Luigi Speranza -- Grice e Monferrato:
la ragione conversazionale e l’implicatura conversazionale – la scuola di
Casale Monferrato -- filosofia piemontese -- filosofia italiana – Luigi
Speranza (Casale
Monferrato). Filosofo italiano. Casale Monferrato, Alessandria, Piemonte. Autore
di opere di teologia e scienza e legato pontificio. Entra nell'ordine
francescano nella provincia genovese. Docente presso lo studio francescano di
Assisi. Compone il saggio. “Quaestio de velocitate motus alterationis, Venezia.
In esso presenta un'analisi grafica del movimento dei corpi uniformemente
accelerati. La sua attività di insegnamento in fisica matematica influenza gli
studiosi che operarono a Padova e Galilei che ri-propose idee simili. ‘Giovanni
da Casale’, Treccani. Filosofia Filosofo del XIV secolo Teologi italiani Casale
Monferrato Storia della scienza. Grice: “Casali
dicusses the velocity of motion of alternation. He wisely remarks that if one
takes the example of the quality of hotness, one may conceive of a UNI-FORM
hotness throughout – ‘just as a rectangular parallelolgram is formed between
two equidistant lines, such that any part you wish is equally wide with
another. ‘Let there be throughout a UNIFORMLY DIFFORM hotness, such that it is
a triangle!” -- Giovanni da Casale Monferrato. Monferrato.
Keywords: corpi inanimati, corpi animati, inerzia, un corpo animato non e un
missile guidato – Grice. La liberta dei corpi animati, uniform, uniformly
difform, difformly difform. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Monferrato” – The Swimming-Pool
Library.
Luigi
Speranza -- Grice e Monimo: all’isola – la ragione conversazionale e
l’implicatura conversazionale -- Roma – filosofia siciliana -- filosofia
italiana – Luigi Speranza (Siracusa). Filosofo italiano. A former
slave. Wrote two books. Monimo.
Luigi Speranza -- Grice e Montanari: la ragione
conversazionale -- filosofia italiana – Luigi Speranza (Roma). Filosofo italiano. Cf Mazzino Montanari. Massino
Montanari.
Luigi Speranza -- Grice e Montani: la ragione
conversazionale e l’implicatura conversazionale e il debito del segno – implicatura
riflessiva – la scuola di Teramo -- filosofia abruzzese -- filosofia italiana –
Luigi Speranza (Teramo). Flosofo
italiano. Teramo, Abruzzo. Allievo di GARRONI (si veda), è Professore di
Estetica alla Sapienza Roma, è stato Directeur d'Études Associé presso
all'EHESS di Parigi e ha insegnato Estetica al Centro sperimentale di
cinematografia di Roma. La sua ricerca si concentra oggi principalmente sui
temi di filosofia della tecnica. Allievo di Emilio Garroni, per M.
l'estetica non va considerata come filosofia dell'arte, ma come una teoria
della sensibilità umana, che ha la peculiarità di essere aperta agli stimoli
del mondo esterno. La riflessione di M. si snoda in diversi passaggi e
attraverso il confronto con alcuni dei protagonisti della filosofia, della
linguistica, della semiotica e della teoria del cinema del Novecento, avendo
sempre come punto di riferimento la filosofia critica di Kant. Pensiero
Ermeneutica e filosofia critica. Pubblica Il debito del linguaggio, in cui,
partendo dal confronto con le teorie strutturaliste, in particolare quelle di
Jakobson e Mukarovsky, mostra come la questione del significato del testo
poetico non possa essere risolta mediante l'individuazione del codice
linguistico o semiotico di riferimento, ma rimandi ad una condizione estetica
della significazione. Questo tema viene ulteriormente approfondito in Estetica
ed ermeneutica. Prendendo le mosse dalla filosofia critica kantiana, propone di
ripensare la verità nel senso heideggeriano dell’ “a-letheia”, del
“dis-velamento” dell'essere come una situazione ermeneutica strettamente
legata all'effettiva esperienza del soggetto, seguendo la rilettura della
filosofia di Heidegger proposta da Gadamer.La formazione e il pensiero di M.
