Luigi Speranza --
Grice e Marafioti – la scuola di Polistena -- filosofia calabrese – Luigi
Speranza (Polistena). Filosofo italiano.
Polistena, Calabria. Filosofo, umanista, storico e presbitero italiano.
Girolamo Marafioti, Croniche et antichità di Calabria. Le notizie
biografiche su di lui sono molto scarse e desunte per lo più dalle sue opere o
da una storia ottocentesca della sua città natale. Croniche et antichità di
Calabria. Sacerdote appartenente all'Ordine dei Frati Minori, M. si prefisse il
compito di continuare la storia della Calabria dell'umanista Barrio. La prima
edizione di quell'opera, infatti, si era rivelata talmente piena di errori e di
lacune che lo stesso Barrio aveva tentato di emendarla in vista di una seconda
edizione, ma ne era stato impedito dalla morte, avvenuta attorno al 1577.
Intenzione, parzialmente disattesa, del padre francescano era inoltre quella di
ricordare le vite i santi calabresi, specialmente coloro di cui si era persa la
memoria. Le Croniche et antichità di Calabria, in cinque libri, venne
edita una prima volta a Napoli mentre una seconda versione accresciuta e
corretta venne edita a Padova. Di padre M. sono rimasti anche un'opera
teologica[10] e un trattato di mnemotecnica in lingua latina, che ebbe un certo
successo tanto che venne tradotto poco tempo dopo in lingua italiana. Non
è noto dove e quando Girolamo M. sia morto. Giovanni Russo, ex direttore del
Museo civico "Francesco Jerace" a Polistena, ha suggerito che M. sia
deceduto presso il convento nel suo
paese natale. Opere: M., Croniche et antichità di Calabria. Conforme all'ordine
de' testi greco, et latino, raccolte da' più famosi scrittori antichi, et moderni
..., Padova, Ad instanza de gl'Uniti, 1601. Ristampa anastatica: editore
Arnaldo Forni, Google Libri. Note ^ D. Valensise, 1862. books.
google.it/books?id=LlawjHUbv9U C&printsec=frontcover&hl=it#v=onepage&q&f=false
Consultabile on line su Google Libri ^ L. Accattatis. ^ Franco Carlino, M.. Un
sacerdote con la passione della storia, in Il Nuovo Corriere della Sibaritide, Barrii
Francicani De antiquitate et situ Calabriae. Libri quinque. Romae : apud
Iosephum de Angelis, Parise, La nascita della storiografia calabrese (PDF), in
Voce ai Giovani, Crupi, Conversazioni di letteratura calabrese dalle origini ai
nostri dì, Pellegrini. M., Opera del r.p. fra M. di Polistina dell'Ordine de'
Min. Oss. Delle croniche, et antichita di Calabria, secondo le città,
habitationi, luoghi, monti, fiumi, e fonti di quella, con l'historie di tutti
gli huomini illustri calabresi, quali in diuerse scienze, e arti fiorirno, col
Catalogo de gli beati, e santi, In Napoli: nella Stamperia dello Stigliola a
Porta Regale, M., Croniche et antichita di Calabria. Conforme all'ordine de'
testi greco, et latino, raccolte da' più famosi scrittori antichi, et moderni,
oue regolarmente sono poste le città, castelli, ville, monti, fiumi, fonti, et altri
luoghi degni di sapersi di quella prouincia. Dal r.p.f. M. da Polistina
teologo, dell'Ord. de Min. Osseruanti, In Padoua : appresso Lorenzo Pasquati ad
instanza de gl'Vniti, 1601 ^ F. Hieronynimi M. Polistinensis Calabri Ordinis
minorum, Annotationes euangelicae lucidissimae a feria quarta Cinerum vsque ad
feriam tertiam Paschatis inclusiue, Cum duplici indice, materiarum scilicet, ac
rerum notabilium, Neapoli : ex typographia Ioan. Baptistae Subtilis. : apud Scipionem
Boninum, 1608 ^ F. Hieronymi M.Polistinensis, Calabri theologi Ord. Minorum
obseruantiae. De arte reminiscentiae per loca, et imagines, ac per notas, et figuras
in manibus positas. Opus delectabile, omnibusque literarum studiosis, et praecipue
oratoribus, concionatoribus, et scolaribus, qui ad doctoratus apicem ascendere
satagunt apprime vtile, Venetijs : apud Io. Baptistam Bertonum sub insignae
peregrini, 1602 ^ Ars memoriae, seu potius reminiscentiae: noua, eaque maxime
perspicua methodo, per loca et imagines, ac per notas et figuras, in manibus
positas, tradita et explicata: authore Hieronymo Marafioto Polistinensi
Calabro, theologo, Francofurti : ex officina typographica Matthiae Beckeri,
1603 ^ Girolamo Marafioti, Noua inuentione et arte del ricordarsi, per luoghi,
et imagini; et per segni, et figure poste nelle mani. Del R.P.F. Girolamo
Marafioto da Polistene di Calabria, Opera diletteuole tradotta di latino in
lingua italiana, da p. Theseo Mansueti da Vrbino, Stampata in Venetia, et in
Fiorenza: ad instanza di Sebastiano Zannetti, 1605 ^ Museo civico
"Francesco Jerace", su beniculturali.it, Ministero per i beni e le
attività culturali, Russo, Accattatis (a cura di), Girolamo Marafioti, in Le
biografie degli uomini illustri delle Calabrie, Cosenza, Tipografia municipale,
Valensise, Monografia di Polistena, Napoli, Tipografia di Vinvenzo Marchese,
1862, pp. 95-96. URL consultato il 21 settembre 2018. Giovanni Russo, Girolamo
Marafioti : teologo, storico e musico, Polistena, Centro Studi Polistenesi;
Storico Complesso Bandistico Città di Polistena, Opere di Girolamo Marafioti,
su Open Library, Internet Archive. Portale Biografie: accedi alle voci di
Wikipedia che trattano di Biografie Categorie: Umanisti italianiStorici
italiani del XVI secoloStorici italiani Presbiteri italiani Presbiteri italiani
Nati a Polistena[altre]. Girolamo Marafioti. Marafioti. Keywords: implicatura.
Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Marafioti” – Marafioti.
Luigi Speranza -- Grice e Marassi: l’implicatura
conversazionale degl’eroi di Vico – la scuola di Cardano al Campo -- filosofia
lombarda -- filosofia italiana – Luigi Speranza (Cardano al Campo). Filosofo italiano. Cardano al Campo, Varese,
Lombardia. Grice: “I like Marassi; he has written a ‘natural’ history of ‘man’
– which is interesting, ‘progetto uomo,’ he calls it!” -- Grice: “I like
Marassi; he has explored hermeneutics in the German tradition, Schleimacher to
be more specific; but has also written an essay on Heidegger; his links with me
come with his idea of metaphysics and transcendental arguments which he takes
from Kant, who he reads in both German and Italian, unlike I, or me.” – Grice:
“He has written an introduction to a comparative study of the approaches to
‘the antique’ in both Italian and German philosophy – a fascinating topic. I
suppose the Oxonian approach, indeed Cliftonian, is a mixture of both!” Allievo di Melchiorre, si laurea a Milano con la tesi “La differenza ontologica
in Heidegger, sotto la direzione di Melchiorre e con la co-relazione di Bontadini.
Ha discusso “Il profilo della presenza: Heidegger e il regno della pluralità”
con Melchiorre e Grassi. Insegna filosofia a Milano. Ha coordinato l'edizione
dell'Enciclopedia filosofica (Bompiani, Milano). Direttore del Dipartimento di Filosofia a
Milano. Dirige la Rivista di filosofia neo-scolastica. Dirige per la casa editrice AlboVersorio la
collana Epoche ed è membro del comitato del festival La Festa della
Filosofia. Si occupa di storia
dell'umanesimo (BRUNI (si veda), ALBERTI (si veda), VICO (si veda)), della scolastica,
di ermeneutica (Grassi), di filosofia trascendentale, del pensiero postmoderno.
I temi della sua ricerca ruotano attorno a tre temi principali: la riflessione
sui modelli storico-teorici della filosofia della storia, l'interpretazione
dell'umanesimo italiano (Alberti, Bruni, Vico) in riferimento alla dimensione
storica e morale, l'analisi della fondazione trascendentale del sapere. Saggi:
“Ermeneutica della differenza in Heidegger, Vita e Pensiero, Milano, Schleiermacher,
“Ermeneutica,” Rusconi, Milano, Bompiani, Milano; Kant, “Critica del giudizio,”
Bompiani, Milano, Metafisica e metodo trascendentale,” Lotz, “La struttura dell'esperienza, Vita e
Pensiero, Milano; “Metamorfosi della
storia. Momus e Alberti,” Mimesis, Milano/ Coordinamento generale e direzione
redazionale della Enciclopedia filosofica, Bompiani, Milano. docenti.unicatt.
Marassi. Massimo Marassi. Marassi. Keywords: gl’eroi di Vico, Alberti, Bruni,
Vico, metamorfosi della storia – Alberti, Momus, il concetto d’eroe in Vico,
l’uomo come eroe – l’eroico, l’altruismo eroico, la nudita eroica – la nudita
eroica nella representazione degl’imperatori romani, la nudita eroica in Giulio
Cesare, la nudita eroica dell’atleta – la postura eroica dell’eroe in nudita
eroica – napoleone in nudita eroica – Mussolini in nudita eroica, la statua
equestre di Mussolini, la nudita eroica del stadio dei marmori, Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Marassi” – The
Swimming-Pool Library.
Luigi Speranza --
Grice e Marcello: la filosofia sotto Giulio Cesare – Roma – filosofia italiana
– Luigi Speranza (Roma). Filosofo italiano. A pupil of
Cratippo. He has a career in public life and is one of those who opposes to
Giulio Cesare. Cesare pardons him but he is still murdered. Marco Claudio
Marcello. Keywords: Livio, Machiavelli. Marcello.
Luigi Speranza --
Grice e Marcello: il principe filosofo – Roma – filosofia italiana – Luigi
Speranza (Roma). Filosofo italiano. The nephew of Ottaviano, and until
his death, his chosen heir. A pupil
of Nestore. Marco Claudio Marcello.
Luigi Speranza --
Grice e Marcello: del sillogismo – Roma – filosofia italiana – Luigi Speranza (Roma). Filosofo italiano. Writes about logic, including a
book on syllogisms. Tullio Marcello.
Luigi Speranza -- Grice e Marchesini: l’implicatura
conversazionale dell’educazione del soldato – l’implicatura del capitano – e
l’amore sessuale – la società eugenica –
la scuola di Noventa Vicentina -- filosofia veneta -- filosofia italiana –
Luigi Speranza (Noventa
Vicentina). Filosofo italiano. Noventa vicentina, Vicenza, Veneto. Grice:
“Cassatta has unearthed some opinions by Marchesini which are revolutionary!” Esponente
del positivismo. Alievo di Ardigò,
insegna filosofia a Padova. Direttore della Rivista di Filosofia.Diresse,
anche, un Dizionario delle scienze pedagogiche, edito dalla Società Editrice
Libraria di Milano. Tradusse, inoltre, un testo di Locke Pensieri, edito da
Sansoni. Opere: “La vita,”
– Grie: “Sounds promising: a treatise on life! Cf. my ‘Philosophy of Life’”). Montagnana, Tip. di A. Spighi, “Saggio sulla naturale
unità del pensiero,” Firenze, Sansoni, “Elementi di Psicologia tratti dalle
opere filosofiche di Ardigò,” Firenze, Sansoni, “ Elementi di logica” -- secondo
le opere di R. Ardigò, St. Mill, A. Bain ecc., prefazione di Ardigò, Firenze, Sansoni,”
Grice: “A fascinating little book: it reminded me of Strawson’s Introduction to
Logical Theory! Only Strawson
would rather die than axe me to foreword it!” –[ whereas Marchesini
commissioned his tutor to drop a word “or two””].—Grice: “Marchesini shouldn’t
be so reverential towards Ardigo.” Grice:
“I count Marchesini’s oeuvre as being by Marchesini; if I want to read Ardigo,
I read Ardigo!” – “Elementi di morale, ad uso anche dei licei, secondo le opere
degli scienziati moderni, prefazione di Ardigò, Firenze, Sansoni, “Il positivismo
e il problema filosofico, Torino, F.lli Bocca, “Le amicizie di collegio” –
Grice: “I should note that Marchesini uses ‘amecizia’ in quotes! So it doesn’t
really apply to my Clifton days!” -- (con prefazione di E. Morselli e in
collaborazione con Obici), Roma, Società Ed. "Alighieri ", “Elementi
di pedagogia: Con un'appendice di cento scelte citazioni, Firenze, Sansoni, Doveri
e diritti: ad uso delle scuole tecniche e complementari, Milano-Palermo, R.
Sandron, “La teoria dell'utile,” principi etici fondamentali e applicazioni, Milano-Palermo,
R. Sandron, “ Il Simbolismo nella conoscenza e nella morale, Torino, Bocca, “
Il dominio dello spirito, ossia Il problema della personalità e il diritto
all'orgoglio, Torino, F.lli Bocca, Pedagogia, Torino, Paravia, Il principio
della indissolubilità del matrimonio e il divorzio, Pakdova-Verona, Fratelli
Drucker, “Elementi di logica,” ed. interamente rifusa, -- Grice: “This makes me
laugh! It’s like saying: my previous, Ardigo-based stuff, was nonsense!” -- Firenze,
Sansoni, Disegno storico delle dottrine pedagogiche, Roma, Athenaeum, “La
dottrina positiva delle idealità,” Roma, Athenaeum, “L'educazione morale,
Milano, F. Vallardi, “I problemi fondamentali della educazione,” Torino,
Paravia, “I problemi dell'Emilio” di G. G. Rousseau, Firenze, R. Bemporad e
Figlio, “La finzione dell'educazione o la pedagogia del Come se,” Torino,
Paravia, “L'educazione del soldato, con 50 problemi per esercitazioni,” Firenze,
Ed. La Voce, “Il problema della scienza nella storia delle scienze: per i licei
scientifici, Milano, Signorelli, “Dizionario delle scienze pedagogiche: opera
di consultazione pratica con un indice sistematico, direttore Marchesini,
collaboratori: Antonio Aliotta, Giuseppe Aliprandi e altri, Milano, Soc. Edit.
Libraria, Vedi Treccani L'Enciclopedia Italiana. Ultima ristampa: Firenze,
Sansoni, Mariantonella, M. e la «Rivista di filosofia e scienze affini». La
crisi del positivismo italiano, Collana di filosofia, Angeli, Treccani L'Enciclopedia
Italiana. A proposito dei sofismi di parole ricorderemo ancora quel
capitano che avendo conchiuso col nemico
una tregua di dieci giorni, si credette lecito attaccarlo di notte. E
ricorderemo i seguenti sofismi di Eutidemo: Qualcuno che si trova
in Sicilia e vede in questo momento, col pensiero, il porto
d’Atene, vede egli le due triremi che vi si trovano? E se non vede
le due triremi, come può egli vedere il porto d'Atene? Quelli che
imparano sono essi sapienti o ignoranti? Se sono gli ignoranti che imparano,
devono apprendere ciò che non sanno; ma come si può imparare quando non si
sa neppure ciò che si devo imparare? E se Clinia risponde che sono i
sapienti che imparano, la difficoltà resta la medesima: come possono i
sapienti imparare dal momento che sanno? Chi Ba qualche cosa possiede il
sapere, eli’ 6 tutto: dunque chi sa qualche cosa sa tutto. Origine ed
evoluzione del linguaggio. La questione del linguaggio è ancora un po’ oscura,
ma fra le ipotesi cbe su tale questione si proposero, si
può stabilire quale è la più legittima. Si esclude innanzi tutto l
ipotesi che il linguaggio sia stato inventato da un uomo più
intelligente, e adottato dagli altri in virtù d’nna convenzione -- ipotesi
attribuita a Democrito. Si esclude altresi che il linguaggio sia
stato l’opera di una rivelazione, o di un miracolo. Due filologi
contemporanei, Renan e Muller, attribuirono l’origine del linguaggio a una
specie d’istinto. Nell’umanità primitiva ogni idea avrebbe suggerito
per sé stessa una parola, e la medesima parola a tutti gli spiriti. Questo
istinto, col tempo, si sarebbe atrofizzato. +A proposito di questa ipotesi
si osserva ch’essa non spiega nulla, essendo questo istinto per sé
medesimo inesplicabile, ed esscudo esso stesso, per cosi dire, un miracolo. È
strano infatti che quei 400 o 500 tipi fonetici, a cui il Muller
riduce le parole delle varie lingue, aspettino, a manifestarsi, le idee
rispettive. Il linguaggio, dice Humboldt, è il prodotto necessario dello
svolgimento dello spirito umano. E sta bene. Ma questo svolgimento
non è spiegato dall’istinto di Réuan o Muller, mentre importa appunto
stabilire come il linguaggio si produca. Whitney, nella “Vita
del linguaggio”, dice che l’origine del linguaggio è dovuta al
concorso di tre cause, che s’ incontrano nella specie umana: 1° la
facoltà di emettere un’infinità di suoni e di riprodurli a volontà; 2°: il
desiderio, determinato da un bisogno di socialità superiore, di
comunicare le idee per mezzo di segni; 3: la facoltà di generalizzare, di
giudicare, di concepire dei concetti e di percepirne i rapporti. E queste sono
infatti le condizioni del sorgere e svilupparsi del linguaggio, ma come
effettivamente il linguaggio sia sorto e si sia sviluppato, Whitney non
dicono. Si paragonò l’origine del linguaggio nelle razze all’origine del
linguaggio nel bambino. Il bambino, per attività puramente riflessa, emette un
grido che manifesta in lui un dolore, un bisogno. Al grido accorre la
nutrice, e accorre ogni volta che il grido si ripete. Cosi, si va fissando
un’ associazione mentale tral’atto dell’ emettere il grido e il successivo accorrere
della nutrice, onde, a chiamar questa, finuli j^ uXr ri- peterà, ma
coscientemente, intenzionalmente, il'^-WyoHl il grido assume un
significato. Più tardi, altri suoni esprimeranno il pensiero del bambino,
come quando il bambino indica gl’oggetti imitandone in qualche
modo l’impressione sensibile che ne riceve. Dice ad esempio “Jcolcò”
per indicare il pollo; “mìàou” per indicare il gatto. Il bambino produce un
dato sensibile, nel nostro caso uditivo, a cui si associeranno altri dati
sensibili, come quelli visivi. Da prima il bambino designa con questo
suono non soltanto gli oggetti dai quali l’ udì, ma anche altri oggetti
consimili, che hanno in comune, oltre a quelle, altre qualità sensibili. Con
lo stesso suono e ad esempio dal bambino indicato, da prima, ogni
uccello. Le distinzioni di linguaggio verranno piti tardi, mano mano
che si distingueranno e aumenteranno nel bambino le percezioni. Questa è,
a larghi tratti, la formazione e lo svolgimento del linguaggio, nel bambino, a
cui contibuiscono in modo particolare gli ammaestramenti speciali che il
bambino riceve da chi gli apprende la lingua. Si puo inferirne che
l’origine e lo sviluppo del linguaggio d’una razza, avviene come nel
bambino. Con tale inferenza si dimenticherebbe un fatto importantissimo, ch’è
fondamento d’una netta distinzione. Il fatto che il fanciullo nascendo porta
anche per il linguaggio delle disposizioni funzionali organiche-psichiche,
diverse da quelle che potevano avere gl’uomini primitive. Il paragone
adunque, e l’ inferenza, non reggono. L’ipotesi piu accreditata intorno
all’origine del linguaggio è quella di Darwin, illustrata particolarmente
da Spencer, per cui il linguaggio è opera dell’evoluzione, come ogni altro
fatto naturale ed umano. Originariamente gl’uomini si servivano di un
gesto, indicativo o imitative. Poi, provveduti, per evoluzione organica,
di organi capaci di mandar suoni articolati, accompagnarono questi al
gesto, ed espressero cosi le proprie sensazioni e i propri bisogni, e
designarono gl’oggetti. Tale espressione e tale designazione avevano da
prima carattere essenzialmente imitativo, conservatosi, quanto al suono
articolato, nell 'onomatopeici, ed erano piuttosto istintive. In progresso di
tempo, i movimenti del gesto e dell’ articolazione si utilizzarono più
largamente, e venne cosi a sostituirsi al linguaggio naturale un linguaggio
convenzionale. Cominciato per evoluzione, il linguaggio di un Popolo, come
quello dell’individuo, continuò a svolgersi pure per legge evolutiva,
mediante i rapporti sempre più ampi e riflessi che si stabilirono
successivamente tra i segni e la cosa significata. Si ebbero cosi
nel linguaggio la forma mimica, l’ideografica, e la fonetica, e la parola
divenne per ultimo il linguaggio per eccellenza. Presso certe tribù selvage,
la parola non può comprendersi senza il gesto. Anche presso gli antichi, la
mimica aveva la massima importanza, come presso i sordo-muti, che devouo
esprimere il pensiero col gesto proprio, naturale e artificiale. La
l'orma ideografica, che troviamo presso gl’egiziani, i chinesi e
altri popoli, è un disegno abbreviato e più o meno convenzionale,
in cui ogni carattere esprime direttamente un'idea. I popoli ocei- [Innumerevoli
sono le forme che la parola assunse presso i vari popoli o razze, poiché
ogni popolo o razza ha la sua lingua. Tuttavia si riuscì a
ricondurre tutte le lingue a un piccolo numero di tipi, che sembrano
corrispondere agli stadi successivi dell evoluzione della parola. 1° Tipo:
Lingue monosillabiche (es. la chinese). Sono composte di sillabe che
costituiscono ciascuna una parola rappresentante un’idea astratta e
generale. Secondo l’ordine nel quale i monosillabi si dispongono, si
esprimono le diverse combinazioni e modificazioni delle idee. 2°
Tipo: lingue agglutinanti o poli-sintetiche (es. le lingue delle tribù
americane). Sono composte di radici di cui le une esprimono le idee più
importanti, le altre le idee accessorie: messe insieme, cosi
dal costituire spesso una parola straordinariamente lunga e complessa,
esprimono sia le modificazioni d’un idea principale, sia una combinazione
più o meno complessa di idee principali e accessorie. 3° Tipo: lingue a
flessione: (es. le lingue semitiche, e indo-europee). Sono composte di
parole ciascuna delle quali esprime un’idea principale modificata da
una accessoria. Le diverse modificazioni dell’idea principale si esprimono per
il modificarsi, per l’inflettersi, della terminazione delle parole stesse]
dentali non se ne servono più se non per certi usi (cifre, segni algebrici
eoe.). Usano invece della scrittura fonetico, in cui ciascun carattere è
il seguo non d'nu idea uia di un suono. Di questi tre tipi, il secondo
sarebbe derivato dal primo, per l’addizione delle radici accessorie alle
radici principali; e le lingue a flessione sarebbero derivate da lingue
agglutinanti piu antiche, per la fusione delle radici accessorie con le radici
principali. Con le parole non comunichiamo soltanto delle idee, ma anche
delle credenze, dei fatti. E poiché le nostre credenze, le nostre rappresentazioni
dei fatti, e la interpretazione di questi, mutano, mutano anche i
significati delle parole. Una mutazione che si può ritenere primitiva,
quanto è costante, l' abbiamo nella trasformazione del senso di una
parola, da proprio a traslato -- ciò avviene per quella certa somiglianza
che si riconosce tra il significato proprio (Sidonio: EX-PLICATVRA), o
etimologico, e quello traslato (IM-PLICATVRA). Una casa grande e sontuosa
oggi si chiama impropriamente “pallazzo,” parola che indica prima costruzione dei
Romani più antichi, eretta in onore della dea “Pale,” nel monte Palatino. La
parola “palazzo” sopravvive, ma con significato diverso dal
primitivo. “Pagano” significa propriamente l’abitante del “pagus”. Poi,
significò l’idolatra, l’adoratore di una divinità esoterica, perché a
Roma, mentre gl’abitanti delle città erano i primi a render colto a Marte,
gl’abitanti non-romani della campagna sono gl’ultimi. “Villano” si
dice propriamente chi e soggetto a minori oneri, ed e, per
conseguenza, oggetto di disprezzo da parte dell’ aristocrazia militare. Al
villano si attribusce, con qualche esagerazione, i vizi e delitti. Per
implicatura, ‘villano’ divenne perciò una qualifica ingiuriosa. Il significato
adunque di questi tre termini -- palazzo, pagano, villano -- si trasforma
generalizzandosi, come si trasformarono generalizzandosi., per citare ancora
due esempi, il termine “sale,” che propriamente designa il cloruro di sodio, e
il termine “olio” che propriamente indica soltanto l’olio d’oliva. Nella
trasformazione della parola si ha pure un processo inverso, di
specializzazione. Cosi il termine “vitriolo,” da “vitruni,” propriamente
significa ogni corpo cristallino, poi si attribui a una specie
particolare. Il termine “oppio” (da ònòg succo) propriamente vuole dire
un i succo qualunque, ora indica per implicatura soltanto il succo del
pa- J pavero. E il termine “fecula” (da foex, feccia) proprio a
significare ogni materia che si depositi spontaneamente in un liquido,
poi lo si applica per implicatura al1’ amido che si deposita quando si agita,
nell’acqua, della farina di frumento. E il significato di “fecula” si
specifica per implicatura poi ancor più, venendo a indicare un principio
vegetale particolare che, come l’amido, è insolubile nell’acqua fredda,
ma è completamente solubile nell’acqua bollente, con la quale forma
una soluzione gelatinosa. Il cocchiere chiamai suoi cavalli “le mie
bestie”. Un cacciatore può intendere per “uuccelli” le pernici. V’ è
adunque nel significato di una parola una transizione, della quale, nel suo
uso, devesi tener conto. Si consideri, ad esempio, il vario significato
della parola “lettera” (propriamente, lettera dell’alfabeto, per implicatura: lettera
missiva, letteratura) e della parola “gusto” (sentimento estetico, e
facoltà di distinguere il bello). E quanto alla *metafora*, si consideri, ad
esempio, il significato che la parola “luce” acquista quando si applica
all’istruzione, e la parola “fuoco” applicata alla collera e allo zelo. E
si considerino le parole “nascere” e “morire”, che si usano in un senso
molto piu largo che non sia quello propriamente e strettamente
biologico. A tale varietà di significato in una medesima parola,
contribuiscono anche la *metonimia* (es. “corona” per re- (/no), i
suffissi (es. pre-giudizio, di-fetto, il-limitato), le perifrasi (es. padre
della storia), la composizione (es. strada-ferrata, acquavite
ecc.). Vediamo adunque come, o per circostanze accidentali, o per bisogni
veri, si trasformi il significato di una parola, cosicché non sarebbe né
possibile né utile restar fedeli al significato proprio primitivo. E ciò
dicasi sia del linguaggio tecnico di una scienza, che si muta col
progredire e con lo trasformarsi di questa, sia del linguaggio
familiare. Non possiamo pertanto accontentarci del dizionario, dove il
senso di una parola è spesso piuttosto indicato che non esattamente precisato.
La precisione del significato deriva dall’uso, nel quale pertanto
trovasi il migliore ammaestramento. Chi tenesse a sola guida il
dizionario, non riconoscerebbe somiglianze e differenze, e anche semplici
sfumature di significato, di cui il dizionario non tiene conto. Come
avvertiamo facilmente in chi parla una lingua di cui non ha il più sicuro
e largo possesso. Giovanni Marchesini. Keywords: “L’educazione del
soldato” --. Marchesini. Keywords: l’educazione del soldato, con il capitano
Ercole Meoli, la Societa di Genetica e Eugenica SIGE – Societa Italiana
diGeneica ed Eugenica – il simbolismo – la dottrina del simbolismo – I
simbolisti – I filosofi simbolisti – I artisti simbolisti – Welby, Ogden,
Grice, ‘il simbolo del simbolo’ -- il cammino del cavaliere, codigo
cavalleresco, cavalleria, cavallo, equites romano – tutii questi appartneno
all’altro Marchesini – questo Marchesini e tradizionale --. Resf.: Luigi Speranza, “Grice e Marchesini” –
The Swimming-Pool Library.
Luigi Speranza -- Grice e Marchesini: l’implicatura
conversazionale -- postumanar, trasumanar – sovrumanar – età degl’uomini – vico
-- umanar – equites romani – filosofia emiliana – la scuola di Bologna -- filosofia
bolognese – scuola di Bologna -- filosofia italiana – Luigi Speranza (Bologna). Filosofo italiano. Bologna, Emilia Romagna. Grice: “I
don’t think Marchesini has a philosophical background, but he fascinates me! I
especially liked his idea about ‘virility’ and the idea of a knightly code –
‘codice cavalleresco’ – The other field that fascinates me is his research on
‘inter-subjectivity’ in the living form – which he now extends to plants –
‘vivente’ – Surely we don’t refer to a cat as an object – and the philosophical
keyword here is ‘threshold,’ that Marchesini aptly uses.” Cardine della sua proposta filosoficariconducibile,
seppur con caratteristiche proprie, alla più ampia corrente del Post-humanè lo
smascheramento di quell'errore prospettico che pone l'uomo al centro e a misura
dei suoi predicati. «Comincerò il mio viaggio dal prato più bello, quello
che l'aria non abbandona un istante, il sole vi si intrappola da splendere pur
di notte ed i profumi vergini coesistono con quelli gravidi. È qui che il dio
Pan cadde la notte dei tempi, da qui iniziò il suo girovagare incerto,
all'unico desiderio d'amare» (M., Il dio Pan). Da sempre affascinato
dalla natura e, in particolare, dal regno animale, consegue la laurea a
Bologna. Parallelamente agli anni di formazione universitaria, spinto da un
forte interesse verso il comportamento animale, stringe una feconda
collaborazione e amicizia con Celli, con il quale inizia a indagare le
interazioni sociali degli imenotteri. Per cinque anni conduce ricerche “sul
campo” e, con l'ausilio della macrofotografia, è in grado di immortalare quegli
attimi di vita animale altrimenti nvisibili all'occhio nudo: rituali di
corteggiamento, di accoppiamento e di trofallassi tra gli insetti che diventeranno
il viatico per tutta la sua ricerca futura. Nei suoi studi di entomologia
approfondisce l'analisi dei sistemi feromonali che saranno tema di alcune
pubblicazioni e della successiva ricerca sul comportamento e sul benessere
animale. Nella seconda metà degli anni ottanta, sotto la guida del professor
Franco Pezza, dell'Università degli Studi di Milano, studia i metodi di
allevamento, i parametri di benessere nelle aziende zootecniche, i fattori di
incidenza del rischio in zootecnia, le modalità di individuazione dei sinistri,
pubblicando alcuni lavori sulla medicina veterinaria delle assicurazioni.
Inizia così la sua collaborazione con diversi atenei sui temi del comportamento
animale, tenendo corsi e master di etologia applicata e medicina comportamentale.
Alla metà degli anni novanta entra nel Consiglio Direttivo della Società di
Scienze Comportamentali Applicatedi cui diverrà Presidente focalizzando la
propria attenzione sul comportamento degli animali domestici, sugli stili di
relazione interspecifica, sui problemi e sulle patologie comportamentali.
Osservando sul campo le espressioni comportamentali e i processi di
apprendimento degli animali, inizia a considerare anacronistici e
contraddittori i modelli esplicativi tradizionali. In sintesi, quello che
Marchesini propone nel panorama delle scienze cognitive è un superamento dei
tre modelli interpretativi al comportamento animalequello behaviorista, quello
etologico classico e quello antropomorficoin virtù di un modello mentalistico
unitario (un'unità necessaria che la mente, come fenomeno unico, richiede), che
valga sia per i processi consapevoli che inconsapevoli e che descriva
espressione e apprendimento in termini elaborativi dell'informazione, sistemici
o composizionali dellecomponenti, solutivi e non reattivi, evolutivi e
relazionali nella realizzazione ontogenetica. Questo porterà alla pubblicazione
di tre testi dal forte impatto innovativo: Intelligenze plurime e Modelli
cognit ivi e comportamento animale ed Etologia cognitiva. Alla ricerca
della mente animale. Gli assunti di base della proposta di Marchesini sono i
seguenti: il soggetto è immerso in un campo di possibilità filogenetiche
che definiscono il tipo di intelligenza propensionale o specie-specificada cui
l'idea di pluralità cognitiva dove le diverse intelligenze sono comparabili ma
non commensurabili; il processo ontogenetico di costruzione dell'identità si
realizza grazie alle dotazioni innate, che ricche di virtualità evolutive,
possono essere organizzate in una molteplicità di modida cui l'idea di rapporto
dimensionale o direttamente proporzionale di innato e appreso; l'espressione
del soggetto è sempre proattiva, mossa cioè da un obiettivo, e quindi frutto di
una condizione problematica che il soggetto cerca di risolvere attraverso
ricette solutive fino al raggiungimento dell'obiettivoda cui il superamento del
concetto di rinforzo. Vi è quindi una ridefinizione della soggettività animale,
come possesso del suo qui e ora, e come capacità di mettere in dialogo tutte
quelle istanze (ontogenetiche e filogenetiche) che gli appartengono nella sua
relazione con il mondo. Bioetica e diritti animali Alla fine degli anni ottanta
si iscrive alla facoltà di Lettere e Filosofia dell'Bologna, con l'intento di
sondare il rapporto uomo-natura da una prospettiva pedagogico-filosofica.
In questi anni inizia a portare nelle scuole percorsi progettati appositamente
a misura di bambini per permettere loro di conoscere la varietà del mondo
animale evitando letture antropomorfiche, quelle viziate, ad esempio, dai sedimentati
repertori culturali. È in questi anni che avviene uno degli snodi cardine
nell'attività di M.: egli si accorge che le potenzialità che è in grado di
esprimere il binomio bambinoanimale (o più in generale uomoanimale) è da
ricercarsi non nella performatività quanto piuttosto nelle dinamiche che la
relazione, unica e irripetibile, è in grado di generare. L'animale coinvolto
nelle attività didattiche non è più un oggetto dal quale attingerequasi fosse
una fonte miracolosaelementi benefici al percorso formativo del bambino, ma è
nel suo essere soggetto e capace di stipulare un patto con il proprio
interlocutore che lo fa divenire elemento imprescindibile di ogni percorso
formativo. L'esperienza condotta all'interno delle scuole porta M. alla
stesura del volume Natura e pedagogia, inizialmente nato per divenire la sua
tesi di laurea, ma pubblicato prima della conclusione degli studi umanistici.
Le attività con i bambini lo conducono in tutta Italia portando in evidenza due
aspetti: il divorzio che si è andato realizzando tra l'uomo e le altre
specie nella cultura contemporanea, con bambini che non sono in grado di
relazionarsi con gli animali e spesso nemmeno conoscono le specie domestiche;
la svalutazione degli animali e l'incapacità della società contemporanea di
avere consapevolezza dell'importanza della relazione con le altre specie per lo
sviluppo della personalità. Per Marchesini la svalutazione operata dalla
società contemporanea parte dalla perdita di quel rapporto di convivenza e di
ospitalità che viceversa ancora caratterizzava la cultura rurale. Nasce così il
Concetto di soglia (che esprime il bisogno di uscire dalla dicotomia
novecentesca dell'antropomorfismo e della reificazione dell'eterospecifico.
Temi già affrontati in due saggi precedenti, Animali di città, critico verso
l'antropomorfizzazione degli animali da compagnia, Oltre il Muro, critico verso
la reificazione dei cosiddetti animali da utilità. Sono gli anni in cui
riflette sul pensiero animalista e sulla bioetica animale fondando, insieme a
colei che diventerà la sua storica collaboratrice, Sabrina Golfetto, la casa
editrice Apeiron con lo scopo di creare un luogo dove ospitare riflessioni e
dibattiti su tali tematiche. Sono gli anni in cui abbraccia, senza più
abbandonarlo, il vegetarianesimo e dà vita assieme a Battaglia e a Hack a
un'intensa attività convegnistica che confluirà nella collana Quaderni di
bioetica di cui sarà direttore. Nel
sostituisce Caffo, che ne era stato fondatore e primo direttore, nella
direzione di Animal Studies: Rivista Italiana di Antispecismo. Nel
maggio esce per le Edizioni Sonda Contro
i diritti degli animali? Proposta per un antispecismo postumanista. Il saggio
affronta il tema dello specismo passando in rassegna le incongruenze e le
incoerenze nascoste nelle maglie di un dibattito filosofico e culturale che
pretende di sospendere l'antropocentrismo, rimanendo all'interno di una cornice
umanistica. Il testo vede i commenti finali di Rodotà, Sax, Vallauri e
Fadini. Porta la neonata zooantropologia in Italia, disciplina all'interno
della quale compie una sistematizzazione sia a livello teorico, accanto a Fiorani
e Tonutti, sia a livello applicativo con la delineazione di protocolli
operativi nelle aree educative e assistenziali. Per ciò che concerne la
zooantropologia teorica, l'ipotesi di fondo proposta da M.i, e riconducibile
alla sua teoria della zootropia, è che gli animali nel corso della storia non
abbiano funto solo da produttori di prestazioni o di collezioni di modelli da
imitare ma altresì da alterità referenziale nei processi antropopoietici.
Marchesini sviluppa il concetto di "referenza animale", inteso come
contributo di cambiamento offerto all'uomo dalla relazione con l'etero-specifico. Gli
uccelli non hanno insegnato all'uomo l'arte di volare -- il modo di realizzare
questa attività -- ma gli hanno ispirato la dimensione esistenziale del volare.
Per M.i i predicati umanicome la danza, la musica, la cosmesi, la tecnicavanno
considerati come frutti ibridi, esito cioè dell'incontro relazionale con le
altre specie. Il motore della cultura umana è quindi per M. rintracciabile
nell'incontro con l'alterità animale che, nella forma di una vera e propria
epifania, è stato capace di re-direzionare l'uomo lontano dal suo centro
filogenetico e dalla sua solipsia di specie dando vita a nuove possibilità
esistenziali. Per ciò che concerne la zoo-antropologia applicata,
opera una trasformazione in alcuni settori delle attività di relazione con gli
animali, dalla pet therapy alla pedagogia cinofila, impostando i
"protocolli dimensionali", vale a dire individuando nel rapporto
delle dimensioni di relazione, ciascuna dotata di specificità sia di ordine
relazionale che referenziale. In pet therapy lavorare secondo l'approccio
dimensionale significa evitare l'incontro generico tra un paziente e un animale
ma individuare le dimensioni di relazione che sono utili al fruitore secondo i
suoi bisogni specifici e renderle operative attraverso attività
specifiche. Allo scopo di formare nuovi operatori in grado di lavorare
secondo i protocolli dimensionali fonda “Scuola di Inter-Azioone Uomo-Animale
on sede a Bologna. Sii fa co-promotore di Carta Modena (Carta dei Valori e
dei Principi della Pet-Relationship) che riceve il patrocinio del Ministero
della Salute. Il documento mira a tutelare, all'interno del panorama della
attività assistite dagli animali (A.A.A.) sia il fruitore, il benessere
dell'animale coinvolto e il principio inter-relazionale che dal binomio
scaturisce. Pubblica “Etologia filosofica: alla ricerca della inttersoggettività
animale” con il quale inaugura la riflessione ontologica sul carattere
dell’intersoggettività animale, vale a dire su che cosa differenzia un “oggetto”
da un essere “vivente.” Rilegge l'ontologia animale in termini di
"desiderio". “Essere animale” (essere vivente) significa prima di
tutto "essere desiderante", una condizione di *non*-equilibrio che
rende due animali protagonisti de loro divenire nonché capaci di definire il
corso della filogenesi di specie. L'etologia filosofica diviene ben
presto un campo di ricerca entro il quale dialogano allo scopo di ridefinire i
contorni di ciò che intendiamo con essere animale. Inizia la ricerca
filosofica che va a innestarsi nella costellazione di studi definita come
post-human. È di questo period della ri-definizione dell'umano quale
entità ibrida, puntualizzato nel dettato che vede l'uomo non più misura del
mondo ma nemmeno misura di se stesso. In tale corrente filosofica ci sono per
Marchesini le giuste premesse per poter articolare la propria riflessione in
quanto il concetto di “alterità” nel progetto post-human assume un significato
molto più vasto, abbracciando di fatto le entità non umane animali e
macchiniche. Collabora con la rivista Virus inaugurando una nuova
estetica basata sull'ibrido come manifestazione contemporanea del sublime. In
tale luce il Manifesto del Teriomorfismo rappresenta il documento attraverso il
quale gli artisti rifiutano il dettato antropocentrico e riconoscono la natura
ibrida di ogni processo creativo. All'interno di tale campo d'indagine
pubblica Animal Appeal e una feconda collaborazione che travalica i campi disciplinari
e rivela ancora una volta i debiti che la cultura, in questo caso l'arte, ha
contratto con le alterità. Conosce Salsano, storico, sociologo ed editor della
casa editrice Bollati Boringhieri, che affascinato dal lavoro di M. decide di
pubblicare un primo saggio sul rapporto tra bios e techne dal titolo La
fabbrica delle chimere, testo che si pone a cavallo tra le precedenti
esperienze in zooantropologia e bioetica e la nuova riflessione
postumanistica. Esce Post-human. Verso nuovi modelli di esistenza, testo
corposo, concettualmente denso e dalla molteplicità di riferimenti, che ha
suscitato un grande dibattito nel mondo accademico portando il suo autore a
divenire punto di riferimento per ogni ricognizione che vada ad indagare i
rapporti che intercorrono tra vivente (sia esso umano o animale) e tecnica.
Sempre nel medesimo anno fonda Il Centro Studi Filosofia Postumanista allo
scopo di promuovere e sviluppare le tematiche legate al post-human da diverse
prospettive, arte, letteratura, cinema, new media, formazione. Innumerevoli
saranno poi le pubblicazioni sul pensiero postumanista, che vedranno la
pubblicazione del saggio Il tramonto dell'uomo. Inoltre, traduce, cura e scrive
la postfazione dell'edizione italiana del testo The Companion Species Manifesto
di Haraway. Esce per Mimesis Epifania animale. L'oltreuomo come
rivelazione nel quale Marchesini evidenzia come la cultura non vada pensata in
modo antropocentrico come l'esito autarchico di un processo creativo
interamente svolto dall'uomo, pur avvalendosi di materiale zoomorfo, ma come
una rivelazione epifania ispirata dal non umano. Torna in libreria con un
volume interamente dedicato al rapporto tra bios e tecnica, Tecnosfera.
Proiezioni per un futuro postumano (Castelvecchi). Rilegge il connubio tra
essere umano e tecnologia come una partnership emersa dal corredo filogenetico
della specie Sapiens, mettendo in luce le potenzialità ibridatrici e
plasmatrici della tecnologia. Da questa prospettiva, ogni invenzione, ogni
scoperta, ha un effetto epifanico; apre, cioè, una nuova dimensione di
imprevisto e di opportunità che modifica i confini e la percezione di ciò che
definiamo umano. Il mondo degli insetti (“as I observed squarrels” –
Grice) così minuziosamente osservato risulta essere particolarmente evocativo
anche da un punto di vista estetico e narrativo tant'è che dà alla luce la
raccolta di racconti lirici “Il dio Pan,” frutto in parte anche delle
osservazioni compiute tra gli imenotteri. Nei brevi racconti dedicati al
dio agreste della mitologia greca, cerca di sfatare il mito di una natura, da
un lato meccanicistica (mera esecutrice dei dettami della genetica) e
dall'altro lato bucolica e idealizzata che nulla o poco rappresenta ciò che
l'autore mira ad affrescare: una natura reale, un mondo del vivente a volte
crudele ma in grado di interconnettere profondamente tutti i suoi abitanti: la
preda e il predatore, la cavalletta e la mantide. Il testo, recepito
positivamente dall'ambiente culturale bolognese, porta Marchesini a stretto contatto
con il Roversi, altra figura che influenzerà profondamente la sua attività
futura portandola a spingersi in plurimi territori e a cavallo di numerosi
discipline: dalla narrativa alla poesia, passando per la filosofia. Pubblica
il romanzo Uscendo da Lauril e la
raccolta di racconti Specchio animale che ospita la postfazione di Leonetti.
Con la pubblicazione di Uscendo da Lauril in particolare,intraprende
l'esperimento di trasferire sul piano narrativo le evocazioni postumanistiche
partendo dalla poetica cyber-punk. In entrambi i lavori è possibile ritrovare
quegli elementi che contraddistinguono la speculazione filosoficai: la
dialettica tra identità alterità, il rifiuto di qualsiasi mito della purezza
originaria e di ogni forma di antropocentrismo. Esce per la casa editrice
Mursia Ricordi di animali, l'autobiografia volta a raccogliere la storia di
vita dell'etologo osservata tramite la lente dei numerosi animali che ne hanno
scandito le tappe fondamentali. -- è invece la volta de La filosofia del giardiniere,
pubblicato dalla Graphe edizioni nella collana Parva. Il libro è composto di
due parti, nella prima il lettore è condotto dalle parole a passeggiare nel
giardino, novello atelier darwiniano, con stupore e riverenza. Nella seconda
sono le immagini di alcuni giardini del mondo a far continuare la riflessioni
sulla cura, portate avanti da M. M. nel Centro Studi di Galliera
(Bologna) Progetti esteri Roberto Marchesini tiene regolarmente conferenze in
diversi paesi del mondo tra i quali: Stati Uniti, dove dal tiene annualmente una lecture presso
l'Harvard, Brasile, Messico, Cile, India, Australia, Francia, dove è stato
ospite della Sorbona, Spagna, Portogallo. Cura la rubrica etologia a
cadenza settimanale "Gli animali che dunque siamo" per Il Corriere
della Sera. “Intelligenza emotiva versus intelligenza cognitive” in
Pluriverso, 3, La Nuova Italia, La via vegetariana per un mondo migliore,
Vimercate, La spiga vegetariana, pagina 2:// novalogos/drive /File/ LIBRO% 20ANIMAL
%20 STUDIES %201- novalogos// drive/File/
animalstudies. R. Marchesini, Teriomorfismo, Bologna, Apeiron. Bioetica,
diritti animali, pedagogia e scienze cognitive. Oltre al muro, Torino, Franco
Muzzio Editore, Natura e pedagogia, Roma, Theoria, Il concetto di soglia, Roma,
Theoria, Io e la natura, Forlì-Cesena, Macro Edizioni, La fabbrica delle
chimere. Biotecnologie applicate agli animali, Torino, Bollati Boringhieri, Bioetica e scienza veterinarie, Edizioni
Scientifiche Italiane, "Intelligenza emotiva versus intelligenza cognitiva",
In Pluriverso, Firenze, La Nuova Italia, Bioetica e biotecnologie. Questioni
morali nell'era biotech, Bologna, Apeiron, Intelligenze plurime. Manuale di
scienze cognitive animali, Bologna, Peridsa, “Il galateo per il cane” Milano,
Giunti, “Modelli cognitivi e comportamento animale: Coordinate di interpretazione
e protocolli applicative;; Contro i diritti degli animali? Proposta per un anti-specismo
post-umanista, Alessandria, Edizioni Sonda,
Vivere con il cane. Come migliorare il rapporto fra cani, adulti e
bambini, Firenze, De Vecchi, Il bambino e l'animale. Fondamenti per una
pedagogia zoo-antropologica, Roma, Anicia, Etologia cognitiva. Alla ricerca della mente
animale, Bologna, Apeiron, Pluriversi cognitivi. Questioni di filosofia ed
etologia, Milano, Mimesis, Geometrie esistenziali. Le diverse abilità nel mondo
animale, Bologna, Apeiron, Zooantropologia.
Animali e umani: analisi di un rapporto, Como, Red, Animali in città. Manuale
di zoo-antropologia urbana, Como, Red, Homo Sapiens e mucca pazza. Antropologia
del rapporto con il mondo animale, Bari, Dedalo, R. Fondamenti di
zooantropologia. Zooantropologia applicata, Bologna, Perdisa, Manuale di
zooantropologia, Roma, Meltemi, Il
codice degli animali magici, Firenze, De Vecchi, L'identità del cane. Storia di
una implicatura conversazionale tra specie; Bologna, Apeiron, L'identità del
gatto. La forza della convivialità, Bologna, Apeiron, Cane et Gatto. Due stili
a confronto, Bologna, Apeiron, Etologia
filosofia. Alla ricerca della inter-soggettività animale, Milano, Mimesis, Emancipazione
dell'animalità, Milano, Mimesis, Posthuman. Verso nuovi modelli di esistenza,
Torino, Bollati Boringhieri, Il problema del corpo, tra umanesimo e
postumanesimo, in Janus, Tecno-scienza e
approccio post-umanistico, in Millepiani, M., Il tramonto dell'uomo. La
prospettiva postumanista, Bari, Dedalo, M., Filosofia postumanista e
antispecismo, in Liberazioni. Rivista di critica antispecista, L. Caffo, M.,
Così parlò il postumano, a cura di. Adorni, Aprilia, Novalogos, M., Epifania
animale. L'oltreuomo come rivelazione, Milano, Mimesis, M. Ibridazioni e processi evolutivi, in
Formazione e post-umanesimo. Sentieri pedagogici nell'età della tecnica,
Milano, Cortina, Etologia filosofica. Alla ricerca della inter-soggettività
animale, Milano, Mimesis, Alterità. L'identità come relazione, Modena, Mucchi, Tecno-sfera. Proiezioni per
un futuro postumano, Roma, Castelvecchi, Eco-ontologia. L'essere come
relazione, Bologna, Apeiron, R. Teriomorfismo, Bologna, Hybris, Poetiche postumaniste in Polimorfismo,
multimodalità, neobarocco, Dusi e Saba, Silvana Editore,, M., "Ontani. Argonauta
dell'ibridazione", in Ontani incontra Morandi. Casamondo, Montanari, Il Dio Pan. Racconti lirici, Firenze, Firenze
Libri, Graphe edizioni, Perugia, Uscendo da Lauril, Roma, Theoria, Specchio
animale. Racconti di ibridazione, Roma, Castelvecchi, Ricordi di animali, Milano,
Mursia, Il cane secondo me. Vi racconto quello che ho imparato dai cani, Alessandria,
Sonda, La filosofia del giardiniere. Riflessioni sulla cura, Perugia, Graphe edizioni.
Blog ufficiale, su marchesini etologia. vegetti
della letteratura fantastica, Fantas cienza Academia.edu. Sito ufficiale (Scuola
di Inter-azione Uomo-Animale). Centro Studi Filosofia Postumanista diretto da. Grice: “There are two
Robeto Marchesini – but only one is a philosopher. The other writes on ‘il
cammino del cavalier’ and the ‘codice caavlleresco’ and the equites romani, but
he is not recognized as a philosopher!” -- Roberto Marchesini. Marchesini. Keywords: terio-morfismo. Refs.: Luigi
Speranza, “Grice e Marchesini” – The Swimming-Pool Library.
Luigi Speranza -- Grice e Marchetti: l’implicatura
conversazionale della natura delle cose – la scuola d’Empoli -- filosofia
toscana – filosofia fiorentina -- filosofia italiana -- Luigi Speranza (Empoli). Filosofo italiano. Empoli, Firenze, Toscana. Grice: “I
love Marchetti; for once, he had to find vulgar terms for all of Lucretius’s
learned ones! The Italians used to call their own tongue ‘volgare’ then --;
this is not easy matter (to translate Lucretius, not to call your tongue
volgare), especially since Lucretius was often unclear to himslf – talk of my
conversational desideratu of conversational perspicuity [sic]!” -- Grice: “I
like him because he axiomatised Galilei!” Professore a Pisa, contina le ricerche di Galileo
come Viviani. Collabora con Papa. Scrive rime morali ed eroiche. L’opera cui
deve la sua fama è la traduzione “Della natura delle cose” di LUCREZIO.
Considerata come un manifesto di razionalismo,
“La natura dellle cose” influì notevolmente sul gusto arcadico per la purezza
della lingua e l'eleganza dello stile.
La diffusione di idee materialiste attira su M. l'accusa di empietà. Pur
rifugiatosi nella poesia, non riusce ad evitare le indagini del Sant'Uffizio,
ispirate soprattutto da VANNI. Per altre sue opere di successo e attaccato
dagli oppositori di GALILEI. Dei “Disuniti”, Arcadii, Fisio-critici, Risvegliati,
Accademia della Crusca e Accademia Fiorentina. Saggi: “De resistentia
solidorum” (Firenze, typis Vincentij Vangelisti e Petri Matini (Grice: “Opera abbastanza interessante, basata sulla teoria
galileiana, cui Marchetti dà una struttura assiomatica – ripetto, ‘assiomatica’
-- rigorosa. Tratta in larga parte il problema dei solidi di uniforme
resistenza, precedendo di mezzo secolo l'importante trattato di Grandi), “Exercitationes
mechanicae” (Pisa, Ferretti); “Della natura delle comete,” “Lettera scritta
all'illustriss. sig. Francesco Redi,” Firenze, alla Condotta, “Saggio delle
rime eroiche morali e sacre,” dedicato all'altezza reale di Ferdinando principe
di Toscana” (Firenze, Bindi); “Anacreonte,” radotto in rime toscane, e da lui
dedicato all'altezza reale di Ferdinando principe di Toscana, In Lucca, per L.
Venturini. “Della natura delle cose libri sei” (per Pickard) Vita e poesie da
Pistoja filosofo e matematico all'illustrissimo sig. cavaliere F. Feroni
marchese di Bellavista patrizio fiorentino e accademico della Crusca (Venezia,
aValvasense (Contiene poesie con la “Vita” scritta dal figlio Francesco). G. Costa,
Epicureismo e pederastia: il Lucrezio e
l'Anacreonte secondo il Sant'Uffizio, Firenze, Olschki, Dizionario di filosofia, Istituto
dell'Enciclopedia Italiana, Dizionario biografico degli italiani, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, Mario Saccenti, “Lucrezio in Toscana: Studio
su Marchetti” (Firenze, Olschki); De
rerum natura Razionalismo, Treccani Enciclopedie, Istituto dell'Enciclopedia
Italiana. Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, Crusca. Alessandro
Marchetti. Marchetti. Keywords: implicatura, lucrezio, della natura delle cose,
pederastia, il poeta filosofo, l’essamero di Lucrezio, l’essameri di Lucrezi,
il poema filosofico latino, il genero filosofico nella poesia latina. Lucrezio,
alma figlia di giove, inclita madre. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Marchetti”
– The Swimming-Pool Library.
Luigi Speranza -- Grice e Marchi: l’implicatura
conversazionale della missione di Roma – la religione civile di Mussolini – la
scuola di Potenza -- filosofia basilicatese -- filosofia italiana – Luigi
Speranza (Potenza). Filosofo italiano. Potenza, Basilicata. Grice: “Marchi
displays a few features hardly found at Oxford: He edited a magazine,
“filosofia mazziniana” – I can imagine Bradley wanting to edit “Hegeliana” at
Oxford – and we do have a Gilbert Ryle Room, and an Occam Society! The other
trait is illustrated by his manifesto, “La missione di Roma,” – Churchill would
have equaled with something Anglian!” Generale
di corpo d’armata italiano, Medaglia d'oro dei Benemeriti dell'Educazione
Nazionale. Insegna a Roma. Cura la pubblicazione di diverse riviste in cui si
confrontarono alcuni studiosi del primo Novecento italiano come Varisco. Tra
queste Dio e Popolo e “L'idealismo realistico.” Dio e Popolo, rivista di
ispirazione mazziniana, accoglie scritti miranti alla ricostruzione della filosofia
religiosa di Mazzini e i rapporti tra religione e stato; nega l'ateismo e
persegue l'ideale di “repubblica”. “L'idealismo realistico” raccoglie teorie
filosofiche di stampo anti-gentiliano. A
lui è dedicato il Premio tesi di Laurea “Vittore Marchi”, bandito da Roma Tre
per i neolaureati che abbiano sostenuto tesi su un argomento concernente il
pensiero filosofico antico degne di essere pubblicate; e un parco al Municipio IV.
Saggi: “La filosofia religiosa di Mazzini, in Dio e Popolo, “La missione di
Roma” o, Atanòr Ed., Il concetto e il metodo della ‘storia della filosofia,’ –
Grice: “His apt implicature is that if
you are an idealist, don’t shed your idealism when discussing J. J. C. Smart!”
-- Filosofia e religione, La perseveranza Ed., Potenza, La filosofia morale e giuridica di Gentile,
Stabilimento Tipografico F.lli Marchi, Camerino, Relazione tra la filosofia teoretica
e la filosofia pratica – Grice: “I would strongly assert that it’s the same
thing: ‘Poodle is our man in practical philosophy’ sounds obscene’” -- in L'idealismo realistico, Roma, “Le prove
dell'esistenza di Dio, in L'idealismo realistico, Roma, Gli è stato dedicato un
parco a Roma. Gramsci (Buttigiec), Turris, Fenomenologia dell'individuo
assoluto, Roma, Edizioni Mediterranee. //uni roma3/ news.php? news=603. Vittore
Arnaldo Marchi. Vittore Marchi. Marchi. Keywords: la missione di Roma, Mazzini,
filosofia mazziniana, rivista di filosofia mazziniana, gentile. Refs.: Luigi
Speranza, “Grice e Marchi” – The Swimming-Pool Library.
