’esercito Austriaco prende possesso della fortezza entrando trionfalmente con acclamazione di gio|a; al mo-  mento venne basato sulle mura della fortezza un magnifico arco trionfale guernito di fuochi artificiali; opera  del pirotecnico Giovanni Battista Piomarta. Le cannonate secche u mazzo di stelle. Dodici piramidi intrecciate di serpenti. Esplosione di bombe. Otto circoli di fuoco a colori diversi. Gran decorazione all^arco trionfale. Esplosione di granate. Una sfuggita di due mila razzi formeranno in aria  un bouquet al naturale.   Vili. Un fuoco alla foggia d’un acceso Vesuvio si alzerà  con strepitosa batteria che annuncierà il termine dello  spettacolo. Prima discesa col Paracadute di madami-  gella Garnerin areoporista, che avrà luogo, e corse di fantini a  cavallo ed a piedi, eon marcia trionfale,  dirette da Girolamo Coppa. L’apertura delle porte sarà annunciata da alcuni spari  d’artiglieria. Due gran bande di musica militare esegui-  ranno dei pezzi scelti d’armonia durante tutto lo spet-  tacolo. Madamigella Garnerin monterà nell’aerostato per  eseguire la sua ascensione, che sarà immediatamente seguita dalla sua discesa col paracadute, e sarà preceduta  altresì dall’ascensione di un pesce rombo indicatore della  direzione.   Ventiquattro fantini a piedi eseguiranno una b^n  r-  dinata corsa, che sarà divisa in tre parti, ciascuna composta di otto fantini, che faranno tre giri, ed i primi  delle singole parti, che giungeranno alla meta, dovranno  rimettersi ad altra corsa di tre giri per la decisione dei  premi. Sortiranno poscia altri ventuno fantini pure a  piedi, i quali dovranno fare tre giri, ed il primo di loro  che toccherà la meta, verrà unito a primi tre. 1 quat-  tro fantini che primi furono nell’aringa, dovranno di  nuovo cimentarsi ad una corsa di altri tre giri per la  decisione dei controscritti premi.   La corsa dei fantini a cavallo, venne distribuita come  segue. Uodici fantini a cavallo eseguiranno due corse,  divisi a sei per sei, compiendo i tre prefissi giri circolari. I sei fantini a cavallo che nelle suindicate due corse  saranno i primi arrivati alla meta, si disputeranno la  palma con altra corsa, Gssata ugualmente di tre giri, e  i tre che rimarranno vincitori avranno il relativo premio. (0^oiMe et 0o^ao(Me  Sfi/   dei/   Sedine e Oo^itoiue  deu ^ (XitUitt/   ^teuMo   ('RsuMuoii/tcOc'e  de6 ^texMMO  uv .^. cRou/i.   CORSA DEI FANTINI A   CAVALLO.   Preda  Raja  I.  3oo   Gioja ‘Pietro . .   Ferri Luigi   II.   200   Picozzi Giovanni   Slopani Giuseppe   III.   100  CORSA   DEI FANTINI   A PIEDI.    Pozzi Francesco   I.   100    Tadei Giuseppe   II.   80    Bardelli III.   60    Toja Ambrogio . Seconda discesa col paracadute di madami-  gella Garnerin nel Delta discesa sarà preceduta da due corse, una di fan-  tini a cavallo, la seconda de’barberi, con due premj in-  sieme di lìr. 6oo aust. e bandiere, con estrazione pub-  blica di dodici premi o lotti da lire 5 o a lire 8oo: for-  manti insieme una somma di lire 2600 austriache che  andranno a vantaggio degli spettatori i quali avranno  preso dei biglietti d’entrata a questa seconda esperienza  e spettacolo, e detti numeri corrisponderanno a quelli  che saranno estratti a sorte.   Madamigella Garnerin ha fatto stampare 26000 bi-  glietti di entrata alla sua esperienza, i quali biglietti  porteranno ciascuno un numerocorrispondente a quello  dei. 26000 biglietti che saranno posti nelle urne, dalle  quali ne verranno estratti dodici, pei dodici prenij pro-  messi.   Detto spettacolo sarà diviso cqme segue: Corsa dei fantini a cavallo, i quali dovranno ese-  guire tre corse complete, ed i primi tre che arriveranno  alla meta dovranno cimentarsi in un’altra corsa di tre  giri, per disputarsi nuovamente i premj.   II. Corsa dei barberi i quali dovranno eseguire tre  giri dell’arena e i primi due, che ariveranuo alla meta  avranno il premio.   III . Seconda corsa dei fantini a cavallo, che serviranno  a determinare Tassegnamento de’premj. iei/   da OavoEfi.  ^VOUllO   da autiM/   ut/   ilowiuw utoW'e   teuMO   JIduS    CORSA DEI BARBERI.    Preda Gardiaali  I.   II.    i5o  CORSA DEI FANTINI A CAVALLO. Angiolini Laudoni Ferrario Frane.  Burella Antonio 200   i5o Ascensione di madamigella Garnerin, die farà un  giro intorno aU’arena. Poi s’innalzerà ad una considere-  vole altezza^ indi farà la sua discesa col paracadute.   y. Si darà fine allo spettacolo con l’ estrazione pub-  blica di dodici premi o lotti dalle lire 5 o fino alle 800. Avendo il Consiglio Comunale della regia città di Mi-  lano deliberato di festeggiare con pubbliche dimostra-  zioni di esultanza il fausto avvenimento della presenza  in Milano di S. M. 1 . R. Paugustissimo Monarca Fran-  cesco I, la Congregazione Municipale e la Commissione  delegala del predetto Consiglio deducono a notizia, che  tra gli spettacoli pubblici divisati si faranno le corse  delle bighe e de’fantini a cavallo, e dell’esperienza arco-  statica col paracadute della signora Elisa Garnerin, nel-  l’anfiteatro dell’Arena   1 6   t'cu   Dei/ GrtoafCi/   (S^X^oiu/e e Gogii/oiMe   Dcgfi/   e Dei. ^ «uh 111/   ^celiti 0   111/   cHoilMIl/ 0 nt< 3 t */6   DeC ^telino III  XeceS. 3 TL.   CORSO DELLE BIGHE.    Anglolini Trabattoni  I.   100   Fontana Gio. B.   Radaelli Santino   II.   80   Suddetto ....   Cardinali d. il Pastirolo   CORSA DEI FANTINI A   CAVALLO.   Formigini Gius.   Giuliani Gius.   I.   80   Castellani conte  Gaetano Vaisem  II.   60   PezzinI Gioja  III.   5 o    Spettacolo eseguito da Francesco Orlandi. L’areonauta Francesco Orlandi eseguirà il suo volo  areostatico, sempre che l’ atmosfera si trovi abbastanza  tranquilla onde pòssa lo stesso condurre senza ostacolo  il suo naviglio per le difficili ed azzardose vie dei venti  e dimostrare col fatto la verità delle sue teorie. Aggiungerà la tanto apprezzata corsa de’fantini a ca-  vallo vestiti all’inglese, distribuita come segue; dodici  fantini a cavallo eseguiranno due corse, divisi a sei per  sei, facendo i tre prefissi girl intorno all’arena.   I sei fantini a cavallo chd nelle suindicate due corse  saranno arrivali primi alla meta, si disputeranno la palma  con altra corsa, fissata egualmente di tre girl, ed i tre  che rimaranno vincitori avranno il relativo premio.   Lo spettacolo sarà reso più brillante dalla musica  eseguita da due bande militari. Dm QfxvcMi,   eJLoiii'e 6 Oo^nom'e-  Dei, ^ imtiwi/   ^i>edwo  ut, Qixiòi   Jlowtitwittew'e  Def 5*ceiitio  111/ cibitA.'   Giuseppe Preda.   Brunello Pietro.   I.   4oo   Angelo Briani .   Raja Domenico .   II.   000   Paolo Pozzetti,   Ferri III.   i5o Sg Discesa col paracadute delV aereoporista  francese EHisa Garnerin.  Questa discesa preceduta dalla prima ascensione col  pallone ritenuto da funi, della sua giovine allieva Eu-  frasia Bernardi che farà il giro dell’anfiteatro. Detto spettacolo verrà preceduto dalle corse de’fantiiii  a piedi ed a cavallo, e dei barberi, dirette da Coppa, secondo il costume degli antichi Romani.   Due complete bande militari suoneranno alternativa-  mente durante lo spettacolo.   Prima e seconda corsa de’fantini a piedi.   Corsa de’fantini a cavallo.   Terza e quarta corsa de’fantiui a piedi.   Corsa de’barberi.   Quinta ed ultima corsa de’fantini a piedi.   Marcia trionfale.   I . Gran corso di ^musica militare.   II. Un cocchio con quattro cavalli di fronte, che por-  terà il Prefetto dei giuochi col suo seguito.   IH. La prima coorte.   IV. Otto porta-stendardi e trofei.   V. Seconda coorte armata di brandi e di scudi pe-  santi.   VI» Un gran Carro trionfale tirato da otto buoi a  quattro a quattro di fronte, pei vincitori dei giuochi  circondato da ventiquattro genj simboleggiati. Terza coorte armata di giavellotti con scudi.   VHI. Squadrone di tutti i fantini a piedi.   IX. Squadrone di tutti i fantini a cavallo, che chiu-  derà la marcia.   •   Terminato [l’esperimento, Tareonauta rientrò nel circo  in carrozza scoperta per risalutare il pubblico esultante,  che l’acclamava. Le corse dei fantini a piedi, a cavallo  e dei cavalli sciolti riuscirono animatissime, per cura di Coppa, il quale in tali circostanze è stato sem-  pre chiamato, come quello che per le molte corone rac-  colte in simili solenni disfida, combinava colla pratica  e col consiglio la fiducia di chi si lasciava da esso di-  rigere.     c)lboiM6 e Gogmsui/e   ut   cllotwiM'Outowe   CORSA DEI BARBERI.    Gardinali Nicola    I.   3oo^   Ralli Giuseppe II.   200   Ghiggini   IH.   100   CORSA DEI FANTINI A.   CAVAL   LO.   Conte S. Antonio   Passi Gennaro I.   5oo   Preda Brunello   II.   3oo   Gardinali Nicola   Merli Giuseppe.    CORSA   DEI FANTINI   A PIEI   )I.    Rossi Giuseppe.   I.   100    Feltrini Eugenio.   . IT.    Pozzi   III.   6o Gozzini Davide.   IV.   4o    • f  O . » . Straordinario spettacolo che sarà eseguito  dalla eotnpagnia del eavallerizzo Alessan-  dro Guerra Romano^ nelV^ luglio 1S27.   La solennità di nn magnifico torneo alla foggia di  quelli ’che ese^uivansi ne^passati tempi, formerà la. spet-  tacolosa festa ^le dal cavallerizzo Alessandro Guerra verrà  esposta al Pubblico* con l’aggiunta di varii eseroizii d’e-  quitazione, corse a cavallo ed a piedi, e colle bighe di-  rette da Girolamo Coppa.   Distrihiizipne drllo spellacolò:   Al suono della musica di due corpi di bande mili-  tari che alterneranno le loix) sipfonie si faranno:   I. La corsa di veutiqq^ttro fantini a piedi, divisi in  tre schiere di otto per ciascuna, che eseguiranno tre  giri, e i vincitori di ciascuna dovranno cimentarsi in  altra simile corsa per il conseguimento de’rispettivi premi.   li. La corsa dì tre della compagnia Guerra die eseguiranno ciascuno sopra due cavalli* gli esercizii, cosi  detti giuochi di Troja, effettuando a gran corsa tre giri  dell’Arena, e il primo che giungerà alla meta, otterrà  una bandiem d’onore •guernita in oro.   Il premiato fu Luigi Guillaume. La corsa di sei bighe, che gareggieranno a due  a due, facendo parimenti tre giri, ed i vincitori di questa corsa dovranno essi* pure citoentarsi altra volta in  egual numero di gh^i per riportarne il premio.   IV. Comincierà il torneo col maestoso ingresso dei  cavalieri giostranti muniti di armatura di ferro e lan-  cia, distinti ciascuno dai colori de’rispettivi abiti e sciar-  pe, ed accompagnati dql loro particolare corteo^ saranno  essi* preceduti dall’araldo e dal corpo dei trombettieri  pure a cavallo, ed eseguiranno il gran torneo* nel cen-  tro dell’Arena in apposito steccato; ornato di trofei ana-  loghi allo spettacolo, colle ins’egne dei giostratori. Dato  il segno colle trombe, si cimenteranno i sei cavalieri a  due, e i tre vincitori dovranno rinnovare tra di loro  il combattimento, sinché uno rimanga superiore a tutti ptu- aver toccato colla punta della lancia l’insegila degli  avversar].   .V. Combattimento dei delti tre vincitori tra di loro  pei* ottenere il premio d’unar sciarpa d’onore ricamata e  "uernita in oro.   O l   Il vincitore della sciarpa fu Alessandro Guerra. Grande marcia trionfale; si vedranno i trombettieri, l’araldo, i cavalieri giostratorr col rispettivp loro  corteggio, le bande militari, la prima coorte 'armata di  scudi e lance, il gran carro trionfale tirató da buoi,* che  porterei donzelle abbigliate alla foggia delle Vestali, so-  stenenti corone di alloro, mirto e quercia pei vincitori;  seguiranno littori e genjianaloghi allo spettacolo, i porta-  insegne con vari trofei, i fantini che avranno eseguita  la corsa a piedi e gli auriga premiati, e finalmente al-  tra coorte d’armati che chiuderà la marcia.    iDXjoiM/e » Qo^omie   Deu Gapaffi.   » io, ^ CU/IÌÒmì/  II* O^aóAi'   cibiMUi'OiitaM   111/ ellou/it.   CORSA DELLE BIGHE. Aless. Guerra .Pifetro Brunello   I. 5oo   Leop. Servolini   Paolo Trabaltoni   II.   3oo   Merliui e Preda   Gaetano Rovelli   III.   200   CORSA   DEI FANTim   A PIEDI. Rossi   I.   100  Feltrini   IL 8o Ariibr. Turconi .IStraordinario spettacolo che si darà dalla  compagnia del cavallerizzo jdllessandro   Guerra cousistente nelle corse di dodici giovinetti in un sacco,  di dodici nani, esercizj d’equitazione sopra due destrieri,  es’ercizj «seguiti da Faustina Guerra d’anni tre, giuochi  de’Coribanti sopra tre cavalli a dorso iludo, gran torneo  antico, pompa circense, e trionfo del cavallo arabo am-  maestrato in me^zo ad un’ fuoco artificiale; rappresentante un maestoso arco trionfale nel mezzo dell’Alena.    Primo straordinario sorprendente spettacolo  aereo di volatili diretto da Gio, ‘Battista  Ferrano modonese^ Le universali acclamazioni che otteiine Gio. Battista  Ferrarlo per questo genere di spettacolo prodotto a  Modena, Parma e Torino, si lusinga anche di meritare  l’aggradimento del generoso pubblico Milanese.   I. \d un colpo di pistola uscirà da una cesta uno  stormo di colombi andando in traccia del loro padrone,  e dopo voli vaghi, e non limitati, caleranno ad un suo  cenno al suoi piedi.   II. Sortirà un colombo che al preset’tare di una ban-  diera calerà presso la medesima, e vi si fermerà immo-  bile girando sopra la bandiera stessa.   Un colombo chiamato il cannoniere, munito di  miccia, dopo varj voli, sparerà un cannone di bella  grandezza.  in campo un colombo dello il sallatore,  che farà il sallo dei cerchio a volonlà del suo padrone  con varie configurazioni e movimenti.   V. Usciranno un’altra volta tutti insieme i due stormi  muniti di arma arlifiziale, e combatteranno in aria tra  di loro a fuoco vivo; e al comando dei rispettivi coman-  danti andranno alle loro posizioni.   VI. Un colombo chiamato Timpetuoso, passerà un cer-   chio. coperto di carta, e lo tornerà a passare dopo di  aver rotto la carta stessa. Una colomba detta la guerriera, volando a campo  aperto in traccia del suo padrone lo rinverrà ad un  colpo di pistola; e nell’atto che bramerà calare presso  il medesimo le sarà presentata altra pistola sulla quale  essa «si fermerà immobile mentre sorte il colpo.   Vili. Altra colomba chiamata la cacclalrice, darà com-  pimento alla serie dei giuochi in mezzo di uno stormo;  ad un colpo di fucile si distaccherà dallo stormo e calerà  .sopra il fucile medesimo, dove resterà immobile ad una  seconda scarica. Una banda militare collocata al podio  del pulvinare suonerà varj pezzi di musica.    Secondo straordinario spettacolo arco di volatili diretto dal suddetto Ferrarlo^ Le universali generose acclamazioni, che ottenne Gio.  Battista Ferrarlo da questo illuminatissimo pubblico  JMilanesp, presentando nell’ultima scorsa domenica II suo  .spettacolo dei colombi e la generale cortese richiesta,  perchè nuovamente lo esponga, sosi de.sse stale le ben  accette ragioni per replicare il suddetto spettacolo, con  l’aggiunta d’una corsa di- fantini a cavallo, distribuita  come sefrne:   Dodici fantini a cavallo eseguiranno due corse, tlivisi  a sei per sei, corupieiltìo i tre prefissi giri dell’arena.   I sei fantini a cavallo che nelle suindicate due  corse saranno arrivati primi alla meta, si disputeranno  il premio con altra corsa, fissata egualmente di tre giri,  e i tre che rimarranno vincitori avranno il relativo premio, con bandiera d’onore analoga;' si chiuderà lo spet-  tacolo con un giro de’fantini a cavallo vincitori delle  corse, al suono della banda militare.    cSl^oiwe 6 Oogw/oiite  Dei ^vo^'uetixtj   Dei'   SKooiue e Gu^uoiii'e   Dir éf aii'tiu'i vatui}   iit   a^iiuMa iitoci'f'/   DeE ^cenilo  Jlou/Si   CouteS. Aotonio   Fassi Gennaro r.   3oo   Bernareggi Gioja II.   200   1 Foglia .   Borri III.   TOO    Spettacolo maraviglloso eseguito da Gastellier di Parigi, macchinista e com-  positore di fuochi artificiali, nel 26 ago-  sto 1827 .   Esso consisterà nella Regala o gara delle gondole,  ossia battelli nell’arena allagata.   O   Dato il segnale, tre battelli si slanceranno alla corsa  montati ciascuno da quattro gondolieri, e compieranno  due giri deU’arena. Altri sei battelli in due riprese si  contrasteranno la vittoria. I primi tre battelli vincitori  in ciascuna delle tre corse, dovranno cimentarsi ad un’ul-  tima cor^a, perchè vengano contraddistinti dalle diverse  qualità de’premj. ofiooitie e/ Oognoiiie cibiMmoivb^e   iw cHau-òt.   