Luigi Speranza -- Grice e Possenti: la ragione
conversazionale e la conversazione di Romolo e Remo – radice dell’ordine civile
– filosofia italiana – Luigi Speranza
(Roma). Filosofo italiano. Studia a Torino. Insegna a Venezia. Dei Aquinensi.
Fonda l’Annuario di filosofia. Centro di ricerca sui diritti umani. Attrato dalla
storia delle civiltà, ispirato da VICO (si veda). Studia l’idea d’un assoluto impersonale.
Incontra l'istanza metafisica e umanista attraverso AQUINO (si veda), intuendo
le possibilità speculative e liberanti incluse metafisica dell'essere. Tre sono
gl’ambiti primari della sua ricerca: metafisica, pensiero teoretico e ritorno
al realismo; personalismo; filosofia politica. Studioso d’AQUINO, del tomismo. Professore
della grande tradizione della filosofia dell'essere, orienta l'attenzione
critica verso GENTILE, il neo-parmenidismo italiano di SEVERINO nel suo ritorno
a VELIA e il VELINO, ricercando una razionalità attenta alla storia ma non
consegnata interamente alla furia del tempo. Dunque il ritorno all'eterno
invece che l’eterno ritorno di Nietzsche e la ripresa del tema della creatio ex
nihilo, assente in molta filosofia. Il suo approccio legge meta-fisica e
nichilismo come due nuclei che tendono ad escludersi – i veliani -- di cui il
primo è la fisio-logia e il secondo la pato-logia. Individua pertanto nella
destituzione dei valori e nella riduzione della ragione a volontà l'esito
ultimo del nichilismo. Questo vuole liberare Italia dalla metafisica, ritenuta
distrutta dal criticismo, ma il compito della filosofia dell'essere è preparare
una ripresa della metafisica dell'esistenza, tale che possa di nuovo tenere un
posto nella storia della civiltà. Una presentazione ampia della sua è in “Storia
della filosofia”; Filosofi italiani, Antiseri e Tagliagambe, Bompiani, si veda
anche nichilismo e filosofia dell'essere, intervista, a c. di Mura, “Euntes docete.”
La riscoperta della meta-fisica esistenziale è un tentativo di mettere in luce
la parzialità di non poche posizioni che hanno proclamato la fine della
metafisica occidentale: GENTILE, e SEVERINO. Essi hanno operato come reagente
per la riconquista della metafisica e per la critica del nichilismo, di cui
offre una determinazione diversa da quelle di Nietzsche e di Heidegger -- con
applicazioni anche all'ambito del nichilismo giuridico. Il rigetto del
nichilismo e l'analisi dell'anti-realismo, del logicismo, del dialettismo e del
razionalismo che affliggono la filosofia, gli conducono a giudicare concluso e
senza possibilità di ripresa il ciclo della meta-fisica nel cammino di GENTILE.
La base prima della filosofia dell'essere sta nell'asserto ‘l'ente è'. Questo
il grande tema da cui occorre partire. Dall'ente appunto e non dall'essere
vuoto dei moderni. In tal modo crollano l'identità tra logica e meta-fisica del
razionalismo, l'idea di dialettica come generazione logico-apriorica del
sapere, e l'idea di divenire come entrare-uscire dal nulla. Qui opera un'adeguata
semantizzazione dell'essere (dell'ente), rigettando l'errore primordiale di
trattare la questione dell'essere come questione di essenza, il che presuppone
la negazione della potenzialità. Ma se questa è presente, niente in senso
proprio va in nulla ma si trasforma. Si svolge verso un positivismo in cui
la filosofia è capace di progresso. È andata così delineandosi la tesi che
nello svolgimento della meta-fisica dagl’antichi a noi sia emersa, dopo la
seconda navigazione nell’ACCADEMIA (vedi Fedone), proseguita e perfezionata da
Aristotele al LIZIO, una terza navigazione che si esprime nella
Seinsphilosophie che ha toccato un punto di apogeo in AQUINO e nei grandi
tomisti. In tale prospettiva è possibile tracciare un'essenziale storia della
meta-fisica quale progressiva penetrazione della verità dell'essere, culminante
nella metafisica dell'actus essendi. Si tratta di una metafisica trans-ontica
che, prendendo le mosse dall'ente, procede verso l'essere stesso -- esse ipsum
per se subsistens -- e che individua la struttura originaria nella
partecipazione dell'ente all'essere. Le sue posizioni sono consegnate alla
trilogia “Nichilismo e Metafisica. Terza navigazione, Il realismo e la fine
della filosofia moderna, e Ritorno all'essere. Addio alla metafisica moderna.
