Luigi Speranza -- Grice e Rossi: la ragione
conversazionale della volontà e della temperanza – la scuola d’Appignano del
Tronto -- filosofia marchese -- filosofia italiana -- Luigi Speranza (Appignano del Tronto). Filosofo marchese.
Filosofo italiano. Appignano del Tronto, Ascoli Piceno, Marche. Grice: “Rossi touches many
Griciean points: universalia, strength of will, and etc. – he also commented,
like I did, on Aristotle’s metaphysics.” Attivo filosofo fra Aureolo e Rimini, dalla parte di Occam e Cesena, e
oppositore di Giovanni XXII, nelle dispute dei fraticelli, che portarono alla
sua espulsione dall'ordine. Ha idee innovative e spesso influenti in teologia
filosofica, filosofia naturale, metafisica e teoria politica. Soprannominato
come "doctor succinctus" e "doctor praefulgidus", come
osservabile dalle iscrizioni su uno degli affreschi del convento di Bolzano, e studiato
e commentato soprattutto per alcune tesi risalenti del suo commento alle sentenze,
i Libri IV Sententiarum dichiarazioni autorevoli sui passi biblici che l'opera
riune di LOMBARDO. Le sue vedute contribuiscono all'evoluzione della filosofia
basso-medievale. Appignano del Tronto fa parte all'epoca della Marca di
Anconada. Nacque da una famiglia con il nome di Rossi (Rubeus). Studia sotto Scoto.
Insegna a Perugia. Sottoscrive la risoluzione con la quale viene dichiarata
lecita la tesi secondo la quale Cristo e gl’apostoli non mai possedeno beni. Prende
parte attiva alle lotte interne riguardanti la povertà che divide l'ordine.
Insieme a Michele da CESENA, Occam e BONAGRAZIA di Bergamo, sostenne una regola
di assoluta povertà per i successori di Cristo e per la chiesa. Si ribella a
Giovanni XXII, sostenendo il suo avversario, l'imperatore Ludovico. I
francescani che rifiutano la condanna della critica dei frati minori della
bolla Cum inter nonnullos di Giovanni XXII sono accusati d’eresia. Questo
avvicina l'ordine allo schieramento anti-papale rappresentato da Ludovico. Questi
era divenuto ostile a Roma dopo che Roma
rifiuta la conferma e l'incoronazione come imperatore dopo l'elezione a re di
Germania, preferendogli Federico I. Ludovico scomunicato, rispose con un Appello.
Con esso Roma fra l'altro, viene accusato d’eresia, quindi delegittimato per la
sua presa di posizione nella disputa sulla povertà. Lo scontro divenne acceso,
la conciliazione di CESENA al capitolo
di Lione falle. Cesena venne convocato e trattenuto ad Avignone insieme a BONAGRAZIA
da Bergamo ed Occam. R. come lector nello studio generale dell'ordine,
sottoscrive una protesta redatta da CESENA contro l'operato di Giovanni XXII. Ludovico i
giunge in Italia, prende la corona imperial. Dichiarato deposto Giovanni XXII.
Nomina Pietro da Corbara, con il nome di Niccolò V. Scomunicato da
Giovanni XXII, R. decide di raggiungere, fuggendo, Ludovico a Pisa con i suoi
con-fratelli prigionieri. Ancora una volta si ribella per protestare contro la
sua scomunica. A Pisa i quattro pubblicano un documento, l'”Appellatio maior”,
nel quale Giovanni XXII e dichiarato eretico per la sua posizione nella
questione della povertà. Lui e i suoi compagni andano però perdendo le simpatie
all'interno dell'ordine. Il tentativo di CESENA di impedire lo svolgimento
del capitolo generale convocato a Parigi falle, mentre la riunione dell'ordine
conferma la scomunica di CESENA ed elesse, quale nuovo ministro generale Guiral
Ot, ovvero Geraldo di ODDONE, favorevole alla curia. Lui e i suoi compagni
sono condannati ed e formalmente confermata la loro scomunica. R. ispira la
protesta espressa nelle “Allegationes religiosorum virorum”, che dichiara
invalida la deposizione di Cesena e l'elezione di Oddone, per l'esclusione di
metà degl’aventi diritto alla partecipazione al capitolo. I quattro
francescani, con Marsilio da Padova, entrano a far parte della curia di
Ludovico. Con lui, raggiunsero Monaco di iera, ove si stabilirono nel convento.