sono stati segnati dal suo interesse per il cinema e in particolare per Vertov
e Ėjzenštejn. Di entrambi ha curato l'edizione
degli scritti. Nel testo “L'immaginazione narrative” (Guerini)
coniuga l'interesse per il cinema con quello più strettamente filosofico per il
tema dell'immaginazione. Propone di considerare l'immaginazione nei termini in
cui, in Tempo e racconto, Ricœur parla della narrazione, ovvero come di un
processo di “rifigurazione” dell'esperienza del tempo da parte dell'uomo. Per
Ricoeur la narrazione ha il potere di far fare al lettore esperienza di un
tempo propriamente umano. Montani fa propria la tesi di Ricoeur, applicandola
però, all'ambito della narrazione cinematografica. M. ritiene che il territorio
dell'immaginazione in cui lavora il cinema sia quello dell'intreccio tra
finzione e testimonianza, tra la costruzione dell'intreccio narrativo e la
documentazione del reale. La trasformazione dell'esperienza del tempo avviene, così,
ad un livello più profondo e creativo. Tecnica ed estetica Con Bioestetica
si inaugura la fase più recente del pensiero di M., dedicata
all'approfondimento del rapporto tra tecnica e estetica. Attraverso il
paradigma della bioestetica M. propone di leggere i fenomeni di biopotere che
caratterizzano l'epoca contemporanea a partire dalla loro natura innanzitutto
tecnica ed estetica, cioè a partire dal fatto che la sensibilità dell'essere
umano viene sempre più orientata ed organizzata tecnicamente. Il biopotere
consiste proprio nella capacità di canalizzare la sensibilità umana. In
L'immaginazione intermediale Montani prende in analisi i modi in cui il cinema
risponde alle forme di anestetizzazione. Prendendo le mosse dalla
spettacolarizzazione della politica emersa in seguito all'attentato delle Torri
Gemelle, Montani introduce il concetto di "autenticazione
dell'immagine", che non consiste nell'accertamento del referente fattuale
dell'immagine (il vero, il reale) ma nella rigenerazione di un orizzonte di senso
condiviso, la capacità di riferimento dell'esperienza e del linguaggio, in
un'epoca caratterizzata da crescenti fenomeni di “indifferenza referenziale” La
riflessione sul rapporto tra estetica e tecnica continua in “Tecnologie della
sensibilità”, in cui viene teorizzata l'esistenza di una terza funzione
dell'immaginazione: accanto a quella produttiva e riproduttiva vi è una
funzione inter-attiva. L'immaginazione inter-attiva diventa il paradigma
attraverso cui leggere l'epoca contemporanea, attraversata profondamente da
fenomeni dell'inter-attività digitale e dalla proliferazione di ambienti
virtuali. Saggi: “Il debito del linguaggio: l'auto-riflessività nel discorso,”
– Grice: “There is the ‘debito’ and there is the ‘credito’ or ‘price’ of
semiosis, too!” -- Marsilio, Venezia; -- Grice: “Actually, Montani uses
‘aesthetic self-reflection,’ using ‘aesthetic’ etymologically, as per what he
calls ‘ermeneutica sensibile’ -- Fuori
campo: studi sul cinema e l'estetica, Quattroventi, Urbino; Estetica ed ermeneutica:
senso, contingenza, verità, Laterza, Roma);
L'immaginazione narrativa: il racconto del cinema oltre i confini dello
spazio letterario, Guerini, Milano); Arte e verità dall'antichità alla
filosofia contemporanea: un'introduzione all'estetica, Laterza, Roma); L'estetica
contemporanea: il destino delle arti nella tarda modernià, Carocci, Roma; Lo stato dell'arte:
l'esperienza estetica; Carboni e M., Laterza, Roma); Bioestetica: senso comune,
tecnica e arte” (Carocci, Roma; L'immaginazione intermediale: perlustrare, ri-figurare,
testimoniare il mondo visibile, Laterza, Roma); Tecnologie della sensibilità.
Estetica e immaginazione interattiva, Cortina, Milano. M., Il senso, Rai
Scuola, su raiscuola.rai. I percorsi
dell'immaginazione. Studi in onore di M., Pellegrini, Censi, Cine-occhi e
cine-pugni: due modi di intendere il cinema, su Nazione Indiana, L'immaginazione estatica. Estetica, tecnica e
biopolitica, su giornaledifilosofia.net. 2 lAlessandra Campo, Biopolitica come
an-estetizzazione. Il significato estetico della biopolitica, su
sintesidialettica. Montani, L'immaginazione intermediale, Laterza,, M., L'immaginazione
intermediale, Laterza, Anna Li Vigni, Gli occhiali per immaginare, Il Sole 24
Ore. La vita immersa nell’estetica del virtuale, su ilmanifesto. Pietro
Montani. Montani. Keywords: il debito del segno, Narciso e la reflexione. Refs.:
Luigi Speranza, “Grice e Montani” – The Swimming-Pool Library.