Esse sono discusse da XVIII autori in, “La navicella della meta-fisica.
Dibattito sul nichilismo e la terza navigazione (Armando, Roma) Cottier,
Dummett, Berti, Riconda, e poi in Realismo Metafisica Modernità. “In margine al
realismo e la fine della filosofia moderna”, Dalfino e Pozzo, CNR-Iliesi, Roma.
La possibilità di guadagni per sempre
rigetta l'idea fallibilista -- Popper et alii --, secondo cui ogni sapere -- riportato
poi solo a quello delle scienze -- riposa su palafitte perennemente
rivedibili. La meta-fisica ha per oggetto non il concetto di essere, ma
l'esistenza. Il filosofo deve sempre e nuovamente ribattezzarsi nelle sue
acque, fuggendo l'oblio dell'essere e liberandosi dal sistema che intende
racchiudere in sé la totalità. Un problema centrale per lui è la possibilità di
una conoscenza filosofica autonoma, che non proceda solo sull'imbeccata che
possano darle le scienze ed altre forme di conoscenza, nonostante la necessità
del dialogo tra filosofia e scienza, in quanto non esiste un solo sapere.
L'unità plurima o polivalente della ragione si applica anche al nesso tra
filosofia e il culto sacro. Nell'incontro tra compito della ragione e elezione
del cristianesimo si individua un criterio di apertura e stimolo per la
filosofia nella sua ricerca di senso. Il principio della persona è più fondamentale
del principio della responsabilità (Jonas) e del principio-speranza (Bloch), e
a fortiori delle filosofie dell'impersonale o inter-soggetivo. Il concetto di
persona si presta efficacemente in una serie di problemi in cui le nozioni di
individuo, di soggetto, di coscienza risultano inadeguate. La persona è
originaria e primitiva, e raggiunge una profondità e permanenza che non hanno
le altre categorie appena citate o l'uso che spesso ne è stato fatto. Si veda
il dossier sul “Principio Persona” con contributi di Grandis, Ivaldo, Madricardo,
Pera, in “Studium”, L'idea di persona è
essenziale per maneggiare le grandi difficoltà insite nell'antropologia, in
specie da quando in Occidente si cerca di elaborare un'etica procedurale di
norme senza base antropologica, che è il grande equivoco dei moderni. Fa
parte del vasto movimento del personalismo, volto alla riscoperta integra della
persona. Compito del personalismo ontologico è di valorizzare ed integrarele
filosofie del personalismo incompiuto -- Habermas, Rawls, BOBBIO, Ferry, Parfit
-- allontanandosi da quelle dell'esplicito anti-personalismo, Nietzsche e
Foucault in specie, ma pure Hegel, Heidegger, SEVERINO nei quali forte è
l'empito anti-personalistico. Le assise della persona vanno ricercate
nell'ontologia, onde essa è una sostanzialità aperta alla relazione, ma non
riducibile a sola relazione. Le persone sono nuclei radicali di vita e realtà
che non possono essere dedotti da alcunché e che anzi fonda l'agire e lo
sperare dell'essere umano Esse come
totalità concrete è alla base di una filosofia che oggi deve fare i conti con
la centralità del tema antropologico, con le problematiche bio-etiche (ad es.
concernenti lo statuto dell'embrione), e con le concezioni in cui il soggetto e
la natura umana non sono intesi come un presupposto ma come un prodotto della
prassi. Il personalismo quale insieme di scuole e correnti filosofiche
che assegnano speciale valore e dignità alla persona, non è in senso proprio
un'invenzione, ma originariamente della patristica, del medio-evo, e dell'umanesimo.
