Luigi Speranza -- Grice e Motta: la ragione
conversazionale e l’implicatura conversazionale – la scuola di Vercelli -- filosofia
piemontese -- filosofia italiana – Luigi Speranza (Vercelli). Filosofo piemontese. Filosofo italiano. Vercelli, Piemonte.
Grice: “If Mill’s claim to fame is to some his examination of Mill, Motta’s
claim to fame is his examination of Rosmini!” -- Il conte Emiliano Avogadro della
Motta. Nacque dal conte Ignazio della Motta e da
Ifigenia Avogadro di Casanova, entrambi appartenenti a nobili famiglie di
vassalli e visconti, i cui antenati risalgono a poco oltre il mille. Tra gli
Avogadro vi fu anche Amedeo, inventore della legge sui fluidi. Frequenta con
profitto gli studi e si laureò in utroque iure, ma proseguì lo studio in
diverse aree della teologia e della filosofia, trasformando le dimore familiari
in piccole accademie dove giuristi, filosofi, studiosi di diritto canonico e
vescovi si riunivano, per discutere vari argomenti ed approfondire la filosofia
moderna e i diversi aspetti del nascente socialismo. Ricevette
l'incarico, che già fu del padre, di riformatore degli studi del Vercellese e
in un'epoca in cui si guardava ancora con diffidenza all'istruzione delle
classi popolari, egli visitava ciclicamente le scuole d'ogni ordine,
scegliendone accuratamente gli insegnanti, convinto che l'istruzione e
l'educazione fossero un diritto di tutti e dovessero procedere
simultaneamente. Assunse la carica di Consigliere di Formigliana e
continuò a dedicarsi allo sviluppo culturale della natia Vercelli, ove fondò la
Società di Storia Patria, per incrementare gli studi sul glorioso passato della
città. Divenne membro del Consiglio Generale del Debito Pubblico e più tardi
sindaco di Collobiano e “Consigliere di Sua Maestà per il pubblico
insegnamento” La sua notorietà varcò i confini del Piemonte, allorché ricevette
l'eccezionale invito di partecipazione alla fase preparatoria della definizione
del dogma dell'Immacolata e le sue riflessioni ebbero un seguito fra alcuni
importanti gesuiti, come il direttore de La Civiltà Cattolica, che fece dono a Pio
IX del Saggio intorno al socialismo. Azeglio, richiamandosi a M., espresse la
propria preferenza per una condanna esplicita di tali errori, da includere
nella bolla di definizione del dogma, ma l'autore sollecitò apertamente la
distinzione di due argomenti (definizione del dogma e condanna degli errori)
dalla portata tanto diversa e lo stesso Pio IX incaricò la Commissione, che
aveva già lavorato sulla definizione del dogma, di esaminare gli errori moderni
e di preparare il materiale necessario per la bolla e chiese al cardinale
Fornari di invitare formalmente alcuni laici a collaborare. Avogadro fu l'unico
laico italiano ad essere interpellato e inviò a Roma una risposta singolare e
ricca di argomentazioni. Ben presto la Commissione incaricata abbandonò la
trattazione univoca dei due argomenti e la solenne definizione su Maria sarà
fatta da Pio IX, mentre l'esame degli errori si trascinerà per altri dieci
anni, mentre prevaleva in ambito ecclesiastico l'idea di una severa
condanna. Attività parlamentare Diventò membro attivo nella vita
politica, quale deputato eletto nel collegio di Avigliana e operò nelle file
dello stesso schieramento politico della Destra. La proposta avanzata in
Parlamento di ridurre il numero delle feste, indusse Avogadro a scrivere un
apposito opuscolo, per difendere la dignità dell'uomo che, in quanto
essere intelligente e creativo, «senza tempo libero non vive da uomo, e mal lo
conoscono gli economisti che altro non sanno procacciargli se non “lavoro e
pane”». In Parlamento prendeva spesso la parola contro il progetto di legge che
prevedeva l'obbligo del servizio militare e criticò la cessione di Nizza e
Savoia alla Francia, smascherando le reali intenzioni che sull'Italia nutriva
l'ambiguo Napoleone III. Riceve la decorazione della Croce di Ufficiale
dei Santi Maurizio e Lazzaro e continuò a scrivere, oltre a collaborare con
l'Armonia, l'Unità cattolica, l'Apologista, il Conservatore, rivista
quest'ultima stampata a Bologna e di cui è ritenuto uno dei fondatori e
collaboratori. Muore in Torino”, come annotano diversi giornali e riviste, non
ultima La Civiltà Cattolica, che gli dedicò un sentito necrologio. Saggi:
“Saggio intorno al Socialismo e alle dottrine e tendenze socialistiche” (Torino,
Zecchi); -- partito socialista italiano
-- “Sul valore scientifico e sulle pratiche conseguenze del sistema filosofico
di Serbati (Napoli, Societa Editrice Fr. Giannini); “Teorica dell'istituzione
del matrimonio e della guerra moltiforme cui soggiace, M. già Riformatore delle
R. Scuole provinciali degli Stati Sardi, a spese della Societa Editrice
Speirani e Tortone, Teorica dell'istituzione del matrimonio Parte II che tratta
della guerra moltiforme cui soggiace, per M., già deputato al Parlamento
Subalpino, Torino, Speirani e Teorica dell'istituzione del matrimonio e della
guerra a cui soggiace, -- che tratta delle difese e dei rimedi, con una
Appendice intorno alla ricerca del principio teorico morale generatore degli
uffizi e dei doveri coniugali,” Torino, Speirani e Tortone, M. deputato al
Parlamento Nazionale, Torino, Tipografia Speirani e Tortone, “Teorica
dell'istituzione del matrimonio e della guerra a cui soggiace, Parte Documenti
per M. già deputato al parlamento nazionale (Torino, Speirani); “Gesù Cristo
nel secolo XIX, Studi religiosi e sociali, Modena, Tipografia dell'Immacolata
Concezione, “La filosofia di Serbati” (Napoli,
Giannini); “La festa di S. Michele e il mese di ottobre agli angeli santi,
Torino, Marietti, Il mese di novembre dedicato a suffragio dei morti, Torino,
Marietti); “Le colonne di S. Chiesa. Omaggi a S. Giovanni Battista e ai Santi
Apostoli nel mese di giugno e novena per la festa dei Santi Principi Pietro e
Paolo, Torino, Marietti); “Il mese di dicembre in adorazione al Verbo Incarnato
Gesu nascente e ad onore di Maria Madre SS.ma, Torino, Marietti); “Opuscoli di
carattere storico-giuridico; Rivista retrospettiva di un fatto seguito in
Vercelli con osservazioni al diritto legale di libera censura, Vercelli, De
Gaudenzi, Delle feste sacre e loro variazioni nel Regno sub-alpino, Torino,
Marietti); “Quistioni di diritto intorno alle istituzioni religiose e alle loro
persone e proprietà, in occasione della Proposta di Legge fatta al Parlamento
torinese per la soppressione di alcune corporazioni, Torino, Marietti, Cenni
sulla Congregazione degl’oblati dei SS. Eusebio e Carlo eretta nella Basilica
di S. Andrea in Vercelli e sulla proposta sua soppressione. Per un elettore
