Grice e Carbone: la ragione conversazionale e l’implicatrua conversazionale – scuola di Mantova – filosofia lombarda -- filosofia italiana – Luigi Speranza, pel Gruppo di Gioco di H. P. Grice, The Swimming-Pool Library (Mantova). Filosofia lombarda. Filosofo italiano. Mantova, Lombardia. Grice: “I love Carbone; my favourite of his tracts are on the ‘unexpressible’ – a contradictio in terminis – and on ‘the flesh and the voice’ – but the favourite-favourite are his tract on ‘il bello’ (‘eidos ed eidolon’) and even more, his “La dialettica”. Si laurea a Bologna con “Marxismo: i soggetti nella storia". Studia a Padova. Insegna a Milano. Opere: Condannàti alla libertà, adattamento teatrale del romanzo di Sartre L'età della ragione, che è stato messo in scena in quello stesso anno. Fonda a Pisa con il sostegno del Leverhulme Trust un Programma di ricerca sulla filosofia, concentrandolo su alcune delle sue figure più importanti e sulle parole-chiave: l'essere, la vita, il concetto». Dirige la collana f«L'occhio e lo spirito. Estetica, fenomenologia, per Mimesis Edizioni. Si concentra sulla fenomenologia di Merleau-Ponty, indagandone il duplice ma unitario significato estetico di riflessione filosofica sull'esperienza percettiva e sull'esperienza artistica attraverso l'esame del parallelo interesse manifestato da Merleau-Ponty per Cézanne e Proust. Tale indirizzo di studi si è allargato dapprima a una più vasta considerazione della fenomenologia e poi a quella del pensiero post-strutturalistico sviluppatosi in Francia, pur mantenendosi imperniato sul parallelo interesse per la riflessione filosofica sulla pittura e sulla letteratura moderne. Questo ampliamento ha inoltre condotto gli studi ad affrontare tematiche di carattere gnoseologico e ontologico, spingendolo anche a problematizzare il tradizionale rapporto tra la filosofia e la "non filosofia". Tli orientamenti hanno trovato sbocco in una riflessione sul peculiare statuto delle immagini nella nostra epoca, sulle possibili implicazioni etico-politiche del rapporto con esse e sulla dimensione ontologica dell'"essere in comune" (morire insieme, dividualita, dividuo). che in tali implicazioni troverebbe espressione. Cura Merleau-Ponty (Il visibile e l'invisibile; Linguaggio Storia Natura, La Natura, È possibile oggi la filosofia? Saggi eretici sulla filosofia della storia) e Cassirer -- Eidos ed eidolon, il bello. Influenzato prevalentemente da Merleau-Ponty, di cui ha sviluppato in maniera teoreticamente personale alcune nozioni. Tra queste, spicca il concetto di "idea sensibile", intesa quale essenza che s'inaugura nel nostro incontro col sensibile e da questo rimane inseparabile, sedimentandosi in una temporalità retroflessa --"tempo mitico". Alla prima di queste nozioni è dedicato il dittico “Ai confini dell'esprimibile” e “Una deformazione senza precedente: la idea sensibile Porta a sintesi le implicazioni filosofiche delle nozioni sopra citate nel concetto di "de-formazione senza precedenti", con cui egli intende caratterizzare il peculiare statuto che a suo avviso la de-formazione assume nell'arte, al fine di staccarsi dal principio imitativo della rappresentazione e dunque dalla concezione del modello inteso quale “forma” preliminarmente data. Alle nozioni sopra menzionate si è andata successivamente collegando quella di "precessione reciproca" tra l’immaginario e il reale che Carbone ha proposto di dar conto del prodursi della peculiare temporalità retroflessa detta "tempo mitico". Cerca di sviluppare le implicazioni etico-politiche della concezione della memoria legata all'idea di "deformazione senza precedenti" nella sua riflessione sue venti di cui ha sottolineato l'irriducibile carattere visivo indagandolo pertanto mediante un approccio anzitutto