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Wednesday, January 8, 2025

GRICE ITALO A-Z C CAP

 Grice e Capella: la ragione conversazionale e l’implicatura conversazionale --  Roma – filosofia italiana – Luigi Speranza. Capella Marziano Minneo Felice Capella, africano di Cartagine, di religione pagana, scrive il "De nuptiis Philologiae et Mercurii" in nove libri. Il titolo dell’opera (che è una mescolanza di prosa e di versi e perciò è simile a una satira menippea), si applica propriamente ai due primi libri introduttivi, in cui si parla delle nozze del Dio dell'attività intellettuale (Mercurio = Hermes) con la personificazione della erudizione enciclopedica. Principale fonte di questi libri si ritengono gli scritti teologici di Varrone, mediati probabilmente da | Cornelio Labeone. Il contenuto vero dell’opera, che è un'enciclopedia, è costituito dai libri III-IX, in cui, sono trattate le sette arti liberali considerate dall'autore (grammatica, dialettica, retorica, geometria, aritmetica, astronomia e musica), presentate come donne che accompagnano la Filologia. Marziano ricorda altre due discipline incluse da Varrone nella sua enciclopedia (medicina è architettura), ma non vuole considerarle.Può darsi non sia stato il primo a procedere così, ma è probabile che da lui il Medio Evo abbia preso la distinzione delle arti del trivium e del quadrivium. Marziano deve avere preso a modello l'enciclopedia varroniana, che gli è anche servita sino a un certo punto come fonte; ma è probabile che abbia attinto principalmente a lavori spe- ciali più tardi. Sebbene sia una compilazione priva di valore intrinseco e piena di cose male intese e anche di contraddizioni, l’opera di Marziano fu studiata appas- sionatamente nel Medio Evo che l’usò anche come testo scolastico, la commentò e la tradusse. Per la storia della filosofia hanno importanza, più della trattazione della dialettica (1. IV), ciò che dice il libro VII (De arithmetica) sulla sacra monade, identificata a Giove e quali- ficata altrove pater ultra mundaniis. Essa è il padre di ogni essere, è il seme degli altri numeri e da essa sono.procreate tutte le altre cose. La monade è prima che siano le cose esistenti e permane quando esse si distruggono, perciò deve essere eterna. È così presentato un monismo che dalla forza causatrice di quella realtà ideale e in- telligibile, fa provenire sia i puri numeri che gli esseri numerabili che si collegano a quelli. In tal modo dal- l’unità prima sono generate la diade, che è riferita alla materia procreante, e la triade che conviene alle forme ideali e all'anima (in quanto, secondo Platone, include tre parti); e dalla diade provengono gli elementi che in- sieme costituiscono il mondo, che come tale ha per nu- mero il cinque. Questa derivazione dall'unità è molto confusa, ma si collega evidentemente alle teorie del- Neo-Pitagorismo. Secondo Macrobio univa in sè il sapere di Carneade (neo-accademico), di Diogene (stoico) e di Critolao (peripatetico) ; aveva conosciuto tutte le scuole, ma seguiva la più credibile : ciò fa pensare che aderisse al probabilismo di Carneade.  Marziano Capella Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.  Retorica, illustrazione del De Nuptiis Philologiae et Mercurii, Biblioteca Apostolica Vaticana ms. Urb. lat. 329 f 64v (seconda metà del XV secolo) Marziano Minneio Felice Capella (in latino: Martianus Mineus Felix Capella; Madaura, IV secolo – V secolo) è stato un grammatico romano, noto per il suo trattato didattico De nuptiis Philologiae et Mercurii che ebbe grande fortuna nel Medioevo.   Indice 1Biografia 2De nuptiis Philologiae et Mercurii 3Riconoscimenti 4Edizioni e traduzioni 5Note 6Bibliografia 7Voci correlate 8Altri progetti 9Collegamenti esterni Biografia Le informazioni disponibili sulla vita di Marziano, che si faceva chiamare Felice o Felice Capella, sono molto scarse e in parte dubbie, ricavate da allusioni autobiografiche presenti nelle sue opere. Mancano informazioni cronologiche e nella ricerca sono state espresse opinioni molto diverse sulle date della sua vita; le congetture hanno oscillato tra la fine del III e l'inizio del VI secolo, e oggi si ipotizza di solito il V o l'inizio del VI secolo.  Marziano nacque probabilmente a Madaura (secondo quanto riferisce Cassiodoro). In ogni caso, sembra che abbia trascorso la maggior parte della sua vita a Cartagine. Anche le ipotesi sulla sua professione e sulle sue origini sociali sono speculative. Si è ipotizzato che provenisse da un ambiente contadino e fosse autodidatta. Secondo un'altra opinione, più diffusa nella ricerca, egli apparteneva alla classe superiore. Da una formulazione poco chiara, si è dedotto che fosse un proconsole in Africa.  Non è inoltre chiaro se Marziano fosse cristiano. È da notare che la sua opera non contiene alcuna allusione al cristianesimo. Questo silenzio e alcuni altri indizi, tra cui la descrizione dei luoghi abbandonati degli oracoli del dio Apollo, suggeriscono che egli fosse un seguace dell'antica religione, i cui contenuti principali volle riassumere nella sua opera. I ricercatori hanno persino sospettato una velata spinta anticristiana.[1].  De nuptiis Philologiae et Mercurii Ci è noto per il trattato didattico indirizzato a suo figlio, Le nozze di Filologia con Mercurio, noto anche come "De septem disciplinis" o "Satyricon", scritto in forma di prosimetro, ossia un misto di prosa e versi di vari metri. L'opera è peculiare per il suo impianto allegorico, con l'ascesa al cielo di Filologia accompagnata dalle arti liberali per sposare Mercurio, ovvero l'Eloquenza.  I nove libri dell'opera sono così intitolati: Liber I: De nuptiis Philologiae et Mercurii Liber II: De nuptiis Philologiae et Mercurii Liber III: De arte grammatica Liber IV: De arte dialectica Liber V: De rhetorica Liber VI: De geometria Liber VII: De arithmetica Liber VIII: De astronomia Liber IX: De harmonia Le arti liberali sono ridotte dall'Autore da nove a sette, poiché, dopo le dotte esposizioni delle arti del Trivio - Grammatica, Dialettica, Retorica - e del Quadrivio - Aritmetica, Geometria, Astronomia e Musica - alle ultime due, Medicina e Architettura, non viene permesso di parlare alla festa nuziale, che si è prolungata troppo.  