Luigi Speranza -- Grice e Marchi: l’implicatura
conversazionale dell’anima del corpo – la scuola di Brescia -- filosofia
lombarda -- filosofia italiana – Luigi Speranza (Brescia). Filosofo italiano. Brescia, Lombardia. Grice: “His ‘poesia del desiderio’ is
confusing – he means tenderness, as Scruton does in his book on “Sexual
arousal”” -- Grice: “Perhaps Marchi’s most provocative piece is “L’anima DEL
corpo.” If I were to be tutored on that by Hardie, I can very well imagine
Hardie – he was a Scot – ‘what d’you mean, ‘of’?” Psicoterapeuta di formazione reichiana, umanista,
autore di scritti talvolta controversi perché a scopo provocatorio, si define
Solista ed ama stare «fuori dall'Accademia». Psicologo clinico e
sociale, politologo e autore di numerosi saggi, è stato protagonista di varie
battaglie per i diritti civili e sessuali, riuscendo con una sentenza della
Corte Suprema sulla “Vertenza tra il Presidente del Consiglio dei Ministri, On.
Emilio Colombo, e M.”, ad ottenere la
revoca dei divieti penali all'informazione e all'assistenza anti-concezionale e
ad avviare la realizzazione di una rete di migliaia di consultori sessuologici
e familiari pubblici. Fonda l’'AIED, guidando l'Associazione in qualità di Segretario.
Ha dato per oltre quarant'anni un contributo determinante non solo alla
segnalazione della pericolosità dell'esplosione demografica (da lui definita
“la madre di tutte le tragedie”) e dei suoi corollari (fame, guerre, genocidi,
disastri ambientali, disoccupazione di massa, migrazioni disperate, crisi
energetica mondiale) ma anche al chiarimento dei meccanismi psicologici che
hanno finora impedito di comprendere e di affrontare questa tragedia
planetaria. Dimostrato con alcuni foto-romanzi interpretati da noti attori (Paola
Pitagora, Pagliai, Gassman, Zavattini e Valdemarin) che i messaggi mass-mediatici
associati alla psicologia motivazionale sono lo strumento più efficace per
indurre le masse alla regolazione delle nascite: una tesi oggi confermata da
varie organizzazioni internazionali. --Presidente italiano di tre
importanti Scuole di Psicoterapia da lui fondate: quella psico-corporea di Reich,
quella bioenergetica di Lowen e quella umanistica di Rogers. M. matura un
diverso punto di vista nei confronti degli approcci teorici di Reich, Lowen e
Rogers (a suo parere non avevano colto fino in fondo l'importanza della
coscienza e dell'angoscia della morte nella genesi delle patologie psichiche
umane) e propone una teoria della
cultura e della nevrosi in un libro (“Scimmietta ti amo -Psicologia Cultura
Esistenza: da Neanderthal agli scenari atomici ” Ed. Longanesi “Lo shock primario”,
Ultima Ed. Rai-Erit) che viene proclamato “Libro del Mese”. Fonda a Roma
l'Istituto di Psicologia Umanistica Esistenziale, oggi diretto da Filastro.
Pioniere della ricerca psico-sociale, è
stato Presidente Onorario della Società Italiana di Psicologia Politica. I suoi
contributi in questo campo sono stati: 1) la fondazione della Psicopolitica (un
metodo di analisi psicologica dei fenomeni socio-culturali che propone una “lettura” psicologica di tali
fenomeni, diversa da quelle di carattere marxista, idealista o istituzionalista
finora prevalse, con risultati fallimentari, nelle scienze sociali e politiche
tradizionali); 2) l'elaborazione d'una nuova "Psicologia Politica Liberale".
Si è interessato anche al teatro e alla televisione, creando programmi di cui Fellini
scrisse: “Ecco una nuova televisione culturale di cui c'è, oggi, bisogno”. E
per oltre due anni ha condotto un programma di psicologia su RaiUno ” La chiave
d'oro” con Baldini. Guzzanti ha scritto di lui: “ è un felice incrocio tra
Russell ed Allen”. Attivista per il riconoscimento dei diritti alla
contraccezione, al divorzio, all'interruzione di gravidanza e all'eutanasia, ha
fondato il Centro informazioni sterilizzazione aborto) che anticipò la legge sull'aborto
in Italia, e l'Associazione italiana per l'educazione demografica. Ha costantemente sostenuto l'importanza del
problema della crescita demografica e dei problemi economici, ecologici,
sociali e psicologici ad essa connessi. Pur essendo favorevole alla
chiusura dei manicomi, ha criticato la legge Basaglia in quanto scaricava sulle
famiglie il problema dei malati psichiatrici pericolosi; parlando dei delitti
in famiglia, evidenziò come il nucleo familiare resti il luogo principale in
cui avvengono gli omicidi, a suo giudizio "frutto del fallimento"
della legge 180 sulla salute mentale. Propose «una riforma radicale e
l'apertura di cliniche psichiatriche che non siano i vecchi manicomi ma
strutture umanizzate, oltre che di centri per l'attività riabilitativa».
Aderente al Partito Radicale, ha tenuto per tredici anni la rubrica
bisettimanale "Controluce" su Radio Radicale, in cui ha trattato temi
che venivano altrove trattati con conformismo: il sesso e l'amore, la
procreazione e la contraccezione, le malattie e la morte, il lavoro e le
rendite, la libertà e l'autoritarismo. È stato autore della "Teoria
liberale della lotta di classe", nel volume O noi o loro!. Istituto di Psicologia
Umanistica Esistenziale Modello, Fondatori e Storia della Scuola -- è mosso
dalle radici comuni teoriche ed epistemologiche riconducibili alla
fenomenologia e all'esistenzialismo, fondamentali correnti filosofiche del
‘900, e da alcuni autori significativi del movimento della psicologia
umanistico-esistenziale in particolare Rogers, Rank, Frankl, Binswanger, Boss, Jaspers,
Minkowski. Eredita la particolare concezione dell'uomo e della vita, che
rivendica all'essere umano il diritto e la capacità di scelta.
Consapevole della sovrabbondanza di Scuole Psicologiche esistenti in Italia
esitò prima di fondare l'Istituto di Psicologia Umanistica Esistenziale. Preferì
lavorare nell'ambito di indirizzi già affermati, che sentiva geniali e creativi
e fu l'iniziatore della Scuola Reichiana in Italia Presidente dell'Istituto di
Bioenergetica W. Reich di Roma e per 6 anni Presidente dell'Istituto di
Psicologia Rogersiana (FDI) e inoltre concorse a riscoprire e valorizzare
l'opera pionieristica di Rank con la
pubblicazione della sua opera: "Rank pioniere misconosciuto" Melusina,
Esperienze personali drammatiche e ricerche in campo clinico e antropologico
imposero alla sua attenzione l'importanza dell'angoscia di morte come uno dei
più importanti fattori che contribuiscono alla sofferenza psicologica e
psicopatologica. Sentì allora l'esigenza di creare una nuova Scuola che
riuscisse a riconoscere la rilevanza di questa angoscia primaria dell'uomo e di
sviluppare un approccio originale, pluralista e non dogmatico alla sofferenza
umana, fondato sull'integrazione sinergica delle tre dimensioni, di approccio
simultaneoall'essere umano in terapia verbale, corporea ed esistenziale.
Si tratta di un modello che nasce sulla scia della filosofia esistenziale,
dalla quale eredita la concezione dell'uomo e della vita che rivendica
all'essere umano il diritto e la capacità di scelta e, intende: offrire la
possibilità di elaborare e affrontare le tremende tensioni esistenziali di ogni
essere umano anche nel percorso di malattia psichica e somatica nel clima di
contatto empatico, di solidarietà, convogliando nel processo terapeutico il
grande potenziale di crescita e comunicazione del paziente, la sua conoscenza
dei propri bisogni, la sua creatività, l'apporto decisivo della sua
esperienza. 2) che si presenta multidimensionale, integrato e non
dogmatico alla sofferenza umana e psichica e costantemente aperto ad arricchire
la propria prospettiva teorica e clinica attraverso un confronto critico e di
fertilizzazione con altri approcci psicoterapici, e interviene su 4 dimensioni
fondamentali dell'esperienza umana: la dimensione empatico relazionale,
che definisce il nostro modo di essere nel mondo con gli altri; la
dimensione corporea, che spesso esprime sotto forma di tensioni e dolori
muscolari la sofferenza psicologica; la dimensione esistenziale, che
riconosce l'importanza del senso che si riesce a dare alla propria
esistenza; la dimensione cognitiva, che riconosce la rilevanza sintomatica
della sofferenza psicologica e psicopatologica. Un esempio di testo provocatorio, scritto
senza avere alcuna competenza in infettivologia, è il seguente sulla cospirazione
dell'AIDS: AIDS......affare multi Miliardario, su mednat.org. e Aids, la grande truffa continua in: L.M., Il nuovo pensiero forte. Marx è
morto, Freud è morto e io mi sento molto meglio; altri scritti di critica, più
documentati, hanno riguardato le sue critiche alle prassi della chemioterapia
dei tumori e gli effetti collaterali, come in Kaputt tutta la ricerca sul
cancro? sempre in De Marchi, op. cit. lo
psicologo che inventò l'Aied Repubblica
Addio a Marchi, lo psicologo che
inventò l'Aied L. De Marchi, Il Solista Autobiografia
d'un italiano fuori dal coro, Edizioni Interculturali, Luca Bagatin, articolo su Politica Magazine,
su lucabagatin.ilcannocchiale. Opere:“Sesso e civiltà,” Laterza; “L’orgasmo” Lerici,
Sociologia del sesso, Laterza, Repressione sessuale e oppressione sociale,
Sugar, Wilhelm Reich Biografia di un'idea, Sugar, Psico-politica, Sugar, Vita e
opere di Reich, Sugar, Scimmietta ti
amo, Longanesi, Lo shock primario. Le radici del fanatismo da Neandertal alle
Torri Gemelle, Poesia del desiderio, La Nuova Italia, Seam, Perché la Lega,
Mondadori, Il Manifesto dei Liberisti Le idee-forza del nuovo Umanesimo
Liberale, Seam, Aids. La grande truffa, Roma, Seam, O noi o loro! Produttori
contro Burocrati, ecco la vera lotta di classe della Rivoluzione Liberale, Bietti,
Il Solista Autobiografia d'un italiano fuori dal coro, Edizioni Interculturali,
Psicoterapia umanistica. L'anima del corpo: sviluppi (Franco Angeli, Reich Una formidabile avventura scientifica e
umana, Macro Edizioni, Il nuovo pensiero forte Marx è morto, Freud è morto e io
mi sento molto meglio, Spirali, Svolta a destra? Ovvero non è conservatore chi
combatte parassiti, fannulloni e sfruttatori, Armando Curcio Editore, La
Psicologia Umanistica Esistenziale Rivista delle Psicoterapie, Roma “La
Sapienza”, Associazione italiana per l'educazione
demografica, Reich luigidemarchi.blogspot.com
openMLOL Horizons Unlimited srl. Radio Radicale. Istituto di Psicologia
Umanistica Esistenziale IPUE, su ipue. Archivio IPUE, su M.. wordpress.com.
Archivio della rubrica "Controluce" che Marchi teneva su Radio
Radicale,, Renato Vignati Luigi De Marchi, un pioniere della psicologia
italiana in Psychomedia, R.Vignati Lo sguardo sulla persona. Psicologia delle
relazioni umane, Libreria universitaria edizioni, Padova. Luigi De Marchi.
Marchi. Keywords: l’anima del corpo. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Marchi” –
The Swimming-Pool Library.
Luigi Speranza --
Grice e Marziano: il principe filosofo – Roma – filosofia italiana – Luigi
Speranza (Roma). Filosofo italiano. Marziano is a
philosophy teacher to Ottaviano. Marziano
Luigi Speraza -- Grice
e Marco: filosofo principe – Roma – filosofia italiana – Luigi Speranza (Roma). Filosofo italiano. There is a tradition that Marco is a
philosopher who rules the Roman empire between the death of Gordian III and the
accession of Philip. Marco
Luigi Speranza -- Grice e Marconi: l’implicatura
conversazionale del linguaggio privato – la scuola di Torino -- filosofia
piemontese -- filosofia italiana – Luigi Speranza (Torino). Filosofo italiano. Torino, Piemonte. Grice: “Perhaps
his most brilliant exegesis on ‘Vitters’ is that about what Marconi calls
‘linguaggio private,’ as in Robinson Crusoe. Not!” -- Grice: “Marconi has
attempted to ‘formalise’ dialectic – as in Oxonian dialectic – which is what
Zeno was trying to do with his reductio ad absurdum.” Grice: “While Marconi
starts alright, with Frege, he gets entangled with ‘Vitters;’ p’rhaps his
innovative approach is best seen in phrases like ‘il significato eluso’, which
may describe my implicature; but points to an etymology: ‘eluso’ is indeed ‘eluso,’
and means ‘ex-ludic,’ out of the game. The idea being that the game is a
simulated fight, and by eluding a punch from your adversary, you are, well,
‘implicating’!” Professore a Torino, studia con Pareyson
a Torino e con Rescher, Sellars e Thomason a Pittsburgh, dove studia Hegel. Grice: “In Italy, it is not considered Italian to get
your PhD without – not within – Italy. Similarly, at Oxford, you cannot get
your B. A. Lit. Hum. anywhere else if
you want to be regarded as Oxonian. That’s
why I never considered B. A. O. Williams an Oxonian!” -- Noto per i suoi
contributi su ‘Vitters,’presenta diversi risultati, specie riguardo alla
semantica. Su questi temi ha pubblicato “Filosofia e scienza cognitiva
(Laterza). Cura con Ferraris la nuova edizione della Enciclopedia filosofica
Garzanti ed è stato presidente della Società Italiana di Filosofia Analitica. Saggi:
“Il mito del linguaggio scientifico” studio su Vitters, Milano, Mursia, Dizionari e enciclopedie, Torino,
Giappichelli, “L'eredità di Vitters” Roma, Laterza, Lampi di Stampa; “La
competenza lessicale,” Roma, Laterza, “La
filosofia del linguaggio.” Da Frege ai giorni nostri, Torino, Pomba, “Filosofia
e scienza cognitiva,”Roma, Laterza, “Per
la verità: relativismo e la filosofia,” Torino, Einaudi, “Verità, menzogna” –
Grice: “The etymology is an interesting one; since menzogna is cognate to my
meaning, so Marconi actually means ‘truth’ versus ‘trust’ – or honesty versus
dishonesty – seeing that one can ‘lie’ while asserting a truth – provided the
utterer thinks ‘p’ is ‘false’.” Grice: “But this is a commissioned thing, so it shouldn’t count as it is
Marconi discussing with a priest!” Trento, Il Margine,; “Flosofia e professionismo,”
– Grice: “His implicature, and a right one, too, is that philosophy is a
profession, which reminds me of ‘A Room with a view’: “And what, Sir Cecil, is
your profession?” “I don’t HAVE a profession!” -- On the other hand, his translation of my
‘metier’ (mestiere) is an interesting one (The tiger’s métier is to tigerise). Torino, Einaudi,.“La formalizzazione della dialettica”:
Hegel, Marx e la logica,”Torino, Rosenberg); “Guida a Vitters Il «Tractatus»,
dal «Tractatus» alle «Ricerche», Matematica, Regole e Linguaggio privato,
Psicologia, Certezza, Forme di vita. Roma, Laterza, Filosofia analitica, Prospettive
teoriche e revisioni storiografiche. Milano, Guerini, Vercelli, Mercurio, Scritti
sulla tolleranza di Locke, Torino, POMBA, Saggi su Marconi, “Il significato
eluso” saggi in onore di Marconi, numero monografico della «Rivista di
estetica», Treccan Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
Intervista di M. Herbstritt, Rivista italiana di filosofia analitica, sito
dell'Università degli Studi di Milano. Diego Marconi. Marconi. Keywords:
linguaggio privato, il significato non eluso, alusione ed elusione, eludire,
aludire, l’alusion elusa, l’aluso eluso. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Marconi”
– The Swimming-Pool Library.
Luigi Speranza -- Grice e Mariano: l’implicatura conversazionale
– la scuola di Capua -- filosofia campanese -- filosofia italiana – Luigi
Speranza (Capua). Filosofo italiano. Capua,
Caserta, Campania. Grice: “I like Mariano: his study of Risorgimento applying
the philosophy of history is brilliant” Fedelissimo allievo di Vera, insegna a
Napoli. La sua indagine e prevalentemente orientata verso
l'interpretazione di Hegel. Si colloca insieme a Vera in quella tendenza che
privilegia l'interpretazione sistematica e razionale. Inserì talvolta temi non
strettamente legati al pensiero di Hegel affermando tra l'altro che la
filosofia deve essere compiuta dalla religione" (Dall'idealismo nuovo a
quello di Hegel, Motivi, risonanze e variazioni sulle dottrine hegeliane),
trattando riguardo a ciò che dell'idealismo di Hegel è morto e di ciò che non
può morire", argomento precedentemente trattato da Croce, il quale
risponde aspramente alle argomentazioni proposte da M.. “M. non ha mai capito
nulla di tutto ciò che vi è di più sostanziale in Hegel come non ha meditata
seriamente nessuna grande filosofia; e (ora si può aggiungere) non ne ha mai
letto le opere. Immaginarsi che M. si
afferma hegeliano, mentre sostiene che la conoscenza non è assoluta; che rimane
insuperabile il mistero; che dio esiste fuori del mondo e sarebbe dio anche
senza il mondo; e che la filosofia deve essere compiuta dalla religione! Insomma,
ciò che di Hegel "non può morire" sarebbe ciò che Hegel non ha mai
detto perché affatto indegno della sua mente altissima.» Si schierò a
favore del mantenimento della pena di morte in un dibattito sul tema, in accordo
con iVera (La pena di morte. Considerazioni in appoggio di Vera Napoli. ), uno
dei più autorevoli difensori del mantenimento di questa pratica. È ancora Croce
che commenta con grave disappunto l'argomento. “Notiamo in ultimo che sempre
riecheggiando i vaniloqui di Vera, M. si professa filosofico difensore della pena
di morte: come se la maggiore o minore opportunità di mettere i delinquenti in
segregazione cellulare, o d'impiccarli, ghigliottinarli, garrottarlie
impalarli, costituisse una questione filosofica. Ma Mariano ama tutte le cause
generose; e non è da meravigliare se per esse trascenda persino i limiti della
filosofia.» E anche saggista con un gusto per la "critica della
critica" (cit."Storia Letteraria d'Italia, Balduino") –
filosofica -- non trascurando l'arte che annetteva strettamente alla morale.
Rivolse la sua indagine anche al rinascimento con un Saggio biografico critico
su Bruno La vita e l'uomo. Pubblica nche una monografia "apologetica"
di Vera. La sua produzione fu in un secondo momento soprattutto riferita alla
storia, in particolare la storia del cristianesimo e quella delle religioni in
genere, argomenti affini anche alla materia insegnata presso l'università
napoletana. Non sono presenti particolari innovazioni nella sua ricerca, ma fu
uno dei primi a discutere la tesi proposta da Croce riguardo alla riduzione
della storia al concetto di ‘arte. Saggi: “L’Eraclito di Lassalle: saggio
sulla filosofia hegeliana” (Cf. Speranza e ill suo Grice: saggio sulla
pragmatica oxoniense”), “Il Risorgimento
italiano secondo i principi della filosofia della storia,” ““La libertà di coscienza,” Milano, Hoepli, “Vera.”
Saggio critico, Roma, Civelli, “L'individuo e lo Stato nel rapporto sociale.
Milano, Treves, “Il Machiavelli di Villari,
Roma,” Loescher, (cf. “Il Grice dello Speranza”), Leopardi, Roma, Tip. Botta, La
pena di morte. Considerazioni in appoggio di Vera, Napoli. Carlo Maria Curci,
Milano, Vallardi, Vera. Necrologio, Annuario Napoli, Dio secondo Platone,
Aristotele ed Hegel, Acc. SMP Napoli. Atti, Biografie del Machiavelli, 1Arte e religione, Il brutto e il male nell'arte. Il brutto e il
male nel romanzo moderno, Dall'idealismo nuovo a quello di Hegel, Motivi,
risonanze e variazioni sulle dottrine hegeliane, La vita e l'uomo, I rapporti
dello stato con la religione, Firenze, Civelli, Il problema religioso in Italia,
Roma, Civelli, La riforma ecclesiastica in Italia, Il diritto, Cristianesimo,
cattolicesimo e civiltà, Papato e socialismo ai giorni nostri. Studio, Roma,
Artero, Buddismo e cristianesimo, La Storia è una scienza o un'arte?, «Fanfulla
della Domenica», La conversione del mondo pagano al cristianesimo, Il cristianesimo
dei primi secoli. Capua, gli ha dedicato una strada, sede, tra l'altro, del
Banco di Napoli. La Critica. Rivista di Letteratura, Storia e Filosofia diretta
da Croce, Armando Balduino, Storia
letteraria d'ItaliaL'Ottocento, III,
Piccin Nuova Libraria, Piero di Giovanni, Gentile, La filosofia italiana tra
idealismo e anti-idealismo, Milano, cf. Luigi Speranza, “La pragmatica
conversazionale: tra griceianismo e anti-griceianismo.” Franco Angeli, Paolo
Malerba, Luciano Malusa,, sito della Società filosofica italiana Guido Calogero, Enciclopedia Italiana, Roma,
Istituto dell'Enciclopedia Italiana. Raffaele Mariano. Mariano. Keywords:
implicatura. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Mariano” – The Swimming-Pool
Library.
Luigi Speranza -- Grice e Marin: l’implicatura
conversazionale e l’ottimo precettore – la scuola di Venezia -- filosofia
veneta -- filosofia italiana – Luigi Speranza (Venezia). Filosofo italiano. Venezia, Veneto. Grice: “I like
Giovanni Marin; for one, he loved, like I do, rhetoric – in his own Venetian
kind of way!” Nato dal nobile Rosso Marin, studia con profitto
sotto l'insegnamento di Feltre, dal quale apprese la retorica. Frequenta il
ginnasio, presso il quale recita eloquenti orazioni in encomio agli uomini
illustri veneziani. Si laurea a Padova. Ambasciatore della Repubblica di
Venezia presso gli Estensi e quindi presso Firenze. Rosmini, Carlo de' Rosmini,
Idea dell'ottimo precettore nella vita e disciplina di Vittorino da Feltre e
de' suoi discepoli, Rovereto. Giovanni Marin. Marin. Keywords: l’ottimo
precettore. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Marin” – The Swimming-Pool Library.
Luigi Speranza -- Grice e Marliani: l’implicatura
conversazionale – la scuola di Milano -- filosofia lombarda – filosofia
milanese -- filosofia italiana – Luigi Speranza (Milano). Filosofo italiano. Milano, Lombardia. Grice: “I like
Mariliani; especially the cavalier way in which he refers to philosophers in
his brilliant “De secta philosophorum.” Austin would say that there possibly
are sects and sub-sects!” Fglio
del patrizio milanese Castello Marliani. Studia a Pavia sotto PELECANI. Entra nel
Collegio dei intraprese una carriera nell'insegnamento della filosofia e astrologia.
Attivo a Milano e Pavia. Con l'ascesa
della dinastia degli Sforza a capo del Ducato di Milano, appartenente a una
famiglia ghibellina, aumenta il prestigio. Ottiene la concessione in esenzione
dei diritti di sfruttamento delle acque del Secchia nei pressi di Moglia, nel
Mantovano. Alla morte del duca Francesco
Sforza, scrisse una lettera al nuovo duca Galeazzo Maria Sforza in cui dichiara
di essere stato richiesto da molti Studi in diverse città d'Italia, sperando di
poter essere trasferito da Pavia a Milano e di ricevere un aumento di salario. Il
Consiglio segreto di Milano intercedette presso lo Sforza in favore di Marliani,
esaltando la sua fama anche oltre i confini del Ducato. Il duca Galeazzo Maria,
dopo alcuni indugi, acconsente per conferirgli un'assegnazione annua di 1 000
fiorini, il più alto salario riconosciuto a chiunque nel Ducato. Sotto la
reggenza di Ludovico il Moro ottenne i dazi di Gallarate e della sua pieve. I
suoi studi lo portarono ad essere tra i più grandi scienziati dell'epoca e
riuscì a mettere in discussione Bradwardine e Sassonia. Nel suo saggio, “Quaestio de caliditate
corporum humanorum tempore hyemis et estati set de antiperistasis distingue la temperatura dell'organismo dalla
quantità e dalla produzione del calore naturale del corpo e sostenne che la
produzione del calore naturale è più elevata in inverno che in estate. Si reca
a Novara dal conte Vimercati, colpito da problemi respiratori e cura Rinaldo
d'Este da una gravissima malattia che lo colse durante una visita alla corte
milanese. Raggiunse i vertici della propria carriera e presta le sue doti di
medico a Federico I Gonzaga. Le opere del Marliani furono oggetto di studio da Vinci,
che lo cita in diverse occasioni nel suo Codice Atlantico. Ebbe tre figli: Paolo, Gerolamo e Pietro
Antonio, la discendenza del primo dei quali ottenne all'inizio. Saggi: “Quaestio
de caliditate corporum humanorum tempore hyemis et estati set de antiperistasi,”
“Disputatio cum Iohanne Arculano de materiis ad philosophiam pertinentibus,” “Quaestio
de proportione motuum in velocitate,” “Algebra Algorismus de minutiis,” “De
secta philosophorum,” “Probatio cuiusdam sententiae,” “Calculatoris de motu
locali.” Dizionario biografico degli italiani, Istituto dell'Enciclopedia
Italiana. Giovanni Marliani. Marliani. Keywords: implicatura, Vinci. Refs.:
Luigi Speranza, “Grice e Marliani e le sette filosofiche” – The Swimming-Pool
Library.
Luigi Speranza -- Grice e Marotta: l’implicatura
conversazionale di Mario l’epicuro – la scuola di Napoli -- filosofia campanese
-- filosofia italiana – Luigi Speranza (Napoli). Filosofo italiano. Napoli, Campania. Grice:
“I like Marotta; the idea of a library for the Istituto Italiano per gli studi
filosofici’ at Via Monte di Dio, 11, is a geniality!” Si laurea con il massimo
dei voti a Napoli, presentando la tesi, La concezione dello stato in Hegel.” Si
interessa presto di storia, letteratura e filosofia, avvicinandosi dapprima
all'Istituto Italiano per gli Studi Storici fondato da Croce, poi fondando
l'associazione Cultura Nuova che diresse organizzando manifestazioni e
conferenze rivolte ai filosofi che richiamarono tutte le più grandi personalità
della cultura Italiana. Incoraggiato
dagli auspici dell'allora Presidente dell'Accademia Nazionale dei Lincei
Cerulli, di Piovani e di Carratelli, fonda a Napoli l'Istituto Italiano per gli
Studi Filosofici, del quale è Presidente. Donato, all'Istituto Italiano per gli
Studi Filosofici, la biblioteca personale, con una dotazione di oltre 300.000
volumi frutto di trent'anni di appassionata ricerca. Per i suoi importantissimi
apporti al mondo della filosofia ha avuto numerosi riconoscimenti da centri di
ricerca e di formazione di rilievo internazionale. Ha vinto la sezione Premio Speciale del Premio
Cimitile. Gli è stata conferita la laurea ad honorem in Filosofia
dall'Bielefeld, dall'Università Erasmus di Rotterdam, dalla Sorbona di Parigi e
dalla Seconda Napoli. All'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici è stato
conferito, nell'aula magna dell'Roma, il Prix International pour la Paix
Jacques Muehlethaler, "Bidone d'Oro" per la cultura del Movimento
artistico culturale "Esasperatismo Logos et Bidone". G. Capaldo, Fondatore
dell’Istituto Studi Filosofici, su Diario Partenopeo, Claudio Piga (cur.), Per
Gerardo Marotta. Scritti editi e inediti raccolti dagli amici di Marotta, Arte
Tipografica, Napoli, Registrazioni di Gerardo Marotta, su Radio Radicale, Cinquantamila
Giorni de Il Corriere della Sera. Gerardo Marotta. Marotta. Keywords: Mario
l’epicuro, il concetto del stato, il risorgimento – la recezione di Hegel in
Italia --. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Marotta” – The Swimming-Pool Library.
Luigi Speranza Grice e Marramao: l’implicatura
conversazionale del kairós – apologia del tempo debito – la scuola di Catanzaro
-- filosofia calabrese -- filosofia italiana – Luigi Speranza (Catanzaro). Filosofo italiano. Catanzaro, Calabria. Grice: “Surely
Marramao’s theory of time-relative identity is more complex than Myro’s! (Myro
never read Heidegeer and was proud of it, can you believe it! He was born in Russia and studied in the New World – so
that’s understandable!” - Grice: “I like Marramao – he has philosophised on
many things, usually homoerotic: Kairos – the opportune time – and its iconography,
and Jesus against power” Essential Italian philosopher.
Allievo di Garin, si laurea Firenze. Pubblicato Comunismo, laburatismo e
revisionismo in Italia, rintraccia in Gentile la chiave di volta filosofica del
comunismo italiano. Insegna a Napoli. -- è uscito il suo saggio Il politico e
le trasformazioni, nel quale pone a confronto le tematiche del
comunismo/laburismo, con le analisi delle trasformazioni. A partire da “Potere
e secolarizzazione” elabora una teoria simbolica del potere (e del nesso
politica-tempo) incentrata sulla ricostruzione archeologica' dei presupposti
del razionalismo. Fondamentali, nel dibattito politico-culturale e filosofico le
sue collaborazioni a Laboratorio politico e il Centauro. Direttore della
Fondazione Basso-Issoco. Insegna a Roma. Muovendo dallo studio del comunismo italiano
(comunismo e laburatismo e revisionismo in Italia, Austr-omarxismo e socialismo
di sinistra fra le due guerre), analizza le categorie politiche (Potere e
secolarizzazione), proponendone, in dialogo con i francofortesi (Il politico e
le trasformazioni) e con Weber (L'ordine disincantato), una ricostruzione
simbolico-genealogica. Nelle forme di organizzazione sociale si depositano
significati che derivano da un processo di secolarizzazione civile di un contenuto
sacro religioso, ossia dalla ri-proposizione in dimensione mondana o secolare dell'orizzonte
sacro simbolico. Il laico o pro-fano ha il suo centro in un processo di
temporalizzazione della storia, in virtù del quale le categorie del tempo (che
traducono l'escatologia in una generica apertura al futuro: progresso, ri-voluzione,
liberazione, etc.) assumono centralità crescente nelle rappresentazioni
politiche. Su queste considerazioni, riprese anche in “Dopo il Leviatano, Passaggio
a Occidente. Filosofia e globalizzazione, La passione del presente, Contro il
potere, si è innestata via via una tematizzazione esplicita del problema della
tempo, che per molti aspetti anticipa sia le tesi oggi in voga intorno all’accelerazione
e al rapporto politica-velocità, sia i temi della svolta spaziale. Contro le
concezioni di Bergson e Heideggeri, che delineano con sfumature diverse una
forma pura della tempo, più originaria rispetto alla sua rappresentazione spaziale,
argomenta l'inscindibilità del nesso spazio-tempo e, richiamandosi tra l'altro
alla fisica, ri-conduce la struttura del tempo a un profilo a-poretico e
impuro, rispetto a cui la dimensione dello spazio costituisce il riferimento
formale per ri-solvere i paradossi. (Minima temporalia, e Kairós. Apologia del
tempo debito. Lectio
magistralis. Roma Tre, Enciclopedia di filosofia, Garzanti libri, Milano. Figure
del conflitto. Studi in onore. a c. di
A. Martinengo, Casini, Roma, D. Antiseri, S. Tagliabue, Storia della
filosofia, Filosofi italiani
contemporanei, Bompiani, Milano. Roma Tre, su host.uniroma3. Video intervista al
Festival della Filosofia su asia. Giacomo Marramao. Marramao. Keywords: Grice –
ontological Marxism, marxismo ontologico, lavoro e essistenza, comunismo, Kairós – apologia del tempo debito, la
filosofia della storia nella antica Roma, storia lineale, storia circolare,
l’eterno retorno nella scuola di Crotone, Gentile, dopo il leviatano, il
comune. Refs.: Luigi Speranza,
"Grice e Marrameo," The Swimming-Pool Library, Villa Speranza,
Liguria, Italia.
Luigi Speranza -- Grice e Marsili: l’implicatura
conversazionale del cimento – la scuola di Siena -- filosofia toscana -- filosofia
italiana – Luigi Speranza (Siena).
Filosofo italiano.
Siena, Toscana. Grice: “I like Marsili, and the founder of the ‘accademia del
cimento.’ ‘Cimento’ you know, means ‘experiment,’ – only in Florence!” Si laurea a Siena. Insegna a Siena e Pisa. Conosce
Galilei. Dei cimentanti. Le sue convinzioni dichiaratamente lizie gli
impedirono di coglierne lo spirito innovatore. Propone un esperimento per
capire se lo spazio lasciato libero nel tubo barometrico durante l'esperienza di
Ruberti contenesse esalazioni di mercurio. Dizionario biografico degli
italiani, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. Alessandro Marsili. Marsili.
Keywords: il cimento. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Marsili” – The
Swimming-Pool Library.
Luigi Speranza -- Grice e Martelli: l’implicatura
conversazionale -- etica e storia -- l’assassinio di Giulio Cesare – la scuola
di San Marco in Lamis -- filosofia pugliese -- filosofia italiana – Luigi
Speranza (San Marco in Lamis). Filosofo italiano.
San Marco in Lamis, Foggia, Puglia. Grice: “I like Martelli: he wrote on Croce,
Gramsci, and Nietzsche!” Insegna a Urbino. Prtecipato a lungo alla lotta
politica in formazioni marxiste nate a cavallo del Sessantotto. D Ha diretto il
master interfacoltà «Management etico e Governance delle Organizzazioni».
Collabora con MicroMega (periodico). I
suoi studi si sono concentrati su Nietzsche, Gramsci, e di numerosi autori del
Novecento, affrontando alcune tra le più dibattute vicende e problematiche
filosofico-politiche dell'ultimo secolo. Si è occupato di temi di forte
attualità, elaborando l'idea di una filosofia volta ad una critica radicale del
dogmatismo e del fondamentalismo religioso e in generale di ogni forma di assolutismo
che minacci la libertà di pensiero, i diritti civili, le istituzioni
democratiche e la pace tra i popoli. Il suo aimpegno di saggista è rivolto in
particolare alla difesa della laicità, contro l'interventismo politico delle
gerarchie ecclesiastiche e vaticane. Saggi: “La felicità e i suoi nemici: apologia
dell'agnosticismo,” Manifesto, “Il laico impertinente: laicità e democrazia
nella crisi italiana,” Manifesto, “La Chiesa è compatibile con la democrazia?” Manifestolibri,
“Italy, Vatican State, Fazi, “Quando Dio entra in politica, Fazi, Senza dogmi.
L'antifilosofia di Papa Ratzinger, Editori riuniti, Teologia del terrore.
Filosofia, religione, politica dopo l'11 settembre, Manifesto, Il secolo del
male. Riflessioni sul Novecento, Manifesto, Etica e storia. Croce e Gramsci a
confronto, La città del sole, I filosofi e l'Urss. Per una critica del
«Socialismo reale», La città del sole, Gramsci filosofo della politica, Unicopli,
Nietzsche inattuale, Quattroventi, Filosofia e società in Nietzsche, Quattroventi,
Urbino "Carlo Bo" Antonio Gramsci Friedrich Nietzsche Laicità Il laico impertinente: il blog di Michele
Martelli, su michelemartelli.blogspot.com. Michele Martelli. Martelli.
Keywords: l’assassinio di Giulio Cesare, il laico, la religione civile
dell’antica roma -- -- Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Martelli” – The
Swimming-Pool Library.
Luigi Speranza --
Grice e Martellotta: il deutero-esperanto – la scuola di Bari – filosofia
pugliese -- filosofia italiana – Luigi Speranza (Bari). Filosofo italiano. Bari, Puglia. Si spira al
lavoro di PEANO (vedasi) per il suo Latinulus o Piccola Lingua Latina,
pubblicato nel libro Latinulus. Grammaticas de Latinula Linguas a Bari. Si
tratta di un caso piuttosto interessante perché si configura come una lingua a
posteriori composta da lessico latino, sistema fonetico italiano e morfologia e
sintassi oxoniana! Ad uno sguardo più attento infatti, si nota che la frase in
Latinulus «Leos abeo crassa capus circumdata cum longa et ticca comas de fulva
colos», in it. il leone ha una grande testa circondata da una lunga e folta
chioma di peli rossi', ricalca in realtà l'ordine sintattico oxoniano (cfr. the
lion has a big head surrounded by long and thick tawny colour); e in questo
inciso l'autore si è spinto oltre, creando una sovrapposizione con l'inglese
anche a livello di lessico, come è evidente in «ticca» - non
giustificabile etimologicamente tramite il latino - e thick. VITO M. __e-&e
c_ * : radi LI LATINULUS
uu Grammaticas. i DE
LATINULA LINGUAS E oro de Auctoris
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LATINULUS Grammaticas DE eee
LATINULA LINGUAS PARTIS
FONOLOGIAS et MORFOLOGIAS
O a È ; (O BARI
} Stab. Tip. CASINI, Via Argiro. Il grande sviluppo materiale e morale
che ha avuto la civiltà nel nostro
secolo si deve senza dubbio in gran
parte ai rapidi e molteplici mezzi di comunicazioni che, avvicinando i popoli più lontani e di diverse
nazioni, ne hanno maggiormente favorito
lo scambio delle idee e dei comuni
bisogni; però non si può negare che tale incre-
mento sarebbe stato ancora più agevole se questi popoli, anzichè servirsi di più lingue per
intendersi, avessero po- tato usarne una
sola. Convinto di ciò l'illustre Dr.
Zamenhof sin dal 1855 pubblicava come
tipo di lingua unica il suo Esperanto;
ma son passati tanti anni e l’Esperanto non è riuscito a diventare popolare, forse per le difficoltà
ch’esso presenta. Ond’è che io, mosso
dagli stessi intendimenti dello
Zamenhof, ho voluto tradurre in atto un’idea che vagheg- giavo da qualche tempo, quella cioè di
comporre un altro tipo di lingua che
racchiudesse i maggiori possibili ca-
ratteri di facilità e tali da renderne più agevole l’appren- dimento e l’uso. Questa lingua non tende alla. riduzione
delle parole, all’impoverimento della
terminologia e alla composizione
puramente artificiale di essa mediante l’uso di molti pre- fissi e di molti suffissi da scegliersi dopo
un attento esume di riflessione, poichè
in tal caso si perderebbe la bellezza di
una lingua che consiste appunto nell’abbondanza e nella varietà di terminologia per potersi prestare
a tutte le specie di composizioni
letterarie; essa invece tende esclusivamente
alla riduzione del numero di molti vocaboli per le voci femminili, alla soppressione di tutte quelle
regole o voci morfologiche superflue
riguardanti gli aggettivi e i verbi,
senza nuocere minimamente alla chiarezza della dizione, €, sopratutto, alla stabilità di pronunzia e
alla unicità della terminologia. A comporre una lingua che fosse facile nella
fono- logia mi parve rispondessero bene
le leggi della fonologia italiana e per
la facilità della morfologia e della sintassi
quelle della lingua inglese. Bisognava però trovare una lingua che, modellata secondo la fonologia
italiana e se- NOZIONI GENERALI — MORFOLOGIA di maggioranza: plus. ...... +. quam a pDiù....... di,
che plus pulcra quam cara più bello che
caro 40 — di minoranza: Minus ....... +. quam meno .......di,che minus pulcra quam cara :- meno bello che
caro 41 — Quando il secondo termine di
paragone è un pronome personale, questo
va al caso nominativo: plus pulcra
quam tu più bello di te Superlativo. Il superlativo è di due specie: | assoluto
il quale si forma aggiungendo il suffisso ma alla voce dell'aggettivo, e spostando l'accento di una sillaba verso
destra quando l'aggettivo è sdrucciolo;
o diventando sdrucciolo se l’aggettivo è piano: tristisama tristissimo dura duro durama
durissimo 43 == relativo | il quale si forma preponendo l’avverbio
mdximam o minimam alla voce
dell’aggettivo : mdaximam tristisa de
minimam tristisa de il più triste di il
meno triste di 44 — L’avverbio froppo
si rende con nimiam: nimiam cara
troppo caro 45 — Gli avverbi molto e
assai si rendono con valdeme valdem
cara molto caro caro assai L’avverbio di
gran lunga seguito dal superlativo relativo
si rende con /ongem mdximam :
longem màaximan cara de di gran lunga il più caro di L'aggettivo una innanzi a parole comincianti
per vocale si tronca in un: un 4rboris. un albero un actorisf
un'attrice È NOZIONI GENERALI — MORFOLOGIA Vocabuluse Adiectivuse. adolescéntisa adolescente culpabilisa
co/pevole adulta adulto pinguisa grasso macra magro
alta alto loa basso acerba acerbo ° matura maturo longa /ungo
curta corto diligensa
diligente negligensa negligente crassa grosso
subtilisa sottile mbllisa
molle dura duro docta dotto
indocta ignorante stricta
strefto lata largo iuvénisa giovane sénesa vecchio utilisa utile
inutilisa inutile dulcisa
dolce amara amaro virtuosa virfuoso viziosa vizioso laboriosa /aborioso socorsa poltrone curagiosa coraggioso vilisa vile
f6rtisa forte subdébila
fievole leta /ieto tristisa triste cicura domestico silvAtica selvatico cAinda cortese uncàinda scorfese credensa credente miscredensa mi/scredente audaxa dudace timida fimido
viva vivo mortua morto innocensa innocente dominansa dominante dominata dominato fortunata fortunato infortunata sfortunato cdlida caldo | frigida freddo robusta robusto debilisa debole cara caro
cippa mercato ilarisa
allegro melancolica melanconico \ smuta /iscio
roffa ruvidu mordlisa
morale immordlisa immorale pulcra bello feda brutto
anestética anestetico terapéutica
ferapeutico emetica emetico emisférica emisferico kimica diimico fisica fisico | monomaniaca monomaniaco morbifera morbifero matematica matematico minerealògica minerealogico bactereoldògica batferiologico galvanoplastica ga/vanoplastico idro-eléctrica idro-elettrico | idro-terapéutica idro-terapeutico alba dianco albina a/bino azura azzurro blua blu
cerulea ceruleo, turchino cinérea
bigio, grigio clara chiaro crocea carico flava giallo a flò6rida vivo fulva fulvo Sf NOZIONI
GENERALI MORFOLOGIA indica indaco nigra nero
nuùbila smorto obscura
oscuro opaca opaco orengia aranciuto aluminea di alluminio amiàntea dl amianto dquea acqueo
argéntea argenteo, d’argento
durea aureo, d’oro beddairea di
ghisa bractéea di /atta calibea di acciaio cartàcrea di cartone cartea di carta cautsciea di caucciù ceméntea di cemento coriea di cuoio cornea corneo cliprea di rame ésea bronzeo férrea di ferro filea di filo purplirea porporino rubra rosso
subnigra bruno violetta violetto viridisa verde gdsea di gas gossipiea di cotone gimmea di gomma idrargirea di mercurio lanea di lana linea di lino marmea di marmo nikélea di nichel 6ssea osseo, di osso pétrea di pietra pilea di pelo platinea di platino sellulbea di celluloide serîcea di seta stinnea di stagno téfea di tufo vimea di vimini vitrea di vetro Exerciziuse I
Scnjvete Je. tre specie di comparativo di 10 aggettivi. II
Scrivete le due specie di superlativo di 15 aggettivi. VI LEXIOS
48 — Numerali Cardinali
Ordinali 0 zero 1/4 uno quartus 1/2 semis
3/4 tres quartus 1 uno prima . 1a
opp.l 2 duo secunda 28,8, 3 tres terzia 3a, III 4 quàtuor quarta = 4r., IV 5 quinque quinta 5a , V 6 sex sexta 6a, VI 7 septem séptima 78» VII ni
NOZIONI GENERALI — MORFOLOGIA 8
octo 9 novem 10 decem
11 undecim 12 dudédecim 13 trédecim
14 quatubrdecim 15 quindecim 16 sédecim
17 septéndecim 18 octédecim 19 novéndecim 20 viginta
21 viginta uno 22 viginta
duo 23 viginta tres 24 viginta quatuor 25 viginta quinque 30 triginta 31 triginta uno 32 triginta duo 33 triginta tres 40 quatuorginta 41 quatuorginta uno 42 quatuorginta duo 50 quinqueginta 51 quinqueginta uno 60 sexginta 70 septenginta 80 octoginta.
90 novenginta 100 centum 101 centum uno 102 centum duo 103 centum tres 200 duo centum 201 duo centum uno 202 duo centum duo 300 tres centum 400 quatuor centum 500 quinque centum 600 sex cenium octava
nona décima undécima
duodécima tredecima quatuordécima
quindécima sedécima septendécima
octodécima novendécima vicéstridiem
I giorno dop’, quòrasem ogni ora, quotidiem ogni giorno, gior- nalmente, qlebd6madem ogni settimana,
quomensem ogni mese, mensilmente,
quannusem ogni anno, annualmente, quoséculem ogni secolo.
211 — Le Locazioni Avverbiali
1) di giorno; 2) di notte; 3) di mattina; 4) di sera; 5) d'inverno; 6) d’estate e simili si rendono
rispettivamente con 1) diesem; 2)
nòctisem; 3) manesem; 4) véspesem; 5) iémisem;
6) éstasem; cioè col rispettivo nome più il suffisso em. Allora le
pa role piane diventano sdrucciole, e le
parole sdrucciole per conservarsi tali
spostano di una sillaba vers» destra l’accento tonico. 212 — Innanzi ad alcuni avverbi di tempo si
usano nimiam e valdem: nimiam sunum troppo presto, valdem serom
molto tardi 70. NOZIONI PARTICOLARI —
MORFOLOGIA 213 — VIII - Modi
Avverbiali adium addio, aproposim @
proposito, bona dies buon giorno, bona
meridies buon pomeriggio, bona noctis buona notte, bona vespes buona sera, déniquem insomma, alle corte,
eccem ecco, etcéteram eccetera, giustim
appunto, proprio, graziam grazie, tante grazie,
gràziamam grazie infinite, instam per esempio, nemandim niente, niente affatto, nilominum nientemeno, niente
di meno, nonnem ? non è vero? è vero?
obsécrom per piacere, per favore, orom fi prego, vi prego, la prego, pòzium piuttosto, pozium
quam piuttosto che, quesom di grazia,
per cortesia, rursum di nuovo, salvem salve,
sanem sia pure, sitisem basta, valem arrivederci, arrivederci
a..... Avverbi Derivati da Aggettivi
indefiniti 214 — Gli aggettivi
indefiniti si fanno avverbi in quattro
maniere : con l’aggiunzione di un’m, ed allora indicano parte : in dliquam in qualche parte, ex 4Aliquam da
qualche parte versi dliquam verso
qualche parte I con l’aggiunzione di /am dopo aver tolto l’a
finale, ed allora indicano | luogo in idémiam nello stesso luogo, ex aliquiam da
qualche luogo in aliquiam (n qualche
luogo versi néutriam nè verso l’uno né
verso l’altro luogo e l'accento tonico
ssi sposta di una sillaba verso destra.
con l’aggiunzione di es, ed allora indicano vol/fa e l'accento si
sposta di una sillaba verso destra: | N aliquaes qualche volta, complurésaes
parecchie volte IV con l’aggiunta di quem, ed allora indicano
mado, ed in questo caso le parole
diventano piane: | aliquaquem /n
qualche modo, quicunquaquem in RT ‘modo
una quicunquaquem in un modo qualunque NOZIONI PARTICOLARI MORFOLOGIA ci Vocabiuluse Substantivuse Professiose Le Protessioni accauntantis 7 ragioniere “advocatus l'avvocato agricultoris l'agricoltore arkitectus /’architetto directoris i/ direttore enginiris /’/ngegnere farmacòpolas i/ farmacista iùdes /! giudice maéstros maestro compositore di musica
magistes (/ maestro médicus //
medico musicistis i! musicista notaris (// notaio poétas /! poeta professoris // professore scribas /o scrivano ‘scriptoris /o scrittore veterinàrius i/ veterinario Endcreftise / Mestieri I i àurifes orefice aurigas cocchiere , armores armaiuolo bdiulus facchino calceolàrius calzolaio cementarius muratore doliàrius botfalu ebenistis ebanista fabes fabbro
falignàrius falegname ‘ furnarius
fornaio Civilisa et Religiosa
Dignitase arkiepiscopus
arcivescovo canònicus canonico cardinalis cardinale cOnsulis console czaris czar
députis deputato diaconus diacono episcopus vescovo S imperatoris imperatore Tituluse
baronetiis baronetto baronis
barone Cavaliris cavaliere commendatoris commendatore contes conte gidineris sf/pettaio litografus /ifografo orologiàrius orologiaio printris stampatore sartoris sarto Servus servo
tipégrafus f/pografo tonsoris
barbiere vasculàrius vasaio vitràrius vetraio Dignità civili e religiose ministris ministro piris pari (inglese) pontifes pontefice presidentis presidente pristis prete regis re
senatoris senatore sindicus
sindaco sultanus su/fano Titoli
viukis duca markios
marchese principis principe viscontes visconte NOZIONI PARTICOLARI —
MORFOLOGIA Exerciziuse Commodate mibis, quesom, vostra librise. 2 - Tu legeo et scribeo raram, quio tu non esseo diligensg. 3
- Plemquem. vos exio Domendies per
deambulare. 4 - Quotidiem go recipeo niuspepes
et una quotidiana Revius. 5 - Iemisem go
viveo sempem in urbis et estasem go io
ad contris in una pulcrama villas. 6 - Vos io ad scolas
anxiem quio vos non abeo discetum benem vostra lexiose. 7 - Nos audio libentem sonus de pianofortis et cantus
de tua soros. 8 - Tu affirmao inmeritom
ke ces ludus esseo dividiosa, erursum iddis esseo delectabilisa. 9 - Erimanim go punivi severam
aliqua molesta scola- rise. 10 -
Nuncodiem socialisa equalitas \esseo certam completum. Giustim nunc treinus
adventao ex Roma et mea consobrinuseiî
advenibo, quisef abivi quinque mensis abincam. 12 - Crammanim nos abibo et poscramvespim nos redibo per
venire tecum ad cinemas Proxima ebdomadas nos abibo per Napoli et inteream nos
restabo in ica otellus. 14 - Graziamam
per magna bonitas vos abeo per me. Compluresaes nos abeo accordatum ica
strumentus et nunc nos sonabo. 16 -
Adpresem nos abitao in contris, sed quatuor mensis abincam nos essebam at Roma. Go
non posseo acceptare tua propos statim. 18
- Identidem nos legeo vostra conrespondenzias Aproposim, quandom redibo tua
patris? 20 - Poscrammanim. Valem
cram. Il Componete e traducete 10 proposizioni
usando le regole di questa lezione.LEXIOS
Congiunzione Le congiunzioni sono: Alternative Conclusive Disgiuntive Avversative
Condizionali Finali Causali Consecutive Temporali Comparative Copulative Dichiarative
Concessive Correlative Asseverative Diamo qui per ogni classe una lista delle
più comuni: Congiunzioni Alternative
aut... auto0...0,0...0vvero,0...Oppure,o...0 piuttosto et...ete...e,sia0... sia, sia che; nec...
necnè... nè num...aut se...0;
Ssivo.,.,.sivosiache...sia che; tamo... ke
tanto che, tanto . .. da; tamo . . . quamo fanto . . . quanto. NOZIONI PARTICOLARI — MORFOLOGIA Congiunzioni
Avversative alito altrimenti, se no,
intequo anzichè, piuttosto che, atquo d’al-
tronde, d’altra parte, per altro, àutio poi, cetero del resto, cummo mentre, laddove, dove per l’opposto, enimvero
in verità, per verità exepto eccetto,
fuorchè, tranne, salvo, ideo se non che, iétto eppure, pure, immo, anzi, lesto per paura che,
nilosecio, nondimeno, quam- viso
nonostante ciò, ciò nonostante, quonio però, sed ma, tameno tuttavia, pure, con tutto ciò, tametso
malgrado, uereso inquantoche, utcunquo
comunque. Congiunzioni Causali céumo
siccome, dacchè, cumo giacchè, conciosiacchè, cur? perchè ? per quale ragione? (domanda), enimo poichè,
dal momento chè, éinto a causa di, per
cagione di, quando quando, una volta che,
quio perchè per la ragione che, (risposta). Congiunzioni
Comparative ao come, qualmente, aom if
come se, idesto cioe. prouto secondo che,
a seconda che, quaso quasi, quippo in quanto a, tanquamso non altrimenti che, tillo finchè, utcunquo
comunque, véluto quasi che. Congiunzioni Concessive etso benchè, evenifo quarid’anche, eziamso
ancorchè, liceto ammesso che, concesso
che, quanquo sebbene, quantunque, quandio per quanto, quidemo densi, invero, per verità,itino oh
se, volesse ll cielo che. Congiunzioni Conclusive ergo dunque, adunque, éteno infetti,
idcircom quindi, ideo perciò, itaquo
pertanto, préindo /aonde, proptéreo a causa di ciò, in se- guito a ciò. vI- Congiunzioni Condizionali if se, qualora, modo purchè, num se 0 no,
se 0 meno, quodso che se, nel caso che,
siquido se pure. Congiunzioni Consecutive
consequentlo per conseguenza, néduo in quanto, in quanto che, obcduso di guisa che, cosicchè, tanto che, di
modo che, in guisa che, quamobro per il
che, per la qual cosa, per la qual ragione,
tumo cosi, in tal guisa, di tal guisa. NOZIONI PARTICOLARI — MORFOLOGIA Congiunzioni
Copulative bisdido /noltre, e per di
più, oltre a ciò, et e, et ezio ed anche.
nonchè, ezio anche, pure, ito altresì, ancora, ke che, nitro neanche. | neppure, nemmeno, quoquo perfino, finanche,
anche. X - Congiunzioni Correlative a0 ezio come pure, quoquo if anche se, soéso
tanto da, così da, in modo da. 226 — XI - Congiunzioni Disgiuntive aut 0, ovvero, oppure, nec nè, sivo sia. Congiunzioni
Finali É dummodo a condizione che,
purchè, pur di, solo che, it se, unlesso
a meno che non, ut affinchè, perchè, acciò, acciocché, per. Congiunzioni
Temporati déneco fino, finchè,
fintanto che, dum mentre, nel mentre che,
exquo dacchè, da quando, postquo dopo che, priusquo prima che, prima di, avanti che, vixdo appena che, come.