Qui sono state elaborate in certo modo per sempre le idee fondamentali sulla
persona e dischiuso come nuovo guadagno il suo spazio di realtà. L'epoca
dell'antropocentrismo non è stata un'epoca di riscoperta della persona. Un
antropo-centrismo sicuro di sé non può dare risposte a molte domande della vita
ed è tanto più impotente, quanto più le domande sono profonde, Se la
controversia sulla persona si accende di nuovo in molti ambiti, è perché
l'idea-realtà di persona attraversa un momento d’eclissi e richiede nuovamente
la fatica del concetto. Assolutamente primario è il nesso persona-tecnica, in
cui la seconda è spesso animata da volontà di potenza, valendo come una potenza
senza etica. La presenza nel comitato di bio-etica gl’induce a dedicare
attenzione ai temi di bio-tecnologie, la rivoluzione bio-politica, l'influsso
pervasivo del materialismo e del biologismo. Il personalismo si declina
poi in ambito sociale come concezione egualitaria e comunitaria -- personalismo
comunitario -- quale fondamento dell’ordine politico proiettato verso la
cosmopoli, la pace e il rispetto dei diritti umani. Entro un dialogo
critico con le tradizioni del liberalismo e dell’illuminismo, opera per
mostrare il contenuto di nozioni centrali del politico come quelle di ragion
pratica, bene comune, popolo, democrazia, legge naturale, diritti dell'uomo,
laicità, ai fini di una rinnovata filosofia pubblica in pari col suo oggetto.
Uno specifico rilievo è stato assegnato al problema teologico-politico secondo
due direttrici: la ripresa post-moderna di un ruolo pubblico per le grandi
religioni; l'idea che la loro deprivatizzazione anche in Occidente può
contribuire ad un positivo rapporto fra religione e politica, nella prospettiva
di una piazza pubblica non agnostica ma attenta alla matrice teologica della
società civile. Con la filosofia politica si opera il passaggio dal piccolo
mondo dell'io al grande mondo' della società, verso la società aperta della
famiglia umana. Sulla scia di diagnosi -- Arendt, Maritain, Strauss, Simon,
Voegelin -- ritiene che la filosofia politica vada riportata al suo compito
primario di pensare la buona società, lottando contro la crisi concettuale che
procede all'ingrosso da Weber e dall'attacco al diritto naturale. In
particolare è stata condotta una critica radicale a Kelsen, alla sua concezione
relativistica dei valori e della democrazia, al suo intento di dissolvere
l'idea di ragion pratica, tolta la quale l'ambito della prassi precipita
nell'irrazionalismo e tutto è affidato al volere. Cfr. il dossier Liberalismo --
“Humanitas”, con interventi di Campanini, Zanone, Esposito, Ivaldo. Esso raccoglie
parte del dibattito sollevato da “Le società liberali al bivio” che vide
interventi di Savona, Vigna, Cubeddu,
Berti, Pellicani, e Scarpelli. Si sostiene l'importanza della filosofia
e dell'antropologia per la democrazia, sulla base dell'idea che la costruzione
del cosmo umano è compito della ragion pratica. Insufficiente risulta una sfera
pubblica moralmente neutrale, consegnata al binomio del diritto positivo e la morale
procedurale. La rinascita della filosofia politica avviene riprendendo competenza
sui suoi problemi, tra cui massimo è quello della pace: la pace necessaria che
non c'è e la guerra inammissibile che c'è. Occorre disarmare la ragione armata:
ciò suggerisce che vada cercata un'organizzazione politica del mondo oltre la
sovranità degli stati-nazione verso un'autorità politica mondiale o cosmo-politica,
di cui l'ONU è lontana immagine. Altre saggi: “Frontiere della pace”
(Milano); “Filosofia e società. Studi sui progetti etico-politici
contemporanei, Massimo, Milano Giorgio La Pira e la filosofia d’AQUINO, Studia
Universitatis sancti Thomae in Urbe, Roma; “La Pira tra storia e profezia. Con AQUINO
maestro, Marietti, Genova-Milano; La buona società. Sulla ricostruzione della
filosofia politica (Vita e Pensiero, Milano); Una filosofia per la transizione.
