Grice e Capella: la ragione conversazionale e l’implicatura conversazionale -- Roma – filosofia italiana – Luigi Speranza. Capella Marziano Minneo Felice Capella, africano di Cartagine, di religione pagana, scrive il "De nuptiis Philologiae et Mercurii" in nove libri. Il titolo dell’opera (che è una mescolanza di prosa e di versi e perciò è simile a una satira menippea), si applica propriamente ai due primi libri introduttivi, in cui si parla delle nozze del Dio dell'attività intellettuale (Mercurio = Hermes) con la personificazione della erudizione enciclopedica. Principale fonte di questi libri si ritengono gli scritti teologici di Varrone, mediati probabilmente da | Cornelio Labeone. Il contenuto vero dell’opera, che è un'enciclopedia, è costituito dai libri III-IX, in cui, sono trattate le sette arti liberali considerate dall'autore (grammatica, dialettica, retorica, geometria, aritmetica, astronomia e musica), presentate come donne che accompagnano la Filologia. Marziano ricorda altre due discipline incluse da Varrone nella sua enciclopedia (medicina è architettura), ma non vuole considerarle.Può darsi non sia stato il primo a procedere così, ma è probabile che da lui il Medio Evo abbia preso la distinzione delle arti del trivium e del quadrivium. Marziano deve avere preso a modello l'enciclopedia varroniana, che gli è anche servita sino a un certo punto come fonte; ma è probabile che abbia attinto principalmente a lavori spe- ciali più tardi. Sebbene sia una compilazione priva di valore intrinseco e piena di cose male intese e anche di contraddizioni, l’opera di Marziano fu studiata appas- sionatamente nel Medio Evo che l’usò anche come testo scolastico, la commentò e la tradusse. Per la storia della filosofia hanno importanza, più della trattazione della dialettica (1. IV), ciò che dice il libro VII (De arithmetica) sulla sacra monade, identificata a Giove e quali- ficata altrove pater ultra mundaniis. Essa è il padre di ogni essere, è il seme degli altri numeri e da essa sono.procreate tutte le altre cose. La monade è prima che siano le cose esistenti e permane quando esse si distruggono, perciò deve essere eterna. È così presentato un monismo che dalla forza causatrice di quella realtà ideale e in- telligibile, fa provenire sia i puri numeri che gli esseri numerabili che si collegano a quelli. In tal modo dal- l’unità prima sono generate la diade, che è riferita alla materia procreante, e la triade che conviene alle forme ideali e all'anima (in quanto, secondo Platone, include tre parti); e dalla diade provengono gli elementi che in- sieme costituiscono il mondo, che come tale ha per nu- mero il cinque. Questa derivazione dall'unità è molto confusa, ma si collega evidentemente alle teorie del- Neo-Pitagorismo. Secondo Macrobio univa in sè il sapere di Carneade (neo-accademico), di Diogene (stoico) e di Critolao (peripatetico) ; aveva conosciuto tutte le scuole, ma seguiva la più credibile : ciò fa pensare che aderisse al probabilismo di Carneade. Marziano Capella Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. Retorica, illustrazione del De Nuptiis Philologiae et Mercurii, Biblioteca Apostolica Vaticana ms. Urb. lat. 329 f 64v (seconda metà del XV secolo) Marziano Minneio Felice Capella (in latino: Martianus Mineus Felix Capella; Madaura, IV secolo – V secolo) è stato un grammatico romano, noto per il suo trattato didattico De nuptiis Philologiae et Mercurii che ebbe grande fortuna nel Medioevo. Indice 1Biografia 2De nuptiis Philologiae et Mercurii 3Riconoscimenti 4Edizioni e traduzioni 5Note 6Bibliografia 7Voci correlate 8Altri progetti 9Collegamenti esterni Biografia Le informazioni disponibili sulla vita di Marziano, che si faceva chiamare Felice o Felice Capella, sono molto scarse e in parte dubbie, ricavate da allusioni autobiografiche presenti nelle sue opere. Mancano informazioni cronologiche e nella ricerca sono state espresse opinioni molto diverse sulle date della sua vita; le congetture hanno oscillato tra la fine del III e l'inizio del VI secolo, e oggi si ipotizza di solito il V o l'inizio del VI secolo. Marziano nacque probabilmente a Madaura (secondo quanto riferisce Cassiodoro). In ogni caso, sembra che abbia trascorso la maggior parte della sua vita a Cartagine. Anche le ipotesi sulla sua professione e sulle sue origini sociali sono speculative. Si è ipotizzato che provenisse da un ambiente contadino e fosse autodidatta. Secondo un'altra opinione, più diffusa nella ricerca, egli apparteneva alla classe superiore. Da una formulazione poco chiara, si è dedotto che fosse un proconsole in Africa. Non è inoltre chiaro se Marziano fosse cristiano. È da notare che la sua opera non contiene alcuna allusione al cristianesimo. Questo silenzio e alcuni altri indizi, tra cui la descrizione dei luoghi abbandonati degli oracoli del dio Apollo, suggeriscono che egli fosse un seguace dell'antica religione, i cui contenuti principali volle riassumere nella sua opera. I ricercatori hanno persino sospettato una velata spinta anticristiana.[1]. De nuptiis Philologiae et Mercurii Ci è noto per il trattato didattico indirizzato a suo figlio, Le nozze di Filologia con Mercurio, noto anche come "De septem disciplinis" o "Satyricon", scritto in forma di prosimetro, ossia un misto di prosa e versi di vari metri. L'opera è peculiare per il suo impianto allegorico, con l'ascesa al cielo di Filologia accompagnata dalle arti liberali per sposare Mercurio, ovvero l'Eloquenza. I nove libri dell'opera sono così intitolati: Liber I: De nuptiis Philologiae et Mercurii Liber II: De nuptiis Philologiae et Mercurii Liber III: De arte grammatica Liber IV: De arte dialectica Liber V: De rhetorica Liber VI: De geometria Liber VII: De arithmetica Liber VIII: De astronomia Liber IX: De harmonia Le arti liberali sono ridotte dall'Autore da nove a sette, poiché, dopo le dotte esposizioni delle arti del Trivio - Grammatica, Dialettica, Retorica - e del Quadrivio - Aritmetica, Geometria, Astronomia e Musica - alle ultime due, Medicina e Architettura, non viene permesso di parlare alla festa nuziale, che si è prolungata troppo. L'autore utilizza varie fonti nella compilazione della sua opera, fra cui Varrone Reatino e Apuleio. Il suo non è certo un latino molto raffinato: la prosodia talvolta lascia a desiderare e molte metafore appesantiscono la narrazione. In età medievale e rinascimentale vennero effettuate aggiunte e rettifiche di ogni tipo al testo originario. Essa risulta, in