Paolo Podoni, Giovanni Ricci,  Pasquale Mari, Luca   I.   800  Frizato, Plotli,  Drago, Porlesi . .   IL   600   Garavaglia,  Domiri,  Gerosa, Ghezzi.   0   0    Nulla si è omesso, per quanto si è potuto, affinchè  questa parte del divertimento dilettevole riesca ed in-  teressante. I battelli furono sqelti d’ agile forma, vaga-  mente ornati e con eleganza d’addobbi. Esperti, robusti  erano i gondolieri, alcuni scelti dai paesi lungo i nostri  laghi, altri ancora fra gli esteri. *   Poscia sorgeranno dall’onde ai lati dell’edifizio due  amene isolette, ed in -mezzo ad entrambe dominerà  l’albero così detto della cuccagna. Otto per ogni albero saranno quelli che si sforzeranno  di toccarne la cima, genei’oso sarà il bottino, e due  bande militari li accompagneranno sui battelli alla rispettiva isoletta nell’audata, e nel ritorno.   Nel mezzo dell’arena sarà basato un grandioso, ed  ottangolare edifizio, che porta per titolo;   Il gran tempio della Pace illuminato a gloi’no con  lance di variati colori.   I. Si darà principio al fuoco con colpi di cannone,  razzi, e tourbillons. Due grandi congegni rappresentanti il sole, la luna  e le stelle del firmamento, che spariranno poscia con  strepitose esplosioni.  Razzi a doppio volo, e varj altri bellissimi fuochi. Avventura di don Chisciotte colle ali, un mulino  a vento, e brillanti vedute.   Due risplendentissime bombe a pioggia d’argemo.   VI. Sei girandole prenderanno diverse conformazioni  jjer ben venti volte.   VII. Nuovissimo comb£^ltimento di soli, che cesserà  coit grandi scoppj.   Vili. Mirabile batteria di candele egiziane.  La gran cascata di Saint-Cloud, presso Parigi, la  quale con quattro straordinarie cadute genererà un pia-  cevolissimo mormorio di una cascata d’acqua.   X. Moltiplici fuoclii della più ricercata invenzione.   XI. Si getteranno nell’acqua diversi pezzi di fuoco  d’un genere affatto singolare, i quali sorgeranno di nuovo  dall’acqua, ascenderanno nell’aria e scoppieranno.   Lo spettacolo avrà fine con un strepito di colpi di  grandi racchette. Partiranno esse dalle torri sopra le cosi  dette carceri, e‘ in lato opposto della porta trionfale, per  cni incrocicchiandosi, e cadendo nell’onde produrranno  un vivissimo effetto.    Spettacolo da eseguirsi da Francesco Orlandi.   f   L’areonaula Francesco Orlandi, Bolognese, spinto da  brama soltanto di lasciare anche in questa insigne Metropoli quel nome, che co’suoi esperimenti egli si è procacciato nelle città, ed in particolare con quello recentemente eseguito in Genova alla .presenza di quella sovrana  corte, di molti illustri personaggi, e di una immensa  popolazione, ardisce coraggioso di cimentarsi di nuovo  in Milano, colla lusinga di meritarsi anche qui la soddisfazione di un Pubblico colto ed illuminato, quindi  con superiore autorizzazione ha 1’ onore di prevenirlo,  che nei suddetto giorno darà nell’anfiteatro dell’Arena,  tre spettacoli degni della pubblica ammirazione.   In prima l’Orlandi eseguirà il suo volo areostatico,  facendo conoscere che l’uomo può dominare non solo  sulla terra e sull’acqua, ma ancora nefjli aerei spazj. Secondariameule si rappresenterà uno de’più sorpren-  denti fenomeni della natura, quale è il Vesuvio di Napoli nell’atto di una delle più forti sue eruzioni. Nulla  sarà certo trascurato onde imitare (per quanto permette  Tarte e Tingegno) col fuoco artificiale, questo orribile  fenomeno, imponente spettacolo che richiamerà l’antica  memoria degl’infelici Pompejani.   Per terzo cessata l’eruzione, apparirà improvvisamente  un teatro, rappresentante la reggia d’Apollo tutta traspa-  rente, cpn l’anfiteatro ^legantemente illuminato; spetta-  colo per Milano affatto nuovo, eseguito soltanto l’anno  scorso in Firenze nell’occasione della festa Ji san Gio-  vanni, e replicato colà in quest’anno con eguale felice  esito.    La regata Feneziana .   Fu sempre soggetto di universale ammirazione in Ve-  nezia lo spettacolo della cosi detta regata, e venne co-  stantemente ritenuto che il medesimo effettuare non si  potesse se non in quella sola città.   Dipendentemente dalle verificazioni di fatto già ese-  guite, si è ormai conosciuto, che la Veneta regata può  aver luogo eziandio nell’Arena di Milano non solo, ma  più ancora che l’effetto al Pubblico sarà per riuscire di  maggiore interesse attesa la posizione della località.   Per render più interessante il divertimento, la gara  avrà luogo fra i più esperti gondolieri di Venezia, qui  appositamente condotti. Vi sarà molta varietà di gon-  dole e battelli secondo il metodo e costume Veneto.   Si vedranno riccamente fornite in seta le così dette  Bissone ad otto remi. Malgarotte a sei remi e Peote,  barche tutte di una diversa costruzione.   Due saranno le orchestre, acciò la musica renda più  animato lo spettacolo.   Si darà principio con una marcia maestosa di tulle  le barche appositamente trasportate da Venezia, alla qual|J seguirà un cosi detto fresco, o corsa di tutte le ridette  barche. Dopo questo, al segnale di una tromba, avrà luogo  la gara de’battelletti ad un remo con premi, cioè pri-  mo e secondo premio; e per ultimo il premio del por-  chetto secondo il costume di Venezia.   Seguirà poscia un nuovo fresco, o corsa di barche,  fino a tanto che verrà allestita una seconda gara di  gondolette a due remi, sostenuta da differenti barcaiuoli.  In fine verrà chiuso il divertimento con nuova marcia, dopo della quale il suono delle trombe, annunzierà il  termine dello spettacolo. c)ei/   llt>   Jbiuiii/ijwtat*   ^veiwo   IH -^t/e cUsttòt.   GONDOLE A DUE RESI!.   Musico Giuseppe, e Celega Giuseppe   I.   8co   Buranello Natale, e Forti Giovanni   IL   4oo   BATTELLETTI AD UN REMO.   Calderan I.   o   o   Papassissa  .   II.   200    Spettacolo della regala Veneziana eseguitosi  nel 24 agosto 1828 .   Si darà principio allo spettacolo con una corsa di tutte  le barche di ogni qualità e grandezza, appositamente  trasportate da Venezia riccamente addobbate alla Turca,  Spagnuola, Veneta ec. non che delle gondole, battelli e  barche d’ogni forma. 4  Al primo squillo di tromba avrà luogo la gara dei  piccoli battelletti a due remi eseguita da esperti rema-  tori di Venezia.   Finita tale corsa ad uu secondo segnale si slanceranno  nell’acqua dodici esperti nuotatori, i due primi vinci-  tori andranno a prendere i loro premi stabiliti.   Dopo tal gara vi sarà quella delle Bissone ad otto  remi dei remiganti Comascbi e del Po, contro i barca-  juoli Veneziani. Avendo avuto luogo una scommessa di  trenta pezzi da venti franchi, verranno questi depositati  al momento presso i giudici che ne disporranno a fa-  vore del vincitore. Sarà vincitrice quella delle Bissone  che compirà prima il quarto giro dell’Arena. Le due  Parti interessale in questa scommessa, saranno nelle ri-  spettive Bissone, onde animare vieppiù i remiganti da  loro scelti.    dboiue o Oo^u'oiMe'   ^teirn^o   cRo/mM'oatat»'»   BATTELLETTI A   DUE RI   EMI.   Calderau Andrea e Tasso Valentino   I.   800   Friselle Bartolomeo e Bagarolto     Giuseppe   II.   4oo   Tedesclii Antonio e Papassissa   III. ORI.    Giuseppe   NU0TAT   aoo   Clavanzani  I.   i 5 o   Sambo Domenico ..NELLA PRIMA   BISSONA  Vendetta, Celego, Gauasselle,   Alberante, Musico, Buranello Natale,  Marella Lorenzo, Forti Govanui.   Spettacolo del giorno 19 luglio 1829 .   Fra tutti gli spettacoli, ch’ebbero finora luogo in  questo magnifico anfiteatro, i più aggraditi certamente,  ed i più acclamati furono le corse delle bighe, dei  cavalli, e de’fantini a piedi. I   Il concorso straordinario di spettatori, di che in ogni  occasione di tali corse videsi affollato l’anfiteatro, ne fa  testimonianza. >   L’anfiteatro, già interamente ristaurato ed abbellito,  anche per cura dell’ iutraprenditore, fu elegantemente  disposto per lo spettacolo succennato.   