L'autore utilizza varie fonti nella compilazione della sua opera, fra cui Varrone Reatino e Apuleio. Il suo non è certo un latino molto raffinato: la prosodia talvolta lascia a desiderare e molte metafore appesantiscono la narrazione.  In età medievale e rinascimentale vennero effettuate aggiunte e rettifiche di ogni tipo al testo originario. Essa risulta, in effetti, una specie di enciclopedia dell'erudizione classica diffusissima nel Medioevo cristiano. Un noto commento fu pubblicato dal grammatico neoplatonico Remigio d'Auxerre che lesse Boezio alla luce del consimile filosofo Scoto Eriugena.  Riconoscimenti Il cratere Capella, sulla Luna, è stato battezzato in suo onore.  Edizioni e traduzioni Martiani Minei Felicis Capellae Afri Carthaginiensis, De Nuptiis Philologiae et Mercurii et de septem artibus liberalibus Libri novem, edidit Ulricus Fridericus Kopp. Francofurti ad Moeunum: apud F. Varrentrapp, Martianus Capella, accedunt scholia in Caesaris Germanici Aratea, Franciscus Eyssehardt (a cura di), Lipsiae in aedibus B. G. Teubneri, 1866. (LA) De Nuptiis Philologiae et Mercurii, ed. Adolfus Dick, 2. ed. 1925, 3. ed. Stuttgart Martianus Capella, ed. J. Willis, Leipzig 1983. Le nozze di Filologia e Mercurio. Introd., trad., comment. e appendici di Ilaria Ramelli, Milano, Bompiani 2001. (EN) Martianus Capella and the Seven Liberal Arts, edd. W.H. Stahl, R. Johnson, E.L. Burge, vol. 2: The Marriage of Philology and Mercury, New York-London, Columbia, Martianus Capella. Die Hochzeit der Philologia mit Merkur, ed. Hans Günter Zekl, Würzburg Martianus Capella. Les noces de Philologie et de Mercure. Livre I, ed. critica e traduzione di Jean-Frédéric Chevalier, Parigi, Les Belles Lettres, 2014. (FR) Martianus Capella. Les noces de Philologie et de Mercure. Livre IV : la dialectique, ed. critica e traduzione di M. Ferré, Parigi, Les Belles Lettres, 2007. (FR) Martianus Capella. Les noces de Philologie et de Mercure. Livre VI : la géométrie, ed. critica e traduzione di M. Ferré, Parigi, Les Belles Lettres, Martianus Capella. Les noces de Philologie et de Mercure. Livre VII : l'arithmétique, ed. critica e traduzione di J.-Y. Guillaumin, Parigi, Les Belles Lettres, 2003. (FR) Martianus Capella. Les Noces de Philologie et de Mercure. Livre IX : L'harmonie, ed. critica e traduzione di Jean-Baptiste Guillaumin, Parigi, Les Belles Lettres, 2011. (IT) Martiani Capellae De nuptiis Philologiae et Mercurii liber IX, introd. trad. e comm. di L. Cristante, Padova, Antenore Le nozze di Filologia e Mercurio, a cura di Ilaria Ramelli, Milano, Bompiani, Scoto Eriugena, Remigio di Auxerre, Bernardo Silvestre e Anonimi, Tutti i commenti a Marziano Capella. Testo latino a fronte, a cura di Ilaria Ramelli, Milano, Bompiani, 2006. Note ^ William H. Stahl, To a Better Understanding of Martianus Capella, in "Speculum", Bovey, Disciplinae cyclicae: L'organisation du savoir dans l'œuvre de Martianus Capella, Trieste, Edizioni Università di Trieste, 2003. Brigitte Englisch, Die Artes liberales im frühen Mittelalter (5.-9. Jahrhundert). Das Quadrivium und der Komputus als Indikatoren für Kontinuität und Erneuerung der exakten Wissenschaften zwischen Antike und Mittelalter, Stuttgart Glauch, Die Martianus-Capella-Bearbeitung Notkers des Deutschen, Tübingen 2000 (Münchener Texte und Untersuchungen 116/117) (Max-Weber-Preis der BADW 1Sabine Grebe, Martianus Capella, De Nuptiis Philologiae et Mercurii. Darstellung der Sieben Freien Künste und ihrer Beziehungen zueinander, Stuttgart-Leipzig Fanny Lemoine, Martianus Capella: a literary re-evaluation, München 1972. Claudio Leonardi, I Codici di Marziano Capella, Milano 1960. R. Schievenin, Nugis ignosce lectitans. Studi su Marziano Capella, Trieste 2009. D. Shanzer, A Philological and Philosophical Commentary on Martianus Capella's De Nuptiis Philologiae et Mercurii Book I, Berkeley-Los Angeles, University of California Publications, 1986. William Harris Stahl, Richard Johnson and E. L. Burge, Martianus Capella and the Seven Liberal Arts, Vol. 1: The Quadrivium of Martianus Capella: Latin Traditions in the Mathematical Sciences (Columbia University Press: Records of Civilization: Sources and Studies, 84), New York 1971. Mariken Teeuwen, Harmony and the Music of the Spheres. The Ars Musica in Ninth-Century Commentaries on Martianus Capella, Leiden Voci correlate Agogica Altri progetti Collabora a Wikisource Wikisource contiene una pagina dedicata a Marziano Capella Collabora a Wikisource Wikisource contiene una pagina in lingua latina dedicata a Marziano Capella. Capèlla, Minneo Felice, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. Modifica su Wikidata Gino Funaioli, CAPELLA, Minneo Felice Marziano, in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1930. Modifica su Wikidata Marziano Capèlla, Felice, su sapere.it, De Agostini. Modifica su Wikidata (EN) Martianus Minneus Felix Capella, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc. Modifica su Wikidata (LA) Opere di Marziano Capella, su Musisque Deoque. Modifica su Wikidata (LA) Opere di Marziano Capella, su digilibLT, Università degli Studi del Piemonte Orientale Amedeo Avogadro. Modifica su Wikidata Opere di Marziano Capella, su openMLOL, Horizons Unlimited srl. Modifica su Wikidata (EN) Opere di Marziano Capella, su Open Library, Internet Archive. Modifica su Wikidata (EN) Marziano Capella, in Catholic Encyclopedia, Robert Appleton Company. Modifica su Wikidata V · D · M Grammatici romani Portale Antica Roma   Portale Biografie   Portale Letteratura Categorie: Grammatici romaniRomani del IV secoloRomani del V secoloNati nel IV secoloMorti nel V secoloScrittori africani di lingua latina[altre]. Capella.