effetti, una specie di enciclopedia dell'erudizione classica diffusissima nel Medioevo cristiano. Un noto commento fu pubblicato dal grammatico neoplatonico Remigio d'Auxerre che lesse Boezio alla luce del consimile filosofo Scoto Eriugena. Riconoscimenti Il cratere Capella, sulla Luna, è stato battezzato in suo onore. Edizioni e traduzioni Martiani Minei Felicis Capellae Afri Carthaginiensis, De Nuptiis Philologiae et Mercurii et de septem artibus liberalibus Libri novem, edidit Ulricus Fridericus Kopp. Francofurti ad Moeunum: apud F. Varrentrapp, Martianus Capella, accedunt scholia in Caesaris Germanici Aratea, Franciscus Eyssehardt (a cura di), Lipsiae in aedibus B. G. Teubneri, 1866. (LA) De Nuptiis Philologiae et Mercurii, ed. Adolfus Dick, 2. ed. 1925, 3. ed. Stuttgart Martianus Capella, ed. J. Willis, Leipzig 1983. Le nozze di Filologia e Mercurio. Introd., trad., comment. e appendici di Ilaria Ramelli, Milano, Bompiani 2001. (EN) Martianus Capella and the Seven Liberal Arts, edd. W.H. Stahl, R. Johnson, E.L. Burge, vol. 2: The Marriage of Philology and Mercury, New York-London, Columbia, Martianus Capella. Die Hochzeit der Philologia mit Merkur, ed. Hans Günter Zekl, Würzburg Martianus Capella. Les noces de Philologie et de Mercure. Livre I, ed. critica e traduzione di Jean-Frédéric Chevalier, Parigi, Les Belles Lettres, 2014. (FR) Martianus Capella. Les noces de Philologie et de Mercure. Livre IV : la dialectique, ed. critica e traduzione di M. Ferré, Parigi, Les Belles Lettres, 2007. (FR) Martianus Capella. Les noces de Philologie et de Mercure. Livre VI : la géométrie, ed. critica e traduzione di M. Ferré, Parigi, Les Belles Lettres, Martianus Capella. 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Jahrhundert). Das Quadrivium und der Komputus als Indikatoren für Kontinuität und Erneuerung der exakten Wissenschaften zwischen Antike und Mittelalter, Stuttgart Glauch, Die Martianus-Capella-Bearbeitung Notkers des Deutschen, Tübingen 2000 (Münchener Texte und Untersuchungen 116/117) (Max-Weber-Preis der BADW 1Sabine Grebe, Martianus Capella, De Nuptiis Philologiae et Mercurii. Darstellung der Sieben Freien Künste und ihrer Beziehungen zueinander, Stuttgart-Leipzig Fanny Lemoine, Martianus Capella: a literary re-evaluation, München 1972. Claudio Leonardi, I Codici di Marziano Capella, Milano 1960. R. Schievenin, Nugis ignosce lectitans. Studi su Marziano Capella, Trieste 2009. D. Shanzer, A Philological and Philosophical Commentary on Martianus Capella's De Nuptiis Philologiae et Mercurii Book I, Berkeley-Los Angeles, University of California Publications, 1986. William Harris Stahl, Richard Johnson and E. L. 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Modifica su Wikidata (EN) Martianus Minneus Felix Capella, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc. Modifica su Wikidata (LA) Opere di Marziano Capella, su Musisque Deoque. Modifica su Wikidata (LA) Opere di Marziano Capella, su digilibLT, Università degli Studi del Piemonte Orientale Amedeo Avogadro. Modifica su Wikidata Opere di Marziano Capella, su openMLOL, Horizons Unlimited srl. Modifica su Wikidata (EN) Opere di Marziano Capella, su Open Library, Internet Archive. Modifica su Wikidata (EN) Marziano Capella, in Catholic Encyclopedia, Robert Appleton Company. Modifica su Wikidata V · D · M Grammatici romani Portale Antica Roma Portale Biografie Portale Letteratura Categorie: Grammatici romaniRomani del IV secoloRomani del V secoloNati nel IV secoloMorti nel V secoloScrittori africani di lingua latina[altre]. Capella.
Grice e Capitini: la ragione
conversazionale e l’implicatura conversazionale – scuola di Perugia – filosofia
perugina – filosofia umbra -- filosofia italiana – Luigi Speranza, pel Gruppo
di Gioco di H. P. Grice, The Swimming-Pool Library (Perugia). Filosofo
perugino. Filosofo umbro. Filosofo italiano. Perugia, Umbria. Grice: “I love
Capitini: his idea (or ‘paradigma,’ as he prefers, echoing Plato and Kuhn) of
‘compresenza conversazionale’ is genial and Griceian! Capitini abbreviates all my pragmatics in the ‘tu’ – or ‘noi,’ – “I am
born when I say ‘thou’’ – translated alla Buber – what more conversationally
implicaturish can THEE be? (I’m using West-Country puritan patois!”).
Fu uno tra i primi in Italia a cogliere e a teorizzare il pensiero nonviolento
gandhiano, al punto da essere chiamato il Gandhi italiano. Nato in
una famiglia modesta, Capitini si dedica dapprima agli studi tecnici, per
necessità economiche e, in seguito, a quelli letterari, come autodidatta. La
madre lavora come sarta e il padre era impiegato comunale, custode del
campanile municipale di Perugia. Ritenuto inabile al servizio militare per
ragioni di salute, non partecipa alla Prima guerra mondiale. Dopo gli studi
della scuola tecnica e dell'istituto per ragionieri, dai diciannove ai ventuno
anni si dedica alla lettura dei classici latini e greci, studiando da
autodidatta anche dodici ore al giorno, dando così inizio al suo ininterrotto
lavoro di approfondimento interiore e filosofico. In questi anni legge
autori e libri molto diversi tra loro, su cui forma la propria cultura
letteraria e filosofica: Annunzio, Marinetti, Boine, Slataper, Jahier,
Ibsen, Leopardi, Manzoni, la Bibbia, Gobetti, Michelstaedter, Kant, Kierkegaard
(profondamente influenzato dal Vangelo), Assisi, Mazzini, Tolstoj e Gandhi. In
questo periodo aderisce quindi al pensiero nonviolento del politico
indiano. Vince una borsa di studio presso la Scuola Normale Superiore di
Pisa, nel curriculum universitario di Lettere e Filosofia. C. critica
aspramente il Concordato con la Chiesa cattolica, da lui giudicato una
"merce di scambio" per ottenere da Pio XI e dalle gerarchie
ecclesiali un atteggiamento "morbido" nei confronti del fascismo. In
uno dei suoi libri arriva ad affermare che «...se c'è una cosa che noi dobbiamo
al periodo fascista è di aver chiarito per sempre che la religione è una cosa
diversa dall'istituzione. Nominato segretario della Normale di Pisa. Durante il
periodo trascorso a Pisa, C. matura la scelta del vegetarianismo come
conseguenza della scelta di non uccidere, e ogni suo pasto alla mensa della
Normale diventa un comizio efficace e silenzioso, un'affermazione della
nonviolenza in opposizione alla violenza del regime fascista. Insieme a Baglietto,
suo compagno di studi, promuove tra gli studenti della Scuola Normale riunioni
serali dove diffonde e discute scritti sulla nonviolenza e la nonmenzogna.