Dall’istante in cui verrà aperto al pubblico l’anfiteatro  sino aH’incominciamento delle corse, e negli intervalli  di queste, due bande militari alterneranno degli scelti  pezzi di musica. Alle ore sei cominceranno le corse col-  l’ordine seguente: Corsa di sei fantini a cavallo, che slanciandosi  dalle carceri al primo squillo di tromba prendendo la  via di mezzo alle due spine, indi la destra, percorreranno  tre volte l’anfiteatro compiendo l’ultimo giro d’avanti  al pulvinare, ove è stabilito il palio, e si troveranno  i signori delegati; fra i primi tre vincitori avrà poi  luogo una seconda corsa. Altra corsa di sei fantini a cavallo. Corsa a piedi, che verrà eseguita da otto giovani  dilettanti, che compiranno tre giri intorno alle spine, ed  ognuno dei tre vincitori riceverà una bandiera d’onore.   Ottennero questo premio:   I. Davide Dolnago. II. Giacinto Cipolla.   III. Domenico Comasco.   IV. Corsa di sei fantini a cavallo, vincitori nelle pre-  cedenti corse, onde disputarsi i primi premi.   Y. Corsa di sei bighe, che percorreranno esse pure  tre volte l’anfiteatro, compiendo parimenti l’ultimo giro  davanti al pulvinare.  vr. Altra corsa (li quattro bighcj 11 vincitore avra  una baudiera d’onore e il premio di Lir. loo.   Proprietario Bonella Gennaro.   Aurica Santino Redaelli.   VII. Corsa di quindici barberi, che non ebbe li suo  pieno effetto per impreveduto accidente.   Vili. Lo spettacolo verrà chiuso colla marcia trion-  fale del vincitori di cadauna corsa all’intorno dell’anfi-  teatro, partendo dalle carceri precedute delle bande  militari.    SLoiM/e e   Dei' Gix/va-lh   iSffjoute e Gogw/oiite  t'enfi/   6 Da/ ouAÌm/   ^ceuM'O   lli<   cRoilMUiOM-to»   iw/   CORSA DELLE BIGHE.    Giuseppe Preda   Paolo Traballoui   I.   800   Angelo Radaelli   Gaetano Rovelli   II.   600   Carlo Angioliai   Luigi Vimercati   III.   4oo   CORSA DEI EANTINI A   GAYAL   LO.   Salvatore Passi .   Salvatore Passi .   I.   600   Giuseppe Merlini   Pietro Brunello.  0   0   Nicola Sangiorglo   Prances. Perrario   III.   3 oo   /    Spettacolo che si da. A tenore del manifesti già pubblicati avrà luogo il  già annunciato spettacolo di corse, aggiuntivi gli altri  divertimenti sotto indicati, il quinto dell’introito netto è destinalo a sollievo dì alcune famiglie indigenti. A.n-  che per questo titolo non furono risparmiate spese, onde  lo spettacolo riesca più variato e più accetto.   I. Corsa di fantini a cavallo, i primi quattro, die giun-  geranno al palio, dovranno eseguire una seconda corsa  fra di essi per disputarsi i premi. Coi'sa di dodici somarelli montati da gobbi-nani,  ciascuno di questi in diverso abito di carattere carne-  valesco, uscendo dalle carceri, eseguiranno due girl com-  piendo Tultlmo davanti al pulvinare.   Il primo del suddetti avrà un premio d’una bandiera  ed un borsellino con denari.   III. Seconda corsa dei quattro fantini a cavallo vin-  citori nella prima, per disputarsi i premi.   IV. Corsa di sei bighe che percorreranno tre volte  l’anfiteati’O, compiendo 1* ultimo giro davanti al pulvinare. Le prime quattro, che giungeranno al palio,  eseguiranno una seconda corsa per disputarsi 1 premi.   V. Seconda corsa delle quattro bighe vincitrici nella  prima corsa, per disputarsi i premi.   VI. Corsa de’ barberi, 1 quali restando chiusa la via  di mezzo alle spine, percorreranno tre volte l’anfiteatro,  compiendo l’ultimo giro davanti al pulvinare. Marcia trionfale dei vincitori, con corredo di  due bande militari che terminerà il giro davanti al pul-  vinare.   Vili. Nell’atto, in cui la marcia trionfale compirà il  giro, verranno incendiate sei grandi piramidi, collocate  alle estremità e nel mezzo delle spine, e sormontate da  altrettanti gran vasi. Altri quattro gran vasi collocati  pure sulle spine a diversa distanza, e diverse batterle  prenderanno fuoco nel tempo medesimo. L’anfiteatro ri-  marrà illuminato da un sorprendente fuoco del Bengal.   L’artista pirotecnico Antonio Zucchi si lusinga di pre-  sentare in questo breve passatempo un lavoro dell’arte  degno dell’ammirazione dei suoi concittadini.    Sei/   Dai OiWafK/   ’òecSv JìoLVU/acc      iJiMUMOiAtave   3, 3   e iex, ^ (xvtùt*/v ecc.    "òli ^veuMo   COUSA DELLE BIGHE.    Preda Giuseppe   Trabattoni Paolo   I.   Quadr.   7 di G.   Ganavesi Giacomo   Rovelli Gaetano   II.   5   Gatti Gaetano .   Comisoli III.   4 Garillio Giuseppe   Pomè Giuseppe   IV.   6o lir. A.   CORSA DEI FANTINI A   CAVALLO.   Passi Salvatore .   Passi Salvatore, Quadr.   ^ di G.   Merlin) Gius. .   Brunello   II.   3 »,   Castellani.   Brelino   Pagani   Smid.   IV.   3o lir. A.   CORSA DEI BARBERI. Castellani Cavalla Inglese   I.   2 1/2 Q.   Sperati Cavalla Transilvana   II.   1 1/2 »   1,   Gardinali   Cavallo Polacco   La Quadrupla   di Genova equivale   ad Austr.   L. g5. Grandioso spettacolo d’ equitazione eseguito  dalla compagnia del cavallerizzo Guillaume Coi piacevoli e puerili travagli il piccolo Davidde  Guillaume in aspetto di amorino darà principio al trat-  tenimento. Farà detto fanciullo due volte il giro della  vasta Arena sul cavallo in piedi, ed arditamente mano-  vrerà secondo il solito, producendo quella meraviglia  che può destare un adulto coraggio in sì tenera età.   Nuovo spettacolo presenteranno sedici individui  alti ed in foggia di giganti patagoni dell’America, i quali  correranno due volte d’intorno al grande anfiteatro di-  sputandosi il palio.   IH. Tre cavallerizzi (ciascuno in piedi su due cavalli)  rappresentanti gli esercizii, e giuochi detti di Troja.   IV. Il più e più volte applaudito volteggiatore Guillaume il figlio, si produrrà ora con sempre maggiore  impegno a dar saggi di sua intrepida perizia, del :nol-  tiforme travaglio su tre cavalli a dorso nudo ed a ra-  pidissimo corso. Gara a celere corsa di varii giovanetti artisti, che  vestiti in costume inglese percorreranno per ben tre  volte l’arena a cavallo ad uso de’ fantini, ed il primo  percepirà la bandiera d^onore.  Ricomparirà il predetto Luigi Guillaume guidando  in piedi quattro cavalli a dorso nudo.   VII. Marcia trionfale dei vincitori, corredata d’armoniose bande militari.  Alle spine centrali dell’Arena s’innalzeranno quat-  tro archi trionfali sfavillanti con fuoco d’ artifìcio  Un giovine in abito d’antico guerriero, montato sopra  veloce corridore oserà lanciarsi con furiosa corsa in mezzo,  e fendere replicate volte l’ una dietro l’ altra le ignee  macchine, offrendo all’occhio stupefatto misto il diletto  collo spavento. In questo punto il grande anfiteatro si  troverà all’istante illuminato dal più brillante splendore  d’un fuoco del Bengal. Spettacolo diesi darà il ÌG maggio 1830  dalla famiglia Uetz.   Una parte dei presenti divertimenti, è affatto nuova  per l’anfiteatro. La famiglia Uetz, a cui ne è appoggiato  l’esecuzione, è nella ferma fiducia, che se le particolari  sue fatiche nelle grandi forze d’Alcide, negli equilibri,  e nelle piramidi Greche non riesciranno di sorpresa.   come nei molti teatri in cui furono eseguite; lo saranno  a motivo della grandezza del circo. Essi sono divisi come  segue:   Da una corsa di fantini a piedi, e cuccagne, e da  un magnifico fuoco d’artificio. Due ricche ed eleganti cuccagne erette nel mezzo  dell’arena, ed a conveniente distanza l’una dall’altra. I  contendenti all’acquisto saranno contraddistinti con segui  particolari.   IL Equilibri e Piramidi Greche della numerosa fa-  miglia Uetz, eseguite sovra il gran palco appositamente  innalzato nel mezzo del circo. Corsa di dodici fantini a piedi, percorreranno  l’arena tre volte, ed i primi che arriveranno al palio  percepiranno la bandiera d’onore.   Il primo. Davide Colnago.   Il secondo. Giacinto Colnago.   Il terzo. Eugenio Feltrini.  Attitudini e posizioni dell’alcide Francesco Uetz  e di quattro fanciulli sovra un gran carro tirato all’in-  giro dell’arena da quattro cavalli riccamente bardati.   V. Grandi forze d’Alcide sul palco posto come sopra. Marcia dei fantini e di tutti quelli che compone-  vano lo spettacolo accompagnati da due bande militari.   \1I. Gran fuoco artificiale diviso come segue;   Tre grandi girasoli, rappresentanti l’iride al naturale.   Gran fuoco di battaglia con duecento colpi di bomba,  ed otto esplosioni di palle lucenti.   Tre sorprendenti cascate di fuoco.   