Metafisica, persona e politica in Maritain” Massimo, Milano); “La filosofia
dell'essere” (Vita e Pensiero, Milano); Tra secolarizzazione e nuova
cristianità” (EDB, Bologna); “Le società liberali al bivio”; “Lineamenti di
filosofia della società” (Marietti, Genova); “Oltre l'Illuminismo”; “Il
messaggio sociale” (Paoline, Roma); “Razionalismo critico e metafisica”; “Quale
realismo?” (Morcelliana, Brescia); “Dio e il male, Sei, Torino); “Cattolicesimo
e modernità. Balbo, Del Noce, Rodano (Ares, Milano); “Approssimazioni
all'essere. saggi di metafisica e di morale” (Poligrafo, Padova); “Il
nichilismo teoretico e la morte della metafisica” (Armando, Roma); “Terza
navigazione. Nichilismo e metafisica” (Armando, Roma); “Filosofia e Rivelazione”
Città Nuova, Roma); “La filosofia dopo il nichilismo” (Rubbettino, Soveria); “Religione
e vita civile. Il cristianesimo nel postmoderno” (Armando, Roma); “L'azione
umana. Morale, politica e Stato in Maritain” (Città Nuova, Roma); “Essere e
libertà” (Rubbettino, Soveria); “Radici dell'ordine civile” (Marietti, Milano);
“Il principio-persona” (Armando, Roma); “Profili. Bobbio, Noce, La Pira,
Lazzati, Sturzo (Effatà, Cantalupa); “Le ragioni della laicità” (Rubbettino, Soveria);
“L'uomo post-moderno”; “Tecnica, religione e politica” (Marietti, Milano); “Dentro
il secolo breve. Paolo VI, La Pira, Giovanni Paolo II, Mounier, Rubettino,
Soveria Nichilismo giuridico. L'ultima parola? Rubbettino, Soveria. La
rivoluzione biopolitica. La fatale alleanza tra materialismo e tecnica, Lindau,
Torino. Pace e guerra tra le nazioni. Kant, Maritain, Pacem in terris, Studium,
Roma. I volti dell'amore, Marietti, Milano-Genova. Il realismo e la fine della
filosofia moderna (Armando, Roma); “Diritti umani”; “L'età delle pretese”
(Rubbettino, Soveria); “Ritorno all'essere. Addio alla metafisica” (Armando,
Roma); “La critica del marxismo” (Massimo, Milano); “Epistemologia e scienze umane” (Massimo,
Milano); “Storia e cristianesimo” (Massimo, Milano); “Contemplazione evangelica
e storia” (Gribaudi, Torino); “Maritain oggi, Vita e Pensiero, Milano); “La
filosofia dell'essere” (Cardo, Venezia); Nichilismo Relativismo Verità. Un
dibattito” (Rubbettino, Soveria); “Laici o laicisti? Dibattito su religione e
democrazia” (liberallibri, Firenze); “La questione della verità. Filosofia,
scienze, teologia” (Armando, Roma); Ragione e verità. L'alleanza
socratico-mosaica” (Armando, Roma);” Nostalgia dell'altro. La spiritualità di Pira”
(Marietti, Milano); Pace e guerra tra le nazioni” (Guerini, Milano); “Natura
umana, evoluzione, etica” (Guerini, Milano); Governance globale e diritti
dell'uomo” (Diabasis, Reggio Emilia); “Ritorno della religione? Tra ragione,
fede e società” (Guerini, Milano); “Diritti Umani e libertà” (Religiosa,
Rubbettino); in onore (Armando); Perché essere realisti? Una sfida filosofica (Mimesis,
Milano-Udine. Giuliano, Filosofi a un bivio. Ora rialziamo lo sguardo, su
avvenire, A. Lavazza, Neuroscienziati, cercate l'anima. Vittorio Possenti.