Allorché Baglietto, recatosi all'estero con una borsa di studio, rifiuta di
tornare in Italia in quanto obiettore di coscienza al servizio militare,
scoppia lo scandalo e il direttore della Scuola Normale Gentile, per reazione,
chiede a C. l'iscrizione al partito fascista. C. rifiuta e Gentile ne decide il
licenziamento. Sergio Romano scriverà: «Gentile e C. si separarono poco
tempo dopo nella sala delle adunanze del palazzo dei Cavalieri. Il filosofo
disse di sperare che "le future esperienze gli facessero vedere la vita e
la realtà delle cose sotto un aspetto diverso"; e C. rispose che non
poteva fare altro che contraccambiare l'augurio. Fu certamente una
rottura. Ma non appena il giovane pacifista uscì dalla sala, il filosofo si
voltò verso Arnaldi, che aveva assistito a questo scambio di battute, e disse
"Abbiamo fatto bene a mandarlo via perché, oltre tutto, è un galantuomo. Croce;
in riferimento a lui C. scriverà: «dal Croce può venire il servizio ai
valori. Croce è greco-europeo, perché la
civiltà europea porta al suo sommo l'affermazione dei valori». A questo punto C.
torna a Perugia nella casa paterna, vivendo di lezioni private. Compie
frequenti viaggi a Roma, Firenze, Bologna, Torino e Milano per incontrare
numerosi amici antifascisti e intessere in questo modo una fitta rete di
contatti. A Firenze, a casa di Russo, ha modo di conoscere Croce, a cui
consegna un pacco di dattiloscritti che Croce apprezza e fa pubblicare nel
gennaio dell'anno seguente presso l'editore Laterza di Bari con il titolo
Elementi di un'esperienza religiosa. In poco tempo gli Elementi diventano uno
tra i principali riferimenti letterari della gioventù antifascista. In
seguito alla larga diffusione del suo libro, C. promuove assieme a Calogero un
movimento culturale che negli anni successivi cercherà di trasformare in un
progetto politico atto a realizzare le idee di libertà individuale e di
uguaglianza sociale contenute negli "Elementi". Nasce così il
Movimento Liberalsocialista, in un anno segnato dall'assassinio dei Fratelli
Rosselli, dalla morte di Gramsci e da
una forte ondata di violenza repressiva contro l'opposizione antifascista. Alle
attività del movimento collaborano, tra gli altri, Ugo La Malfa, Amendola, Bobbio e Ingrao. La polizia
fascista effettua una retata nel corso di una riunione del gruppo dirigente
liberalsocialista, in seguito alla quale C. e gli altri partecipanti alla
riunione vengono rinchiusi nel carcere fiorentino delle Murate. Dopo quattro
mesi C. viene rilasciato, grazie alla sua fama di religioso. Quale tremenda
accusa contro la religione, se il potere ha più paura dei rivoluzionari che dei
religiosi», commenterà più tardi. Nasce il Partito d'Azione, la cui
dirigenza proviene direttamente dalle file del liberalsocialismo. C. rifiuta di
aderire a qualsiasi partito, poiché a suo giudizio il rinnovamento è più che
politico, e la crisi odierna è anche crisi dell'assolutizzazione della politica
e dell'economia. Per il suo rifiuto di collocarsi all'interno delle logiche dei
partiti, C. rimane escluso sia dal Comitato di Liberazione Nazionale, sia dalla
Costituente, pur avendo lui dato un'impronta indelebile alla nascita della
Repubblica con il suo lavoro culturale, politico, filosofico e religioso di
opposizione morale al fascismo. C.viene nuovamente arrestato e rinchiuso,
questa volta, nel carcere di Perugia; viene definitivamente liberato. C.
cerca di realizzare un primo esperimento di democrazia diretta e di
decentralizzazione del potere, fondando a Perugia il primo Centro di
Orientamento Sociale, un ambiente progettuale e uno spazio politico aperto alla
libera partecipazione dei cittadini, uno spazio nonviolento, ragionante, non
menzognero, secondo la definizione data dallo stesso C.. Durante le riunioni
del COS i problemi di gestione delle risorse pubbliche vengono discussi
liberamente assieme agli amministratori locali, invitati a partecipare al
dibattito per rendere conto del loro operato e per recepire le proposte
dell'assemblea, con l'obiettivo di far diventare "tutti amministratori e
tutti controllati". A Partire da Perugia, i COS si moltiplicano in diverse
città d'Italia: Ferrara, Firenze, Bologna, Lucca, Arezzo, Ancona, Assisi,
Gubbio, Foligno, Teramo, Napoli e in moltissimi altri luoghi. Aldo C.
nel 1929 I Centri di Orientamento Sociale si sono diffusi sul territorio
nazionale, scontrandosi tuttavia con l'indifferenza della Sinistra e con
l'aperta ostilità della Democrazia Cristiana, che impediscono l'affermazione su
scala nazionale dell'autogoverno e della decentralizzazione del potere
sperimentati con successo nelle riunioni dei COS. Nel secondo dopoguerra C.
diventa rettore dell'Università per stranieri di Perugia (come Commissario), un
incarico che sarà costretto ad abbandonare a causa delle fortissime pressioni
della locale Chiesa cattolica. Si trasferisce a Pisa, dove ricopre il ruolo di
docente incaricato di Filosofia morale presso l'università degli Studi.