 

 

Grice e Capitini: la ragione conversazionale e l’implicatura conversazionale – scuola di Perugia – filosofia perugina – filosofia umbra -- filosofia italiana – Luigi Speranza, pel Gruppo di Gioco di H. P. Grice, The Swimming-Pool Library (Perugia). Filosofo perugino. Filosofo umbro. Filosofo italiano. Perugia, Umbria. Grice: “I love Capitini: his idea (or ‘paradigma,’ as he prefers, echoing Plato and Kuhn) of ‘compresenza conversazionale’ is genial and Griceian! Capitini abbreviates all my pragmatics in the ‘tu’ – or ‘noi,’ – “I am born when I say ‘thou’’ – translated alla Buber – what more conversationally implicaturish can THEE be? (I’m using West-Country puritan patois!”). Fu uno tra i primi in Italia a cogliere e a teorizzare il pensiero nonviolento gandhiano, al punto da essere chiamato il Gandhi italiano.   Nato in una famiglia modesta, Capitini si dedica dapprima agli studi tecnici, per necessità economiche e, in seguito, a quelli letterari, come autodidatta. La madre lavora come sarta e il padre era impiegato comunale, custode del campanile municipale di Perugia. Ritenuto inabile al servizio militare per ragioni di salute, non partecipa alla Prima guerra mondiale. Dopo gli studi della scuola tecnica e dell'istituto per ragionieri, dai diciannove ai ventuno anni si dedica alla lettura dei classici latini e greci, studiando da autodidatta anche dodici ore al giorno, dando così inizio al suo ininterrotto lavoro di approfondimento interiore e filosofico.  In questi anni legge autori e libri molto diversi tra loro, su cui forma la propria cultura letteraria e filosofica: Annunzio, Marinetti, Boine, Slataper, Jahier, Ibsen, Leopardi, Manzoni, la Bibbia, Gobetti, Michelstaedter, Kant, Kierkegaard (profondamente influenzato dal Vangelo), Assisi, Mazzini, Tolstoj e Gandhi. In questo periodo aderisce quindi al pensiero nonviolento del politico indiano.  Vince una borsa di studio presso la Scuola Normale Superiore di Pisa, nel curriculum universitario di Lettere e Filosofia. C. critica aspramente il Concordato con la Chiesa cattolica, da lui giudicato una "merce di scambio" per ottenere da Pio XI e dalle gerarchie ecclesiali un atteggiamento "morbido" nei confronti del fascismo. In uno dei suoi libri arriva ad affermare che «...se c'è una cosa che noi dobbiamo al periodo fascista è di aver chiarito per sempre che la religione è una cosa diversa dall'istituzione. Nominato segretario della Normale di Pisa. Durante il periodo trascorso a Pisa, C. matura la scelta del vegetarianismo come conseguenza della scelta di non uccidere, e ogni suo pasto alla mensa della Normale diventa un comizio efficace e silenzioso, un'affermazione della nonviolenza in opposizione alla violenza del regime fascista.  Insieme a Baglietto, suo compagno di studi, promuove tra gli studenti della Scuola Normale riunioni serali dove diffonde e discute scritti sulla nonviolenza e la nonmenzogna. Allorché Baglietto, recatosi all'estero con una borsa di studio, rifiuta di tornare in Italia in quanto obiettore di coscienza al servizio militare, scoppia lo scandalo e il direttore della Scuola Normale Gentile, per reazione, chiede a C. l'iscrizione al partito fascista. C. rifiuta e Gentile ne decide il licenziamento. Sergio Romano scriverà:  «Gentile e C. si separarono poco tempo dopo nella sala delle adunanze del palazzo dei Cavalieri. Il filosofo disse di sperare che "le future esperienze gli facessero vedere la vita e la realtà delle cose sotto un aspetto diverso"; e C. rispose che non poteva fare altro che contraccambiare l'augurio. Fu certamente una rottura. Ma non appena il giovane pacifista uscì dalla sala, il filosofo si voltò verso Arnaldi, che aveva assistito a questo scambio di battute, e disse "Abbiamo fatto bene a mandarlo via perché, oltre tutto, è un galantuomo. Croce; in riferimento a lui C. scriverà: «dal Croce può venire il servizio ai valori.  Croce è greco-europeo, perché la civiltà europea porta al suo sommo l'affermazione dei valori». A questo punto C. torna a Perugia nella casa paterna, vivendo di lezioni private. Compie frequenti viaggi a Roma, Firenze, Bologna, Torino e Milano per incontrare numerosi amici antifascisti e intessere in questo modo una fitta rete di contatti.  A Firenze, a casa di Russo, ha modo di conoscere Croce, a cui consegna un pacco di dattiloscritti che Croce apprezza e fa pubblicare nel gennaio dell'anno seguente presso l'editore Laterza di Bari con il titolo Elementi di un'esperienza religiosa. In poco tempo gli Elementi diventano uno tra i principali riferimenti letterari della gioventù antifascista. In seguito alla larga diffusione del suo libro, C. promuove assieme a Calogero un movimento culturale che negli anni successivi cercherà di trasformare in un progetto politico atto a realizzare le idee di libertà individuale e di uguaglianza sociale contenute negli "Elementi". Nasce così il Movimento Liberalsocialista, in un anno segnato dall'assassinio dei Fratelli Rosselli, dalla morte di  Gramsci e da una forte ondata di violenza repressiva contro l'opposizione antifascista. Alle attività del movimento collaborano, tra gli altri, Ugo La Malfa,  Amendola, Bobbio e Ingrao. La polizia fascista effettua una retata nel corso di una riunione del gruppo dirigente liberalsocialista, in seguito alla quale C. e gli altri partecipanti alla riunione vengono rinchiusi nel carcere fiorentino delle Murate. Dopo quattro mesi C. viene rilasciato, grazie alla sua fama di religioso. Quale tremenda accusa contro la religione, se il potere ha più paura dei rivoluzionari che dei religiosi», commenterà più tardi.  Nasce il Partito d'Azione, la cui dirigenza proviene direttamente dalle file del liberalsocialismo. C. rifiuta di aderire a qualsiasi partito, poiché a suo giudizio il rinnovamento è più che politico, e la crisi odierna è anche crisi dell'assolutizzazione della politica e dell'economia. Per il suo rifiuto di collocarsi all'interno delle logiche dei partiti, C. rimane escluso sia dal Comitato di Liberazione Nazionale, sia dalla Costituente, pur avendo lui dato un'impronta indelebile alla nascita della Repubblica con il suo lavoro culturale, politico, filosofico e religioso di opposizione morale al fascismo.  