estetico. Cerca le radici ontologiche di tali implicazioni etico-politiche della filosofia, proponendo le nozioni di "a-individuale" e di "dividuo" per sottolineare l'intrinseco carattere re-lazionale (e dunque il divenire e la divisibilità) di ogni identità. Altre saggi: “Ai confini dell'esprimibile. Merleau-Ponty a partire da Cézanne e da Proust, Milano, Guerini); Il sensibile e l'eccedente. Mondo estetico, arte, pensiero, Milano, Guerini e Associati); Di alcuni motivi in Marcel Proust, Milano, Libreria Cortina); La carne e la voce. In dialogo tra estetica ed etica, Milano, Mimesis); Essere morti insieme (Torino, Bollati Boringhieri). Sullo schermo dell'estetica. La pittura, il cinema e la filosofia da fare, Milano, Mimesis). Una deformazione senza precedenti. la idea sensibile, Macerata, Quodlibet). Mereologia Lingua Segui Modifica Ulteriori informazioni Questa voce sull'argomento concetti e principi filosofici è solo un abbozzo. Contribuisci a migliorarla secondo le convenzioni di Wikipedia. In filosofia la mereologia (composizione del grecoμέρος, méros, "parte" e -λογία, -logìa, "discorso", "studio", "teoria"[1]) è uno dei "cosiddetti" «sistemi di Leśniewski», ossia è la teoria, o scienza, delle relazioni parti-tutto[3]; presentata da Achille Varzicome teoria «delle relazioni della parte al tutto e da parte a parte con un tutto»[4] (o «teoria delle parti e dell'intero»), da Hilary Putnam come «"il calcolo delle parti e degli interi"» e da Claudio Calosi come la «teoria formale delle parti e delle relazioni di parte». Per Ferraris tale relazione parte-interopuò essere tra oggetti concreti, regioni spazio-temporali, processi (parti temporali), eventi e oggetti astratti.[8] Storia Modifica Lo studio delle parti affonda le sue radici nelle speculazioni filosofiche dei presocratici, per poi essere portato avanti da Platone, Aristotele e Boezio. Di grande importanza nello sviluppo della mereologia furono anche i contributi di numerosi filosofi medievali, tra i quali AQUINO, Pietro Abelardo ed Occam. Nel periodo illuminista, anche Kant e Leibniz si interessarono a quest'ambito. Tuttavia, la diffusione della mereologia in età contemporanea si dovette a Franz Brentano e ai suoi studenti, in particolare Husserl, assieme al primo vero tentativo di avviarne un'analisi attraverso strumenti formali. Leśniewski creò il termine mereologia per denominare la teoria (che gli si presentò tramite un ragionamento di Husserl) delle relazioni tra le parti e il tutto a partire dalla differenziazione — il cui principale fine era "evitare" l'antinomia di Russell— tra interpretazione distributiva (un oggetto come elemento di una classe) e interpretazione collettiva (un oggetto come parte di un intero) dei simboli di classe. Leśniewski, parzialmente influenzato da Whitehead, elaborò poi la teoria in un sistema assiomatico deduttivo entro cui poter esprimere il calcolo proposizionale e il calcolo delle classi. I sistemi di Leśniewski. Anche se cronologicamente è il primo dei sistemi di Leśniewski la mereologia contiene gli altri due: la prototetica (scienza delle tesi più originarie, fondamentali ..le «prototesi») che è una logica proposizionale con l'equivalenza come unico termine primitivo, la proposizione come categoriafondamentale (ammettente la quantificazione per le proposizioni e i funtori di qualunque categoria), un solo assioma, e delle regole di separazione, sostituzione, definizione, separazione dei quantificatori e di estensionalità. l'ontologia così denominata per la presenza del funtore indicato con ε «preso nel suo senso esistenziale» (non indica l'appartenenza insiemistica), essa è derivante dalla prototetica ed è anche denominata «calcolo dei nomi» poiché gli è aggiunta la categoria dei nomi. Con la mereologia si