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Sunday, December 1, 2024

Grice e Benedetto

 L'iscrizione e lo stemma presenti sulla tenda a destra attestano che il personaggio raffigurato è Giovanni Benedetto Caravaggi, filosofo e medico appartenente a una nobile famiglia di Crema. Laureatosi nell'università di Padova nel 1507 e divenutone lettore e rettore, Caravaggi era fratello di Giovanni Antonio, anch'egli eternato in un ritratto del Cariani (Ottawa, National Gallery of Art). E' probabile che il ritratto della Carrara origini dalle proprietà della famiglia Caravaggi a Crema, visto che, come ricorda il Piccinelli, postillando le Vite di F. M. Tassi, il 15 aprile 1828 Lochis acquistò l'opera proprio a Crema (Bassi Rathgeb, 1959). Un'esecuzione cremasca sarebbe anche confermata dal fatto che negli anni

1518-1520 Cariani esegui alcune opere in quella città ed è quindi probabile che in questo stesso periodo cada anche il ritratto in questione. Il pittore, nativo di Fuipiano al Brembo, si era trasferito precocemente a Venezia dove si formò nell'orbita di Bellini e Giorgione e dove compì la maggior parte della sua carriera. Nel periodo 1517-1527 tornò a Bergamo con incursioni a Crema per adempiere ad alcuni incarichi, quale probabilmente quello relativo al nostro ritratto, ed ebbe modo di sfoggiare il suo elegante linguaggio giorgionesco, come emerge dal paesaggio montuoso oltre la tenda, rischiarato da un cielo al tramonto dai toni rosati e cerulei. Risalente a Tiziano è invece l'impostazione del ritratto dalla posa ruotata di tre quarti e dalla sapiente costruzione prospettica, che ha i suoi punti di forza nel braccio sinistro in scorcio e nel realistico volume appoggiato sul tavolo. La posa naturale dello studioso, che pare interrompersi in meditazione dalla lettura del ponderoso volume, è anch'essa un portato di Tiziano, i cui ritratti sono liberi e naturali, lontani da schemi precostituiti. Curiosa la presenza di un'altra firma sotto la cornice scura dipinta, che il recente restauro

ha appurato essere contestuale alla realizzazione dell'opera.

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