C.viene nuovamente arrestato e rinchiuso, questa volta, nel carcere di Perugia; viene definitivamente liberato. C. cerca di realizzare un primo esperimento di democrazia diretta e di decentralizzazione del potere, fondando a Perugia il primo Centro di Orientamento Sociale, un ambiente progettuale e uno spazio politico aperto alla libera partecipazione dei cittadini, uno spazio nonviolento, ragionante, non menzognero, secondo la definizione data dallo stesso C.. Durante le riunioni del COS i problemi di gestione delle risorse pubbliche vengono discussi liberamente assieme agli amministratori locali, invitati a partecipare al dibattito per rendere conto del loro operato e per recepire le proposte dell'assemblea, con l'obiettivo di far diventare "tutti amministratori e tutti controllati". A Partire da Perugia, i COS si moltiplicano in diverse città d'Italia: Ferrara, Firenze, Bologna, Lucca, Arezzo, Ancona, Assisi, Gubbio, Foligno, Teramo, Napoli e in moltissimi altri luoghi.   Aldo C. nel 1929 I Centri di Orientamento Sociale si sono diffusi sul territorio nazionale, scontrandosi tuttavia con l'indifferenza della Sinistra e con l'aperta ostilità della Democrazia Cristiana, che impediscono l'affermazione su scala nazionale dell'autogoverno e della decentralizzazione del potere sperimentati con successo nelle riunioni dei COS.  Nel secondo dopoguerra C. diventa rettore dell'Università per stranieri di Perugia (come Commissario), un incarico che sarà costretto ad abbandonare a causa delle fortissime pressioni della locale Chiesa cattolica. Si trasferisce a Pisa, dove ricopre il ruolo di docente incaricato di Filosofia morale presso l'università degli Studi.  Parallelamente all'attività didattica, politica e pedagogica, C. prosegue la sua attività di ricerca spirituale e religiosa, promuovendo il Movimento di religione insieme a Tartaglia, singolare figura di sacerdote scomunicato ed audace teologo, che però se ne allontanerà. Il Movimento di religione organizza una serie di convegni con cadenza trimestrale, che culminano con il "Primo congresso per la riforma religiosa" (Roma). Pinna, dopo aver ascoltato C. in un convegno promosso a Ferrara dal Movimento di religione, matura la sua scelta di obiezione di coscienza: è il primo obiettore del dopoguerra. Pinna è processato dal tribunale militare di Torino e a nulla serve la testimonianza a suo favore di C.. Pinna subisce una serie di processi, condanne e carcerazioni, fino al definitivo congedo per una presunta "nevrosi cardiaca". Si dimetterà dal suo impiego in banca per raggiungere Danilo Dolci in Sicilia e dopo un anno si trasferirà a Perugia per diventare il più stretto collaboratore di C..  Dopo l'arresto di Pinna, C. promuove una serie di attività per il riconoscimento dell'obiezione di coscienza, convocando a Roma  il primo convegno italiano sul tema.  Il Centro di Orientamento Religioso (COR)  In occasione del quarto anniversario dell'uccisione di Gandhi, C.  promuove un convegno internazionale e fonda il primo Centro per la nonviolenza. C. affianca ai Centri di Orientamento Sociale il Centro di Orientamento Religioso (COR), fondato a Perugia con Emma Thomas (una quacchera inglese di ottant'anni). Il COR è uno spazio aperto, in cui trova espressione la religiosità e la fede di tutte le persone, i movimenti e i gruppi che non trovavano posto nel Cattolicesimo preconciliare. Lo scopo dei COR era quello di favorire la conoscenza delle religioni diverse dalla cattolica, e di stimolare i cattolici stessi ad un approccio più critico e impegnato alle questioni religiose.  La Chiesa locale vieta la frequentazione del Centro di Orientamento Religioso, e quando C. pubblica Religione Aperta il libro viene immediatamente inserito nell'Indice dei libri proibiti. Nonostante l'ostracismo delle alte gerarchie ecclesiali, C. stabilisce ugualmente degli efficaci rapporti di collaborazione con alcuni cattolici come Milani e Mazzolari.  C. organizza a Perugia un convegno su La nonviolenza riguardo al mondo animale e vegetale e, insieme a Edmondo Marcucciautore di Che cos'è il vegetarismo e, al pari di C., mai iscritto al partito fascistafonda la prima organizzazione nazionale di coordinamento delle tematiche del vegetarianismo, la "Società vegetariana italiana".  La polemica tra C. e la Chiesa Cattolica continua anche dopo il Concilio Vaticano II, con la pubblicazione del libro Severità religiosa per il Concilio. C. insegna all'Cagliari come docente ordinario di Pedagogia e ottiene un definitivo trasferimento a Perugia. Tra i fondatori dell'ADESSPI, l'Associazione di Difesa e Sviluppo della Scuola Pubblica in Italia. C. arriva a chiedere al proprio vescovo di non essere più annoverato nella Chiesa, lui profondamente religioso, della quale non condivideva più i metodi e le idee.   La prima Bandiera della pace  Bandiera della pace portata da C. nella prima marcia Perugia-Assisi, attualmente custodita presso la Biblioteca San Matteo degli Armeni del comune di Perugia. C. organizza la Marcia per la Pace e la fratellanza dei popoli, un corteo nonviolento che si snoda per le strade che da Perugia portano verso Assisi, una marcia tuttora proposta in media ogni due/tre anni dalle associazioni e dai movimenti per la pace. In questa occasione viene per la prima volta utilizzata la Bandiera della pace, simbolo dell'opposizione nonviolenta a tutte le guerre. C. descrive l'esperienza della marcia nel libro Opposizione e liberazione: «Aver mostrato che il pacifismo, che la nonviolenza, non sono inerte e passiva accettazione dei mali esistenti, ma sono attivi e in lotta, con un proprio metodo che non lascia un momento di sosta nelle solidarietà che suscita e nelle noncollaborazioni, nelle proteste, nelle denunce aperte, è un grande risultato della Marcia». Aderiscono molte personalità, tra cui lo scrittore Calvino. L'impegno di C. per la pace infranazionale e internazionale (con particolare attenzione al pericolo atomico) lo coinvolse sempre più in una collaborazione con Bobbio, il quale raccoglierà tali riflessioni nell'opera Il problema della guerra e le vie della pace.  