Perseguitato dalle autorità ecclesiastiche in Italia, fa una ritrattazione
formale -- che dove servire da esempio per tutti i dissidenti successivi -- e
si riconcilia con la chiesa e con l'ordine. Nel Improbatio, si concentra sulla
determinazione di quando e dove i diritti di proprietà hanno origine per
sostenere la convinzione che Cristo vive in povertà assoluta. Distingue tra due
tipi di proprietà: la proprietà prima della caduta di Adamo, e la proprietà
dopo. La proprietà prima della caduta di Adamo, nota anche come la proprietà
dello stato pre-lapsario, momento in cui tutte le creature del divisno si
rallegrarono nella felicità, sono profondamente collegati tra loro, e condivisa
nella creazione del divino. La proprietà dopo la caduta d’Adamo è stata causata
dal primo peccato d’Adamo, rendendo la questione del diritto di proprietà distintamente
umana. Giovanni XII nega che l'origine della proprietà è legato agl’esseri
umani, sostenendo che e il peccato d’Adamo in sé ad esserne la causa. R. convene
che, senza peccato non c’è il diritto di proprietà. Tuttavia, il peccato non
porta immediatamente al concetto di diritto di proprietà. Sostenne che la legge
umana è responsabile della formazione del concetto di diritto di proprietà, non
la legge divina. Usa la storia di Caino e Abele, citando volontà corrotta di
Caino per sostenere la sua convinzione. Fiorirono una serie di studi nel
contesto della filosofia naturale in relazione alla dottrina del Lizio del
movimento applicata al moto del proiettile. Per Aristotele un corpo inanimato si
muove spontaneamente verso il loro luogo naturale. Un corpo in movimento deve
alla presenza continua, e per contatto, di un motore che dirige il corpo verso
un’altra direzione. Già Filopono mosso logiche obiezioni a questa
dottrina. Con la definizione di un “impeto”,
la discussione prosegue, ripresa d’AQUINO. Solo con R. si giunse a
conclusione. La sua teoria sul moto del proiettile o moto para-bolico, indicato
come virtus de-relicta (forza rimanente), è descritta nelle sezioni di suoi
commenti sulle Sentenze che spiegano la consacrazione dell'Eucarestia, in una
quaestio sull’efficacia dei sacramenti. Il moto di un corpo è causato da una
forza lasciata dal corpo che agiva su di essa forza, quella forza residua
impressa al proiettile durante il lancio. A differenza della teoria
dell'inerzia che ha lo scopo di spiegare solo il fenomeno naturale, la sua teoria
della virtu de-re-licta è una spiegazione che include i fenomeni naturali e
sopra-naturali. Questa virtu derelicta spiega diversi tipi di moto perpetuo e finite
ed è destinato a tener conto delle variazioni innaturali. Gli elementi chiave
della de-re-licta virtu includono: Un corpo viene messo in moto da un
altro corpo, che lascia la forza rimanente in corpo in movimento. All'inizio di
un dato movimento, la ‘de-re-licta’ virtu puo lavorare con o contro la naturale
disposizione del corpo in movimento. Se funziona *contro* il corpo in
movimento, la virtus derelicta si dissipa ed eventualmente lascia il corpo,
cessando il moto. Se funziona *con* il corpo in movimento, la virtus derelicta
rimane nel corpo, provocando il potenziale moto perpetuo. Ci sono stati diversi
filosofi prima del suo tempo, come ad esempio Richard Rufus di Cornovaglia che sembrano
disporre già di versioni della “virtus derelicta”. Quindi non è chiaro se
questa teoria sia veramente originta autonomamente da lui. Tuttavia, filosofi
come Buridano e Odonis utilizzano la teoria di R. per affinare i propri
concetti di virtus derelicta, confermando che gioca un ruolo chiave
nell'evoluzione della filosofia sulla fisica. Nel secondo libro dei Commentari
sulle Sentenze, si focalizza su come la volontà potrebbe agire contro la
ragione con conseguente colpevolezza morale. Se la volontà potrebbe o agire
prima, o contro giudizio razionale. La volontà è la causa dell'azione. Dopo che
l’agente elabora un giudizio, la sua volontà decide di agire sia in conformità
con tale giudizio o *contro* di esso. La volontà e il termine medio tra
giudizio e azione. Senza di volonta, il giudizio richiederebbe un'azione,
negando il concetto di libero arbitrio e colpevolezza morale. Inoltre, la
volontà dell’agente è sotto una legge che *obbliga* a compiere un atto buono.