Congiunzioni Dichiarative utetsto è
quanto dire, è tutto dire, vidélicio cioè, cloè a dire, vale a dire |
230 — XV - Congiunzioni Asseverative
éteno infatti, rapso in effetto, in sostanza. Vocabiluse
Substantivuse Teatrus Teatro agnosterius /eggio, applausus applauso,
artistis artista, a-solos a sola, aulis
urlo, baritonus baritono, bas basso, boxis palco, ceris sedia, comedias commedia, contraltus contralto,
coristis corista, corus coro, dramas
dramma, duettos duetto, fars farsa, fiskius fischio, ingressus Ingresso, librettos /ibrefto, melodramas
melodramina, operas opera, . operettas
operetta, orkestras orchestra, parva-poltronis poltroncina, pianofortis pianoforte, pittis p/atea,
poltronis poltrona, proscenius boxis
palco di proscenio, quartettos quartetto, quintas quinta, rous fila, siparius s/pario, sopranos soprano,
spectatoris spettatore, stegis
palcoscenico, tenores tenore, terzettos terzetto, tikettis officius
ufficio dei biglietti, tragedias
tragedia. NOZIONI PARTICOLARI — MORFOLOGIA ‘15 Exerciziuse
I 1 - Aut vos abio odiem aut
vos abio cram sempem vos adven- tabo
tempim in vostra taunis. 2 - Alumnuse non studevi omninom et consequentlo los non essevi promovetum. 3
- Go preferreo facere una naisa
deambulazios in vostra viridarius antequo ludere cum mea ‘comese at clubis. 4 - Mea sorose colligebam
sempem omnisa flose in lostra viridarius
exepto rosasef per timoris de spinase. Go ve-
nibo et prandebo tecum, sempem, quonio, if vos venibo posteam ad teatrus cum me et mea fratris. 6 - Cur fleo
tu, beibisf?. Quio mea mammas abeo
punitum mef. 7 - Quanquo is esseiam maiora quam . go, ietto go occupao un officius ‘superiora
ad suus. 8 — Utino tua: patris
invenirem illa cartase quemise is perdevi nusterzium. 9 - De- livebote: tu mea literas ad professoris et
bisaido dicebote isbis venire cram. 19 — Quasom omnisa mulierise amao giuellise et pulcra
stoffise, ideo losf spendeo libentem
lostra nummus in similisa emoziose. 11 - Doneco is
essebo bona mecum go essebo bona iuscum, sed vixdo is mutabo, go mutabo' eziom. 12 - Cur non abeo tu numeratum omnisa ica librise priusquo conservare iddiuse?. 13
- Quio go delivevi ca- talogus ad
directoris et go non abebam abetum tempusantim. 14 - Nostra directorisf esseo affectuosa et
instrueta, quamobro convicto- risef amao
et respectao iusf. 15 - Quesom voleo vos dicere mibis ubim go debeo postisare ica literase?. Enimo
go debeo ire ad stazios go postisabo
iddiuse illikim. Graziamam, tu non possebam
reddere mibis, eteno, una maiora favoris. 18 - Aom vos sapeo, so abibo cram, et if vos posseo venire mecum
abite nos simulim. 19 - Fu abeo facetum
tua ona diutis, quoddis utetsto. 20 - Dummodo .nos organisarem ica magna societas nos esseo
disposita facere omnisa sacrificiuse. Componete
e traducete 10 proposizioni usando le regole di questa lezione. LEXIOS Preposizione 231 — Diamo una lista delle principali
preposizioni: érgai a, verso (morale),
ad a (luogo determinato), inviti malgrado,
ab da (agente), ex da (provenienza), at a, in (stato in luogo) de di, in in, cum con, per per, ob per, a
cagione, a causa di, cò- rami /n
presenza di, In faccia a, duransi durante, butforri se non fosse per, se non era per, infri fra, fra,
intusi entro, intomi -in (verso dentro),
instari come, a guisa di, a modo di, peni presso, in cura di, prei rispetto a, proi pro, a favore di,
propteri mediante, propti NOZIONI PARTICOLARI — MORFOLOGIA lungo, quateni in quanto a, in quanto,
quanto a, secundi secondo, troduti per
tutto, attraverso tutto, ténusi fino, fino a (di luogo), usqui fino, fino a (di tempo) versi a, verso
(luogo indeterminato). Tutte le altre preposizioni si formano dagli avverbi
ri spettivi. togliendo l’m a quelli che
terminano in im, ed aggiungendo If a
tutti gli altri avverbi che non terminano in im: I monosillabi , restano intatti: circumi intorno a, contri contro
di,incontri incontro a, invici invece
di, propi vicino a, \inami insieme con, sub sotto. Interiezione di Affermazione édepon appunto!, ndenen affé mia! davvero!,
perdéon perdio! Li | di
Avversione dpagen via di qua!, cùion
oibo!, infandum orrore! prùin via! |
mibis mi ) scilicen “ tibis den tl |;
sta! | isbis gli \ » 235 = di Carezza e d’Incoraggiamento agen suvvia!, benen bene!, dudun orsu!,
eian su/!, éusan bravo! elisaman
benissimo !, eugen coraggio! optiman benissimo! utinan Dio voglia, vabrodan da bravo ! 236 — di Dolore ensun akime!, pron ahi! . a di Gioia È | bafon abbasso!, vion viva! di Meraviglia emen fo! davvero!, lon ah! oh! di Minaccia
ciden accidenti!, vien guai! Vocativo
éun Hel: 0 0, odon o/a, quiritomon accorruomo. NOZIONI PARTICOLARI MORFOLOGIA Vocabiuluse Substantivuse ; Ces Ludus Giuoco degli Scacchi ; albus blanco, biscioppis alfiere, ceckis
scacco, cecmetis scaccomatto, ces
scacchi, cesbordis scacchiera, columnas colonna, fegatellos fega- fello, frustus pezzo, gambettos gambetto,
latusculus fianchetto, les . legge,
ludus giuoco, mozios movimento, naitis cavalio, nigrus nero, partitas partita, perdezios perdita, ponis
pedone, quinis regina, re- gis re, rous
fila, squeris casella, tractus tratto, turris torre, turri- sare arroccare, turrisazios arroccatura,
vincezios vincita. Exerciziuse Pietas
ergai infelixa omose indicao bona animus. 2 - Nos ibam ad directoris leta abere completum
nostra diutise. 3 - Propi vias geritis
impingebam flose ad victora soldatuse. 4 - Pron, tu abeo ‘ calcatum mea callus, ensun, quanta doloris
go sentio! 5 - Alumnuse clamabam: vion
regis! bafon inimicuse! 6 - Lon, tu ikim, mea bona amicus! Eusan. 7 - Eian, eugen, iuvenise; vos
abeo facetum vostra ona diutis et
essebote premiatum. 8 - Vabrodan, mea filius; essete tusempem onesta et loiala et tu essebo amatumì
et estimatum. 9 - Vaen tibis if tu non
abeo itum ad scolas, dicevi matris ad sua parva-filius. . 10- Cuion; moderna societas estimao
potissimam denarius, sed non ingenius,
nonnem? 11 - Propteri mea auxilius tu abeo superatum ‘ felixam tua examese. Terras turnao circumi
solis. diceo nobis sScienzias,. et non
viceversam. 13 - Multa aquatica plantase nascio
propti ica flumes. 14 - Inviti mea consiliuse atollim contrillum, is
non ivi ad scolas et consequentlo is
essevi severam punitum. 15 - Ob mala
uetris tota messis essevi perdetum. 16 - Utinam in tota mundus rediiam pas. 17 - Pron quanta luctuse ica
bellus abeo generatum. Ensun! quis dabo
pas ad tua opprimeta spiritus ? 19 - Emen!
abeo tu vincetum ica pulcra donus at lotteris de beneficenzias? 20
- Ciden, quesa aquas! Iddis luccao una
diluvies. Il n Componete e traducete 10 proposizioni
usando le regole di questa ezione. PARTIS SINTAXIS
BI ug SINTAXIS
I LEXIOS Nomes +
1 —.Il sostantivo, quando è soggetto della proposizione, pre- cede il predicato normalmente, tanto nelle
frasi affermative quanto nelle negative,
segue cioè la costruzione diretta. una
puerisf non possebam previdere talisa rese
ma non si deve dire non possebam
una puerisf previdere . I casi in cui il soggetto può essere posposto al
verbo sono tre: I - coi verbi dicere, exclamare, refragare,
respondere e simili, quando questi
seguono le parole dette, esclamate, ecc.
.bona vespes, dicevi mea soros
benem! optimam! refragavi coquus
II - quando la frase comincia con un avverbio o con una forma avverbiale :
quam magna esseo vostra bonitas!
quam pulcra essevi vostra matris in sua iuventus | IIIl'- quando si vuole sopprimere la
congiunzione if che prescce il
congiuntivo dei verbi indicanti un desiderio:
esserem mea patris tam divesa quam vostrus aberem tua fratris tua intelligenzias Il sostantivo, quando è complemento oggetto,
segue il predicato normalmente, dopo di
esso vengono gli altri complementi. Oltre alla detta costruzione secondo la
regola generale, possiamo usare un’altra
costruzione speciale che consiste nel far pre-
cedere il complemento di termine, privato dell’ad, al complemento oggetto :
date illa pueris tres pennas
invece di date tres pennas ad illa pueris ; cur non dao vos illa equus soma seges?
invece di cur non dao vos soma seges ad illa equus? Ma questa
costruzione non si deve usare quando lo stesso
verbo regge due complementi di termine:
go mittevi soma liquoris ad tua fratris et un armillas ad tua soros 6 — I sostantivi che indicano /a causa o
l’effetto di azioni piuttosto
particolari, si rendono in italiano con l’infinito presente dei verbi della stessa natura: discoveris de illa secretus divesavi
ius lo scovrire quel segreto lo
arricchi lo scovrimento di quel segreto l’arricchi vostra itus essevi inutilisa il vostro andare fu inutile la vostra andata fu inutile SINTAXIS I
sostantivi derivanti da temi verbali e terminanti in z/os indicano /a maniera di eseguire l’azione o
l’atto di esecuzione, e si possoho
rendere sia con l’infinito sostantivato, sia col sostantivo della stessa natura: vostra izios esseo ponderosa t{ vostro andare è pesante la vostra andatura è pesante discoverizios de illa secretus essevi
difficilisama lo scovrire quel segreto
fu difficilissimo lo scovrimento di quel
segreto fu difficilissimo I verbi sostantivati all'infinito presente preceduti
da un, aggettivo possessivo, terminanti
in fs o /sf si rendono coi corrispon-
denti verbi italiani sostantivati all’infinito presente e l'aggettivo
posses- sivo si cambia nel pronome
corrispondente: vostra facereis icus
non esseo iusta Il fare voi ciò non è giusto vostra facereisf icus non esseo iusta il fare voi (donna) ciò non è giusto. Lo
stesso procedimento si segue per i verbi sostantivati all'infinito passato preceduti da un
aggettivo possessivo: mea abere
facetumis l'aver io fatto tua abere
essetumis /’esser tu sfato tua abere
essetumisf l’essere fu stata vostra
abere essetumisef amicusef de illa omos
l’esser voi state amiche di queil’uomo
vostra abere essetumise amicuse de illa omos l'essere voi stati amici di quell’uomo. Usus de Substantivus Il sostantivo al
vocativo può essere usato con o senza
l’interiezione 0/ o mea matris!
go amao tef o madre mia! t'amo mea filius! velleo tu deserere mef? Invece
dell’o si possono premettere al vocativo i pro-
nomi personali: salven, tu,
omnipotensa Deus! 12 — Alle volte il
sostantivo astratto si può usare per il con:
creto: Ù celebritas per celebrisa omos existenzias » —personis officialitas » Cfficialise servitus , Servuse umanitas 3; omose SINTAXIS ea 13 — Il sostantivo si usa come complemento
avverbiale per determinare l'estensione
di spazio e di tempo, e il valore delle cose:
una vias tres kilometris longa
bellus duravi quatuor annus illa
laboris costavi multa denarius illa
libris costao lirase 16.75 Nelle denominazioni e nelle specificazioni il
sostantivo generalmente si appone ad un
altro sostantivo: Luigi Amendolara
(idesto Luigi de familias de Amendolara-se)
Borghese Villas in Roma; Thames flumes; Victoria lacus Usus de Pluralis de Substantivuse LI I
nomi di derrate, materie, sostanze e simili si usano al plurale quando si vogliono indicare
qualità diverse della stessa so- stanza,
quantità o complesso di parti di essa, gli oggetti e gli uten. sili fabbricati della stessa materia: i negoziatoris in vinuse et liquorise sciainate aluminise de areoplanus I
sostantivi astratti come adversucas, amenzias, amoris, arbitrius, beatitas, bonitas, divizies,
dulcitas, fortunas, generositas, in- diligenzias,
insolenzias, invidias, malitas, mortis, nativitas, negligenzias, nequizias, odius, origos, pulcritudos,
timoris, veritas, vindicazios e si- mili
possono usarsi al plurale, quando con essi vuolsi indicare diversi atti, casi, maniere, manifestazioni, specie
di una stessa idea. La proprietà, le cose possedute da ciascuna
persona o da ciascun oggetto nominato
precedentemente in una proposizione si
usano al plurale solamente se indicano cose distinte, numerabili e prese in senso distributivo : clounise tingeo lostra faciese milese adaquao lostra equuse convivase deponevi lostra pileuse omnise tollevi lostra capuse 18 — Le cose uniche, però, o non numerabili
restano al sin-. golare : scolarise ostendevi tota lostra
diligenzias petizios de negoziatorise
essevi acceptatum Alcuni nomi, presi in sè stessi, vanno per lo più usali solo al plurale; ma se si vogliono
specificare separatamente allora vanno
al singolare. I Eccone i più
comuni: alase ali, aurise orecchi,
abenase redini, brakiuse braccia, calca-
neuse-calcagni, calceuse scarpe, caligase calze, capilluse capelli,
ci- liuse ciglia, circinuse compassi,
conspicilluse occhiali, cubituse gomiti, dentise denti. digituse\dita,
diviziese ricchezze, talculise artigli, fau-
cise fauci, femoralise calzoni, forficese forbici, genuse ginocchi, lebase zolle, glovise guanti, graziasaxiose
ringraziamenti, lentise enti (occhiali),
manicese manette, manuse mani, narise narici, no- tiziase notizie, nupziese nozze, oculuse
occhi, pese piedi, pincise pinze, poise
zampe, pulmose polmoni, pulsuluse polsini, reilise rotaie (fer- roviarie), scefise covoni, soccuse pantofole,
spicase spighe, subliga culuse mutande,
superciliuse sopracciglia, taxilluse dadi, vectise stanghe, vestise vesti. 20 — I nomi di membra o parti del corpo
possono essere usati al singolare nello
stesso senso del plurale: oculus esseo
una valdem delicata organus I sostantivi folius, fructus, lignas, mercis e
piscis pos- sono prendere al singolare
significato collettivo ed essere usati invece
del RIZZA Usus de Piuralis de Propria Nomese Il plurale dei nomi propri
si torma in due modi; I - se il nome
termina in ssi aggiunge solamente l'e preceduta
da una lineetta IT - se il nome
non termina in s si aggiunge se, preceduta dalla lineetta :
Jeffries-e, Johnson-se, De Amicis-e, Carducci-se 23 — in entrambi i suddetti casi se il nome’
è sdrucciolo al prc si sposta di una
sillaba verso destra l'accento tonico, se poi
piano diventa sdrucciolo: Kurtanos
Kurtanos-e, Thegetoff Thegetoff-se 24 —
Il plurale dei nomi propri si usa: I -
per indicare le persone, le famiglie, gli individui dello stesso nome, specialmente quelli d'importanza
storica, e il nome delle opere fatte
dagli Autori, in figura di metonimia:
Brown-se non abitao plus in ica domus
Quanta America-se esseo terem?
Roma esseo urbis de Caesar-se Tu
possideo multa Dante-se et pauca Raffaello- se II - per dare maggiore enfasi e per mettere
in più ‘evidenza un personaggio: | credeo vos ke omnisa Basilio-se esseo
infamisa ? per adoperare il nome proprio come tipo di tutta una classe di persone, di una virtù, di un vizio, ecc.,
in figura di antonomasia: Seculus de
Barinto-se, de Tantalo-se, et de Acroto-se . Ma se al nome proprio segue il
titolo della parentela o del grado, il
nome resta invariato e il titolo si fa plurale:
Dominusef et Mise Cassel essebam nobiscum Generalise Trickbuck essevi assumetum ad
commandis tu possideo sex copias de
operase de Dante « et duo quadrus de
Raffaello. SINTAXIS I nomi
Fratrise e Sorose, nelle ditte ‘commerciali, ven- gono posposti al nome proprio: Robertson Fratrise abeo fallitum Greenfield Sorose abeo fallitum 27 — Tutti i sostantivi, aggettivi. o avverbi
italiani che sono usati nella grammatica
della musica, e tutte le parole prese come
esempi vanno trattati a guisa dei nomi propri: duetto-se, terzetto-se, multa “ affettuoso-se
,, “ pianissimo-se ,, pauca vodka-se,
Ali-se, Calif-se Exerciziuse Corrigete eventuala errorise in sequensa
proposiziose: 1 - Flumes Mississipi et
Missouri esseo in America. 2 - Fratrise
Westend esseo fallitum. 3 - Date ad illa puerisf soma panis. 4 -
Clou- nise tingevi facies et manuse. 5 -
Mis et Dominusf Brillo-se esseo bonama
mulierise. 6 - Abere essetumisf vostra amicusf de
illa omos generavi ruinas vostra. 7 -
Abivi patris et filius quio non possebam
supportare miserias. 8 - Sorose Mirback-se abeo abelum malama stoffise. 9 - Scolarise! Ostendete sempem
tota diligenziase vostra 10 - Montis
Everest esseo maximam altama de mundus.
Il 1 - Bona dies, bona dies,
mea filiuse, respondebam caindam ma-
gistes. 2 - Date illa puerisf soma calida aquas. 3 - Doctoris,
vostra itus essevi valdem utilisa. 4 -
Tua abere essetumisf inimicusf de mea
soros essevi tibisf valdem damnosa. 5 - Conflate vius, vos slevise,
et rumpete vostra catenase! 6 - Ica
servitus non esseo valdem fidelisa ad
lostra mastris. 7 - Quam terribilisa essevi terremotus de 1908 in Italia: 8 - Tu mittevi duo columbus ad tua
soros et uno agnulus ad mea fratris. 9 -
Domazios de illa equus essevi una difficilisama
pensus, 10 - Vellerem tua soros mea manus, isf reddeverim me
felixa. III Sequindum regulase datum in ica lexios
componete et traducete 10
proposizios. IV Traduxios
Egregia luvenise, essete bona et
studiosa. Icus esseo consilius quemis go
dao vobis cum ica mea prima literas.
Colete valdem bonitas, quis includeo educazios et amate stu- dius, quis includeo laboris. Vos quise studeo
et video quanta sacrificiuse vostra parentes faceo per vius, date sempem bona
exemplus ad ius quis esseo minora et
minus docta quam vos. Cogitate ke odiem
vos esseo iuvenisa, sed brevim vos essebo omose, et ideo vos debebo scire aom actare et ao omose et ao civise
existensa in caos de vitas. Non uostate
vostra tempus in parva insolenziase et in scolastica parva despectuse; non quatete vostra
sciuldrise, aom if vos dicerem: “ques
refertao nobis? ,,, quandom vostra professorise increpao vius. Los faceo icus quio los amao vius et quio los vellen
directare vius per bona ites. Auscultate et respectate lius.
Ét tam minus calamistrate vostra nasuse
mibis, quis scribeo icus vobis. Inteream go salutao vius cordialisam. Vostrus
V. M. LEXIOS Adiectivus II posto
degli aggettivi è sempre davanti al nome a cui
si riferiscono, anche quando sono preceduti da avverbi: un altam respectabilisa personis 29 -- L'aggettivo va dopo il nome: I - quando è complemento di numero e si
riferisce ad un so- stantivo determinato
che fa da soggetto; e quando l'aggettivo spiega
ln qualità del sostantivo a cui si riferisce: foliuse abeo pediculus longa et
subtilisa omos bona per nils makinas
utilisa ad omnise perchè se l’aggettivo
è inderminato allora si segue la regola generale: foliuse abeo una longa et subtilisa
pediculus Il - quando è apposizione, ed
allora l'aggettivo diventa sostantivato:
Vittorio Emmanuele III (terzius), regis de Italia George VII (septimus), regis de Ingland Cato Maiorus, Cato Minorus, Alexander
Magnus, Plinius Iuvenis, Roberto
Magnanimus IIl - in alcuni termini
commerciali: Notarius Publica,
Procuratoris Generalisa, Consulis Generalisa, Eques Frransa, Cortis Marzialisa, Principis
Regensa, Cauntis Currensa. 30 —
L'aggettivo va dopo il verbo: I - quando
è predicato nominale, cioè quando trovasi dopo uno dei verbi apparere, essere, fierire,
luccare, morire, nascire, remanere,
vivere. Il - quando trovasi dopo
una delle voci verbali : essere
creatum, credetum, declaratum, estimatum, facetum, iudicatum, proclamatum, putatum, seligetum, vocatum. Dueo
più aggetiivi riferentisi allo stesso nome lo pre- cedorfo tutti in ordine decrescente, cioè si
mette per primo quello su cui
maggiormente si vuol richiamare l’attenzione:
Latinulus ao internazionalisa officialisa supplementus 32 -- Alle volte trovansi due sostantivi uno
di seguito all’altro, senza nessuna
congiunzione o lineetta che li congiunga. In tal caso SINTAXIS il primo sostantivo fa da
aggettivo al secondo. Ciò si usa fare quando
si vuole indicare l’uso a cui un oggetto serve; la provenienza, il
luogo e il tempi a cui gli oggetti o le
persone appartengono. Queste locu- zioni
si rendono in italiano con le preposizioni a, da, di, usate nello stesso significato. London et New York postuse esseo maxima; New
York scaiscre- pese esseo altama; scolas
scamnus; manes niuspepese; una vaporis
makinas; tabulas. mantiles; maris aquas; una vinus ciatus. Ma quando si
vuole specificare bene la cosa allora si
usa la costruzione diretta:
scamnus de scolas, mantiles de tabulas, aquas de maris, una ciatus de vinus. Altre volte possono trovarsi più
nomi che si seguono senza alcuna
preposizione fra loro; tutti i nomi, meno l’ultimo, sono aggettivi che indicano la qualità, il
carattere dell’ ultimo che forma
l'oggetto di cui si parla. Queste frasi si rendono in italiano
comin- ciando dall’ultimo nome e
collocando gli altri secondo il senso e po-
nendo le proposizioni o le parole che sono richieste: ‘Panama Canalis Companis, New York et London
Vaporis Navi- gazios Companis, Molvas
Epas Oleus, Assam et Calcutta Tis Companis. Un grandissimo numero di
sostantivi, specialmente quelli che
indicano le parti del corpo e dei sensi, le parti e la forma delle cose, possono fungere da aggettivi
mediante una lineetta fra essi e
l’aggettivo che per lo più li precede:
una longa-crus omos un uomo dalle gambe lunghe una curta-crus omos, una curta-visus
omos u.id rubra-capillus puerisî, una
subnigra-carnazios mulieris Il nome proprio si congiunge con l’aggettivo
mediante un nome indicante il genere,
quali omos, urbis, e simili: Socrates,
sapiensa omos i! sapiente Socrate
London, populosa urbis, Columbusf, timida animalis Substantivata Adi.ctivuse Gli aggettivi si
sostantivano in due modi: 1 - quelli che
termino in sa perdono l’a: dives //
ricco equalis /'eguale tristis // friste
II - tulti gli altri perdono l’a finale ed in sua vece prendono us: bonus i/ buono —malus // cattivo poeticus il
poetico pulcrus il bello tenaxus il
tenace verus il vero I Numerali cardinali si sostantivano aggiungendo is
alla voce del numerale cardinale e
spostando l’accento tonico di uno 0 due
posti verso destra. a seconda che il numerale è piano o sdruc- ciolo :
una duois un paio, aliqua decemise alcune decine compluresa duodecimise a/cune dozzine pauca vigintaise poche ventine, multa
centumise molte centinaia una milleis un
migliaio. RR | SINTAXIS Gli aggettivi
sostantivati si adoperano: I - per
qualificare una classe, condizione, specie intera di per: sone sia al singolare che al plurale: dives, pauperus, pulcrusef, fedusef, doctus,
stultus, divese, pauperuse Il - per
indicare un individuo qualsiasi, o una persona ricordata in precedenza. In questo caso possono
funzionare da sostantivi anche gli
aggettivi verbali: avidus; sceleratusef;
tum amentis procedevi in sua ites tum
vocatusef aperivi ostius Ill - per
indicare un concetto astratto: pulcrus
bonus Verus IV - e come pronomi: date mibis pozium alba libris quam
rubrus V - per specificare individui e
linguaggi delle varie nazionalità:
Italianus esseo difficilisa . Ingliscius esseo facilisa Latinulus esseo facilisama , Italianuse et
Inglisciuse 40 — Gli aggettivi se si
trovano nella seconda parte di una
proposizione e si riferiscono ad un nome espresso prece dentemente sia questo di persona o di cosa distinta e
numerabile restano agget- tivi e il
secondo nome resta sottinteso: icamanim
quatuor Ingliscia toracatus et tres Italiana abeo adventatum Ma se gli
aggettivi suddetti si riferiscono a nomi di cose numerabili, come valori, materie, sostanze e
simili, allora si sostan- tivano: acerba fructuse non esseo tam sana quam
maturuse utite solam rubrus antequo
viridis aut violettus Alle volte il nome si pone all’ultimo: in nostra vitas nos incontrao aliqua bona et
aliqua mala personise Gli aggettivi sostantivati seguono tutte le regole
dei sostantivi. ì Relativa Adiectivuse Un aggettivo
relativo vien reso in in italiano coi corri
spondenti pronomi nei vari casi in cui esso è adoperato: Verdi, quisa omos abeo noscetum commovere cum
sua musicas Verdi, uomo il quale Verdi,
cuia omos multa rese esseo dicetum
Verdi, uomo del quale.... Verdi,
quemisa omos go amao Verdi, uomo il quale. Galiteo Galilei, grandisa omos,
cuisa genius nos debeo multa disco-
verise . ...,UQl genio del quale. Il pronome relativo: diventa aggettivo
anche quando precede il nome: electorise eligevi una cifis, quisa cifiss.../ quale capo n È » 0» » Cuia > 3 + + + del quale
capo si = +», Cuisa 3». QI quale
capo , quemisa € , ,... dl quale capo London et New York, ‘quisa ambusf esseo
maximam magna urbise de mundus . .. . «
+ + le quali sono entrambe . SINTAXIS Comparativus Quando si deve formare il
comparativo di un aggettivo o avverbio
eccettuato e di uno regolare riferentisi entrambi allo stesso sostantivo, può derogarsi dalla regola usando
il plus una sola volta dinanzi ad
entrambi i termini: plus bona et
familiarisa quam... plus propim et familiarisam quam. Quando la frase non ha il
secondo termine di para- gone
l'aggettivo precede regolarmente il nome:
una plus dividiosa canzios essevi nunquam auditum nunquam vos invenibo una meliora opportunitas
Ed anche quando il secondo termine di paragone è dato l'aggettivo può precedere il nome: go non nosceo una puerisf plus pulcra quam
vostra neposf Opp. go non noscéo una
plus pulcra puerisîf quam vostra neposî
9 Per dare maggior enfasi alla
frase si può ripetere il plus e il minus
del comparativo interponendovi la congiunzione ef: egrotus fieribam plus et plus pallida . +. +
sempre più pallido x minus et minus . .
+. . Sempremeno ,, feritus fieribam plus
et plus fortisa, aut minus et minus fortisa Quando il secondo termine di
paragone è un verbo questo va sempre
nella forma positiva: bellus essevi plus
longa quam gentis putabam . .. non credeva
51 — Per dar maggiore enfasi alla frase, due comparativi di- pendenti fra loro sia nel senso diretto che
inverso si possono stac- care dal p/us
intromettendo fra le due voci il soggetto e il predicato: plus go esseo indulgensa plus tu fierio
indiligensa minus ,, , Ù minus, , plus go esseo indulgensa minus tu fierio
studiosa opp. plus indulgensa go esseo
minus studiosa tu fierio Quando il
secondo termine di paragone è rappresentato
dal pronome dimostrativo quello, questo pronome può sopprimersi: malusef de illa arboris esseo plus matura
quam de icus Quando il paragone si fa tra due oggetti solamente o fra due gruppi di persone o di cose si deve
usare il comparativo ; se si fa tra più
si deve usare il superlativo: maiora
summas (fra due) ‘maxima summas (di tutte)
plus senexa fratris (di due) maximam senexa fratris (di tutti) Superlativus Il superlativo relativo è
seguito sempre dal de; meno spesso
dall’infri. A Le locuzioni formate: I -
dal superlativo assoluto dell’aggettivo a cui si riferiscono a | guisa di apposizione e col sostantivo al
singolare; Il - o da unus de seguito dal
superlativo relativo e dal sostan- tivo
al plurale; SINTAXIS corrispondono alle locuzioni italiane uno
dei più, una delle più : Tizius,
celebrisama medicus Tizius, unus de
maximam celebrisa medicuse. Al grado superlativo assoluto o relativo
l'aggettivo pre- cede sempre il
sostantivo a cui si riferisce, Anche qui, però, si ap- plicano le regole date ai numeri 29 e 30 di
questa lezione. Exerciziuse I
Corrigete: 1 - Vostra fratris
essebo generalisa consulis in.africa, 2 - Oleus
de epas de molvas esseo utilisa ad aliqua morbuse. 3 - Iua matris, mulieris quemisf go amao valdem, essebam
egrota, sed nunc isf esseo benemam. 4 -
Sermos essevi plus longa quam gentis non putabam. 5 - Tu abeo emetum una utilisa makinas ad
omnise. 6 - Vostta patris esseo valdem
meliora et plus familiarisa quam vostra matris. 7 - Alberto, una de celebrisama medicus, essebam nepos
mea. 8 - Una omos altam docta essevi
eligetum presidentis. Sapiensa Socrates bibevi
cicutas. 10 - Una capillus-rubra puerisf morivi nusterzium. È 1, Il
1 - Pulcrus esseo poetica et poeticus non sempem esseo pulcra. 2 - Mea cognatus abeo vendetum 5 duodecimis
de ovuse. 3 - Aliqua scolas scamnuse
esseo lignea et aliquise esseo ferrea. 4 - Scamnuse de ica scolas esseo rumpeta quio los esseo
fracida. 5 - Assemblis essebam componetum de pauca iuvenisa
dominusef et de multa se- nexa. 6 - Go
abeo rumpetum una vinus ciatus. Go abeo bibetum
duo ciatus de vinus. 8 - Brilliantis de tua uxoris esseo valdem
plus cara quam de meus. 9 - London et
New York, amba quemisa urbise tu
visitavi, esseo duo maximam magna portuse de mundus. Electorise eligevi una
cifis, cuisa cifis los iuravi ceca obedienzias. IH Componete et traducete 10 proposizios. Traduxilos Egregia luvenise, go nosceo multa studentise, quise, quum
esseo incitatum ad stu- dius respondeo:
“ terem esseo sempem tempus! Go studebo paste.
am .,. Et invici studere los preferreo aufugere ex lostra domuse et ludere cum lostra comese, aut perdere lostra
tempus una quicunqua- SINTAXIS 9ì quem. Tumo los cresceo indocta et malem
educata, amussim quio los esseo privata
de illa scienzias, quis ornao mentis et gentilao animus. Sed antim aut postim ica talisa studentise
penitebo amaram, quio tum los, indocta
aom los essebo, non obtinebo aliqua occupazios et tam minus los dabo aliaua pruvis de lostra
sapienzias. Velleo vos facere eziom ao
istuse? No aut si? No. Nunc ke vos abeo
commoditas de studere studete. Studete
nunc ke vostra cerebruse esseo itum tenera; quio quum illuse essebo indurata, tum compellere et
submittere iddiuse ad stu- dius essebo
difficilisama. Promittete mibis ke vos studebo omnise, ke vos non essebo mala, ke vos non perdebo
vostra tempus et mentala facultase in
facere nils. Promittete mibis, ezio vos, quoddis una comes de vostruse abeo promittetum mibis, cuia
uordise go excribeo ikim: “
Professoris, “ lisa uaisa et paterna
consiliuse essebo completum integram +
ab me, quio iddise esseo datum mibis ab un omos, quis summam + prediligeo uelferis de classis de
studentise. Go esseo certa ke, com- “
plendum illuse, go assequibo illa metas, quemis go abeo statuetum mibis consequire. “Go graziasageo leis vivam, Professoris, et
go offerreo libis mea “ omagise. Lisus
R. C., Imitate omnise vostra coinea:
mea iuvenise. Vostrus Sinceram V. M. LEXIOS
Adiectivus La maggior parte degli aggettivi non sono usati come sostantivi in nessun senso speciale, ma
generalmente sono seguiti dal
sostantivo: dextra manus,
sinistera manus, recta lineas, curva lineas Gli aggettivi apta, idonea, utilisa
e simili e contrari vo- gliono l’ad,
quando viene specificato it motivo dell’attitudine : apta ad laboris, idonea ad laboris utilisa ad pronunciazios, nonidonea ad
laboris Quando l'attitudine è espressa da un verbo che segue la preposizione ad, questo va al modo
infinito presente passivo: utilisa ad
essere legetum Gli aggettivi cara, grandisa, prima, ultima, vera, ed altri possono essere usati in un senso avverbiale
unendoli ai sostantivi: in bellus tempus
omnisa rese esseo cara una grandisa
magistes; generalis cadevi prima in certames
vera sapiens loquio paucam SINTAXIS Si può adoperare l'aggettivo invece
dell’avverbio corri spondente quando
questo esprima lo stato del soggetto come appo. sizione: |
I - con molti aggettivi participiali :
is sciensa calumniavi iusf; is callida calumniavi iusf H - con aggettivi e participi che esprimono
lo stato d’animo, quali leta, sobria, trepidansa, ecc. go leta scribevi illa literas; is trepidansa
aperivi ostius 62 — Ma quando si vuole
esprimere la maniera con cui è fatta
un’azione dal soggetto allora si deve usare l’avverbio: is calumniavi iusf sciensam; is calumniavi
iusf callidam Usus de Numeralise Cardinalisa Numeralise I cardinali si usano per segnare gli anni, i
giorni, le ore. L’ultimo anno di un secolo denota il secolo seguente quando è espresso in numeri cardinali; in
tale circostanza per abbre- viazione si
può tralasciare anche la parola mille:
in mille duo centum, opp. in tredecima seculus in duo centum, opp. in mille duo centum, opp.
in tredecima seculus Ed anche per indicare nelle iperboli una
indeterminata quantità sia grande che
piccola: iddis esseo mille annus go non
abeo videtum iusf go dicevi quatuor
uordis ad mea amicus Ordinalisa
Numeralise 66 — Gli ordinali si usano
per indicare la serie di secoli, anni,
giorni, ore; per indicare le parti di un tutto; per la serie nelle
suc cessioni di principi, papi,
ecc. Graduse de Adiectivuse La
comparazione di un aggettivo si può fare:
1°- fra persone o cose diverse:
London esseo maiora quam New York
II - tra proprietà o qualità di una stessa persona o cosa: tu abeo pius vinus quam aquas, tu esseo plus
bona quam pulcra III - fra qualità
diverse in due persone o cose anche diverse:
iddis esseo plus insidiosa vizius quam egriebla virtus. Gli aggettivi
inferiora e superiora vogliono l’ad: tu
esseo inferiora ad tua comese
Shakespeare esseo superiora .ad omnisa Ingliscia poetase SINTAXIS Alle
volte il termine di paragone di un superlativo re- lativo si abbrevia: invece di maximam pulcra infri poemase de
Italia si può dire maximam pulcra
poemas de Italia Il superlativo assoluto non si può usare come comple- mento invece del superlativo relativo: non si può dire umana naturas esseo
perfectama de omnisa naturase ma si deve
dire umana naturas esseo maximam perfecta de omnisa naturase.
Usus de Indefinita Adiectivuse
Una 71 — Corrisponde agli
articoli indeterminativi italiani e si ado
pera nello stesso modo in generale. Alle volte esso traducesi anche per
/o, quando indica carica, condizione,
grado, mestiere, professione, qualità e simili : quum ica puerisf essebo una mulieris vostrus esseo una bona patris matris de ica puerisf essebam una distincta
doctorisf et icusf fieribo una... /o
diventerà lu esseo una calceolarius et
tua soros una sartorisf ica barrakis
olim essebam una monasterius et itum
iddis luccao una... /o sembra vos esseo
una professoris Taranto, una militarisa portus
Hamlet, una tragedias ab Shakespeare Dionisius una tirannus Dante una poetas 73 — Innanzi ad aggettivi corrispondenti ai
nomi astratti ar- bitrio, bontà,
cattiveria, disgrazia, fortuna, generosità, insolenza, mal- vagità, negligenza, sciocchezza, tenerezza,
trascuratezza e simili e quando è
seguito dalla parola casus ed actus de essò può essere tradotto in italiano sia letteralmente, sia
col sostantivo astratto al sin- golare o
al plurale: un arbitraria actus aut
casus, un actus de arbitrius un arbitrio
un insoiensa actus aut casus, una casus de insolenzias un’insolenza 74 — Può essere usato anche invece
dell’aggettivo quisqua, ed allora si
rende in italiano con la preposizione a o 4/0 con l'articolo determinativo seguito dal nome: quantus lucrao vos una dies? isf abeo pagatum digitu:.sc decem liras una
duodecimis 715 — Una non deve essere
confuso coi numerale uno » Uno ,, nl (di
numero) SINTAXIS Soma È usato solamente come partitivo ed
equivale a de/, un poco di, un poco,
ne: date mibis soma panis go davi vobis
soma vinus Se il nome è preso in senso generale allora non si usa: abeo vos bona aquas in vostra urbis ? Il
pronome indefinito corrispondente alle volte traduce il ne, riferentesi a persone: tu diceo ke terem essebam multa mulierise,
sed go non videvi somuse Quanta Tanta Innanzi ad altri aggettivi vanno tradotti con
l'avverbio quam o tam, seguiti
dall’aggettivo, poi dal soggetto e infine dal verbo: quam bona vos esseo! tam bona vos essevi,
ke î Omnisa Tota | Omnisa indica futto
nel senso di ogni, ciascuno : omnisa
operaziose de bankis omnisa membruse de
illa clubis ommnisa dentise esseo alba Tota
indica fuffo nel senso di infero, interamente:
lota vuperazios ivi benem tota membruse esseo rubra tota dentise esseo Ciarminga Naisa Pulcra Ciarminga
indica dello, grazioso, piacevole : una
ciarminga dies una ciarminga puerisf una
ciarminga libris una ciarminga visius
Naisa indica bello come pleonasmo:
is davi mibis mille naisa aurea monetas
Pulcra indica bello come astratto di bellezza: una pulcra mulieris una pulcra equus Raita
Ronga Raita indica adatto, diritto, esatto, giusto, vero, quello che ci vuole, quello che ci deve essere
:. Ronga indica il contrario di
raita: Icus esseo raita linguas per
omnisa populuse vos abeo datum mibis
ronga ciatus raita omos in raita situs In italiano non c'è nessuna parola che traduca
esatta- mente i suddetti due aggettivi.
Con essi più che le precise parole date
come la traduzion: si traduce l’idea dell'essere o no atto, giusto, vero, ecc. 5! a c SINTAXIS Exerciziuse I
Corrigete: Guis esseo illa superiora poetas quam tota mundialisa
poe- tase? 2 - In certames cadevi ultima
generalis. 3 - Erim emevi un naisa canis
et un paiva-avis ciarminga. Vos esseo professoris et | soros vostrus esseo professoris. 5 - Un
pueris studiosa et un pue- rist bona
esseo consolazios de familias. 6 - Minora de Paris esseo Roma, sed maiora de Venezia. 7 - Iddis esseo
odiem un dies ciar- minga. 8 - Vos
videvi multa pueris deambulare et ludere in villas; sed go non videvi somus. 9 - In urbis nostra
terem esseo una bona aquas et uno vinus
optimus. Olim tota derratise costabam pauca ;
- sed nunc ointo bellus costao multa. Essete tu iusta et onesta, et tu
essebo raita omos per essere iudes. 2 -
Pauperuse esseo infelixa, quamobro sepem los invideo divese. 3 - In contris gof videvi multa omose
idonea ad laboris de agrise. 4 - Omnisa
umose abeo duo crus et duo brakius. 5 - Me-
dicus, indocta, non noscevi morbus et egrota mulieris morivi. 6 - Ve- rus, iustus et onestus esseo preziumatum ab
bonuse. Multa mala personise faceo
malumis sciensam. 8 - Matris remorabam amorosa
et trepidansa reditus de sua filius ex bellus. 9 - Non sapete tua dextera manus quoddis faceo sinistera. 10 -
Italianus esseo facilisa ad essere
legetum, sed Kines esseo difficilisa ad essere pronunciatum. HI
Componete et traducete 10 proposizios. Traduxios Violodoratas ab Moschen: Zoologias et Botanicas Violodoratas abeo una subtilisa rizumas et
una nonapparensa, brevisama fustis.
Rizomas portao filusforma, paucam-alba radise et aliqua ramuse, quise conservao se viva quoquo
posti mortis de prin- cipalisa rizomas,
quis durao cirkim uno annus. Brevisama fustis pro- duceo at umus superficies una tui:is de
foliuse, ex cuia axillase sub- tilisa
ramuse nascio, quise reptao supri solus; at lostra noduse iddise abeo una tuftis de foliuse et aliqua radise,
quise dao locus ad for- mazios de nova
parva plantase. Foliuse abeo pediculus longa et sub- tilisa, munita at basis cum stricta stolkis,
et cordisforma aut reni- SINTAXIS sforma laminase cum smerlata margos. Flose
esseo solitaria at summus de:
pedunculuse, quise nascio in axillas de foliuse et esseo ornata versi dimidius cum duo stricta et lanceolata
bracteas. (iddis continuao) LEXIOS Interrogativa
Adiectivuse et Pronomese Il pronome interrogativo cuius quando è seguito
dal nome della cosa posseduta passa
immediatamente innanzi al nome e diventa
aggettivo: per cuia beneficius? a
beneficio di chi? Quando il nome è accompagnato da un aggettivo dimo. strativo la costruzione è la stessa come
sopra, ma l’aggettivo dimo- strativo
diventa pronome: cuia libris esseo
illus? di chi è quel libro ? Quando il nome è acconnpagnato anche da un
aggettivo qualificativo allora possiamo
avere due costruzioni: I - o con la
sopraccennata: cuia pulcra domus esseo
istus ? Il - o ricorrendo ad una
perifrasi e usando il verbo pertinere:
cuis ista pulcra domus pertineo ? Quando il pronome cuius è unito al
nome della cosa posseduta, la frase si
rende con una locuzione ellittica a seconda
dei tempi, seguita da una frase specificativa ed estensiva
principiante col pronome che: cuius domus voleo vos vendere? di chi è la
casa che volete vendere ? cuius equus
essevi uretum? di dii era il cavallo che si bruciò ? cuius areoplanus essebo premiatum? di chi
sarà l’areoplano che...? Nelle frasi enfatiche il pronome ques diventa
aggettivo: quesa pazienzias! quesa
tempuse! Ma se il sostantivo è al numero singolare ed indica per sona o cosa numerabile, allora si fa
precedere dall’aggettivo urna, e il
pronome non diventa aggettivo:
ques una grandisa mulieris! ques una fortunata dies] Il pronome quoddis
spesso si rende in italiano con he,
equivalente a cosa, dhe cosa: in
quoddis consisteo felicitas ? I pronomi quis? e quoddis? quando sono preceduti
da una preposizione possono essere
staccati da essa, e la preposizione va
all’ultimo. In questo caso la soppressione del pronome è impos sibile :
, quemis prendeo vos me per? quoddis esseo go accusatum de? I detti pronomi possono trovarsi anche in
frasi né in terrogative dirette né
indirette, come in identiche locuzioni italiane, ed allora mantengono lo stesso significato: go non sapeo quis construevi ica
dirigibilis tu sapeo quemis isf
nubebo is non sapebam quoddis isf
intendebam facere SINTAXIS Il pronome
qualis? spesso in italiano si rende col pro-
nome chi? qualisf de illa
puerisef csseo vostra soros? Usus de
Possessiva Adiectivuse et Pronomzese Gli
aggettivi possessivi non si ripetono innanzi a sostan- tivi che si susseguono nella stessa
frase: mea patris, matris, sorose cet
fratrise esseo. I nomi delle parti del corpo, del vestito, delle facoltà intellettuali, di tutte le cose appartenenti
alla persona o che si riferi- scono ad
essa, delle parti componenti un tutto, se vengono riferiti alla persona o al tutto a cui appartengono
ricevono l’aggettivo pos. sessivo. E ciò si fa costantemente. In italiano gli
aggettivi spesso non vengono espressi, o
in loro vece trovasi l’articolo determinativo: mea medicus precavi me detegere mea
pecttis prendete vostra supellese et
laborate ‘go abeo invenitum vostra
orologius tua soros esseo egrota in mea
peras in tua manus Lisa, Listra,
Lisus, Listrus Si usano allorchè per rispetto si parla in terza persona: lisa consilius essebo completum ab me qualisa consiliuse essebo completum ?
Lisuse listra uordise esseo
valdempungensa "d qualisa uordise
esseo pungensa? Listrusc Sua, Lostra,
Suus, Lostrus Si usano quando le cose appartengono al soggetto prin- cipale della medesima proposizione, sia
questo rappresentato da per- sone,
animali e cose: is vendevi sua
libris is perdevi collase de sua amicuse
et eziom suuse los amao sorose de lostra
amicuse et eziom lostruse bovis esseo
ligatum at sua presepes tua patris esseo
cara mibis per sua merituse I medesimi si usano anche quando non si
riferiscono al soggetto della medesima
proposizione, sempre però se il senso della
frase lo permetta e non si generi confusione: pueris arripevi avis in sua nidus è “ avise in Jostra niduse a ti x 5 avis in lostra nidus SINTAXIS Fia,
Losa, Eius, Losus Si usano quando il
possessivo si riferisce a persone
diverse dal soggetto principale della medesima proposizione: is videvi sua amicus in eia automobilis in qualisa automobilis essebam sua amicus? in
eius los videvi lostra amicuse in losa
automobilis in qualisa automobilis
essebam lostra amicuse? in losus isf
complevi. eia ordinaziose lost complevi losa ordinaziose is amao tua patris per eia merituse Iddisa, Iddistra, Iddisus, Iddistrus Si
usano quando il possessivo si riferisce ad animali o cose diverse dal soggetto principale della
medesima proposizione: bovise videvi
ovisef in iddistra septus in qualisa
septus essebam ovisef? in lostrus in
qualisa septus videvi bovise ovisef ? in iddistrus bovise videvi ovisef in lostra septus in qualisa septus videvi bovise ovisef? in
lostrus Alle volte in italiano non si possono rendere le espres- sioni possessive latinule con precisione. I
due seguenti esempi hanno due
significati differenti: vulpes arripevi
ekinus in sua scrobis vulpes arripevi
ekinus in iddisa scrobis Entrambi gli
animali hanno tane; ma la prima frase ci spiega che il riccio trovavasi nella propria tana. Queste
distinzioni si devono fare quando i soggetti
sono di terza persona e compresi nella stessa proposizione, poichè nelle proposizioni indipendenti è molto
facile. vedere quale aggettivo o pronome
si deve usare: go nosceo ius benem et
admirao sua ingenius ma si deve
dire tua patris nosceo Tizio benem et
admirao eia ingenius perchè l’ingegno è
di Tizio. Tutti gli aggettivi possessivi spesso vengono resi con le particelle pronominali mi, fi, si, gli,
ci, vi, me, te, se, ce, ne, ve. In tal
caso la costruzione della frase italiana viene un po’ alterata: ponete vostra calceuse mettetevi le
scarpe icus extolleo mea spiritus ciò mi
solleva lo IRIETO ” ” tua ” ” ti ” ”
” etc. ecc. Yorkson, grandisa generalis! Omnise onorao
sua ingenius et nomes | Tutti ne onorano
l’ingegno e il nome Il sostantivo indicante la proprietà posseduta da più individui contemporaneamente va al plurale e
non al singolare: inimicuse vertevi
lostra sciuldrise los prendevi lostra
pileuse et ivi nos rumpevi nostra
nasuse SINTAXIS I pronomi possessivi
non si possono usare mai da soli e
sottintendere il sostantivo che indica la cosa di cui si parla se questa cosa non è stata ancora espressa nella
proposizione precedente. Si deve perciò
dire: kernellis facevi abdere sua
soldatuse infri alta itincuse Î
suoi mea parentes velleo me sempem
propim Î miei ilia benefactoris legavi tota sua proprietas
ad pauperuse il suo I sostantivi che in
italiano sono più spesso sottintesi ed
usati in-questo senso sono: azioni, compagni, denari, disgrazie, genitori, parenti, parte, patrimonio,
percosse, territorio, usanze, ecc. Quando si vogliono indicare cose della
stessa specie ma appartenenti a persone
diverse la prima voce possessiva deve
essere l’aggettivale e la seconda la pronominale: tu agnosceo tua merituse et meuse i tuol e | miei meriti 108 — Le voci possessive non sono precedute
dagli aggettivi dimostrativi,
indefiniti, numerali e quantitativi; quindi le espressioni latinule composte 1 - dall’aggettivo qualificativo seguito dal
nome, poi la preposi- zione de e poi il
pronome possessivo al plurale, come: ica
libris de meuse tres soros de tuuse
aliqua amicuse de meuse multa defectuse de nostruse opp. II - quando è possibile e quando la
frase non sia preceduta da aggettivi
dimostrativi, dall’aggettivo qualificativo trasformato in pronome, poi ia preposizione de e poi l’aggettivo
possessivo seguito dal nome al plurale,
come: aliquise de mea amicuse; tres de
tua sorose; multuse de nostra amicuse
vanno rese in italiano con questo
mio libro tre sorelle tue alcuni amici
miei molti difetti nostri Il primo dei suddetti due modi è applicabile
sempre, mentre il secondo è applicabile
solamente quando non venga alterato il
senso della frase originale. Si noti
infatti il diverso senso in frasi come le seguenti: mea fratris abeo vendetum quatuor pulcra
equus de suuse e mea fratris abeo vendetum quatuor de sua
pulcra equuse auctoris publicavi tres
nova comedias de suuse e auctoris publicavi tres de sua nova
comediase 110 — Per dare maggior forza
alla frase, agli aggettivi si ag- giunge
l’aggettivo ona nello stesso senso: dell'italiano proprio; ai pro- nomi si affigge il suffisso fes e fesf: mea ona canis mea ona ile cuia canis esseo icus? meustes ;
meustesf SINTAXIS La voce possessiva italiana proprio
corrisponde alle varie voci aggettivali
possessive : omnis debeo vivere cum suus go, tu, is ) ( mea, tua, sua ) nos, vos, los ) ( nostra, vostra, lostra
) ho, hai, ha, abbiamo, avete, hanno
vissuto con le proprie sostanze. abeo
vivetum cum substanziase
Exerciziuse I Corrigete:
1 - Ques dicebo patris vostrus quum vos redibo domus? 2 - Mea patris, mea matris, mea soros, tnea fratris
et go nunc esseo sex. 3 - Isf amao fua
matris per sua merituse. 4 - Quis prendebam vius me per? 5 - Cuia equus essevi vendetum 15000 lirase?
6 - Mea matris no- sceo tua soros benem
et admirao ius per sua ingenius. 7 - Go abeo
duo parva-librise in peras. 8 - Quis de illa librise essco vostra? 9 - Cuisa ista pulcra caveas pertinebam ? 10
- Ques tempuse los esseo odiem |! Omnisa
parentes amao lostra filiuse sed non omnisa filiuse amao lostra parentes. 2 - Ques una deliciosa
canzios! 3 - Quoddis dicebo tua patris
quandom is noscebo ke tu abeo cadetum ? 4 - Per
cuia beneficius essevi spectaculus de erivespim datum? 5 - Per be- neficius forsitam de ica comitatus de Rubra
Crucis? 6 - Miles abevi feritum sua
cruse et brakiuse in bellus. 7 - Go abeo videtum tres
mis; qualisf de liusf esseo tua soros? 8 - Mea patris, matris, tua fratris et soros abeo itum Roma. 9 - Cuis
pertineo ica pulcra virida- rius? Mibis.
10 - Cuius.illa graziosa parva-avis vos abebam in illa caveas? Meustesf. Ill
Componete et traducete 10 proposizios.
IV Violodoratas (finis) Calis abeo quinque oblonga sepaljus, quise
esseo levisam ine- qualisa, longinquata
versi lous in una libera parva-laminas et spurca viridisa colorata. Corollas abeo quinque
inequalisa petalus, plus longa quam
sepaluse, duo verteta versi altus et tres versi lous; inferiora | petalus, maiora et ovata inversam, abeo basis
longinquata soeso iddis promineo ex
calis calcasformam; cummo duo vicina petalus
esseo elliptica, equalisa infri iddiuse et munita cum una parva-pul- vinus de piluse; duo superiora petalus esseo
elliptica, equalisa infri iddiuse et
smuta. Androceus constao de quinque stames coniungeta in una tubus, quis claudeo gineceus. Ex
dorsus de duo inferiora stames duo
longinquazios abio, quise penetrao intri calcas de corollas; SINTAXIS i
anterise terminao cum un orengia parva-laminas. Gineceus abeo ovarius superna, monolocularisa, conica;
stilus esseo subtilisa et stigmas
plicata dorsum. Fructus esseo un ovata cassulis, quis, quandom esseo matura, esseo dividetum in tres frustus
aut valvas. Fructuse esseo producetum ab
parva flose, quise extricao se posti ebovim de-
scribetum apparensa flose, quis: non perficeo fructus. Violodoratase esseo frequensa sub cespise, infri
sepese et in ne- muse; iddise esseo
coletum eziom in viridariuse. Iddise
floresceo ex lanuarius aut Februarius
usqui Aprilis, LEXIOS Personalisa
Pronomese I pronomi personali soggettivi precedono sempre il verbo; quelli di complemento lo seguono. I
detti pronomi sono posposti al verbo: I
- nell'imperativo; II - nelle interrogazioni; Ill - nei casi in cui si vuol dare maggiore enfasi reiterando la
frase: esseo go quis sono io che facevi
go iddius quio. I medesimi pronomi sono soppressi dinanzi a verbi che si susseguono nella stessa frase, o nello
stesso eno o nello stesso modo, o se sono uniti da congiunzioni: is manducao, bibeo et dormio solam In una
proposizione secondaria se il pronome comple-
mento si riferisce al soggetto della proposizione principale viene
tra- dotto con se, corrispondente
all’italiano lui, lei, loro: in tutti gli altri
casi si adoperano le forme complementari di /s : mea amicus precavi tua patris cogitare per
se (mea amicus) mea amicus precavi ifua
patris cogitare per ius (tua patris) A complemento dei numeri 4 e 5, pag. 81,
dobbiamo far notare che la costruzione
speciale della soppressione dell’ad non
si deve fare quando il complemento oggetto è rappresentato da un © pronome personale: -
rai go mittevi iddius ad mea
soros e non go mittevi mea soros iddius Le varie voci pronominali da noi
studiate, a seconda del genere e del
numero dei nomi e delle persone a cui si riferiscono vanno tradotte colle particelle pronominali
me, mi, te, ti, ce, ci, ve, vi, lo, la,
gli, li, le, ne. L’avverbio sfc quando è retto da uno dei verbi audirc, cogitare, credere, facere, imaginare, putare,
repetere, supponere e si- mili; o quando
si riferisce ad un aggettivo o ad una locuzione che richiama alla mente una qualità indicata in
precedenza va tradotto con la particella
italiana /0: Non abetam go dicetum
vobis sic antim? Vostra filius esseo
egrota et vosf luccao sic plus quam isf Alle volte non è espresso il sic nella
frase latinula ed allora in italiano si
rende con /o come riempitivo: go
putabam: vos esserem professorise, quio vos luccao esseo omnisa membruse de ica clubis Italiana
? Los esseo. Il segno f si omette per eufonia o nei pronomi soggetto o nei complementi tutte le volte che trovasi
vicino ad un altro pro: nome pure con lo
stesso segno. E ciò avviene principalmente:
I - nei riflessivi; dovendosi dire
tuf lavao te nosf lavao nius opp.
tu lavao tef nos lavao niusf Il - nelle
concordanze col pronome metis: dovendosi dire
gof metis nosf metise Opp. go metisf nos metiset Quando il metis si
stacca dal soggetto, il segno f si può
omettere quando non generi confusione:
posso dire: tuf facevi iddius metis; isf occidevi ius metisf ma non posso dire: isf occidevi ius metis,
perchè qui il metis si rl- ferisce ad
i_s che è maschile, e vorrebbe dire ella uccise lui stesso. Per dare maggior
forza al discorso si adopera il pro-
nome metis nell’identico senso dell’italiano proprio, stesso; il
quale segue i nomi ed i pronomi che
vuole rinforzare: regis metis; go
metis; is metis; tuf metis; tu metisf. Alla seconda persona singolare e plurale
dell’imperativo va subito dopo il verbo:
| ite metis; ite metisf; ite metise; ite
metisef . Masetrouvasi anche il
complemento oggetto il pronome va
all’ultimo: facete iddius tu metisf Se il soggetto della proposizione è un
pronome per- sonale, il metis può anche
essere messo all’ultimo, purchè la nuova
costruzione non cambi il senso della frase: go facevi ica rese metis; isf amavi ius
metisf ma devo dire: los metise
auxiliavi lostrta inimicuse, perchè se si di-
cesse: los auxiliavi lostra inimicuse metise la frase vorrebbe
dire: aiutarono i loro nemici stessi. Le
espressioni go metis, tu metis ecc. vanno tradotte anche con da me stesso, da te stesso, ecc.
adoperate in italiano nel senso di io
stesso, tu stesso, ecc. go facevi
iddius metis; tuf facevi iddius metis
losf facevi iddius metise 127 —
Preceduti da preposizioni i pronomi personali vanno in accusativo. Relativa Pronomes Preceduto da preposizioni
il PEORARIE relativo va in accusativo. Il
pronome relativo può essere omesso quando è com- plemento oggetto del verbo che lo segue:
| puerisf go amabam; domus vos emevi;
equuse vos vendevi 130 — L’omissione
può farsi anche quando il relativo segue
un superlativo: losf esseo maximam pulcra puerisef go unquam videvi SINTAXIS Ma l’omissione non si deve
fare: I - quando il relativo non segue
immediatamente il nome a cui si
riferisce; II - quando la proposizione relativa
esprime una circostanza estensibile al
soggetto della proposizione principale:
‘vostra literas cirki Dom S. & T., quemis go abeo recipetum
icamanim... iddis essevi una stranea
circumstanzias, quemis go non possevi imaginare Se il pronome relativo è retto
da una preposizione si può: I - o
togliere la preposizione davanti al pronome e trasportarla all’ultimo dopo il predicato espresso: beibisf, quemisf tuf emevi ica toise per,
esseo moritum II - oppure eliminare
addirittura il pronome e trasportare la pre-
posizione dove si è già detto:
beibisf, tuf emevi ica toise per, esseo moritum Quando il pronome quis
serve da personale antecedente e da
relativo conseguente, si sdoppia in due pronomi, uno che fa da complemento e l’altro che fa da soggetto
della proposizione che segue. Si hanno
tre casi: I - entrambi i pronomi al nominativo:
Is, quis abeo salutatum nius, esseo mea fratris. II - entrambi all’accusativo: nos defendeo iusf, quemisf vos accusao. un
pronome al nominativo, l’altro all’accusativo:
nos debeo eterna gratitiudis ad lius, quise instruevi nius abeo vos obliviscitum ius, quis lenivi vostra
dolorise ? Usus de Pronomese Personalisa Pronomese Nelle esclamazioni si
usano i pronomi soggetto: felixa go;
felixa tu 135 — Il pronome di prima
persona piurale viene adoperato in-vece
del singolare dai sovrani, dai magistrati e dagli scrittori in senso maiestativo. fl pronome fu si usa
parlando fra colleghi, o con in- fe.iori
di dignità, o ad animali, o ad esseri sacri. Il pronome di seconda persona
plurale si usa sovente invece del
singolare quando si parla o si scrive ad una sola persona. Il pronome di terza
persona singolare e plurale /eis e lelse
si usa invece del pronome di seconda quando si parla o si scrive ad una, persona di riguardo. Il
pronome iddis si usa: I - riferito ad
animali, astri, cose astratte, oggetti, piante, a tutto ciò che non sia persona o ente
ragionevole. II - per reggere i verbi
unipersonali, come refertare, ‘ecc. III
- per reggere i verbi che hanno per soggetto o l'infinito di un altro verbo che li segue, o una proposizione
unita ai detti verbi per mezzo delle
congiunzioni: iddis esseo benem essere
preparatum iddis luccabam ke condiziose
de egrota omos esserem gravisa SINTAXIS
nelle espressioni: aom io iddis? Iddis io optimam, e simili, corrispondenti alle italiane: Come la va? La
va benissimo. V - per tradurre le
particelle ci, vi, lo, quando queste sono usate
rispettivamente per a ciò, a questa cosa, a questo fatto: Casus esseo advantagiosa, go cogitabo
iddibis ...ci penserò vos odisseo me,
go nosceo iddius ...lo so. VI - per
tradurre la particetla ne, quando significa con esso, con essi, per esso, per essi: go legevi vostra
laborise et essevi satisfa- cetum cum
iddiuse; terem essebam flose in magna quaatitas; viridarius essebam exornatum cum iddiuse. Dopo le
preposizioni si usano i pronomi oggettivi.