presenta una differente definizione d'insieme. Esso non è definito distributivamente ma collettivamente(mereologicamente): l'insieme è una concreta totalità di elementi, un aggregato e dunque un oggetto fisico composto di parti, che è solo se, e finché, esse sono (v. dipendenza ontologica]). Da ciò risultano varie differenze dalla "normale" teoria degli insiemi tra le quali che in mereologia è "insensato" ammettere l'esistenza di un insieme vuoto; indi insiemi di un solo elemento sono tale elemento e la proprietà, unico termine primitivo della mereologia, di «essere un elemento» è transitiva e antisimmetrica e riflessiva. Assiomi e definizioni Modifica Il fondamento concettuale alla base della mereologia è la nozione di parte. In generale, nelle lingue naturali con «parte» si intende una porzione costitutiva di un oggetto, gruppo o situazione. Si può dire, ad esempio, che «la maniglia è parte della porta», che «il Gin è parte del Martini», che «il cucchiaio è parte dell'argenteria» o che «il calciatore è parte della squadra». Tuttavia, nell'ambito della mereologia si cerca di seguire un impianto nominalista definendo questa nozione in termini puramente logici, prendendo in esame le relazioni tra gli oggetti senza entrare nel merito di eventuali considerazioni ontologicheriguardo questi ultimi. Di conseguenza, la relazione di parte si può applicare anche a concetti più astratti, come ad esempio nelle frasi «la razionalità è parte dell'essere umano» o «la lettera 'c' è parte della parola 'cane'». Assiomi fondamentali Modifica La nozione mereologica di parte può essere formalizzata mediante il linguaggio della logica del primo ordine come un predicato, solitamente indicato con P. Un'espressione del tipo {\displaystyle Pxy} dunque si legge «x è parte di y». Per convenzione, questo predicato è concepito come una relazione binaria che gode di tre proprietà fondamentali: il principio della riflessivitàdella nozione di parte (Rp), il principio dell'antisimmetria della nozione di parte (aSp) e il principio di transitività della nozione di parte (Tp). (Rp) ogni cosa è parte di se stessa {\displaystyle (\forall x)(Pxx)}, (aSp) per ogni x e y distinti, se x è parte di y, allora ynon è parte di x {\displaystyle (\forall x)(\forall y)(Pxy\land x\neq y\rightarrow \neg Pyx)}, (Tp) per ogni x, y e z, se x è parte di y e y è parte di z, allora x è parte di z {\displaystyle (\forall x)(\forall y)(\forall z)(Pxy\land Pyz\rightarrow Pxz)}.[9][4] In altri termini, la relazione di parte è un ordine parzialelargo. Nonostante bastino solo questi assiomi per porre le fondamenta della mereologia standard (o sistema M), si possono definire ulteriori concetti a partire dal predicato P. Di seguito sono riportati quelli più frequenti: Uguaglianza {\displaystyle EQxy:=Pxy\land Pyx} (x e y sono uguali se sono uno parte dell'altro), Parte propria {\displaystyle PPxy:=Pxy\land \neg (x=y)} (x è una parte propria di y se è parte di y ma è distinto da esso), Sovrapposizione {\displaystyle Oxy:=(\exists z)(Pzx\land Pzy)} (x è sovrapposto a yse c'è una parte di x che è anche parte di y), Disgiunzione {\displaystyle Dxy:=\neg Oxy} (x è disgiunto da y se non ha sovrapposizioni con esso). In particolare, la nozione di parte propria descrive un ordine parziale stretto (irriflessivo, asimmetrico e transitivo) a differenza del suo corrispondente primitivo, mentre la sovrapposizione è riflessiva, simmetrica ma non necessariamente transitiva. È anche possibile ridefinire il concetto di parte in termini di parte propria: {\displaystyle Pxy:=PPxy\lor x=y}, ovvero x è parte di y quando è parte propria di y oppure quando è identico a y. Decomposizione e composizione Modifica Per disporre di una teoria mereologica che sia realmente in grado di rendere conto