Luigi Speranza -- Grice e Montinari: la ragione
conversazionale e l’implicatura conversazionale del sovrumano – torna a
Surriento – la scuola di Lucca -- filosofia toscana -- filosofia italiana –
Luigi Speranza (Lucca). Filosofo toscano. Filosofo italiano.
Luca, Toscana. Grice: “If I were asked to identify the main difference between
the Italian philosopher and the Oxonian philosopher is that the Italian
philosopher takes Nietzsche seriously! But
then he lived at Torino!” «Nelle
istituzioni esistenti, sostenute da immani forze di produzione e di
distruzione, viene assimilata e mercificata ogni e qualsiasi protesta, persino
quella dei Lumpen, ogni tentativo di lasciare la «nave dei folli». Se il metodo
di Nietzsche può ancora aiutarci, allora l'unica forza che ci è rimasta è
quella della cultura, della ragione.» Considerato uno dei massimi editori
e interpreti di Nietzsche. Ha definitivamente dimostrato che Nietzsche non ha
mai scritto un'opera dal titolo “La volontà di Potenza” e che le cinque diverse
compilazioni che la sorella del filosofo e altri editori dilettanti hanno
pubblicato sotto questo titolo sono testi del tutto inaffidabili per
comprendere il pensiero di Nietzsche. Si era formato alla Scuola Normale
Superiore di Pisa e all'Pisa, presso la quale si laureò con una tesi, “I
movimenti ereticali a Lucca.” Caduto il fascismo, divenne un attivista del
Partito comunista, presso il quale si occupava della traduzione di scritti dal
tedesco. Mentre visitava la Germani a Est per motivi di ricerca, fu testimone
della rivolta. Successivamente, in seguito alla repressione della Rivoluzione
ungherese del 1956, si allontanò dall'ortodossia marxista e dalla carriera nel
partito. Mantenne tuttavia la sua iscrizione al PCI, e rimase fedele agli
ideali del socialismo. Collabora con le Edizioni Rinascita, e per un anno fu
direttore dell'omonima libreria in Roma. Dopo averne rivisto la raccolta
di opere e manoscritti in Weimar, Colli e M. decisero di iniziarne una nuova
edizione critica. Essa divenne lo standard per gli studiosi, e fu pubblicata in
da Adelphi. Per questo lavoro fu preziosa la sia abilità nel decifrare la
scrittura a mano (praticamente incomprensibile) di Nietzsche, fino a quel
momento trascritta solo da "Gast“ (Köselitz). Fonda la rivista
Nietzsche-di cui fu coeditore. Attraverso le sue traduzioni ed i suoi commenti
di Nietzsche, diede un contributo fondamentale alla ricerca storica e
filosofica, inserendo Nietzsche nel contesto del proprio tempo. Saggi: “Che
cosa ha detto Nietzsche” Roma, Ubaldini,
ripubblicato come “Che cosa ha detto
Nietzsche,” [Grice: “I convinced Montinari that ‘veramente’ is a trouser word
and should be avoided!” -- Campioni, Milano, Adelphi. Su Nietzsche, Roma,
Riuniti, Teoria della Natura, Torino,
Boringhieri, Milano, SE, F Nietzsche, Lettere
a Rohde, Torino, Boringhieri, Nietzsche, Opere, (Milano, Adelphi, Nietzsche, Il caso Wagner: Crepuscolo degli
idoli; L'anticristo; Scelta di frammenti, S. Giametta, Ferruccio Masini,
Giorgio Colli, Milano, Mondadori Editore, Ecce homo; Ditirambi di Dioniso;
Nietzsche contra Wagner; Poesie e scelta di frammenti postumi, Milano, A.
Mondadori, Nietzsche, Schopenhauer come educatore, Milano, Adelphi, Epistolario
di Nietzsche, Pampaloni Fama, Milano, Adelphi,
Nietzsche, Scritti, Milano, Adelphi, Schopenhauer, La vista e i colori
Carteggio con Goethe,Abscondita, Nota
introduttiva a Genealogia della morale, Nietzsche e Van Gogh, due cardini del
pensiero occidentale moderno di Bettozzi
(Liberal democaratici), su liberal democratici.. «Tant qu'il ne fut pas possible aux chercheurs les plus
sérieux d'accéder à l'ensemble des manuscrits de Nietzsche, on savait seulement
de façon vague que La Volonté de puissance n'existait pas comme telle (...)