Esplosione di ventiquattro grandi miniere.   L’aurora.   Magnifica decorazione rappresentante il tempio della  Gioja, con diversi ornamenti di fuoco, e due iscrizioni  trasparenti.   Illuminazione generale di tutto l’anfiteatro con fuochi  del Bengal, imitanti lo splendore del sole. Durante la  decorazione succennata verrà innalzata una grande quan-  tità di razzi, e verranno tirati moltissimi colpi di can-  none e di bomba. Spettacolo equestre eseqiiito dalla coinpafjìiìa    dì Alessandro Guerra., Alessandro Guerra non dimenticò nel giro di tre anni  i pegni gentilissimi di cortese favore accordali agli spet-  tacoli da lui dati nell’estate 1827 in questo stesso anfi-  teatro ed è appunto questo ricordo che lo incoraggia  a rinnovare in questa per lui propizia circostanza altro  trattenimento. Corsa di cinque cavalli a dorso nudo, ed a gran  carriera del giovinetto Giorgio Cocchi, il quale montato  in piedi sopra due, guiderà gli altri tre in avanti.  Corsa dei jokejs inglesi a cavallo con tre premj.   III. Corsa di tre damigelle, percorrendo sul cavallo     che giungerà al palio, otterrà in premio un’elegante  sciai pa. prima Elisa Sciiier.  Gara a gran carriera, eseguita fra quattro gio-   vinetti allievi, che dovranno percorrere tre volte l’arena  ad uso de’fanllni. Il primo fra d’essi che arriverà al  palio, avrà in premio trenta fiorini moneta di conven-  zione. primo Giorgio Cocchi.   V. Eserclzj delti giuochi di Troja eseguiti da tre  cavallerizzi, in piedi sopra due cavalli contemporanea-  mente, ed a gran carriera percorreranno per tre volte  l’ampio circo; assegnandosi a quello, che arriverà il primo  al punto di fermata in premio una ripetizione d'oro. Il primo Pietro Ghelia.   VI. Il Guerra col mezzo di artisti più scelti di Mi-  lano, e di pirotecnici di Roma si è prefisso di presen-  tare uno de più grandi apparati di fuochi artificiali.   Nel mezzo deU’amhuIacro superiore alle carceri sarà bnsato un grandioso edifizio, che rappresenterà l*e-  slenio di un magnifico tempio di stile greco decorato  da otto colonne con figure e gruppi allusivi a Plutone  e Proserpina. Le sottoposte arcate, pure presenteranno  una caverna, dalla quale escirà un carro ornato da ana-  loghi emblemi tirato da quattro cavalli fiancheggiato da  furie che offrirà allo sguardo degli spettatori il Ratto  di Proserpina in mezzo ad una voragine di fuoco.   Si darà principio ai fuochi con un assortimento di  razzi con lumi e pioggia d’oro, ed altri con batteria.   Nel centro del circo succederà una moltiplicità di fuo-  chi variati fra loro.   Le decorazioni del tempio, in cima del quale vi sa-  ranno Plutone e Proserpina, saranno illuminati a giorno  con lance a diversi colori, candele romane, e pioggia di  fuoco.   La caverna sarà pure intrecciata da tourbillons, can-  dele e fuochi in diversi modi, che termineranno con  colpi ed esplosioni.   Una moltiplicità di colpi di grandi racchette, che  parteranno delle due torri sopra le carceri, e che incro-  cicchiandosi in aria produrranno un vivissimo effetto.   Al termine dello spettacolo l’anfiteatro presenterà quasi  un nuovo emisfero, restando in un momento illuminato  da un sorprendente fuoco di Bengal.    (Sfioom'e e   ?ei.   Sei/ Owaffi.   Sffjome e Go^weiive   M Gfoóòi/   l/W. ..^£,6 elio.   Sperati Luigi .   Brunelli Pietro   I.   3oo   Gallarati Giacomo   Gaggia Bortolo   ir.   300   Vignati Giovanni   Cozzio Giuseppe   irr.   100    Spettacolo dato dalla compagnia del caval-  lerizzo Guerra li 6 giugno 1830 .   Sensibile il rispettoso cavallerizzo Alessandro Guerra  ai generosi pegni di favore continuamente accordati ai  suoi esperimenti, nell’ atto di sortire da questo suolo  felice, studiò di dare ad ultimo pegno di riconoscenza  un nuovo straordinario soggetto di trattenimento al rispettabile Pubblico.   I. Corsa di dodici fantini a piedi, i quali dovranno  eseguire tre intieri giri, per l’ effetto che i tre primi,  che perverranno alia meta abbiano poi a cimentarsi in  altra corsa.   il. Corsa di fantini a cavallo, i quali dovranno com-  pire per tre volte l’intero giro dell’Arena, ed i primi  tre, che arriveranno alla fermata, dovranno cimentarsi  in altra corsa per decidere de’pi'emj.   III. Corsa di cinque cavalli a dorso nudo, ed a gran  carriera del giovinetto Giorgio Cocchi.   IV. Corsa di una seconda schiera di altri dodici fan-  tini a piedi.   V. Corsa di tre damigelle. La prima, che giungerà  al luogo fissato, otterrà in premio una collana d’oro   che fu Annetta Dcpcy.   VI. Gara a gran carriera sopra piccoli cavalli eseguita  tra i quattro giovinetti allievi, il primo fra d’essi che  arriverà al palio, avrà in premio trenta fiorini in C. M.   che fu Gaetano Ciniselli.   VII. Corsa di sei fantini a piedi, che primi giunsero  alla meta nelle due corse precedenti, per determinare l’as-  segnamento loro fissato.   Vili. Esercizj detti giuochi di Troia, eseguiti da tre  cavallerizzi assegnandosi a quello, che arriverà alla meta  il premio d’una spilla di brillanti   che fu Giorgio Coccia.   IX. Giuochi atletici e ginnastici eseguiti da quaranta  lottatori anfiteatrali.  Corsa di Ire fantini a cavallo risultanti i primi  nella corsa precedente per determinare fra loro i premi.   XI. Ad oggetto di render più dilettevole il tratteni-  mento il Guerra procurò due artisti funambuli per opera  de’quali averà luogo il Ratto di Proserpina, e con la  replica del fuoco artificiale, che ebbe luogo il 3i mag-  gio i83o.    SlLoiive 6 Go^woiive  Se)/   Sei/   allÓoi4i« 6 Go^twiu/e  dei ^ cmIÙmui   ^veimo   IM.   clbiuiivoiitei&e   IM/ =^. clbu'iit.   CORSA DEI FANTIINI A   CAVALLO.   De Micheli Gius.   Galimberti Luigi   I.   3oo   Manini Francesco   Mazzoli Cipriano   li.   200   Vignati Giovanni   Palmoto Palma .   III.   100   CORSA   DEI FANTINI   A PIEDI.    Colnago Davide   I.   100    Tralanzi Giuseppe   IL  Madera Giovanni  Spettacolo.   Lo spettacolo sarà de’più variati e interessanti. Alle  corse delle bighe e dei cavalli, che fu sempre il diver-  timento nell’anfiteatro il più aggradito ed acclamato,  come quello che alletta non solo, ma che desta entu-  siasmo ed ammirazione, chiamando lo spettatore a par-  tici pare dei generosi sforzi della bravura e del coraggio,  saranno frammischiati dei divertimenti puramente carnevalesclii, trasporlall dal palco e dalla scena per destare le risa. Passeggiata mimica in maschera. Il tanto applau-   dito balletto eseguitosi nel p. p. carnevale neU’I. R. Tea-  tro della Scala.'   La comitiva si compone di un araldo a cavallo, e di  dodici caricature villereccie a cavallo in diversi brillanti  caratteri, cioè:   Paesano Giardiniere Savojardo  Montanaro Savojardo   Maltese  Rezio  Chinese  Spagnolo  Catalano  Samuese  Celtico  Greco  Frascatano   Stentarello.   Quadriglia a piedi.   Giove  Giunone  Minerva  Mercurio  Apollo   Diana  Ercole  Marte  Nettuno  Plutone   Dio Termine  Diavolo  Bacco  Satiro  Don  Chisciotte  Sancio Pancia  Uffiziale Svizzero  Spaglinolo  Turco  Gran Gigante  Spaccamondo   Due Chinesi  Donna in caricatura  sei caricature  diverse  sei Arlecchini  sei Lapouf  Pulcinella  Italiano  Pulcinella Francese  Girolamo  Vecchio  Bamboccio  Piccola Vecchia Balia.  Schiera di sei fantini a cavallo.   HI. Altra di sei fantini a cavallo, i tre primi di ca-  dauna corsa, che giungeranno al palio dovranno cimen-  tarsi in una terza corsa per disputarsi i premi.  Schiera di dodici piccoli cavalli montati dalle  succennate caricature. Schiera de’sei fantini a cavallo vincitori nelle pri-  me corse, per disputarsi i premi.  Gran carro elegantemente ornato, tirato da quat-  tro cavalli in ricca bardatura, e preceduto dall’Araldo,  nel detto carro Francesco Uetz eseguirà ai quattro an-  goli dell’anfiteatro le forze d’Alcide, ed i sorprendenti  equilibri, nei quali fu altre volte tanto applaudito. Corsa di sei bighe, le prime quattro a giungere  al palio dovranno eseguire un^altra corsa per disputarsi  i premi.   Vili. Gran carro come sopra, su cui dalla famiglia  Uetz saranno eseguite piramidi ed attitudini Greche.    