Demonstrativa Adiectivuse et Pronomese /ca, Icus si usano per le persone o cose
vicine a chi parla e a chi ascolta:
qualisa libris esseo parva? icus. J/sta, Istus si usano per le persone o cose
vicine a chi ascolta e lontane da chi
parla: qualisa libris esseo parva? istus. Ylla. Illus si usano per le persone o
cose lontane da chi parla e da chi
ascolta: qualisa libris esseo parva? illus.Nelle frasi, siano o no comparative,
in cui il dimostra- tivo quello, spesso
seguito dal de, accenna ad un sostantivo prece-
dente, la traduzione si può omettere:
tua buckes esseo maiora quam de tua fratris nulla auxilius essevi mibis plus utilisa quam
de mea patris Nes Usasi riferito sempre a nomi comuni od
astratti, mai ad esseri animati e si
accorda in numero e genere: abeo tu nes?
re hai? go abeo soma nes ne lho un poco
abco tu amigdalusef? go non abeo nesef; nos abeo uno Kg nes. go sapeo nils nes abeo vos baculuse? nos non
abeo nese Indefinita Adiectivuse et
Pronomese 146 — Quidama, Una,
Quidamus, Unus, si usano par indicare
persona o cosa indefinita, che non si conosce, presa in senso generico. Nulla
è aggettivo ed usasi per le persone e per le cose. Nullus è pronome ed usasi per animali e
cose Nemos è pronome ed usasi solamente
per le persone. /dema, idemus equivalgono a medesimo, stesso, quando questa parola sfesso può essere usata nel
senso di medesimo: idema res /a medesima
cosa, la stessa cosa Jpsa e Ipsus equivalgono a sfesso, nel senso che è la stessa persona o cosa che compie due o più
azioni diverse: regis ordinavi bellus et
ipsa regis vincevi iddius ipsa personis
vincevi duo argentea numismas Exerciziuse
Corrigete: | 1 - Metis regis ivi
bellus; et quio non velleo vos ire vius?
2 - Go putabam vosf esserem doctoris quio vos luccao iddiusf. 3 - Go nosceo multa personis, sed nullus
esseo amicus meus. 4 - Non abebam 7
cerasusef vos in manus? N), go abebam 5 solam nes. Vostrus telegrammis cirki mea propos, nos abeo
recipetum ica- manim, abeo essetum
regularisam transmittetum. 6 - Non abebam
imaginatum nos iddius erim? 7 - Tua sorosf abeo adventatum; id- disf luccao multam contenta de eia travelis.
8 - Felixa te if tu abeo vincetum illa
dives premius! 9 - Vos debeo gratitiudis eterna cuis benefaceo vos. 10 - Lavao tef tuf quisqua
manes? Si.
Il i j 1 - Ica libris esseo
modernama. 2 - Ubim abeo vos emetum ista
ciarminga canulus ? 3 - Vostra soros abhco illa pulcra libris cuius
vos . loquivi mibis erim. 4 - Abite tu
cram, m:2 filius, et scribete tu mibis
subitom., 5 - Tu cantao una ciarminga canzios et go auscultao te cum plesciuris. 6 - ls esseo una scienziata
omos; omnise diceo sic.Nos metise adiutavi ius complere illa difficilisa
enterpris. 8 - Vostra natalisa urbis quemisf tam vos amao, esseo
Roma. 9 - Abeo vos co- gitatum ad mea
propos? Go cogitabo iddibis cram. 10 - Puerisef
quemisef isf amabam essebam valdem docta. Componete et traducete 10
proposiz os. Silvatica Felec ab Guelfo
Cavanna: Zootogias Silvatica feles
abeo capus rotunditansa, membruse pozium crassa
et posteriora illuse plus extricata; caudas tam* longa quam dimidia truncus. Tota corpus cum sua feciurise et per
sua flexuosa moziose monstrao robus et
agilitas simulim. Iddis esseo una nocturna animalis; sua oculuse, magna et verteta poruordim abeo
iris flava aut cinerea- paucam-viridisa.
Pupillas tam plus dilatao se rotundam quam plus
lus esseo inopsa tumo colligere plus nes; iddis restringeo se et
fierio verticalisa-elliptica et eziom
linearisa quandom lus esseo viva tumo
colligere minus nes et evitare visus essere ocustringetum. Auricula- risa
papiliose, lata et directa, iatus verteta poruordim, valdem mobilisa posseo essere vertetum ad diversa direxiose
per colligere quoquo maximam levisa rumose. Supri superiora labrus esseo longa
setase aut mostescise, tactila organuse
sensibilisa ad omnisa oscillazios de aeris,
quise esseo de magna subsidius ad animalis quandom iddis tendeo insidies ad sua predas in obscuritas. (Iddis continuao) LEXIOS e ld
Verbus I verbi non possono essere usati col soggetto sottin teso, ma devono essere sempre preceduti dal
soggetto espresso. Il soggetto può essere: un nome, un pronome,
un infi: nito, una intera proposizione,
o un complesso di proposizioni. Quando ci sono le congiunzioni che uniscono:
due azioni eseguite dallo stesso
soggetto nel medesimo tempo non si
ripete il soggetto innanzi alla voce verbale: go redivi domus, aperivi armarius et
invenivi mea rivolvris I verbi possono essere transitivi ed intransitivi. Molti
verbi possono essere contemporaneamente tran-
sitivi ed intransitivi, quali: draunare, coquere, desertare, fallire,
con- valescere, transire, resuscitare,
siccare, terminare, variare, obedire,
effugere, ecc. Quando i suddetti verbi indicano azione
semplicemente accidentale allora sono
intransitivi. Se -poi esprimono azione dipen-
dente da proposito deliberato volontario allora diventano transitivi
e riflessivi.I verbi transitivi possono
farsi passivi e riflessivi. Non tuttii verbi riflessivi italiani sono tali
anche in latinulo. Si rendono con la
forma riflessiva ia italiano i seguenti verbi:
abstinere astenersi, adrepete arrampicarsi, colloquire abboccarsi, penitere pentirsi, persivere accorgersi,
querire /agnarsi, surrendere arrendersi,
ecc. Sono anche riflessivi in italiano ma non in latinulo quei verbi che non esprimono un’azione fatta
dal soggetto su sè stesso come potrebbe
farla su altri, quali: egrotare amma/arsi, evigilare sve. gliarsi, irascire adirarsi, meminiscere
ricordarsi, pdtire impadronirsi, pudere
vergognarsi, recubare coricarsi, retairare ritirarsi, uonderare meravigliarsi. Alcuni verbi intransitivi
possono reggere il complemento oggetto
di un nome della loro medesima radice o di significato analogo: cenare cenas, certare certames, currere
cursis, currere stadius, do- lere
doloris, dormire somnius, duellare duellus, gaudere gaudius, lurare iusiurandus, /udere ludus, nunziare
nunzius, prandere prandius pugnare
pugnas. La costruzione normale della frase è quella diretta, cioè al primo posto il soggetto, al secondo
il verbo, al terzo il pre dicato, e poi
i complementi. Se il complemento è quello oggetto, questo va subito dopo la voce verbale. SINTAXIS
L'uso dei modi e dei tempi è per la maggior parte simile a quello di tutte le lingue
moderne. e Usus de Moduse Infinitus È il modo che esprime l’idea
generale del verbo e in modo
indeterminato l’azione e il verbo.Si adopera come soggetto e come oggetto. Quando
i verbi indicano idee astratte o generali in
italiano sono preceduti dall’articolo / o /o: errare esseo umana;
omnise desiderao vivere felixa; facere
nils esseo melium quam facere malem;
legere et scribere esseo necessaria ad omnise. L’infinito presente si
può sostantivare aggiungendo /s alla
voce verbale se l’azione è fatta da persona maschile; ed aggiun- gendo isf se l’azione è fatta da persona
femminile: facereis il fare, facereisf
il fare (se è donna) 166 — All’infinito
passato l’'/s e l’isf si aggiungono alla seconda voice verbale, cioè al participio
passato: abere facetumis /’aver fatto,
abere facetumisf /’aver fatto L’accento tonico resti invariato, e le parole
diventano sdru:ciole per conseguenza. In
modo ellittico viene usato: I - nelle
espressioni di maraviglia, sdegno e simili effetti morali; ed allora è preceduto dalle voci pronominali
al caso accusativo: me facere icusl te
non ire illikim| II - dopo aom, ques,
quom, ubim: aom facere? ques facere?
ubim essere? quom ire? III -
nelle risoluzioni ferme e recise: pozium morire quam furare IV - nell’infinito storico per dar vivezza
di colorito al succedersi dei fatti. Nello
stile elevato può costruirsi con le preposizioni. In dipendenza dei verbi
indicanti intenzione, opinione,
pensiero, permesso, proibizione, r.soluzione, timore e simili può
essere preceduto spesso dalla
preposizione de: go intendeo abire, oppure
de abire; go putao facere benem, opp. de facere benem; go cogitao ire Opp. de ire. Le proposizioni attive o
passive precedute dalla con- giunzione
Xe al modo indicativo o congiuntivo e col soggetto espresso possono essere cambiate in proposizioni
implicite coll’infinito attivo o
sopprimendo il ke: go affirmao ke omnisa lese abeo essetum facetum cum iusta criterius opp. go affirmao omnisa
lese abere essetum facetum cum iusta
criterius; go timeo ke vos non possebo vincere illa straifis Opp. go timeo vos non possere vincere illa
straifis. Indicativus È il modo dell’affermare, del riconoscere, della
realtà, poichè enuncia un fatto come
cerlo ed assoluto. Fa 216.75 SINTAXIS Si
usa nelle proposizioni condizionali quando queste si presentano come un’affermazione: if Deus
existeo Is esseo eterna. I pronomi quivis e quicunquus, l'aggettivo
quicunqua e gli avverbi ubicunquertr e
quocunquem, quando trovansi nel di-
scorso diretto vogliono l’indicativo: quivis vos esseo; quicunqua
axios vos faceo; ubicunquem vos essco;
quocunquem vos io. Coniunctivus È il
modo della concessione, del desiderio, dell’esorta- zione, dell’incertezza, del pentimento, della
possibilità, del rammarico, della
supposizione. Esprime un’azione soltanto come possibile e per lo più ha luogo nelle proposizioni dipendenti
e subordinate. Le congiunzioni che vogliono il congiuntivo sono: le alternative: sivo ...sivo; aut ...aut;
num ...aut. le comparative: aom if;
quaso; tamquamso; veluto le
condizionali: if; modo le concessive:
tutte, eccetto quidemo le finali:
tutte. Condizionalis Esprime azione
dipendente da una circostanza e da una
condizione espressa o sottintesa in modo incerto e condizionato. Si usa
nelle preghiere, nelle interrogazioni per dimo-
strare sottomissione; e’ per indicare un fatto come un detto o un pensiero o un’opinione altrui. Im perativus Li È il modo del comando, del divieto, del
consiglio, della preghiera. A rendere
meno dura l’espressione del comando si
adoperano obsecrom, orom, quesom. Qualsiasi voce dell’imperativo vuole
subito dopo il sog- getto; ma la voce
senza soggetto usasi sempre per la seconda per- © sona plurale ed anche per la seconda
singolare quando si da del voi: facete
fate, ibote anderete, non facete non fate, non ibote Se alla voce imperativa
segue un altro pronome rife- rentesi
alla persona il soggetto si omette: facete ducere te ab me; non facete ducere te ab ius. L’imperativo si
usa per tradurre tutte le voci di comando,
anche quando il soggetto di terza persona singolare o plurale è un sostantivo con o senza altre parole
qualificative ed anche quando in altre
lingue si adopera il congiuntivo: parate sceffris automobilis; appronti lo chaffeur l'automobile. i Quando alla voce imperativa segue una
proposizione secondaria, questa prende
al principio la congiunzione ke: scite nostra SINTAXIS bona amicusf ke nosf
abeo adventatum; sappia la nostra buona amica
che not siamo arrivate; essete maledicetum culpabilis sia maledetto Il colpevole, chi ci colpa. L’imperativo
futuro si usa per ordinare o prescrivere
sia le azioni da compiersi non all’istante in cui si parla, ma nel
futuro; sia un precetto da seguirsi
costantemente o abitualmente.
Exerciziuse Corrigete : Ambulabam
in viridarfus cum mea soros. 2 - Go ambulabam
in plateas, go nanciscivi un amicus meus et go invitavi iddius
venire cum ine. 3 - Embassadoris de
Potenziase liguata colloquivi se at Paris.
4 - Inimicuse surrendevi se posti nisuse desperata. 5 - Galluse
evi- gilao se at soloriens. 6 - Nos
omnise affirmabam ke infelixa omos abere
dicetum veritas. Quicunqua res tu
diceiam aut faceiam per me essebo sempem
benem facetum aut benem dicetum. 8 - Sivo tu abio, sivo tu remaneo gof sequibo sempem et
ubicunquem te. 9 - Directoris ordinavi:
iiam scolarise ad domus. 10 - Matris ordinavi filiuse sua: cram vos non ibo ad scolas quio debebote vos
remanere at domus. 1 - Natare, equitare
et sketisare esseo utilisama exerciziuse de
gimnastica. 2 - Mea infelixa consobrinus Carlo draunavi miseram in una naufragius. 3 - Non possendum sustinere
plus longam sua mo ralisa dolorise is
draunavi se. 4 - Posti gravisa adversucas accidetum mibis go recubavi tairdama et dormivi un
agitata somnus. 5 - Man. ducare esseo
necessaria ad omos; sed is debeo manducare per vivere non vivere per manducare. Ques facere? Ire
forsitam illikim? Nos putabam de facere
benem in mutare senexa abitazios posti
gravisa morbus quemis mea soros abebam sufferretum. 8 - Nos es- severim felixama if nos posserem videre te
trimmatum cum argerftea numismas. 9 -
Abite tu subitom, obsecrom. 10 - Professoris dicevi ad sua discipuluse: cram discebote nova
lexios et legebote attentam enarrazios
explanatum ab me. Componete et traducete 10 proposizios. Silvatica Feles
(continuazios) Dentiseries esseo
completa: incisiva dentise esseo parva; caninuse, longa, curva et acuta, esseo bona prensios
armase; molarisa den- tise, cuspisata et
insecansa, actao infri iddiuse ao bledise de una SINTAXIS f
forficis; duo infri iddiuse in quisqua maxillas plus crassa quam al teruse et vocalum ferina dentise, prodesseo
cum caninuse avellere et dilaniare
carose. Anteriora poise abeo 5 digitus; posterioruse 4, omnise armata cum fortisa recurva unguise, vocatum
falculise. Quise, simulim cum ultima
falangise ad quemise iddise esseo attaccata, posseo essere retraetum quum animalis esseo restisim, et,
sic protegetum, iddise posseo non essere
obtundetum. Animalis stendeo iddiuse per
adrepere aut per offendere aut per
defendere se. At pulpastris de digituse supri
quemise Feles ambulao, et eziom at plantase, pellis et subiceta
arvinas formao aliqua elastica
parva-pulvinuse, quise reddeo incessus de ica
feras mollisansa et silenziosa; sic iddis posseo appropinquare non videtum sua victimase in nocturna quies.
Feles esseo vocatum digi- tigrada.
(Iddis continuao) LEXIOS Usus de Moduse
(Finis) Gerundius È il modo che indica
il momento in cui si compie un’azione;
quando si faceva, o il mezzo di farla. Oltre che col gerundio italiano esso si
può tradurre anche con le espressioni
verbali precedute dalle congiunzioni co/ e da:
.facendum icus, vos... facendo ciò vol, col far ciò voi... go non abeo alterus facendum non ho altro da
fare istus non esseo libris legendum
cotesto non è libro da leggersi istuse
non esseo librise legendum cofesti non sono libri da leggersi Nelle frasi
consecutive si ripete: nos non abebam
alterus facendum quam indum Quando si vuole indicare un dovere di circostanza
il gerundio si adopera molto col verbo
abere nei significati essere da, avere
a, dover fare una cosa, toccare a, spettare a; e le voci verbali vengono coniugate personalmente: nunc go abeo
scribendum adesso tocca a me scrivere,
opp. adesso devo scrivere io, opp. adesso ho
da scrivere io. 190 — Il
gerundio può essere anche aggettivo e allora termina in nda; può essere anche sostantivato e
allora termina in ndus: scolastica
legenda pensus esseo valdem plus facilisa quam scribendus il compito scolastico da leggere è molto più
facile di quello da scriversi. Il
gerundio posposto al verbo ire corrisponde alle espres: sioni italiane andare a... seguite dal nome
dello sport o seguite dal gerundio:
| ire venandum andare a caccia, opp.
andare cacciando irè piscandum andare
alla pesca, opp. andare pescando Il gerundio del verbo ire, preceduto
dall’ausiliare essere 4 uo 0.1
vin SINTAXIS e seguito dall’infinito di un altro verbo
significa: averé intenzione di; essere
per; stare per: ques esso vos indum
facere? che avete intenzione di fare? che
pensate di fare? che state per fare?
go esseo indum ire illikim cram penso df andare là domani. Il
gerundio può anche funzionare da avverbio in frasi avverbiali:
isf venivi curtendum e//a venne correndo; is venivi flendum Participius I participi hanno la proprietà
di essere anche agget- tivi; ed allora
terminano in nsa e fa e sostantivi ed allora terminano” in ns e fus. a Come aggettivi i participi fungono -da
apposizione, da attributo e da
predicato nominale e prendono pure i gradi comparativo e superlativo. Come verbi i participi si
costruiscono con complementi oggetti e
avverbiali. Presensa Participius Come
verbo indica azione in atto di compiersi e spesso si traduce coi pronomi relativi italiani che,
il quale, seguiti dal verbo: magistes
dansansum maestro che balla makinas
suensum macchina che cuce aspicete illa
omose ludensum guardate quegli uomini che giocano Come aggettivo indica stato
naturale; si usa anche nei nomi
composti, come si è veduto, quando indica l’azione che si fa abitualmente:
dansansa-magistes maestro di ballo;
suensa-makinas macchina da cucire Quando si vuole esprimere un’azione in corso
di ese- cuzione il participio si fa
precedere dal verbo essere: go esseo
remoransum treinus sto aspettando il treno
isf esseo oransum in ecclesias;
video vos illa omos ambulansum in vostra viridarius ? Quando non vi è un
aggettivo speciale per esprimere la
natura e la qualità intrinseca o l’uso a cui un sostantivo serve si può quasi sempre usare come aggettivo il
participio presente dei vl che hanno un
significato corrispondente al nome espresso in
Italiano: | fluensa aquas acqua
fluente ; ambulansa baculus bastone da pas-
seggio ; odoransa salise sali per odorare ; cadensa stellas stella
ca- dente ; suensa filus filo per
cucire; requiscensa locus luogo di riposo;
venansa abitus abito da caccia ; ambulansa abitus abito da passeggio. SINTAXISO
Preterita Participius Come verbo indica azione compiuta dal soggetto: portas esseo aperitum /a porta è aperta,
vlenéè aperta 202 — Come aggettivo
indica stato naturale o posizione di una
cosa qualunque: portas esseb aperita /a porta è aperta, sta aperta, st trova aperta. Bisogna quindi notare mollo
bene ciò che il participio indica prima
di assegnargli la desinenza. Assoluta Construxios È un modo di dire latinulo
che pu? risolversi anche in una
proposizione incidentale con durante, mentre, quando, poiché allorchè e simili. 205 -- Per poter fare la costruzione
assoluta è necessario che i participi e
i gerundi della proposizione secondaria non concordino in nessun modo coi termini della proposizione
reggente. La costruzione assoluta si forma col sopprimere tulle l: congiunzioni e col mettere il verbo al
gerundio o al participio, pe sposto
sempre al nome: tua patris vivendum
) opp. tua Sani vivensum ) rese essebam
diversa tua patris moritum ) opp. tua patris abendum moritum ) IESE
IUavi le quali cosfruzicni possono
anche risolversi in quum tua patris
morivi postquam tua patris morivi posti mortis de tua patris rese mutavi Il participio e il gerundio possono usarsi
anche da soli. senza nome ed indicare
azione: adventatum ad bivius is
commoravi per seligere sua vias. Se il soggetto della proposizione assoluta è
rapprese! tato da un pronome personale,
questo va al nominativo: tu vivendum;
gof abitum; is vivensum 209 — Questa
costruzione può farsi anche coi sostantivi, sol
tintendendosi il verbo essere:
Cicero consulis opp. quum Cicero essebam consulis Usus de Tempuse Presens, Indica azione che accade e dura nel
tempo in du parliamo. 211 — Si adopera: I - nelle sentenze ed asserzioni generali Il - nelle narrazioni animate invece del
tempo passato ei ian a | num mn
mnn‘nRk_ ‘| 0° dee SINTAXIS - nelle indicazioni di azioni che ricorrono
periodicamente nei riferimenti di
opinioni e di detti degli scrittori antichi,
contenuti nei libri ancora esistenti
V - invece del futuro in espressioni in cui precede un altro verbo al tempo presente, quali: go sperao ke nunc
vos esseo satisfaceta per fare il sommario di narrazioni contenute nei capitoli
e il riassunto di racconti o di
drammi. Imperfectus Ì Indica azione che dura nel passato o non
ancora finita quando un’altra ne
accadeva. 213 — Si adopera: I - nelle narrazioni e nelle descrizioni
| Il - nelle indicazioni di azioni che
accadevano nel. passato Ill - nelle
indicazioni di usi, costumi e caratteri dei popoli IV - per indicare fatti di una certa durata o
continuità Proxima Preteritus Indica
azione compiuta nel passato, i cui effetti durano ancora in relazione col presente. Questa
relazione può avvenire: I - o per la
brevità del periodo di tempo trascorso tra il fatto passato e il momento presente: icamanim nos
abeo deambulatum; non abeo vos auditum
ista rumos ? II - o perchè l’azione
dura ancora nei suoi effetti: aliquise abeo
scribetum cirki filosofias, aliquise cirki literase, alteruse cirki
scienziase o perchè l’azione viene riferita ad un periodo di tempo sia pure lunghissimo e determinato da parole
speciali o dal senso del discorso i cui
effetti durano ancora: in ica seculus,
in ica annus, in ica mensis, in ica oras, in ica minitis uonderosa eventuse abeo accidetum. Perfectus
216 — Indica azione avvenuta nel passato. Si usa per le narrazioni, per
l'esposizione cronologica di azioni
compiute nel passato. Proxima
Pertransitus ; Indica azione già
compiuta in effetto ma non in atto, in
relazione col succedere di un’altra azione pure passata. Plusperfectus Indica azione compiuta nel passato prima che
un’altra azione pure passata fosse
compiuta. SINTAXIS Si usa per mettere in rilievo il compimento di
un'azione che il Perfectus indicherebbe
come in atto. Futurus 221 — Indica azione da svolgersi in un
prossimo o in un lontano avvenire. Anteriora Futurus Indica azione già
compiuta in relazione ad un’azione da
compiersi. Entrambi i futuri usansi come nelle lingue moderne, eccetto:
I - quando il verbo esprime un’azione da compiersi nel futuro si userà sempre questo tempo, anche se siavi
il presente GriLind, cativo: cram abibo domani parto infri tres dies go adventabo fra tre giorni
arrivo go facebo iddius if (go) possebo
/o farò se posso Il - nelle espressioni
in cui l’azione della proposizione secondaria
è anteriore all’azione della proposizione principale si deve usare
il futuro anteriore anche se siavi il
futuro semplice: quandom go essebo
adventatum (go) scribebo tibisf quando
arriverò ti scriverò IIl - le
espressioni in cui l’azione principale è anteriore alla se- condaria si rendono con due futuri anteriori,
anche se siavi il futuro semplice : quandom vos essebo adventatum vostra patris
essebo moritum quando arriverefe vostro
padre sarà morto Exerciziuse I
Corrigete : 1 - Go admoneo te,
cara filius mea, Hi icus facendum vos per-
debo estimazios de tua professorise. 2 - Multa venatoris ivi
venandunr vulpese et lepus, et nes
occidevi multa. 3 - Nunc nos finindum abeo
icus laboris difficilisa. 4 - Nos esseo ire indum teatrus icavespim, sed nos non io, if uetris essebo mala. 5 - Parentes amansa filiuse essebo bona civise. 6 - Legetum libris ab me
erim contineo multuse precepziose
utilisa. 7 - Revius quis legebam mea consobrinusef esseo dirigeta ab una illustrisa professoris. 8 -
Nos omnise nondecideta essebam supri
quoddis facendum abebam. 9 - At stazios nos essebam remoransa soma consanguineuse nostra quis
adventabam ab Roma illa manes. 10 - Dominusf abebam in eia
marsupius travelansa un para fialas de
salise odoransa. au ndir:
sati alla & utt”
[um SINTAXIS Quasom omnisa
venatorise utio soma venansa abituse facetum
cum velvettis et soma gami-marsupiuse. 2 - Dum soldatuse certabam, , lostra matrise, uxorise, sorose et
desponsatusef orabam proi lius. 3 -
Seneca diceo: per discere aom vivere ite et consultate tu mortuuse. 4 - Nos putao ke nunc vos esseo contenta,
quio bellus esseo finita. 5 - Mea
fratrise et go legebam una pulcra libris, sedeta iuxti stovis, dum pluebam. 6 - Erim go ivi ad mea villas,
prendevi soma flose, deambulavi dium ;
posteam go nanciscivi soma amicuse de meuse et 4 silatusavi cum lius. 7 - Nos abebam iam
acquirelum ica stoffis, quan- dom tu
muneravi illa abitus nobis. 8 - Go essebo bona; go studebo; go facebo sempem mea diutis, diceo pueris
quum is esseo punitum ab sua parentes. Quum
tuf essebo adventatum non obliviscite
tuf telegrafare mibisf. 10 - Quandom vosf abe » telegrafatum isf
essebo iam adventatum. . | HI
Componete et traducete 10 proposizius,
Traduxios Silvatica Feles
(finis) Feles sepem incedeo saltusim.
Per flingare se anteam iddis talusao se
et incurvao sua dorsus, posteam iddis streitenao et stendeo se nitindum fortisam supri posteriora artuse,
quise elabio instari sprin- guse. Sua
pilormus esseo softa et ticca, pauca-rubra cinerea cum nigra striase, pauca-fulva supri ventris;
caudas esseo anulata cum nigrus et abeo
nigra acies. Felesef parturio compluresa filiuse in unuses; iddisef adlactao iddiuse cum
abdominalisa mammillase, iddisef
defendeo iddiuse strenuam; quum iddisef timeo per iddiuse, iddisef portao iddiuse ad secura locus, arripendum
iddiuse delicatam cum lostra dentise.
Aom nos abeo innuetum iam, Feles esseo una carni- vora predos. Iddis abitao solitariam nostra
forestise. In pauca Jus de :‘’
crepusculuse aut in obscuritas de noctise iddis faceo strages de lepuse, de minora mammiferuse et de avise; idcirco
iddis esseo molesta competitoris cum venatorise. Iddis esseo una feroxam
indolesim animalis; quum iddis esseo
irritatum, iddis rufflao sua piluse, incurvao sua : dorsus tollendum se supri sua poise,
plicao sua aurise, contraendum : sua
labruse iddis monstrao sua dentise et sufflao fortisam. Sua vocis : esseo vocatum eiulazios. Ad tempus de
nupzies iddis emitteo craise, ‘ aulise
et lamentuse quise luccao umana. Infri animalise affinisa ad : Feles per lostra formas et mose, et vocatum
ao iddius “ felina ”, terem esseo
eziom Leos, Tigris, Panteras, Leopardus, Lincis, Guepardus, Giaguaris, et Pumas, aut Americana leos, SINTAXIS LEXIOS
Abere Come ausiliare abere serve per la coniugazione dei tempi composti. Come transitivo si usa per indicare
il possesso ed è sinonimo ‘di possidere
in molti casi: tu abeo una morbus; tu
abeo una domus; tu possideo una domus:
ma non posso dire: tu possideo una morbus. 226 — Si usa nelle espressioni adere ao
avere per, stimare come: go abeo iusf ao
magistesf; go abeo vos ao mea patris. Come ausiliare ESSERE serve per la
coniugazione passiva. Spesso è seguito dal predicato nominale. Come
intransitivo si usa per indicare l’esistenza ed in tal caso è sinonimo di existere: Deus esseo;
opp. Deus existeo; go esseo; opp. go
existeo. 230 — Col nome o pronome al
caso dativo usasi: 1 - per indicare il
possesso: una libris esseo ad Tizius; una
domus esseo mibis. II - per
indicare: essere di, riuscire di, ridondare o tornare a: illa rese essebo tibis advantagiosa Le
espressioni possessive essere de o pertinere ad si usano nel senso di essere di, oppartenere a,
quando dopo di esse segue un sostantivo;
se poi segue .un pronome, essere vuole il pro
nome possessivo: illa libris esseo meus; e pertinere vuole il
pronome al caso dativo: il'a libris
pertineo mibis. Le espressioni composte semplicemente dal predicato nominale si rendono con é o è da: iddis esseo
stulta facere icus, opp. facere icus
esseo stulta; opp. facereis icus esseo stulta. Le espressioni essere
compelletum, propelletum e simili si
rendono co..: vedersi costretto, trovarsi spinto, sentirsi indotto. vedersi perduto. Si usa inoltre nelle
espressicni: essese unus de mea, tua,
sua, amicuse, inimicuse, consangul
neuse, ecc. Facere seguito da un
sostantivoViene usato nel senso materiale come fare, costruire, creare, formare, ed anche nel senso morale
come fare, agire, effettuare. in altri casi si traduce con i verbi creare,
componere, É producere e simili, a
seconda l’idea che indica. Spesso il verbo facere non è espresso
integralmente ma è reso col verbo che
esprime oggettivamente l’azione esplicata: SINTAXIS ed allora esso viene
tradotto con speciali locuzioni idiomatiche tutte delle varie lingue moderne: ambulare duo kilometris fare due km. a
piedi, balneare fare un bagno, bagnarsi,
calidare far caldo, commodare attenzios fare attenzione, complimentare faure complimenti, despectare
fare dispetto, indispet- tire,
encuragiare far coraggio, incoraggiare, facere aliquis cerziora far noto ad alcuno, rendere alcuno
consapevole, formidare far paura,
impourire, graziasagere fare ringraziamenti, ringraziare, illucescere fare giorno, farsi giorno, reddere omagis
fare omaggio, silatusare fare colazione,
silere far silenzio, zittire, testimoniare far testimo- nianza, testimoniare, velificare far vela,
veleggiare, vesperare Jar sera, farsi
sera, visitare fare una visita, visitare. Quando nel verbo c'e l’idea di un
effetto materiale al- lora si rende con
facere: facere una deambulanzios fare
una passeggiata, facere una plesciuris
fare un piacere, facere una servis fare un servizio, facere
inventarius fare l’inventario, facere
testamentus fare testamento. Alle volte si rende col verbo della medesima
radice del sostantivo: bellare bellus far guerra, bettare una bettis
fare una scommessa, enarrare un
enarrazios fare un racconto, querere una questios fare una domanda, vivere una vitas fare una vita,
e così via. 240 — Quando indica la
professione, il mestiere e simili si
rende con essere: essere professoris fare il professore, essere
fali- gnarius fare il falegname. Ma se
indica le contraffazione della professione, del
mestiere e simili, allora si rende con facere: Quoddis faceo vos,
professoris, cum ista ligos in vostra manus ? Go? Go faceo agricolas. Altre volte si rende a
seconda l’idea precisa che vuole
esprimere: pronunciare una
sermos fare un discorso (a voce)
legere una sermos ,, , è (leggendolo)
scribere una sermos ,, ,, i (scrivendolo) abere una sermos ,, , > (in
generale). Facere seguito da un verbo Viene usato nel senso
di causare, costringere, forzare,
ordinare, procurare. Le frasi che seguono questa costruzione possono
essere attive o passive. 245 — Se sono attive il soggetto del secondo
verbo viene si- luato subito dopo la
voce del verbo facere, e poi si fa seguire l’in- finito del secondo verbo: ‘go facevi pueris
legere feci leggere il ragazzo, feci, causai, ordinai, procurai ecc. che il
ragazzo leggesse; tu facevi tres omos
venire facesti venire tre uomini, opp. facesti,
causasti, costringesti, forzasti, ordinasti, procurasti, che tre
uomini venissero. 246 — Se le frasi sono passive l’infinito
del secondo verbo viene situato subito
dopo la voce del verbo facere: go facevi legere
literas feci leggere la lettera, feci, causai, ordinai, ecc. che la
let- tera fosse letta; tu facevi ferrare
equuse facesti ferrare i cavalli, opp.
facesti, ordinasti, ecc. che i cavalli fossero ferrati. | pronomi vanno
regolarmente situati secondo l'ufficio
che fanno nella frase: isf faceo me ridere ella mi fa ridere; go
fa- cevi iusf flere /a feci piangere; is
facevi sepelire iusf /a fece seppel-
‘lire; go facebo arrestare iusf /a farò arrestare. 248 — Le voci riflessive del verbo facere
si formano regolarmente: go faceo respectare me; tu faceo respectare tef; ecc.,
e Si rendono con le varie voci
riflessive Farsi. Con alcuni verbi che indicano azione abituale il verbo essere viene reso col verbo fare: go esseo
scevatum duo-es una eb- domadas mi
faccio sbarbare due volte la settimana.
250 — Il verbo causore si rende con far venire, nel senso di causare, cagionare e simili: carburus odoris
causao mibis capus ekis; opprimereis
populuse causao revoluzios. Le espressioni: facere videre se, facere invenire
se, fa- cere precare se, equivalgono
alle espressioni idiomatiche italiane:
farsi vedere, farsi trovare, farsi pregare. Espressioni
idiomatiche: facere amendis fare
ammenda, facere benem fare bene, facere malem
fare male, facere bonumis fare il bene, facere malumis fare il male, facere bellus aut pacis fare guerra o pace,
facere bisnise fare af. fari, facere cum
fare di, fare con, facere raitam fare bene, agire bene, facere rongam fare male, agire male,
facere ke fare che, fare in modo che,
facere mea, tua, sua possibilis fare ‘/ possibile (to, tu, egli), facere sinim fare a meno, far senza,
facere sunum fare presto, facere un
exercizius fare un esercizio, facere una favoris fare un favore, facere una grazias fare una grazia,
facere una nisus fare uno sforzo, facere
una selexios fare una scelta, fare la scelta, rai tare fare giustizia, essere giusto verso,
rongare fare torto, essere Inglusto
verso. aliqua res abere ‘ nils ‘ facendum cum iddius aut in
iddius I paucam ) ‘averci qualche cosa, niente, poco che
fare, che vedere; ingerirsi,
‘mischiarsi. | ri ei SINTAXIS Exerciziuse
Corrigete Una amicus mea possideo un mala morbus. 2 - Illa consi- lius essevi ad tibis damnosa; sic daddis
essevi compelletum dicere sua filius. 3
- Érim go facevi duo kilometrise et ezio balneavi in flumes. 4 - Quoddis vos faceo doctoris cum
lista secas in manus | vostrus? 5 - Gof
me faceo respectare sempem; et vosf? 6 - Tuf
tef facevi precare nimiam antim cantare illa romans pulcra. 7 - Vos malem faceo ire illikim et posteam penitebo
amara. 8 - Pluvias faceo crescere
fructuse et solis faceo matura iddius. 9 - Los facebam lostra plantase aquare posti solcadens sic los non
flaccescebam. 10 - Tu faceo ridere me
quandom diceo mibis ke velleverim essere regis. Il
1 - Cram tu facebo una deambulazios, nonnem? Si. Sed go facebo inventarius de mercise in tua
negozius. 2 - Ilia domus per- tinec
mibis et illa alterus eziom; sed illus quis esseo in dimidius esseo tuus. 3 - Ista iuvenis esseo unus de
mea amicuse, et illus unus de mea
inimicuse. 4 - Facete mibis una favoris: postisate ica literas at stazios, quio iddis esseo pla 5 - Abebam
isf forsitam aliqua res facendum in illa
omicidius? 6 - No, Dominusf, isf abebam nils
facendum cum iddius. 7 - Facele mea automobilis venire crammanim, et vostra carrucas icavespim. 8 - Go facebo
punire quivis disobedio ica ordinazios.
9 - Icus esseo una makinas de una delicatama con- struxios; et go putao vos faceverim benem
facere construere iddius in New York. 10
- Vos abeo facetum me spendere nimiam. No, mea
cara amicus, non abeo essetum go is'quis abeo facetum te spendere niniam, sed mea fratris. Componete et
traducete 10 proposizios. IV Traduxios
Leos ab Webster, LL. D. Un Americana Lexicos de Ingliscia
Linguas Editoris: Conkey Company,
Chicago (U. S. A.) Leos abeo crassa
capus circumdata cum longa et ticca comas
de fulva colos, quis tegeo iddibis anteriora partis de. corpus. Leosf 120 SINTAXIS abeo capus minora et iddisf esseo carensa
comas. Sua caudas esseo longa, smuta,
terminansa cum una floccus de piluse, fortisama. Sua aspectus
esseo nobilisa; sua incessus stetla; sua rugitus tremenda. Americana Pumas et Giaguaris ab Nova Enciclopedica Atlas et Geografica
Lexicos de Mundus Editoris: P. F.
Collier & Son: New York
Carnivoruse de Nova Mundus esseo inferiora in magnitud»s, strengas et ferocitas ad illuse de Asia et
Africa. Invici leos, America abeo minora
et minus potensa Pumas. Tizris de Sud Asia esseo re- presentatum ab Giaguaris, maximam potensa'de
Americana carnivoruse, Quatuor varietas
de leose occurreo: illus de Nord Africa; illus
de viciniase circumi Senegal; illus de Sud extremitas versi Orange flumes et illus de Asia. LEXIOS Specialisa Usus de Aliqua Verbuse Possere Quire Possere esprime potere assoluto
o capacità materiale di fare un’azione,
la quale capacità risiede nelle forze del soggetto, ed equivale ad: essere capaxa: tu posseo spendere quio tu esseo divesa; go possebam vindicare mea offensios Quire
esprime potere relativo, o facoltà di fare un’a- zione; usasi nelle frasi che esprimono
augurio, convenienza, dubbio,
eventualità, imprecazione, obbligo morale ed equivale ad: essere
pro- babilisa: © vos quio essere secura
de mea fidelitas vostra bisnise quiverim
ire melium Nei casi dubbi, in cui non si può proprio vedere chia- ramente la differenza di senso usasi
possere. 256 — L’avverbio non, premesso
ai detti verbi nega recisa- mente
l’azione; posposto, invece, indica una eventualità negativa: go non posseo venire; go posseo non
punire, sed go posseo eziom punire.
i Il futuro di quire, quibo, equivale
anche alle espres. sioni italiane
dubitativè: sard, potrà essere, può darsi che, è pro. babile che, e simili: iddis quibo essere aom
vos diceo. - Debere Oportere Necessere
Niddare Debere indica: dovere,
bisognare, dovere assoluto, imposizione
di volorità ed equivale ad: essere obbligatum aut cogetum. Oportere indica: bisognare, esser d’uopo,
essere con- veniente, dovere di
circostanza, convenienza, accordo, appuntamento, Necessere indica: essere necessario. TE i.—rr_ÒùÀùÒÀAmauamo__t1n1n0n0nknh1l(q@2020@mkÒ8@ò—tm
nm —rr.Ui‘d’eoee‘ ooo _0_e"t0@4o W6——nmn0Tc_0—o _ rbm&—m—_EE-@- rsu i
i@@—Liimieilmii cei Gi) | i Vi i SINTAXIS Niddare indica: aver bisogno
di... Questi verbi si coniugano sempre
personalmente, ed in italiano spesso si
rendono con altra costruzione, composta dagli
stessi verbi ma col pronome al caso dativo; o costruendoli anche
im- personalmente. Le circostanze più o meno impellenti a parere
dello scrittore guidano alla scelta di
ciascuno di essi: go debeo ire debbo
andare, bisogna ch'io vada (assolutamente)
go oporteo ire debbo andare, se è conveniente, se è d’uopo go necesseo ire debbo andare, se è necessario
ch’lo vada In italiano i detti verbi possono anche render.i imper- sonalmente :
go debeo ire, tu debeo ire, is debeo ire, bisogna andare, si deve andare 265 — Se il verbo all’infinito è transitivo
ed è seguito dal com- plemento è meglio
usare la forma passiva: ‘ frumentus
necesseo essere metetum Alle volte può usarsi anche il gerundio seguito
dal verbo essere: frumentus metendum esseo Quando i detti verbi indicano un senso
astratto vo- gliono il soggetto unus:
unus debeo studere per essere estimatum
268 — Il verbo dedere, nel senso commerciale o morale di essere debitore di, con o verso, va col
dativo: go debeo vobis mille liras; go
debeo ad tua medicus mea salus La forma impersonale /ddis debeo abere, seguita
da un participio passato si può rendere
in italiano col perfetto o col pas- sato
prossimo del verbo dovere, quando indica la conseguenza di una premessa espressa o sottintesa: iddis debeo abere grandinatum la dovuto
grandinare Debere traduce anche alcune frasi imperative col verbo andare: Panama pileus debeo essere lavatum
cum specialisa aciduse. Vellere
Desiderare Vellere indica: volere, volontà assoluta. Desiderare indica: volere,
desiderio, piacere.Le espressioni verbali del desiderio si rendono col
con- dizionale: omnise velleverim essere
felixa. 274 — Le espressioni come la
seguente: go velleo vius dicere veritas
si rendono in italiano cof che seguito dal congiuntivo: voglio che diciate la verità. Se poi trovasi la
congiunzione Ke e il passivo allora la
forma passiva si applica al congiuntivo italiano: go velleo ke mea patris esseiam respectatum.
Le espressioni: velleo vos me, nius? ecc. seguito dal- l'infinito si rendono con: volele che io, che
noi? ecc. seguite d@al congiuntivo: velleo vos me legere literas? volete ch'io
legga la lettera? velleo vos nius ire
domus? vo/ete che andiamo a casa?
e" SINTAXIS
Exerciziuse I Corrigete: | 1 - Tu possebo emere illa villas quum tu
esseo dives. 2 - Nos debeo nostra
parentes nostra vitas. 3 - Go possebam reicere ica tur- bulenta operariuse. 4 - Ad agricolas oporteo
colere umus per ripere messis bona et
abundansa. 5 - Nos non quibam putare ke tu aberem essetum egrotus. 6 - Go niddao de te, bona
amicus mea. 7 - Patris vostra posseo
essere secura de mea affexios. 8 - Nus debeo abire cram quio nostra matris esseo remoransa nos.
9 - Mea amicus pos- sebo venire cram ab
Roma. 10 - Vos vellebam legere illa literas ke
continebam multuse secretuse, sed nius non permittevi iddis. II
1 - Go desiderao manducare caros cram et poscram. 2 - Aliqua mulierise desiderao sempem soma pulcra
vestise et giuellise. 3 - Tu velleverim
essere divesa. 4 - Professorise vellebam nius studere om- nisa lexiose. 5 - Velleo tu me ire ad
teatrus? 6 - Virtuosa matris debeo
educare filiuse benem. 7 - Vellebo daddis nius emere ista domus? Nos debeo amare et auxiliare nostra parentes.
9 - Nos velleo ica tlose essere
colligetum. 10 - Nos velleverim
essere felixa, sed per consequire ica
metas nos debeo superare omnisa adversitase de vitas. Componete et traducete 10
proposizios. Traduxios Adamas ab Doct Altredo Bordî: Botanicas et
Mineralogias Adamas esseo maximam
preziosa gemmas quis esseiam noscetum. Iddis scioao vitrosa aspectus, quamobro iddis esseo
imitatum cum spe- cialisa qualitase de
vitrus (strass). Quum iddis esseo pura iddis scioao se in transparensa et sini colos cristalluse,
quise sepem abeo curva faciese. Sua
maximam communisa formas esseo illus de una poliedrus limitatum ab 48 scalena triangularisa facies. Adamas
esseo maximam dura infri osmnisa corpuse
et idcirco iddis formao X semplis de durizies skeles. Iddis esseo quonio valdem fragilisa et esseo
rumpetum facilisam quum iddis cadeo aut
quum iddis esseo comprimetum aut percutetum.
Adamas esseo formatum cum pura carbonius. Sua pregius consisteo in essereis valdem refrangensa, videlicem
splendensa cum vivaxa co: lose sub axios
de lus; in essereis inalterabilisa et rara. Adamas esseo ì
eni Î] i Lr
SINTAXIS in Sud Africa et in Brazil; iddis esseo recolligetum in
sabuluse et glarease de torrentise, quom
iddis essevi transportatum ab aquase. Sua
sumptus esseo valutatum caratusim, quise correspondeo cirkim ad V partis de uno grammas. Per augmentare
iddisa splendoris, iddisa naturalisa
frustuse esseo cooperitum cum numerosa parva-faciese, quise esseo obtinetum cum essendum
comprimetum et consumetum contri calibea
discuse, quise turnao rapidam in un orizontalisa pleinis. Ceumo Adamas non esseo scabetum ab aliqua
altera corpus, discuse esseo necessariam
illinetum cum pulvis, oblinetum cum oleus, de idema mineralis. Limpida Adamase esseo adibetum per
facere giuellise; tur- bida illuse per
insecare vitrus, per scribere supri ica ultimus, et friatum, per laborare dura petrase. X LEXIOS
Advocare Deessere Deficere Occurrere Advocare indica: impiegare,
volerci, nelle espressioni di impiego o
mancanza di tempo: 1, 2, 1000 oras,
dies, annus, seculus advocao per... ci vuole, ci vo- gliono...; terras advocao uno annus per
turnare circumi solis. Deessere indica: volerci, mancare: tres sovrenis deesseo per completare summas Deficere
indica: volerci, mancare, nel senso sottinteso
di: altrimenti non bastano: tres dollaris deficeo per pagare illa omos. Questi
tre verbi si costruiscono personalmente ed im-
personalmente: treinus advocao 4
dies ex New York ad San Francisco iddis
advocao 4 dies ad treinus ex New York ad San Francisco I pronomi vanno al caso
nominativo nella costruzione diretta, e
al caso dativo nell’indiretta: go
advocavi 5 dies aut iddis advocavi mibis 5 dies m/ ci vollero... 282 — Occurrere indica: occorrere, ed è
transitivo: nos occurreo mille sovrenis
ci occorrono mille sterline. Il verbo occurrere, seguito dall’infinito, si
rende in italiano con: occorre che, è
necessario che, seguito dal congiuntivo:
vos occurreo ire, occorre, è necessario che andiate. Volendo dare alla
frase la forma impersonale si deve dire:
iddis esseo necessaria per vius ire
Stare Essere Abere se Remanere Stare, indica: stare in piedi, stare
eretto, stare fermato, ed è contrario di
sidere. ESSERE (GRICE: IZZING) Essere indica: stare, essere. ABERE (GRICE: HAZZING) se indica: stare,
stare in salute. ln questo senso abere
vuole sempre in accusativo il pronome personale di cui si domanda lo stato di
salute, e nelle interrogazioni non vuole il soggetto pronominale :
aom abeo te? come stai? aum abeo vius? aom abeo viusf? aom abeo se vostra matris? aom abeo se vostra soros? 288 —
Remanere indica: stare, rimanere, restare, trattenersi: remanete mecum una paucus plus dium,
fraffehetevi meco, state meco, restate
meco ancora un po’, un po’ più a lungo.
289 — Le espressioni: iddis' esseo meus, tuus, suus, eius, 0 iddis esseo de... seguite dal nome e
dall’infinito solo, o con altre parole
equivalgono alle espressioni italiane: sta a me, a te, a lui, ecc. Accidere Evenire 290 — Accidere indica: accadere, avvenire, succedere
per caso. Evenire indica: accadere, avvenire, succedere per con- seguenza di cose. . 292 — Sono impersonali e personali: Quando è
specificato il nome o il pronome reggono
il dativo: ques accideo iddis: che c’è?
Quoddis evenivi? che avvenne? ques accideo vobis? che avete? che vi è successo? ques evenivi vobis? che vi
succedette? (dopo una pre- messa) Nils. Tangere
Obtingere Tangere indica: toccare, palpare. Obtingere indica: toccare a...,
toccare in sorte, spet- tare a..., e
regge il caso dativo: | go tangco
libris; libris obtingevi mibis equus
obtingevi tibis sed equusf mibis 295 —
Le locuzioni: iddis esseo mea, sua diutis, seguito dal. l'infinito, oppure dal de seguito da
sostantivi e dall’infinito si rendono
con: tocca a, spetta a, nel senso di: è mio, tuo, ecc. dovere...: iddis esseo tua diutis servire tua ona
patrias iddis esseo diutis de fortisa
iuvenise servire lostra ona patrias 296
— Quando toccare a..., spettare a... indicano un doyere di circostanza vanno tradotte col gerundio e
il verbo abere, come si è già
detto. Servire Prodessere Ciatissare
Utire 297 — Servire indica: servire,
prestar servizio a, far servizio a...
milese serviv lostra ona sovranus fidelisam mea fratris servibam in 36a regimentis de
artilleris 258 — Prodessere indica:
servire a, essere buono a, essere utile
a, essere di uso per: go non velleo iddius, quio iddis non pro- desseo me. Quoddis prodessebam flere ? 299 — Ciatissare indica: servire a
tavola Ciatissare se cum servirsi di
(cose da mangiare o da bere) ciatissate
vius dominuse cum vuoddis vos desiderao
servitevi signori di ciò che volete
SINTAXIS Utire indica: servirsi di, usare, valersi di, adoperare: vos posseo utire mea automobilis potete
servirvi della mia automobile. 301 —
Servire si adopera anche con speciali locuzioni: iddis non serviverim mea propositus vendere
frumentus nunc non mi converrebbe
vendere il frumento adesso - icus servio
mea, tua, sua propositus, ecc. questo fc
per me, per te, eccc. Fxerciziuse I
Corrigete : 1 - Duo orase deficeo
ad meridies. 2 - Una noctis deesseo per
ire ab Bari ad Roma. 3 - Pauca dies deficeo per finis de annus sco- lastica. 4 - Bona dies, amicus mea cara, ao
abeo vos? Et ao abeo tua matris et tua
soros? 5 - Iuvenis dissoluta non ciatissao nec sua familias nec societas. 6 - Vos posseo prodessere vius
cum illa cibuse quis vos desiderao. Erim
go obtingevi ica pulcra libris de gerrese
et de novelise. 8 - Quio esseo tu sic tristisa? Ques abeo accidetum te? 9 - Iddius non servio nostra propositus
vendere ica viridarius quemis esseo tam
pulcra. 10 - Vos posseo ciatissare vius cum mea
ciatus quis go abeo emeta giustim nunc. Il
1 - Duo annus advocao ut mea fratris gottaiam sua diplomas. 2 -
Go velleverim gottare un abitus, sed go deficeo quinqueginta liras per assequire summas. 3 - Illa paupera
familias occurreo mille liras per pagare
una cekis et una billis. 4 - Tu occurreo ire cram ad sco- las, quio professo1is dabo una classis
exercizius. 5 - Remanete mecum una
paucus plus dium, quio vostra consorzios esseo valdem gradita mibis. 6 - Iddis esseo de magistes kippare
disciplinas de scolarise. Erim una gravisa reilueisa disastris accidevi in
nostraiurbis. 8 - Tu posseo utire mea
biciclis per ire intomi contris. 9 - Ica domus
servio realisam mea propositus. 10 - Iddis non serviverim mea pro- positus emere illa pianofortis nunc, quio
iddis esseo nimiam cara. HI Componete et traducete 10 proposizios. IV
Traduxios Mundus anti Creazios
de Omos ab Camille Flammarion,
traducetum ab Doct. Diego Sant'Ambrogio
Editoris: Società Editrice Sonzogno, Milano (Italia) Giurassica Periodus Dum marise essebam sulcatum in omnisa
direxios ab gigantea ittiosaura,
plesiosaura, pliosaura, notosaura reptilise, cuiuse nils de 126 SINTAXIS actualisa naturas posseo dare nobis minima
ideas, nos dicebo cum Dom Sauvage, dum
supri continentis dinosauruse regnabam sovranam, maximam curiosa forsitam quam omnisa animalise
quemise antiqua etase abeiam
transmittetum nobis, ezio celuse essebam populatum cum non minus stranea binguse, nec avise, nec
reptilise, quise scioabam curiosa
caracteris de essere simultaneam avise carensa pennase et armata cum dentise, et reptilise cum calida
sanguis, quise posseo nec natare nec
ambulare. “ Propriam illuse esseo draconis de fabulas; et maximam infrenisa imaginazios non posseo
filiare, in sua maximam audaxa impetuse,
una monstrus collexios, quise non abeiam vivetum in giurassica epocas., (1). (iddis continuao) LEXIOS Gottare si adopera come transitivo e come
intransitivo. 303 — Come verbo
transitivo, seguito dal nome o dal pro-
nome in caso dativo significa: avere, venire in possesso di, procurare procurarsi:
populus gottavi totus is vellebam
mea amicus, gottate mibis illa libris ex libellios tu abeo gottatum una bona castigazios per tua
indolenzias ques gottabam vos in vostra
manus? Come verbo intransitivo, seguito dall’aggettivo, dal par- ticipio passato e dall’avverbio significa:
diventare, passare allo stato di; ed in
questo caso è quasi sinonimo di flerire:
quatuor omos gottavi dronca { quattro si ubbriacarono bibete vostra coffis, non facete iddius
gottare frigida aom gottavi vos noscetum
cum ius? Come faceste la sua conoscenza?
iddis esseo gottansum serom, ite nos sf fa fardi, andiamo 305 — Come verbo intransitivo, seguito
dalla preposizione e dall’avverbio
esprimente posizione oppure movimento significa moto accompagnato da difficoltà od ostacolo e si
traduce con quel verbo italiano che
rappresenta l’idea del moto contenuta nella preposizione o nell’avverbio: quum treinus commoravi nos gottavi daum et
passengese gottavi op non gottate in
viridarius 306 — Come verbo transitivo,
può anche essere seguito dal- l’avverbio
e dalla preposizione; allora è necessario che il complemento oggetto segua subito il verbo, e poi venga
l’avverbio e la preposizione: isf cadevi
intomi fossas et cum difficultas nos gottavi iusf extrim posseo tu gottare ovri illa murus? si, sed go non posseo gottare mea equus ovri
iddius Contejian: “ Elementuse de geologias et paleontologias ,. nos
SINTAXIS Nel senso di: pervenire o arrivare a... gottare usasi anche innanzi a verbi come i seguenti: gottare amare, gottare essere, gottare
placere, gottare scire: is gottavi
essere prima omos de sua tribus if
vostra matris gottao scire ke tuf abeo itum illikim ques dicebo isf? vos abeo gottatum amare iusf quio isf esseo
nimiam bona et virtuosa 8 — Diamo un
elenco di locuzioni molto comuni col verbo
gottare : i gottare ad arrivare a,
gottare benem ristabilirsi (salute), gottare di- vesa arricchirsi, gottare engrisa andare in
collera, gottare frigida farsi freddo,
raffreddarsi, gottare in entrare, gottare intom entrare, penetrar dentro, gottare macra dimagrare,
diventar magro, gottare noscetum fare la
conoscenza, gottare ondrim mettersi sotto, gottare ovrim superare, passare per sopra, gottare
peium peggiorare, got- tare ponim
mettersi dalla parte di dietro, gottare ‘poruordim avan- zarsi, farsi avanti, gottare punitum essere
punito, gottare serom farsl tardi,
gottare suprim mettersi sopra, gottare uisim mettersi alla parte di dentro, gottare alba
imbianchirsi, rischiararsi, gottare daum
scendere, venir giù, gottare draunata annegarsi (per accidenti), gottare extrim uscire, gottare illikim
arrivarci, gottare informatum essere
informato, gottare longim svignarsela, gottare melium miglio- rare, gottare obscura oscurarsi, farsi
oscuro, gottare op /evarsi, montar sù,
gottare paupera impoverirsi, gottare pinguisa ingrassare’ ingrassarsi, gottare porrim mettersi dalla
parte di avanti, gottare- promovetum
essere promosso, gottare senesa invecchiarsi, gottare simulim riunirsi, raccogliere, gollare
transversim fraversare, giungere alla
fine. Verbuse cum Possessiva
Adiectivuse 309 — Molti verbi
intransitivi quali surrendere, abstinere, ge-
nibusare, querire, penitere corrispondono rispettivamente alle voci italiane arrendersi, astenersi,
inginocchiarsi, lagnarsi, pentirsi, i quali
verbi, pur-non essendo riflessivi si coniugano con le particelle pro- nominali mi, ti, si, ecc. in italiano. Molti
altri verbi seguiti da aggettivi possessivi si ren- dono in italiano anche con le particelle
pronominali corrispondenti alle varie
voci possessive: tu rumpevi tua crus fl
rompesti (a gamba is rumpevi sua crus
s/ ruppe la gamba isf fasciavi nostra
vulnuse cì fasciò le ferite go vittavi
mea oculuse mi bendai gli occhi 311 —
Vi sono inoltre in latinulo moltissimi verbi che sono transitivi, mentre in italiano non lo sono, o
sono seguiti dalle RIFDO sizioni. Ne
diamo un elenco di alcuni: adversare
opporsi a, adimplere adempire a, aspirare aspirare a, co- gitare pensare, pensare a, congratulare
congratularsi con, consentire-
consentire a dedignare avere a sdegno, equare pareggiare a,.uguagliare
a, iuvare giovare a, merere rattristarsl di o per, obedire ob: bedire a, olere aver odore di, mandare odore
di, odorare di, piacere far piacere a,
resipere aver sapore di, sapere di, sectare andare dietro a, cercare di ottenere, anelare anelare a,
attendere affendere a, bau- bare
abbaiare a contraire essere contrario a, conquerire lagnarsi di, dolere dolersi di, effugere sfuggire a,
gemere gemere dio per, inire entrare In
carica di, miserere far compassione a, orrere avere in orrore, avere orrore di, potire impadronirsi
di, reformidare aver paura di,
paventare, ridere frovar da ridere su, sitire aver sete di, utire far uso di, servirsi di. Exerciziuse I
Corrigete : 1 - Gottate ad me
mea baculus; vos invenibo iddis poni ostius
de mea cameras. 2 - Furisf essevi videta, sed is gottavi seposti
sini essere agnoscetum. 3 - Is gottavi
valdem engrisa quandom essevi informata
de quis essebam accidetum. 4 - Dum is ambulabam supri scopuluse, cadevi et gottavi draunatum. 5 -
Go esserem valdem obli- gatum ad vobis
if vos posserem gottare me una copias de icus la. boris. 6 - Quum inimicuse essevi sorprendeta
in eia latibulus lius ‘surrendevi. 7 - Vos anelabam ad glorias, et
tandem vos abeo gottata . iddis. 8 - If vos non io intomi contris vius non gottabo
nunquam benem. 9 - Aom abeo se vostra
fratris? Benem, is esseo gottansa sempem
plus pinguis. 10 - Cancellus esseo nimia stricta; carrucas non posseo gottare in. Il
1 - Nos abeo gottatum nils in domus giustim nunc, sed vos posseo gottare quoddis vos desiderao ex
restorantis ikim circum. 2 - Vos
debeverim nunquam gottare engrisa sini una seria razios. 3 - Alberto, gottate tu mibis mea altera
calceuse; icuse esseo nimiam levisa;
viase esseo spurca et balneata. 4 - Quandom vos abeo got- tatum ovri prima difficultase tota reliquus
essebo facilisa. 5 - Go ad- versao tua
principiuse quio iddise esseo diversa ex meuse. 6 - Cum multa difficultas pomperise gottavi equuse
extrim de stabulus priusquo fumus
asfixiarem iddiuse. 7 - Go mereo mortis de tua paupera mam-
mas. Isf essebam un optima mulieris. 8 - Quesa prezius putao vos go posseverim gottare per ica senesa
carrucas? Forsitam vos posse: verim
gottare 400 liras. 9 - Nos omnise debeverim orrere vizius quio iddis brutesceo nostra animus. 10 - Is gottao
engrisa quum aliquis loquio isbis de eia
salus, sed infortunitase forsitam facebo ius got: tare uaisa.