Vercellese, Torino, Marietti); “Parole di conciliazione sulla questione della
circolare di S. E. Arcivescovo di Torino); “Del diritto di petizione e delle
petizioni pel ritorno di S. E. l'Arcivescovo di Torino); “Lo statuto condanna
la Legge Siccardi, Torino, Fontana, Erroneità e pericoli di alcune teorie ed
ipotesi invocate a sostegno della proposta di Legge di soppressione di vari
stabilimenti religiosi” (Torino, Speirani e Tortone); “Alcuni schiarimenti
intorno alla natura della Proprietà Ecclesiastica allo stato di povertà
religiosa, ed alle quistioni relative ai diritti e ai mezzi temporali di
sussistenza della Chiesa. Con una Appendice intorno alla legalità nell'esecuzione
della legge sulle Corporazioni religiose” (Torino, Speirani); “Considerazioni
sugli affari dell'Italia e del Papa” (Torino, Speirani); “Una quistione
preliminare al Parlamento Torinese” (Torino, Speirani); “Il progetto di
revisione del Codice Civile Albertino e il matrimonio civile in Italia, Torino,
Speirani); La Rivoluzione e il Ministero Torinese in faccia al Papa ed
all'Episcopato Italiano. Riflessioni retrospettive e prospettive” (Torino,
Speirani); L'Armonia, Civiltà Cattolica, Rivista retrospettiva sopra la
discussione delle leggi Siccardi, Unità Cattolica, Angelo Ballestreri,
segretario della Famiglia, presso l'Archivio Storico di Torino. Enciclopedia
storico-nobiliare italiana, promossa e diretta dal marchese Vittorio Spreti, Milano,
Avogadro di Vigliano F., Pagine di storia Vercellese e Biellese, in Antologia,
M. Cassetti, Vercelli, Avogadro di Vigliano F., Antiche vicende di alcuni feudi
Biellesi degl’Avogadro di San Giorgio Monferrato (e poi Conti di Collobiano e
di Motta Alciata), dalla Illustrazione biellese, XIX, Biella, Corboli G., Per
le nozze del Conte Federico Sclopis di Salerano e della Contessa Isabella Avogadro,
Cremona, Feraboli, De Gregory G., Historia della Vercellese letteratura ed
arti, parte IV, Torino, Di Crollallanza G. B., Dizionario storico-blasonico
delle famiglie nobili e notabili italiane estinte e fiorenti, I, Sala Bolognese, Dionisotti C., Notizie
biografiche dei vercellesi illustri, Biella, Amos, Manno A., Il patriziato
Subalpino. Notizie di fatto storiche, genealogiche, feudali ed araldiche
desunte da documenti, I, Firenze, I vescovi di Italia. Il Piemonte, Savio F.,
Torino, Bocca, Bonvegna G., Filosofia sociale e critica dello Stato moderno nel
pensiero di un legittimista italiano: Emiliano Avogadro della Motta in Annali
Italiani. Rivista di studi storici, Bonvegna G., Il rapporto tra fede e ragione
in Avogadro della Motta, in Sensus Communis,
Valentino V., Un difensore rigoroso dei diritti della Chiesa e del Papa,
in Divinitas, rivista di ricerca e di critica teologica, Volumi e tesi
sull'autore Bonvegna, M. Il pensiero filosofico-politico e la critica al
socialismo, Tesi, Filosofia. Università Cattolica, Milano, De Gaudenzi L.,
Ultima parola su di una pretesa ritrattazione di M., Mortara, Cortellezzi,
De Gaudenzi L., Un'asserzione di Paoli D.I.D.C. tolta ad esame, Mortara,
Cortellezzi, De Gaudenzi, Istruzione del
vescovo di Vigevano al Ven.do Suo Clero sul Matrimonio, Vigevano, Spargella,
Manacorda G., Storiografia e socialismo, Padova, Martire G., II, Roma, Omodeo,
L'opera politica di Cavour, Firenze, Pirri, Carteggi delL. Taparelli
d'Azeglio, XIV di Biblioteca di Storia
Italiana Recente, Torino, La scienza e la fede,
XXIV, Napoli Spadolini, L'opposizione cattolica da porta Pia, Firenze, Storia
del Parlamento Italiano, N. Rodolico, Palermo
Traniello F., Cattolicesimo conciliarista. Religione e cultura nella tradizione
Rosminiana Lombardo-Piemontese, Milano, Valentino, Il matrimonio e la vita
coniugale, Facoltà dell'Italia Centrale, Valentino, Un'introduzione alla vita e
alle opere, Vercelli, Saviolo, Valentino V., Un laico tra i teologi, Vercelli,
Valentino, Il pensiero di Gioberti, Genova, Verucci, Dizionario Biografico
Italiano, Istituto dell'Enciclopedia, Roma. Guido Verucci, Emiliano Avogadro
della Motta, in Dizionario biografico degl’italiani, Istituto dell'Enciclopedia
Italiana, Opere di Emiliano Avogadro della Motta, Emiliano Della Motta
(Avogadro), su storia.camera, Camera dei deputati. DEL SOCIALISMO IN GENERALE. Origini
del socialismo nel razionalismo protestantico. Le prime eresie tentarono
soffocare la fede e la Chiesa; le seconde, viziar l'una, e sostituirsiall'altra.
Lutero e Calvinodistrussero il principio della fede, dell’amorale, dellasocietà.
Idolli germani cercarono rimedio nella scienza e nell'ecclettismo; la loro
filosofia, il loro diritto pubblico.Il protestantismo in Francia fa più audace e
ribelle.Combatiuto come selta religiosa produsse i liberi pensatori, che, a
titolo di scuola, ne dilatarono il razionalismo empio. Previsioni di Bossuet. Il
genio di Voltairee de'suoi discepoli fu essenzialmente anti-cristiano,
Paradossi del Gioberti. La guerra del filosofismo dcontro la fede e la scienza e
più radicale di quella del protestantesimo. Suo spirito non di separatismo,ma
dicosmopolismo. Da secoli la preponderanza nell'ordine delle idee e devoluta in
Europa alla Germania e alla Francia, colà bisogna cercare le fonti dell'errar.
Diverso carattere delle due nazioni. Nel razionalismo dell'una, nell'incredulità
dell'altra, stette deposto il primo articolo della carta socialistica. Non più
autorild Progressi del razionalismo e dell'incredulità nell'idealismo. Kant, il
suo antidommatismo; I suoi seguaci. Non vollero dirsi atei, loro panteismo
spurio peggiore dell'ateismo. Non vollero comparir scettici ne materialisti, ma
sovvertirono la scienza e la morale con l'i dealismo apriori. Hegel, el'idealismo
trascendentale e pratico. I teologi protestanti lo seguirono. Il
protestantesimo avea sfigurato fin da principio l'idea di un “Cristo”; a cosa
la ridusse Strauss. Apparente regresso in Francia dal materialismo e dalle
teorie rivoluzionarie. Principio di tolleranza mal applicato in tutte le
ristorazioni; indi l'indifferenti. Prefazione Saggio. L'incredulismo e il
filosofismo francese e nell'indifferentismo. I tedeschi pensatori seguirono
l'esempio, non la frivolezza dei volteriani. Smo religio sue políticone
gli ordini pubblici, l'eclettismo nella scienza. Gl’eclettici vollero mitigare l'idealismo
germanico; vollero parer rispettosi al cristianesimo, ma lo condannarono come
decrepito. La loro religione filosofica. Non ebbero pensatori. Lamennais, e i
razionalisti cattolici. L'idealismo o l'indifferentismo sono morbi quasi
insanabili. Questi compongono il secondo articolo del simbolo socialistico: la
fede all'Idea propria. Ne sorge l'amore all'indeterminato futuro, l'odio a ciò cheesiste.