Negli ultimi anni della sua vita C. fonda e dirige un periodico intitolato Il potere di tutti, sviluppando i principi di quella che lui definì "omnicrazia", la gestione diffusa e delocalizzata del potere da lui contrapposta al centralismo dei partiti. In questi anni C.  promuove anche il Movimento nonviolento per la Pace e il mensile "Azione nonviolenta", l'organo di stampa del movimento, che attualmente viene pubblicato a Verona.  Dedito completamente al suo lavoro di divulgatore della nonviolenza, C. non si sposò mai, per scelta, in modo da poter dedicare tutte le proprie energie alla sua attività.  C. muore circondato da amici e allievi, dopo aver subìto un intervento chirurgico che consuma le sue ultime energie. Il leader socialista Nenni scrive una nota sul suo diario: «È morto C..” Una eccezionale figura di studioso. Fautore della nonviolenza, disponibile per ogni causa di libertà e di giustizia. Mi dice Longo che a Perugia e isolato e considerato stravagante. C'è sempre una punta di stravaganza ad andare contro corrente, e C. e  andato contro corrente all'epoca del fascismo e nuovamente nell'epoca post-fascista. Forse troppo per una sola vita umana, ma bello». È sepolto a Perugia nella tomba di amici del C.O.R., insieme a Thomas.  Il pensiero Religione e laicità  Il Mahatma Gandhi C. aveva l'abitudine di definirsi un religioso laico. Egli accomunava la religione alla morale in quanto essa critica la realtà e la spinge al cambiamentoin positivo. Quella di C. era un'opposizione religiosa al fascismo. Il sentimento religioso, inoltre, nasce nei momenti di difficoltà e sofferenza, in particolare nel rapporto individuale con la morte. L'idea di laicità nasceva dal distacco di C. dalla Chiesa cattolica, complice del regime: egli sosteneva che col Concordato la Chiesa avesse legittimato il potere di Mussolini, dimenticando le violenze squadriste e, in tal modo, lo sostenesse garantendo la sua moralità di fronte alla maggior parte della popolazione che riponeva fiducia nell'istituzione religiosa. C. è molto distante dalla religione istituzionalizzata. Dio, come Ente, non esiste per C.: per evitare ogni equivoco e marcare la distanza della sua concezione religiosa da quella corrente, C. preferirà parlare di compresenza piuttosto che di Dio; per la stessa ragione, per indicare la vita religiosa così intesa non parla di fede, ma riprende da Michelstaedter il termine persuasione. C. si dichiara post-cristianoevidente anche dal suo "sbattezzo"e non cattolico, ma ama e si ispira alle figure religiose. Ogni figura con una profonda credenza, anche laica, è per lui un "religioso". Egli nega con decisione la divinità di Gesù Cristo: convinzione senza la quale non si può essere cristiani. Contesta, come Tolstoj, tutti gli aspetti leggendari e non dimostrabili dei Vangeli, compresa la Risurrezione. Ciò che apprezza sono le Beatitudini, il modello spirituale di un agire verso gli ultimi. Gesù ha insegnato dove può giungere una coscienza religiosa, è stato più di un uomo: "fu anche lui, come tutti, un essere con certi limiti; ma d'altra parte fu in lui, come in ogni altro essere, la qualità della coscienza che va oltre i limiti, che è in lui come in un mendicante" scrive negli Elementi. L'imitazione di Cristo secondo C. non è altro che realizzazione della propria realtà umana. Si potrebbe ugualmente parlare di una imitazione del Buddha, d’Assisi, di Gandhi, di Tolstoj e molti altri.  Persuasione, apertura, compresenza, omnicrazia Col termine "persuasione", ripreso da Michelstaedter e da Gandhi, C. indica la fede, sia in senso laico sia religioso, la profonda credenza in determinati valori ed assunti, e tramite essa, la capacità di persuadere gli altri della bontà del proprio ideale. L'apertura è l'opposto della chiusura conservatrice ed autoritaria del fascismo, e l'elevazione dell'anima verso l'alto e verso Dio.  Un concetto chiave nella filosofia C.ana era la compresenza di tutti gli esseri, dei morti e dei viventi, legati tra loro ad un livello trascendente, uniti e compartecipi nella creazione di valori.  Nella vita sociale e politica la compresenza si traduce in omnicrazia, o governo di tutti, un processo in cui la popolazione tutta prende parte attiva alle decisioni e alla gestione della cosa pubblica.  La nonviolenza e il liberalsocialismo Non può mancare il concetto di nonviolenza, un ideale nobile, sinonimo di amore, coerenza di mezzi e fini, la forza in grado di sconfiggere il fascismo, che non è solo un regime, ma anche un modo di essere violento e autoritario.  Il liberalsocialismo di C. e di Calogero si sviluppa in modo autonomo dal socialismo liberale di Carlo Rosselli. Si forma infatti in un periodo posteriore, quando il regime fascista è vicino al collasso, nell'ambiente dei giovani crociani che hanno studiato ed insegnato alla Normale di Pisa, mentre il pensiero di Rosselli, che lo precede temporalmente, essendosi forgiato nel fuoco della lotta antifascista, in Italia e in Europa, già a partire dagli anni Venti, si iscrive in modo diretto nella tradizione socialista. C. per liberalismo intende il libero sviluppo personale, la libera ricerca spirituale e la produzione di valori. Il socialismo è invece nei suoi intendimenti la realizzazione nel lavoro, l'assistenza fraterna dell'umanità lavoratrice soggetto corale della storia. Anche se «...il socialismo liberale di Rosselli è una delle eresie del socialismo, mentre il liberalsocialismo è un'eresia del liberalismo» (Piane), si può affermare tuttavia che entrambi condividessero la critica ai totalitarismi,sia di destra che di sinistra, una visione laica della politica e l'obiettivo di una profonda riforma morale e sociale dell'Italia distrutta dalla guerra.  