Parallelamente all'attività didattica, politica e pedagogica, C. prosegue la
sua attività di ricerca spirituale e religiosa, promuovendo il Movimento di
religione insieme a Tartaglia, singolare figura di sacerdote scomunicato ed
audace teologo, che però se ne allontanerà. Il Movimento di religione organizza
una serie di convegni con cadenza trimestrale, che culminano con il "Primo
congresso per la riforma religiosa" (Roma). Pinna, dopo aver
ascoltato C. in un convegno promosso a Ferrara dal Movimento di religione,
matura la sua scelta di obiezione di coscienza: è il primo obiettore del
dopoguerra. Pinna è processato dal tribunale militare di Torino e a nulla serve
la testimonianza a suo favore di C.. Pinna subisce una serie di processi,
condanne e carcerazioni, fino al definitivo congedo per una presunta
"nevrosi cardiaca". Si dimetterà dal suo impiego in banca per
raggiungere Danilo Dolci in Sicilia e dopo un anno si trasferirà a Perugia per
diventare il più stretto collaboratore di C.. Dopo l'arresto di Pinna, C.
promuove una serie di attività per il riconoscimento dell'obiezione di
coscienza, convocando a Roma il primo
convegno italiano sul tema. Il Centro di Orientamento Religioso
(COR) In occasione del quarto anniversario dell'uccisione di Gandhi, C. promuove un convegno internazionale e fonda il
primo Centro per la nonviolenza. C. affianca ai Centri di Orientamento Sociale
il Centro di Orientamento Religioso (COR), fondato a Perugia con Emma Thomas
(una quacchera inglese di ottant'anni). Il COR è uno spazio aperto, in cui
trova espressione la religiosità e la fede di tutte le persone, i movimenti e i
gruppi che non trovavano posto nel Cattolicesimo preconciliare. Lo scopo dei
COR era quello di favorire la conoscenza delle religioni diverse dalla
cattolica, e di stimolare i cattolici stessi ad un approccio più critico e
impegnato alle questioni religiose. La Chiesa locale vieta la
frequentazione del Centro di Orientamento Religioso, e quando C. pubblica
Religione Aperta il libro viene immediatamente inserito nell'Indice dei libri
proibiti. Nonostante l'ostracismo delle alte gerarchie ecclesiali, C.
stabilisce ugualmente degli efficaci rapporti di collaborazione con alcuni
cattolici come Milani e Mazzolari. C. organizza a Perugia un convegno su
La nonviolenza riguardo al mondo animale e vegetale e, insieme a Edmondo
Marcucciautore di Che cos'è il vegetarismo e, al pari di C., mai iscritto al
partito fascistafonda la prima organizzazione nazionale di coordinamento delle
tematiche del vegetarianismo, la "Società vegetariana
italiana". La polemica tra C. e la Chiesa Cattolica continua anche
dopo il Concilio Vaticano II, con la pubblicazione del libro Severità religiosa
per il Concilio. C. insegna all'Cagliari come docente ordinario di Pedagogia e
ottiene un definitivo trasferimento a Perugia. Tra i fondatori dell'ADESSPI,
l'Associazione di Difesa e Sviluppo della Scuola Pubblica in Italia. C. arriva
a chiedere al proprio vescovo di non essere più annoverato nella Chiesa, lui
profondamente religioso, della quale non condivideva più i metodi e le
idee. La prima Bandiera della pace Bandiera della pace
portata da C. nella prima marcia Perugia-Assisi, attualmente custodita presso
la Biblioteca San Matteo degli Armeni del comune di Perugia. C. organizza la
Marcia per la Pace e la fratellanza dei popoli, un corteo nonviolento che si
snoda per le strade che da Perugia portano verso Assisi, una marcia tuttora
proposta in media ogni due/tre anni dalle associazioni e dai movimenti per la
pace. In questa occasione viene per la prima volta utilizzata la Bandiera della
pace, simbolo dell'opposizione nonviolenta a tutte le guerre. C. descrive
l'esperienza della marcia nel libro Opposizione e liberazione: «Aver mostrato
che il pacifismo, che la nonviolenza, non sono inerte e passiva accettazione
dei mali esistenti, ma sono attivi e in lotta, con un proprio metodo che non
lascia un momento di sosta nelle solidarietà che suscita e nelle
noncollaborazioni, nelle proteste, nelle denunce aperte, è un grande risultato
della Marcia». Aderiscono molte personalità, tra cui lo scrittore Calvino.
L'impegno di C. per la pace infranazionale e internazionale (con particolare
attenzione al pericolo atomico) lo coinvolse sempre più in una collaborazione
con Bobbio, il quale raccoglierà tali riflessioni nell'opera Il problema della
guerra e le vie della pace. Negli ultimi anni della sua vita C. fonda e
dirige un periodico intitolato Il potere di tutti, sviluppando i principi di
quella che lui definì "omnicrazia", la gestione diffusa e
delocalizzata del potere da lui contrapposta al centralismo dei partiti. In
questi anni C. promuove anche il
Movimento nonviolento per la Pace e il mensile "Azione nonviolenta",
l'organo di stampa del movimento, che attualmente viene pubblicato a
Verona. Dedito completamente al suo lavoro di divulgatore della
nonviolenza, C. non si sposò mai, per scelta, in modo da poter dedicare tutte
le proprie energie alla sua attività. C. muore circondato da amici e
allievi, dopo aver subìto un intervento chirurgico che consuma le sue ultime
energie. Il leader socialista Nenni scrive una nota sul suo diario: «È morto C..”
Una eccezionale figura di studioso. Fautore della nonviolenza, disponibile per ogni
causa di libertà e di giustizia. Mi dice Longo che a Perugia e isolato e
considerato stravagante. C'è sempre una punta di stravaganza ad andare contro
corrente, e C. e andato contro corrente
all'epoca del fascismo e nuovamente nell'epoca post-fascista. Forse troppo per
una sola vita umana, ma bello». È sepolto a Perugia nella tomba di amici del
C.O.R., insieme a Thomas. Il pensiero Religione e laicità Il
Mahatma Gandhi C. aveva l'abitudine di definirsi un religioso laico. Egli
accomunava la religione alla morale in quanto essa critica la realtà e la
spinge al cambiamentoin positivo. Quella di C. era un'opposizione religiosa al
fascismo. Il sentimento religioso, inoltre, nasce nei momenti di
difficoltà e sofferenza, in particolare nel rapporto individuale con la morte.