iX. Seconda corsa delle quattro bighe vincitrici nella  prima, per disputarsi i premi.   X. Schiera de’sei piccoli cavalli vincitori nella prima  corsa, che ne eseguiranno una seconda per disputarsi i  premi. Marcia trionfale dei vincitori nelle corse sopra i  l’ispettivi cavalli e bighe, aperta dall’ Araldo come sopra. Gran bouquet di fiori a fuoco d’artificio e batteria, lavoro dell’artista pirotecnico Giuseppe Uetz, al-  l’usciU tutte le porte saranno illuminate.    Dei» ^tepwetir^  ì)ct/   iDfooitve e   i^owc/i<yt   6 Jet/ <5^ aw.tii*i/   liv 0^41   (J^omnuoM/ltvoe  Se? ^teuuo  iiv oiWi.   CORSA DELLE BIGHE.    Preda Giuseppe   Trabattoni Paolo   I. Galli.   Vimercati II.   5 oo   Gattoni   Comisoli III.   4oo   Garillio Giuseppe   Pomè Giuseppe   IV.   3 ao   CORSA DEI FANTINI A CAVALLO. Fassi Salvatore. Smith. Mreglit Giansi.  II. Creizer Varesi. EOO   CORSA   DEI PICCOLI   CAVALE   Piaggio   I.   100    Ronchi.   I. Galli . Grandioso c tutto nuovo spettacolo^ che per  opera di Luigi Henry si eseguirà. Gran coro pescareccio alla siciliana composto dal  maestro di musica sig. Panizza, diretto dal sig. Granatelli  td eseguito da cinquantadue dei migliori e più esperti,  coristi di questa capitale coll’accompagnamento d’una  numerosa banda militare, composta di novantadue pro-  fessori, durante il quale gli aspiranti ai premj dei differenti giuochi si presenteranno al concorso. Corsa dei nuotatori, che sarà di tragitto assai breve,  il premio del vincitoi’e sarà di austriache lir. loo.   Premiato Gixisei’pe N., fabbro-ferrajo in S. Celso.  Giuochi d’equilibrio, due dei concorrenti, che  avi’anuo la destrezza di stabilirsi i primi in piedi sul  palo uno alla destra e l’altro alla sinistra delle carceri,  acquisteranno ciascuno una posata d’argento.   Premiali. Annibale Isman. Antonio Fava. Corsa dei selvaggi del mare del sud, nelle piroghe  delle isole di Sandwich, scoperte dal capitano Cook, che  faranno l’intero giro dell’arena. Il premio del vincitore  sarà di austriache lire lOQ. Premiato. Giuseppe Arnaboldi. Giuoco dei bilancieri, ossia, giostra di mare sospesa  innanzi alla porta libitinaria. Il primo campione, che  avrà rovescialo due de’ suoi avversai] avrà in premio  della sua destrezza, una tazza d’argento. Premiato. Filippo Megname. Corsa di due campioni in piedi a fior d’acqua,  che partiranno dalle carceri ed attraverseranno l’arena  in tutta la sua lunghezza. Il vincitore avrà in premio  di austriache lire loo.   Premiato. Gaetano Ricco.ll. Giuoco dei due alberi di Cipresso, dirimpetto  alla porla trionfale, un bicchiere d’argento collocato alla cima (11 ciascuno del due alberi, sarà 11 premio del vin-  citore.   Premiati. Pietro Mur\tori. Domenico An(;isola. Giuoco delle corde, come si pratica sui vascelli  d’alto bordo, in facciata al pulvinare. Ciascuno del due  vincitori avrà il premio d’un orinolo d’oro.   Premiali. .Rossi. Colnago. La Balena escirà da una specie di chiavica praticata  alla porta trionfale, ed attraverserà più volte il recinto  dell’arena coll’andamento suo naturale, e con tutti gli  spontanei suol movimenti, aprendo l’immensa bocca col  maneggio della lingua, girando gli occhi e la testa,  versando grandi getti d’acqua dei vasti spiragli alla  sommità del suo capo, e movendo in lutti i versi la  voluminosa sua coda, a segno di dare una precisa idea  della forma e natura di questo gran mostro marino. Sarà ripetuto il gran coro sul cader della notte. Corsa (11 due barche illuminate l’una di lanterne  gialle, l’altra di lanterne rosse. Queste faranno il giro di  tutta l’arena partendo dal pulvinare, e la barca vincitrice nella corsa avrà il premio di austriache lire loo.   Premiato. Antonio Gregol.   XII. Una generale illuminazione in parte stabile, in  parte galeggiante   Quattro fontane di fuoco, lavoro del signor Uetz,  annunzieranno al pubblico il termine dello spettacolo. Spettacolo che darà Francesco Uetz. Il suddetto si produrrà con corse di fantini a cavallo  unitamente alla compagnia di Syberlus Vansuest, che  eseguirà quanto di più difficile e variato in equestri eser-  cizii presenta la scuola del celebre Franconi di Parigi. La picciola milanese, d’anni sette, in abito d’amore  percorrerà due volte l’anfiteatro in piedi sul suo cavallo.  ed eseguendo passi ed attitudini superiori alla sua età  sarà regalata d’una bandiera. Corsa di sei fantini a cavallo, che in abito da  mammalucchi, eseguiranno tre giri intorno all’anfiteatro. Corsa di tre cavallerizzi in piedi sopra due cavalli. La corsa sarà di due giri. Al vincitore saranno  date aust. lir. loo ed una bandiera   il vincitore fu Colombet. Corsa di altri sei mammalucchi a cavallo, che come  i precedenti, eseguiranno tre giri intorno al circo. Corsa a cavallo di due donne, vestite da Amaz-  zoni, ed accompagnate da due cavallerizzi. Eseguiranno  esse tre giri. La vincitrice otterrà una bandiera d’onore  con appesa una ricca sciarpa   che fu madama Bertotto. Corsa dei primi tre mammalucchi vincitori in  cadauna delle precedenti due corse, per disputarsi i premi  di N.” 4 doppie di Genova il primo. N.° 3 il secondo.  N. 2 il terzo, e zecchini tre il quartoj i vincitori furono:   Proprietarj de’ cavalli.  Passi Salvatori. IL Ratti Giuseppe. Maninj  Vignati. Fantini. Smith Giacomo. Cattaneo. Mazzoli. Cozzio. Corsa sopra tre cavalli, eseguita in piedi dal gio-  vinetto Tardini, d’anni dieci, vestito alla Romana, farà  due giri. Avrà egli pure una bandiera d’onore. La vincitrice madama percorrerà il circo, seguita da tutta la comitiva dei vincitori, portanti cia-  scuno la propria bandiera. E per ultimo gran fuoco variato d’artificio, col quale  s’illuminerà il «gran tempio situato innanzi alla porta  principale dell’anfiteatro. Oltre i fuochi del Bengal vi  sarà una continua esplosione di colpi di cannone e di  bombe. Straordinario, equestre, pirotecnico, areostatico spettacolo che darà la compagnia di Guerra.   Il suddetto darà equestri esercizi unitameute a corse  di jockeys a cavallo, esperimenti areostatici e fuochi  artiOciali; detto spettacolo sarà diviso come segue:   Grand’entrata di tutti gli artisti della compagnia, che  col corredo di due bande militari eseguiranno il giro di  tutto Tanfiteatro. Gara a gran carriera sopra piccoli cavalli eseguita  da quattro giovinetti allievi, che dovranno percorrere  per tre volte l’intera Arena ad uso de’fantini. II primo,  che ira d’essi arriverà al palio avrà in premio una bandiera   e fu Rodolfo Guerra. Corsa dei jockeys inglesi a cavallo, dovranno essi  compiere tre giri intorno alla spina ovale, ed i primi  tre, che arriveranno alla meta, dovranno cimentarsi in  un’ altra corsa pure di tre giri per disputarsi i premi. Corsa di quattro madamigelle, che percorreranno  tre volte l’Arena: le prime due, che giungeranno alla  meta, dovranno eseguire altri tre giri per ottenere la  bandiera d’onore. Premiata Schier. Verranno innalzati in aria alcuni palloncini col  mezzo del gas idrogene, che non saranno discari agli  spettatori. Corsa di cinque cavalli a dorso nudo, ed a gran  carriera di Cocchi, eseguendo tre giri  intorno la spina ovale. Corsa dei tre jockeys a cavallo risultanti i primi  nella corsa precedente per determinare fra loro i premi, pel primo di ausi. lir. 3oo  pel secondo 2oo  pel  terzo lOo, i vincitori furono;   Proprietarj de’cavalli. Sperati. Mreght. Merlo.  Jockeys.   Brunelli. Giansì. Gambarino. Giuochi di Troja di tre cavallerizzi eseguili in  piedi sopra due cavalli, ed a gran carriera percorreranno  tre volte Tampio circo assegnando al primo uUa bandiera d’onore.   Premiato Bartolomeo Volani. Altro esperimento areostatico coll’ascensione d’un  pescatore col pesce rombo. Tenzone dei due artisti sopra tre cavalli a gran  corso, eseguiranno essi tre giri, ed il primo che arriverà  al palio otterrà una bandiera d’onore. Premiato Bartolomeo Volani.   