L'educazione e la civiltà L'educazione "profetica" è quella di colui che, con uno sguardo al futuro, è capace di criticare la realtà sulla base di valori morali, anche a costo di sembrare fuori dal suo tempo. Con l'espressione "civiltà pompeiana-americana" intende biasimare la mentalità materialista che vede nel lusso e nel possesso la realizzazione delle persone. Il "tempo aperto" è il tempo libero che ognuno potrebbe destinare alla discussione, alla socializzazione, al raccoglimento, all'elevazione spirituale. A C. sono intitolate strade in molte città di Italia: Perugia, Firenze, Roma, Pisa, Milano, ecc  Riconoscimenti A C. sono oggi intitolati un Istituto di istruzione tecnica economica e tecnologica, un centro congressi a Perugia, un'Aula magna all'interno dell'Cagliari, presso la Facoltà di Studi umanistici. Altre opere: “Esperienza religiosa” Laterza, Bari); “Vita religiosa, Cappelli, Bologna); “Atti della presenza aperta, Sansoni, Firenze); “Saggio sul soggetto della storia, La Nuova Italia, Firenze); “Esistenza e presenza del soggetto in Atti del Congresso internazionale di Filosofia (II ), Castellani, Milano); “La realtà di tutti, Arti Grafiche Tornar, Pisa); “Italia nonviolenta, Libreria Internazionale di Avanguardia, Bologna); “Nuova socialità e riforma religiosa, Einaudi, Torino); “L'atto di educare, La Nuova Italia, Firenze); “Religione aperta, Guanda, Modena); “Colloquio corale, Pacini Mariotti, Pisa); “Discuto la religione di Pio XII, Parenti, Firenze); “Aggiunta religiosa all'opposizione, Parenti, Firenze); "Danilo Dolci", Piero Lacaita Editore, Manduria); “Battezzati non credenti, Parenti, Firenze); “Antifascismo tra i giovani, Celebes editore, Trapani); “La compresenza dei morti e dei viventi, Saggiatore, Premio Viareggio Speciale); “Le tecniche della nonviolenza, Feltrinelli, Milano (rist. Linea D'Ombra, Milano 1989; rist. Edizioni dell'asino, Roma); “Educazione aperta” La Nuova Italia, Firenze); “Il potere di tutti, introduzione di N. Bobbio, prefazione diPinna, La Nuova Italia, Firenze); “Scritti sulla nonviolenza, L. Schippa, Protagon, Perugia); “Scritti filosofici e religiosi, M. Martini, Protagon, Perugia); “Il potere di tutti, Guerra Edizioni, Perugia); “Opposizione e liberazione: una vita nella nonviolenza, Piergiorgio Giacché, Napoli, L'ancora del Mediterraneo. Le ragioni della nonviolenza. Antologia degli scritti, Martini, ETS, Pisa scheda; Lettere;  "Epistolario di Aldo C., 1"con Walter Binni, L. Binni e L. Giuliani, Carocci, Roma (intr.di Martini). Lettere, "Epistolario di C., 2"con Dolci, Barone e Mazzi, Carocci, Roma); La religione dell'educazione: scritti pedagogici, Piergiorgio Giacché, La meridiana, Molfetta); Lettere; "Epistolario di C., 3"con Calogero, Casadei e Moscati, Carocci, Roma.  L'atto di educare, M. Pomi, Armando editore, Roma.  Lettere, "Epistolario di Aldo C., 4"con Edmondo Marcucci, A. Martellini, Carocci, Roma.  Religione Aperta, M.Martini, Laterza, Roma-Bari.  Lettere; "Epistolario di C., 5"con Bobbio Polito, Carocci, Roma.  Lettere familiari, "Epistolario di C., 6"M. Soccio, Carocci, Roma.  Un'alta passione, un'alta visione. Scritti politici; L. Binni e M. Rossi, Il Ponte Editore, Firenze.  Attraverso due terzi del secolo, Omnicrazia: il potere di tuttiL. Binni e Rossi, Il Ponte Editore, Firenze.  La mia nascita è quando dico un tu, quaderno per la ricercaLanfranco Binni e Rossi, Il Ponte Editore, Firenze.  Antifascismo tra i giovani, collana «Opere di Aldo C.», Il Ponte Editore, coedizione con Fondo Walter Binni e Fondazione Centro studi C., Firenze.  Nuova socialità e riforma religiosa, collana «Opere di C.», Il Ponte Editore, coedizione con Fondo Walter Binni e Fondazione Centro studi C., Firenze.  La compresenza dei morti e dei viventi, collana «Opere di Aldo C.», Il Ponte Editore, coedizione con Fondo Walter Binni e Fondazione Centro studi Aldo C., Firenze.  Educazione aperta collana «Opere di C.», Il Ponte ditore, coedizione con Fondo Binni e Fondazione Centro studi C., Firenze. Note  Incontro con il "Gandhi" italiano, La Stampa; Il Gandhi Italiano, Panorama, Tale soprannome è condiviso con altri, come Dolci e Corbelli  C. ricorderà: «Gentile era impaziente che io sistemassi le cose e me ne andassi, perché ero divenuto di colpo vegetariano (per la convinzione che esitando davanti all'uccisione degli animali, gli italianiche Mussolini stava portando alla guerraesitassero ancor di più davanti all'uccisione di esseri umani): e a Gentile infastidiva che io, mangiando a tavola con gli studenti, come continuavo a fare, fossi di scandalo con la mia novità». (citato in Guadagnucci, Restiamo animali, Milano, Terre di mezzo); Romano, C. e il pacifismo alla Scuola Normale, Corriere della Sera; C., La compresenza dei morti e dei viventi, Il Saggiatore, Milano;  Da Le lettere di religione in. C. Marcucci, Che cos'è il vegetarismo?, Società vegetariana italiana; Angioni, Tutti dicono Sardegna, Cagliari, Edes. Dal sito del COS fondato da C. Testimonianza di Luciano C., figlio del cugino di primo grado Piero, il parente più stretto di C.;  Vigilante, Religione e nonviolenza in C.; Martini, C. e le possibilità religiose della laicità, Nuova antologia, Firenze (FI): Le Monnier,.  Aveva reso visita a Martinetti, ritiratosi nella sua villa di Spineto a Castellamonte, con le cui concezioni religiose aveva una grande sintonia.  