Giudizio di Staudenmayer. L'uomo nello stato suo presente non comporta nè
dommatismo assoluto, nè razionalismo assoluto. La natura e il cristianesimo lo educano
colla sede e colla ragione, somministrandogli un'ontologia reale e certa Alcune
riflessioni sulle cose anzi esposte. Il protestantismo, il filosofismo francese,
e il tedesco, sono professioni d'ignoranza. Pongono fuori delle condizioni di
possibilità la religione e la scienza, e abbattono la ragione individuale con
un'assurda emancipazione. Tolgono lo scopo della ricerca della verità. La fede
per contro è scienza iniziale, anche negl’ordini naturali promettitrice. Gli
spiriti penetranti previdero da gran tempo il socialismo moderno; i più furi
bondi ne proclamarono e praticarono le massime. La religione e la società reale
erano già condannate in teoria dall'Idea dei sofisti, cui non possono
corrispondere in fatto. La Chiesa ne è la salute, perchè pre dica la verità positiva,
e muta le ipotesi de'sofisti. Questi falsificarono anche I principii positivi,
che vollero conservare per ricostrurre la società; tolsero la possibilità
dell'amore; sfigurarono le idee di libertà, di eguaglianza, di fratellanza, che
portate all'assoluto si escludono mutuamente. Il socialisino vuole ricostituire
con queste l'uman genere. Gli uomini di distruzione, e quelli dell'utopia, sorti
a slagellare l'umanità colle sperienze d'applicazione e tresta di d'esistenza delle
sette. Siappoggianoa un fiero dommatismo. Non inventano dottrine, ma scelgonoe volgarizzano
le più acconce ai loro fini. Sono la gerarchia, il sacerdozio, l'esercito della
filosofia anticristiana e antisociale, che senza di quelle non sarebbe
largamente perniciosa. Ora non sono più mere associazioni, ma trasformandosi
divennero società e governi sotterranei. Una buona storia delle sette sarebbe
un gran beneficio; come vorrebbe essere fatta. La miglior difesa contro di quelle
è farle conoscere. I sommi Pontefici lo vennero facendo, furono mal secondati. Le
sette massoniche. Veisaupte l'illuminismo. Le sette moderne teoriche ed
esecutive. La Giovine Europa e Mazzini. Loro tre mezzi d'influenza, le loro arti,
le loro forze. Non aspirano che alla propria supremazia e tirannia solto nome
di repubblica sociale. Gioberti le descrisse con somma perizia mutando
l'applicazione. Avvenire delle sette. Non sono esse sole il socialismo, ma ne sono
la virtù plastica e direttrice. Carattere e spirito del socialismo. È l'
eterodossia. Essa porta all'apice, all'universalità, a l l'atto, le empietà ed aberrazioni
de'secoli precedenti. Le sue idee sono Le sette secrete demagogiche. Esse
aggiunsero alle teorie un organismo artilizioso ed attivo. Tre aspetti, però terrene
e ristrette. È un cattolicismo umanoe diabolico, che vuol essere più universale
di quello di Cristo. Il suo Messianismo. Le sue stolte promesse e stolte accuse
contro la società. Professa odio a Dio e a Cristo, odio all'uomo, odio alla
giustizia. Sovverte il naturale eil supernaturale. L'idea socialistica non è intiera
nella mente diverün10 mo, il solo spirito del male ne può abbracciare e volere il
tutto. Nelle menti umane prende diversi gradi e forme. Coldomma dell'idea il socialismo
raccoglie a sè tutti gli spiriti erranti e passionati; disordina i difensori della
verità; esi infiltra nelle menti. Potenza seduttrice del l'Idea e delle Idee. Semisocialismo.
Unità di pensiero, di scopo, di forze morali e materiali nel socialismo, collimanti
contro il cristianesimo. Fa predetto dai santi Apostoli. Lamorte confuta il domma
e le speranze del socialismo, erende calamito se le sue promesse. Il comunismo.
È doppio; altro filosofico e in apparenza economico, altro apertamente Jadro e sensuale.
Il solo principio della comunanza non valea fondare veruna società che basti a
sè stessa. Esseni; comunanze monastiche; sistemi utopistici. Socialismo e
comunismo sono due estremi della stessa idea.La Francia è travagliata di preferenza
dal secondo, la Germania dal primo, il perchè. Il principio Cristiano non può ameno
di somministrare la soluzione di tutti i loro problemi sociali.Sentenza di
Jouffroy DEGLI SCOMPARTIMENTI PRECIPUI DEL SOCIALISMO . Delle scuole e dei sistemi
sociali più insigni, e in particalare dicoli. Hegel le aprì un orizzonte vasto
e pratico colla sua teoria sulla storia, e colle sue viste sul mondo germanico.
Con queste infiamm di pietistic protestanti e i politici ambiziosi, specialmentein
Prussia.Trovo eco fra novatorianche cattolici e israeliti. Le sette demagogiche
germaniche s'impadronirono dell'idea hegeliana di nazionalità, ostile alla
religione e alla civiltà romana. I sofisti la parodiarono altrove, adadulare le
proprie nazioni CATO II. Sansimonismo, umanitarismo. Il misticismo di Sansimone
s'indirizza alle passioni sensuali nobilitando le, alle ambizioni ultra-democratiche
esaltando le capacità individuali. I suoi discepoli l'organizzarono amodo di
religione panteistica umanitaria. Molti eclettici dell'università francese ne
adottarono I principii ideali, compiendo con questi la metafisica hegeliana. Leroux
e l'umanitarismo universale; gli umanitarii ricusano le idee di patria e di nazionalità.
Il principio saņsimoniano penetra largamente in Francia,e per ogni dove; esso
improntò al socialismo l'aria di religione lasciva e cosmopolitica.
L'emancipazione della carne e conseguenza logica del l'emancipazione del pensiero
dell'hegelianesimo e neo-egelianesimo. Owen e Fourrier vestirono l'idea
socialistica e comunistica di sistemi ri . Del svoialismo anarchico e
trascendentalmente empio . Prudhon, discepolo intelligente e sfacciato dei socialisti
tedeschi, sveld le vere esigenze del socialismo. Professa esplicitamente l'odio
a Dio, l'abolizione di ogni diritto, l'anarchia; cosa intenda con tal parola. Flagella
i socialisti e comunisti, ma è peggiore di loro. Le sue idee fanno impressione,
perchè sono l'espressione la più semplice della idea d'indipendenza assoluta. Lecoutrier,
la sua cosmosofia materialistica, prosessa il culto di sè stesso. Condanna la
filosofia e la civilizzazione. Il materialismo e l'anarchia spaventano in
Francia; ostinazione di certi razionalisti, che non dimenonon ne vogliono vedere
il rimedio additato già da Napoleone. Del socialismo operativo o militante, e
di quello latente. Il socialismo pensante sta nelle scuole panteistiche
incredule, l'operativo nelle sette e fazioni rivoluzionarie. I suoi fasti
recenti. Lo scopo principale è distrurre il caltolicismo. Perciò cerca di
rivoluzionare moral mente e materialmentela Chiesa. Adocchia l'Italia che ne tiene
il centro. Mazzini, la sua filosofia panteistica, le sue idee di nazionalità e
di primato italico parodia del primato germanico di Hegel. Sue contraddizioni.
È lo strumento del socialismo universale, che non vuol altro in Italia che non
più Papi. Per progredire il socialismo vesti in Italia tutte le forme e le ipocrisie.
Cerca di alluarvi il comunismo politico. Il socialismo latente. L'Inghilterra
ne possiede grandi elementi. Cenni sull'utopia del Moro.La Russia. Nissuna
rivoluzione eguaglia quella voluta dal socialismo. Che cosa è una rivoluzione.
Diverse specie di rivoluzioni parziali, che ora lutte s'informano
dellospiritodelsocialismo.Sono ingiuste,ruinose,infrenabili nei confini voluti
dai moderati, dai dottrinarii, dai liberali. Cos'è la riforma vera.Coloro non
sono riformatori,ma rivoluzionarji. Possono chiamarsi semisocialisti; lo sono
altri in religione, allri in filosofia, altri in politica. Fanno penetrare a tratti
a tratti l'idea, ed eseguiscono per parti l'opera socialistica. Sono
incoerenti. Giudizi di Joutfroye di Prudhon sui rivoluzionari al minuto.
Giudizi di Quinet sui cattolici democratici predicatori d'indipendenza. Non
sorge dai loro sistemi la vera democrazia, ma l'anarchia prudoniana in tutte le
relazioni degl’individui, e delle società fra loro. L'indipendenza assoluta non
esiste al mondo. Epilogo. Giudizio di Sterne sul principio rivoluzionario
socialistico, eminentemente anticristiano. Il termine della rivoluzione
sociale. La rivoluzione universale sociale non si compirà mai appieno. La
rivoluzione religiosa, come è promossa dal socialismo,è nata a far luogo addi
questa; e del semi-socialismo. Della rivoluzione universale e sociale; scompartimenti
precipui Del panslavismo demagogico, e del ruteno. Un detto napoleonico inverosimile,
o malinteso. Il panslavismo. È doppio. L'Idea russa; la suavivacità per forze
morali e materiali. Le sue arti. È ostile all'idea Latina e cattolica. È
religiosa e politica, panslavi sticae panscismatica. L'Italia ne èminacciata doppiamente.