L'idea di laicità nasceva dal distacco di C. dalla Chiesa cattolica, complice
del regime: egli sosteneva che col Concordato la Chiesa avesse legittimato il
potere di Mussolini, dimenticando le violenze squadriste e, in tal modo, lo
sostenesse garantendo la sua moralità di fronte alla maggior parte della
popolazione che riponeva fiducia nell'istituzione religiosa. C. è molto
distante dalla religione istituzionalizzata. Dio, come Ente, non esiste per C.:
per evitare ogni equivoco e marcare la distanza della sua concezione religiosa
da quella corrente, C. preferirà parlare di compresenza piuttosto che di Dio;
per la stessa ragione, per indicare la vita religiosa così intesa non parla di
fede, ma riprende da Michelstaedter il termine persuasione. C. si dichiara
post-cristianoevidente anche dal suo "sbattezzo"e non cattolico, ma
ama e si ispira alle figure religiose. Ogni figura con una profonda credenza,
anche laica, è per lui un "religioso". Egli nega con decisione la
divinità di Gesù Cristo: convinzione senza la quale non si può essere
cristiani. Contesta, come Tolstoj, tutti gli aspetti leggendari e non
dimostrabili dei Vangeli, compresa la Risurrezione. Ciò che apprezza sono le
Beatitudini, il modello spirituale di un agire verso gli ultimi. Gesù ha
insegnato dove può giungere una coscienza religiosa, è stato più di un uomo:
"fu anche lui, come tutti, un essere con certi limiti; ma d'altra parte fu
in lui, come in ogni altro essere, la qualità della coscienza che va oltre i
limiti, che è in lui come in un mendicante" scrive negli Elementi.
L'imitazione di Cristo secondo C. non è altro che realizzazione della propria
realtà umana. Si potrebbe ugualmente parlare di una imitazione del Buddha, d’Assisi,
di Gandhi, di Tolstoj e molti altri. Persuasione, apertura, compresenza,
omnicrazia Col termine "persuasione", ripreso da Michelstaedter e da
Gandhi, C. indica la fede, sia in senso laico sia religioso, la profonda
credenza in determinati valori ed assunti, e tramite essa, la capacità di
persuadere gli altri della bontà del proprio ideale. L'apertura è
l'opposto della chiusura conservatrice ed autoritaria del fascismo, e
l'elevazione dell'anima verso l'alto e verso Dio. Un concetto chiave
nella filosofia C.ana era la compresenza di tutti gli esseri, dei morti e dei
viventi, legati tra loro ad un livello trascendente, uniti e compartecipi nella
creazione di valori. Nella vita sociale e politica la compresenza si
traduce in omnicrazia, o governo di tutti, un processo in cui la popolazione
tutta prende parte attiva alle decisioni e alla gestione della cosa
pubblica. La nonviolenza e il liberalsocialismo Non può mancare il
concetto di nonviolenza, un ideale nobile, sinonimo di amore, coerenza di mezzi
e fini, la forza in grado di sconfiggere il fascismo, che non è solo un regime,
ma anche un modo di essere violento e autoritario. Il liberalsocialismo
di C. e di Calogero si sviluppa in modo autonomo dal socialismo liberale di
Carlo Rosselli. Si forma infatti in un periodo posteriore, quando il regime
fascista è vicino al collasso, nell'ambiente dei giovani crociani che hanno
studiato ed insegnato alla Normale di Pisa, mentre il pensiero di Rosselli, che
lo precede temporalmente, essendosi forgiato nel fuoco della lotta
antifascista, in Italia e in Europa, già a partire dagli anni Venti, si iscrive
in modo diretto nella tradizione socialista. C. per liberalismo intende il
libero sviluppo personale, la libera ricerca spirituale e la produzione di
valori. Il socialismo è invece nei suoi intendimenti la realizzazione nel
lavoro, l'assistenza fraterna dell'umanità lavoratrice soggetto corale della storia.
Anche se «...il socialismo liberale di Rosselli è una delle eresie del
socialismo, mentre il liberalsocialismo è un'eresia del liberalismo» (Piane),
si può affermare tuttavia che entrambi condividessero la critica ai
totalitarismi,sia di destra che di sinistra, una visione laica della politica e
l'obiettivo di una profonda riforma morale e sociale dell'Italia distrutta
dalla guerra. L'educazione e la civiltà L'educazione
"profetica" è quella di colui che, con uno sguardo al futuro, è
capace di criticare la realtà sulla base di valori morali, anche a costo di
sembrare fuori dal suo tempo. Con l'espressione "civiltà pompeiana-americana"
intende biasimare la mentalità materialista che vede nel lusso e nel possesso
la realizzazione delle persone. Il "tempo aperto" è il tempo libero
che ognuno potrebbe destinare alla discussione, alla socializzazione, al raccoglimento,
all'elevazione spirituale. A C. sono intitolate strade in molte città di
Italia: Perugia, Firenze, Roma, Pisa, Milano, ecc Riconoscimenti A C.
sono oggi intitolati un Istituto di istruzione tecnica economica e tecnologica,
un centro congressi a Perugia, un'Aula magna all'interno dell'Cagliari, presso
la Facoltà di Studi umanistici. Altre opere: “Esperienza religiosa”
Laterza, Bari); “Vita religiosa, Cappelli, Bologna); “Atti della presenza
aperta, Sansoni, Firenze); “Saggio sul soggetto della storia, La Nuova Italia, Firenze);
“Esistenza e presenza del soggetto in Atti del Congresso internazionale di
Filosofia (II ), Castellani, Milano); “La realtà di tutti, Arti Grafiche
Tornar, Pisa); “Italia nonviolenta, Libreria Internazionale di Avanguardia,
Bologna); “Nuova socialità e riforma religiosa, Einaudi, Torino); “L'atto di
educare, La Nuova Italia, Firenze); “Religione aperta, Guanda, Modena); “Colloquio
corale, Pacini Mariotti, Pisa); “Discuto la religione di Pio XII, Parenti,
Firenze); “Aggiunta religiosa all'opposizione, Parenti, Firenze); "Danilo
Dolci", Piero Lacaita Editore, Manduria); “Battezzati non credenti,
Parenti, Firenze); “Antifascismo tra i giovani, Celebes editore, Trapani); “La
compresenza dei morti e dei viventi, Saggiatore, Premio Viareggio Speciale); “Le
tecniche della nonviolenza, Feltrinelli, Milano (rist. Linea D'Ombra, Milano
1989; rist. Edizioni dell'asino, Roma); “Educazione aperta” La Nuova Italia,
Firenze); “Il potere di tutti, introduzione di N. Bobbio, prefazione diPinna,
La Nuova Italia, Firenze); “Scritti sulla nonviolenza, L. Schippa, Protagon,
Perugia); “Scritti filosofici e religiosi, M. Martini, Protagon, Perugia); “Il
potere di tutti, Guerra Edizioni, Perugia); “Opposizione e liberazione: una
vita nella nonviolenza, Piergiorgio Giacché, Napoli, L'ancora del Mediterraneo.