dell'uso del termine «parte» in maniera adeguata, occorre imporre ulteriori restrizioni sull'ordine parziale P. Nello specifico, vi sono due tipologie di principi aggiuntivi: quelli di decomposizione (che ragionano dall'intero alle parti) e quelli di composizione (che ragionano dalle parti all'intero). Tra gli assiomi di decomposizione, il principio di supplementazione debole (o WSpp) afferma che nessun intero può avere una singola parte propria. Ciò risponde all'intuizione comune secondo la quale se un intero possiede una parte propria, allora deve averne almeno anche un'altra, che costituisce il rimanente. In simboli si ha che: (WSpp) {\displaystyle PPxy\rightarrow (\exists z)(Pzy\land \neg Ozx)}, ovvero se x è una parte propria di y, allora esiste (almeno) un zche è parte di y ma non è sovrapposto ad x. Similmente, il principio di supplementazione forte (o SSp) prevede che un se y non è parte di x, allora y ha una parte che non è sovrapposta a x. In simboli: (SSpp) {\displaystyle \neg Pyx\rightarrow (\exists z)(Pzy\land \neg Ozx)}. Una conseguenza logica del principio di supplementazione forte è l'estensionalità (Exp). Questa importante proprietà afferma che due oggetti non possono essere differenti se hanno le stesse parti proprie, o, in maniera equivalente, se due oggetti hanno le stesse parti proprie, allora sono lo stesso oggetto. In simboli: (Exp) {\displaystyle x=y\rightarrow (\forall z)(PPzx\leftrightarrow PPzy)}. Un sistema mereologico che accetta, oltre agli assiomi fondametali di M, anche i principi di supplementazione debole, supplementazione forte ed estensionalità è detto mereologia estensionale (o EM). Considerazioni ulteriori, che però non fanno riferimento al significato della nozione di parte, possono includere l'idea che esista un oggetto privo di parti proprie, ovvero l'atomismo, oppure l'idea che, al contrario, ogni cosa ha parti proprie, o simili, come la proprietà della densità, che nega l'esistenza di parti proprie immediate. Atomismo {\displaystyle (\forall x)(\exists y)(Pyx\land \neg (\exists z)(PPzy))} Infinitismo{\displaystyle (\forall x)(\exists y)(PPyx)} Densità {\displaystyle (\forall x)(\forall y)(PPxy\rightarrow (\exists z)(PPxz\land PPzy))} Tra gli assiomi di composizione, il principio di somma mereologica o fusione formalizza l'idea esistano degli interi composti esclusivamente ed esattamente da un certo numero di parti. Ad esempio, la Spagna e il Portogallo compongono la Penisola Iberica (o, in maniera equivalente, la Penisola Iberica è la somma mereologica di Spagna e Portogallo). Di contro, la mano destra e la mano sinistra non compongono il corpo umano, poiché quest'ultimo possiede anche altre parti (gli occhi, il naso, i piedi, ecc.). Nei casi che, come in quest'esempio, prevedono solo due parti la somma mereologica può essere definita come segue: {\displaystyle Szxy:=Pxz\land Pyz\land (\forall w)(Pwz\rightarrow (Owx\lor Owy))}(ovvero z è la somma mereologica di x e y se x e ysono parte di z e ogni parte di z è sovrapposta a x o y) Si tratta di un principio controverso, soprattutto se le parti che compongono la somma sono potenzialmente infinite e non soltanto due. È infatti possibile generalizzare tale definizione per indicare una somma di infinite parti: {\displaystyle Sz\varphi x:=(\forall x)(\varphi x\rightarrow Pxz)\land (\forall w)(Pwz\rightarrow (\exists x)(\varphi x\land Owx))}, dove φ indica una generica proprietà. Vi sono almeno tre possibili posizioni che si possono assumere nei confronti dell'esistenza somma mereologica: Nichilismo mereologico Non esistono somme mereologiche, e anche gli oggetti che a prima vista sembrano composti sono in realtà semplici. In altri termini, utilizzando un'immagine già evocata da Peter van Inwagen, non esiste il tavolo, ma