Possenti. Keywords: radice dell’ordine civile – romolo e remo -- il principio speranza,
prima navegazione, seconda navegazione, terza navegazione, Gentile, comunita,
Severino, Aquino, umanesimo, seconda navigazione --. Refs.: Luigi Speranza,
“Grice e Possenti” – The Swimming-Pool Library.
Luigi Speranza -- Grice e Pozza: la ragione
conversazionale e l’implicatura conversazionale – la scuola di Taranto -- filosofia
pugliese -- filosofia italiana – Luigi Speranza (Taranto). Filosofo italiano. Taranto, Puglia. Grice: “I like
Pozza; he uses ‘pragmatic’ quite a bit, by which he means Grice, of course!” Durante gli studi al liceo di Taranto, Tommaso, un
insegnante di matematica di stile tradizionale gli stimola il gusto per i
problemi matematici e per l'eleganza formale delle dimostrazioni. Studia a Bari
dove si laurea con una tesi su SERRA (si veda) avendo come relatore Vallone. Coniuga
l'amore per i sistemi formali con l'amore per Leopardi, Carducci -- maestro di
Serra -- e Annunzio -- e tra i classici predilisse Tasso e Vita nuova di
Alighieri. Studia a Bari -- sotto Landi -- Pisa, e quindi metodi formali
a Milano. Una svolta nella sua carriera filosofica è segnata dalla
partecipazione agl’incontri di S. Giuseppe organizzati a Torino da BOBBIO. A
partire da qui sviluppa idee in filosofia del diritto, specie – ovviamente -- su
Kelsen, e sulla formalizzazione della logica deontica con particolare
attenzione all'assiomatizzazione dei principi di una teoria generale del
diritto in collaborazione con Ferrajoli
per i suoi “PRINCIPIA IVRIS”. Organizza a Taranto gl’incontri Info IVRE
TARAS, logica informatica e diritto, al quale partecipano alcune delle figure
più rappresentative del diritto, dell'informatica e della logica, tra cui
Martino, Ferrajoli, Conte, Busa, Comanducci, Jori, Filipponio, Elmi, Guastini, e
Sartor. Insegna a Taranto, mantenendosi scientificamente attivo e partecipando
a conferenze di società filosofiche italiane -- specialmente la Società italiana
di logica e filosofia della scienza e la Società italiana di filosofia analitica,
dal convegno nazionale fino al convegno di Genova. Insegna a Lecce. Tra le
principali influenze nei suoi studi di linguistica e semiotica testuale vi sono
quella di Petöfi. Insegna a Verona, Padova,
Bolzano e, per le sue lezioni di logica deontica, a Petöfi e Kelsen. L’influenza
maggiore viene dalle grandi opere di Frege, Russell e Carnap, ai cui dedica uno studio, con particolare attenzione
alla visione filosofica. Pubblica un contributo di sapore positivista,
discutendo e formalizzando alcune argomentazioni in fisica quantistica. Un
legame tra i suoi interessi in linguistica e il suo lavoro in logica formale è
dato dalla sua teoria formale degl’atti linguistici basata su una connessione
originale tra logica intuizionistica, usata per gl’atti linguistici assertori, e
logica classica, usata per i contenuti proposizionali. Presentando la sua
teoria di una formalizzazione della “pragmatica,” define un modello
Frege-Reichenbach-Stenius per il trattamento formale dell’asserzione, mostrando
che il problema principale di questa teoria è la limitazione introdotta da
Frege -- e accettata da Dummett -- per cui il segno di asserzione si può usare
solo per formule elementari assertorici. Ma, come molti filosofi sostengono,
esistono atti linguistici composti. Per permettere il trattamento di un atto
linguistici composto o molti-modale e ovviare alla limitazione del modello Frege-Reichenbach-Stenius,
introduce un connettivo pragmatico che permette la costruzione di una formula
assertiva complessa. Il contenuto della formula assertiva è dato
dall'interpretazione classica e dai connettivi vero-funzionali. Il connettivo pragmatico,
fra DUE atti linguistici assertori semplice in uno complesso, ha invece una interpretazione intuizionistica.