Calamità europea, che si è la dissoluzione dellaGermania nell'anarchia religiosa
e politica. L'idea russa, ora antirazionalistica e antidemagogica, può col
tempo mutare processo ed allearsi religiosamente al protestantesimo, politicamentealla
demagogia europea. La Chiesa non teme, ma aspeita negli ultimi tempi un grande
assalto dai popoli di quelle regioni, e dalla apostasia dei propria figli. Quel
panslavismo sembra destinato a chiudere l'era del socialismo nostrale. laci, esuberanti,
indefinite. La verità e l'autorità hanno l'adesione della maggioranza, ma sono malconosciute.
Il clerocattolico fa quella vagliatura per ufficio, ma fra popoli colti la scienza
e la dimostrazione è necessaria. Parte dei laici. La filosofia dee essere
ricondotta al suo stato normale, da cui si di parti negando o trascurando l’ontologia
cristiana e la scienza della socieià universale degli spiriti. In Italia
bisogna far conoscere le produzioni della scienza straniera, dei paesi cioè in
cui la controversiaè vivace. Bisogna svelare il fondo dei sistemi socialistici;
formolare con precision i problemi; porre in lume i principii assoluti; questi non
impediscono le temperazioni pratiche. Si fa alcontrario. Esempio nella
quistione capitalissima delle relazioni fra chiesa e Stato. Questa in assoluto non
è quistione di libertà, ma di autorità. Il principio di libertà non basta a
spiegare l'ordine morale.Teorie di Rosmini nel suo saggio Della Costituzione.
Il problema religioso vi è mal formolato. Il progetto di costituzione
rosminiana non guarentirebbe alla chiesa nemmeno libertà; include
l'indifferentismo politico; toglie all'ordine civile la base morale. Necessità
della professione religiosa dello stato. Il problema politico intorno al
diritto e alla giustizia sociale vi è del pari inesattamente formolato. Nel
criticare le costituzioni galliche Rosmini non netacci ai vizii principali. Quale
sia laquistione politica odierna; come sia formolata dai socialisti, come da
Lainennais. Le emende proposte dal Rosmini alle costituzioni da lui criticate
sono vane, o insufficienti a farargine al socialismo e comunismo.È inutile
adulare e contrastare a metà le idee di moda, se non si risolve il tema del
socialismo. Esso nega Dio e le due leggi provvidenziali per cui l'uo mo è
governato dall'uomo, e il diritto sulle cose materiali è diviso fra gl’uomini. I
dottrinarii italiani e francesi si contentano di massime generiche, di idee
dimezzate, scoza analisi e applicazione. Gli americo una nuova foggia di demonolatria;
la rivoluziones cientificaproducela perdita dell'unità di senso morale; la
civile,un'anarchia,e tirannia in curabile. La rivoluzione universale,se potesse
compiersi,distrurrebbe inultimol'umangenere.Come ilsocialismo l'odii dio dio satanico.
Il suo termine logico sarebbe la distruzione dell'ordine di natura e di so
prannatura. Il mondo non saràmai tutto socialista come fu tutto pagano, perchè la
chiesa ha delle promesse infallibili; ma le nazioni civili non ne hanno, e camminano
indolenti verso grandi ruine. Un altro socialism che si dispone a trasformare il
mondo europeo. Timori, speranze, rimedii contro l'invasione delle dottrine
socialistiche. Vuolsi una buona vagliatura delle idee, dei desiderii, delle
speranze fal mani italiani, e gl’anglomani francesi, non conoscono i tipi
stranieri che vogliono imitare. I cattolici idealisti e razionalisti non
comprendono che guastano e snaturano il cristianesimo colle misture
eterodosse,a vece di farne l'apologia. Quali sieno dunque le tre vagliature,or
peces sarie, delle dottrine e delle voglie del secolo. Ancora alcune
osservazioni sul modo di trattare ora le controversie. Partito violento. La rivoluzione
materiale è sopita, ma l'ideale si dilala. L'Italia odierna, e la Germania di tresecoli
fa. Dollinger. È quindiur gente il bisogno di grandi manisestazioni della verità,
per mezzo della fede e dellaragione. I governi, ora materialmente forti, sono
moralmente deboli; l'epoca presente di razionalismo e di opinioni indeterminate
piega alt ermine. Il socialismo vuol dommi e fatti, vuolsi contrap porgli la
scienza della fede cristiana, continuando il lavoro dei più grandi genii del
cristianesimo. Che cosa è una filosofia cristiana. La polemica dee essere
trattata con franchezza; tenendo conto di tutti i principii veri e di tutti i
fatti; distinguendo le ricerche di ciò che è giu sto, ediciò che è prudente. Non
dee contentarsidi debellare gl’errori singoli, ma metter in luce la storia fillosofica,
e il sistema universale dell'eterodossia .Ilpanteismo è lasostanza
dell'eterodossia moderna. Considerazioni sul panteismo, suls uo lungo regno, sulle
sue fasi.Non sarà l'ultimo errore.Voto umile e riservato per un oracolo della
Santa Sede, e una condanna dottrinale e solenne del socialismo e comunismo.
Motivi. Insufficienze e pericoli delle discussioni scientifiche. Il socialismo,
come sistema compiuto, ha del nuovo; spesso sembra sfuggire agli anatemi degli
errori antichi che rinnova. Fra icattolici stessi sinceri visono dubbiezze e
illusioni. La gloria del nome di Cristo è avvilita. L'idea di Cristo, e quindi quella
della Chiesa, sono meno mate in molte menti.Quella èl'antidoto a tuttol'errare moderno
.Lapedagogia pende ad insinuare ilnaturalism o e ilsensualismo. La Santa Sede spesso
unì alle decisioni, e condanne dommatiche contro gli errori, le lezioni
razionali a illustrar lementi dei fedeli. Esempi. Così bramerebbesi ora, perchè
da molti il socialismo e comunismo non sono conosciuti quali sono. Condannati, rimarrebbero
nolati d'infamia agli occhi del mondo cristiano, e resi moralmente impotenti. È
quel tutto un arcano di sata nasso, alla sola Santa Sede apparterrà svelarlo e
conquiderlo; a lei però sola il giudicare della opportunità dei mezzi. Intanto,
colle armi già pronte della fede e dellascienza, vuolsi da ognuno colle sue forze
combattere la rivoluzione ideale. Teologia e filosofia, rivelazione e ragione,
vogliono andar congiunte, distinte, ma non parallele. Un passo del Mancini. Due
filosofismi, due rivoluzioni, che neminaccia no una più terribile. Presunzione dei
moderni; giudizi dei posteri. Tutti i partiti scontenti del presentemirano all'avvenire;
I più sci occhi sono gli aspettanti e ineuirali. Il principio cristiano è
incarnato nella Chiesa, essa non fa quistioni di clericocrazia, quando parla
alle genti con autorità. L'Italia e isuoiri formatori sispecchino nella
Germania di tre secoli fa. La Chie sa benefica e invitta in tutti i secoli. I fedeli
hanno da incoraggirsi; fra l'idea socialistica e la cristiana sanno quale abbia
la verità,e quale ot Alcuni documenti intorno alle scriesegrere
demagogiche. SOCIALISJIO IN (iKNKRALE. Origini
del socialismo nel
razionalismo protcstanlieo. T.p
(uime eresie tenurono
soffocare la fede e
la Chiesa; le
seconde, viziar r ona.
e sosiiluirsi all' altra.