Per un approfondimento, vedi i seguenti testi: G. Calogero, Difesa del liberalsocialismo, Marzorati, Milano; Bovero, Mura, Sbarberi, I dilemmi del liberalsocialismo, La Nuova Italia Scientifica, Roma; C., Liberalsocialismo, e/o, Roma, che raccoglie una serie di scritti; Premio letterario Viareggio-Rèpaci, su premio letterario viareggiore paci; Craveri, C. Dizionario biografico degli italiani, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, Bobbio, La filosofia di C., Religione e politica in C., in Id., Maestri e compagni, Firenze, Passigli Editori, Areddu, La via italiana al gandhismo in “Il Manifesto”, Antonio Areddu, Non violenza e utopia. C. ed Bloch, in “Behemoth”, trimestrale di cultura politica;  Zanga, C.. La sua vita, il suo pensiero, Torino, Bresci; Capanna, Speranze, Rizzoli,  Mario Martini, L'etica della nonviolenza e l'aggiunta religiosa, in "Il Ponte", Martini, C. ispiratore di Bucchi. La sintesi di pensiero del Colloquio corale, in "Esercizi Musica e spettacolo", Antonio Vigilante, La realtà liberata. Escatologia e nonviolenza in C., Foggia, Edizioni del Rosone; Martini, I limiti della democrazia e l'aggiunta religiosa all'opposizione, in G. B. Furiozzi, C. tra socialismo e liberalismo, Milano, Franco Angeli, 2001. Pietro Polito, L'eresia di Aldo C., prefazione di N. Bobbio, Aosta, Stylos, Moscati, La presenza alla persona nell'etica di Aldo C.: considerazioni in alcuni scritti minori, in "Kykeion", n. 7, Firenze; Tuscano, Pasquale, Poetica e poesia di C., Critica letteraria. Napoli: Loffredo; Martini, Mazzini, C., Gandhi: una religione umanitaria per la democrazia, in "Il Pensiero Mazziniano", Rocco Altieri, La rivoluzione nonviolenta. Biografia intellettuale di C., 1ª ed. BFS; Pisa, BFS; Martini, Laicità religione nonviolenza, in M. Soccio, Convertirsi alla nonviolenza?, Verona, Il Segno dei Gabrielli;  Martini, Religiosità, ateismo e laicità: la religione aperta, in D. Tessore, L'evoluzione della religiosità nell'Italia multiculturale, Roma, Settimo Sigillo, 2003. Federica Curzi, Vivere la nonviolenza. La filosofia di Aldo C., Assisi, Cittadella; Sanctis, Il socialismo morale di C. Firenze, CET; Pedretti, Spirito profetico ed educazione in C.. Prospettive filosofiche, religiose e pedagogiche del post-umanesimo e della compresenza, Milano, Vita e Pensiero; Pomi, Al servizio dell'impossibile. Un profilo pedagogico di Aldo C., Firenze, La Nuova Italia, Tortoreto, La filosofia di Aldo C.. Dalla compresenza alla società aperta, Firenze, Clinamen; Cavicchi, C.. Un itinerario di vita e di pensiero, Bari, Piero Lacaita;  Martini, La nonviolenza e il pensiero di C., in, La filosofia della nonviolenza, Assisi, Cittadella; Zazzerini,  di Scritti su C., Perugia, Volumnia. Caterina Foppa Pedretti,  primaria e secondaria di C., Milano, Vita e Pensiero, Catarci, Il pensiero disarmato. La pedagogia della nonviolenza di Aldo C., Torino, EGA, Vigorelli, La nostra inquietudine. Martinetti, Banfi, Rebora, Cantoni, Paci, De Martino, Rensi, Untersteiner, Dal Pra, Segre, C., Milano, Bruno Mondadori; Martini, Lo stato attuale degli studi C.ani, in "Rivista di storia della filosofia", Paolini Merlo, La teoria della compresenza di Aldo C.. Fisionomia logica di una categoria religiosa, in "Itinerari"; 'Erba, C., in Id., in "Intellettuali laici", Padova, Martini, C. oltre il quarantennio della sua scomparsa. Una rassegna, in "Quaderni dell'Associazione Diomede", n. 2,. Mario Martini, C., maestro di rigore intellettuale e politico, in "Il Ponte"; Martini, C. e le possibilità religiose della laicità, in "Nuova Antologia", Furiozzi, C. e Matteotti, Nuova antologia. APR. GIU; Rigano, Religione aperta e pensiero nonviolento: C. tra  d'Assisi e Gandhi, Mondo contemporaneo: rivista di storia(Milano: Franco Angeli). Polito, Pietro, editor; Impagliazzo, Pina, editor, Bobbio: testimonianze e ricordi su Aldo C., Nuova antologia: (Firenze (FI): Le Monnier). Martini, C. e le possibilità religiose della laicità, Nuova antologia:  (Firenze (FI): Le Monnier). C. (Lanfranco Binni e Marcelo Rossi), Numero speciale di “Il Ponte” n.4, luglio-agosto.  Danilo Dolci Pietro Pinna Calogero Mahatma Gandhi Nonviolenza; Abate; C. Treccani Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana; C. in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.  C., su sapere, De Agostini. Opere di C.,.  Associazione "Amici di C.", su citinv. Puntata de "La grande storia", su rai; Tesi di laurea: Calogero, C.,  BobbioTre idee di democrazia per tre proposte di pace, su peacelink. Predecessore Rettore dell'Università per Stranieri di Perugia Successore Lupattelli  commissario Sforza Filosofia Politica  Politica Filosofo Politici italiani Antifascisti italiani Perugia PerugiaAccademici italiani del XX secolo Attivisti italiani Educatori italiani Nonviolenza Pacifisti Persone legate alla Resistenza italiana Poeti italiani Politici del Partito d'AzioneSostenitori del vegetarianismoTeorici dei diritti animali.  con C.  Questo disegno di mani intrecciate in una stretta che cancella ogni differenza di razza. Guttuso l'ha inviato a C. con l'augurio che la marcia della pace sia un gesto che  faccia profondamente riflettere gli uomini e dia  loro quel senso di responsabilità che non hanno. :he la "Normale" a Pisa. Dopo la laurea e assistente  ri... di. Momigliano, quin-  co- di segretario del collegio  te, universitario. Ma Giovan-  al- ni Gentile mi ordina di  pa- iscrivermi al partito fascista:cia e io rifiutai. Venne cacciarle to. Torna a Perugia e visse  on dando lezioni private. Il suo  ìon studio e uno sgabuzzino  me della torre: i fascisti (co¬  in- me poi faranno anche i ele¬  vo- ricali ) cominciarono a chiamarlo il gufo. Ma era  un gufo che da fastidio,  che tene contatti con antifascisti come Pintor, Banfi, Flora,  Alicata, Ingrao, Corona, Bufalini,. Ragghianti, Dessi,  Natta, Spinella, Casagrande, Agnoletti, Ramat, Calogero. Allora eravamo entrambi  radicai-socialisti — dice Calogero —: ma lui in  senso laburista, io rivoluzionario. Venne arrestato  e portato a Firenze. C’era  una trama in tutta Italia, ricorda, ma non riuscirono a scoprirla. Dopo  tre mesi di carcere, e rimesso in libertà. Con l’aiuto di  Croce pubblica “Elementi di un'esperienza religiosa,” che, come  scrìve un giornale e allora letto e meditato da non  pochi giovani che poi si ritrovano nella guerra partigiana contro la repubblica  di Salò e i tedeschi. E di nuovo arrestato. Dopo la liberazione, pensa  di iscriversi ai Partito d'azione. poi non ne fece nulla . Ha un programma  troppo limitato, di tipo radical-repubblicano, che non  della non-violenza. In Inghilterra ne fanno una ogni  anno, a Pasqua, ricorda, da Aldermaston a Londra.  