Senza questo impegno non ci sarebbe peccato, o colpevolezza morale. Per
rispondere a come la volontà dell’agente puo andare contro tale obbligo,
distingue tra l’atto apprensivo e l’atto gidicativio. L’atto apprensivo è
necessario per far funzionare la volontà. L’atto apprensivo è frutto della cognizione
intellettuali e del giudizio. L’atto giudicativo è formato dalla *conoscenza* più
complessa in cui il ragionamento si applica giudiziosamente. La volontà non
richiede un atto giudicativo da eseguire. Ciò spiega come gl’esseri umani sono
in grado di peccare. La volontà non dipende da un giudizio *razionale*. Per
evitare l'obiezione che il giudizio è necessario per il ragionamento e non può
essere ignorato nel processo deliberativo, offre un'ulteriore distinzione tra *conoscenza*
apprensiva e *conoscenza* giudicativa, e due tipi di giudizi riflettenti
razionali. Queste distinzioni consentono un giudizio da selezionare su un'altra
causa della forza che riceve da essere *selezionato* dalla volontà. Altri
saggi: “Improbatio contra libellum Domini Johannis qui incipit Quia vir
reprobus, una confutazione alla bolla papale di Giovanni XII. Quodlibet cum
quaestionibus selectis ex commentario in librum Sententiarum. Affronta i
principali temi: le relazioni delle persone divine all'interno della trinità e
il rapporto tra il creatore e il mondo, la libertà di dio nel creare, la pre-scienza
divina e la pre-destinazione alla salvezza. “Sententia et compilatio super
libros Physicorum Aristotelis Quaestiones praeambulae et Prologus” -- Riflette
sullo statuto scientifico della teologia e della metafisica. Distingue primi
libri prima ad decimam Questes super metaphysicam. Repertorium biblicum Medii
Aevi, IMatriti Visita triennale di O. Civelli, Picenum seraphicum, Ratisbona,
Chronica de ducibus ariae, Leidinger, in Mon. Germ. Hist., M. Firenze, Compendium chronicarum
fratrum minorum, in Arch. franc. hist., Emmen, in Lex. fA. Heysse, Descriptio
codicis Bibliothecae Laurentianae Florentinae S. Crucis, Plut. A. Heysse, Duo
documenta de polemica inter Gerardum Oddonem et Michaelem de Caesena,
Perpiniani, Monachii, in Arch. franc.
hist., A. Pompei, Enciclopedia filosofica, Venezia, cfr. anche impeto, Possevino,
Apparatus sacer, Venezia; A. Tabarroni, Paupertas Christi et apostolorum. L'ideale francescano in discussione Roma A.
Teetaert, Deus et homo ad mentem I. Duns Scoti. Acta Congressus scotistici Vindobonae,
Roma; C. Dolcini, “Crisi di poteri e politologia in crisi” (Bologna); “C.
Dolcini, Il pensiero politico di Michele da Cesena, Faenza, Roma, Schabel, Il determinismo,
Picenum Seraphicum. C. Schabel, “La virtus derelicta e il contesto del suo sviluppo”
in C. Schabel, “La dottrina sulla predestinazione di Rossi,” Picenum Seraphicum,
F. Giambonini, Giovanni dalle Celle, L. Marsili, Lettere, Firenze, Repertorium
Commentariorumin Sententias Petri Lombardi, F. Tinivella, Enciclopedia
cattolica, Vaticano, Gonzaga, De origine seraphicae Religionis franciscanae, G.