JLulcro c Calvino distrussero
il principio della
fede, della morale,
della società.! dotti
germani ccrenronn rime*
dio nella scienza
e neireccletlismo; lo loro
filosofia, il loro
diritto pubblico. Il
protestantismo in Francia
fu più audace
c ribelle. Combat- tuto come
setta religiosa produsse
i liberi |>cnsatori, che, a (itolo
di scuola, ne
dilatarono il razionalismo empio. Previsioni di
Bossuct. >» L'
increduUsmo e il
filosofiimo francete. Il genio
di Voltaire e de’suoi
discepoli fu essenzialmente anticristiano. Paradossi
di GIOBERTI (si veda). La
guerra del lilosufismo con tro
la fede
e la scienza fu
più radicale di
quella del protestantesimo. Suo
spirito non di
separatismo, ma di
costnopolismo Da tre
secoli la preponderanza
nell'ordine delle idee è
devoluta in Europa
alla Germania c alla Francia,
colà bisogna cercare
le fonti dell' errar
moderno. Diverso carattere
delle due nazioni.
Nel razionalismo dell' una.
neli'iu creduliià dell’altra,
stette dcposlo il
primo articolo della
carta sociali* slica
: iVoii più aulorilà »
Progresti del razionalismo
e de/r nell' idealismo,
e nell indifferentismo. I tedeschi
pensatori segnirono l esempio,
non la frivolezza
dei volteriani. Kant,
il suo aiitidommatismo; i suoi seguaci.
Non vollero dirsi
atei, loro panteismo
spurio peggiore dell’ateismo.
Non vollero comparir
scettici nè materialisti,
ma sovvertirono la
scienza e la morale
con l' idealismo a ;>riori.
Hegel, e T idealismo trascendentale e pratico.
I teo logi protestanti lo
seguirono. Il protestantesimo avea
sfigurato fin da
principio l'idea di
Cristo ; a cosa la
ridusse Strauss. Apparente
regres so in Francia
dal materialismo e dalle
teorie rivoluzionarie. Principio
di tolleranza mjl
applicato ip tulle
le ristorazioni ; indi
1 indifiVreiiti Saggio smo
rflit^iosu e politicu nejilt
ordini pubblici, 1 ecldtismu
nella scien za. (ìli
ccieltici vollero tiiiiigare
ridealismo | che
esiste. Giudizio dì
Staudeiimayer. L'uomo nello stato
MIO presente non
comporta nè dommaiismo
assoluto, nè razionalismo
assoluto. ìji natura
e il crisUnnesimo lo
educano colla fede c
colla ragioncj souuQÌoistraDdogU un'
ontologia reale e certa
Alcune rifleuioni iulle
cote anzi etpotle»
Il protestantismo, il
filosofismo francese, e il
tedesco, sono professioni
d’ ignoranza. Pongono fuori
delle condizioni di
possibilità la religione
e la scienza,
e abbattono la ragione
individuale con un’
assurda cmancU pallone.
Tolgono lo scopo
della ricerca della
verità. La fede
per contro è scienza
iniziale, anche negli
ordini naturali promeititrìce. Gli
spiriti penetranti previdero
da gran tempo il socialismo
moderno ; i pib furi-
bondi ne proclamarono e praticarono
le massime. La
religione g la so-
cietà reale erano già
condannate in teoria
dall' /dea dei sofisti,
cui non possono
corrispondere in fatto.
La Chiesa ne è
la salute, perchè
pre- dica la verità
positiva, e muta le
ipotesi de' sofisti.
(Questi falsificarono anche i prìncipiì
positivi, che vollero
conservare per ricostmrre
la società; tolsero
la possibilità deU
amorc; sfigurarono le
Ideo di libci
là, di eguaglianza,
di fratellanza, che
portale alfassolalo si
escludono mu- tuamente. Il
socialismo ruolo ricusiiiuire
con queste l’unian genere. Gli
uomini di disinizione.
e quelli dell’ utopia» sorti
a flagellare f umanità colle
spcrienze d'applicazione Le tette
tecrete dema^o^icàe. Esse aggiunsero
alle teorie un
organismo nriifizioso ed
atlivo.Tre aspetti* e tre
stadi d'esistenza delle
sette. Si appoggiano
a an fiero dommaiisino.
Non inventano dottrine,
ma scelgono e volgarizzano le
più accon- ce ai
loro fini. Sono
la gerarchia, il
sacerdozio, rcsercito delia
filosofia anti-cristiana e
antisociale, che senza
di quelle non
sarebbe largamente
perniciosa. Ora non
sono piu mere
associazioni, ma trasforman-
dosi dirconero società e governi
sotlurranei. Una buona
storia delle sette
sarebbe un gran
benefizio ; come vorrebbe
essere fatta. La
miglior difesa contro
di quelle è farle
conoscere. I sommi Pontefìri
lo vennero facendo,
furono mal secondati.
Le sette tnassonirhe.
Veisaupt e l' illu- minismo. Le
sette moderne teoriche
ed esecutive. La
Giovine Europa c MAZZINI
(si veda). Loro tre mezzi
d' ìiillaenza, le loro
arti, le loro
forze. Non a-
spirano che alla
propria supremazia c tirannia
sotto nome di
repnbblica sodale. Gioberti le
descrisse con somma
perizia mutando f applicazio-
ne. Avvenire delle sette.
Non sono esse
sole il socialismo»
ma ne sono
lu virtù plastica
e direttrice » Carattere e
spirito del tocialismo.
t r eterodossia del secolo
XIX. Essa porla
all' apice, all'
unìversalilà, al* 1 atto,
le empielà ed
aberrazioni de secoli
precedenti. Le sue
idee sono però lorrone
c ri^trelic. K un c.iUolicKmo
umano e diabolico, die
vuol essere più
universale di quella
dì Cristo. Il
suo Messianismo. Le
sue stolte promesse
e stolte accuse contro
la società. Professa
odio a Dio e a
Cristo, odio all'
uomo, odio alla
giustizia. Sovverte il
naturale e il supernaiurole. L*
idea socialistica non è
intiera nella mente
di veron ito SuuiimoNiimo, umanifat
iimo. 11 inislicisnio di
Sansimone s'indirizza alle
passioni sensuali nobilitando-
le, alle ambizioni ullradeuioi
ratiebe esaltando le
capacità individuali. 1 suoi
discepoli l'organizzarono a modo
di religione panteistica
umani- Mria. Multi
eclettici dell'università francese
ne adottarono i principii
ideali, compiendo con
questi la metafìsica
hegeliana. Leroui e l umaniia-
risiilo universale; gli
uinaniiarii ricusano le
idee di patria
odi naziona- lità. Il
principio sansinioniano penetrò
largamente in Francia,
c per ogni dove;
esso improntò al
sorìalismo V aria di
religione lasciva c co-
Miio|Kiiiiica.
L'eiiiancipaziono della carne
era conseguenza logica
del- I cmancipaziono del
pensiero Val tucùìlUnio
anarchico t (rciiccnJeiUuImcnfc em/uo.
Fi udiion, disrcpolo
inlelligenle c sfaccialo dei
socialisti Icdcsclii* svelò
le vere esigenze
del socialismo. Professa
esplicitamente rodio a Dio,
rabolizione di ogni
diritto^ l aiiarchm; cosa
intenda con tal
parola. Flagella i
socialisti e cotuunisiU ina è
(H.'ggiore di loro.
Le sue idee
fanno iinpresaione, percliè
sono respressimiu lo
più sctnpiico della
idea d’ in- dipendenza assoluta. Lccoutrier,
la sua Cotmosufia
materialìstica, pro- fessa il
culto di sé
steiso. Condanna la
lilosolia e la civilizzazione. Il
iiintcrialisnio c ranarebia spaventano
in Francia; ostinazione
di certi razionalisti,
che non di
meno non tic
vogliono vedere il
rimedio addi- tato già
da Nopoleune Del
socialitmo operaDto o mtliftmle,
e di quello latonte. Il socialismo pensante
sta nelle scuole
panicistiche incredule, l'operalivo
nelle selle c fiutoni
rivoluzionarie. 1 suoi fasti
recenti. Lo scopo
princi- pale distrurre il
eattolicisino. Perciò cerca
di rivoluzionare nioral-
tiienle e riinterialmeiiie la
Chiesa. Adocchia l'Italia
che ne lime
il centro. MAZZINI (si veda), la sua
filosofia panteistica, le sue idee
di nazionalità e di PRIMATO
ITALICO parodia del primato
germanico di Hegel.