Il connetivo pragmatico non ha cioè un valore di verità – o sattisfazione
fatica -- ma un valore di giustificazione. In fatti, un atto assertivo non è,
in quanto *atto*, vero o falso, ma può essere “giustificato” o non
giustificato. In questo modo, il sistema formale distingue l'asseribilità di un
atto assertorio dal valore di verità della proposizione asserita. Oltre a
spiegare l'irriducibilità del segno fregeano di asserzione a un trattamento in
termini di logica classica e introdurre una fondazione formale della teoria dell’atto
linguistico, dà anche una soluzione originale del problema della compatibilità
tra logica classica (Grice) e logica non-classica (Strawson) o
intuizionista. A questo studio seguono
altri sulla logica erotetica, deontica, e sub-strutturale. La sua
filosofia suscita interesse in diversi campi, dalla filosofia del linguaggio
alla filosofia della fisica alla logica e all'informatica -- specie a partire dalla
sua collaborazione con Bellin. Alla sua teoria formale della “pragmatica,” oltre
ai saggi di Anderson e Ranalter è dedicato un numero di Fondamenta
Informaticae. La sua influenza si estende così oltre che alla filosofia della
fisica e alla filosofia del linguaggio anche alla logica e all'informatica,
specie con convegni in suo onore organizzati a Verona. Ricordi di personalità
internazionali e di amici sono raccolti in suo onore. Altre saggi: “Un'interpretazione
pragmatica della logica proposizionale intuizionistica”; “Problemi fondazionali
nella teoria del significato (Olschki, Firenze); “Una fondazione pragmatica
della logica delle domande”; “Parlare di niente”; “Termini singolari non
denotanti e atti illocutori”; “Idee”; “Una
logica pragmatica per la concezione espressiva delle norme”; “Logica delle norme” (S.E.U., Pisa); “Il
problema di Gettier: osservazioni su giustificazione, prova e probabilità”
(SIFA, Genoa); “Come distinguere scienza e non-scienza”; “Verificabilità,
falsificabilità e confermabilità bayesiana” (Carocci, Ferrajoli); Principia
juris. Teoria del diritto e della democrazia.
La sintassi del diritto” (Bari: Laterza). Carlo Dalla Pozza. Carlo
Pozza. Pozza. Keywords: Grice. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Pozza”.
Luigi Speranza -- Grice e Pozzo: la ragione
conversazionale e l’implicatura conversazionale nel ginnasio – filosofia
lombarda -- filosofia italiana – Luigi Speranza (Milano). Filosofo italiano. Milano, Lombardia. Sudia a Milano.
Consegue il dottorato a Saarlandes (“a reason why Italians don’t consider him
Italian” – Grice) e la abilitazione a Trier – Grice: “A reason why Italians
don’t consider him an Italian philosopher, since he earned his maximal degree
without, and not within, Italy.” Insegna
a Verona e Roma, all’Istituto per il lessico filosofico – (Grice: “Yep –
Italians have an ‘istituto’ for EVERYTHING!”). Studia il LIZIO, la storia della
logica o dialettico dal rinascimento, la storia delle idee e la storia dell’università
di Bologna (“l’unica chi conta a Italia”) -- ha portato avanti la creazione di
infra-strutture di ricerca per una migliore comprensione dei testi filosofici e
che hanno plasmato il patrimonio culturale. Caratteristica specifica del suo
approccio alla lessicografia è l’uso della IT per la documentazione e
l’elaborazione di dati linguistici e testuali in italiano. Hegel:
Introductio in Philosophiam: Dagli studi ginnasiali alla prima logica (Firenze:
Nuova Italia). Associazione per l’Economia della Cultura “Storia storica e
storia filosofica della,” Schiavitù attiva, proprietà intellettuale e diritti
umani. Riccardo Pozzo. Pozzo. Keywords: il ginnasio – implicature, identita
nazionale, filosofia italiana, patrimonio italiano, storiografia filosofica,
storia della filosofia italiana. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Pozzo” – The
Swimming-Pool Library.
No comments:
Post a Comment