Le ragioni della nonviolenza. Antologia degli scritti, Martini, ETS, Pisa
scheda; Lettere; "Epistolario di
Aldo C., 1"con Walter Binni, L. Binni e L. Giuliani, Carocci, Roma
(intr.di Martini). Lettere, "Epistolario di C., 2"con Dolci, Barone e
Mazzi, Carocci, Roma); La religione dell'educazione: scritti pedagogici,
Piergiorgio Giacché, La meridiana, Molfetta); Lettere; "Epistolario di C.,
3"con Calogero, Casadei e Moscati, Carocci, Roma. L'atto di educare, M. Pomi, Armando editore,
Roma. Lettere, "Epistolario di Aldo
C., 4"con Edmondo Marcucci, A. Martellini, Carocci, Roma. Religione Aperta, M.Martini, Laterza,
Roma-Bari. Lettere; "Epistolario di
C., 5"con Bobbio Polito, Carocci, Roma.
Lettere familiari, "Epistolario di C., 6"M. Soccio, Carocci,
Roma. Un'alta passione, un'alta visione.
Scritti politici; L. Binni e M. Rossi, Il Ponte Editore, Firenze. Attraverso due terzi del secolo, Omnicrazia:
il potere di tuttiL. Binni e Rossi, Il Ponte Editore, Firenze. La mia nascita è quando dico un tu, quaderno
per la ricercaLanfranco Binni e Rossi, Il Ponte Editore, Firenze. Antifascismo tra i giovani, collana «Opere di
Aldo C.», Il Ponte Editore, coedizione con Fondo Walter Binni e Fondazione
Centro studi C., Firenze. Nuova
socialità e riforma religiosa, collana «Opere di C.», Il Ponte Editore,
coedizione con Fondo Walter Binni e Fondazione Centro studi C., Firenze. La compresenza dei morti e dei viventi,
collana «Opere di Aldo C.», Il Ponte Editore, coedizione con Fondo Walter Binni
e Fondazione Centro studi Aldo C., Firenze.
Educazione aperta collana «Opere di C.», Il Ponte ditore, coedizione con
Fondo Binni e Fondazione Centro studi C., Firenze. Note Incontro con il "Gandhi" italiano,
La Stampa; Il Gandhi Italiano, Panorama, Tale soprannome è condiviso con altri,
come Dolci e Corbelli C. ricorderà:
«Gentile era impaziente che io sistemassi le cose e me ne andassi, perché ero
divenuto di colpo vegetariano (per la convinzione che esitando davanti
all'uccisione degli animali, gli italianiche Mussolini stava portando alla
guerraesitassero ancor di più davanti all'uccisione di esseri umani): e a
Gentile infastidiva che io, mangiando a tavola con gli studenti, come
continuavo a fare, fossi di scandalo con la mia novità». (citato in
Guadagnucci, Restiamo animali, Milano, Terre di mezzo); Romano, C. e il
pacifismo alla Scuola Normale, Corriere della Sera; C., La compresenza dei
morti e dei viventi, Il Saggiatore, Milano; Da Le lettere di religione in. C. Marcucci,
Che cos'è il vegetarismo?, Società vegetariana italiana; Angioni, Tutti dicono
Sardegna, Cagliari, Edes. Dal sito del COS fondato da C. Testimonianza di
Luciano C., figlio del cugino di primo grado Piero, il parente più stretto di C.;
Vigilante, Religione e nonviolenza in C.; Martini, C. e le possibilità
religiose della laicità, Nuova antologia, Firenze (FI): Le Monnier,. Aveva
reso visita a Martinetti, ritiratosi nella sua villa di Spineto a
Castellamonte, con le cui concezioni religiose aveva una grande sintonia. Per un approfondimento, vedi i seguenti
testi: G. Calogero, Difesa del liberalsocialismo, Marzorati, Milano; Bovero,
Mura, Sbarberi, I dilemmi del liberalsocialismo, La Nuova Italia Scientifica,
Roma; C., Liberalsocialismo, e/o, Roma, che raccoglie una serie di scritti; Premio
letterario Viareggio-Rèpaci, su premio letterario viareggiore paci; Craveri, C.
Dizionario biografico degli italiani, Roma, Istituto dell'Enciclopedia
Italiana, Bobbio, La filosofia di C., Religione e politica in C., in Id.,
Maestri e compagni, Firenze, Passigli Editori, Areddu, La via italiana al
gandhismo in “Il Manifesto”, Antonio Areddu, Non violenza e utopia. C. ed
Bloch, in “Behemoth”, trimestrale di cultura politica; Zanga, C.. La sua vita, il suo pensiero,
Torino, Bresci; Capanna, Speranze, Rizzoli, Mario Martini, L'etica della nonviolenza e
l'aggiunta religiosa, in "Il Ponte", Martini, C. ispiratore di
Bucchi. La sintesi di pensiero del Colloquio corale, in "Esercizi Musica e
spettacolo", Antonio Vigilante, La realtà liberata. Escatologia e
nonviolenza in C., Foggia, Edizioni del Rosone; Martini, I limiti della
democrazia e l'aggiunta religiosa all'opposizione, in G. B. Furiozzi, C. tra
socialismo e liberalismo, Milano, Franco Angeli, 2001. Pietro Polito, L'eresia
di Aldo C., prefazione di N. Bobbio, Aosta, Stylos, Moscati, La presenza alla
persona nell'etica di Aldo C.: considerazioni in alcuni scritti minori, in
"Kykeion", n. 7, Firenze; Tuscano, Pasquale, Poetica e poesia di C.,
Critica letteraria. Napoli: Loffredo; Martini, Mazzini, C., Gandhi: una
religione umanitaria per la democrazia, in "Il Pensiero Mazziniano", Rocco
Altieri, La rivoluzione nonviolenta. Biografia intellettuale di C., 1ª ed. BFS;
Pisa, BFS; Martini, Laicità religione nonviolenza, in M. Soccio, Convertirsi
alla nonviolenza?, Verona, Il Segno dei Gabrielli; Martini, Religiosità, ateismo e laicità: la
religione aperta, in D. Tessore, L'evoluzione della religiosità nell'Italia
multiculturale, Roma, Settimo Sigillo, 2003. Federica Curzi, Vivere la
nonviolenza. La filosofia di Aldo C., Assisi, Cittadella; Sanctis, Il
socialismo morale di C. Firenze, CET; Pedretti, Spirito profetico ed educazione
in C.. Prospettive filosofiche, religiose e pedagogiche del post-umanesimo e
della compresenza, Milano, Vita e Pensiero; Pomi, Al servizio dell'impossibile.