Ill Componete et traducete 10
proposizios. SINTAXIS Traduxios
Mundus anti creazios de Omos (finis)
“ Iddis non esseo solam per sua magnitudos ke classis de rep- tilise annunziabam sua preeminenzias in
antiqua tempuse; iddis éssev eziom per
varia et plus singularisa formas de illa magnitudos quemis iddis assequivi nuncodiem. Eccem aliquise
infri iddiuse, quise volabam non cum
lostra costese ao draconise, nec propteri uno alas sini di- stingueta digituse, ao illus de avise, nec
propteri uno alas, cuia polles solam
abeverim essetum libera, ao illus de vespertiliose, sed propteri uno alas principalisam sustinetum supri uno
valdem protraeta digitus cummo alteruse
abebam conservatum lostra ordinaria longitudos et lostra unguise. In idema tempus, ica volansa
reptilise, quasom con- tradictoria
denominazios, abeo una longa collus, un avis billus, omnis tandem quis debebam dare iddibise un
eteroclita aspectus. Ica stranea
animalise esseo pterodactiluse. XII
LEXIOS Verbuse cum Indeterminata
Pronomese ao Subiectus 312 — Il
pronome indeterminato italiano “ si” corrisponde a parecchie locuzioni: | I - ad unuso aliquis in un senso astratto e
senza rapporto a nes- suna persona
determinata; nelle massime morali; nelle verità universali: unus non posseo essere sempem felixa non si
può essere... Il - a gentis in un senso
meno universale, ma non restringibile a
persone determinate: gentis sufferreo
paucam duransi iemis in Italia si soffre poco... III - a los in un senso restringibile ad
alcune tali persone: los expectao regis
icavespim si aspetta... IV - ai pronomi
soggetto se la persona che parla o a cui si parla è inclusa nell’azione: ques possebam go, tu, is, etc. facere? che si
poteva fare? V - alla forma passiva che
si usa moltissimo, anzi è l’unica da
usarsi in tutti quei casi in cui il senso della frase è dubbio: go essevi ordinatum facere iddius m/ si
ordinò... tu esseo putatum abere dicetum
icus fi s/ crede di aver... multa vinus
esseo bibetum in Italia si beve molto...
Tizio, quis, aom is essebam putatum... 7/zio, il quale, come si... | verbi esprimenti operazioni mentali si
costruiscono comunemente con la forma
impersonale : iddis esseo timetum ke isf
moribo iddis esseo expectatum ke
quisques daiam aliqua res (1) G.
Cuvier: © Disquisizios supri fossilisa ossise , SINTAXIS Masi può usare anche la forma
passiva seguita dal- l'infinito: .
| quisques essebam expectatum dare
aliqua res quisques essebo expectatum
dare aliqua res 315 — Quando si esprime
un fatto che ha corso nel presente o
nell’imperfetto si usa la forma passiva cot gerundio e il pancino passato :
— domus esseo aut essebam essendum construetum | | si sta o si stava costruendo... Ùi 316 — I verbi dicere, enarrare e simili
possono costruirsi: . I - con los o
gentis; II - impersonalmente ton iddis esseo di. cetum ke; III - passivamente con is (0 altro
pronome soggetto) esseo dicetum
essere: los o gentis diceo ke Dom X
esseo divesa iddis esseo dicetum ke Dom
X esseo divesa. — Dom X esseo dicetum
essere divesa 317 — I caso diretto e il
caso indiretto possono fare da soggetti
mea fratris essevi dicetum factus © . :. - aut factus essevi dicetum ad mea fratris 318 — I verbi ire e venire seguiti dalla congiunzione
‘ef e da un verbo allo stesso tempo del
primo si rendono con i Verbi andare e
venire seguiti dalla preposizione a : |
is ivi et firmavi egli andò a firmare
is venibo et videbo egli verrà a vedere I verbi che indicano moto verso
vogliono dopo di : sè la preposizione ad
se il luogo è determinato ; ‘e versi se è indeterminato: go ibam versi domus andavo verso casa, dalla
parte di casa go io ad teatrus vado al
featro 320 — Ma non vogliono per lo più
nessuna preposizione quando il luogo è
specificato coi nomi domus e villas; e con nomi di . città: LS ibam domus andavo a casa; 80 ibo
villas andrò in villa; go io Roma vado a
Roma . Le espressioni: mea nomes esseo 0 go esseo vocatum... si rendono con mi chiamo, mi chiamano, il mio
nome è... mea nomes esseo Enea { mio
nome è Enea, mi chiamo, mi chia- mano
Vito. 322 — I verbi audere, commensare,
cupere, debere, possere, scire, vellere
ed altri sono detti verbi servili, perchè non esprimono da soli un senso compiuto. Essi vogliono dopo
di sè l infinito che serva a chiarirlo. I verbi decere, dedecere, penitere, sha
pudere, te- dere si costruiscono
personalmente e sono transitivi: go
pigebam urere illa scittis mf rincresceva bruciare quel foglio 324 — Quando i suddetti ‘verbi sono retti
all’ infinito da un verbo di
declarare, dicere, monstrare, ecc. hanno il pronome corri- spondente alle varie persone in caso
accusativo: tu diceo te abere penitetum
tua negligenzias dici che ti sei pentito...
is diceo se abere penitetum sua negligenzias dice di essersi
pentito... SINTAXIS mentre se si
dicesse: is diceo ke is abeo penitetum
sua negligenzias vorrebbe dire; egli
dice che quegli, (cioè parlando di un’altra per- sona) si è pentito della propria
negligenza. 325 — I verbi indicanti
colpa, come accusare, lusvocare e si-
mili vogliono la preposizione de quando è indicata la colpa: is essevi accusatum aut iusvocatum de
fraudis . Il verbo condemnare vuole la PEFBOAZione: oe FALAnCo è specificata l’estensione della colpa: is essevi condemnatum ad triginta annus 327 — I verbi absolvere e delivrare vogliono
la preposizione ex: is essevi
delivratum ex accusazios I verbi cogitare, commandare, credere, desiderare,
di- cere, dirigere, expectare, ordinare,
permittere, poscere, precare, pro-
mittere, supponere, vellere, ed alcuni altri di significato analogo
pos- sono essere costruiti in due
maniere: I - o come verbi transitivi col
complemento oggetto seguito dall’infinito: iudes ordinavi ius essere pu- nitum i! giudice ordinò che fosse punito; II
- o come verbi intran- sitivi.nella
stessa maniera italiana : iudes ordinavi ke is esserera punitum 329 — Quando i suddetti verbi sono usati
transitivamente possono prendere la
forma passiva col verbo della proposizione tal
pendente all’infinito : is essevi
ordinatum ab iudes essere punitum 330 —
I verbi commandare, desiderare e precare possono farsi ‘ passivi solamente se il soggetto è una
persona. Alcuni modi impersonali come iddis essebo aut iddis esseverim benem, difficilisa, facilisa,
melium, advantagiosa e simili, se-.
guiti dall’ infinito o dal congiuntivo sono resi nella stessa
maniera: iddis essebo, esseverim benem
ire Roma iddis essebo, esseverim benem
ke vos irem Roma 332 — Se è specificata
la persona a cui la cosa è più van-
taggiosa, allora si può usare il per seguito dal nome e poi
dall’intinito: iddis esseverim melium
per vius, per Pietro, per Brown, ire Roma
333 — Le dette locuzioni impersonali se sono specificate dal nome o pronome possono farsi anche personali
mettendo per soggetto il nome o pronome,
sostituendo le voci verbali essebo ed esseverim
col futuro e il condizionale del verbo fare, e cambiando il
CONGIUDLVO in infinito: vos facébo benem ire Roma sarà bene che voi
andiate a Roma. vos faceverim benem ire
Roma sarebbe bene che voi andaste a Roma
Exerciziuse I Corrigete :
1 - Quum nos io intomi un regios estera et nos non scio linguas, posseo formare una iusta ideas de sua
abitanse cum multa difficul- tas. 2 -
Quoddis essebo facetum icavespim ? Nius facebo quoddis vos SINTAXIS velleo. 3 - Vos posseo nunquam essere
secura de cram. 4 - Gentis esseo
discutens un progectis cirkim un nova pontis supri flumes Mis souri. 5 - Isfessebo delivratum ab accusazios
? Go non sapeo nils nes. 6 - Iudes
abebam ordinatum ke ius esserem punitum sed posteam is absolvevi is. 7 - Ubim io vos? Go io ad Paris
et posti go ibo at New York. 8 - Isf
essebam putata essere maxima onesta mulierisf in urbis. 9 - Los bibeo multus biris in America et Ingland, sed
in Italia los bibeo plus vinus quam
biris. 10 - Los debeverim studere quum los esseo iuvenise. | Il
1 - Is ivi et firmavi illa billis, quio sua firmas essevi indispen- sabilisa. 2 - Qualis esseo vostra nomes? Mea
nomes esseo Luigi Milella. 3 - Isf diceo
sef abere penitetum non abere studetum
quum isf essebam plus iuvenisa. 4 - Cerealise esseo seminatum in iemis et ripetum in estas. 5 - Ques possebam
nos facere in illa circumstanzias ? Nils alterus quam fugere; nonnem? 6 - Iddis
esseo timetum ke Mis Maria non
cantabo'cramvespim at concertus. 7 - Mea
fratris pigebam urere illa scittise quio iddise continebam multa et
cara memoriase de sua infanzias. 8 - Ad
quanta annuse abeo accusatuse essetum
condemnatum? Unus ad quindecim annus; alterus abeo es- setum absolvetum ex iniqua accusazios. - Multa meccanica supel- lese esseo invenitum in America. 10 - Unus
non posseo dormire in ica cubiculus per
rumos de vias. Il Componete et
traducete 10 proposizius. Traduxios Erudizios et Divizies ab Charles Blount: Ingliscia Lecturis
Libris Una divesa omos,.iddis esseo
dicetum, olim petevi una erudita omos
qualis essebam razios ke scientifica omose essebam raram videtum at portase de divese, cummo divesa
omose essebam sic sepem videtum at
portase de erudituse. “ Iddis esseo — respondevi eruditus, quio omos de scienzias nosceo velius de
divizies, et divesa omos non sempem
nosceo velius de scienzias; Duo
Frariais ab Idemus Duo fraiaris, unus
Dominicanus, alterus Franciscanus, travelandum
simulim, venivi ad una rivus. Dominicanus dicevi ad Franciscanus, ke ceumo is ivi discalceata, is essebam
obbligatum ab caritas portare ius
uldrisim; if is non facerem icus, iddis esseverim una peccatus. SINTAXIS Franciscanus
consentivi et prendevi ius supri sua sciuldrise. Quum los venivi ad medius de strimis, Franciscanus
petevi alterus num is aberem monetas
uldrisi se. Dominicanus respondevi: “ Si, duo rea- lus ,,, Franciscanus audindum icus dicevi: “
Patris, parcete me, sed nostra ordos
positivam proibeo nobis portare aliqua monetas ,,. Dicen- dum sic, is turbavi ius intomi rivus. Nimiam
Serom ad Idemus Una scurras, at regias
de Francis I, querivi ad regis ke una
grandisa lordis minitabam de grassare ius per abere proferretum aliqua faceziese circumi ius. “ If is faceo
iddius, dicevi Francis, — is essebo engalum quinque minitis postim ,..
“ Go desiderao ke vostra maiestas abeiam
bonitas engare ius quinque minitis antim ,, respondevi scurras. Uno Pennis Velius de Sagacitas
ab !demus Una paupera fellos
mendicandum ex diukis de Northumberland,
dicevi “ Is sperabam ke is daverim isbis aliqua res, neduo los esse. bam ambus de idema familias, essendum ambus descendetum
ex Adamus ,,. “ Certam dicevi diukis eccem uno pennis per te; et if tota reliquus de tua consanguineuse dabo
tibis tantundemus, tu essebo una omos
plus divesa quam go esseo longem Uncaindnes ab Iidemus Quippo traiflise faceo summas de umana
rese Et dimidia nostra miserias ex
nostra foiblise surgeo eva Quippo de vitas
optima gioise consisteo in pas et commoditas
Et paucuse posseo sevare aut servire, sed omnise posseo plisare: O, nongentila spiritus disceiam ensefortim : Una parva uncaindnes esseo una grandisa
offensas ,.LEXIOS Verbuse Sequita ab
Preposiziose I verbi che hanno il complemento retto da una prepo- sizione possono essere costruiti anche
passivamente. In questo caso il complemento diviene soggetto e la
preposizione può restare insieme col
verbo: tu abeo scribetum ad tua soros auf tua soros abeo essetum scribetum ad ab te. I verbi flagitare
chiedere con istanza, petere chiedere
per ottenere qualcosa, poscere chiedere 0 domandare, postulare
chie- dere con esigenza, querere
chiedere per sapere, per informazioni,
rogare chiedere con preghiera; vogliono la preposizione ab, e
corri. spondono a chiedere a... is flagitavi ab amicus una colloquius con
istanza chiese all'amico. SINTAXIS La preposizione per si adopera dopo molti
verbi per sostituire : abere, acquirere,
invenire, obtinere, prendere, procurare,
e simili : | go scribebo ad
London aut New York per iddius . ..per averlo Quando i verbi seguiti da
preposizione sono seguiti da pronomi, hi
preposizioni vengono sostituite dai rispettivi casi dei pronomi. Alle volte s’incontrano dei verbi
seguiti da preposizione, i quali non
possono tradursi egualmente in italiano. In questo caso si ricorre ad una espressione speciale,
rendendo la preposizione col verbo e il
verbo con un modo avverbiale : is ivi
intomi viridarius andò nel giardino is
raidavi ,, ù entrò nel giardino sul veicolo |
is equitavi ,, » - entrò nel giardino a cavallo, cavalcando is currevi ,, si entrò nel giardino
correndo is reptavi ,, 3: entrò nel
giardino strisciando is reptavi extri
ostius uscì dall’uscio piano piano
vulpes reptavi versi gallusef ‘i! volpe si avvicinò piano piano
alle... fenestras essebam tam parva ke
go possebam vix reptare in la iii. era
tanto piccola che appena potevo entrarci strisclando equimilese galoppavi transversi flumes I soldati a cavallo traversarono il fiume a
galoppo i: .: + los equitavi offim sf
allontanarono a cavallo los currevi
offim si allontanarono correndo Nella stessa guisa si procede con verbi
transitivi che non esprimono un
movimento: cartase essevi uretum /e
carfe furono bruciate domuse essevi
uretum daum /e case furono rase al suolo dal fuoco i ‘ mulieris essevi sufflatum intomi maris
- la donna fu spinta in mare dal
vento pontis essevi sufflatum op cum
dinamites .il ponte fu fatto saltare con
la dinamite illuminate ica dominus ad
eia cameras accompagnate col lume questo
signore alla sua camera Alle volte un
verbo intransitivo può diventare transitivo
mediante le preposizioni o gli avverbi:
ite ad lectus et dormite offim effectuse de vinus ‘ andate a letto e fate passare col sonno gli
effetti del vino is raziocinavi me
intomi sua opinios col ragionamento mi
ha indotto nella sua opinione beibis
abeo essetum curretum ovrim ab una carrucas
il bambino è stato travolto da una carrozza Diamo qui un elenco parziale di verbi seguiti
da pre posizione: — accauntare per rendere conto di, dar conto
di; accredere ad accon- discendere a;
actare secundi essere coerente a, agire secondo; audire de sentir parlare di; audire ex aver notizie
da; concedere per fener conto di;
congratulare de congratularsi di o per; dependere ex dipendere da; gaudere at
godere di; .impedire ex /mpedire di; incubare
ovri pensare sempre, pensare a lungo e con pena sopra un fatto; laborare ‘ex. aver male a, soffrire di; onerare
cum caricare di; per- tinere ad
appartenere a; prebere cum fornire di; prendere daum notare ‘in ‘iscritto; provvidere cum
provvedere di; punire cum punire di;
regioisire at rallegrarsi di; regioisire cum ra/legrarsi con; respon- dere ad rispondere a; respondere per
rispondere di; essere responsa- bile di;
ridere at ridere di; tegere cum covrire di; uonderare at ma- ravigliarsi di. 3 Moltissimi nomi possono rendersi verbi
della prima coniugazione aggiungendovi
are. In questo modo essi possono espri
mere -per' lo più l'uso a cui l'uomo fa servire o l'uso che ‘l’uomo
fa delle cose espresse: dai nomi: anHis: amo, amusare prendere con l’amo, lapis
matita, lapisare seri: vere-colla
matita, oculus occhiò, oculusare fener d’occhio, skistus lavagna, skistusare covrire di lavagna,
teguias tegola, eguiaBare co: vrire di
tegole. Ma. possiamo esprimere la stessa idea anche con altre locuzioni:
prendere. cum amus prendere con l’amo, scribere cum lapis, tegere cum skistus, tegere cum tegulase. L'espressione
mutuam corrisponde a l’un l'altro, scam-
bievolmente. ‘ 345 =
L'espressione a/tefus altera... seguita dal sostantivo e dal verbo, ‘Corrisponde a: chi in un... chi
in un altror alterus -altéera locus
essebam chi éra ‘in’ un luogo chi in un altro
Si L’espressione nils alterus
quam, seguita dal verbo“in un tempo di
modo infinito indica: non fare altro che; non fare Lit sé non che:
los nils alterus quam imitavi lius': non fecero altro se non
imitatti tu nils alterus quam dormibam
non facevi altro che dormire: da cui si
vede che il passato remoto è divenuto infinito, e la voce del verbo è stata sostituita la quella del verbo
fare. Per Consecuzios de Tempuse s'intende
l'insieme delle regole che insegnano în quali
. tempi del congiuntivo si devono porre i verbi delle proposizioni
di- pendenti rette da congiunzioni
subordinative. A seconda che l’azione
espressa dalla proposizione se- condaria
sia contemporanea o anteriore all’azione principale: 1 - al tempo presente, futuro semplice e
futuro anteriore nella proposizione
principale: corrisponde un tempo presente 0 passato: ‘del congiuntivo: - go sperao, go sperabo, g0 abebo speratum ! ke
is studeiam aut abelam studetum; ia ‘Il
S V 4 > VI ssi "
VII A È VIII si È be) be) II PARTIS I Sintaxis pag. II
IIl IV V
VI VII VII
IX X XI
XII XII XIV
XV Va) INDICE GENERALE ALFABETICO I PARTIS Abbaco Accento . 3 : i ; ; 9 Addizione . Aggettivi dimostrativi . indefiniti A possessivi A relativî 48 Aggettivo ; 17:Alfabeto . : ; . 5 Alterazione degli Aggettivi i » Avverbi x dei Colori » Nomi Articolo 14
Avverbi derivati da Aggettivi n
definiti Avverbi di
affermazione È 62 È » dubbio 63 » » luogo 65 e » maniera . 64 % » moto da luogo Verso luogo Negazione Quantità
n » Stato in luogo tenpo : 3 = » futuro A $ passato s s n presente Avverbio : : A ;
Casi dei Pronomi Personali Classi Varie di Numerali Comparativo, Grado Irregolare .Congiunzione
; . 25;12 Congiunzioni Alternative .
72 A Asseverative 74 % Avversative 73 s Causali 73 È Comparative 73 n Concessive . ù Conclusive Condizionali Congiunzioni Consecutive i Dichiarative i Copulative . s Correlative . a Disgiuntive Finali . Temporali
Coniugazione Attiva Passiva
Consonanti e Vocali.
Declinazione Derivazione degli
Aggettivi 0" dei Nomi Dittonghi
Divisione A delle parole in
sillabe ERRATA-CORRIGE Esercizio di
Dettatura e di Lettura Espressioni Numeriche
Femminile dei Nomi. Fiori Fonologia .
Frutta . Giorni, Nome dei
. Gradi di Comparazione Indice delle Lezioni . Indirizzi per le Lettere Interiezione Locuzioni Avverbiali. Macchine Mesi, Nomi dei. i Modi Avverbiali ì i Modi e Tempi dei Verbi. | Moltiplicazione Morfologia Nome Numero Ore
Paradigmi delle Coniugazioni .
Parti del Discorso . a Piante o Positivo, Grado Piurale dei Nomi & S n » Composti i » Segni Grafici Preposizione 3 Pronome
Pronomi Dimostrativi
Indefiniti Interrogativi Personali
Possessivi . Relativi Pronunzia . sis is
Sillabe Sottrazione . Suffissi Costanti degli Aggettivi A : dei Nomi
x Mobili degli Aggettivi ; » dei
Nomi. Suoni . ; è ; Superlativo Grado ? s è i Irregolare Tempi dei Verbi Verbi Impersonali Verbo . î
Vocali e Consonanti. II PARTIS Nomenclature: Celus et Maris ; Ces Ludus . . . è. . Civilisa Dignitase . ; ;
=. LIL
Contris . 3 A . x Pronomese,
Usus de . Personalisa Pronomese
101:103 Possessiva Pronomese, Usus de.
97 Relativa Pronomes 102 Proxima Pertransitus Preteritus . ; i
113 Pulcra , E : j a 04 Quam Quandom Quanta Quire Raita . . A ; Remanere Ronga Servire Si Soma Stare 4 Sua Suus Sub ; Substantivus,. ia de : . Usus de Pluralis de REDALHiO use. 83 Superlativus Supri . Tangere Tanta . : 94 Tempuse, Usus de 112 Tota Traduxiose . Adamas .
Ces Ludus : Commercialisa Literas . Duo Fraiaris . Erudizios et Divizies Leos
Literas ad Îuvenise London
Postis Mundus anti Creazios de Onde
125; Nimiam Serom Partis de Soliloquis de Hamlet . Pulcritudos
in laponia . Silvatica Feles
105;109;115 Telegrammis . i 147 e ad un Otellus Pro- prietarius Uncaindnes Uno Pennis Velius de Sagacitas. Violodoratas Ubim . Uisi Una Undri Utire Vel'ere Verbus ; 106
Specialisa Usus de Aliqua Verbuse 120
Verbuse cum Possessiva Adiectivuse î cum Indeterminata Prono- mese ao Subiectus 129 » = sequita ab Preposiziose vpi is»
Pag. Da) ERRATA CORRIGE T cerziabrakidactilus abbriccagnoio
abbriccagnolo T gionstocarius
accomandatarlo 8 subligaculus mutanda 16 è 32 sia ggiunge 60 $ personaie Locazioni
Tituluse Titoll 87 $ 32
postuse 91 & 57 dextra 96 riga 3 bracteas $ voleo $ 1 $ oppartenere
$ deambulanzios
& 241 le Duo
Frariais accomandatario subligaculuse mutande si aggiunge
personale Locuzioni Titoli
portuse dextera bracteis
velleo v appartenere
deambulazios. © i la Fraiaris
eta AGGETTIVI, SOSTANTIVI E VERBI
CONTENUTI NELLA GRAMMATICA LATINULUS Le parole senza apostroio sono
piane. L’apostroîo indica che Sulla
vocale precedente cade l’accento tonico.
abdere nascondere abdomes addome abdomina'lisa addomina- abenas redina [le abere avere
abere se stare in salute a’bies
abete abire partire a'bitans abitante abitare abitare abitazios abitazione a'bitus abito
abno’rmisa strampalato abscessus
ascesso absolvere assolvere abstinere astenere abstracta astratto abstrusa astruso abundansa abbondante abundanzias abbondanza aca’cias acacia à’caius acagiù acanto’pterus acantottero acanturus acantfuro a’'cantus acanto a’'carus acaro accauntantis ragioniere accauntare conteggiare » per dar conto di accauntazios contabilità accelerata accelerato accendere accendere accentus accento acceptans accettante acceptare accettare accessibi’lisa accessibile ACCESSUS accesso accidentare accidentare accidere accadere, avve- nire, succedere accli’visa acclive accomodare accomodare accordare accordare accredere ad accondi- scendere a
accrescere accrescere accusare
accusare accusativus accusativo accusazios accusa ace’fala acefalo àcerba acerbo
acetaris insalata aci’culas
spilla A a'cles punta aco’litus accolito acquiescere acquietare acquirere acquistare acquisizios acquisto a’crisa acre
acrobas acrobata acro’corus
acrocoro acro’polis acropoli actare agire
actare secundi agire se- condo,
essere coerente a actoris attore actua’lisa attuale actus atto
acuta acuto a’'damas
diamante adaquare abbeverare adesios adesione adiantus capelvenere + adibere adoperare adiectivus aggettivo adimplere adempire a adinvenire inventare adiposa adiposo adiudicata’rius aggiudi- catario
adiutare dare aiuto a adiactare
allattare administratoris ammini- stratore
administrazios ammini-
strazione admiralatus
ammir#gliato admirare ammirare admiratoris ammiratore admonere avvertire adolesce’ntisa adolescente adrepere arrampicare adulta adulto
advansare inoltrare advansata
avanzato advantagiosa vantaggio- advenas forestiero [so advenire giungere adventare arrivare adverbius avverbio adversare opporsi a adve'rsitas avversità adve'rsucas disgrazia adverta’is pubblicità advocare impiegare, vo- [lerci
advocatus avvocato ae'rea
aereo àa'eris aria affexios affezione affi'nisa affine affirmare affermare affluentis affluente A’frica Africa : agi’litas agilità agitata agitato agmes squadra (militare) à’'gminis squadrone agnoscere riconoscere agnosterius leggio agnus agnello
agri’cola agricolo agri’colas
contadino agricultoris agricoltore agris campo
agrumis agrume - aironare
stirare aisbergos ice-berg alarmare allarmare alarmis allarme alas ala
alba bianco albina albino a'leas giuoco d'azzardo aliena alieno a'liqua alcuno, taluno aliquanta alquanto a'llius aglio alta alto
a’'Itera altro alterabi’litas
alterabilità alte’rutra l’uno o
l’altro altitudos altezza altople’inis altopiano altus alto, la parte alta aluminis alluminio alumnus alunno à'lveus alveo amara amaro
amare amare amatoris
amatore amba ambedue ambulacrus corridoio ambulare camminare ambulazios camminata amendis ammenda amensa sciocco amentis pazzo
amenzias sciocchezza
America Ame'’rica America Americana americano Ame’rico americo amica amico
amicizias amicizia amicus amico amigdaletus mandorleto ami’gdalus mandorlo amoris amore
amorosa amoroso amovere
allontanare amplificare amplificare amus amo
amusare prendere con l’a- anas
anitra {mo androce’us androceo anelare anelare aneste’tica anestetico anfiteatrus anfiteatro a'ngaris hangar Anglicana anglicano Anglicanismus anglicani- Anglo Anglo [smo a’nguis serpe a’'ngulus angolo animalis animale a’nimas anima a'nimus animo annunziare annunziare annus anno
anses oca anteriora
anteriore anteris antera antibra’kius avambraccio antica’meras anticamera anticipare anticipare antidisco’veris avansco- antiqua antico [perta antitre’inus avantreno a’'nulus anello aperire aprire apis ape
apparatus apparato apparensa
apparente apparizios apparizione appiransis apparenza appla’usus applauso approcciare approcciare appropinquare accostare, ‘avvicinare
a'pricas percoco Aprilis
aprile apta adatto, atto aptitiu'dis attitudine a’puas acciuga aquare innaffiare aquarius acquario aquas acqua
aqua'tica acquatico a’ quea
acqueo a’quilas aquila aquilina
aquilino aquitrinus acquitrino aquosa acquoso ara’cnidis aracnide arangus arringa aratoris aratore aratrus aratro arbitraria arbitrario arbi'trius arbitrio a’'rboris albero arbutus corbezzolo arcessere incolpare arde’lios faccendone areodromus areodromo are’olas aiuola areo’'metrus areometro areona'’utica areonautico areona’utikis areonautica areona’utus areonauta areopianus areoplano areostàkis areostatica areo’stas areostato areo’stis areostiere argentus argento argillas argilla argumentare argomenta- arlas aia [re
aristocra’tica aristocrati- : [co arkiepi’scopus ar vo
arkitecturas architettura
arkitectus architetto. arkitravis
architrave arkivistis archivista armamentus armamento armare armare
armas arma armentus armento armillas braccialetto armis armata
armores armaiuolo arnes
finimento a'rrabos caparra arrangiare assestare arrangimentis assesta- arras arazzo [mento arra’sseris arazzeria arrestare arrestare arripere acchiappare, af- arros freccia (ferrare arsinalis arsenale arterio arterio artistis artista artri’tica artritico artritis artrite artus arto
arvinas grasso ascendere
sormontare ascensios ascensione ascensoris ascensore a2ura
asfixiare asfissiare Asia Asia a’sinus asino a-solos a solo aspectus aspetto aspicere guardare aspirare aspirare assemblare assembrare asseQquire raggiungere assolistis assolista ussolutismus assolutismo assortire assortire [to assortmentus assortimen- asteriscus asterisco (*) astillis asticciuola astis asta
astro’nomus astronomo astrus
astro atlas atlante atmosferas atmosfera atroxa atroce
attaccare attaccare attendere
attendere attenta attento attenzios attenzione attractivis attrattiva auctoris autore auctorisare autorizzare audaxa audace audere osare audire udire
aufugere scappare augmentare
aumentare Augustus agosto a’ulas aula
a’ulis urlo auricula’risa
auricolare a’urifes orefice aurigas cocchiere ‘ a’uris. orecchio a'urus oro
auscultare ascoltare A’ustro
austro automo’bilis automobile automobilistis automobi- [iista
autoscafis autoscafo autosecare
autosegare Autumnus autunno. auxiliare aiutare auxilius aiuto avellere strappare avenas avena
aviatoris aviatore a'vida
avido avis uccello avus avo, nonno axilla’risa ascellare axillas ascella a’xios azione, agire azura a7zurro bacinus
bacinus bacino bacteriolo’gica
batterio- baculus bastone [logico
ba'feus tintore bafi'as
tintoria baggagis bagaglio baiu’lus facchino balare belare balaustradis balaustrata balconis balcone balenas balefia ballunis pallone balneare bagnare, fare un bagno
ba’Ineus bagno bambus bambù bankis banca barbas barba bardotis bardotto baris bar
bari’tonus baritono baro’metrus
barometro baronettis baronetto baronis barone barrakis caserma barricare barricare barrire barrire bas basso
basi’licas basilica basis
base batillus badile cabinettis gabinetto cabinis cabina cablografare cablografa- cada’veris cadavere [re cadere cadere ca’inda cortese ca’indnes cortesia calamarius calamaio calamistrare arricciare calca’neus calcagno calcas sprone
calceola’rius calzolaio ca’lceus
scarpa calefacere riscaldare - calefaxios riscaldamento ca’libis acciaio ca’lida caldo calidare far caldo ca’ligas calza calis calice ‘ca’llida accorto, scaltr callus callo
calumniare calunniare B batracomio’makis batra- [comiomachia
baubare abbaiare baubazios
abbaiamento bedda'iris ghisa bedellus bidello be’ibis bambino belis balla
bellare guerreggiare bellis
campana bellus guerra benefacere beneficare benefactoris benefattore beneficius beneficio. Berlin Berlino bettare scommettere bettis scommessa bibere bere
bibliotecas biblioteca biciclis
bicicletta bidentis bidente billis cambiale billus becco bingus essere binoclis binocolo biris birra
biscioppisalfiere(scacchi)
bisnis affare bisnistis
affarista bivius bivio bla’teros chiacchierone C
ca’meras stanza caminus camino,
fumaiuo- canalis canale [lo cancellis cancello canina canino canis cane
cannonis cannone cannonisare
cannoneg - {giare cano’nicus canonico cantare cantare cantus canto canzios canzone caos caos
capaxa capace capillus
capello capitalis capitale capitellus capitello Capras caprone captenis capitano capus capo, testa cara caro
cara’cteris carattere
casseris bledis lama blua blu
bollis palla bombardare
bombardare bombardazios bombarda- bona buono [mento bo’nitas bontà bo'numis bene bordis bordo Bosno Bosno
bota’nica botanico bota’nicas
botanica boviles bovile bovis bove
boxis palco bra’cteas latta bra'’cteis brattea bra'kius braccio bra’ssicas cavolo Brazil Brasile bre’visa breve brilliantis brillante bris brezza
Britiscia britannico bronco
bronco brutescere abbrutire buckes libreria butirus burro
buttonare abbottonare buttonis
bottone buzzare ronzare caratus carato carbasarius veliero ca’rbasus vela carbonius carbonio carburus carburo ca’rceris carcere cardinalis cardinale cardina’lisa cardinale cardis cartolina carensa privo di ca'’ritas carità carnazios carnagione carni’vora carnivoro carobis carrubo caros carne
carras carraia carrutas
carrozza ‘ca’rtacras cartone cartas carta
carta’'us tettoia cartis
carrettone ca’seus cacio, formaggio ca’'sseris cassero cassulis
ca’ssulis cassola castellus
castello castigare castigare castigazios castigo castras accampamento castrasare accampare — ca’sulas casina Casus caso
catacombis catacomba cata’logus
catalogo catedralis duomo, catte- {drale
ca’tedras cattedra catenas catena ca’udas coda ca’unteris banco di nego- ca’untis conto [zio cauponas bettola ca’us cagione, causa causare causare ca’usas causa ca’usias cappello di paglia ca’utscius cautsciù cavaliris cavaliere ca’veas gabbia ceca cieco
ceckis scacco cecmetis
scaccomatto cedrus cedro cekis assegno bancario, cheque
cele’brisa celebre cele’britas
celebrità cellarius dispensa , cellula’risa cellulare celus cielo
cementarius muratore cementus
cemento cempinis campione cena’culus soffitta cenare cenare cenas cena
centra’lisa centrale centrus
centro cepas cipolla ceras cera
cerasus ciliegio cerea’lis
cereale ce’rebrus cervello cerinus cerino ceris sedia
certa certo certames battaglia certare combattere cerziabrakida’ctilus ram- pichino, abbriccagnolo cerziofacere accertare ces scacchi
cesbordis scacchiera . cespis
cespuglio cestus cintura 6
ciatissare servire a tavola ‘ »
se cum servirsi di cia'tus bicchiere cibare cibare
cibus cibo ci’catris
cicatrice ciclas gonna ciclis ciclo
ciclos ciclone ci’ cura
domestico cicurabi’litas addomesti- chevolezza
cicurare addomesticare cicutas
cicuta cifis capo cikis pulcino
ci’lius ciglio ci’mbalus
cembalo cimbas barca cincti’culus grembiale ci'nemas cinema cine’rea bigio cinis cenere
cippa mercato ci’rcinus
compasso ci'rculus circolo circumdare circondare circumdarius circondario circumstanzias circostan- circus circo [za cirpare cinguettare cistas cesta i citaras chitarra ci’'tisus aborniello civi’lisa civile civis cittadino clamare gridare classis classe cia’uda zoppo
claudere racchiudere clavis
chiave clo’unis pagliaccio clubis club, circolo clu’dinis temperino clunis culatta clunisare acculattare, cu- [lattare
coagulare rappigliare coaxare
gracidare co’cleas cucchiaio coffia’us caffé (negozio) coffis caffè (pianta) coffis caffè (bevanda) cogere forzare cogitare pensare cognatus cognato cognizios cognizione cognomes cognome [re cognominare cognomina- è» . coincidenzias coinciden- coincidere coincidere [za componere
colere coltivare collas
colletto collegius collegio collexios collezione, rac- [coglimento
collibus aggio colligere
raccogliere collinas collina collis colle
collocare collocare colloquire
abboccarsi, parlare con uno collo’quius colloquio collus collo
co'lonis due punti (:) colonus
affittavolo,colono colorare colorare colos colore
colo’ssica colossale coltis
puledro columbus colombo columnas colonna comas chioma
come’dias commedia comes
compagno cometes cometa comitatus comitato [te co'mmandans comandan- commandare comandare commandis comando commas virgola (,) commatris commare, ma- {drina
commendatoris commen-
[datore commensare
cominciare commercia’lisa commer- [ciale
commerciare commercia- commodare
prestare [re commo’ditas agio,
como- co’'mmodus comodo [dità commorare fermarsi commovere commuovere communes comune commu’nisa comune co’'mpanis società, com- [pagnia
compa’ssios compassione
compellere costringere
competitoris competitore complere
compiere completa completo completare completare complexios complessione complimentare compli- mentare, far complimenti RARE
to complu'resa parecchio componere comporre composizios composizios PR ne
comprimere comprimere concedere
concedere concertare concertare concertus concerto concinnare acconciare concinnazios ini ra
concordare concordare concordias
concordia condemnare condannare condemnatus condannato condizionalis condizio- [nale
condizios condizione co’'ndoris
condor [larsi conflare sollevare, ribel- conflictus conflitto confluenzias confluenza confutazios confutazione congenulare cadere gi- {nocchioni
congratulare congratula- co’nica
conico [re coniunetivus congiuntivo coniungere congiungere coniu’nxios congiunzione conne’xios connessione cono’peus cortina conquerire lagnarsi di conrespondenzias corri- {[spondenza
conrespondere corrispon-
[dere consangui’neus parente consarcinare imballare consarcinazios RO gio
consecuzios consecuzio- ne consentire secon consequire conseguire consernis azienda Conservare conservare consilius consiglio consistere consistere consobrinus cugino consolazios consolazione consorzios compagnia conspici’Iluse occhiali constare constare constellazios costellazio- ; [ne
construere costruire construxios
costruzione . Li consuetudos
consuetudi- consulatus consolato
[ne co’nsulis console consultare consultare consumere consumare contemptus dispregio contenta contento contes conte
continentis continente,
terraferma . continere
contenere continuare continuare continuazios continuazio- ne
contradictoria contradit-
contraere contrarre [torio
contrafortis contrafforte
contraire esser contrario
contraltos contralto contraria
contrario contrastare contrastare contris campagna controbassis controbasso controlloris controllore convalescere guarire conventus convento conversare conversare convictoris convittore convictus convitto convincere convincere . convivas commensale cooperire coprire copias copia
coquere cuocere co’'quus
cuoco cordas corda di strumen- cordia’lisa cordiale [to cordis cuore
cordisforma cuoriforme coristis
corista co’rius cuoio cornus corno
corollas corolla corpus
corpo corrigere correggere corroborare corroborare corses busto (indumento) corsis portata (a tavola) cortis corte
corus coro Corvus corvo cos cote
costare costare costas costa costes costola costomma’us dogana czaris
covris posata cCoxas coscia cra'is grido crammare impinzare Crassa grosso creare -creare creazios creazione credensa credente credere credere, aver fede cre’ ditus credito crepu’sculus crepuscolo crescere crescere cribrus frullone, staccio crikis insenatura crispata ricciuto cristallus cristallo - crite’rius criterio crocitare gracchiare crocodilus coccodrillo croiare fare chicchirichi cros incrocio
crossare incrociare crucis croce cru’is ciurma
crus gamba Cuare tubare cubi’culus camera cu’bitus gomito cucullus cappuccio cu’cumis cocomero cucu’rbitas zucca cules zanzara
culinas cucina culmes
comignolo culpabi’lisa colpevole culpas colpa
cultoris cultoris cultrus
coltello cuni’culus coniglio cupere bramare Cuprus rame
curagiosa ein ite 0 . cu’ragis corag curbis barbazzale curiosa curioso currere correre currus carro
cursis corsa Cursus corso curta corto
curva curvo curvis curva cuspisata cuspidato custodire custodire custos custode, guardiano czeris czar, zar daddis
daddis babbo damnosa
dannoso dare dare deambulare passeggiare deambulazios passeggia- debere dovere ta debi’lisa debole decere convenire a, esse-. re decente
decidere decidere declarare
dichiarare dedecere sconvenire a, essere indecente dedignare sdegnare, ave- re a sdegno
deessere mancare, voler- defectus
difetto [ci defendere difendere deficere mancare, volerci delectabi’lisa dilettevole .delectare dilettare delectazios diletto delfinus delfino delicata delicato deli’cies delizia deliciosa delizioso delineare delineare delivere consegnare delivrare prosciogliere delivris consegna delucidare .delucidare delucidazios delucidazio- demis dama ne
demonstrare dimostrare
demonstrativa dimostra- i
[tivo denarius danaro denominazios denomina- dentis dente [zione dentise'ries dentatura dependere dipendere deponere deporre depositare depositare de’putis deputato derratis derrata descendere discendere describere descrivere deserere abbandonare, la- [sciare
desertare disertare desiderare
desiderare deskis desco, tavolino despacciare dispacciare despectare indispettire despectus dispetto desperare disperare desperata disperato desperazios disperazione D
despondere fidanzare desponsatus
fidanzato destraere distrarre detegere discoprire, sco- deturbare buttar [prire devastare devastare de’xtera destro (parte de- dia’conus diacono [stra) dicere .dire
dida’ctica didattico di’es giorno dievenire scadere differenzias differenza differrere differire diffici’lisa difficile diffi’cultas difficoltà difterites difterite digitales ditale digiti’grada digitigrado di’gitus dito digna degno
di’gnitas dignità dilaniare
dilaniare dilatare dilatare diligensa diligente «diligenzias diligenza dilucidare delucidare, . schiarire
dilucidazios delucidazio- [ne,
schiarimento dilu’vies diluvio dimidia, mezzo, metà dimidius metà, mezzo, parte di mezzo dinamites dinamite dinosa’ura dinosauro dinosa’urus dinosauro diplomas diploma directa diritto directare indirizzare directoris direttore direxios direzione dirigere dirigere - dirigi’bilis dirigibile disastris disastro discalceata scalzato scal- discere imparare {zo disciplinas disciplina disciplinata disciplinato disci’pulus discepolo - discordias discordia discoverire scovrire (scienze)
disco’veris scoperta discus
disco discutere discutere dismissere accomiatare, diso bedire disobbedire duellare
disponere disporre dispo’sita
disposto disquirere ricercare disquisizios ricerca disrumpire scoppiare per risuse scop- piare dalle risa dissoluta dissoluto distincta distinto distinguere distinguere distribuzios distribuzio- ne, dispensa
districtis distretto diuw'kis
duca diu’tis dovere diversa diverso di’vesa ricco
divesare arricchire dividere
dividere divi’dias noia dividiosa noioso divizies ricchezza , docere insegnare docta dotto
prat dottore gbeddere cucciare dogbeddus cuccia dokis dock
dolere dolere doliarius
bottaio do’llaris dollaro doloris dolore domare domare
dome’stica domestico, di casa dominansa dominante dominata dominato Dominicanus Domenica- do’minus signore [no domus casa
donus dono dormire dormire dorsus dorso, schiena dotare dotare
draconis dragone dra’ia
asciutto draiare asciugare draidokis bacino maritti- dramas dramma [mo drama’tica drammatico draunare annegare dreftis tratta dre’inis fogna dronca ubbriaco dropas depilatorio ducere guidare ductus condotto duellare duellare duellus
duellus duello duettos
duetto du’Icisa dolce ebdo’madas settimana ebenistis ebanista e’'boris avorio ebri’etas ebbrietà, ebbrez- eccle’sias chiesa {za e'culus salotto ecus sala
e'deras edera edificius edificio editoris editore edocere addestrare, am- _ maestrare
educare educare educazios
educazione effectus effetto efficaxa efficace efficiensa efficiente effuggere sfuggire e’gestas bisogno egregia egregio egrie’bla- piacevole egrota malato
egrotare ammalare eiulare
miagolare eiulazios miagolio ekinus riccio di terra ekis male, dolore tempo- raneo
elabire scattare ela’stica
elastico electa eletto electoris elettore ele’ctrica elettrico e’lefas elefante elegansa elegante elementus elemento eligere eleggere eliotropius eliotropio elli’ptica ellittico ** embassadoris ambascia- tore
embassis ambasciata emere comprare eme’tica emetico emisfe’rica emisferico emissarius emissario emittere emetter emploiare impiegare emulazios emulazione enarrare raccontare 9
dulcisagra agrodolce du’Icitas
dolcezza dunas duna E
enarrazios racconto encuragiare
incoraggiare endcreftis mestiere engare impiccare enginiris ingegniere engris collera e’ngrisa collerico enlistare assoldare - enrollare arrolare e’nterpris impresa. enumerare enumerare epas fegato
epi’scopus Vescovo e'pocas
epoca equa’lisa eguale equa’litas uguaglianza equare eguagliare, pareg- giare
equatoris equatore equazios
equazione eques cavaliere equilabius barbozza equiles scuderia equimagistes dn zo
equimiles soldato a ca-
vallo equinoxius equinozio equitare cavalcare e’quus cavallo erbas erba
erina’ceus riccio di mare errare
errare erroris errore erudita erudito erudizios erudizione, sa- erupzios eruzione [pere es bronzo
essere essere Estas estate e’'stera estero estimare stimare estimazios stima estua’rius estuario etero’clita' eteroclito etas età
etnogra’fica etnografico e’tulus
piantagione di ‘ piante a fusto
piccolo ed erbaceo extrinseca dura duro
durare durare durizies
durezza ‘ etus piantagione di
alberi di alto e medio fusto legnoso
Europa Europa evaporazios
DAEPAT ne evenire avvenire, acca- e’venius filare {dere eventuala eventuale evigilare svegliare evitare evitare exacuetoris arrotino exames esame
excavare scavare excedere
eccedere excellensa eccellente excellenzias eccellenza excengis cambio exclamare esclamare exclusiva esciusivo excribere trascrivere exemplus esempio exequire eseguire exe'rcitus esercito exigua esiguo
exiliare esiliare exire
uscire existenzias esistenza existere esistere exornamentus addobbo exornare adornare exornata adornato, il no
expectare aspettarsi expectazios
aspettativa expedire spedire explanare spiegare explicare spiegare, di- stendere
expres treno diretto expressios
espressione e’xtera esterno exteriora esteriore extollere sollevare extraotdinaria straordi- [nario
extrema estremo extre’mitas
estremità extricare sviluppare extri’nseca estrinseco fabas
fabas fava fabes fabbro fabricare fabbricare fa’'bulas favola facere fare
facezies facezia fa'cies
faccia faci’lisa facile facilitare facilitare fa’ctoris fabbrica factus fatto
fa'cultas facoltà falangis
falange fa’lculis artiglio falignarius falegname fallire fallire familia’risa familiare fami’lias famiglia fanalis fanale fanta’stica fantastico farmaco’polas farmacista fars farsa
. farus faro fasces fascina fasciare fasciare fascinazios fascinazione fascis fascio
faselus fagiuolo fasis fase fa’uces foce » fa’ucise fauci fauntenis fontana favoris favore favus favo
fe'ciuris fattezza feda
brutto fegatellos fegatello (scac- feles gatto
feli’citas felicità felina
felino felis fiele felixa felice
fellos poveraccio, diavo- lo,
misero uomo fe’minas femmina . feminina femminino, fem- femora’lise calzoni minile
fenestras finestra feras fiera,
bestia feries vacanza ferire ferire
fero’citas ferocia feroxa
feroce ferrare ferrare ferribotis ferry boat, chiat- [ta
10 E° ferrus ferro
fe'scionis moda festus festa fia’'las fiala ficus fico
fide’lisa fedele fide’litas
fedeltà fidere fidare fierire diventare figuras figura filiare filiare filius figlio
filtrus filtro filus filo filusforma filiforme finirè finire
finis fine fiordis fiordo firmare firmare firmas firma
fi'sica fisico fi'sicas fisica fisk.are fischiare fiskius fischio flabellus ventaglio flaccescere appassire flagitare domandare con istanza
flammi’ferus fiammifero
flebi’lisa flebile flere
piangere fiexibi’lisa flessibile flexuosa flessuoso flingare slanciare flittis flotta floccus fioclo fiorescere fiorire flos fiore
fluere scorrere . flumes
fiume fo’iblis debolezza, mora- folius foglia fonologi’as fonologia fons fonte
forestis foresta fo’rficis
forbice formare formare formas forma formazios formazione formidare impaurire formidos paura fornas fornace fornis volta, (architettura) fo’rtisa forte fortres fortezza militare fortunas fortuna futurus
fortunata fortunato fossas
fosso fo.satus fossato fossi'lisa fossile foto ‘grafia fotografia. ri- tratto
fo’veas ‘fossa fra’'cida fracido fragas fragola fragi’lisa fragiie fra'iaris frate franare franare franas frana Franciscanus Francesca- frangere frangere [no fratris fratello fraudare barattare fra'udis frode fraus baratteria, baratto fraxionaria frazionario frenare frenare frenatoris frenatore frenus freno frequensa frequente fretus stretto di mare friare polverizzare fri'Ègida freddo fringillas tringuello fri'vola frivolo frontis fronte fructus frutto frumentus frumento frustus pezzo fugere fuggire fulcimentus puntello fulgurare lampeggiare fulgus lampo fulmes fulmine fulmetra'es parafulmine fulminare fulminare fumare fumare fumus fumo
fundamenitus fondamento fundare
fondare funis fune, corda funxios funzione furare rubare
furcillas forcina furis
ladro furnarius fornaio furnus forno
fuscinas forchetta fustis
fusto futpes marciapiede futura futuro futu us futuro galerus
galerus berretto gallina’ceus
tacchino gallus gallo galoppare galoppare galvanoplastica galvano- plastico
gambetto (RCACCN) gamis cacciagione ga'ragis garage gariofillus garofano garrire garrire gas gas
gasosa gassoso gaudere
godere gaudius gaudio gelare gelare
gelazios gelamento gemere
gemere gemmas gemma genas guancia
gendris genere generalis
generale genera’lisa generale generare generare generis genero genero’sitas generosità genetli’acus genetliaco genibusare IRRIROCCHAre genitoris genitore gentila gentile gentilare ingentilire gentis gente
genus ginocchio geografi’as
geografia gambettos lacere giacere iacintus giacinto ja’nuas portone iasminus gelsomino ia’'tus apertura ictuctus picchiotto ideare ideare idea’lisa ideale ide’as idea
ide’ntica identico idrargirus
mercurio idra’ulica idraulico idro idro
idrografi’as idrograf'a
idroplanus idroplano ieiu’nius
digiuno ielpare squittire, shiatti- iemare far freddo {re l’emis inverno Il geogra’fica geografico geologi’as geologia geometri’as geometria gerres novella gerundius gerundio gestus gesto
gettis giavazzo giagua’'ris
giaguaro giakettis giacchetta gibbas gobbo
gibbosa gobbo gibbus gobbo giga’ntea gigantesco gimna’sticas ginnastica ginece’us gineceo gingivas gengiva gio’ineris stipettaio gio’is gioia
gionstocans Sn te gionstacare accomandi- [tare
gionstoca’rius accoman-
[datario gionstocus
accomandita girus giro giue’llis gioiello gura’ssica giurassico glacia’rius ghiacciaio gla’cies ghiaccio glia’'ndulas glandola gla’reas ghiaia . glebas zolla
gliris ghiro globus globo ignis funco ignoranzias ignoranza ila’risa allegro i’lias fianco illecebrosa carezzevole illinere spalmare illucescere far giorno illuminare illuminare illu’strisa illustre imaginare immaginare imaginazios immagina- imbris acquazzone (zione imitare imitare immora’lisa immorale immora'litas immoralità immu’nisa immune impedire impedire imperativus imperativo imperatoris imperatore Cd
incisi va glocitare
chiocciare glomerare avvoltolare glorias gloria glovis guanto giutire ingoiare, SEE tire
gossipius cotone gradire
gradire gra'dius gradino, scalino gradus grado grammas gramma grammaticas grammatica grandinare grandinare gra’ndisa grandioso, gran- grandos grandine [de granus grano grassare assassinare gratitiu’dis gratitudine gra’visa grave grazias grazia graziasagere ringraziare graziasaxios ringrazia- [mento
graziosa grazioso gres
gregge grunnire grugnire guascapus guascappa guastus guado (erba) guberna’culus timone (na- gube’rnius governo [ve)
guepàrdus guepardo gulas
gola gulfus golfo gummis gomma . gustius fusto imperfecta imperfetto imperfectus imperfetto i'mpetus impeto impingere gettare impiu’vius abbaino importansa importante importanzias importanza levatura
importare importare
inalterabl’lisa inalterabi-
| e inalterabi’litas inalterabi- ina’uris orecchino [lità incedere incedere incendere incendiare incendius incendio incessus andatura incipere principiare incisiva incisivo incitare
incitare incitare includere
accludere inclu- Ì dere incredibi’lisa incredibile increpare biasimare, ri- [prendere
incubare covare incurvare
incurvare indefinita indefinito indes indice
Indiana indiano - indicare
indicare indicativus indicativo indigere abbisognare indigna indegno indignare indignare indiligensa trascurato indiligenzias trascuratez- za
indispensabi’lisa indi- i
{spensabile indocta ignorante indolenzias indolenza i'ndoles indole inducere indurre indulgensa indulgente indurare indurire indu’sius camicia indu’strias industria inepta inetto
inepzias inezia inequa’lisa
disuguale infa’misa infame infanzias infanzia infelixa infelice i°nfera sottano inferiora inferiore i'nfima infimo ‘infinita infinito , inflare gonfiare informare informare informazios informazione ke'is tastiera kelonitis chelonite kepis capo (geografia) kernellis colonnello ke’rubis cherubino kes astuccio
kescis contante laborare
lavorare laboratoris lavoratore laboriosa laborioso laboris lavoro labrus labbro 12
infortunata sfortunato
infortu’nitas sventura infre'nisa
sbrigliato ingenius ingegno Ingland inghilterra Ingliscia inglese ingressus ingresso i*nguinis inguine iniqua iniquo
inire entrare in carica di
inmissarius immissario innire
nitrire innocensa innocente innuere accennare inopsa scarso
insecare tagliare insectis insetto insidies insidia insidiosa ingidioso insolensa insolente insolenzias insolenza instruere istruire instrumentus strumento ‘ (notarile)
instruxios istruzione Integra
intero integra’lisa integrale intelligenzias MELE za
intendere intendere i’nteres
interesse interesare interessare interie’xios interiezione interiora interiore internaziona’lisa interna- [zionale
interrogativa interroga- — t _ [tivo
interrogazios interroga-
{zione intestinus intestino Intima intimo K
kiavettis chiavetta. rubi-
[netto kili’fera chilifero kilificare chilificare kilificazios chilificazione ‘ kilo’metris chilometro kilus chilo (chimica) LL
lacernas mantello lactis
latte lacus lago lagunas laguna lamentus lamento landare
inuti’lisa inutile invaletudos
debolezza (fisica); infermità invenire trovare inventarius inventario inventoris inventore inversa inverso investire investire invidere invidiare invi’dias invidia invitare invitare invo’is fattura lo'nica ionico io’ttis yacht
iras ira ; irascire adirare ire andare:
iris iride irritare irritare irrumpere irrompere Ist est. i
istmus istmo l'teris-
cammino ites strada . ittiosa’ura .ittiosauro itus andata
iu’des giudice ludicare
giudicare ludi’cius giudizio lu’gas giogaia (monti) jugus giogo
u'ncus giunco” iurare-
giurare iusiurandus giuramento lusta giusto
iustizias giustizia lusvocare
citare in corte luvare giovare iu’venis giovane luve’nîsa giovane iuventus gioventù izios andatura ki'mica chimico ki'micas chimica‘ kimus chimo . . kio’skis chiosco . kippare mantenere kiro'grafus chirografo kirurgus chirurgo la’minas lamina lampas lampada lanàs lana
lanceolata lanceolato landare
approdare lapidare lapidare lapidare, piove- {re pietre
Ja'pidis lapide lapis matita lascivias lascivia lata largo
la’'teris mattone lati'bulus
nascondiglio Lati'nula Latinulo Lati’rnulus Latinulo latitu’dinis latitudine latitudos larghezza latrare latrare latrinas latrina latus lato
latu’sculus fianchetto -
(scacchi) laudare lodare la’us lode
lavare lavare lectosurgere lecturis lettura lectus letto
legare lasciare in eredità legere
leggere legios legione legumes legume le’monis limone lenta lento
lentis lente leopardus
leopardo le’os leone lepus lepre
les legge levare da [letto
L | macellus macello macra magro
mae’stros maestro com- positore
di musica màafrontis frontone magistes maesiro magna grande
magnecus salone magnitudos
grandezza maia’lis maiale maie’stàs maestà maindare badare maiora maggiore maioranzias maggioranza maio’ritas maggiorità ma’is granone, granturco ma’kinas macchina mala cattivo
maledicere maledire ma’litas
cattiveria ma’lumis male malus melo
malusarmis albicocco 13: = leia lieto
le’visa leggiero, lieve le’'xicos
vocabolario le’xios lezione libellios libraio libera libero
liberare liberare librettos
libretto musicale libris libro ligare legare
livatoris legatore lignas
legna lignus legno ligos zappa
limitare limitare li'mitis
limite Ji'mpida limpido lincis lince lineaducere tratteggiare linea’risa lineare linguas lingua letteraria lifnteas cravatta linus lino
liquoris liquore liras lira
(moneta Italiana) liris lira
(strumento) li'teras lettera lito’grafus litografo lo'a basso
loaple’inis Yassopiano lobstes
aragosta locamplus largo locare appigionare locomotiva locomotivo M
mammas mamma mammi’ferus
mammifero mammillas mammella manarripere abbrancare mandamentus manda- [mento
mandarinis mandarino mandolas
mandola © mandolinis mandolino manducare mangiare manes mattina i manicavillos manicotto ma'’nices manetta manicesàare ammanettare ma’nneris maniera manovrare manovrare mantiles tovaglia manus mano
mapa’lias capanna marcare
marcare mar conigrafare marconi- [grafare
matris locomotivus
locomotiva locula’risa loculare lo’culus loculo locus luogo
lodgingus quartiere lo’iala
leale London Londra longa lungo
longinquazios prolunga-
[mento longitudinis
longitudine longitudos lunghezza loquire parlare, ragionare lordis lord
lo’'tteris lotteria, lotto lo’us
basso, la parte bassa luccare sembrare lucius luccio lucrare guadagnare luctare lottare luctus lutto
ludere giocare ludus giuoco lugere vestire di nero lunas luna
luncandens tramonto del- [la
luna lunoriens levata aella lu- lupinus lupino [na lupus lupo
ius luce luscardis carta da
giuoco lusitare scherzare lutosus pantano marconigrammis marco- [nigramma
maremotus maremoto margos margine maricanis pescecane marina marino
maris mare maritus marito markios marchese marmos marmo
marosus maroso marsupius
borsa martes faina marzia’lisa marzia'e massiva massiccio massivis massiccio mastis albero di (nave) mastris padrone: mastrucas pelliccia. matema’tica matematico matema’ticas matematica materia’lisa materiale matris madre matronas
matronas matrona matura
maturo maxillas mascella ma’'xima massimo mecca’nica meccanico medianoctis mezzanotte me’dicus medico medius mezzo, la parte di mezzo, il dito medio me’ilis corriere postale melanco’lica malinconico melinsanas melanzana meliora migliore mellis miele
melodramas melodramma membrus
membro meminissere ricordare me’mora memore memorabi’lisa BOESI, i le .