Nous souhaitons que le jour nouveau, apporté par les inédits, soit celui du
retour à Nietzsche.» (Deleuze) Aveva infatti ottenuto una borsa di studio
della Scuola Normale Superiore a Francoforte sul Meno. Rinascita Che era stato il suo maestro.
Giuliano Campioni, Dizionario Biografico degli Italiani stituto
dell'Enciclopedia italiana Treccani Giuliano Campioni, Giuliano Campioni, Lanata,
Esercizi di memoria, Bari, Levante, (notizie su M. M. nell'articolo su Colli
anche a proposito dell'Enciclopedia di autori classici, Boringhieri, progettata
e diretta da Colli e a cui M. M.collaborò). Paolo D’Iorio, L'arte di leggere
Nietzsche, Firenze, Ponte alle grazie,Giuliano Campioni, Leggere Nietzsche.
Alle origini dell'edizione critica Colli-Montinari. Con lettere e testi
inediti, Pisa, M.: l'arte di leggere Nietzsche Paolo D'Iorio, Pubblicato da
Ponte alle grazie, Studi germanici — Di Istituto italiano di studi germanici —
Pubblicato da Edizioni dell'Ateneo, Originale disponibile presso la
l'Università della Virginia — "M., Nietzsche", di Tuca Giuliano
Campioni, Da Lucca a Weimar: M. e Nietzsche in Nietzsche. Edizioni e
interpretazioni, Fornari, ETS, Pisa, Die
"ideelle Bibliothek Nietzsches". Von Charles Andler M. Pensiero di
Schopenhauer Roscani Torino#Filosofi Giuliano Campioni, M., in Dizionario
biografico degl’italiani, Istituto
dell'Enciclopedia. Opere di M., Centro interdipartimentale di studi Colli-M. su
Nietzsche e la Cultura Europea — Pisa, Lecce, Padova e Firenze
(Centronietzsche.net), su centronietzsche.net. Grice: “Montinari is right that
‘la volonta di potenza’ ‘n’existe pas’ – vacuous name. Torna a Surriento. Umano,
troppo umano, uscito cento anni fa, più precisamente nel 1878, e dedicato al
centenario della morte di Voltaire, è tra le opere di Nietzsche quella che ha
avuto il più lungo periodo di gestazio-ne, dall'estate del 1875 all'inverno
1877-78. Nella mighore e più attendibile biografa di Nietzsche che mai sia
stata scritta e che troppe volte non viene presa sul serio, voglio dire in Ecce
homo, leggiamo: « Umano, troppo umano è il monumento di una crist. Dice
di essere un libro per spiriti liberi: quasi ogni frase vi esprime una vittoria
- con quel libro mi sono liberato da ciò che non apparteneva alla mia natura...