Al termine dello spettacolo l’anfiteatro presenterà quasi  un nuovo orizzonte pel magnifico fuoco d’artificio opera  d’un artista romano, restando in un istante illuminalo  da fuochi di Bengal. Equestre spettaeolo variato cogli Elefanti,   La compagnia del cavallerizzoTourniaire, ottenuta la superiore permissione  di fare nel soprannominato giorno un interessantissimo  trattenimento in questo grande anfiteatro, si propone  essa di segnare cosi fatta avventurosa circostanza col-  l’offei-ta d’uno spettacolo d’Equitazione varialo con divertimenti, che nulla avranno di comune con quanti altri, se ne sono dati finora. Grande entrata di tntti gli artisti, che col corredo  di banda militare, e di trombettieri militari a cavallo,  eseguiranno il giro di tutto l’anfiteatro.  Gara a celere corsa di quattro giovinetti vestiti di  jockeys inglesi, percorreranno tre volte il circo, ed il  primo de’quali arrivato al palio riceverà la bandiera.   Il vincitore Nicolò Moro. Corsa di otto contadini i quali correranno tre  giri, ed i primi quattro, che giungeranno alla meta,  dovranno nuovamente in un’ altra corsa disputarsi tre  premj. Tenzone di due Greci che sopra due cavalli a  schiena nuda per due giri, eseguiranno nel secondo giro  il salto di due barriere, ed il vincitore avrà una bandiera  d’onore.   Il vincitore fu Luigi Tourniaire. Esercizi all’Inglese eseguiti da sei cavallerizzi assegnandosi ai primi due, che arriveranno alla meta due  premi; al primo un pajo speroni d’argento, ed al se-  condo un anello d’oro. I vincitori sono:   Primo Luigi Naicase.. Secondo Carlo Reichard. Corsa di quattro damigelle sul cavallo, col premio d’un braccialetto e un pajo d’orecchini d’oro. Vincitrici:   Prima Adelaide TourniAire. Seconda Maria Collet.   \II. Corsa di quattro artisti ciascuno in piedi sopra  due cavalli col premio d’un pajo speroni d’argento e  d’un anello d’oro. Vincitori:   Primo Francesco Lavelliè. Secondo Luigi Tourniaire,   Vili. Corsa dei primi quattro contadini vincitori, che  nuovamente percorreranno con tre giri l’anfiteatro per  disputarsi 1 premj, pel primo aust. lire 200, secondo  i 5 o, terzo 100. Vincitori:   I. Pietro Bianchi, lì. Luigi Cattaneo. Felice Ronchi. Ricomparirà Luigi Tourniaire, stando in piedi  sopra due cavalli a dorso nudo manovrando altri quattro  cavalli. Esercizi di quattro Cosacchi col premio d’itn orologio d'oro, ed uno d’argento. Vincitori:   Primo Francesco Tourniaire. Secondo Carlo Delneccui. Grande pompa trionfale con due Elefanti magni-  ficamente ornati e montati da madamigella Adelaide  Tourniaire, e da Mattias Steffani.   XII. Chiuderà lo spettacolo quattro archi trionlali  illuminati d’un fuoco d’artifizio. Grandioso spettacolo intitolato Vincendio di  Rokeby. Sarà costruito in mezzo dell’arena un magnifico castello d’ordine gotico-inglese, lungo cinquanta braccia,  proporzionatamente largo ed alto, della forma d’un ottangono oblungo con quattro torri agli angoli. La parte principale dello spettacolo consisterà in una  manovra in grande, eseguita nel suddetto castello dive-  nuto preda delle fiamme, da pompieri veterani di questa  città, cioè quelli che hanno servito in questo corpo, sotto  ottima direzione, la qual manovra sola durerà per lo  meno un’ora ed un quarto, offrendo ad ogni istante i  più superbi e variati colpi d’occhio, finché le quattro  torri ed altre parti del castello cadranno col fragor del  tuono, diffondendo una luce vivissima, il che unita-  mente ad un combattimento al di fuori del castello,  offrirà un colpo d’occhio de’più imponenti che si possono immaginare. Gl’incidenti dello spettacolo consisteranno in un bom-  bardamento ed espugnazione del castello, in diversi  combattimenti interni ed esterni, marcie ed altre azioni  mimiche con musica scelta espressamente a tal uopo.   Agiranno in questo straordinario spettacolo oltre il  corpo suddetto di pompieri un corpo di castellani, un  corpo di banditi, un corpo di truppe regolari con artigìieri condotti da diversi capi, un seguito di damigelle  di Matilde, signora del castello di Rokeby, tutti vestiti  ed armati analogamente.   Valentissimi artisti gareggieranno, affinchè lo spetta-  colo sia degno del magnifico anfiteatro, nel quale viene  rappresentato, e possa divertire, e fors’anco sorprendere,  questo coltissimo pubblico e quest’inclita guarnigione  sempre giusti nel pronunciare i loro giudizj. Il grande spettacolo, che si doveva dare nell’Arena di questa città vi attirò molto concorso  di spettatori.   La riuscita non avendo corrisposto all’aspettazione, il  Pubblico manifestò la sua disapprovazione con grida, e  la parte meno educata ridusse in pezzi le sedie e le ta-  vole di cui erano muniti i sedili. La maggior parte però  degli spettatori si disponeva già tranquillamente alla  partenza, quando apertesi tutte le porte per la sortita,  una moltitudine del basso popolo si presentò al di fuori  per entrare nell’anfiteatro, dove voleva distruggere per  vendetta il fiuto castello di Rokeby, argomento dello    spettacolo. Le guardie militari essendo accorse per Impedire que-  sto pericoloso accesso della moltitudine tumultuante, vennero investite a colpi di pietre per cui alcuni soldati  ed impiegati rimasero feriti.   Un distaccamento militare dopo aver resistito per lungo  tempo alla sfrenatezza della plelie, tornati vani i tentativi  per allontanarla, nè potendo più oltre difendersi, incominciò daU’cseguire esplosioni di fucile in aria, per incutere timore, ed infine non avendo ottenuto effètto alcuno, ed incalzando sempre più la moltitudine, fece sca-  riche a palla.   Un individuo venne così sgraziatamente colpito amorfe,  ed altre dieci più o meno gravemente feriti.   La moltitudine allora si disperse, ogni tumulto, che  d’altronde limitossi alla sola località dell’anfiteatro cessò,  e questo disordine non ebbe altre conseguenze sulla tran-  quillità pubblica, la quale era in tutte le altre parti  della città nella medesima sera^ come all’ordinario perfetta.   Spettacolo equestre eseguito da Alessandro  Guerra. Consistente nella corsa delle bìglie  nella corsa dei  Jockeys a cavallo Corsa di Cocchi sopra cinque cavalli a dorso nudo  Corsa di quattro damigelle vestite alll’Amazzone col premio d’uu’elegante sciarpa  che l’ottenne   Leonilda. Carrara.Forze da^Gladlatori sopra cavalli, eseguiti da Antonio  Brand e Gaetano Ciniselli Esercizi di Troja, eseguiti  da quattro cavallerizzi col premio d’una ripetizione d’oro  ottenuta da Cocchi. Avrà fine lo spettacolo con un dilettevole fuoco d’artificio terminante collo scoppio d’una batteria. afonie e GogwoiM'6  ?ei. 5'x'Opwe^oW'j   Dei Oai’idli'   elGoiite 6 Gogirowve'  De^Pi clbiKti^*  e 5ocke^A   IH/   ailomiMOute^e  De-E ^teiwto  iw/ cHauA.   CO   RSA BELLE BIGHE. Sperati   Rovelli I.   5oo   Consoni   Yimercati CORSA DEI JOCR   EYS. Guerra   Ciniselli   I.   3oo   Suddetto Volani Spettacolo equestre del detto Guer,   Consistente nelle corsa delle bighe  Corsa dei fan-  tini a cavallo  Corsa di tre damigelle sopra due ca-  valli pel premio d’tma spilla di diamanti e corona d’al-  loro, la vincitrice fu   Leonilda Cariura.   Altra corsa di Giorgio Cocchi dirigendo sette cavalli  Esercizi dei Gladiatori Corsa di quattro dami-  gelle a cavallo col premio d’un anello vinto da   Luigia Letard,   Avrà fine lo spettacolo con un fuoco artificiale, re-  stando illuminato l’Anfiteatro da fuochi di Bengal. eTCtfiue e Oo^u/diue  Sei/   dei Oa(;ixl^   eHaoitie e Oo^uoiu'e   e del ^ oaitiiu   ^vatMO   Uh   ’^om/movXaK/e  deE ^velino   IH cllou/A.   CORSA DELLE BIGHE,    Sperati Giuseppe   Rovelli Gaetano I.   5oo   Consoni Francesco   Vimercati Luigi   II.   CORSA DEI FANTINI A   CAVAILO,   De Micheli Frane. Ciniselli Gaetano   I. aSo Guerra Alessandro Volani Bartolomeo II.   i5o   Grisetti Carlo,   Cozzi Giuseppe.  III. 100 I   t-  re spettacolo Consistentt  tini a cavalle  valli pel prei  loro, la vinci   Altra corsa Esercizi d  gelle a cavali   Avrà fine ’  stando illumi    (Set ^topwela.  deir Qrava^    Sperati Giusef  Consoni Frane   CORSi   De Micheli Fri  Guerra Alessat  Grisetti Carlo. Getty. Giovanni Lanza -Branciforte. Branciforte. Keywords: i giochi olimpici, Ikko, Crotone, Taranto. Branciforte. Refs.: Luigi Speranza, "Grice e del Vasto," per Il Club Anglo-Italiano, The Swimming-Pool Library, Villa Grice, Liguria, Italia. Branciforte.