Un profilo pedagogico di Aldo C., Firenze, La Nuova Italia, Tortoreto, La
filosofia di Aldo C.. Dalla compresenza alla società aperta, Firenze, Clinamen;
Cavicchi, C.. Un itinerario di vita e di pensiero, Bari, Piero Lacaita; Martini, La nonviolenza e il pensiero di C.,
in, La filosofia della nonviolenza, Assisi, Cittadella; Zazzerini, di Scritti su C., Perugia, Volumnia. Caterina
Foppa Pedretti, primaria e secondaria di
C., Milano, Vita e Pensiero, Catarci, Il pensiero disarmato. La pedagogia della
nonviolenza di Aldo C., Torino, EGA, Vigorelli, La nostra inquietudine.
Martinetti, Banfi, Rebora, Cantoni, Paci, De Martino, Rensi, Untersteiner, Dal
Pra, Segre, C., Milano, Bruno Mondadori; Martini, Lo stato attuale degli studi C.ani,
in "Rivista di storia della filosofia", Paolini Merlo, La teoria
della compresenza di Aldo C.. Fisionomia logica di una categoria religiosa, in
"Itinerari"; 'Erba, C., in Id., in "Intellettuali laici",
Padova, Martini, C. oltre il quarantennio della sua scomparsa. Una rassegna, in
"Quaderni dell'Associazione Diomede", n. 2,. Mario Martini, C.,
maestro di rigore intellettuale e politico, in "Il Ponte"; Martini, C.
e le possibilità religiose della laicità, in "Nuova Antologia",
Furiozzi, C. e Matteotti, Nuova antologia. APR. GIU; Rigano, Religione aperta e
pensiero nonviolento: C. tra d'Assisi e
Gandhi, Mondo contemporaneo: rivista di storia(Milano: Franco Angeli). Polito,
Pietro, editor; Impagliazzo, Pina, editor, Bobbio: testimonianze e ricordi su
Aldo C., Nuova antologia: (Firenze (FI): Le Monnier). Martini, C. e le
possibilità religiose della laicità, Nuova antologia: (Firenze (FI): Le Monnier). C. (Lanfranco
Binni e Marcelo Rossi), Numero speciale di “Il Ponte” n.4, luglio-agosto. Danilo Dolci Pietro Pinna Calogero Mahatma
Gandhi Nonviolenza; Abate; C. Treccani Enciclopedie on line, Istituto
dell'Enciclopedia Italiana; C. in Enciclopedia Italiana, Istituto
dell'Enciclopedia Italiana. C., su
sapere, De Agostini. Opere di C.,.
Associazione "Amici di C.", su citinv. Puntata de "La
grande storia", su rai; Tesi di laurea: Calogero, C., BobbioTre idee di democrazia per tre proposte
di pace, su peacelink. Predecessore Rettore dell'Università per Stranieri di
Perugia Successore Lupattelli commissario Sforza Filosofia Politica Politica Filosofo Politici italiani
Antifascisti italiani Perugia PerugiaAccademici italiani del XX secolo Attivisti
italiani Educatori italiani Nonviolenza Pacifisti Persone legate alla
Resistenza italiana Poeti italiani Politici del Partito d'AzioneSostenitori del
vegetarianismoTeorici dei diritti animali. con C. Questo
disegno di mani intrecciate in una stretta che cancella ogni differenza di
razza. Guttuso l'ha inviato a C. con l'augurio che la marcia della pace sia un
gesto che faccia profondamente riflettere gli uomini e dia loro
quel senso di responsabilità che non hanno. :he la "Normale" a Pisa.
Dopo la laurea e assistente ri... di. Momigliano, quin- co- di
segretario del collegio te, universitario. Ma Giovan- al- ni
Gentile mi ordina di pa- iscrivermi al partito fascista:cia e io rifiutai.
Venne cacciarle to. Torna a Perugia e visse on dando lezioni private. Il
suo ìon studio e uno sgabuzzino me della torre: i fascisti
(co¬ in- me poi faranno anche i ele¬ vo- ricali ) cominciarono a
chiamarlo il gufo. Ma era un gufo che da fastidio, che tene
contatti con antifascisti come Pintor, Banfi, Flora, Alicata, Ingrao,
Corona, Bufalini,. Ragghianti, Dessi, Natta, Spinella, Casagrande, Agnoletti,
Ramat, Calogero. Allora eravamo entrambi radicai-socialisti — dice Calogero
—: ma lui in senso laburista, io rivoluzionario. Venne arrestato e
portato a Firenze. C’era una trama in tutta Italia, ricorda, ma non
riuscirono a scoprirla. Dopo tre mesi di carcere, e rimesso in libertà. Con
l’aiuto di Croce pubblica “Elementi di un'esperienza religiosa,” che,
come scrìve un giornale e allora letto e meditato da non pochi
giovani che poi si ritrovano nella guerra partigiana contro la repubblica
di Salò e i tedeschi. E di nuovo arrestato. Dopo la liberazione, pensa
di iscriversi ai Partito d'azione. poi non ne fece nulla . Ha un
programma troppo limitato, di tipo radical-repubblicano, che non
della non-violenza. In Inghilterra ne fanno una ogni anno, a Pasqua, ricorda,
da Aldermaston a Londra. Il corteo e lungo 5 chilometri: camminano in
silenzio assoluto, soltanto un tamburo batte le lettere “d” e “ n,” disarmo
nucleare, in alfabeto morse. Addirittura, le marce sono state due. Una
è partita da Aldermaston, Tal tra da Wetherfields, dove si trova una base
della Nato. I due cortei si sono fusi a Londra: c'è stata un'imponente
manifestazione davanti al ministero della Difesa. I dimostranti
erano migliaia, rappresentavano europei tutti uniti contro la
guerra del nostro inviato MAGAGNINI rale alTuniversità di Cagliari. Parlate
il meno possibile di me dice —.