Sue contraddizioni. C lo striinienio
dei socialismo universale,
che non vuol
altro IN ITALIA che non
piA /’opu. Per progredire
il socialismo vesti
iu Italia tutte le
forme e le ipocrisie.
Cercò di attuarvi
il comuniSmo politico.
Il socialismo latente.
L'Inghilterra ne possiede
grandi elementi. Cenni
siiU titopia del
Moro. La Russia .1 d Della rivoluzione
universale e iociale: seompartimenti precipui
di quetta; e del
semisocialUmo. Nissuna rivuluiione
eguaglia quella voluta
dal socialismo. Cito
cosa è una rivoluzione.
Diverse specie di
rivoluzioni parziali, che
ora tulle s'infor-
nianu dello spirito
del socialismo. S*ino
ingiuste, ruinose, infrenabili
nei cuitlini voluti
dai moderali, dai
dottrinarii, dai liberali.
Cos'èia iiloiina vera.
Coloro non sono
rirorinalori, ma rivoluzioiiarit. Possono
chiamarsi scmisocialisti; lo
sono altri in
religione, altri in
lilosolia, al- tri in
polilira. Fanno penetrare
a tratti a traili V idea,
ed eseguiscono per
partì l upera socialistica.
Sono incoerenti. Ciudizi
di Jouffroy e di
|*ruuhn sul rivoluzionari
al mìmito. Giudizi
di Qitinelsuì callolici
de- inncruticì predicatori
d'indi(K!ndenza. Non sorge
dai loro sistemi
la vera democrazia,
ma V anarchia prudoiiiana
in tulle le
relazioni degli individui, e delle società
fra litro. L’indipendenza assoluta
non insiste al
mondo, hiepiiogo. Giudizio
di Sterne sul
principio rivoluzionario soiialislico,
iiuiuenlcmentc aiUicrisiiauo. . u il
termine della rivoluzione
sociale. La rivoluziono
univcisalc sociale non
si compirà mai
appieno. La rivoluzione Ecìigio^a, come è
promossa dal socialismo,
è nata a far luogo
atf (U»l una
nuovfl di dtHìonuiaitia; la
rivoluzione scientifica produce
ia perdita dell
unità di senso
morale; la cìvilci
un'anarchia, e tirannia incurabile.
La rivoluzione universale,
se potesse com|nersi,
dìstrurrebhc iu ultimo
l'nroan genere. Come
il socialismo Todii
di odio satanico.
Il suo termine
logico sarebbe la
distruzione delt'urdioe di
natura e di soprannatnra.
Il mondo non
sarà mai lutto
socialista come fu
lutto pagano, perchè la
Chiesa ha delle
promesse Infallibili; ma le nazioni
civili non iic
hanno, e camminano indolenti
verso grandi ruine.
Un altro socialismo
che sì dispone
a trasformare il mondo
europeo Del panslavismo
demagogico, e del ruteno.
Un detto napoleonico
inverosimile, o mal inteso.
11 panslavismo, è dop-
pio. L'Idea russa; la
sua vivacità |>er
forzo morali e materiali.
Le sue arti.
£ ostile aU'idca latina
c cattolica. È religiosa c politica,
panslavi- stka e panscismatica. L' Italia
ne è minacciala doppiamente.
Calamità europea, che si è la
dissoluzione della Germania
neU'anarchia religiosa c politica.
L’idea russa, ora
antirazionalisiica c
aoUdemagogica, può col tempo
mutare processo cd
allearsi religiosamente al
protestantesimo, politicamente
alla demagogia europea.
La chiesa non teme,
ma aspetta negli
ullìroi tempi un
grande assalto dai
popoli di quelle
regio- ni, e dalla a|K>stQSÌa
dei propri! figli.
Quel panslavismo sembra
desU- iiaio a chiudere
l’era de! socialismo
oustraie a 389 CAPO Vili.
Timori, speranze, rimedi»
contro l'invasione delle
dollrine socialistiche.
Vuoisi una buona
vagliatura delle idee,
dei desiderii, delle
speranze fal- laci, esuberanti, indefinite.
La verità e l'aulorità
hanno Padesiune della
maggioranza, ma sono
mal conosciute. 11 clero cattolico
fa quella va-
gliatura per ufiìzioi ma
fra [>opoli colti
la scienza c la
dimostrazione ò necessaria.
Parte dei laici.
La filosofìa dee essere
ricondotta al suo
stato normale, da cui
si diparti negando
o trascurando l'ontologia cristiana
c la scienza della
società universale degli
spirili. In Italia
bisogna far conoscere
le prodazioni della
scienza straniera, dei
paesi cioè in
cui la controversia
è vivace. Bisogna svelare
il fondo dei
sistemi socialistici; formolare
con precisione i problemi;
porre in lume i
principU assoluti; questi
non impediscono le
lempcrazioni pratiche. Si
fa al contrario.
Ksempio nella quislione
capitalissima delle relazioni
fra Chiesa c Stalo.
Questa in assoluto
non è quistione di
libertà, ma di
autorità. Il princi-
pio di libertà non
basta a spiegare P ordine
morale. Teorie del
sig. A. Itosmini
nel suo libro
Della CostUusione. Il
problema religioso vi
é mal furmoialo.
1! progetto di
costituzione rosminiana non
guarentirebbe alla Chiesa
nemmeno libertà; include
P indifTercntisino politico; toglie
alP ordine civile
la base morale.
Necessità della prufessiono
religiosa dello Stato.
Il problema polìtico
intorno al diritto
c alla ginstizia so-
ciale vi è del pari
inesallamenlc formolato. Nel criticare
le costituzioni galliche
Rosmini non ne
taccia i vizii principali.
Quale sia la
quistiono politica odierna;
come sia formolaia
dai socialisti, come
da I.amcnnois. Le
emende proposte da SERBATI (si veda) alle
costituzioni da lui
criticate sono vane,
o ìnsuilicicnii a far argine
al socialismo e comuniSmo.
É inutile adulare c contrastare
a metà le ideo
di moda, se
non si risolve
il tema del
socialismo. Esso nega
Dio e le due
leggi provvidenziali per
cui Puoiiio è governato
dalPiiomo, c il diritto
sulle cose materiali
è divìso fra gli
iiuniìiii. 1 dominarli italiani
c francesi sì runtentano
di massime generiche, di
idee dimezzate, senza
analisi e spplicazìouc. Gli
amcricomniii italiani, e gli anglomani
francesi, non cono^ono
i tipi stranieri clic
vogliono imitare. 1 cattolici
idealisti e razionalisti non
comprendono che guastano
e snaturano il crisiianesitiio colle
misture eterodosse, vece
di farne l'apologià.
Quali aieno dunque
le ire vagliature,
or necessarie, delle doUrtne
e delle voglie del
secolo pug. j4ncora alcune
ottervatìoni ost- zione
generale appoggiata con
prove e dorumenli irrerragabili. Lnngi
dall* a- vere
esagerato bisogna anzi
dire che non
ha approfittato di
tutti i suoi vantag-
gi, perchè ha fottcr soltanto una
scelta di tante
prove, che erano
a sua disposi- zione ( A.