Cantalamessa Carboni, Memorie intorno i letterati e gli artisti della città di
Ascoli nel Piceno, Ascoli, G. Mazzuchelli, Gli scrittori d'Italia, Brescia,
G. Sbaraglia, Scrittori francescani piceni; G. Sbaraglia, Supplementum et
castigatio ad Scriptores trium Ordinum S. Francisci, Roma; I.A. Fabricius,
Bibliotheca Latina mediae et infimae aetatis, Firenze; L. Wadding, Annales minorum,
Quaracchi, L. Wadding, Scriptores Ordinis Minorum quibus accessit syllabus
illorum qui ex eodem Ordine pro fide Christi fortiter occubuerunt, priores
atramento, posteriores sanguin. christianam religionem asseruerunt, recensuit
Fr. Lucas Waddingus ejusdem Instituti Theologus, ex Typographia Francisci
Alberti Tani, Roma, Ludger Meier, De
schola franciscana Erfordiensi. N. Glassberger, Chronica, in Analecta
franciscana, II, Ad Claras Aquas; Schneider, Mariani, “Francisci de Marchia
sive de Esculo, Quodlibet cum quaestionibus selectis ex commentario in librum
Sententiarum, Spicilegium Bonaventurianum, Grottaferrata; N. Mariani, Francisci
de Marchia sive de Esculo, Sententia et compilatio super libros Physicorum
Aristotelis, Spicilegium Bonaventurianum, Grottaferrata; N. Mariani, Due
Sermoni, Archivum Franciscanum Historicum Nazareno Mariani, Francesco di
Appignano OFM, Contestazione, Appignano del Tronto, Nazareno Mariani, Francisci
de Esculo, OFM, Improbatio contra libellum Domini Johannis qui incipit Quia vir
reprobus, ed. (= Spicilegium Bonaventurianum) Grottaferrata; N. Mariani,
Francisci de Marchia, “Quaestiones super Metaphysicam”; Spicilegium
Bonaventurianum), Grottaferrata; N. Mariani, Francisci de Marchia sive de
Esculo, “Commentarius in IV libros Sententiarum Petri Lombardi”; “Distinctiones
primi libri a prima ad decimam”; Spicilegium Bonaventurianum, Grottaferrata; N.
Mariani, Francisci de Marchia sive de
Esculo, “Commentarius in IV libros Sententiarum Petri Lombardi; “Distinctiones
primi libri a undecima ad vigesimam octavam, Spicilegium Bonaventurianum, Grottaferrata,
N. Mariani, Francisci de Marchia sive de Esculo, Commentarius in IV libros
Sententiarum Petri Lombardi. Distinctiones primi libri a vigesima noa ad
quadragesimam octavam, Spicilegium Bonaventurianum, Grottaferrata); N. Mariani,
Francisci de Marchia sive de Esculo, “Commentarius in IV libros Sententiarum
Petri Lombardi”; “Quaestiones praeambulae et Prologus, Spicilegium Bonaventurianum,
Grottaferrata); N. Mariani, Franciscus de Esculo, “Improbatio”, Grottaferrata);
Mariani, “Questioni sulla metafisica”, Spicilegium Bonaventurianum, Grottaferrata;
N. Minorita, Chronica. Cividali, Il beato G. dalle Celle, in Mem. dell'Accad. dei
Lincei, Gauchat, Cardinal Bertrand de Turre, Ord. min.
conc. "Quaestiones in
Metaphysicam", Serino. Istituto della Enciclopedia Italiana, Roma, R.