memoranda memorando memorias
memoria mendicare chiedere l’ele- mensis mese {mosina mensurare misurare mentala mentale mentas menta
mentis mente mercatus mercato mercìs merce
merere rattristare di o per
meridianus meridiano meridies
mezzogiorno meritare meritare me'’ritus merito me’rulus merlo me’spilus nespolo messis raccolta messoris mietitore metàs meta
mete’ieris mezzadro na’itis
cavallo (scacchi) nanciscire incontrare napkinis salvietta, tova- naris narice [gliolo narrare narrare nascire nascere nasus naso
Natalis Natale natare
nuotare nates natica nati’vitas nascita natura’lisa naturale naturas natura naufragius naufragio na’utas marinaio navigare navigare 14
mete’iris mezzadria metere
mietere metris metro (misura) miles soldato
mineralis minerale minera’lisa
minerale mineralogi’as liga gia
minerealo’gica BRL, mi’nima
minimo [logico ministe’'rius
ministero ministris ministro minitare minacciare mi’nitis minuto minora minore
mirtus mirto mis signorina miscredensa miscredente mi’sera meschino miserias miseria mittere mandare mixtios mescolanza mobi’lisa mobile moderna moderno modus modo
mola’risa molare molesta
molesto moletrinas mulino mo'Ilisa molle mollisare molleggiare molvas merluzzo momentus momento monasterius monastero monetas danaro contante monire guaire
monomani’aca monoma- [niaco monstrare mostrare monstrus mostro montis monte
monumentus monumento N navis nave
mfa’'vitas nocchiero naziona’lisa
nazionale nazios nazione nebu’las nebbia necessaria necessario negativa negativo negligensa negligente negligenzias negligenza negoziatoris negoziante nego'zius negozio nemus bosco
nepos nipote ne’quama
malvagio nequizias malvagità ne’utra neutro nocturna
mora’lisa morale morbi’fera
morbifero morbus malattia morenas morena (geo Ha ì ia
morfologi’as morfologia morire
morire mortis morte mortua morto
mortuus morto mos costume mostescis baffo motociclis motocicletta motoscafis motoscafo mozios movenza muccinius fazzoletto mucros baionetta mugire muggire muliebri’'sa muliebre muli’eris donna multa molto
multiplicare moltiplicare mulus
mulo mundia’lisa mondiale mundus mondo
munerare regalare municipius
municipio munire munire munizios munizione munus regalo
mura’lisa murale, di mu- ro, da
muro murenas murena murus muro
mus topo muscas mosca muse’us museo
mu’sicas musica musicistis
musicista mustelas donnola mutare cambiare neutra’lisa neutrale niddare aver bisogno di nigra nero
ni'kelis ‘nichel nils
niente nimia troppo ninfas ninfa ningere nevicare nis neve
nisus sforzo nitire
poggiare nittis maglia (di filo) niuspepes giornale nobi'lisa nobile noctis notte
nocturna notturno nodus nodus nodo
nomes nome Nord nord noscere condscere notarius notaio notizias notizia notoria notorio notosa’ura notosauro nova nuovo
novalis maggese obedienzias
obbedienza obedire obbedire obiectus oggetto , obligare obbligare oblinere impastare obliviscire dimenticare obnitire contrariare obscura oscuro obscu’ritas oscurità obsidere assediare obsonius pietanza obstetris ostetrico obstupescere allibire obtinere ottenere obtingere toccare a obtrectare sparlare obtundere ottundere occasumire tramontare occidere uccidere occultare occultare occupare occupare occupazios occupazione occurrere occorrere oce’anus oceano o’creas stivale o'culus occhio odissere odiare odius odio
odoramentus profumo odorare
odorare . odoris odore offendere offendere offensas offesa offerrere offrire «officialis ufficciafe officia’lisa ufficiale officia’litas ufficialità officinas officina pacfondis argentone pagare pagare
pagus borgata, borgo palas
pala palazius palazzo no’velis
romanzo novercas matrigna nubere sposare nubes nuvola, nube nuges bagattella numera’lisa numerale numeràare numerare numerosa numeroso nu’merus numero numismas medaglia O
officius ufficio olere odorare
di, aver [odore di o’leus olio
olivus olivo omagis omaggio oma'ulicus cortigiano omicidas omicida omicidius omicidio o’mnibus omnibus omos uomo
ondulare ondulare onerare
caricare onerata caricato, carico o’neris carico onesta onesto . onoraré onorare onos onore
operarius operaio o’peras opera
(teatro) operettas operetta Opificius opificio opinios opinione, giudi- o’pius oppio {zio oportere bisognare, esse- {re conveniente opportuna opportuno opportunitas opportunità opprimere opprimere Optare optare o’ptima ottimo opunzias ficodindia opus opera
orare pregare orarius
orario oras ora oratoris oratore o’'rdeus orzo P
palearis giogaia paleontologi’as
paleon- [tologia palestras palestra palmas palma palus nummus moneta nu’ndines fiera (di bestia- [me)
nunziare annunziare nupzies
nozze nurus nuora nus noce
nutris nutrice nuttus cenno ordina’lisa ordinale ordinare ordinare ordinaria ordinario ordinazios ordinazione, ordos ordine [ordine orengia’dis aranciata crengis arancio organisare organizzate organisazios organizza- organus organo [zione orientalistis orientalista origos origine o’rizas riso (pianta) orizonta’lisa orizzontale o’rizos orizzonte orkestras orchestra ornare ornare
orografi’as orografia
orologiarius orologiaio orologius
orologio orrere aver orrore di, a- vere in orrore orros orrore
ortus orto 08°bocca oscillazios oscillazione oscitare sbadigliare o’sculus bocchino ospitalis ospedale OSsis 0sso
ostendere dimostrare osti’olus
sportello ostius uscio otellus hotel, albergo ovarius ovario ovata ovale, ovato ovis montone
OVUs uovo pa'Imeus palma
(albero) palotteris pallottoliera palottis pallottola paludis palude palus palo
panis panis pane panteras pantera papilios padiglione parare approntare parcere perdonare parcus parco
parentes genitore pare’ntesis
parentesi () Paris Parigi pars rata
partiaquas spartiacque
participius participio partire
spartire partis parte partitas partita (giuoco) parturire partorire parva piccolo
parvexillus banderuola pas
pace pa'ssenges passcggiero passus passo
pastinare zappare pastinatoris
zappatore vastoris pastore paterna paterno pa'tinas piatto patrias patria patris padre pa'truus zio pauca poco
pa’ueris forza meccanica pa’upera
povero pa'upertas povertà pavimentus pavimento pazienzias pazienza peccatus peccato pe’ctulus pettino pectus petto
pedi’culus picciuolo pedu’nculus
peduncolo peggus attaccapanni peimentis pagamento peiora peggiore pellis pelle penas pena
penat=s penati penetrare
penetrare penitere pentire pennas penna
pennis penny pensilinis
pensilina pensus compito peplus peplo
pepos popone ;eras tasca percutere percuotere perdere perdere perdezios perdita perfecta perfetto perfectus perfetto perficere perfezionare peri'odus periodo permittere permettere permutazios permutazio- persivere accorgere [ne persona’lisa personale personis persona pe'rticas pertica pertinere appartenere pertransire trapassare pes piede
pessima pessimo pe’talus
petalo pe’tasus cappello a tuba pe’tticos sottana petere domandare, chie- petras pietra [dere petronas macigno p:trose’linus prezzemolo pia pio
pianofortis pianoforte picas
gazza picciare beccheggiare picciazios beccheggio piceggis ciglione picturas pittura pi’Petas pietà pigere rincrescere pigra pigro
pi'leus cappello pilormus
pelaine pilus pelo pi’ncise pinze, pinzette pi’nguisa grasso pitninus merletto pinsere pestare pinus pino
pipe’ritis peperone pi'pios
piccione piris pari, (dignità
ingle- pirus pero [se) piscare pescare piscatoris pescatore piscis pesce
pistillus pistillo pistrinus
palmento pisus pisello pittis platea pixina’uticas bussola placere piacere pianetas pianeta plan:izies pianura plantas pianta pla’teas piazza pla’tinus platino ple’inis piano, pianura piena pieno
ple’sciu:is piacere plesiosa’ura
plesiosauro plicare, piegare,
ripiegare plicati’lisa pieghevole pliosa’ura pliosauro prebere
plisare compiacere plostrus
carriuola pluere piovere piumbus piombo piu’rima moltissimo plusperfectus piucche- plu’vias pioggia {perfetto po'esis poesia poe’tas poeta po'is zampa
poliedrus poliedro poli’tica
politico po’lizzes polizza polles pollice poltronis poltrona polus polo
pompare pompare pompas
pompa pomperis pompiere ponderosa pesante ponere porre, mettere ponis pedone (scacchi) po’ntifes pontefice pontis ponte popinas locanda popis papa
populare popolare populazios
popolazione porcus porco porrare tornire, far lc fusa portare portare portas porta portazios portamento portfolis portafoglio portus porto poscere chiedere, doman- . dare, richiedere positiva positivo possere potere (materia- [le)
possessiva possessivo possibi’lisa
possibile possidere possedere posta’lisa postale po'stera postero © posteriora posteriore postes imposta postis posta postisare impostare postrema postreino postulare chiedere con [esigenza
po’'stuma postumo po:ensa
potente podero- potenzias potenza
[so potire impadronire prandere pranzare prandius pranzo prates prateria . pratus prato prebere fornire piccare
precare pregare precepz'os
insegnamento predas preda prediligere prediligere predos predone preeminenzias premi- [nenza
prefecturas prefetiura
preferenzias preferenza
preferrere preferire pregius
pregio preiudicius pregiudizio premiare premiare premittere premettere premius premio prenijere prendere prensios presa preparare preparare preposizios preposizione presensa presente presepes mangiatoia preses preside presidentis presidente preterire passare (tempo) pretoria pretorio previdere prevedere preziosa prezioso — preziumare apprezzare prezius prezzo principa’lisa principale pri'ncipis principe principius principio printris stampatore pristis prete
priunare rimondare — priunatoris
rimondatore priunazios rimonda quadernus quaderno quadrupes quadrupede Quadrus quadro qua’litas qualità quanta quanto
quartettos quartetto Qquatere
scuotere radiotelegrafare radio- Re
tadiotelegra'fica radio-
[telegrafico radis radice ra’fanus ravanello ra'las razza (pesce) 17
privare privare privignus
figliastro proa’vus bisnonno. bisa- proba probo [vo probabi’lisa probabile procedere procedere proclamare proclamare procurare procurare procuratoris procuratore prodere tradire prodessere servire a proditoris traditore producere produrre productus prodotto produxlos produzione proe’mius proemio — proferrere profferire professios professione professoris professore progectis progetto proibere broibire prolatare allargare prominere sporgere promittere promettere promovere promuovere pronomes pronome pronunciare pronunciare pronunciazios pronunzia propellere spingere propos proposta propo'’istus proposito proposizios proposizio- propria prorio [ne propri’etas proprietà proras prora, prua proscenius proscenio protegere proteggere Q
quercus quercia querere chiedere
per sa- [pere querire lagnare questionis questione ques’tios domanda quicca svelto R
raidare andare sopra o {dentro un
veicolo ra'ita adatto, diritto, esat- to, giusto, vero raitare far giustizia, es- [sere giusto verso ramus ramo
‘ rastrus protestare
protestare protraere prolungare provenire provenire providere provvedere provincias provincia pro’xima prossimo prui’nas brina pru’numis susino prunus pruno
pruvis prova pteroda'ctila
pterodattilo pu’blica pubblico publicare pubblicare pudere vergognare pu’eris fanciullo pue’rperas puerpera pugnare tenzonare, pu- pugnas tenzone [gnare pulcra bello
pulcritudos bellezza pullus
pollo puilu’sarius pollaio pulmos polmone pulpastrs polpastrello pu’isulus polsino pulvinus cuscino pulvis polvere pumas puma
punctua'litas puntualità punctus
punto punimalus melograno punire punire pupillas pupilla puppis poppa (nave) pura puro
putare credere, avere pu'teus
pozzo [opinione qui’es quiete quietare quietare quinis regina (scacchi) quintalis quintale (kg. quintas quinta {100) quire potere (morale) quotidiana quotidiano ranas rana
rancoriìs rancore rankis grado
(dignità) ra’pida rapido rapus rapa
rara raro rastrus rastrello ratis
ratis zattera raziocinare
ragionare razios ragione rea’lisa reale, di realtà rea’Itus rialto rea’lus reale (moneta) recconare calcolare receptus ritirata (militare) recipere ricevere reclamare reclamare reclamus reclamo reconcinnare racconciare recta retto
recubare coricare recurva
ricurvo redarus rimessa reddere rendere redire tornare re’'ditus ritorno referrere riferire refertare importare, in- [teressare
reformidare aver paura [di,
paventare refragare replicare refrangere rifrangere rega’lisa reale, regale regere reggere re’gias reggia, corte regimentis reggimento regioisire rallegrare regios regione regis re
registrare registrare regnare
regnare regula’risa regolare re’gulas regola reicere scacciare re'ilis rotaia reilue’is ferrovia reilue’isa ferroviario relativa relativo re’ligios religione religiosa religioso relinquere lasciare sa’'bulus sabbia SACCUS sacco
sacrarius cappella sacrificius
sacrifizio saga’citas sagacia salis sale
saltus salto salus salute salutare salutare salvias salvia sana sano
i 18 reli’quus resto remanere rimanere, res- [tare, trattenere remorare aspettare - remorazios attesa remulcare rimorchiare renis rene
repentina repentino repetere
ripetere replere riempire representare rappresen- {tare
| ronga inadatto, inesatto,
reptare strisciare re’ptilis
rettile requiescere riposare res cosa
resi’duus resto resipere sapere
di, aver [sapore di respectabi’lisa rispetti e
respectare rispettare respendus
ciondolo respondere rispondere restare restare restaurare ristorare restis riposo
restorantis ristorante
restringere restringere
resuscitare risuscitare retalrare
ritirare retraere ritrarre re’viu® rivista revoluzios rivoluzione ridere ridere
rieligere rieleggere rikisare
abbicare rimborsare rimborsare ringir» ringhiare ripas riva |
ripere raccogliere (cere- risakis
risacca [ali) riscare arrischiare riscus rischio ritirare ritirare (commer- [ciale
S sa’'nctitas santità sanguis sangue sapiensa sapiente sapienzias sapienza sardas sarda
sarissas piccone sartoris sarto satisfacere soddisfare satisfaciensa soddisfa- [cente, soddisfattorio sboccare sboccare rollare arrotolare sCatebras
riuscire riuscire rivolvris
rivoltella ri'vulus rigagnolo
rivus rivo, ruscello rizomas
rizoma robus robustezza robusta robusto . roffa ruvido rogare chiedere con pre- {ghiera
romans romanza {torto,
ingiusto, falso rongare fare torto,
esse- [re ingiusto verso rorare cadere la rugiada ros rugiada
rosas Fosa rosmarinus
rosmarino rostras ringhiera rotas ruota
rotunta rotondo rotunditare
tondeggiare ro’us fila rube’culas pettirosso rubra rosso
rubus rovo rubusi'deus
lampone rudentes sartiame rudentis cavo
rudere ragliare rufflare
arruffare rugire ruggire rugitus ruggito rui’nas .rovina rullare rullare rumorosa rùmoroso ‘rumos rumore | rumpere rompere rupes rupe
ruptoris rompitore rustare
arrugginire rustica’rius massaio rusticedes masseria sboccus sbocco scabere scalfire scabiles predellino scafis scafo
scAiscrepes grattacielo scalarus
gradinata scalas scala scalena scaleno scamnus banco, scanno scatebras sorgente sceffris
sceffris conduttore di
automobili, chaffeur scefis
covone scelerata scellerato scelfis scaffale scelus scelleraggine, scel- [leratezza
sce’mises camicetta scenas scena
‘’ scenografi’as scenografia sceptrus scettro sceris azione (commer- [ciale)
sceristis azionista scevare
sbarbare sciainare lucidare sci’as scia
sciensa sciente scienti’fica
scientifico scienzias scienza scienziata scienziato scintillare scintillare scioare- presentare sci’olus saccente sci’pios gruccia scire sapere
scirrus scirro scittis
foglio sciu’ldris spalla scolaris scolaro scolas scuola
scola’stica scolastico sco’pulus
scoglio scopus scopo scribas scrivano scribere scrivere scriptoris scrittore scrobis tana
scrus vite scrusare avvitare scurrare buffoneggiare scurras buffone se’cales segala secare segare
secas sega seclare attenere a,
stare a secogitare fantasticare. secrétus segreto sectare cercare di otte- [nere
se’culus secolo secura
sicuro securare assicurare sedere sedere
sefis cassaforte seges biada selexios scelta seligere scegliere sellulo’is celluloide sema’foris semaforo semaforistis semaforista 19
semicolonis punto e vir- (gola
(;) seminare seminare seminazios semina semitas scorciatoia semplis campione senatoris senatore senectus vecchiaia senes vecchio se’nesa vecchio sensibi'lisa sensibile sentire sentire se’palus sepalo sepelire seppellire sepes siepe
septus recinto sepulcretus
cimitero sequensa seguente sequire seguire se’ria serio se’ricus seta sermos discorso . abere una sermos fare [un discorso serpentis serpente serras serra
servare salvare servatoris
salvatore servire servire servis servizio se’rvitus servitù servus servo
setas setola sevare
risparmiare severa severo sibilare sibilare siccare seccare sideru’rgica siderurgico si’gares sigaretta sigas sigaro
signalis segnale silatus
colazione silenziosa silenzioso silere zittire, far silenzio silurans silurante silurare silurare silurus siluro silvas selva
silva’tica selvatico simi’lisa
simile simpa'’tica simpatico si'mplexa semplice simulta’nea simultaneo sincera sincero si’ndicus sindaco si’ngula singolo + singula’risa singolare sini’'stera sinistro sintaxis sintassi siparius sipario si’'sonis stagioue spinas
sistemas sistema sitire aver
sete sitis sete situs sito, posto skecciare abbozzare skeccis abbozzo skeinare annaspare skeles scala (di propor- skemas schema [zione sketis pattino sketisare pattinare ski’dias scheggia - skismas scisma skistus lavagna, ardesia slanta sghembo slendra smilzo slevis schiavo smerlare smerlare smuta liscio
snappare azzannare sobria
sobrio soccus pantofola 8so’cerus suocero sociabi’lisa socievole socia’lisa sociale soci’etàs società socorsa poltrone © softa soffice, morbido sola solo
solaArius terrazza solcadens
tramonto del 80 soliloquis soliloquio solis sole
solitaria solitario solo’riens
levata del sole solstizius
solstizio solus suolo somniare sognare somnius sogno
somnus sonno sonare suonare sonus suono
sopranos soprano $ores sorcio soros sorella. sorprendere sorprendere sovrana sovrano sovrenis sterlina spa’iglas cannocchiale spargere spargere specia’lisa speciale specta’culus spettacolo spectatoris spettatore specus grotta
spellere compitare spendere
spendere sperare sperare spicas spiga
spina’cias spinace gspinas
spina spiritus spi’ritus spiriio splendere splendere sple’ndida splendido splendoris splendore splenis milza spoliarius spogliatoio springus molla spumas spuma, schiuma spurca sporco squeris casella (scacchi) squiccare stridere (topi) sta’bulus stalla sta’dius stadio stagnus stagno, acqua [morta
stames stame stamnus stagno stare stare ritto statuas statua statuere stabilire, prefig- status stato [gere stazios stazione stegis palcoscenico stela stantio stellas stella stendere stendere stereoscopis stereosco- stetla maestoso [pio stigmas stimma stilis stile stilus stilo sti’meris piroscafo stivas stiva stoffis stoffa stolkis stipola sto'macus stomaco storis deposito (magaz- [zino)
tabernas taverna ta’bulas
tavola tacere tacere ta’ctila tattile tactis tasto tacui’nis taccuino ta’idis marea ta’irda stanco ta’lisa tale talpas talpa talusare accoccolare ac- i [cosciare
tanger= toccare tantu’ndema
altrettanto tapes tappeto tapesare tappezzare tardare ritardare tardazios ritardo ta’uelis asciugamano 20
stovis stufa strages strage stra’ifis gara stra’nea strano streitenare raddrizzare ‘trengas forza (bruta) stre’nua strenuo stri’'as stria stricta stretto stridere stridere strimis corrente stritcas tranvai stro’fius fazzolettone strumentus strumento musicale
etru’xios accatastamento
studentis studente studere
studiare studiosa studioso stu’dius studio stulta stolto
stupere stordire sua’vitas
soavità subde’bila fievole subdiuere assoggettare subicere sottoporre subiectus soggetto subiunctivus congiuntivo sublandire lusingare subligacu’luse mutande submaArinus sottomarino submergere profondare submittere sottomettere subsi’dius sussidio substantivare sostanti- vare
substantivus sostantivo
substanzias sostanza T ta’unis paese ta’urus toro
taxillus dado teatra’lisa
teatrale tea’trus teatro tectus tetto . tedere annoiare tegere coprire te'gulas tegola telefonare telefonare telefo’nica telefonico télegrafare telegrafare telegra’fica telegrafico telegrammis telegramma telescopis telescopio temos timone
tempestas tempesta tempus
tempo tendere tendere tickettis
subterra’'nea sotterraneo
subti’lisa sottile succurrere
soccorrere Sud sud suere cucire
sufferrere soffrire sufflare
soffiare sulcare solcare sulfumentus zolfanello suitanus sultano summa sommo
summaria sommario summarius
sommario summas somma summus sommità sumptus costo
supelle’ctilis suppelletti-
su'pera soprano [le superà’'bitus
soprabito superare superare; sor- [montare
superba superbo superbias
superbia superci’lius sopracciglio superfi’cies superficie superiora superiore superna superno supplementus supple- [mento
supponere supporre supportare
sopportare suprema supremo surgere sorgere surrendere arrendere sus verro
suspendere sospendere suspicare
sospettare sustinere sostenere tenens tenente te’nera tenero tenores tenore terape’utica terapeutico terape'uticas terapeutica termala termale : terminare terminare terras terra terremotus terremoto ’ terrere atterrire terribi'lisa terribile territo’rius territorio terroris terrore terzettos terzetto testamentus testamento testimoniare testimonia- textiles tessuto [re ticca folto
tickettis biglietto tigris
4 tigris tigre timere temere ti'mida timido timoris timore timus timo tingere tingere tinnus tonno | tintinna'bulus campanel- tipografi’as tipografia [lò tipo’grafus tipografo tipus tipo
tis the (pianta) ti'tulus titolo tofus tufo |
toilettis ritirata (latrina)
to’is giocattolo tollere alzare tombis tomba tometos pomodoro tonare tuonare tongues lingua (muscolo) to’nitrus tuono tonnis tonnellata (kg 1000) tonsoris barbiere toracatus corazzata torpedineris torpedinicra torquis collana . ua°isa savio, saggio uelferis benessere uera'us magazzino uescottis panciotto Ue’st ovest
ue’tris tempo ul’ndes
arcolaio ulmus olmo ulteriora ulteriore u’ltima ultimo ululare ululare vadus guado, uado valdexpres treno direttis- va’lleis vallata [simo vallis valle
valorosa valoroso valutare
valutare valvas valva vangas vanga vaporis vapore varia vario
variare variare vari’'etas
varietà va’riusa svariato vascula’rius vasaio torrentis torrente torrere abbrustolire, to- tota tutto —_ [stare tota’lisa totale tractare trattare tractus tratto (scacchi) traducere tradurre © traere trarre tragedias tragedia tra’iflis frivolezza transbordare trasbordare transbordazios trasbordo transennas persiana | transire passare transkiurare trascurare transmittere trasmettere transparere trasparire transportare trasportare transversare traversare trapetus frantoio trasciare trebbiare trasciazios trebbiatura travelare viaggiare travelatoris viaggiatore tra’velis viaggio. tre’inus treno tremenda tremendo U
‘ umana umano uma’nitas
umanità umus terra uncainda scortese unca’indnes scortesia underue’ris maglia (cami-. u’nguis unghia u’nitas unità
uonderare meravigliare uonderosa
meraviglioso uo’rdis parola [cia)
WV va’sculus barattolo vasta vasto
vaticanus vaticano vectis
stanga velificare veleggiare ve’lius valore veli’volus velivolo vellere volere velo’citas velocità velus velo
velvettis velluto venare
cacciare, andare a [caccia venatoris cacciatore ‘versare
tremere fremare trepidansa
trepidante triangula’risa triangolare tribunailis tribunale tribus iribù tridentis tridente trientalis bottiglia trimmare freg'are tri'stisa triste . triturare triturare tro’lléis trolley truncus tronco tuberosus tuberosa tubus tubo
tuftis ciuffo tuittare
zirlare tunda tondo tundras tundra tu’nnelis galleria, tunnel] tu’rbida torhido turbulenta turbulento turdus tordo turmas branco turnare girare turris torre turrisare arroccare (scac- [chi)
uostare sprecare urbis città urgensa urgente urere bruciare urpes erpice
urpesare erpicare uUSsus uso,
voga uti’lisa utile uti’litas utilità utire usare, adoperare,
uxoris moglie venatus
caccia vendere vendere venditoris venditore venire venire
ventomovere sventolare ventris
ventre venturare avventurare ventus vento
vepretus macchia (bosco) vera
vero i Veris primavera ve'ritas verità versare versare (danaro)
versificatoris versificatoris
versificato- [re, rimatore versus verso vertere volgere, rivolgere vertica’lisa verticale ves barella
vespas vespa vesperare fare
sera vespertilios pipistrello vespes sera
vesti’bulus vestibolo vesti’gius
traccia vestimentus abbiglia- vestire vestire [mento vestis veste veterinarius veterinario vexillus bandiera vi’as via
viatritas carreggiata vi’cias
veccia vicina vicino vici’nias contrada vi'ctimas vittima vi’ctora vittorioso vi'culus vicolo vicus vico
videre vedere xilos
bambagia zoologi’as zoologia 22
vi’lisa vile villas villa vi’llicus fattore vimes vimine vinarius cantina vincere vincere vincezios vincita vindicare vendicare vindicazios vendetta vinus vino
violinis violino violinistis
violinista violodoratas mammoletta violoncellis violoncello viretus verdura viridarius giardino virtuosa virtuoso vis forza (mo-ale) vi’'sceris viscere viscontes visconte vi’sios visione, vista visitare visitare vi’sius veduta . visus vista vitas vita
vitis vite vitrarius vetraio >. contraire contrarre contraere contrastare contrastare controbasso controbassis controllore controlloris convenire decere convento conventus conversare conversare convincere convincere convitato convivas convitto convictus convittore convictoris copia copia8 i coprire tegere dado taxillus dama demis
danaro denarius dannoso
damnosa dare dare aebole debilisa debolezza (fisica) invale- [tudos
debolezza (morale) toiblis
decente, essere - decere
decidere decidere degno
digna delfino delfinus delicato delicata delineare delineare delizia Qelicies coraggio curagis coraggioso curagiosa corazzata toracatus corbezzolo arbutus corda Va funis corda (suono) cordas cordiale cordialisa coricare recubare corista coristis corno cornus coro corus
corolla corollas corpo
corpus correggere corrigere corrente strimis correre currere corridoio ambulacrus corriere (poste) meilis corrispondenza conre- [spondenzias
corrispondere conrespon- [dere corroborare corroborare corsa cursis Corso Cursus corte cortis corte (palazzo) regias cortese cainda cortesia caindnes cortigiano omaulicus corlina conopeus corto curta
corvo Corvus cosa res coscia coxas costa costas costare costare costellazione constellazios costo sumptus costola costes costringere compellere delizioso
deliciosa delucidare delucidare delucidazione delucida- [zios
denominazione denomina- :
[zios dentatura dentiseries dente dentis
depilatorio dropas deporre
deponere depositare depositare deposito (magazzino) sto- deputato deputis [ris derrata derratis desco deskis
descrivere describere
difterite costruire construere costruzione construxios costume mos
cote cos cotone gossipius covare incubare covone scefis cravatta linteas creare creare creazione creazios credente credensa . credere (aver fede) credere (avere opinione) putare credito creditus crepuscolo crepusculus crescere crescere 5 cristallo cristallus criterio criterius croce crucis cucchiaio cocleas cuccia dogbeddus cucciare dogbeddere cucina culinas cucire suere cugino consobrinus culatta clunis .culattare clunisare cultore cultoris cuocere coquere cuoco Ccoquus
cuoio corius cuore cordis cuoriforme cordisforma curioso curiosa curva curvis
curvo curva cuscino pulvinus cuspidato cuspisata cusfo.de custos custodire custodire czar czaris
desiderare desiderare destro
dextera devastare devastare diacono diaconus diamante adamas diavolo, (misero uomo) [fellos
dichiarare declarare didattico
didactica difendere defendere difetto defectus differire differrere differenza differenzias difficile difficilisa difficoltà difficultas difierite difterites _@
digitigrado digitigrado
digitigrada digiuno ieiunius dignità dignitas dilaniare dilaniare dilatare dilatare dilettare delectare dilettevole delectabilisa (diletto delectazios diligente diligensa diligenza diligenzias diluvio diluvies dimandare petere. dimenticare obliviscire dimostrare (manifestare) [ostendere
dimostrare demonstrare
dimostrativo gi va dinamite dinamites dinosauro dinosaura, di- [nosaurus
dipendere dependere diploma
diplomas. dire dicere direttore directoris direzione direxi0s dirigere dirigere dirigibile dirigibilis diritto directa, raita disastro disastris discendere descendere discepolo discipulus disciplina disciplinas disciplinato disciplinata disco discus
discordia discordias eba nista
ebenistis ebbrezza ebrietas ebbrietà ebrietas eccedere excedere eccellente excellensa eccellenza excellenzias edera ederas
edificio edificius editore
editoris. educare educare educazione educazios Sa effectus
'ficace efficaxa efficiente
efficiensa egregio egregia eguagliare equare eguale equalisa elastico elastica elefante elefas elegante elegansa discorso sermos discutere discutere diseguale inequalisa disertare desertare disgrazia adversucas dispacciare despacciare dispensa distribuzios dispensa (stanza) cellarius disperare desperare disperato desperata disperazione desperazios dispetto despectus disporre disponere disposto disposita dispregio contemptus dissoluto dissoluta distinguere distinguere distinto distincta distrarre destraere distretto districtis disubbidire disobedire ditale digitales dito digitus
diventare fierire diverso diversa
:3 dividere dividere dock dokis
dogana costommaus dolce
dulcisa dolcezza dulcitas dolere dolere
dollaro dollaris dolore doloris,
ekis domanda questios domandare poscere domandare con esigenza [postulare
E eleggere eligere elemento elementus elemosina chiedere l’ men- [dicare
eletto electa elettore
electoris elettrico electrica eliotropio eliotropius ellittico elliptica emetico emetica emettere emittere emisferico emisferica emissario emissarius empire replere emulazione emulazios entrambi amba enumerare enumerare epoca epocas equatore equatoris equazione equazios esistere
domandare con istanza |
[flagitare domandare con preghiera [rogare
domandare per ottenere
[petere domandare per sapere {querere
domare domare domenicano
Dominicanus domestico domestica domestico (addomestica- | (to) cicura
dominante dominansa dominato
dominata donna mulieris donnola mustelas dono donus
dormire dormire dorso dorsus dotare dotare
dotto docta dottore doctoris dovere debere, diutis dragone draconis dramma dramas
drammatico dramatica duca
diukis duellare duellare duello duellus duetto duettos duna dunas
duomo catedralis durare
durare durezza durizies duro dura
equinozio equinoxius erba erbas erpicare urpesare erpice urpes
errare errare errore
erroris erudito erudita erudizione erudizios eruzione erupzios esame exames
esatto raita esclamare
exclamare esclusivo exclusiva eseguire exequire esempio exemplus esercito exercitus esiguo exigua
esiliare exiliare esistenzu
existenzias esistere existere espressione espressione expressios essere essere; bingus est Ist
estate Estas esteriore exteriora esterno extera fabbrica (opificio) factoris fabbricare fabricare fabbro fabes
faccendone ardelios facchino
baiulus faccia facies facezia facezies facile facilisa facilitare facilitare facoltà facultas fagiuolo faselus faina martes
falange falangis falegname
falignarius fallire fallire falso ronga
famiglia familias famigliare
familiarisa fanale fanalis fanciullo pueris fantasticare secogitare fantastico fantastica fare facere
farmacista farmacopolas faro
farus farsa fars fasciare fasciare fascina fasces fascinazione fascinazios fascio fascis fase fasis
fattezza feciuris fatto factus fattore villicus fattura invois fauci faucise fava fabas
favo favus favola fabulas favore favoris fazzoletto muccinius fazzolettone strofius fedele fidelisa Fedeltà fidelitas fegatello (scacchi) fega- fegato epas [tellos felice felixa felicità felicitas felino felina femmina feminas 30
estero estera estremita
extremitas estremo extrema esfrinseco extrinseca estuario estuarius età etas
F femminile feminina femminino feminina ferire ferire ferita vulinus fermarsi commorare feroce feroxa ferocia ferocitas ferrare ferrare ferro ferrus ferrovia reilueis ferroviario reilueisa festa festus
fiala fialas fiammifero
flammiferus fianchetto (scacchi)
latu- fianco ilias {sculus fico ficus
ficodindia opunzias fidanzare
despondere fidanzato desponsatus fidare fidere fiele felis
fiera feras fiera (bestiame)
nundines fievole subdebila figliastro privignus figlio filius figura figuras fila rous
filare evenius filiare
filiare filiforme filusforma filo filus
filtro filtrus fine finis finestra fenestras finimento (cavalli) arnes finire finire fiocco floccus fiordo fiordis fiore flos
fiorire florescere firma
firmas firmare firmare fischiare fiskiare fischio fiskius fisica fisicas fisico fisica fiume flumes flebile flebiliea flessibile flexibilisa fred do
eteroclito etercclita etnografico
etnografica Europa Europa evaporazione evaporazios eventuale eventuala evitare evitare flessuoso flexuosa flotta flittis fluire fluere foce fauces
foglia folius foglio
scittis fogna dreinis folto ticca
fondamento fundamentus fondare
fundare fonologia fonologias fontana fauntenis fonte fons
forbice forficis forchetta
fuscinas forcina, furcillas foresta torestis forestiere advenas forma formas
formaggio caseus formare
formare formazione formazios fornace fornas fornaio furnarius fornire prebere forno furnus
forte fortisa fortezza
fortres fortuna fortunas fortunato fortunata forza (bruta) strengas forza (meccanica) paueris forza (morale) vis forzare cogere fossa foveas fossato fossatus fossile fossilisa fosso fossas
fradicio fracida fragile
fragilisa fragola fragas frana franas franare franare francescano Franciscanus frantoio trapetus frate fraiaris fratello fratris frazionario fraxionaria freccia arros freddo frigida freddo fare- iemare fregiare
fregiare trimmare frenare
frenare freno frenus frequente îrequensa fringuello fringillas frivolezza traiflis frivolo frivola frode fraudis
fronte frontis gabbia
caveas gabinetto cabinettis galleria tunnelis; gallo gallus galoppare galoppare galvanoplastico ‘galvano- gamba crus {plastica gambetto (scacchi) gam- gara straifis [bettos garage garagis garofano gariofillus garrire garrire gas gas
gassuso gasosa gatto feles gaudio gaudius gazza picas
gelamento gelazios gelare gelare gelsomino iasminus gemere gemere gemma gemmas generale generalis, gene- ralisa
generare generare genere
gendris genero generis generosità generositas genetliaco genetliacus gengiva gingivas genitore genitoris genitori parentes gente gentis gentile gentila geografia geografias geografico geografico geologia geologias geometria geometrias geruzdio gerundius gesto gestus gettare impingere ghiacciaio glaciarius ghiaccio glacies ghiaia glareas ghiro gliris ghisa beddairis giacca, giacchetta gta [tis frontone mafrontis frullone cribrus frumento frumentus frutto fructus fuggire fugere fulminare fulminare fulmine fulmes fumaiuolo caminus fumare fumare G
giacere iacere giacinto
iacintus giaguaro giaguaris giardino viridarius giavazzo gettis gigantesco gigantea gineceo gineceus ginnastica gimnasticas ginocchi, cadere in - con- [genulare
ginocchio genus giocare ludere giocattolo tois giogaia iugas, palearis giogo iugus
gioia giois gioiello
giuellis giornale niuspepes giorno dies
far — illucescere giovane
iuvenis, iuvenisa giovare iuvare gioventù inventus girare turnare giro girus
giudicare iudicare ’ giudice
iudes giudizio iudicius giunco iuncus
giungere advenire giuoco
ludus giuoco d’azzardo aleas giuramento iusiurandus iurare iurare
giurassico giurassica giustizia
iustizias far — raitare giusto iusta, raita essere = verso raitare glandula glandulas globo globus
gloria glorias gobba gibbas gobbo gibbosa, gibbus godere gaudere gola gulas
golfo gulfus gomito cubitus gusto
fumo fumus fune funis funzione funxios fuoco ignis
fusa, far le — porrare fusto
fustis futuro futura. futurus gomma gummis gonfiare inflare gonna, gonnella, ciclas governo gubernius gracchiare crocitare gracidare coaxare gradinata scalarus gradino gradius . gradire gradire grado gradus, rankis gramma grammas grammatica grammaticas grande magna, grandisa grandezza magnitudos grandinare grandinare grandine grandos grandioso grandisa grano granus
granone granturco mais grasso
arvinas, pinguisa gratitudine
gratitiudis grattacielo scaiscrepes grave gravisa grazia grazias grazioso graziosa gregge gres
grembiale cincticulus gridare
clamare grido crais grosso crassa grotta specus gruccia scipios grugnire grunnire guadagnare lucrare guado (fiume) vadus guado (pianta) guastus guaire monire guancia genas guanto glovis guardare aspicere guardiano custos guarire convalescere guascappa guascapus guepardo guepardus guerra bellus
guerreggiare bellare guidare
ducere gusto gustus hangar
hangar angaris iceberg
aisbergos idea ideas ideale idealisa ideare ideare
identico identica idraulico
idraulica idrografia idrografias idroplano idroplanus ignorante indocta ignoranza ignoranzias illuminare illuminare illustre illustrisa imballaggio consarcina- [zios
imballare consarcinare imitare
imitare —. immaginare imaginare immaginazione imagina- {zios
immissario inmissarius immorale
immoralisa immoralità immoralitas immune immunisa impadronire potire imparare discere impastare oblinere impaurire tormidare impedire impedire imperativo imperativus imperatore imperatoris imperfetto imperfecta im- impeto impetus [perfectus impiccare engare impiegare emploiare impiegare tempo, volerci [advocare
impinzare crammare importante
importanta importanza importanzias importare importare importare a refertare imposta (finestra) postes impostare postisare impresa enterpris inadatto ronga inalterabile inalterabilisa inarcare incurvare incedere incedere incendiare incendere incendio incendius incisivo incisiva 32
Hi hotel otellus incitare incitare includere includere incolpare arcessere incontrare nanciscire incoraggiare encuragiare incredibile incredibilisa incrociare crossare incrocio cros indecente, essere — dede- [cere
indeciso nondecideta indefinito
indefinita indegno indigna indiano Indiana indicare indicare indicativo indicativus indice indes
indignare indignare indirizzare
directare indisciplinato
nondiscipli- [nata indispensabile indispen- [sabilisa
indispettire despectare indole
indoles indolenza indolenzias indulgente indulgensa indurire indurare indurre inducere industria industrias inesatto ronga inetto inepta
inezia inepzias infame
infamisa infanzia infanzias infelice infelixa inferiore inferiora infermità invaletudos infimo infima
infinito infinita, infinitus
informare informare informazione
informazios ingegnere enginiris ingegno ingenius ingentilire gentilare inglese Ingliscia Inghilterra Ingland inghiottire glvtire inginocchiare genibusare ingiusto ronga essere — verso rongare ittiosauro ingresso ingressus inguine inguinis iniquo iniqua
innaffiare aquare innaspare
skeinare innocente innocensa inoltrare advansare insalata acetaris insegnamento precepzios insegnare docere insenatura crikis insetto insectis insidia insidies insidioso insidiosa insolente insolensa insolenza insplenzias integrale integralisa intelligenza intelligenzias intendere intendere. interessare interesare interesse interes interiezione interiexios interiore interiora internazionale internazio- [nalisa
intero integra interrogativo
interrogati- {va, interrogativus interrogazione interroga- [zios
intestino intestinus intimo
intima ‘inutile inutilisa inventare adinvenire — inventario inventarius inventore inventoris inverno lemis inverso inversa investire investire invidia invidias invidiare invidere invitare invitare ionico lonica ira iras
iride iris irritare
irritare irrompere irrumpere istmo istmus
istruire instruere istruzione
instruxios ittiosauro ittiosaura labbro
labbro labrus [laborioso
laboriosa ladro furis lacnare querire lagnarsi di conquerire lago lacus
laguna \agunas lama bledis lamento lamentus lamina laminas fampada lampas lampeggiare fulgurare lampo fulgus lampone rubusideus lana lanas
lanceolato lanceolata lapidare
\apidare lapide \apidis larghezza latitudos largo lata, iocamplius lasciare relinquere lasciare (testamento) le- [gare
lasciare (abbandonare)
[deserere lascivia
lascivias latinulo Latinula, Latinu- latitudine \atitudinis [lus latrare \atrare latrina \atrinas latta bracteas (metallo) - latte lactis lavagna skistus lavare lavare lavorare laborare lavoratore laboratoris lavoro laboris macchia (bosco) vepretus macchina makinas macello macellus macigno petronas madre matris
madrina commatris maestà
maiestas maestoso stetla maestro magistes maestro (compositore) [maestros
magazzino ueraus maggese
novalis maggioranza maioranzias maggiore maiora maglia (camicia) underue- magro macra [ris 4
LL leale loiala legare ligare legatore ligatoris legge les
leggere legere leggiero
levisa leggio agnosterius legione legios legna lignas legno lignus legume legumes lente lentis lento lenta
leone leos leopardo
Ieopardus lepre lepus lettera literas letto lectus lettura lecturis levare da letto lectosur- ere
levatrice obstetrisf levatura
importanzias lezione lexios liberare liberare libero \ibera libraio libellios , libreria buckes libretto (musicale) libret- libro libris [tos lieto leta
lieve levisa limitare \imitare limite \imitis limone lemonis limpido limpida lince lincis M
maiale: maialis malato
egrota. malattia morbus male malumis, ekis maledire maledicere malinconico melancolica malvagio nequama malvagità nequizias mamma mammas
mammella mammillas mammifero
mammiferus mammoletta violodoratas mancare deessere mandamento mandamen- mandare mittere [tus mandarino mandarinis mandola mandolas marciapiede lineare \inearisa lingua (letteraria) linguas lingua (muscolo) tongues lino linus
liquore liquoris lira (moneta)
liras lira (strumento) liris liscio smuta
litografo litografus locanda
popinas locomotiva locomotivus locomotivo locomotiva loculare locularisa loculo loculus lodare laudare lode \aus
loggia xistus Londra London longitudine longitudinis lord lordis
lottare luctare lotteria
lotteris luccio lucius luce lus
lucidare sciainare luna
lunas levata di — lunoriens tramonto di — lunca- [dens
lunghezza longitudos lungo
longa luogo locus aver luogo abere locus lupino \upinus lupo lupus
lusingare sublandire lutto Iuctus mandolino mandolinis mandorleto amigdaletus mandorlo amigdalus manetta manices mangiare manducare mangiatoia presepes manicotto manicavillo8 maniera manneris mano manus
manovrare manovrare mantello
iacernas mantenere kippare maravigliare uonderare maraviglioso uonderosa marcare marcare marchese markios marciapiede futpes marconigrafare marconigra fare marconi- [grafare
marconigramma marconi- mare
maris [grammis marea taidis maremoto maremotus margine margos marinaio nautas marino marina marito maritus marmo marmos maroso marosus marziale marzialisa mascella maxillas massaio rusticarius mfsseria rusticedes massiccio massiva, mas- massimo maxima sivis matematica matematicas matematico matematica materiale materialisa matita lapis matrigna novercas matrona matronas mattina manes mattone lateris maturo matura meccanico meccanica medaglia numismas medico medicus medio medius melanzana melinsanas melo malus
melodramma melodramas melograno
punimalus membro membrus memorabile memorabilisa memorando memoranda memore memora memoria memorias mendicare mendicare menta mentas mentale mentala mente mentis mercalo cippa mercato (fiera) mercatus merce mercis narice naris narrare narrare .. nascere nascire nascita nativitas nascondere abdere nascondiglio latibulus naso nasus
natale Natalis natica nates
. natura naturas 34
mercurio idrargirus meridiano
meridianus meritare meritare merito meritus merletto pinnus merlo merulus merluzzo molvas meschino misera mescolanza mixtios mese mensis
mestiere endcreftis meta metas metà (mezzo) dimidia, di- [midius
metro (lineare) metris mettere
ponere mezzadria meteiris mezzadro meteieris mezzanotte medianoctis mezzo dimidia, dimidius, [medius
mezzogiorno meridies . miagolare
eiulare miagolio eiulazios miele mellis mietere metere mietitore messoris migliore meliora milza splenis minacciare minitare minerale mineralis mineralogia mineralogias minerealogico minerealo- minimo minima [gica ministero ministerius ministro ministris minore minora minuto minitis mirto mirtus miscredenie miscredensa miseria miserias misurare mensurare mobile mobilisa moda fescionis moderno moderna modo modus
moglie uxoris N naturale naturalisa naufragio naufragius nave navis
navigare navigare mazionale
nazionalisa nazione nazios : nebbia nebulas necessario necessaria negativo negativa negligente negligensa ninfa
molesto molesta molla
springus molle mollisa molleggiare mollisare moltiplicare multiplicare moltissimo plurima molto multa
momento momentus monastero
monasterius mondiale mundialisa mondo mundus
moneta nummus moneta contante
monetas monte montis ‘montone ovis monumento monumentus morale moralisa morbido softa
morbifero morbifera morena
morenas morena (animale) mure- [nas
morfologia morfologias morire
morire morte mortis morto mortua, mortuus mosca muscas
mostrare monstrare mostro
monstrus motocicletta motociclis motoscafo motoscafis movimento moziòs muggire mugire muliebre muliebrisa mulino moletrinas mulo mulus
municipio municipius munire
munire munizione munizios murale muralisa muratore cementarius muro murus
museo museus musica musicas musicista mugsicistis . mutande subligaculuse negligenza negligenzias negoziante negoziatoris negozio negozius nespolo mespilus neutrale neutralisa neutro neutra. neve nig i
nevicare nevicare nichel:
nikelis ninfa ninfas © nipote
nipofe nepos nitrire innire
-— nobile nobilisa nocchiere navitas noce nus
nodo nodus: noia dividias noioso dividiosa nome nomes
nonno avus obbedienza
obedienzias obbedire obedire obbligare obligare oca anses
occhiali conspicilluse occhio
oculus occorrere occurrere occultare occultare occupare occupare occupazione occupazios oceano oceanus odiare odissere odio odius
odorare odorare odorare, mandar
odore di [olere odore odoris offendere offendere offesa offensas officina officinas offrire offerrere oggetto obiectus olio oleus
olivo olivus olmo ulmus omaggio omagis omicida omicidas omicidio omicidius omnibus omnibus pace pas
padiglione papilios padre
patris padrone mastris paese taunis pagamento peimentis pagare pagare — paglia (cappello) causias pagliaccio clounis pala palas
palazzo palazius palco (teatro)
boxis palcoscenico stegis paleontologia paleontolo- [gias | nord Nord notaio notarius notizia notizi notorio notoria notosauro notosaura notte noctis
notturno nocturna novella
gerres nozze nupzies nube nubes
O ondulare ondulare onesto onesta onorare onorare onore onos
opera opus opera (teatro)
operas operaio operarius operetta operettas opificio opificius opiniore opinios oppio opius
opporsi adversare opportunità
opportunitas opportuno opportuna opprimere opprimere optare optare ora oras
orario orarius oratore
oratoris orchestra orkestras ordinale ordinalisa ordinare ordinare ordinario ordinaria ordinazione ordinazios ordine ordos
orecchino inauris orecchio
auris orefice aurifes organizzare organisare palestra palestras palla bollis pallone ballunis pallottola palottis pallottoliera palotteris palma (albero) palmeus palma (di mano) palmas palmento pistrinus. palo palus
palude paiudis panciotto
uescottis pane panis pantano lutosus pantera panteras parte
numerale numeralisa numerare
numerare numero numerus numeroso numerosa nuora nurus
nuotare natare nuovo nova nutrice nutris tn
organizzazione organisa- organo
organus [zios orientalista
orientalistis origine origos orizzontale orizontalisa orizzonte orizos ornare ornare
oro aurus orografia
orografias orologiaio orologiarius orologio orologius orrore orros
aver — di orrere orio ortus orzo ordeus
osare audere oscillazione
oscillazios oscurità obscuritas oscuro obscura ospedale ospitalis osso ossÌs
ostetrico obstetris ottenere
obtinere cercare di — sectare ottimo optima
ottundere obtundere ovale
ovata ovario ovarius ovest Uest
pantofola soccus papa popis parafulmine fulmetraes parco parcus
parecchio compluresa pareggiare
equare parente consanguineus parentesi parentesis ( ) pari (dignità inglese) pi- Parigi Paris . . [ris parlare loquire parlare con qualcuno col- parola uordis [loquire. parte partis | participio participio participius partire (andare) abire partie (dividere) partire part.:a (giuoco) partitas partorire parturire passure transire passare (tempo) preterire passeggiare deambulare passeggiata deambula- [zios
passeggiero passenges passo
passus pastore pastoris paterno paterna patria patrias pattinare sketisare pattino sketis paura formidos aver — di reformidare paventare reformidare pavimento pavimentus pazienza pazienzias pazzo amentis
peccato peccatus pedone (scacchi)
ponis peduncolo pedunculus peggiore peiora pelame pilormus pelle pellis
pelliccia mastrucas pelo
pilus pena penas penati Penatese penetrare penetrare penna pennas
penny pennis pensure
cogitare pensilina pensilinis pentire penitere peperone piperitis peplo peplus
percoco apricas percuotere
percutere perdere perdere perdita perdezios perdonare parcere perfetto perfecta, perfec- periodo periodus [tus permettere permittere permuta permutazios permutazione permuta- pero pirus [zios persiana transennas persona personis personale personalisa pertica perticas pesante ponderosa pescare piscare pescatore piscatoris pesce piscis