Riccordt. ;lfanuale d'
ugni letteralurOf Milano),
Gl’addetti alle società
segrete predicano alle
genti il Barruel
per un bu-
giardaccio, impostore, sognatore
e parabolano ma credono
in famiglia che
niu- no meglio
di lui abbia
svolto le dottrine,
le finezze e gli
intendimenti di Weis-
sbaupi Germogli dell’ illuminismo
di Weisshaupt sono
tutte le odierne
società segrete, cd
hanno il incde;simo
intendimento che si
propose cotesto o-
dioso e sfìdato nemico
di Dio, dei
Re e di tutta l’umana
società. ( 3ìemori$ di
LionellOf nella Cii’titd
Cattolica). Un grido
d’ indegnazione accolse queste
memorie che avrebbero
potalo minacciare la
sorte di molli
intriganti ivi oominali
e l'esito delle loro
consor- terie ; ma niuno
sì tolse a provare
che fossero calunniose,
sebbene si trovassero aliissimi personaggi
menzionali come fautori
0 come membri delle
sette occulte colà
istoriale. 1 falli provano
la verità delle
dottrine 0 delle tendenze
altribuile all’ illuminismo.
Se Weissbaupt non
le avesse professale,
converreb- be dire che
il Barruel avesse
mutato il nome
del settario 0 nc
fosse stato egli r
inventore ; certo è che
dopo l’apparizione dell’illuminismo ic
società se- grete rivoluzionarie non
ebbero altro codice,
altra niosutìa, altro
sistema di governo da
quello già da
più di cinquant'anni
loro attribuito in
tali àicmorie, il
loro liogaaggio, le
loro opere, il
loro scopo suno
sostanzialmente idcntUi an-
che ai di d’ oggi
( Saggio intorno al
socialismo, Torino). VIAGGIO d'lN
GENTIUOMO IRLANDESE IN
CERCA d’I’NA RELIGIO.NE,
OPERA DI TOMMASO MOORE. Quest’ opera ha
fatto in Inghilterra
il più grande
incontro. Moore combatte
il protestantismo nelle
sue basi, e più
di venti opuscoli
gli furon scritti
contro. Quest’ opera,
come dice l’autore, offro
un programma completo
del protestantismo, e vi
si vedono messi
in mostra a lato
dogli errori dogmatici
i vizi c gli
scandali dei riformaiori.Essa contribuì
a condurre alla fede
parecchi dei nostri
traviati fratelli; c cièche
prova il suo
gran merito è la
debolezza delle risposte
che invano si
tentò di opporle
(Conseils pour former
une bibliothègue }. LKTTKHF, SH-L
ITALI V CONSIUEIIATA SOTTO IL RAPPORTO DELLA
RELIGIONE, OPERA DI
PIETRO DE JOUX.
Icitrrp S4 iiue
Jn un nrotrsontf
ronvoriilu, tendono,i i
dei prolrsianli ed n
diicndere la nostra
Rde. Meritano d'essi^r
pu' siecui Tra/Icnimcrifi dt
ÀlarAcc, foli* £cct7/en2a
ddOi re/i^tone di
Milner» folle Lcltere
di Cobbett c fo^Ii
altri senili rhc
vider ta luce
in questi tempi
e rivelano tnUa la
(ìevole/za del nroleslantismn. Alle
savie disrirssinni die
quesl* opera rarehiude
c che produssero c produrranno
i più grandi elTeUi
nei proteslanii c in
tulli quelli che
le leggeranno, I*
Aulure ha rrapi>usic
abilinen- le delle
descrizioni inicressanii che
ne Yendunu aggradevole
la Icllura c tic
formano nn opera
convenevole a darsi per
premio alla gioventù
studiosa ( Cori* Sfi/J
pour formcr «n«
bibliothèquc ). Sl'L
PRINCIPIO GENERATORE DELLE
COSTITIZIOM POLITICHE E DELLE ALTRE IMANE
ISTITLZIOM, SAGGIO DEL
CONTE GITSEPPE DE MAISTRE.
Il Saggio sul
principi» ^cncraiore doHc
Coslilusiuni po/t(icitc, è una
di quelle opero
fon cui il
de Maistre impresse
il suggello della
immorlalilA alla riputazione
che già crasi
acquistala grandissima colle
sne Considcmsioni sulla Francia. Nel
Saggio es^itiiina i)
fomianieiiio della scienza,
c rovescia dal fondo
l'ediGzio di quelle
cflìnicre legislazioni, che da
un mezzo
secolo si succedono e scompariscono r. Tpidamcnlc. Vi approfondisce qnistioni
molto importanti nell'ordine sociale c le sue considerazioni si collegano
agl’oggetti] MÙ gravi della religione c della società. ( A. iliccurJi. Manuale
d’ogni letteratura.Aii7aao /A'ò/,
Rrescianì parlando del
De Maistre lo chiama uomo, non so
se più acuto poltlico o profondo filosofo t o cristiano eminente.
La Francia dà quasi ogni momento
altcstaU dell’ammirazione che
pròfessa pel grande
ingegno che illustra la Savoia il
conte Deinaistre, il Platone
dell’Alpi, come lo
chiama Lainartine, nell’Histoire
de la itestavration. Noi leggiamo nel A/idt, giornale che si stampa a Tolosa, che
l’Accademia dei Jeux-Florau:c decreto un premio d'eloquenza all’autore del
miglior elogio del
fonte IVemaistrc, uno
de'più grandi- *ìrui-
lo annunzia che
il concorso e
ben ragguardevole (Dall'
Armonia, il Vaggio
f53i ), Il Conte
De Maislrc e Invialo
del re Vittorio
Eromanuelc 1 alla Corte
di llnshia, e in
tempi infelici in cui la
carica era atto
di singolare devozione,
da )mihi ambita.
Il Conte Do
Maistre è forse il primo
fra i savi dell’età
presente e i? solo
vero filosofo, senza che
altri possa o%erlo
a male. ( Conte Soìaro della
Margarita, nel Memorandum, Torino ISiif. SAGGIO
INTORNO AL SOCIALISMO E ALLE DOTTRINE E TENDENZE SOCIALISTICHE. Il
saggio intorno al socialismo è un libro profondo che merita di
essere oticntamcntc letto
c studiato, ma ciò
non si farà
imichò adesso i diziu> Ilari, i giornali, e i compendi
bastano a far gl’uomini eruditi e
sapienti (Conte Solaro della Margarita,
nel Memorandum, Torino). Emiliano Avogadro, conte Della
Motta. Il conte Emiliano Avogadro. Emiliano Avogadro Collobiano e Della Motta.
Il Conte Emiliano Avogadro della Motta. Conte Emiliano Avogadro della Motta.
Avogadro di Vigliano, Motta. Keywords: implicatura. Refs.: Luigi Speranza,
“Grice e Motta” – The Swimming-Pool Library.
Luigi Speranza -- Grice e Motterlini:
l’implicatura conversazionale e la critica della ragione economica – il principio
d’economia dello sforzo razionale – la scuola di Milano – filosofia milanese --
filosofia lombarda -- filosofia italiana -- Luigi Speranza (Milano). Filosofo Milanese.
Filosofo Lombardo. Filosofo italiano. Milano, Lombardia. Grice: “I like Motterlini –
he has written, echoing Kant, a critique of economic reason, which Stalnaker
should read before saying I’m Kantian rather than Futilitarian!” Specializzato
in filosofia della scienza, economia comportamentale e neuro-economia, e noto
per i suoi saggi in ambito psico-economico su processi decisionali, emozioni e
razionalità umana e per le sue ricerche in ambito epistemologico sulla
razionalità della scienza e il metodo scientifico. Insegna a Milanodove. Consigliere
per le Scienze Sociali e Comportamentali della Presidenza del Consiglio dei
Ministri. Si laurea a Milano, dove porta a termine il proprio dottorato in
filosofia della scienza. Ricercatore di economia politica e professore
associato di filosofia della scienza presso l'Trento; Visiting Associate
Professor al Department of Social and Decision Sciences della Carnegie Mellon di
Pittsburgh, Visiting Research Scholar al Department of Psychology della UCLA. Professore
di filosofia della scienza presso l'Università Vita-Salute San Raffaele.