 

Grice e Brandalise: la ragione conversazionale e l’implicatura conversazionale del municipio di Firenze –albero fiorito -- immune, comune – scuola di Pistoia – filosofia toscana -- filosofia italiana – Luigi Speranza, pel Gruppo di Gioco di H. P. Grice, The Swimming-Pool Library (Pistoia). Filosofo toscano. Filosofo italiano. Pistoia, Toscana. Grice: “I would say that Brandalise is a Griceian – his tutees know it! He has philosophised on keywords: communicazione, l’altro, indeed what he calls the Kantian transcendental necessity of ‘l’altro,’ and the idea of a ‘collective’ desiderio – or comunita – What is that if not my philosophy of communication?” Adone Brandalise (Pistoia) è un critico letterario, letterato e accademico italiano. Si laurea con Branca con una tesi dal titolo L'opera e la critica. Esperimenti critici su testi narrativi italiani, in cui vengono sperimentati nuovi metodi critici su testi di Manzoni e Gadda.  Professore di teoria della letteratura presso l'Padova, la sua attività di ricerca si caratterizza per il costante intreccio tra riflessione filosofica e psicoanalitica con l'interpretazione del testo letterario. I luoghi seminali della sua ricerca vanno individuati nello studio di Spinoza e Plotino, cui si dedica sin dalla giovinezza, di Hegel e dell'idealismo tedesco, oltre che nell'approfondimento risalente agli anni Settanta dell'opera di Lacan.  Promotore di numerose iniziative scientifiche, tra cui alcuni progetti di didattica e ricerca legati agli studi interculturali, ha collaborato a riviste quali "Lettere italiane", "Studi novecenteschi", "Immagine riflessa", "Il centauro", "Filosofia politica" o "Trickster".  Tra i temi che segnano la sua ricerca vanno senz'altro segnalati alcuni molto ricorrenti: il problema della singolarità, il rapporto tra mistica ed evento soggettivo, quello tra pensiero filosofico e azione politica, quello tra poesia e pensiero. Attentissimo cultore della musica operistica e del cinema, tra gli autori che maggiormente animano la scena della sua riflessione, affidata soprattutto all'oralità, sono Platone, Leopardi, Melville, Nietzsche, Shakespeare, León, Ophüls e Welles.  Operaismo Brandalise opera a Padova, dove anima e partecipa a partire dagli anni settanta alla costituzione di numerosi seminari e momenti di studio, anche in relazione con i dibattiti dell'operaismo. Oltre all'attività sindacale, in comunicazione con Bianchini (Padova), segna questa fase di sua riflessione politica il lavoro svolto "off air" nella direzione romana di "Il Centauro. Rivista di Filosofia e teoria politica, nel cui comitato direttivo operavano anche Nicola Auciello, Adriana Cavarero, Remo Bodei, Massimo Cacciari, Umberto Curi, Giuseppe Duso, Roberto Esposito, Giacomo Marramao, Giangiorgio Pasqualotto, Biagio De Giovanni (direttore) e Racinaro.  Il Centauro, rivista pubblicata dall'editore Guida, nasce in una fase storica segnata dal caso Moro, dal compromesso storico, dal teorema Calogero. L'idea dei redattori era di avviare un laboratorio politico in cui potessero intervenire intellettuali legati al PCI, anche se in modi spesso prossimi al dissenso. Tuttavia non compare nelle rievocazioni più recenti degli anni dell'operaismo il nome di Brandalise, certo per la relativa assenza di suoi interventi scritti, ma anche per il coagularsi del suo percorso politico negli anni Novanta intorno alla "nozione sintomatica" di politica invisibile e poi, nel decennio successivo, di decostituzionalizzazione.  Opere Oltranze. Simboli e concetti in letteratura, Padova, Categorie e figure. Metafore e scrittura nel pensiero politico, Padova, Macola, Psicoanálisis y arte de ingenio: de Cervantes a Zambrano, Malaga, Miguel Gomez, con Macola e Otin, Bestiario lacaniano, Milano, Mondadori, L'immagine del territorio e i processi migratori, in M. BERTONCIN, A. PASE, Territorialità, Milano, Angeli. In weiter Ferne so nah. In margine al sermone Beati Pauperes, in (G. Panno) Il silenzio degli angeli. Il ritrarsi di Dio nella mistica medievale e nelle riscritture moderne, Padova, Unipress, Oltre la comparazione. Modi e posizioni del pensiero dopo l'intercultura, in (G. Pasqualotto), Per una filosofia interculturale, Milano, Mimesis, Introduzione (con Barbieri), in (Barbieri, Mura, Panno), Le vie del racconto. Temi antropologici, nuclei mitici e rielaborazione letteraria nella narrazione medievale germanica e romanza, Padova, Unipress, Il multilinguismo nella mediazione (con Celli, Rhazzali, Sartori), in (Mantovani) Intercultura e mediazione, Roma, Carocci, Postfazione, in C. Tenuta, Dal mio esilio non sarei mai tornato, io. Profili ebraici tra cultura e letteratura nell'Italia del Novecento, Roma, Aracne, con N. Fazioni, Cosa cambia con Lacan? Saperi, pratiche, poteri, in International Journal of Žižek Studies, Dentro il confine, Milano, Mimesis,.  Metodi della singolarità, Milano, Mimesis,.  La necessità dell'Altro: scritti in onore di B., Milano, Mimesis, Gentili, La crisi del politico. Antologia di "Il Centauro", Guida B. Sito dedicato all'opera e al pensiero di B. Pod cast degli interventi di B. Biografie Letteratura  Letteratura Università  Università Categorie: Critici letterari italiani Letterati italiani Accademici italiani Professore Pistoia. B.. camlet bound round the waist with a girdle, after the ancient  fashion, and a mantle lined with minever, with a hood which  they wore over their heads. And the women of the people  were clothed in coarse green cloth of Cambrai, made after  the same fashion. A hundred lire* was an ordinary dower  for a wife. A dower of two or three hundred was in those  days considered enormous. Girls, for the most part had  completed their twentieth year before they were married.  Thus rude in dress and customs were the Florentines of  those days ; but they were loyal, and kept good faith, both  among each other and towards the Commonwealth. And  with their poverty and coarse mode of life, they did greater  things, and acted more virtuously, than we do with our  greater effeminacy and greater riches. "   Those were the manners of the good old times before the  building of the second walls around the increased city. The  position of these walls, and the amount of space thus added  to the city, are very accurately known. The line taken by  the new circuit has been minutely recorded by Malispini,f  Villani, J and Coppo Stefani.§ But it will be sufficient for  our purpose to indicate in a more general manner the  extent of the increase.   The old city, wholly confined to the northern bank of the  river, stretched along it from a point near the present Ponte  Santa Trinita, to another a little beyond the building of the  Uffizi. A line drawn northward from the foot of the Ponte  Santa Trinita, to the corner formed by the Via de' Rondinelli and the Via de' Cerretani, and thence turning at a sharp  angle westward, proceeding then in a direct line to the Piazza  del Duomo, encircling the Cathedral, and then turning  southwards to rejoin the river by a line nearly correspond-  [The Tuscan lira is now equal to eightpence sterling-. To find its  equivalent value at the time in question it must be multiplied by from ten  to fifteen.] ing with the present Via del Proconsolo, the Piazza di San  Firenze, and the Via de Leoni, would very nearly mark  the position of the old wall. The new one enclosed an area much more than twice as large as the old  city. This new wall extended along the northern bank of  the river from the present Ponte alle Grazie to the Ponte  alia Carraia. A direct line drawn in north-western direction  from the foot of the latter, to the sharp corner made by the  Via delle Cantonelle, behind the Church of St. Lorenzo,  turning at that corner to follow in a south-easterly direction,  and nearly in a straight line, the course of the streets De  Gori, C alder ai, De Pucci, De' Cresci, and St. Egidio, to  the corner of the Via del Fosso, and there again turning to  the south-west, and striking towards the river in a direct  line by the streets Del Diluvio and De Benci, to the foot  of the Ponte alle Grazie, would form the new boundary of  the city on the northern bank of the river. But the  suburbs which had been gradually formed on the southern  bank, were also now for the first time brought within the  walled city. This new " Oltrarno" quarter, "beyond the  Arno," comprising less than a quarter of the space now  occupied by the city on the southern bank, was bounded  by the river from the Ponte Santa Trinitd, nearly to the  Ponte alle Grazie, and by a line of wall which, starting  from the bank at the spot where the former of these  bridges now stands, followed the entire length of the  present Via Maggio, and then turning at an acute angle  back again towards the river, crossed the Piazza de Pitti in  an oblique direction, so as to exclude the ground on which  the Pitti Palace now stands, pursued an irregular course  along the foot of the steep hill, which here leaves but a  narrow space between it and the Arno, till it rejoined that  river in the immediate neighbourhood of the Ponte alle  Grazie.   It will be seen that this notable enlargement of the city, while more then doubling its former area, comprised a  space less than a fourth of that contained within the  present wall, which third circuit was, in most respects as  it still remains, traced some time ago.  Keywords: immune, comune, rodano, paradosso del reciproco, amare, ligarsi, bestiario griceiano, bestiarium griceianum, il municipio di Firenze. "To change the image somewhat, what bothers me about what I am being offered is not that it is bare, but that it has been systematically and relentlessly undressed. I am also adversely influenced by a different kind of unattractive feature which some, or perhaps even all of these bêtes noires seem to possess."  Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Brandlise” – The Swimming-Pool Library.

 

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