Lambertini, “La proprietà di Adamo”; “Stato d'innocenza ed origine del dominium
nel Commento alle Sentenze e nell'”Improbatio” di F. d'Ascoli, in Bull.
dell'Ist. stor. ital. per il Medio Evo, Bennett, Offler, Guillelmi de Ockham
Opera politica, Mancunii S. Baluze Mansi, Miscellanea novo ordine digesta,
Lucae, Cipriani, Dizionario ecclesiastico (Torino); Collectanea franciscana, Nani,
Duba, Carron, Etzkorn, “Francisci de Marchia, “Quaestiones in secundum librum
Sententiarum”, Reportatio, Quaestiones, Leuven; Eckermann, Hugolini de Urbe Veteri
Commentarius in quattuor libros Sententiarum. Francesco d'Ascoli, Francesco della Marchia,
Francesco d'Appignano, Francisco de Esculo, Franciscus Pignano, Franciscus
Rubeus, Francesco Rossi, Schneider, A proposito della teoria dell'mpetus nella
filosofia della natura. Sbaraglia, Supplementum et castigatio ad scriptores
trium ordinum S. Francisci a Waddingo aliisve descriptos; cum adnotationibus ad
Syllabum matyrum eorundem ordinum, S. Michaelis ad ripam apud Linum Contedini,
Roma, Wadding, Scriptores Ordinis minorum, Roma, Napoli, Biblioteca Nazionale. Explicit
fratris Francisci de Marchia super primum Sententiarum secundum reportationem
factam sub eo tempore, quo legit Sententias Parisius anno Domini; Commento ai
primi sette libri della “Metaphysica” di Aristotele, N. Minorita, Cronaca, G. Pamiers,
Quodlibet “Acta, gesta et facta fuerunt
praedicta coram religiosis et honestis viris, fratribus Ordinis Minorum”, Francisco
de Esculo, in sacra theologia doctore et lectore tunc in conventu Fratrum Minorum
de Avenione. Lambert, Povertà francescana; La dottrina dell'assoluta povertà di Cristo e
degli apostoli nell'Ordine francescano, Biblioteca Francescana, Cf. MS Firenze,
Biblioteca Laurenziana, Santa Croce, pluteo, sinistra, Appellatio maior, N. Minorita, Chronica. Cui
appellationi et provocationi incontinenti adhaeserunt et eam approerunt
religiosi viri frater Franciscus de Esculo, doctor in sacra pagina. F.
d'Ascoli, Occam, Enrico di Talheim e Bonagrazia da Bergamo, Allegationes
religiosorum virorum, Baluze-Mansi in Miscellanea, Lucca e dallo Eubel in
Bullarium Franciscanum, Roma, Lambertini, “Rossi e Occam: alcuni aspetti di
un rapporto non facile, Convegno su Francesco d'Appignano; Jesi, Terra dei
Fioretti; Lambertini, F. d'Appignano ed
Occam: alcuni aspetti di un rapporto non facile in AConvegno su F. d'Appignano;
Jesi, Edizione Terra dei Fioretti; G.
Filipono, Commentari alle opere di Aristotele, “Sulla generazione e corruzione”;
“Sull'anima”; “Analitici primi”; “Analitici secondi”; “Le Categorie, Fisica,
Meteorologia Fabio Zanin, Francis of
Marchia, Virtus Derelicta. -- "How is
Strength of the Will Possible? (cfr. H. P. Grice, “I’ll show Davidson how
continentia and temperantia are POSSIBLE!”). Dopo la grande edizione critica di Mariani,
Grottaferrata, Dizionario biografico degli italiani, Istituto dell'Enciclopedia
Italiana, Centro Studi Francesco d'Appignano. Francesco Rossi della Marca.
Rossi. Keywords: continentia, temperanza, giudizio, giudicazione, volonta,
volere, atto apprensivo, appresione, atto giudicativo, conoscenza apprensiva,
conoscenza giudicativa, decisione, libero arbitrio, colpavolezza morale, agire
l’atto buono, possibilita della colpavolezza morale, la legge, la volonta sotto
la legge, giudizio razionale, agire razionale, ragionamento, conclusione,
sillogismo pratico, elezione, la caduta d’Adamo, la teoria dell’elezione e la
deliberazione, i peripatetici, virtus de-re-licta, teoria del moto, moto
perpetuo, virtus contro il corpo, virtus con il corpo, volonta con il giudizio,
volonta contro il giudizio. Refs.: Luigi
Speranza, “Grice e Rossi” – The Swimming-Pool Library.
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