Tra gli altri incarichi è collaboratore de Il Corriere Economia, Il Corriere
della Sera e Il Sole 24 Ore, per cui ha curato per anni il blog Controvento. È
stato consulente scientifico di Milan Lab, A.C. Milan, fondatore e direttore di
Anima FinLab, di Anima Sgr, centro di ricerca di finanza comportamentale e
Scientific advisor di MarketPsychData, Ls Angeles. È direttore del CRESA
(Centro di ricerca in epistemologia sperimentale e applicata), da lui fondato a
Milano presso la facoltà di filosofia dell'Università Vita-Salute San Raffaele.
I progetti di ricerca del centro si concentrano su vari aspetti della
cognizione umana, dal linguaggio al rapporto tra mente e cervello,
dall'economia comportamentale alle neuroscienze cognitive della decisione, con
particolare attenzione all'indagine sperimentale multidisciplinare e alle sue
ricadute pratiche e applicative (per esempio nell'ambito del policy making e
dell'evidence-based policy). A inizio, ha avviato il progetto di finanza
comportamentale per Schroder Italia, dal quale è nato Investimente, un test
psicofinanziario al servizio di risparmiatori, promotori finanziari e private
banker, per raccogliere e quindi analizzare i dati riguardanti le decisioni di
investimento e i bias cognitivi nell'ambito della gestione del risparmio.
Attualmente è direttore dell'E.ON Customer Behavior Lab e Chief Behavior
Officer di E.ON Italia; stesso incarico che ricopre per il Gruppo Ospedaliero
San Donato. Analizza la proposta falsificazionista, rivelando le
difficoltà in cui si imbatte il progetto de-marcazionista e anti-induttivista.
Affrontano quindi il modo in cui si ha preteso superare alcune di queste difficoltà,
e insieme raccogliere la sfida di Duhem circa il carattere olistico del
controllo empirico, tenendo conto delle immagini che il filosofo ha della sua
stessa pratica e riferendosi a particolari casi storici come termine di confronto.
Sull'orlo della scienza e in edizione ampliata. Nel suo “Filosofia e storia”
avanza una interpretazione del progetto razionalista come il prodotto di una
peculiare combinazione delle idee di Platone e Hegel. Ciò è motivo della
straordinaria fecondità di Platone, ma anche di una inesauribile tensione al
suo interno. Una tensione che viene illustrata affrontando la relazione tra
filosofia e storia della filosofia (unita longitudinale) in riferimento alla
questione della valutazione di una data metodologia in base alle 'ricostruzioni
razionali' o construzioni logica a cui essa conduce. Nell'idea che la
metodologia filosofica va confrontate con la storia della filosofia è contenuto
il germe di una logica della scoperta in cui i canoni non siano fissati una
volta per sempre, ma mutano nel tempo, anche se con ritmi non necessariamente
uguali a quelli delle teorie filosofiche. Si focalizza su questioni di
metodologia dell'economia da una prospettiva interdisciplinare che combina riflessione
epistemologica, scienza cognitiva, ed economia sperimentale con aspetti più
tecnici di teoria della scelta e della decisione individuale in condizioni
d'incertezza. Le ricerche di questo periodo analizzano criticamente lo status
delle assunzioni della teoria della scelta razionale, valutando l'impatto delle
violazioni comportamentali sistematiche alle restrizioni assiomatiche imposte
dai modelli normativi di razionalità. Avanzano quindi ragioni epistemologiche
per la composizione della frattura economia e psicologia cognitiva in ambito
della teoria della decisione; e suggeriscono di guardare ai recenti risultati
dell'economia cognitiva in prospettiva di una nuova sintesi 'quasi-razionale'
in cui i modelli neoclassici, integrati da teorie psicologiche che tengano
conto dei limiti cognitivi dei soggetti decisionali, rafforzano le previsioni
del comportamento economico degli esseri umani. Neuroeconomia e
evidence-based policy Le sue ricerche indagano le basi neurobiologiche della
razionalità umana attraverso lo studio dei correlati neurali dei processi
decisionali in contesti economico-finanziari, con particolare attenzione al
ruolo svolto dalle emozioni, dal rimpianto, e dall'apprendimento sociale.
Parallelamente progetta ed esperimenta i modi in cui i risultati dell'economia
comportamentale e della neuroeconomia possono informare politiche
pubbliche più efficaci e basate sull'evidenza. Queste ricerche sono
oggetto dei corsi di Filosofia della scienza e di Economia cognitiva e
neuroeconomia che insegna all'università San Raffaele, e hanno altresì trovato
diffusione attraverso numerosi articoli divulgativi e due libri, Economia
emotiva e Trappole mentali. Il suo ultimo libro è Psicoeconomia di Charlie
Brown. Strategia per una società più felice. Saggi: “Sull'orlo della scienza,”
– Grice: “Must say that ‘orlo’ is a genial word, wish Popper knew it!” –Lakatos,
Feyerabend: Pro e contro il metodo, Cortina, Milano. Popper, Saggiatore-Flammarion, Milano, Lakatos.
Scienza, matematica e storia, Saggiatore, Milano, Decisioni mediche. Un
approccio cognitive, Cortina, Milano.
Critica della ragione economica. Tre saggi: McFadden, Kahneman, Smith,
Saggiatore, Milano, Economia cognitiva et sperimentale, Bocconi Editore, Milano
La dimensione cognitiva dell'errore in medicina, Fondazione Smith Kline,
Angeli, Milano Economia emotiva
(Emotional Economics), Rizzoli, Milano Trappole mentali, Rizzoli, Milano Mente,
Mercati, Decisioni. Introduzione all'economia cognitiva e sperimentale, Egea,
Milano Psico-economia di Charlie Brown.
Strategia per una società più felice, Rizzoli, Milano Alcuni articoli
scientifici, Lakatos between the Hegelian devil and the Popperian blue sea. In
Kampis, G., Kvasz, L., Stoeltzner, M. Considerazioni epistemologiche e
mitologiche sulla relazione tra psicologia ed economia, Sistemi intelligenti,
Il Mulino, Metodo e standard di valutazione in economia. Dall'apriorismo a
Friedman, Studi Economici, Milano. A fMRI Study, PlosONE', Vai in laboratorio e
capirai il mercato (con Francesco Guala) Prefazione a Vernon Smith, La
razionalità in economia. Tra teoria e analisi sperimentale, IBL, Milano.. Neuro-economia
e Teoria del prospetto, voci Enciclopedia dell'economia Garzanti, Milano. Investimente.
Test dell'investitore consapevole
Recensione di Hacking sulla The London Review of Books IlSole24Ore 22.5.//ilsole24ore. com/art/cultura/-05-18/motterlini-spinta-riforme--shtml?uuid=ADAaR2J
A Sito su matteo motterlini. CRESA, su cresa. I am strongly
inclined to assent to a principle which might be called a Principle of Economy
of Rational Effort. Such a principle would state that where there is a
ratiocinative procedure for arriving rationally at certain outcomes, a
procedure which, because it is ratiocinative, will involve an expenditure of
time and energy, then if there is a nonratiocinative, and so more economical
procedure which is likely, for the most part, to reach the same outcomes as the
ratiocinative procedure, then provided the stakes are not too high it will be
rational to employ the cheaper though somewhat less reliable non-ratiocinative
procedure as a substitute for ratiocination. I think this principle would meet
with Genitorial approval, in which case the Genitor would install it for use
should opportunity arise. On the assumption that it is cha~acteristic of reason
to operate on pre-rational states which reason confirms, revises, or even
(sometimes) eradicates, such opportunities will arise, provided the rational
creatures can, as we can, be trained to modify the relevant pre-rational states
or their exercise, so that without actual ratiocination the creatures
84 Paul Grice can be more or less reliably led by those
pre-rational states to the thoughts or actions which reason would endorse were
it invoked; with the result that the creatures can do, for the most part, what
reason requires without, in the particular case, the voice of reason being
heard. Motterlini. Keywords: critica della ragione economica, principle of
economy of rational effort, twice in Grice – in Reply, etc. Refs.: Luigi
Speranza, “Grice e Motterlini” – The Swimming-Pool Library.
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