pescecane maricanis pessimo pessima
pestare pinsere petalo
petalus pettino pectulus pettirosso rubeculas petto pectus pezzo frustus piacere placere, plesciuris piacevole egriebla pianeta planetas piangere flere piano pleinis pianoforte pianofortis pianta plantas Ì piantagione di alberi di alto e medio fusto le- gnoso eius
piantagione di piante a fusto
piccolo ed erba- ceo etulus pianura planizies piatto patinas piazza plateas. piazza d’armi manovran- [sa septus
picchiotto ictuctus piccione
pipios picciuolo pediculus piccolo parva piccone sarissas piede pes
piegare plicare pieghevole
plicatilisa pieno plena pietà pietas pietanza obsonius pietra petras pigro pigra
pino pinus pinze pincise pio pia
pioggia pluvias piombo
plumbus piovere pluere piovere pietre lapidare pipistrello vespertilios piroscafo stimeris pisello pisus pistillo pistillus pittura picturas piuccheperfetto plusper- platea pittis [fectus platino platinus plesiosauro plesiosaura pliosauro pliosaura poco pauca
poderoso potensa poesia poesis poeta poetas poggiare nitire poliedro poliedrus preferire
politico politica polizza
polizzes pollaio pullusarius ©. pollice polles pollo pullus polmone pulmos polo polus
polpastrello pulpastris polsino
pulsulus poltrona poltronis poltrone socorsa polvere pulvis polverizzare friare pomidoro tometos pompa pompas
pompare pompare pompiere
pomperis ponte pontis pontefice pontifes popolare populare popolazione populazios popone pepos
poppa (nave) puppis porco porcus porre ponere porta portas
portafoglio portfolis portamento
portazios portare portare portata (tavola) corsis porto portus
portone ianuas posata covris positivo positiva possedere possidere possessivo possessiva possibile possibilisa posta postis
postale postalisa posteriore
posteriora postero postera posto situs
| postremo. postrema postumo
postuma ‘ potente potensa potenza potenzias potere (materiale) possere potere (morale) quire povero paupera povertà paupertas pozzo puteus
pranzare prandere pranzo
prandius prateria pratas prato pratus preda predas
predellino scabiles prediligere
prediligere predone predos preferenza preferenzias preferire preferrere prefettura ; prefettura prefecturas prefiggere statuere pregare orare, precare pregio pregius pregiudizio preiudicius premettere premittere premiare premiare preminenza preeminen- premio premius [zias prendere prendere preparare preparare preposizione preposizios presa prensios presentare stioare presente presensa preside preses presidente presidentis prestare commodare prete pristis pretorio pretoria prevedere previdere prezioso preziosa prezzemolo petroselinus prezzo prezius primavera Veris principale principalisa principe principis principiure încipere principio principius privare privare privo di carensa quaderno quadernus quadro quadrus quadrupede quadrupes qualità qualitas quanto quanta racchiudere claudere raccogliere colligere raccogliere (cgreali) gira re
raccoglimento collexios raccolta
messis racconciare reconcinnare raccontare enarrare racconto enarrazios raddrizzare streitenare radice radis
radiotelegrafare radiote- |
[legrafare radiotelegrafico
radiote- [legrafica raggiungere assequire 37
probabile probabilisa probo
proba procedere procedere proclamare proclamare procurare procurare procuratore procuratoris prodotto productus produrre producere produzione produxios proemio proemius professione professios professore professoris profferire proferrere profondare submergere profumo odoramentus' progetto progectis proibire proibere prolungamento longinqua- [zios
prolungare protraere promettere
promittere promuovere promovere pronome pronomes pronunzic pronunciazios pronunziare pronunciare proposito propositus proposizione proposizios proposta propos proprietà proprietas proprietario proprietarius proprio propria Q
quartetto quartettos quartiere
lodgingus quercia quercus questione questionis quietare quietare RX
ragionare loquire, razio- ragione
razios (cinare ragioniere accauntanvis ragliare rudere rallegrarsi regioisire rame cuprus
ramo ramus rana ranas rancore rancoris ranocchia ranas rapa rapus
rapido rapida rappigliare
coagulare rappresentare represen- raro rara [tare rastro rastrus reggimento prora proras proscenio proscenius prosciogliere delivrare prossimo proxima proteggere protegere protestare protestare prova pruvis
provenire provenire provincia
provincias provvedere providere prua proras
pruno prunus pterodattilo
pterodactila pubblicare publicare pubblicità advertais pubblico publica puerpera puerperas pugnare pugnare pulcino cikis
puledro coltis puma pumas punire punire
punta acies puntello
fulcimentus punto punctus (.) due punti colonis (:) punto e virgola semico- [lonis (;)
puntualità punctualitas pupilla
pupillas puro pura quiete quies quinta quintas quintale quintalis quotidiano quotidiana rala pars
rattristare di 0 per merere
ravanello rafanus razza (pesce)
raias re regis reale (moneta) realus reale realisa, regalisa recinto septus reclamare reclamare 4eclamo reclamus redina abenas
regalare munerare regalo
munus reggere regere reggia regias
reggimento regimentis
regina regina (scacchi) quinis regione regios registrare registrare regnare regnare regola regulas regolare regularisa relativo relativa religione religios religioso religiosa rendere reddere rene renis
repentino repentina replicare
refragare restare restare resto (matematica) resi- resto reliquus [duus restringere restringere rettile reptilis retto recta
rialto realtus ricchezza
divizies riccio (di mare) erinaceus riccio (di terra) ekinus ricciuto crispata ricco divesa ricerca disquisizios ricercare disquirere ricevere recipere richiedere poscere riconoscere agnoscere ricoprire cooperire ricordarsi meminissere ricurvo regurva ridere ridére rieleggere rieligere riempire replere riferire referrere rifrangere refrangere rigagnolo rivulus sabbia sabulus ‘ saccente sciolus Sacco 8acCctis sacrificio sacrificius sagacia sagacitas saggio uaisa
sala ecus sale salis salone magnecus salotto eculus salto saltus
salutare salutare salute
salus salvare servare salvataggio servazios salvia salvias sangue sanguis sano sana rimanere remanere rimatore versificatoris rimborsare rimborsare rimessa (stanzone) reda- rus
rimonda priunazios rimondare
priunare rimondatore priunatoris rimorchiare remulcare rimorchiatore remulcato- rincrescere pigere [ris ringhiare ringire ringhiera rostras ringraziamento graziasa- [xios
ringraziare graziasagere ripetere
repetere ripiegare plicare fiposare requiescere riposo restis
riprendere increpare risacca
risakis riscaldamento calefaxios riscaldare calefacere rischio riscus riso (pianta) orizas risparmiare sevare rispettabile respectabilisa rispettare respecta risplendere splendere rispondere respondere ristorante restorantis ristorare restaufare risuscitare resuscitare ritardare tardare ritardo rardazios ritirare (danari) retraere ritirarsi retairare ritzata receptus Sì
santità sanctitas sapere
scire sapere di, aver sapore di [resipere
sapiente sapiensa sapienza
sapienzias sarda sardas sartiame rudentes sarto sartoris savio uaisa
sbadigliare oscitare ‘sbarbare
scevare sboccare sboccare sbocco sboccus sbrigliato infrenisa scacchi ces
. scacchiera cesbordis
scacciare reicere scarso ritirata (Iatrina) toilettis ritornare redire ritorno reditus ritratto fotografis ritrovare invenire riuscire riuscire riva ripas
rivista revius rivolgere vertere rivoltella rivolvris rivoluzione revoluzios rizoma rizomas robustezza robus robusto robusta romanza romans romanzo novelis rompere rumpere rompitore ruptoris ronzare buzzare rosa rosas
rosmarino rosmarinus rosso
rubra rotaia reilis rotondo rotunda rovina ruinas
rovo rubus rubare furare rubinetto kiavettis ruggire rugire ruggito rugitus rugiada ros
cadere la — rorare rullare
rullare rumore rumos rumoroso rumorosa ruota rotas
rupe rupes ruscello rivus ruvido roffa scacco ceckis scaccomatto cecmetis scadere (pagamento) die- scaffale scelfis [venire scafo scafis
scala (arnese) scalas scala (di
proporzione) scaleno scalena
[skeles scalfire scabere scalinata scalarus scalino gradius scaltro callida scalzato discalceata scanalatura strias scanno scamnus scappare aufugere scarpa calceus scarso inopsa - r—r -—"<r ——m scattare
scattare elabire scavare
excavare scegliere seligere scelleratezza scelus scellerato scelerata scelta selexios scena scenas
scenografia scenografias scettro
sceptrus scheggia skidias schema skemas
scherzare lusitare schiarimento
dilucidazios schiarire dilucidare schiattire ielpare schiavo slevis schiena dorsus scia scias
sciente sciensa scientifico
scientifica scienza scienzias scienziato scienziata scintillare scintillare sciocchezza amenzias sciocco amensa scirro scirrus scisma skismas scoglio scopulus scolaro scolaris scolastico scolastica scommessa bettis scommettere bettare sconvenire dedecere scoperta discoveris scopo scopus . scoppiare disrumpire » dalle risa , per risuse scoprire detegere » (scienza) discoverire scorciatoia semitas scorrere fluere scortese uncainda scortesia uncaindnes scrittore scriptoris scrivano scribas scrivere scribere scuderia equiles scuola scolas A scuotere quatere sdegnare dedignare seccare siccare secolo seculus sedere sedere sedia ceris
sega secas segala secales segare secare
segnale signalis segreto
secretus seguente sequensa seguire sequire 1
ì selva silvas selvatico silvatica semaforo semaforis sema forista semaforistis sembrare luccare semina seminazios seminare seminare semplice simplexa senatore senatoris sensibile sensibilisa sentire sentire sepalo sepalus seppellire sepelire sera vespes
farsi — vesperare serio
seria serpe anguis serpente serpentis serra serras
servire servire servire a
prodessere » (a tavola) ciatissare servirsi di una cosa utire servitù servitus servizio servis servo servus
seta sericus sete sitis aver — sitire setola setas
settimana ebdomadas severo
severa sfortunato infortunata sforzo nisus
sghembo slanta sfuggire
effugere sibilare sibilare sicuro secura
siderurgico siderurgica siepe
sepes sigaretta sigares sigaro sigas
signore dominus signorina
mis silenzioso silenziosa silurante silurans silurare silurare siluro silurus simile similisa simpatico simpatica simultaneo simultanea sincero sincera sindaco sindicus singolare singularisa singolo singula sinistro sinistera sintassi sintaxis sipario siparius sistema sistemas smerlare smerlare smilzo slendra spartire
soavità suavitas sobrio
sobria soccorrere succurrere sociabile sociabilisa sociale socialisa sociela societas soddisfacente satisfacien- soddisfare satisfacere [sa soffiare sufflare soffice softa
soffitta cenaculus soffrire
sufferrere soggetto subiectus sognare somniare sogno somnius
solcare sulcare soldato
miles sole solis levata del sole soloriens tramonto del - solcadens soliloquio soliloquis solitario solitaria sollevare conflare, extol- solo sola [lere solstizio solstizius somma summas
sommario summaria; sum- somniità
summus [marius sommo summa sonno somnus
sopportare supportare soprabito
superabitus sopracciglio supercilius soprano sopranos, supera sorcio sores
sorella soros sorgente scatebras sorgere surgere sormontare ascendere, a, {superare
sorprendere sorprendere
sospendere suspendere sospettare
suspicare sostantivare
substantivare sostantivo substantivus sostanza substanzias sostenere sustinere sottana petticos sottano infera sotterraneo subterranea sottile subtilisa sottomarino submarinus sottomettere submittere sottoporre subicere sovrano sovrana spalla sciuldris spalmare illinere i spargere spargere sparlare obtrectare spartiacque partiaquas spartire partire speciale
speciale specialisa. spedire
expedire spendere spendere sperare sperare sperone calcas spettucolo spectaculus spettatore spectatoris spezzare frangere spiegore explicare, expla- spiga spicas [nare spilla aciculas spinace spinacias spingere propellere spina spinas
spirito spiritus splendere
splendere splendido splendida splendore splendoris spogliatoio spoliarius sporco spurca
sporgere prominere sportello
ostiolus sposare nubere sprecare uostare spuma spumas
squadra agmes (militare)
squadrone agminis squittire
ielpare stabilire statuere staccio cribrus sfadio stadius stagione sisonis stagno (acqua) stagnus » (metallo) stamnus stalla stabulus stume stames
stampatore printris tacchino
gallinaceus taccuino tacuinis facere tacere
tagliare insecare tule
talisa talpa talpas tana scrobis
tappeto tapes tappezzare
tapesare tasca peras tastiera keis tasto tactis tattile tactila faverna tabernas tavola tabulas favolino deskis teatrale teatralisa featro teatrus tegola tegulas 40
stamperia tipografias . stanco
tairda stanga vectis stantio stela stanza cameras stare (essere ritto) stare » (in salute) abere se » a (attenere) seclare stato status
statua statuas stazione stazios stella stellas stendere stendere stereoscopio stereoscopis sterlina sovrenis stile stilis stilo stilus stima estimazios sfimare estimare stimma stigmas stipettaio gioineris stipola stolkis - stirare aironare stiva stivas stivale ocreas stoffa stoffis Sfolto stulta stomaco stomacus stordire $tupere strada ites - sfrage strages strampalato abnormisa strano stranea straordinario exstraordi- [naria
strappare avellere strenuo
strenua T telefonare telefonare telefonico telefonica telegrafare telegrafare telegrafico telegrafica telegramma telegrammis telescopio telescopis temere timere
temperino cludinis tempesta
tempestas ‘ fempo tempus, uetris tendere tendere fenente tenens tenero tenera
tenore tenores tenzonare
pugnare tenzone pugnas” terapeutica terapeuticas terapeutico terapeutica termale termala AI
“ sud Sud timo sfretto stricta, fretus stria strias stridere stridere » (sorci, topi) squiccare , strisciare reptare strumento (musicale) stru- [mentus
» (notarile) instrumentus
studente studentis studiare
studere stucio studius studioso studiosa stufa stovis succedere (avvenire) ac- [cidera
sultano sultanus suocero
socerus suonare sonare suono sonus
Superare superare superbia
superbias superbo superba superficie superficies superiore superiora superno superna suppellettile supellectilis supplemento supplemen- supporre supponere [tus supremo suprema susino prunumis sussidio subsidius svariato variusa - svegliare evigilare svelto quicca sventolare ventomovere sventura infortunitas sviluppare extricare terminare terminare terra terras, umus, solus terraferma continentis terrazza solarius ferremoto terremotus terribile terribilisa territorio territorius terrore terroris terzetto terzettos fessuto textiles testa capus
testamento testamentus
testimoniare testimoniare tetto
tectus tettoia cartaus the tis
tigre tigris timido timida timo timus
timone timone gubernaculus,
te- timore timoris [mos tingere tingere tintore bafeus tintoria bafias tipo tipus
tipografia tipografias tipografo
tipografus tirare traere titolo titulus toccare tangere “ a obtingere fomba tombis
tondeggiare rotunditare tondo
tunda tonnellata tonnis tonno tinnus
fopo mus forb:do turbida tordo turdus
tornare redire tornire (far le
fusa) por- toro taurus [rare torpedbiera torpedineris torre turris
torrente torrentis torto
ronga far — rongare uado vadus
ubbriaco dronca uccello
avis uccidere occidere udire audire ufficiale officialis, offi- [cialisa
ufficialità officialitas ufficio
officius vacanza feries valigia vulgas velocità velocitas vendere vendere vendetta vindicazios vendicare vindicare venditore venditoris venire venire
ventaglio flabellus vento
ventus ventre ventris verdura viretus vergognarer pudere verità veritas vero raita, vera verro sus
41 toslare torrere totale totalisa tovaglia mantiles tovagliolo napkinis traccia vestigius tradire prodere traditore proditoris tradurre traducere tragedia tragedias tramandare transmittere tramontare occasumire tranvai stritcas trapassare pertransire trasbordare transbordare trasbordo transbordazios trascrivere excribere trascurare transkiurare trescuratezza indiligenzi- trascurato indiligensa [as fras'nettere transmittere trasparire transparere trasportare transportare tratta dreftis trattare tractare tratteggiare \ineaducere tratto (scacchi) tractus trebbiare trasciare taebbiatura trasciazios U
uguaglianza equalitas ulteriore
ulteriora ultimo ultima ululare ululare umunità umanitas umano umana
unità unitas unghia unguis uomo omos
W versare versare Verso Versus
verticale verticalisa vescovo
episcopus vespa vespas veste vestis vestibolo vestibulus vestire vestire vestire di nero \ugere veterinario veterinarius - vetraio vitrarius vetro vitrus
vetroso vitrosa via vias. viaggiare travelare vallata valleis: +»
vecchiaia tremare tremere tremendo tremenda freno treinus treno diretto expres treno direttissimo valdex- [pres
trepidante trepidansa
triangolare triangularisa tribù
tribus tribunale tribunalis tridente tridentis triste tristisa triturare triturare trolley trolleis fronco truncus troppo nimia trovare invenire tubare cuare tuba (cappello) petasus luberosa tuberosus tubo tubus
tufo tofus tundra tundras tunnel tunnelis tuonare tonare tuono tonitrus turbolento turbulenta futto tota
UOVO OVUS urgente urgensa urlo aulis
usare utire uscio ostius uscire exire
Uso uUsus utile utilisa utilità utilitas valle vallis valore velius valoroso valorosa valutare valutare valva valvas vanga vangas
vantaggioso advantagiosa vapore
vaporis vapore (nave) stimeris variare variare varietà varietas vario varia
vasaio vascularius vasto
vasta vaticano vaticanus vecchiaia senectus Lo N 112%. 764899" 2 pene 9 né, #0
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viaggiatore travelatoris viaggio
travelis vicino vicina vico vicus
vicolo viculus vile vilisa villa villas vimine vimes zampa pois
zanzara cules zappa ligos zappare pastinare zappatore pastinatoris 42
vincere vincere vincita
vincezios ‘vino vinus violinista violinistis violino violinis violoncello violoncellis virgola commas (,) virtuoso virtuosa viscere visceris visconte viscontes visitare visitare vista visius, visus vita vitas i
vite (pianta) vitis » (di
metallo) 8crus vitello vitulus vittima victimas vittorioso victora vituperare vituperare vituperevole vituperabilisa Y
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zattera ratis zio patruus zirlare tuittare zittire silere zolfanello sulfumentus CO = EIA
(‘cc _’@‘’.—..Ù'éà.-@-@-;@@—ì’@é
LU Zucca vivace vivaxa vivere vivere vivo viva
vizio vizius vizioso
viziosa vocabolario lexicos voce vocis
voga usus volare volare ? volerci (impiegare tempo) [advocare
“ (mancare) deessere volere
vellere volo:tà voluntas volpe vulpes volta (architettura) fornis volume voliumes, volumes vomero vomis voto votus
vulcano vulcanus / zolla glebas zoologia zoologias zoologico zoologica zoppo clauda
zucca cucurbitas Vito Martellotta. Martellotta. Keywords: lingua
universale, deutero-Esperanto. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Martellotta.”
Martellotta.
Luigi Speranza -- Grice e Martinetti: l’implicatura
conversazionale -- i veliani e l’amore alcibiadico – la scuola di Pont Canavese
-- filosofia piemontese -- filosofia italiana – Luigi Speranza (Pont Canavese). Filosofo italiano. Pont Canavese, Torino, Piemonte. Grice:
“I like Martinetti; he wrote about eros, or as the Italians call it, ‘amore,’ –
a different root from cupidus, too! He
edited a platonic anthology.” “He also has a strange treatise on ‘the number’
which post-dates Frege!” -- «Di sé soleva dire di essere un neoplatonico
trasmigrato troppo presto nel nostro secolo» (Cesare Goretti). Professore
di filosofia, si distinse per essere stato l'unico filosofo che rifiutò di
prestare il giuramento di fedeltà al Fascismo. E il primo dei quattro
figli (tre maschi e una femmina, senza contare una bambina che morì
piccolissima) di un avvocato. Dopo aver frequentato il Liceo classico Carlo
Botta di Ivrea, si iscrisse a Torino, dove ebbe come insegnanti Allievo, Bobba, Ercole, Flechia e Graf, laureandosi
con una tesi, “Il Sistema Sankhya: un Studio sulla filosofia nell’India”
discussa con ERCOLE, docente di filosofia teoretica, pubblicata a Torino da
Lattes e, grazie all'interessamento di Allievo,
risulta vincitrice del Premio Gautieri. Dopo la laurea M. fa un soggiorno
di due semestri presso l'Lipsia, dove poté venire a conoscenza del fondamentale
studio di Garbe sulla filosofia Sāṃkhya. Si può dunque "ipotizzare che tra
gli scopi del viaggio vi fosse anzitutto quello di approfondire gli studi
dell’India, iniziati a Torino con
Flechia e 'Ercole." Iinsegna filosofia nei licei di Avellino,
Correggio, Vigevano, Ivrea, e per finire al Liceo Alfieri di Torino. Compone la
monumentale “Introduzione alla metafisica” e “Teoria della conoscenza”, ch
edopo che consegue la libera docenza in
Filosofia teoretica a Torino gli valse di vincere il concorso per le cattedre
di filosofia teoretica e morale dell'Accademia scientifico-letteraria di Milano,
che diventa Regia Università degli Studî, nella quale insegna. Divenne socio
corrispondente della classe di Scienze morali dell'Istituto lombardo di scienze
e lettere, fondato da Napoleone sul modello dell'Institut de France.
Il rifiuto della politica e la critica della guerra Martinetti fu una singolare
figura di intellettuale indipendente, estraneo alla tradizione cattolica come
ai contrasti politici che viziarono il suo tempo, non aderì né al Manifesto
degli intellettuali fascisti di Gentile né al Manifesto degli intellettuali
antifascisti di Croce. Fu uno dei rari intellettuali che criticarono la prima
guerra mondiale; scrisse infatti che la guerra è «sovvertitrice degli ordini
sociali pratici ed un'inversione di tutti i valori morali dà un primato
effettivo alla casta militare che è sia intellettualmente sia moralmente l'ultima
di tutte subordinando ad essa le parti migliori della nazione strappa gli
uomini ai loro focolari e li getta in mezzo ad una vita fatta di ozio, di
violenze e di dissolutezze. In seguito a quelle che qualifica di circostanze
pesantissime -- la marcia su Roma e la successiva nomina di MUSSOLINI a
presidente del Consiglio -- rifiuta la nomina a socio corrispondente dei reali
lincei. Mentre nelle sue lezioni sviluppa un sistema di filosofia della
religione, inaugura a Milano una Società di studi filosofici, formata da un
gruppo di amici in piena e perfetta indipendenza da ogni vincolo dogmatico dove
si riunirono autorevoli intellettuali del panorama filosofico e in cui
organizzò una serie di conferenze. Le prime conferenze furono tenute da Banfi e
da Fossati oltre che, naturalmente, da Martinetti, le cui tre relazioni,
riunite sotto il titolo comune di “Il compito della filosofia nell'ora
presente” segnano la sua rottura con Gentile. In seguito ad una denuncia per vilipendio
della eucaristia» presentata a Mangiagalli, dove sottoscrivere un memoriale in
difesa dei propri corsi sulla filosofia della religione. Incaricato dalla
Società filosofica italiana, organizza e presiedette il congresso di filosofia.
L'evento e sospeso dopo solo due giorni da Mangiagalli a causa di agitatori. Il congresso e poi chiuso d'imperio dal
questore. Da un lato incise l'opposizione di Gemelli, fondatore dell'Università
Cattolica, che fac parte del Comitato organizzatore (quale rappresentante
dell'Università Cattolica) ma che, per scelta di M., non e tra i relatori. Dall'altro
lato la partecipazione, fortemente voluta da M., di Buonaiuti, scomunicato
"expresse vitandus" dal Sant'Uffizio, dette ai filosofi cattolici
neoscolastici la scusa per ritirarsi dal congress. Le minute cronache del
congresso hanno già messo in luce come M. nell'assolvere al compito di
organizzatore dell'incontro, assunto con una apparente riluttanza, operasse
assai poco da ingenuo filosofo fuori dal mondo. Al contrario, ricorrendo a una
certa qual abile ruse egli mise assieme un programma che costituiva quanto di
più ostico potesse risultare ai palati dei cattolici fascisti sia dei filosofi di
regime. Martinetti firma con Goretti (segretario del Congresso) una lettera di
protesta al rettore Mangiagalli: «Compiamo il dovere d'informarla che
conforme al suo ordine il congresso si è sciolto senza incidenti. Sciogliendosi
ha votato all'unanimità il seguente ordine del giorno di protesta: Il Congresso
della Società filosofica italiana riunito in Milano: avuta comunicazione che è
stato rivolto alla Presidenza un invito superiore achiudere i lavori del
Congresso. Protesta in nome della libertà degli studi e della tradizione
italiana contro un atto di violenza che impedisce l'esercizio della discussione
filosofica ed invano pretende di vincolare la vita del pensiero.» M. fu
il direttore della Rivista di filosofia, ma per prudenza il suo nome non vi
comparve mai come tale. Tra i collaboratori della rivista vi furono: Carando,
Bobbio, Geymonat, Fossati (che
ufficialmente ne era il direttore responsabile), Solari, Levi, Grasselli, e
Goretti.. Quando il ministro dell'educazione Giuliano impose ai professori il Giuramento di fedeltà al Fascismo,
Martinetti fu uno dei pochi a rifiutare fin dal primo momento: “Eccellenza!
Ieri sono stato chiamato dal Rettore di questa Università che mi ha comunicato
le Sue cortesi parole, e vi ha aggiunto, con squisita gentilezza, le
considerazioni più persuasive. Sono addolorato di non poter rispondere con un
atto di obbedienza. Per prestare il giuramento richiesto dovrei tenere in
nessun conto o la lealtà del giuramento o le mie convinzioni morali più
profonde: due cose per me egualmente sacre. Ho prestato il giuramento richiesto
quattro anni or sono, perché esso vincolava solo la mia condotta di
funzionario: non posso prestare quello che oggi mi si chiede, perché esso
vincolerebbe e lederebbe la mia coscienza. Ho sempre diretta la mia
attività filosofica secondo le esigenze della mia coscienza, e non ho mai preso
in considerazione, neppure per un momento, la possibilità di subordinare queste
esigenze a direttive di qualsivoglia altro genere. Così ho sempre insegnato che
la sola luce, la sola direzione ed anche il solo conforto che l'uomo può avere
nella vita è la propria coscienza; e che il subordinarla a qualsiasi altra
considerazione, per quanto elevata essa sia, è un sacrilegio. Ora col
giuramento che mi è richiesto io verrei a smentire queste mie convinzioni ed a
smentire con esse tutta la mia vita; l'E.V. riconoscerà che questo non è
possibile. Con questo non intendo affatto declinare qualunque eventuale
conseguenza della mia decisione: soltanto sono lieto che l'E.V. mi abbia dato
la possibilità di mettere in chiaro che essa procede non da una disposizione
ribelle e proterva, ma dalla impossibilità morale di andare contro ai principî
che hanno retto tutta la mia vita. Dell'E.V. dev.mo Dr.” In una
lettera a Cagnola scrive: «Ella ora saprà che io sono uno degli undici
(su 1225 professori universitari! ne arrossisco ancora) che hanno rifiutato il
giuramento di fedeltà e che perciò sono stati o saranno fra breve espulsi
dall'università. Mi consolo d'essere in buona compagnia: Ruffini, Carrara, De
Sanctis, Vida, Volterra, Buonaiuti e qualche altro. Mi rincresce non tanto la
cosa, quanto il modo: e mi rincresce che si sia fatto e si faccia rumore
intorno al mio nome. Ma come fare? Giurare per me era tanto impossibile quanto
una impossibilità fisica: sarei morto d'avvilimento. E in un'altra lettera ad
Adelchi Baratono. Io non ho voluto giurare (e così credo molti degli undici)
per un motivo religioso, per non subordinare le cose di Dio alle cose della
terra: dove sta per andare il rispetto della coscienza? Ciò è triste e annuncia
oscuramente un avvenire triste per tutti, anche per i persecutori.» Come
scrive al proposito Minazzi. M. ha infine opposto un netto rifiuto a sottostare
al giuramento preteso e voluto dalla dittatura da tutti i docenti universitari
italiani. Giustamente occorre sempre sottrarre, criticamente, questo
straordinario gesto martinettiano, invero assai emblematico, da ogni ottundente
e vacua retorica antifascista, onde comprenderlo in tutta la sua genesi specifica.
Nel caso di M. non può allora essere certamente negato, in sintonia con Alessio,
il carattere dichiaratamente religioso di questa sua scelta che, non per nulla,
lo ha infine indotto ad essere l'unico filosofo italiano universitario che ha
avuto l'incredibile capacità critica di sottrarsi nettamente e senza
compromessi all'imposizione del regime. In questa prospettiva M. non ha giurato
proprio perché nutriva una particolare percezione critica dello stesso
"giuramento" in connessione con i suoi più profondi convincimenti
morali che avevano peraltro guidato tutta la sua attività di filosofo.
Tuttavia, nel riconoscere questa precisa matrice religiosa della sua scelta,
non deve essere neppure negato il suo specifico valore e il suo preciso
significato civile, culturale e anche filosofico.» Scrive in proposito
Vigorelli. Una certaretorica resistenziale si è impadronita anche di M.,
impedendo un approfondimento più serio e radicale dei tratti originali del suo antifascism0.
L'atto di M. non era cioè solo un monito
contro l'oppressione totalitaria e antidemocratica, ma contro ogni forma di
politica compromissoria e concordataria, contro l'ambiguo connubio fra
religione e politica, sintomo di una profonda immaturità religiosa e premessa di
forme più o meno larvate di condizionamento della libertà di coscienza, non
sempre si ama ricordare che l'avversione di M. al fascismo era innanzi tutto
avversione a ogni forma di retorica nazionalistica, ma anche all'esaltazione
demagogica delle masse popolari. Prima che della dittatura, Martinetti fu
critico altrettanto risoluto del socialismo marxista e della democrazia, di cui
colse gli aspetti degenerativi dell'affarismo e
dell'ultraparlamentarismo» In seguito a questo suo rifiuto, M. venne messo
in pensione d'autorità e si dedicò
unicamente agli studi personali di filosofia, ritirandosi nella villa di
Spineto, frazione di Castellamonte, vicino al suo paese di nascita. In questo
lasso di tempo tradusse i suoi classici preferiti (Kant, Schopenhauer), studiò
approfonditamente Spinoza e ultimò la trilogia (iniziata con la Introduzione
alla metafisica e continuata con La
libertà) scrivendo Gesù Cristo e il Cristianesimo, Il Vangelo; Ragione e fede. M.
propose come suoi successori a Milano Baratono e Banfi. Lontano da ogni forma di impegno
politico e critico severo sia nei confronti del socialismo marxista che delle
degenerazioni del parlamentarismo, prese ad annotare minuziosamente sul suo
diario gli episodi di corruzione e di violenza in cui erano coinvolti esponenti
fascisti. così ad esempio a fronte di una serie di scandali annotava "è
dunque l'associaz[ione] dei malviventi d'Italia!" Come persuadersi che uno
stato senza leggi, senza traccia di onestà pubblica, sostenuto soltanto dal
terrore che desta nel popolo inerme un'organizzazione di ribaldi messa al
servizio del despota, odiata da tutte le rette coscienze, disprezzata dagli intelligenti
possa resistere, senza condurre il popolo che lo soffre all'estrema rovina? Si
scagliava nei suoi appunti contro il dispotismo che accomunava socialismo
marxista e fascismo: "Tutto deve servire alla propaganda e alla educazione
di stato. Non vi è più libertà di pensiero, non vi è più pensiero". A
questo proposito Vigorelli evidenzia «il
valore pedagogico, di educazione alla libertà, che l'esempio morale di M. ebbe
per quella generazione di intellettuali antifacisti, che trovò negli anni
Trenta un decisivo punto di riferimento nella “Rivista di filosofia”, da lui
informalmente diretta» L'arresto e il carcere M. e arrestato in casa d Solari,
dov'era ospite, in seguito a una delazione fatta da Pitigrilli (Dino Segre),
agente dell'OVRA (delazione che porterà all'arresto e alla condanna al confino
di Antonicelli, Einaudi, Foa, Giua, Levi,
Mila, Monti, Pavese, Zini e di due studenti, Cavallera e Perelli, e
all'ammonizione di Bobbio), ed e incarcerato a Torino per sospetta connivenza
con gli attivisti anti-fascisti di Giustizia e Libertà, benché fosse del tutto
estraneo alla congiura anti-fascista degli intellettuali che facevano
riferimento a Einaudi. Al momento dell'arresto, a detta della
signora Solari, M. dice una frase che aveva già sentito pronunciargli più
volte. Io sono un cittadino europeo, nato per combinazione in Italia. Il suo
declino fisico comincia in seguito a una trombosi che menomò le sue capacità
mentali, consecutiva ad una caduta accidentale da un pero nella tenuta di Spineto.
Alla fine ubì una prima operazione alla prostata. La sorella Teresa scrive a
Cagnola: "Il Professore è da oltre un mese degente in quest'ospedale, ove
venne d'urgenza trasportato ed operato in seguito ad intossicamento urico
grave. L'intervento chirurgico avviene in questo caso in due tempi: operazione
preliminare alla vescica, per ovviare immediatamente alla causa diretta
dell'intossicamento, e susseguente operazione alla prostata che ne è la causa
originale. La prima operazione già venne effettuata e con buon esito, e
l'operatore non attende che il tempo opportuno per procedere alla
seconda."[ M. fu ricoverato
all'ospedale Molinette di Torino, sfollato a Cuorgnè, dove muore, dopo aver disposto che nessun prete
intervenisse con alcun segno sul suo corpo. Nonostante "l'invito del
parroco di Spineto di non dare onore alla salma dell'eretico, ateo e scandaloso
anche nella morte perché aveva disposto di essere cremato" una decina di
persone seguirono l'autofurgone che portò il corpo di M. alla stazione, da dove
partì in treno per Torino, per la cremazione. In prossimità della morte M.
lascia la sua biblioteca in legato a Nina Ruffini (nipote di F. Ruffini), G.
Solari e Cesare Goretti. La Biblioteca verrà poi conferita dai rispettivi eredi
alla "Fondazione M. per gli studi
di storia filosofica e religiosa" di Torino; oggi è posta nel palazzo del
Rettorato alla Biblioteca della Facoltà di
Filosofia. La sua casa di Spineto
è attualmente sede della "Fondazione Casa e Archivio M.", che intende
promuovere la diffusione del suo pensiero e della sua operae. FiLa
filosofia di M. è un'interpretazione originale dell'idealismo post-kantiano,
nella linea dell'idealismo razionalistico trascendente che va da Platone a
Kant, nel senso di un dualismo panteista trascendente, un'interpretazione che
lo avvicina a quel post-kantiano atipico che fu Spir, il quale (ancor più di
Kant, Schopenhauer o Spinoza) fu il filosofo preferito di M., quello a cui fu
più particolarmente legato, sulquale scrisse molti studi e un denso saggio monografico
e al quale fece consacrare il terzo
numero della Rivista di filosofia, filosofo che fu come lui profondamente
inattuale. Professò una altissima stima per l'opera di questo solitario
filosofo, tanto da considerarla "immortale: in essa infatti vede un
tentativo d'un rinnovamento speculativo-religioso di tutta la filosofia. Il carattere speculativo dell'interpretazione
d iMartinetti dipese da particolarissime circostanze. La speculazione di Spir
esercitò sul pensiero suo un influsso profondo sin dagli inizi; e anche nella
costruzione dell'idealismo trascendente di M. la speculazione di A. Spir
rivestì un peso pressoché decisivo. Oltre che in Kant, in Schopenhauer e in
Spinoza, le radici e la linfa dell'idealismo di M. si trovano nella
speculazione di A. Spir. In nessun altro pensatore A. Spir occupò tanto spazio
ed ebbe un pari rilievo. D'altra parte, senza perdere la configurazione sua
propria, il pensiero di Spir viene trasposto da M. entro la sua propria
filosofia, riferito in modo diretto al suo proprio pensiero, così intimamente
consonante con quello di Spir e cresciuto, per così dire, anche su di esso.
Proprio questo condusseMartinetti a penetrare e nell'atto stesso a svolgere in
armonia con il proprio il pensiero di Spir e questo si trova come penetrato e
attraversato da quello di M. In nessun altro pensatore A. Spir fu tanto
intimamente valorizzato e, in qualche misura, continuato in ciò che della sua
speculazione parve propriamente essenziale. La lettura di M. insiste sul nucleo
metafisico di Spir, che gli pare incarnare "la forma pura della visione
religiosa". L'affermazione fondamentale, in cui per Martinetti si riassume
tutta la filosofia dello Spir, è quella della dualità fondamentale tra il vero
esserel'Unità incondizionata, assoluta e trascendente in cui si esprime il
divinoe l'essere apparente e molteplice rivelato dal mondo dell'esperienza.
L'approccio alla rivelazione di tale realtà dualista mediante la teoria della
conoscenza (l'idealismo gnoseologico di Spir) non è che premessa e introduzione
all'autentico nucleo metafisico della sua filosofia, consistente in una forma
di dualismo acosmista. Il dualismo di realtà e apparenza è in effetti esso
stesso apparente: "non è fra due effettive realtà, ma fra un'unica realtà
assoluta e l'irrealtà in cui il mondo sprofonda."» Si può così dire
che in M.: «il motivo desunto probabilmente da Spir, il contrasto tra
"anormale" (il mondo dell'esperienza empirico e molteplice) e
"norma" (il principio d'identità, rivelazione incoativa del divino in
noi) si spoglia qui dell'originario aspetto dualista per confluire in una
visione coerentemente monista dell'esperienza di coscienza. Monismo coscienzialista,
quello martinettiano, che non sfocia però in una forma di panteismo, in quanto
il termine finale di questa unificazione formale rimane trascendente. L'unica
realtà metafisica assolutasi afferma in conclusioneè l'"Unità formale
assoluta", che trascende l'intero processo dell'esperienza, che di tale
unità è solo un'espressione simbolica.» Della filosofia di Spir, M.
mantenne sostanzialmente inalterata la morale, di derivazione kantiana, aveva
d'altronde dichiarato che dopo Kant nessun filosofo serio può non essere in
Etica kantiano. L'intero percorso del pensiero martinettiano parte dal suo
anticlericalismo", e aggiunge: "la natura del suo anticlericalismo lo
portava a detestare la Massoneria. Ripetutamente mi disse di non essere mai
stato massone, di essere anzi assolutamente contrario a questa Chiesa cattolica
di segno rovesciato." Questo suo anticlericalismo l'ha portato ad un
antimarxismo, il marxismo essendo "secondo i termini in cui egli si
sarebbe espresso, la massima secolarizzazione concepibile della
religione". ENoce conclude: "Ora a mio giudizio il pensiero di M. si
situa appunto come momento conclusivo del pessimismo religioso e come la sua
posizione più coerente e rigorosa. L'antologia Il Vangelo scrive M. «lasciando
da parte l'elemento leggendario e dogmatico, cerca di disporre il materiale
evangelico nell'ordine logicamente più appropriato. Tutto quello che i vangeli
contengono di essenziale per la nostra coscienza religiosa è stato qui
conservato.» Il risultato di questo ordinamento logico è l'espunzionein
quanto elaborazione teologica successiva ai lòghia di Gesù o ancora propria
all'ebraismo da cui Gesù stesso non è immunedel Vangelo di Giovanni, degli Atti
degli Apostoli, delle Lettere (anche le Lettere di Paolo) e dell'Apocalisse.
Gesù di Nazaret, e non di Betlemme, è un profeta ebraico, l'ultimo e il più
grande dei profeti. Non quindi Figlio di Dio, nemmeno resuscitato dalla morte,
né apparso realmente ai suoi, Gesù in quanto Messia annuncia un regno
messianico a cui succederebbe escatologicamente il regno dei cieli, quello di
Dio. Tuttavia non chiarendo tale avvento escatologico, di fatto Gesù è
soprattutto un maestro di dottrina morale che esorta a rinunciare al mondo per
unirsi spiritualmente e interiormente a Dio, il bene supremo, amando il
prossimo. Per Martinetti bisogna aspirare ad una "Chiesa
invisibile", in cui si possano compendiare i valori moralmente più elevati
di tutte le culture religiose, dando vita così ad una società universale
fraternamenteunita, egli scrive: «In tutti i tempi, ma specialmente nelle
età come la nostra, la vera Chiesa non risiede in alcuna delle chiese visibili
che ci offrono il triste spettacolo dei loro dissensi, ma nell'unione
invisibile di tutte le anime sincere che si sono purificate dall'egoismo
naturale e nel culto della carità e della giustizia hanno avuto la rivelazione
della verità e la promessa della vita eterna» Gesù Cristo e il
Cristianesimo fu messo sotto sequestro dalla Prefettura non appena stampato, come M. scrive a Cagnola: «Il mio libro
venne terminato di stampare e in tale giorno furono mandati i 3 esemplari al
Prefetto. Il 3 di mattina venne il permesso; alle 17 dello stesso giorno esso
era ritirato. Per quali influenze? Io non lo so. Così il libro stette due mesi
in sospeso: il 10 ottobre giunse (da Roma) il decreto definitivo di
sequestro.» Con decreto, “Gesù Cristo e il Cristianesimo, Il Vangelo” e
Ragione e fede furono messi all'Indice dei libri proibiti della Chiesa
cattolica. La rinascita del pensiero filosofico-religioso martinettiano
scaturisce alla fine degli anni novanta del secolo scorso in virtù della
rinnovata proposta ermeneutica di Chiara che cura l'inedito L'Amore, Il Vangelo
(Genova) e Pietà verso gli animali (Genova); in particolare l'interpretazione
elaborata da Chiara mette in luce gli aspetti gnostici della filosofia della
religione martinettiana per poi proporne una rilettura in chiave kantiana anche
attraverso un confronto con alcune sette separatiste vicine alla tradizione
spirituale dei quaccheri. Capitini rese visita a Martinetti, che a
proposito della nonviolenza gli disse: "Forse se discutessi con lei mi
convincerei, ma ora come ora le assicuro che se mi fosse detto che con
l'uccisione di diecimila persone si estirperebbe il male che c'è in Europa,
firmerei la sentenza senza esitazione." Negli scritti La psiche degli animali e Pietà
verso gli animali, Martinetti sostiene che gli animali, così come gli esseri
umani, possiedono intelletto e coscienza, quindi l'etica non deve limitarsi
alla regolazione dei rapporti infraumani, ma deve estendersi a ricercare il
benessere e la felicità anche per tutte quelle forme di vita senzienti (cioè
provviste di un sistema nervoso) che come l'uomo sono in grado di provare gioia
e dolore: «Nella relazione sulla psiche degli animali M. tra l'altro
affronta il problema dello scandalo morale suscitato dall'indifferenza delle
grandi religioni positive occidentali di fronte all'inaudita sofferenza degli
animali provocata dagli uomini: gli animali hanno una forma dell'intelligenza e
della ragione, sono esseri affini a noi, possiamo leggere nei loro occhi
l'unità profonda che ad essi ci lega. M.
cita le prove di intelligenza che sanno dare animali come cani e cavalli, ma
anche la stupefacente capacità organizzativa delle formiche e di altri piccoli
insetti, che l'uomo ha il dovere di rispettare, prestando attenzione a non
distruggere ciò che la natura costruisce. Nel proprio testamento dispose
che una somma significativa fosse versata alla Società Protettrice degli
Animali; egli personalmente nutriva per gli animali una profonda pietà e tale
sentimento lo aveva persuaso a darsi al vegetarismo, una scelta che assumeva
per lui quasi il carattere di un valore religioso. Scrive al proposito Vigorelli:
«La scelta del vegetarianesimo non era "generica simpatia, e neppure un
ideale politico, bensì meditato atteggiamento filosofico", da porsi in
relazione sia con la sua profonda conoscenza della filosofia indiana sia con
convinzioni radicate in una personale metafisica, sulla "unicità"
della sostanza vivente e sul destino di "perennità" dello
spirito.» La scelta della cremazione M. fu un fautore della cremazione e
una testimonianza "ci dice come M. portasse sempre con sé, in una busta,
le ceneri di sua madre."Secondo Paviolo, per i M. la cremazione era una
specie di tradizione familiare e la cosa appare strana in quei tempi nei quali,
specie nei piccoli centri era pressoché ignota a tutti, e oggetto di scandalo
per il gran rumore che, in questi casi, ne facevano i parroci. Non è però da
escludere, nel caso preciso di M., che questa scelta, come quella del
vegetarianesimo, avesse anche una relazione con il suo interesse per la
filosofia indiana, e dunque un valore filosofico e religioso. I suoi resti sono
tumulati nel cimitero di Castellamonte in provincia di Torino. Opere: Una
" martinettiana" C. Ferronato si trova nel fascicolo speciale
della Rivista di Filosofia Pietro Rossi: nel cinquantenario della morte, Dopo
questa data, di M. sono stati pubblicati. “Ragione e fede, Italo Sciuto,
Gallone, Milano, Luca Natali, Morcelliana, Brescia,. Il Vangelo, Alessandro Di
Chiara, il nuovo melangolo, Genova, L'amore, Alessandro Di Chiara, Il nuovo
melangolo, Genova, “Pietà verso gli animali” Alessandro Di Chiara, Il nuovo melangolo,
Genova, “La religione di Spinoza” Amedeo
Vigorelli, Ghibli, Milano, “La Libertà” Aragno,
Torino, Schopenhauer, Mirko Fontemaggi, Il nuovo Melangolo, Genova, “Breviario
spiritual” Anacleto Verrecchia, POMBA, Torino, “L'educazione della volontà” Domenico
Dario Curtotti, Edizioni clandestine, Marina di Massa, “Conoscenza in Kant” Luca Natali, Franco Angeli, Milano, Pier
Giorgio Zunino, Piero Martinetti, “Lettere”, Firenze, Olschki, “Gesù Cristo e
il Cristianesimo” Castelvecchi, Roma,; edizione critica Luca Natali,
introduzione di Giovanni Filoramo, Morcelliana, Brescia, “Il Vangelo:
un'interpretazione” Castelvecchi, Roma,
“Spinoza, Etica, esposizione e comment”, Castelvecchi, Roma,. Il numero,
introduzione di Argentieri, Castelvecchi, Roma,
Luca Natali, Le carte di Piero Martinetti, Firenze, Olschki, “Spinoza”
Festa, Castelvecchi, Roma,. Riconoscimenti Nella seduta del Senato Accademico
dell’Università degli Studi di Milano, è stata approvata ufficialmente la
decisione del Dipartimento di Filosofia di intitolarsi alla figura di M.. La
città di Roma gli ha intitolato una piazza, nel Giorno della Memoria. A Milano
Martinetti figura tra i nuovi Giusti che saranno onorati al Monte Stella dal
" nel Giardino dei Giusti di tutto il mondo. Goretti, “M”, Archivio della
Cultura Italiana. Fiori, I professori che dissero "NO" al Duce, in La
Repubblica, «Ebbe molta influenza sulla
scelta che M. fece di iscriversi alla facoltà di Filosofia, fu suo professore,
ma non un Maestro. Scrisse di lui M.: "Era un uomo; quando andai a
visitarlo l'ultima volta, pochi giorni prima della sua morte, mi disse di avere
un'unica certezza, che dopo questa vita non c'è nulla. Le mie idee erano
assolutamente opposte alle sue, su questo come su tutti gli altri punti. Ma non
potei non ammirare la fermezza delle sue convinzioni"»: Paviolo. «che morì proprio durante l'iter scolastico
di Martinetti ma che ebbe con lui, forse per la comune origine canavesana, un
particolare rapporto»: Paviolo 2 «Di una reale affinità tra Martinetti e i suoi
maestri torinesi si può parlare forse solo in un caso: quello di Arturo Graf,
del cui dualismo e pessimismo si può trovare qualche traccia nel pensiero del
Nostro e alla cui poesia, piena di dolente (e a tratti cupa) riflessività
filosofica, Martinetti tornerà anche negli anni maturi, come a una sorgente di
ispirazione e conforto spirituale. Più documentata è l'influenza su M. di
un'altra singolare figura di poeta-filosofo: quel Ceretti da Intra (noto anche
con lo pseudonimo poetico di Alessandro Goreni e con quello di Theophilo
Eleuthero), alla cui postuma riscoperta si adoperarono intensamente Ercole e Alemanni,
nell'ultimo decennio del secolo scorso e ai primi del nostro. Nel breve verbale
relativo all'esame di laurea (qui il laureando è indicato come Pietro M.) si
dice semplicemente che il candidato ha sostenuto durante quaranta minuti
innanzi alla commissione la disputa prescritta, sopra la dissertazione da lui
presentata e sopra le tesi annesse alla medesima; e ha sostenuto anche la prova
pratica assegnatagli dalla Commissione. La tesi ottenne la votazione di 99/110.
Il lavoro di tesi non ebbe, come noto, il riconoscimento che meritavaanche a
motivo di certe resistenze accademiche nel settore filologico della Torino e
forse per questo lo studioso sentì il bisogno di attingere direttamente alle
fonti dell'erudizione tedesca, fuori dal chiuso ambiente provinciale. Del resto
il suo intent e più filosofico che
filologico, e la prima suggestione a interessarsi del “Samkhya” poté venirgli,
piuttosto che dalle lezioni di Flechia, dalla conversazione con Ercole. Proprio
del Samkhya, Ercole si era interessato alcuni anni primi in una breve Memoria
uscita sulla Rivista Italiana di Filosofia diretta da Ferr. Di suo interesse
costante per la filosofia indiana testimonia il corso di lezioni tenuto a
Milano e pubblicato a Milano da Celuc, “La sapienza indiana. Corredata da
un'antologia di testi Indù e Buddhisti. Ma è antefatto significativo, giacché
lascia intravedere ancora una volta, questa volta sotto il rispetto particolare
dei suoi primi contatti coi testi di A. Spir, l'importanza della permanenza a
Lipsia nella sua formazione filosofica. Nella Lipsia conosciuta da lui
sopravvive Drobitsch, lil maestro herbartiano di Spir e dalla sua Lipsia si
diffondevano le edizioni di A. Spir entro il moto allora nascente in Germania
dell'interesse per la filosofia sua. Il pensiero di Spir, Torino, Albert Meynier.