esistono solo atomi disposti a forma di tavolo. Per un nichilista mereologico la Spagna e il Portogallo non compongono la Penisola Iberica allo stesso modo di come la mano destra e la mano sinistra non compongono il corpo umano, perché né la Penisola Iberica né il corpo umano esistono (in senso mereologico, perlomeno). Moderatismo Le somme mereologiche esistono soltanto in determinati casi e solo qualora vengano soddisfatte determinate circostanze. Un moderatista potrebbe ammettere che la Spagna e il Portogallo compongano la Penisola Iberica in virtù di qualche proprietà di queste parti, ma negare che la mano destra e quella sinistra compongano qualcosa. Universalismo Le somme mereologiche esistono in tutti i casi, anche qualora non sembri possibile a prima vista. Per un universalista qualsiai insieme di oggetti, ancorché totalmente differenti, compone qualcosa. Non soltanto, dunque, la Spagna e il Portogallo compongono la Penisola Iberica, ma anche la mano destra e quella sinistra compongono una somma, benché non esista un termine per riferirsi ad essa. La nozione di somma mereologica, assieme a quella di prodotto mereologico, costituisce la base della mereologia estensionale classica (o CEM). Note Modifica ^ -Logia, in Treccani.it – Vocabolario Treccani Istituto dell'Enciclopedia Italiana. Coniglione Leśniewski, Stanisław, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, Varzi ^ Achille Varzi, Ontologia e metafisica, in Agostini e Nicla Vassallo (a cura di), Storia della Filosofia Analitica, Torino, Einaudi, Putnam Calosi; Ferraris Torrengo Inwagen, Material Beings, New York, Cornell University Press, Ithaca, Varzi (2014) per una definizione di prodotto mereologico. Cotnoir e Varzi, Mereology, Oxford, Lando, Mereology: A Philosophical Introduction, Londra, Bloomsbury. Varzi, Mereology, in The Stanford Encyclopedia of Philosophy, Stanford, Edward N. Zalta, Calosi, Mereologia, in APhEx (Analytical and Philosophical Explanation), , Lezione 2 - In difesa della relatività concettuale., in Etica senza ontologia, tr. it. di Eddy Carli, prefazione di Luigi Perissinotto, Milano, Paravia Bruno Mondadori Editori, Coniglione, 2.2.8. I contributi in campo logico, in Nel segno della scienza: la filosofia polacca del Novecento, Milano, FrancoAngeli, Torrengo, 2.6.5. Parte-intero, in Maurizio Ferraris (a cura di), Storia dell'ontologia, Milano, Bompiani, Ferraris, Glossario, in Ontologia, Napoli, Guida, Voci correlate Modifica Logica Ontologia Collegamenti esterni Modifica ( EN ) Achille Varzi, Spatial reasoning and ontology: parts, wholes, and locations ( PDF ), in M. Aiello, I. Pratt-Hartmann, e J. van Benthem (a cura di), Handbook of Spatial Logics, Berlino, Springer-Verlag, Varzi, Ontologia, in SWIF Edizioni Digitali di Filosofia, Volume Supplementare 2, Roma, Università degli Studi di Bari , Bosco, La Fundierung nella Terza ricerca logica di Husserl, in Dialegesthai, Roma. Portale Filosofia: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di filosofia Ultima modifica 18 giorni fa di FrescoBot Quantificatore Rappresentabilità Geometria senza punti Mauro Carbone. Keywords: mereologia, organicismo in Hegel, il tutto e le parti, dialettica, “individuo e dividuo”, divisio, visio, compositio, de-compositio, divisum, indivisum -- eidos, forma, shape, il bello, essere en comune, mit-sein, l’impersonale, l’intrapersonale, l’interpersonale – tutto, parte, tutto-parte, totum-pars, unita, a-tomon, a-tomism, atomismo logico. tomismo logico, il tutto e le parti -- #DialetticaDegl’EntrambiDividui -- -- --. Merleau-Ponty ‘linguaggio’, individuus, dividuus, dividuo -- Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Carbone” – The Swimming-Pool Library. Carbone.
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