Il corteo e lungo 5 chilometri: camminano in silenzio assoluto, soltanto un tamburo batte le lettere “d” e “ n,” disarmo nucleare, in alfabeto morse. Addirittura, le marce sono state  due. Una è partita da Aldermaston, Tal tra da Wetherfields, dove si trova  una base della Nato. I due cortei si sono fusi a Londra: c'è stata un'imponente manifestazione davanti  al ministero della Difesa. I  dimostranti erano migliaia,  rappresentavano europei tutti uniti contro la  guerra del nostro inviato MAGAGNINI rale alTuniversità di Cagliari. Parlate il meno possibile di me  dice —. Non  è che io sia modesto, ma  ho paura delle contraddizioni. Sono su con gli anni,  non posso camminare per  tanti chilometri. E’ seccante, ma è così. Organizzo la  marcia è non vi partecipo. Quand’ero giovane, invece. Cera un pretore ad Assisi, un amico mio, un  anti-fascista. Ogni giorno, si  può dire, lo andavo a trovare a piedi. Parla  svelto: a prendere appunti,  quasi si fatica a stargli dietro. Piccolo,  grassoccio, nasconde gl’occhi vivi sotto uno spesso  paio di lenti: tutto in lui  è passione, energia, vitalità. A Perugia abita in un  attico, con un grande terrazzo, che superando la  parte nuova della città  guarda verso   Perugia, settembre   PARTIRÀ’ da Perugia,  il 24 settembre, la prima « marcia della pace italiana. È una  marcia breve, 23  chilometri in tutto, fino ad  Assisi. Ma non per questo  avrà minor significato, un  minor valore. Vi parteciperanno migliaia di persone: verranno da tutta l’Umbria, dal Lazio, dalla Toscana, dalla Liguria, dall’altre regioni d'Italia. Cammineranno quasi in fila indiana, sul lato sinistro della strada, per non turbare  il traffico, perché da noi  solo per le processioni la  polizia si mostra larga di  maniche e di vedute. Cammineranno in silenzio. Per  loro, parleranno i cartelli. Tutto per la pace, niente per la guerra. Più scuole niente bombe. Viva la coesistenza pacifica. Libertà per i popoli coloniali. No all’imperialismo. Liquidiamo il razzismo. Per la pace e la sicurezza  disarmare la Germania. Scuòle, case, ospedali :  non armamenti. Fianco a  fianco, inarceranno comunisti, democristiani, socialisti,  repubblicani, socia 1 democratici, radicali, uomini di ogni partito e di ogni  condizione. Da Genova, persino Un terziarie francescano ha inviato la sua  commossa adesione : verrò  anch'io, non si può soltanto  pregare..Padre delTiniziativa è C., filosofo. ALTRI nomi? Rossi, Donini, Ragghianti, Peretti Griva, Gavazzani, Spini,  Jemolo, Segre, Lombarde Radice, Borghi, Bucchi, Carocci, Benedetti, Arpino, Guaita,  Butitta, Zavattini. Sono uomini politici, giornalisti, musicisti. scrittori, pittori, giuristi, docenti universitari : sano  tanti, non posso ricordarli  tutti... Non credevo che la  iniziativa venisse subito cosi compresa : persino dalla  India mi hanno scritto, persino protestanti, quacqueri,  obiettori di coscienza. C. non ha avuto una vita facile. Perugino della generazione di Gobetti », come ama definirsi,  nacque da una povera famiglia. Suo padre era il custode delia torre del campanile. Ero tanto povero  dice -rry che studiai in  ritardo il latino. Frequenta  Anche in Olanda,  nella Germania occidentale,  negli Stati Uniti, nel Canada, nella Nuova Zelanda  fanno marce della pace. Da  noi, in Italia, niente. Così alcuni mesi or sono, durante un incontro fra amici, l'idea divenne decisione. Ora, per raggravata situazione internazionale, essa  sta per essere finalmente  realizzata. Quando parla delle adesioni, C. si  commuove. Sono tante,  tante: ho ricevuto centinaia di lettere. Un ragazzo mi ha chiesto se può  portare un cartello con una  frase di Anna Frank. Benissimo, benissimo, gli ho  risposto. E' lo spirito giusto. Mi scrive gente del popolo operai contadini. Questa invece è di Guttuso (e mostra una lette-    campagna incredibilmente verde. Vive con la vedova del fratello. Il suo studio è una  stanza nuda, quasi un solaio, con una stufa a legna e enormi finestre: alle pareti, grezzi scaffali carichi di libri. Si dice socialista, ma non è iscritto ad  alcun partito. E' uno studioso di questioni religiose,  ha pubblicato numerose opere, una delle quali (Religióne aperta) è stata  messa all'indice. Anti-cattolico, ha fatto di Gandhi e  San Francesco i suoi maestri.  L'idea della marcia gli  venne molti anni fa, quando fondcPil Centro italiano. C., docente di filosofìa morale a Cagliari, è l’organiziatore della marcia  della pace, che parte da Perugia, 11 24, alla volta di Assisi. à 15. Aldo Capitini. Keywords: il noi, l’io, il tu, un tu, la compresenza conversazionale – il noi conversazionale – il noi duale – la diada conversazionale – praesentis – praesentia – presenza -- diada e compresenza – “io” e “non-io” – io e tu – Hegel. Du, Thou, I and Thou, Buber, The ‘we’, -- the dual ‘us’ – both, entrambi noi. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Capitini” – The Swimming-Pool Library. Capitini.

 

Grice e Carbonara – l’implicatura conversazionale -- filosofia italiana – Luigi Speranza. Carbonara Avant, do lutter  pour la libertà de penser et pour l'indépendance de sa patrie, il avaiti  pour s'assurer le pain du jour, endnré toutes les rigueurs matórielles et sociales; et de tant d’èpreuves diverses, il était sorti plus vigoureux, plus courageux, plus convaiucu de ce que peut et vaut la noblesse d’àme. Ausai ne saurait-ou contempler, sans ètre à la foia touchó et fortifié, le tableau de ses souffrauces et de ses victoires, na'ivemeut et inodesteraeut trace dans cette Vie et correspondance, qu’a  publiée lo lils qui porte si eonvenablemeut son illustre nom. con tutti i suoi difetti, i suoi errori e, diciamolo pure,  la sua oscurità — un vero sistema.  In esso trovi subito un’idea che l’ha generato tutto quanto, che ne è il centro,  l’anima e ne fa l’unità: idea ovunque presente e ovunque  feconda, da cui nascono il metodo, le divisioni, gli svolgimenti, le applicazioni, e da cui germogliano in ogni direzione soluzioni, buone o cattive, a tutti i problemi teoretici e pratici. Carbonara.

 

Grice e Capizzi: la ragione conversazionale 

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