Non è che io sia modesto, ma ho paura delle contraddizioni. Sono su
con gli anni, non posso camminare per tanti chilometri. E’
seccante, ma è così. Organizzo la marcia è non vi partecipo. Quand’ero
giovane, invece. Cera un pretore ad Assisi, un amico mio, un anti-fascista.
Ogni giorno, si può dire, lo andavo a trovare a piedi. Parla
svelto: a prendere appunti, quasi si fatica a stargli dietro.
Piccolo, grassoccio, nasconde gl’occhi vivi sotto uno spesso paio
di lenti: tutto in lui è passione, energia, vitalità. A Perugia abita in
un attico, con un grande terrazzo, che superando la parte nuova
della città guarda verso
Perugia, settembre PARTIRÀ’ da Perugia, il 24
settembre, la prima « marcia della pace italiana. È una marcia breve,
23 chilometri in tutto, fino ad Assisi. Ma non per questo
avrà minor significato, un minor valore. Vi parteciperanno migliaia di
persone: verranno da tutta l’Umbria, dal Lazio, dalla Toscana, dalla Liguria,
dall’altre regioni d'Italia. Cammineranno quasi in fila indiana, sul lato
sinistro della strada, per non turbare il traffico, perché da noi
solo per le processioni la polizia si mostra larga di maniche e di
vedute. Cammineranno in silenzio. Per loro, parleranno i cartelli. Tutto
per la pace, niente per la guerra. Più scuole niente bombe. Viva la
coesistenza pacifica. Libertà per i popoli coloniali. No all’imperialismo. Liquidiamo
il razzismo. Per la pace e la sicurezza disarmare la Germania. Scuòle,
case, ospedali : non armamenti. Fianco a fianco, inarceranno
comunisti, democristiani, socialisti, repubblicani, socia 1 democratici,
radicali, uomini di ogni partito e di ogni condizione. Da Genova, persino
Un terziarie francescano ha inviato la sua commossa adesione :
verrò anch'io, non si può soltanto pregare..Padre delTiniziativa è C.,
filosofo. ALTRI nomi? Rossi, Donini, Ragghianti, Peretti Griva, Gavazzani,
Spini, Jemolo, Segre, Lombarde Radice, Borghi, Bucchi, Carocci,
Benedetti, Arpino, Guaita, Butitta, Zavattini. Sono uomini politici,
giornalisti, musicisti. scrittori, pittori, giuristi, docenti universitari :
sano tanti, non posso ricordarli tutti... Non credevo che la
iniziativa venisse subito cosi compresa : persino dalla India mi hanno
scritto, persino protestanti, quacqueri, obiettori di coscienza. C. non
ha avuto una vita facile. Perugino della generazione di Gobetti », come ama
definirsi, nacque da una povera famiglia. Suo padre era il custode delia
torre del campanile. Ero tanto povero dice -rry che studiai in
ritardo il latino. Frequenta Anche in Olanda, nella Germania
occidentale, negli Stati Uniti, nel Canada, nella Nuova Zelanda
fanno marce della pace. Da noi, in Italia, niente. Così alcuni mesi or
sono, durante un incontro fra amici, l'idea divenne decisione. Ora, per
raggravata situazione internazionale, essa sta per essere
finalmente realizzata. Quando parla delle adesioni, C. si
commuove. Sono tante, tante: ho ricevuto centinaia di lettere. Un ragazzo
mi ha chiesto se può portare un cartello con una frase di Anna
Frank. Benissimo, benissimo, gli ho risposto. E' lo spirito giusto. Mi
scrive gente del popolo operai contadini. Questa invece è di Guttuso (e mostra
una lette- campagna incredibilmente verde. Vive con la vedova
del fratello. Il suo studio è una stanza nuda, quasi un solaio, con una
stufa a legna e enormi finestre: alle pareti, grezzi scaffali carichi di libri.
Si dice socialista, ma non è iscritto ad alcun partito. E' uno studioso
di questioni religiose, ha pubblicato numerose opere, una delle quali (Religióne
aperta) è stata messa all'indice. Anti-cattolico, ha fatto di Gandhi
e San Francesco i suoi maestri. L'idea della marcia gli venne
molti anni fa, quando fondcPil Centro italiano. C., docente di filosofìa morale
a Cagliari, è l’organiziatore della marcia della pace, che parte da
Perugia, 11 24, alla volta di Assisi. à 15. Aldo Capitini. Keywords:
il noi, l’io, il tu, un tu, la compresenza conversazionale – il noi
conversazionale – il noi duale – la diada conversazionale – praesentis –
praesentia – presenza -- diada e compresenza – “io” e “non-io” – io e tu –
Hegel. Du, Thou, I and Thou, Buber, The ‘we’, -- the dual
‘us’ – both, entrambi noi. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Capitini”
– The Swimming-Pool Library. Capitini.
Grice
e Carbonara – l’implicatura conversazionale -- filosofia italiana – Luigi
Speranza.
Carbonara Avant, do lutter pour la libertà de
penser et pour l'indépendance de sa patrie, il avaiti pour s'assurer le
pain du jour, endnré toutes les rigueurs matórielles et sociales; et de tant
d’èpreuves diverses, il était sorti plus vigoureux, plus courageux, plus
convaiucu de ce que peut et vaut la noblesse d’àme. Ausai ne saurait-ou
contempler, sans ètre à la foia touchó et fortifié, le tableau de ses
souffrauces et de ses victoires, na'ivemeut et inodesteraeut trace dans cette
Vie et correspondance, qu’a publiée lo lils qui porte si eonvenablemeut
son illustre nom. con tutti i suoi difetti, i suoi errori e, diciamolo
pure, la sua oscurità — un vero sistema. In esso trovi
subito un’idea che l’ha generato tutto quanto, che ne è il centro,
l’anima e ne fa l’unità: idea ovunque presente e ovunque feconda, da cui
nascono il metodo, le divisioni, gli svolgimenti, le applicazioni, e da cui
germogliano in ogni direzione soluzioni, buone o cattive, a tutti i problemi teoretici
e pratici. Carbonara.
Grice e Capizzi: la ragione conversazionale
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