Anno che fu per lui particolarmente
duro, vedi Lettere ai famigliari dalla Siberia dell'Italia meridionale",
Minazzi, Il Protagora, Lettere. Prima che della dittatura fascista, e critico
altrettanto risoluto del comunismo e della democrazia, di cui colse gli aspetti
degenerativi dell'affarismo e dell'ultraparlamentarismo. Non si vede in chi e
in che cosa un uomo come lui che, per sua scelta culturale ma anche per
disposizione personale, agiva in modo disgiunto da ogni partito, movimento,
gruppo avrebbe pouto trovare un legame per immettersi in un flusso di attivo
anti-fascismo. Tra dittatura e inquisizione negli anni del Fascismo", in Lettere,
Firenze. Ringrazio la S.V. Ill.ma della cortese partecipazione e la prego di
esprimere la mia profonda gratitudine ai membri di codesta R. Accademia che
hanno voluto conferirmi un sì ambito onore. Ma circostanze pesantissime, sulle
quali non è il caso di [parola illeggibile] mi vietano nel modo più reciso
di poterlo accettare»: Lettera al presidente dei Lincei, e a L. Mangiagalli. Il
Congresso non ha altro fine che di essere una manifestazione della filosofia
italiana in quanto libera e appartata da ogni contingenza del momento: come
deve essere in qualunque tempo la filosofia. A T. Scotti. Che accusa M., ricambiato,
di disonestà intellettuale nel riguardo della filosofia scolastica, cf. Goetz,
Il giuramento rifiutato. I docenti universitari e il regime fascista, Firenze. Per
M.. Gemelli è tutto fuorché un filosofo. Varisco, in: Lettere 33. H. Goetz, Il giuramento rifiutato. I docenti
universitari e il regime fascista, Firenze, Il congresso di filosofia. Tutto
l'affare è una montatura (come del resto anche il ritiro dei cattolici dal
Congresso), la quale ha la sua origine nel fatto che io non ho permesso a Gemelli
di spadroneggiare nel Congresso e di prepararvi qualcuna delle sue
rappresentazioni ciarlatanesche. Varisco, a Goretti a Mangiagalli. Quando M.,
con il rifiuto del giuramento di fedeltà al fascismo, abbandona l'insegnamento
non rinuncia a quegli incarichi o a quelle adesioni che non erano a tale
giuramento connesse: guarda di non compromettere quella sua creatura che era
diventata La Rivista di Filosofia e non ne volle la direzione effettiva ma
continua l'intensa e puntuale collaborazione redazionale sino a che le sue
condizioni di salute glielo permisero. Giuliano, Cagnola,
Baratono, Assael, Alle origini della Scuola di Milano: Barié, Banfi,
Milano. Ella già saprà certamente che io, in seguito all'affare del negato
giuramento, sono stato collocato a riposo. Non appartengo quindi più all'Milano
e non posso più esserle utile che indirettamente»: a C. Gadda, in:
Lettere. «del resto io sono
perfettamente sereno come chi ha fatto ciò che doveva fare: e non mi sarà
discaro poter d'ora innanzi applicare tutto il mio tempo ai miei studi, cioè
agli studi veramente miei, fatti per mè, per la mia personalità e la mia vita»:
Lettera M. a Alfieri, Sulla cui porta fece mettere un'indicazione che diceva:
"M. agricoltore": Paviolo «Perciò
appunto non ho dimenticato i tuoi interessi e sarei lieto che fossi tu a
succedermi. In questo senso ho scritto, "richiesto da Castiglioni
stesso", che ora è preside, a Castiglioni. Ho consigliato lui e con lui la
facoltà ad accaparrarsi te per la Filosofia e Banfi per la Storia della Filosofia. A A. Baratono, Nel registro di
entrata delle Carceri Nuove di Torino egli è l'unico che nella scheda personale
si faccia registrare, nell'apposita voce, come "ateo", mentre tutti
gli altri non di religione israelitica (ossia Bobbio, Einaudi, Pavese,
Antonicelli, Salvatorelli e così via) si dichiarano "cattolici"alcune
schede, peraltro, tra cui quella di Mila, sono andate perse (il registro è
conservato all'Archivio di Stato di Torino, sezioni riunite, Casa circondariale
di Torino, Registro matricole)", in: Lettere. "M. veniva rinchiuso in una cella sulla
cui porta veniva apposto il cartellino "Politico: sorveglianza
particolare". Il giorno successivo cominciavano gli interrogatori che si
ripetevano finché dopo alcuni giorni d'arresto M. veniva finalmente
scarcerato.", Giorda, M., Castellamonte, «Devo darle una notizia
terrificante, relativamente. Lunedì passato 8 corrente sono caduto malamente da
una pianta, per fortuna senza gravi conseguenze di nessuna specie, salvo un
leggero tramortimento durato qualche ora»: Lettera, M. a Nina Ruffini, in:
Lettere Cit. in: Lettere. «Si può comunque, in base a testimonianze diverse,
ritenere che M. sia deceduto all'Ospedale Molinette sfollato a Cuorgnè, ove si
tentò inutilmente di salvarlo e che il corpo sia stato immediatamente
trasferito (abitudine che rimase in uso per decenni in circostanze analoghe)
alla casa d'abitazione, per evitare lungaggini burocratiche e maggiori spese
funerarie. L'atto di morte recita:
" il g alle ore quattro e minuti zero, nella casa posta in frazione
Spineto n. 106 è morto M., residente in Torino, professore pensionato"»:
Paviolo. Paviolo. "Per ultimo desidero di essere cremato e
che le mie ceneri riposino nel Camposanto di Castellamonte", frase finale
del testament, Paviolo. Il testamento di Martinetti, da lui riscritto, "in
una grafia incerta e in una forma in cui non si trova lo stile abituale del nostro
filosofo"(Paviolo) fu considerato da sua sorella Teresa come estorto:
"Le opere che al tempo del decesso di Piero erano ancora solo allo stato
di manoscritto vennero devolute ai beneficiari della biblioteca, la quale, a
dirtelo in assoluta confidenza, cadde in mano a tre estranei alla famiglia, per
un testamento fatto fare a nostra insaputa a Piero, a oltre un anno da che era
stato colpito da un insulto di trombosi al cervello la preziosa biblioteca, che
per volontà recisa, assoluta di Piero a me da Lui ripetutamente espressa alcuni
mesi prima che fosse colpito dalla trombosi, doveva andare all'Milano, prese
altre vie e e sta presentemente ancora peregrinando in attesa di destinazione
definitiva." Lettera di Teresa Martinetti al cugino Bertogliatti, in:
Paviolo Fondazione Casa e Archivio. Allo Spir, un singolare pensatore
solitario, al quale mi legano tante affinità e tante simpatie, sarà dedicato il
fascic. 3 della "Riv. di Filosofia", che non mancherò di spedirle a
suo tempo. Quante dottrine dello Spir, specialmente nel rapporto morale e religioso,
sembrano pensate per il nostro tempo! Ma esse passeranno, come passarono,
inavvertite. La lucequesto passo del quarto Vangelo lo Spir volle inciso sul
suo sepolcrovolle penetrare le tenebre, ma le tenebre non l'accolsero»: Lettera,
M. a Ruffini, in: Lettere. «io sono
sempre stato un filosofo inattuale»: Lettera, M. a Giorgio Borsa, in: Lettere Agazzi, La filosofia di M.,
Milano, Unicopli. Ma è stato Alessio a dimostrare l'importanza e l'anteriorità,
rispetto ad altri autori, della lettura di Spir per la maturazione della
metafisica martinettiana»: Vigorelli, Alessio, Vigorelli Vigorelli, M.,
Breviario spirituale, Bresci, Torino,
Lettera M. a Cagnola, Lettere. Sulla riflessione religiosa di M. vedi
Franco Alessio, L'idealismo religioso di M., Brescia, Morcelliana, (Tesi di
Pavia: relatore Michele Federico Sciacca)
Paviolo Paviolo Amedeo Vigorelli,
"M. e Capitini: attualità di un confronto", in: Vigorelli, La nostra
inquietudine. M., Banfi, Rebora, Cantoni, Paci, De Martino, Rensi,
Untersteiner, Pra, Segre, Capitini, Mondadori, Milano. E si conversa a lungo
della inumazione e della cremazione (aveva fatto cremare il cadavere della
mamma, per avere vicine le sue ceneri)" Capitini, Antifascismo, Célèbes
Trapani, Paviolo Paviolo. L'eretico Martinetti,
italiano per caso", Recensione di Liucci su Il fatto quotidiano, Libera cittadinanza Il Dipartimento di Filosofia "M. a Milano,
Battista, "Le vie dedicate ai razzisti spettano ai professori eroi che
dissero no al fascismo", Corriere della Sera, S. Chiale,
"Dall'attivista curda al pioniere green I nuovi Giusti del Monte
Stella", Corriere della Sera, Cronaca di Milano13. "Monte Stella I nuovi Giusti in
diretta", Corriere della Sera, Cronaca di Milano9., Commemorazione
dTorino, Accademia delle Scienze, Giornata Martinettiana, Torino, Edizioni di
"Filosofia", Rivista di Filosofia, Agazzi, "La storiografia
filosofica", Rivista critica di storia della filosofia, Agazzi, Mancini,
Vigorelli e Zanantoni, Unicopli, Milano, Alessio, L'idealismo religioso,
Brescia, Morcelliana, Alessio, introduzione Il pensiero di Spir, Torino,
Meynier, Assael, Alle origini della Scuola di Milano: M., Barié, Banfi,
Milano, Guerrini, Banfi, M. e il razionalismo religioso", in: Filosofi
contemporanei, Firenze, Parenti, Bersellini Rivoli, Il fondamento eleatico
della filosofia -- Milano, Saggiatore, Guido Bersellini Rivoli, La fede laica, Appunti
sul confronto religioso e politico (in Italia e nel villaggio globale), Lecce,
Manni, Rivoli, Appunti sulla questione ebraica. Da Rosselli a M., Milano, Angeli,
Boatti, Preferirei di no, Le storie dei dodici professori che si opposero a
Mussolini, Torino, Einaudi, B. Bonghi,
La fiaccola sotto il moggio della metafisica kantiana. Il Kant, Milano,
Mimesis, Minazzi, Sulla filosofia italiana, Prospettive, figure e problemi,
Milano, Angeli); ranco Bosio, "L'uomo e l'assoluto", in: Filosofie
"minoritarie" in Italia tra le due guerre Ceravolo, Roma, Aracne, Remo
Cantoni, "L'illuminismo religioso” in: Studi filosofici, G. Colombo, La
filosofia come soteriologia. L'avventura spirituale e intellettuale di Milano,
Vita e Pensiero, E. Colorni, La malattia della metafisica. Scritti
autobiografici e filosofici, Torino, Einaudi, Noce, Filosofi dell'esistenza e
della libertà, Milano, Giuffrè, Pra, "Momenti di riflessione
sull'esperienza religiosa in Italia tra idealismo e razionalismo critico",
in: La filosofia contemporanea di fronte
all'esperienza religiosa, Parma, Pratiche); C. Ferronato, "Filosofia e
religione”, in: Percorsi e Figure Filosofi italiani, Salvatore Natoli, Genova,
Marietti, Filoramo, Letture M. "Gesù Cristo e il Cristianesimo" nel
pensiero religioso, "Rivista di filosofia", Gervasio, M.: l'interpretazione
di Kant nel quadro della filosofia italiana tra Ottocento e Novecento, Giorda, M.,
Castellamonte, Helmut Goetz, Il giuramento rifiutato. I docenti universitari e
il regime fascista, Firenze, La Nuova Italia, C. Goretti, Il pensiero
filosofico di Piero Martinetti, Bologna, Accademia delle Scienze, Mariani,
Esperienza ed intuizione religiosa: saggio sul pensiero di M., con appendice
sugli inediti, Roma, Mazzantini, L’'Oriente", Filosofia, Valerio Meattini, Ragion teoretica e ragion
pratica. M. interprete di Kant, Pisa, Vigo Cursi, Franco Milanesi, La filosofia
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aneddotico. L'uomo, il filosofo, la sua terra, Aosta, Le Château Edizioni, Alfredo
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Introduzione di . Mas, Milano, Marzorati, Rambaldi, Voci dal Novecento, Milano,
Guerrini; Romano, Il pensiero filosofico di M., Padova, Milani, Santoro, Il
problema della libertà, Lecce, Milella, Scarcella, La dottrina politica di M.:
aspetti teoretici ed aspetti pratici, in Il Pensiero Politico, Firenze, Olschki
Editore, Cosimo Scarcella, M. Politica e filosofia. Con alcuni ‘Pensieri'
inediti, Napoli, Collana La Cultura delle Idee diretta da Tessitore e Marini,
Edizioni Scientifiche Italiane, Terzi, La vita e il pensiero originale,
Bergamo, Editrice San Marco, Carlo Terzi, "Lettere inedite di M.",
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"L'eredità contestata. Lettere di Banfi e Solari", Rivista di storia
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neoplatonica nella filosofia del Novecento”, Vercelli), Annuario Filosofico,
Mursia, Milano, Vigorelli, La nostra inquietudine. Banfi, Rebora, Cantoni,
Paci, De Martino, Rensi, Untersteiner, Dal Pra, Segre, Capitini, Mondadori,
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ricerche e prospettive. Per una storia dello spinozismo in Italia (Atti delle
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primato della politica?, Cuozzo e Riconda, Trauben, Torino, Spir, Scuola di
Milano Solari Goretti Basso Baratono Banfi, Giuramento di fedeltà al fascismo, Treccani
Enciclopedie, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. Enciclopedia Italiana,
Istituto dell'Enciclopedia Italiana. Dizionario biografico degli italiani,
Istituto dell'Enciclopedia Italiana. siusa. archivi.beniculturali, Sistema
Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche. Torino, Biblioteca
della Fondazione M., Torino. Fondazione Casa e Archivio M., su Fondazione piero
martinetti. D. Fusaro sul sito Filosofico.net. Colombo, La filosofia come
soteriologia. La prima forma di comunione fra esseri, quella che fonda le prime
forme di società, quella che sussiste anche in quei gradi della vita animale
onde è esclusa ogni altra forma di socievo lezza, è l’amore. Che cosa non è
stato detto e iscritto in ogni tempo intorno all’amore? Io non intendo qui
certamente aggiun gere su questo argomento nuove ed inutili speculazioni :
voglio solamente trattarne in quanto aneli’esso è nella vita umana una
sorgente di importanti doveri. L’amore, qualunque possano essere le
complicazioni senti mentali che ne mutano profondamente la natura e possono
dargli finalità più elevate, non ha originariamente altro fine che la (pro
pagazione Astica della specie. L’unione fisica di due individui di sesso
diverso ha per effetto l’estensione della vita organica nel tempo : per essa
l’individualità effimera si sottrae in un certo modo alla morte e celebra
l’eternità sua confondendosi per un istante con la serie delle generazioni
venture. La voluttà fisica non è che una forma di quel piacere che accompagna
ogni esten sione dell’individualità, ogni fusione delle coscienze singole in
un tutto capace d’una vita più alita e più larga. Sotto questo aspetto la
voluttà riveste un carattere ideale e direi quasi sacro : e tutta la poesia
dell’amore non è che la poesia del primo, del più universale ideale umano. Ma
il desiderio antico che in questo senso trae tutti i mortali è diventato
attraverso le innu merevoli generazioni mn istinto : e l ’ uomo avendo volto
lo sguardo verso forme più alte di unità e di vita si è abituato a'Vedere in
questo dovere della propagazione della vita solo il compimento d’una funzione
organica e nella voluttà un .semplice fremito del senso che non deve
interessare la personalità superiore e che anzi può essere per la medesima un
ostacolo ed un arresto. Di qui il duplice carattere dell’amore e della voluttà
: da un lato essi sono la secreta aspirazione d’ogmi vivente, il movente di una
gran parte delle attività umane; dall’altro appariscono come una debolezza, una
vittoria dell’essere inferiore sull’es sere superiore e veramente umano. Nel
pudore che accompagna l’unione dei due .sessi e tutto ciò che la riflette vi è
qualche cosa della riverenza che impone un sacro mistero e della vergogna che
desta l’esercizio di tutto ciò ohe è vita puramente animale. Il complesso delle
attività e delle facoltà che si riferiscono a questa funzione costituisce,
forse in modo più marcato che iper ogni altra funzione umana, un tutto ben
distinto, che si stacca nella personalità complessiva come una personalità
mi nore e subordinata : vi è in ogni individuo umano una perso nalità
sessuale che, per quanto non sempre chiaramente co sciente, ha la sua sfera di
visione, la sua vita, le sue oscure tendenze e spesso influisce in misura non
indifferente sopra lo svolgimento e il destino di tutta la persona. Questa
personalità sessuale è già in un certo senso, per l’individualità organica
bruta chiusa, nel suo egoismo repulsivo, un essere ideale : l’in dividualità
atta all’amore appare come qualche cosa di deside rabile e di bello : ed è
precisamente in questo carattere di idea lità che circonfonde tutto ciò che
all’amore serve, che ha avuto origine il senso umano della bellezza. Il tipo
estetico che le donne in genere e molti uomini cercano di realizzare con tutti
i mezzi che l’arte e la moda suggeriscono non è altro che la presentazione
della personalità sessuale : questa costituisce per molti l’apice di tutte le
aspirazioni e di tutti gli ideali. D’altra parte la vita non si arresta
all’amore e vi sono ideali più alti che la perpetuazione fisica, della specie :
quindi di fron te alla personalità morale ed all’umanità vera la personalità
sessuale appare come qualche cosa di inferiore e di miserabile. Quando perciò
essa si svolge in noi senza alcun legame od in opposizione con i nostri
sentimenti più elevati, noi possiamo bensì cedere per un istante al suo
fascino, ma la sua vita resta pure sempre per noi qualche cosa di straniero che
più tardi rigettiamo con vergogna e con disprezzo. Non è però affatto
necessario che la vita sessuale si svolga nell’uomo senza alcuna continuità e
senza accordo con le sfere più alte della vita interiore. Nello stesso mondo
animale essa svolge nella maternità e nella famiglia una vera attività di
ordine morale che la compie e la nobilita : e nell’uomo tutta la storia
dell’evoluzione della famiglia che altro è se non il moralizzamento progressivo
della funzione sessuale? Così puri ficato ed elevato, il desiderio del senso
si intreccia con i più nobili e delicati sentimenti della vita morale, con i.1
sentimento della, protezione e della carità, dell’amicizia, della solidarietà,
della fedeltà; anzi, intellettualizzandosi vieppiù e collegandosi con le
aspirazioni più elevate, diventa comunione di vita inte riore, di gioie alte e
pure : l’amore animale e sensuale si tra sforma nelle forme più nobili
dell’amore umano. Certo il fattore sensuale non scompare mai : l’amore
platonico non esiste o, se esiste, non è una forma viva e sana dell’amore. Ma
anch’esso si raffina e si assimila : il piacere medesimo del possesso di
venta, per la confusione della spiritualità di due esseri elevati, più delicato
e più profondo. Sopra tutto poi esso elimina gra dualmente da sè tutto ciò che
urna viva sensibilità estetica e morale giudica o ignobile o incompatibile con
le tendenze della personalità superiore : così sorgono le virtù dell'amore, la
leal tà, la fedeltà, la castità. L’ amore sensuale vive del piacere
dell’istante e cerca nell’oggetto suo soltanto il soddisfacimento del suo
ardore : esso non è che il contatto superficiale e momen taneo di due
personalità sessuali che si avvincono e si confon dono mentre le anime restano
straniere l’una all’altra diffi denti, sordamente ostili. L’amore veramente
umano si completa con l’unione delle volontà, che esige urna reciproca
dedizione intiera, leale, duratura ed esclude come cose indegne la men zogna,
l'ingiustizia e tutto ciò che diminuisce questa perfetta comunione di vita.
Così è possibile un amore che sorge non dal senso, ma da tutta la personalità;
un amore che purifica e no bilita, che ispira ad alte cose e ¡santifica la
voluttà stessa. Questo concetto dell’amore traccia ad ogni uomo la via che deve
seguire se egli sinceramente sdegni di degradare sè stesso ; essa, è del resto
anche la via più saggia sotto l’aspetto della felicità. Certo può sembrare
un’ingenuità chiedere alla ragione consigli contro una passione che si mde
della ragione : mentre l’eperienza quotidiana ci mostra con mille esempi come
essa sconvolga talora le menti più equilibrate, soffochi i sentimenti più
sacri, precipiti nell turbamento e spesso nella più irrepa rabile rovina
esistenze, che l’educazione, l’intelligenza, i vincoli sociali e morali
sembravano assicurare contro la prevalenza di ignobili tendenze. Tanta è del
resto la potenza di questo «niver i-sale e profondo istinto che esso è il
movente secreto o palese di gran parte dell’attiviità umana : la massima parte
dei ritrovi, delle feste, dei divertimenti sociali, la moda e per molti ri
spetti anche l’arte non hanno altra ragione d’essere; e i vizi che esso
alimenta danno origine ad un vero pubblico mercato e ad industrie fiorenti.
Come sperare dunque che la ragione possa qualche cosa contro una volontà oscura
e ribelle che sembra avere la violenza e la regolarità delle forze di natura?
La mo rale predica contro questa passione quasi soltanto come per sod disfare
un debito : la giovinezza, la fantasia e l’arte la rivestono dei più brillanti
colori e si ridono della morale : ed anche i predicatori più severi del resto
non sanno, tra un sermone e l’altro, esimersi da un sentimento che sta fra il
compatimento e la malrepressa invidia. Io non credo tuttavia che qui la
riflessione sia del tutto mutile. L ’ esperienza della vita insegna (e ciascuno
lo ricono scerà in stesso) che vi sono nella vita interiore dei momenti
decisivi nei quali una parola, un pensiero che sono caduti un giorno nell’anima
indifferente, si risvegliano e fortificano una nobile ispirazione, soffocano
una passione nascente, provocano un deciso cambiamento d’indirizzo. Questo è
vero anche della pas sione dell’amore. Certo è inutile invocar la ragione
quando la passione è ingigantita e il vizio è inveterato : ma questo non vale
egualmente di tutte le passioni? La ragione non può di struggere l’istinto, ma
può dirigerlo : e può dirigerlo se, come un medico accorto, cura il male nei
suoi inizi. Ora l’origine del male sta, come già videro i saggi antichi, nelle
illusioni che noi ci formiamo circa la realtà. L ’ uomo, sopratutto nella giovi
nezza, non si precipita verso i piaceri che l’amore promette se non perchè la
sua fantasia presenta al desiderio le immagini più allettatrici e riveste ila
¡realtà delle forme più ¡belle e più desi derabili. Lo spirito soggiace allora
ad una specie di limita zione del proprio orizzonte : esso si
chiude nei propri sogni e diventa cieco all’aspetto del vero essere delle cose.
In questo appùnto può intervenire efficacemente la ragione. Lo sforzo che si
deve e si può compiere in quel momento in cui sorgono le prime illusioni, è di
dissipare1queste visioni ingannevoli col tenere viva e presente diinnanzi al
pensiero la realtà che esse nascondono, col rievocare le esperienze dolorose,
col ravvivare le intuizioni profonde che ci svelano l’intima e vera natura
delle cose. In fondo a tutte le cose sta la tristezza, ha detto Amici : e
veramente l’aspetto ultimo delle cose è triste, mia anche fecondo di salutare
saggezza. L’aspetto supeSiciale della realtà è lieto, vario e giocondo come
l’aspetto d’una folla che popola le vie d’una città in un giorno di festa. Ma
quante cose sordide e tristi non nascondono anche qui le varie e splendide
apparenze! Ora in nessuna parte la fantasia è tanto fertile d’in ganni quanto
nelle cose dell'amore : ed in nessuna parte l’in- gànno è così lusinghiero ed
ostinato. Tanto anzi che qualcuno hai voluto vedere nell’amore una specie
d’inganno della natura ; che si serve dell’individuo per la propagazione e lo
sacrifica, viìttimn volontaria, alla specie. Ma la natura non è in questo caso
che la nostra natura inferiore ; noi soggiacciamo all’inganno solo perchè
l’istinto ci oscura l’intelligenza e noi non sappiamo più vedere che con gli
occhi della sensualità. Questa ci dipinge la via tutta sparsa di dolci
desiderii e di soavi ebbrezze; l’amore ci si offre dinnanzi come un palazzo
incantato pieno di misteri e di delizie. Bisogna invece che l’intelletto nastro
si sforzi di mantenere sempre a sé presente questa prima, considerazione : che
l’illusione sessuale ci mostra sotto un solo aspetto un es sere che
freddamente considerato ¡nella sua 'realtà, è il più delle volte tutt’altro che
desideratile. La personalità sessuale non è che un aspetto, uno stato della-
persona; è una specie di trasfi gurazione di tutto l ’ essere che in fondo
rimane così straniera alla persona come se fosse veramente un’altra
personalità. Per ciò quando la persona amata non è per sè stessa degna di
sti- una e d’amore, l’illusione sessuale è seguita inevitabilmente
da una profonda delusione : soddisfatto il desiderio l’immagine ideale, oggetto
d’un’adorazione appassionata, isi risolve in un essere prosaico e volgare che
ci 'meravigliamo d’avere deside rato. Bisogna, in .secondo luogo tener
presente quest’altra, consi derazione : che la «tessa personalità sessuale,
dato che in noi potesse persistere lo stato passionale corrispondente, è ben
lun gi dall’essere una sorgente di gioie pure ed immutabili : la sen sualità
è, come ogni passione, un fuoco che consuma se stesso. Un amore puramente
sensuale, non potrebbe lessero che un triste ed insaziato ardore : la vita
dominata dalla lussuria ap pare, freddamente considerata, dolorosa ed ignobile
nello stesso tempo. L ’ amore d’ una donna non rende beati che quando può
trasformarsi in un sentimento più alto, come accade nella fa miglia, od
associarsi la sentimenti ideali e diventare una co munione morale ed
intellettuale di due nobili spiriti. Anzi, nelle persone di più profondo
sentire l’attrazione sessuale maschera quasi sempre un’oscura aspirazione
spirituale, il bisogno d’una comunione di vita, che riempia l’anima loro, la
elevi e la consoli ; è un vago presentimento ideale sperduto nella sfera
sessuale. Perciò quando esse non riconoscono la vera natura del senti mento
che le attrae e, nella loro cecità, ne cercano la soddisfa zione nel senso, la
loro illusione finisce, il più delle volte, in una tragedia dolorosa. Bisogna
in terzo luogo ancora aver presente che, mentre per ogni animo 'ben nato vi
sono nella vita aspira zioni e soddisfazioni 'ben più alte che quelle
dell’amore, l’amore è spesso l'impedimento più forte a questa vita superiore.
La donna, come puro .essere sensuale, è la nemica naturale degli interessi
ideali dell’uomo; essa non vive che per sè stessa e per i suoi istinti : la
volontà sua egoistica è tutta tesa verso il piacere, il lusso, i godimenti
della vanità. In cambio della vo luttà l’uomo deve il più delle volte
sacrificare alla sua vanitosa ed insignificante persona il suo lavoro, il suo
benessere, il suo valore spirituale e disperdere in una vita di agitazioni vane
í quelle preziose qualità che potevano servire ad un ben più no
bile scopo. Quante nobili esistenze non ha /perduto il fuoco oscuro della
sensualità! Quante volte l’influenza funesta della donna non è stata causa dei
più gravi turbamenti nella vita dell’uomo; della decadenza della volontà, della
rinunzia ai fini più alti, e infine della completa rovina morale! Sopratutto
quindi è necessario, per resistere a queste sollecitazioni della vita
inferiore, suscitare e tener vivo nello spirito qualche alto e degno amore che
lo ©levi sopra la sfera della bellezza sensi bile. La passione ardente ohe
travolge qualunque considera zione e saggezza puramente umana, s’arresta
dinanzi alle vo lontà più aJlte dello spirito, che aprono all’uomo una realtà
d ’ un valore infinitamente superiore. E ’ vero che non sempre noi possiamo
rivolgere il nostro pensiero verso queste realità idea, li con tanta fermezza
che non possa essere vinto degli ardori del senso : ma la contemplazione e
¡l’amore delle cose ideali tra sforma sempre il nostro modo di vivere ed apre
i nostri occhi ad una luce che non va più .perduta. Quindi anche quando questo
amore non è per sé abbastanza forte, esso favorisce lo svolgersi della
riflessione critica e induce nell’anitmo una disposizione abituale in cui il
germe della passione non trova un terreno fa vorevole e viene soffocato prima
di svolgersi. Inoltre la con suetudine con una sfera più alta di vita crea un
sano e salutare orgoglio che respinge da sè, senza esitare, ogni ibassezza.
Un’i stintiva fierezza, permette al selvaggio di sopportare con viso
impassibile i più aspri tormenti : un uomo che sopporterebbe la povertà, la
fame e qualunque strazio per il suo dovere ed il suo onore, vorrà diventare lo
zimbello dei suoi istinti e sacri ficare tutto quello che di grande e di safro
ha per lui la vita per il possesso d’una donna? Da queste considerazioni
discende anzitutto la condanna di ogni degenerazione ignobile dell’amore.
L’istinto che tende ciecamente verso la sua isoddisfazione è soggetto a singolari
aberrazioni : e l’istinto sessuale umano può essere anche aiutato in
queste sue deviazioni dal ritorno atavico della associazione sua con altri
istinti ed altre tendenze; per es. coll’impulso alla crudeltà. Anzi anche
dall’associazione con sentimenti superiori non ignobili : come è avvenuto' per
es. nell’amore omosessuale greco. La cura estrema con la quale queste tendenze
vengono tenute segrete le fa apparire come eccezioni : ma coloro che se ne
occupano per dovere professionale sanno che esse sono tutt’altro che rare,
anche fra individui delle classi elevate. Esporre i pericoli e le vergogne a
cui queste degenerazioni con ducono è cosa inutile : coloro stessi che vi
soggiaccione li cono scono. Ogni animo non ignobile deve del resto essere
trattenuto sull’orlo di questo abisso dal rispetto di sè stesso. Ma se ciò noni
bastesse, egli deve rappresentare a sè chiaramente che, degradando la sua vita
in queste turpitudini, sacrifichereb be a misere, bestiali voluttà tutto ciò
che di migliore e di desi derabile può offrire la vita dell’ uomo. L ’ atto
dell’ uomo non è qualche cosa che si possa isolare dalla natura sua e se ne
stacchi, appena compiuto, come il frutto che cade dall’albero : esso ri mane
anche dopo e non si cancella. Seguire l’istinto nelle sue depravazioni vuole
dire rassegnarsi a diventare un essere be stialmente istintivo : non bisogna
illudersi di potere dopo ciò conservare in sè qualche cosa di veramente
elevato. E vuole dire quindi anche abbandonare la propria vita a tutte le mi
serie dolorose che accompagnano la vita d’un essere tutto con finato nella sua
animalità. Ma vi sono anche altre forme ddl’amore in apparenza più normali ed
elevate che vengono coinvolte in questa condanna. Non parlo dell’amore
prettamente mercenario, che è anch’esiso una forma di degenerazione : parlo
dell’amore vago che, pure fuggendo ogni attaccamento saldo, circonda il
godimento d’una parvenza di sentimentalità che sembra 'redimerlo e nobilitarlo
: è l’amore per l’amore, l’amore libero che comincia generalmente fra le rosee
illusioni e finisce quasi sempre nella vergogna e nel pianto. Non vi è uomo
quasi che non abbia- lasciato fra- le sue spine qualche illusione di
giovinezza insieme con qualche brandello di felicità e di onore, che, se avesse
la magica arte dello ^scrittore, non potrebbe scrivere anch’egli, come romanzo,
una pagina della 'sua vita e dedicarla a suo figlio «quando avrà vent’aoani».
Non vi è da illudersi quindi che la saggezza degli altri possa sostituire
totalmente l’esperienza vissuta; ma essa potrà, se non altro, aiutare a
formarsi rapidamente questa esperienza e a non consumare dolorosamente anni
preziosi ad inseguire un vano fantasma che ci allontana dalia felicità vera e
durevole. L’amore tende per sua natura, in ogni animo ele vato, a stringere
un’unione indissolubile; quindi il correre ap presso ad un amore che noi già
sappiamo non poter condurre ad una simile unione è un preparare a sè stesso, a
scadenza più o meno lunga, una sicura infelicità. Vero amore è soltanto l’a
more che è legato da un senso profondo di pietà e di respon sabilità : e
questo senso impone all’uomo di rimanere sino alla fine della vita al fianco
della donna che gli si è data e di non ab bandonarla in balia dell’incerto
destino. Perciò ogni abbandono, ogni mutamento lascia amari rimpianti e rimorsi
: la slealtà e l’ingiustizia che l’uomo addossa alla propria coscienza, quando
viene meno alle ¡menzognere promesse, è una bassezza che avvi lisce chi la
commette. Del resto già sappiamo che un amore pu raímente fìsico è sempre
deluso : di qui ]’universale ed infrenabile desiderio degli uomini attratti
verso le donne non ancora cono sciute. Ma anche questo errare, dato che
potesse sempre avere soddisfazione, non sarebbe che un passare continuo di
delusione in delusione, di rimpianto in rimpianto. Non vi è quindi in realtà
vita più triste di quella passata nei facili amori : vita che è inseparabile
dal sentimento della propria degradazione, perchè l’amore che non termina in
altro, che non isi associa con i senti menti più elevati della natura umana, è
un ben misero fine : esso non è in ultimo, se lo si spoglia di tutti i fronzoli
sentimen tali, che pretta e pura sensualità. La ricerca affannosa della donna
11011 è che la ricerca di una donna : l’amore vago e libero è la
conquista, attraverso molte amare esperienze, di questa semplice verità : che
non vi può essere amore veramente felice se non nel nobile sentimento che lega
l’uomo con una sola donna per tutta la vita. Ohe l’amore pertanto, io direi al
giovane dinnanzi a cui si apre questo mondo di vaghe lusinghe, non si disisoci
mai in te, dai nobili principi d’urna coscienza retta e pura! Anche at
traverso le passioni e gli errori, sii un uomo onesto! Non acqui stare il
piacere d’un’ora a prezzo della rovina d’un povero essere debole e indifeso :
questo sarebbe un tradimento vile che nes suna riparazione pecuniarda
cancellerebbe dalla tua vita. Pensa che nessuna violenza di passione può
scusare la disonestà di chi non esita, per soddisfare un desiderio, a gettare
la vergogna e la disperazione in una famiglia : sebbene la leggerezza del mondo
biasimi l ’ adulterio quasi sorridendo, non vi è dinnanzi alla retta coscienza
morale infamia più bassa. E sopratutto pensa alla condizione di quelli che la
viltà dei loro genitori ha lasciato in abbandono e che una fredda carità cresce
agli stenti, alle tristezze, alle umiliazioni di all’esistenza miserabile. Se
vi è un pensiero che valga a farci vergognare dei bassi amori, questo è bene il
sospetto che forse ora in qualche parte del mondo vi sia qualcuno che deve a
noi la vita e che ha ragione di impre care, in mezzo alle sue miserie, al
nostro egoismo inumano. Sii dunque casto : la castità è la virtù dell’amore.
Essere casti non vuol dire andare in cerca d’una virtù soprannaturale, ma saper
rinunciare a ciò che è al di sotto della nostra natura, alle soddisfazioni dei
sensi che sono ignobili ed ingiuste. Essere casti vuole dire anzitutto dunque
essere forti, saper tenere lon tano da sè i vizi vergognosi che minano ila
salute e corrompono la, delicatezza e la dignità del carattere : vuole dire
inoltre essere giusti e pietosi e non cercare ili nostro piacere a prezzo del
disonore e della rovina di altri. Se tu vuoi che l’amore non sia per te fonte
di infelicità e di rimorsi, fa sì che esso sia l’armo, nia di due volontà
nobili e pure, per le quali l’amore non è che l’inizio d’una comunione più alta
di vita. Piero Martinetti. Martinetti. Keywords: l’amore velia, antologia
platonica, amore socratico, sezione sull’Refs.: Luigi Speranza, “Grice e
Martinetti” – The Swimming-Pool Library.
Luigi Speranza -- Grice e Martini: l’implicatura
conversazionale – la scuola di Cambiano -- filosofia piemontese -- filosofia
italiana – Luigi Speranza (Cambiano).
Filosofo italiano.
Cambiano, Torino, Piemonte. Grice: “One would think that his ‘discorsi
filadelfici’ are about brotherly love, but they were delivered at the
Philadelphia American-Italian Philosophical Society!” – Grice: “He wrote on
Emilio and Narciso, and a story of philosophy – starting not from Thales but
Gioberti!” – Grice: “His science of the heart – scienza del cuore – is a
mystery!” Compì studi classici a Chieri e poi,
ospitato al Real Collegio di Torino, si rivolse allo studio delle scienze
naturalistiche. Con la laurea in medicina, cui seguirà anche quella in filosofia, ottenne
l'insegnamento al predetto Istituto, prima di conseguire una brillante carriera
nell'ateneo torinese. Qui, infatti, ottenne prima la docenza in fisiologia e poi quella di medicina legale, cattedra quest'ultima,
istituita di cui fu il primo insegnante in assoluto. Di Torino fu anche rettore, negli anni in cui
ebbe numerosi riconoscimenti, tra cui l'onorificenza di cavaliere dell'Ordine
dei Santi Maurizio e Lazzaro. Ma non
mancarono episodi tragici, allorché, pochi anni dopo le nozze, perse la moglie,
dalla quale ancora non aveva avuti figli, né li avrebbe avuti in seguito, visto
che non si risposò, per dedicarsi completamente all'insegnamento e alla stesura
di saggi e manuali nelle discipline mediche. In questo filone, il più ricco,
vanno almeno segnalati gli “Elementa physiologiae” e “Lezioni di fisiologia”
così come “Medicina legale”, accanto agli Elementa medicinae forensis, politiae
medicae et hygienes, cui avrebbe fatto seguito il Manuale di medicina legale. Il variegato percorso saggistico non si limitò
(e non si esaurì) a studi a carattere medico-fisiologico e medico-legale. Anzi,
forte del curriculum studiorum seguito fin da giovanissimo, cercò di
approfondire i pensatori classici, come nel caso di un “Coompendio” dedicato a
Platone, di cui peraltro riuscì a terminare il manoscritto poco prima di
morire, arrivando persino a stilare, sia
pure non in forma sistematica, una Storia della filosofia. Risultati migliori li ebbe, tuttavia, nel
campo educativo-pedagogico. Questo indirizzo è testimoniato, oltre che dal
saggio sulla Riforma della prima educazione dai dodici volumi dell'Emilio. Qui,
facendo leva della sua vasta cultura, tratta emblematicamente di argomenti in
cui si fondono, senza soluzione di continuità, il "viver sano" e il
"maritaggio", il "governo della famiglia" e la felicità, le
"tendenze morali" e la "moderazione nella prosperità",
passando per i modi attraverso i quali "sopportare le avversità". Saggi:
“Elementa physiologiae” (Pica, Torino); “Dei vantaggi che la medicina apporta
alle nazioni” (Chirio, Torino); “Mdicina legale” (Marietti, Torino); “Medicina
curativa” (Marietti, Torino); “Polizia medica” (Fontana, Milano); “La scienza
del cuore” (Fontana, Milano); “La colera indica” (Fodratti, Torino); “Elementa
medicinae forensis, politiae medicae et hygienes,” Marinetti, Torino “Manuale d'igiene,” Fontana, Milano “Lezioni di fisiologia,” Pomba,
Torino “Patologia generale,” Elvetica,
Capolago “Invito a' medici piemontesi all'occasione
del cholera morbus,” Cassone, Torino “Storia
della fisiologia,” Cassone, Torino “Manuale
di medicina legale,” Fontana, Milano;
“Emilio, Marietti, Torino “Della
solitudine,” Marietti, Torino “Narciso o regalo agli sposi,” Marietti,
Torino “Guerra e pace dei sensi,”Tip.
Marietti, Torino “Emilio o sia del governo della vita,” Tip. Fontana, Milano “Discorsi
filadelfici; ossia, fasti dell'ingegno italiano,”Tip. Marietti, Torino “Riforma
della prima educazione,” Marietti, Torino “Della sapienza dei greci,” Cassone, Torino;
“Storia della filosofia,” Pirotta, Milano “Platone compendiato e comentato,” Elvetica,
Capolago “Alcune vite di donne celebri,”
Fontana, Milano “De clarissimo viro Thoma Tosio ex ordine Oratorum sacrae
facultatis professore in regio Taurinensi Athenaeo, Regia, Torino Vita del
conte Gian-Francesco Napolio, Bocca, Torino
Vita Francisci Canevarii, Torino Cenni biografici di Lagrangia, Cassone
e Marzorati, Torino Curatele A. von Haller, Poesie scelte, Reale, Torino J.L. Alibert, Riflessioni sulla fisiologia
delle passioni o nuova dottrina de' sentimenti morali, Marietti, Torino, F.
Redi, Consulti medici, Elvetica, Capolago, D. Alighieri, La Divina Commedia, Marietti,
Torino; G. Gianelli, L'uomo ed i codici
nel nuovo Regno d'Italia. Commentario medico-legale, in «Politecnico.
Repertorio di studi applicati alla prosperità e cultura sociale», Milano.
G. Corniani, I secoli della letteratura italiana dopo il suo
risorgimento, F. Predari, Pomba,
Torino); S. Berruti, Saggio sulla vita e sugli scritti del professore cavaliere,
s.e., Bologna); Emilio, Tip. Marietti, Torino); S. Berruti, Saggio sulla vita e sugli scritti
del professore cavaliere, s.e., Bologna); G. Corniani, I secoli della
letteratura italiana dopo il suo risorgimento, F. Predari, Pomba, Torino G. Gerini, Due medici
pedagogisti. M. Bufalini, Tip. Bona, Torino, G. Gianelli, L'uomo ed i codici
nel nuovo Regno d'Italia. Commentario medico-legale, in «Politecnico.
Repertorio di studi applicati alla prosperità e cultura sociale», Milano. Lorenzo Martini. Martini. Keywords:
storia della filosofia, ingegno italiano, il cratilo di Platone -- . Refs.:
Luigi Speranza, “Grice e Martini” – The Swimming-Pool Library.
Luigi Speranza -- Grice e Martino:
l’implicatura conversazionale -- la religione civile della prima e unica Roma!
– magismo -- filosofia italiana meridionale – filosofia del sud – la scuola di
Napoli -- filosofia campanese -- filosofia italiana -- Luigi Speranza (Napoli). Filosofo italiano. Napoli, Campania. Grice: “I like
Martino – and his interviewees – there is indeed a ‘discepolato’ around him.”
Grice: “We don’t have anything like Martino at Oxford – Hollis is the closest I
can think.” Grice: “In his
strictly philosophical explorations, Martino aptly clashes with Croce!” -- Dopo
la laurea a Napoli con una tesi in Storia delle religioni sui gephyrismi
eleusini sotto la direzione di Adolfo Omodeo, si interessa alle discipline
etnologiche. Si iscrive ai GUF e alla Milizia Universitaria, collaborando a
L'Universale di Berto Ricci e facendo circolare in una cerchia ristretta di
collaboratori un Saggio sulla religione civile poi rimasto inedito.
L'ingresso nel circolo crociano «Erano quelli gli anni in cui Hitler
sciamanizzava in Germania e in Europa, e ancora lontano era il giorno in cui le
rovine del palazzo della Cancelleria avrebbero composto per questo atroce
sciamano europeo la bara di fuoco in cui egli tentava di seppellire il genere
umano: ed erano anche gli anni in cui una piccola parte della gioventù italiana
cercava asilo nelle severe e serene stanze di Palazzo Filomarino per
risillabare il discorso elementarmente umano altrove impossibile, persino nella
propria famiglia». Il suo saggio, “Naturalismo e storicismo
nell'etnologia” è un tentativo di sottoporre l'etnologia al vaglio critico
della filosofia storicista di Croce. Secondo M., l'etnologia solo attraverso la
filosofia storicista avrebbe potuto riscattarsi dal suo naturalismo (tratto che
accomuna, per de Martino, tanto la scuola sociologica francese che gli
indirizzi "pseudostorici" tedeschi e viennesi). Fu lo stesso Croce a
introdurre il giovane de Martino all'editore Laterza, suggerendo la
pubblicazione del libro, in cui, nonostante qualche ingenuità, si può già
scorgere in nuce l'idea del successivo lavoro sul "magismo
etnologico". Scritto negli anni della seconda guerra mondiale e pubblicato
nel 1948, Il mondo magico è il libro nel quale M. elabora alcune delle idee che
rimarranno centrali in tutta la sua opera successiva. Qui M. costruisce
la sua interpretazione del magismo come epoca storica nella quale la labilità
di una "presenza" non ancora determinatasi, viene padroneggiata
attraverso la magia, in una dinamica di crisi e riscatto. In quel periodo, de
Martino comincia a militare nei partiti di sinistra. Lavora come
segretario di federazione, in Puglia, per il Partito Socialista Italiano; influenzato
da Gramsci e da Levi, cinque anni dopo,
entra a far parte del Partito Comunista Italiano. Anche per questa ragione,
negli anni che seguono, M. comincia a interessarsi sempre di più allo studio
etnografico delle società contadine del sud Italia, in contemporanea con le
inchieste di Vittorini e l’opera documentaristica di Zavattini. Di questa fase,
talvolta detta "meridionalista", fanno parte le opere più note al
grande pubblico: Morte e pianto rituale, Sud e magia, La terra del
rimorso. Innovativo nelle sue ricerche fu l'approccio multidisciplinare,
che lo portò a costituire un'équipe di ricerca etnografica. La terra del
rimorso è la sintesi delle sue ricerche sul campo (il Salento) affiancato da
uno psichiatra (Jervis), una psicologa (Jervis-Comba), un'antropologa culturale
(Signorelli), un etnomusicologo (Carpitella), un fotografo (Pinna) e dalla
consulenza di un medico (Bettini). Nello studio del fenomeno del tarantismo
vengono utilizzati anche filmati girati tra Copertino, Nardò e Galatina. A
queste monografie segue la pubblicazione dell'importante raccolta di saggi,
“Furore Simbolo Valore”. E stato collaboratore di R. Pettazzoni all'Università
"La Sapienza" di Roma, nell'ambito della Scuola romana di Storia
delle religioni. Come ordinario di Storia delle religioni e di Etnologia, dha
insegnato all'Cagliari, dove ha avuto uno stuolo di allievi. Con Cirese,
Lilliu, Cases, la sua assistente Gallini, e in seguito altri studiosi, quali
Cherchi, Angioni, Clemente, e Solinas, saranno esponenti di una significativa,
sebbene mai formalizzata, scuola antropologica all'Cagliari, della quale de
Martino è considerato uno dei fondatori. È considerato uno dei più
importanti antropologi dell’età contemporanea, fondatore in Italia
dell’umanesimo etnografico e dell’etnocentrismo critico. La presenza La
presenza in senso antropologico, nella definizione di de Martino è intesa come
la capacità di conservare nella coscienza le memorie e le esperienze necessarie
per rispondere in modo adeguato ad una determinata situazione storica,
partecipandovi attivamente attraverso l'iniziativa personale e andandovi oltre
attraverso l'azione. La presenza significa dunque esserci (il
"da-sein" heideggeriano) come persone dotate di senso, in un contesto
dotato di senso. Il rito aiuta l'uomo a sopportare una sorta di "crisi
della presenza" che esso avverte di fronte alla natura, sentendo
minacciata la propria stessa vita. I comportamenti stereotipati dei riti
offrono rassicuranti modelli da seguire, costruendo quella che viene in seguito
definita come "tradizione". 11spedizione in Lucania Se si vuole
rintracciare in de Martino un filo comune e unitario tra l’influenza marxista e
gramsciana della “triade meridionalista” (esplicita anche attraverso la sua
militanza diretta nel PCI negli anni ‘50) di Morte e pianto ritual, Sud e
magia e La terra del rimorso e gli
appunti e i dossiers preparati per La fine del mondo, in cui è presente
un’elaborazione filosofica più marcatamente sui piani ontologico,
esistenzialista e fenomenologico e che vedranno la luce solo posteriormente dal
riordino delle carte ad opera di Brelich e Gallini, bisogna rendere centrale il
nesso tra presenza/crisi/riscatto e il processo di destorificazione del
negativo ad opera dell’ethos del trascendimento; l’immaginazione simbolica
collettiva è la realizzazione di un’ethos del trascendimento che, come un mito
di fondazione per il senso di appartenenza o la sacralizzazione dell’”oggetto”
per scopi espiatori, rende possibile il superamento di una crisi, della
“presenza” in quanto soggetto che opera nella natura, che rischia di perdersi
in essa senza riscatto (escaton). Il soggetto dunque si ricolloca nella storia
tramite la cultura, e la crisi si rivela esistenziale nel rapporto tra se’ e il
mondo “altro da se’”. Ma la crisi affonda sempre nelle materiali condizioni di
vita e nelle modalità concrete di una prassi che deve tendere e tende
incessantemente alla trasformazione rivoluzionaria (che è escatologica nelle
religioni) come base insopprimibile della costituzione di sè come
soggetto: “Vi è dunque un principio trascendentale che rende
intellegibile l’utilizzazione e le altre valorizzazioni, e questo principio è l’ethos
trascendentale del trascendimento della vita nel valore: attività dunque, ma
ethos, dover-essere-nel-mondo per il valore, per la valorizzante attività che
fa mondo il mondo, e lo fonda e lo sostiene.” Costante, inoltre, nella
ricerca sul campo, come nelle analisi ed elaborazioni degli ultimi anni, fu
l’indagine sul valore euristico assegnato ai dati psicopapatologici, sempre
legato a una riflessione critica sulla trasferibilità delle relative nozioni in
contesti culturali diversi e sulle loro implicazioni sul piano antropologico e
filosofico più generale: dalla figura dello sciamano come “Cristo magico” ne Il
mondo magico, ai fenomeni di dissociazione e possessione (influenzato dalle letture
di Shirokogoroff e PJanet) nei riti della taranta, fino alle note sulle
“apocalissi psicopatologiche” ne La fine del mondo. Il folklore
progressivo Il concetto di folklore, come concezione del mondo regressiva,
secondo le “osservazioni sul folklore” del Quaderno XXVII di Gramsci “un
agglomerato indigesto di frammenti di concezioni del mondo e superstiti
documenti mutili e contaminati”, ma anche di positiva creatività delle classi
subalterne (come i canti popolari), in opposizione alla cultura dotta delle
élite dirigenti, fu oggetto di riflessione dell’antropologo partenopeo, con il
saggio “Intorno ad una storia del mondo popolare subalterno”, pubblicato su
Società sul nr.3 di quell’anno, in cui riprende studi e indagini della nuova
etnologia sovietica (Tolstov, Hippius, Cicerov, ispirati da Propp). In un
saggio lo define come proposta consapevole del popolo contro la propria
condizione socialmente subalterna, o che commenta, esprime in termini
culturali, le lotte per emanciparsene.” Il concetto fu poi ripreso, discusso
problematicamente e allargato in particolare da Cirese (in rapporto a Gramsci)
e Satriani (il folklore come cultura di contestazione). I “folkloristi”
erano stati oggetto di critica di de Martino già nella sua prima opera del
1941, Naturalismo e storicismo nell’etnologia, in quanto puri descrittori e
catalogatori con criterio naturalistico e non storico-culturale: per cui il
folklore rimane, pur categorizzato come “progressivo”, come fenomeno di
indagine antropologica nei termini più complessivi di cultura popolare.
Crisi della presenza e destorificazione del negativo In quanto alla “crisi
della presenza” come spaesamento, ne La fine del mondo, M. racconta di una
volta in Calabria quando, cercando una strada, egli e i suoi collaboratori
fecero salire in auto un anziano pastore perché indicasse loro la giusta direzione
da seguire, promettendogli di riportarlo poi al posto di partenza. L'uomo salì
in auto pieno di diffidenza, che si trasformò via via in una vera e propria
angoscia territoriale, non appena dalla visuale del finestrino sparì alla vista
il campanile di Marcellinara, il suo paese. Il campanile rappresentava per
l'uomo il punto di riferimento del suo circoscritto spazio domestico, senza il
quale egli si sentiva realmente spaesato. Quando lo riportarono indietro in
fretta l'uomo stava penosamente sporto fuori dal finestrino, scrutando
l'orizzonte per veder riapparire il campanile. Solo quando lo rivide, il suo
viso finalmente si riappacificò. In un altro esempio, per esprimere il
medesimo concetto, De Martino racconta degli Achilpa, cacciatori e raccoglitori
australiani, nomadi da sempre e per sopravvivenza, che avevano però l'usanza di
piantare al centro del loro accampamento un palo sacro, intorno al quale
celebravano un rito ogni volta che "approdavano" in un luogo nuovo.
Il giorno che il palo si spezzò, i membri della tribù si lasciarono morire,
sopraffatti dall'angoscia. Il concetto di spaesamento, come una
condizione molto "rischiosa" in cui gli individui temono di perdere i
propri riferimenti domestici, che in qualche modo fungono da "indici di
senso", viene inserito dunque da M. nelle sue categorie di “crisi della
presenza” e destorificazione del negativo. La crisi della presenza
caratterizza allora quelle condizioni diverse nelle quali l'individuo, al
cospetto di particolari eventi o situazioni (malattia, morte, conflitti morali,
migrazione), sperimenta un'incertezza, una crisi radicale del suo essere
storico (della "possibilità di esserci in una storia umana", scrive
de M.) in quel dato momento scoprendosi incapace di agire e determinare la
propria azione. La destorificazione del negativo permette l'universalizzazione
della propria condizione umana in una dimensione mitico-simbolica, mediata
dalla religione e presente nel rito. Secondo Signorelli, antropologa ee
collaboratrice della spedizione nel Salento, "Il dato esistenziale
che ha scatenato la crisi (morte, malattia, paura e altro ancora) viene
mentalmente astratto dal contesto storico per entro il quale è stato esperito e
viene ricondotto a un tempo e a una vicenda mitici". Se il mito è
narrazione, il rito è un comportamento orientato ad uno scopo e ripetuto con
parole e gesti di significato altamente simbolico. È così che mito, rito e
simbolo diventano un circuito volto alla soluzione della crisi, astraendo dalla
storia reale in cui agisce il negativo. Quando è il negativo a prevalere,
e questo accade in fasi particolarmente drammatiche dell’esistenza umana (come
la morte di una persona cara), può manifestarsi una crisi radicale, una
“funesta miseria esistenziale”, per cui l’ethos del trascendimento non riesce
più a risolvere la crisi nel valore e la mancata valorizzazione fa perdere
anche l’operabilità sul reale. L’attività etica della valorizzazione è
necessaria per impedire la destrutturazione dell”esserci”, in quanto il
“vitale” vede per intero invaso il suo spazio, quello dell’intersoggettività e
il rapporto con il mondo. Avviene allora che “la presenza abdica senza
compenso”. L'elaborazione del lutto ed il pianto rituale antico
Magnifying glass icon mgx2.svg Morte di
Gesù negli studi antropologici e Planctus. Organizza una serie di spedizioni di
ricerca in Lucania, accompagnato da un’equipe interdisciplinare, tra cui
Vittoria De Palma, anche lei etnologa e compagna di vita e con l’utilizzo di
strumenti quali il magnetofono e la cinepresa, innovativi rispetto all’indagine
folklorica classica. Riconnettendosi a Il mondo magico, decide di concentrarsi
sul lamento funebre e la “crisi del cordoglio”, ai segni, al simbolismo delle
ritualità legate ad una crisi esistenziale tra le più gravi, come quella che
segue la perdita di un caro, e il pianto e il dolore collettivi che
rappresentano la “crisi della presenza”, della propria e di tutti, minacciata
dalla morte. Il pericolo del lutto è dunque quello dell’annullamento
totale. In Morte e pianto rituale. Dal lamento funebre antico al pianto
di Maria affronta anche il senso della morte di Cristo in rapporto alla
condizione esistenziale dell'uomo nel mondo ed al momento traumatico della
esperienza della morte dei propri cari. Di fronte alla "crisi del
cordoglio" che può portare al crollo esistenziale, emerge la esigenza di
elaborare culturalmente il lutto, nella forma socialmente codificata del rito.
La consolazione offerta dal credo religioso riconduce a forme sopportabili la
carica drammatica del lutto, riferendola simbolicamente alla morte tragica di
Cristo sulla croce, forme che consentono di ritrovarsi uguali nel dolore, ma
che diventano anche promessa di resurrezione. «È possibile interpretare
la genesi del protocristianesimo come esemplarizzazione di una storica
risoluzione del cordoglio che trasforma Gesù morto in Cristo risorto e il morto
che torna nel morto-risorto presente nella chiesa e nel banchetto eucaristico.
Le apparizioni di Cristo dopo la morte testimoniano la Resurrezione e la presenza
di Cristo nella chiesa sino al compimento del piano temporale di salvezza. Dopo
l'Ascensione la discesa dello S.S. inaugura l'epoca in cui il morto-risorto è
con i credenti sino alla fine, per donare la spinta alla testimonianza
missionaria. Il Cristianesimo diventa un grande rituale funerario per una morte
esemplare risolutiva del vario morire storico e come pedagogia del distacco e
del trascendimento rispetto a ciò che muore (il che poteva aver luogo solo in
quanto il morto era l'unto dell'Uomo-Dio)". Abbiamo un esempio storico di
soluzione della crisi e la garanzia mediante la fede della presenza del Risorto
nella comunità. La celebrazione eucaristica rappresenta contemporaneamente
l'evento passato di un Cristo al centro del piano temporale di salvezza (mito
che garantisce e fonda la salvezza futura) e l'evento futuro della definitiva
Parusia.» De Martino indaga la persistenza, nelle realtà marginalizzate
della Lucania, del pianto funebre, come “riplasmazione” del planctus
irrelativo, rito antichissimo e diffuso prima del Cristianesimo in tutta l'area
mediterranea. La destorificazione dell’evento luttuoso, soggettivamente
vissuto, permette di riportarlo ad una dimensione mitico-rituale, e dunque al
superamento della crisi. Su questi temi si è soffermata una sua
studentessa e collaboratrice, lEpifani, nella commedia La fuga, scritta a dieci
anni dalla sua scomparsa. Saggi: “Naturalismo e storicismo nell'etnologia”
(Laterza, Bari) – l’ennico – Grice: “Italians cannot pronounce ‘-tn-‘ so that
the etnico becomes ‘ennico’!” --; “Il mondo magico: prolegomeni a una storia
del magismo” (Einaudi, Torino); “Morte e pianto rituale nel mondo antico: dal
lamento pagano al pianto di Maria” (Einaudi, Torino); “Sud e magia La terra del rimorso. Contributo
a una storia religiosa del Sud” (Feltrinelli, Milano); -- cf. Grice, magismo – two kinds of magic
travel, carpet route-travelling, routeless travel – the exercise of judgment --“Furore,
simbolo, valore” (Saggiatore, Milano); “Magia e civiltà. Un'antologia critica
fondamentale per lo studio del concetto di magia in occidente” (Garzanti, Milano);
“Mondo popolare e magia in Lucania” (Basilicata, Roma-Matera) -- Grice: “There
are two types of magic actually: carpet flying and disappearance!” – “La fine
del mondo -- contributo all'analisi dell’pocalissi” (Einaudi, Torino); “La collana
viola” (Boringhieri, Torino); “Re-ligione, comunismo [lavorismo] e psico-analisi”
(Altamura, Roma) Compagni e amici” (La nuova Italia, Firenze); “Storia e Meta-storia”“i
fondamenti di una teoria del sacro” (Argo, Lecce); “Note di campo: spedizione
in Lucania” (Argo, Lecce); “L'opera a cui lavoro: apparato critico e
documentario alla Spedizione etnologica in Lucania” (Argo, Lecce); “Una
vicinanza discrete” (Oleandro, Roma); “I viaggi nel Sud” (Boringhieri, Torino);
“Panorami e spedizioni” (Boringhieri, Torino); “Musiche tradizionali del
Salento” (Squilibri, Roma); “Scritti filosofici” (Mulino, Bologna); “Dal laboratorio
del mondo magico” (Argo, Lecce); “Ricerca sui guaritori e la loro clientele” (Argo,
Lecce); “Etnografia del tarantismo pugliese. I materiali della spedizione nel
Salento” (Argo, Lecce); “Promesse e minacce dell'etnologia”; G. Angioni, Una
scuola antropologica sarda?, in “Sardegna: idee, luoghi, processi culturali” (Roma,
Donzelli); “Antropologia e il comunismo del lavoro”; “Marxismo e religione”, “Il
folklore pro-gressivo, in l’Unita’, “Teoria antropologica e metodologia della
ricerca, L'asino d'oro ; Il mondo magico, ed., Torino, Rèpaci, G. Angioni, Fare
dire sentire. L'identico e il diverso nelle culture, Nuoro, Il Maestrale, M.
Baldonato e B. Callieri, Soglie dell'impensabile. Apocalissi e salvezza, Rivista
sperimentale di freniatria: la rivista dei servizi di salute mentale (Torino: [Milano:
Centro Scientifico; Angeli). R. Beneduce, Un'etno-psichiatria della crisi e del
riscatto, "aut aut", S. Fabio Berardini, Ethos Presenza Storia. La
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Charuty, Le precedenti vite di un antropologo, Angeli, Milano, P. Cherchi, Dalla crisi della presenza alla
comunità (Napoli, Liguori); P. Cherchi, Il peso dell'ombra: l'etnocentrismo critico
e il problema dell'auto-coscienza culturale, Napoli, Liguori, P. Cherchi, Il
signore del limite: tre variazioni critiche (Napoli, Liguori); S. Matteis, Il
leone che cancella con la coda le tracce. L'itinerario intellettuale, Napoli,
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Storia delle religioni Etnologia Pizzica, Treccani Enciclopedie on line,
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Mutuo Soccorso Ernesto de Martino, su sms de martino.noblogs.org. Interpretazioni
dell'apocalisse: le tre edizioni de La fine del mondo di Ernesto de Martino, su
L’analisi e la classe, "Intorno a una storia del mondo popolare
subalterno", su Academia.edu. Grice: “The more Martino speaks of
‘meridionale’ and ‘sud’ the less I’m willing to qualify him as an Italian
philosopher simpliciter – so I categorise him as a representative of ‘filosofia
del sud’ or ‘filosofia meridionale’. Ernesto de Martino. Martino. Keywords:
religione civile, magismo – essercizio del giudizio – viaggio magico en route –
carpet route travelling – o routeless --. Luigi Speranza, “Grice e Martino” –
The Swimming-Pool Library.
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