qui il termine " spirito libero" deve essere inteso solo in un senso:
uno spirito diventato libero, che ha ripreso possesso di se stesso ». Ciò che
non apparteneva alla natura di Nietzsche era la speculazione metafisica di
Schopenhauer, il pensiero mitico di Wagner (più in generale il • pensiero
impuro » dell'artista). L'approdo alla liberazione dello spirito è dunque un
processo; esso — per il Nietzsche del 1878 - doveva essere compreso in una
sorta di tirocinio, al cui inizio stavano le Memorie di un'idealista (1872-76)
di Malwida von Meysenbug e alla fine l'Origine dei sentimenti morali (1877) di
Paul Rée. Tra i due nomi, che sembrano in contrasto tra loro, si compie una
parabola tipica per la situazione spirituale di un gruppo importante di
intellettuali del tardo Ottocento, cui anche Nietzsche appartiene. La vecchia
quarantottarda Malwida (an-no 1816) acquisisce negli anni della rivoluzione e
dell'esilio (Herzen, Mazzini, Kinkel) una concezione del mondo intrepidamente
materialistica ed ateisti-ca, anche se illuminata dall'idealismo
pratico-poli-tico e poi sostenuta (dopo l'incontro con Wagner) dalla
pessimistica (e consolatoria) metafisica schopen-haueriana. Ciò spiega, tra
l'altro, l'entusiasmo concui ella nell'inverno 1876-77 a Sorrento accolse, per
il tramite di Nietzsche, l'‹ ottimismo del temperamento » coniugato al •
pessimismo della conoscenza », secondo la formula adoperata da Jacob
Burck-hardt per definire il carattere dei Greci. (Questa formula doveva avere
fortuna particolare da noi in Italia, nel passaggio dalla Meysenbug a Romain
Rolland, e da costui a Antonio Gramsci). Quindi Paul Rée (anno 1849): il
giovane filosofo positivista si era educato alla scuola di Schopenhauer (e di
Eduard von Hartmann, al quale anche il giovane Nietzsche doveva qualcosa), ma
anche di Darwin e dei nuovi moralisti inglesi, con una considerevole aggiunta
di nichilismo russo (Turgenev). Non mi sembra casuale che nel 1877 sia proprio
Rée a scoprire (per regalarlo poi alla Meysenbug e a Bay-reuth) il giovanissimo
Heinrich von Stein (anno 1857, allievo di Eugen Dühring, filosofo della «
realtà »), anche lui schopenhaueriano (e poi wagneria-no) e autore di un libro
dedicato agli « ideali » del « materialismo ». Questa schiera di
personaggi, spiriti più o meno li-beri, tra i quali si trovavano amici e
ammiratori di Nietzsche, vive la crisi di un'epoca satura di scienza, che può
essere solo onestamente materialistica ed è al tempo stesso intimamente
insoddisfatta, perché non riesce a scaldarsi al pallido, nordico agnosticismo
königsberghiano, né ad entusiasmarsi per la « nuova fede » ottimistica e
scientista del senile D.F. Strauss. Le rimangono tutt'al più i paradisi
artificiali e neoromantici del dramma musicale di Ri- chard Wagner.
Dopo il grande tentativo wagneriano della Nascita della tragedia, la serie
delle Considerazioni inattuali e più ancora la grande massa dei frammenti
postumi stesi tra il 1872 e il 1876 si presentano ai nostri occhi come la
preparazione del Nietzsche nuovo di Umano, troppo umano. Al di là della
predicazione e dell'invettiva del Nietzsche inattuale è possibile infatti
cogliere quel processo di intellettualizzazione radicale e di distruzione di
ogni convinzione che è uno degli aspetti fondamentali della libertà di
spi-rito, come viene enunciata nelle ultime pagine di Umano, troppo umano. Le
illusioni e le consolazioni dell'arte, della metafisica, della religione cadono
« in balia della storia», e solo la storia può rievocarle - e questa è ancora
la nostra fortuna: poter mantenere in noi la possibilità della rievocazione
storica dell'umanità passata. L'importanza della conoscenza storica è
sottolineata da Nietzsche proprio in rapporto alla fine della metafisica,
quando nell'aforisma 37 di Umano, troppo umano scrive: * Qual è comunque
la proposizione principale a cui giunge, attraverso le sue penetranti e
taglienti analisi dell'umano agire, uno dei più arditi e freddi pensatori,
l'autore del libro: Sull'origine dei sentimenti morali [cioè Paul Rée]? "
L'uomo morale" egli dice "non è più vicino al mondo intelligibile
(metafisico) dell'uomo fisico". Questa proposizione, temprata e affilata
sotto i colpi di martello della conoscenza storica, potrà forse un giorno, in
un qualche futuro, servire come l'accetta che reciderà alla radice il "
bisogno metafisico" degli uomini: se più a benedizione che a maledizione del
benessere gene-rale, chi saprebbe dirlo? ma in ogni caso come una proposizione
dalle più importanti conseguenze, feconda e terribile insieme, e che scruta il
mondo in quel modo bifronte, proprio di tutte le grandi co-noscenze». Dieci
anni più tardi Nietzsche citerà ancora una volta in Ecce homo la proposizione
di Rée, presentandola come il preannuncio della sua « trasvalutazione di tutti
i valori ». Ho l'impressione che nessuno degli esegeti di Nietzsche abbia preso
sul serio quel ritorno estremo a Paul Rée. A Rée mancano tuttavia la disciplina
e l'esercizio del senso storico che troviamo invece in tutta l'opera di
Nietzsche, a partire proprio da Umano, troppo umano. Né il nome del massimo
rappresentantedell'età dei lumi, di colui che Goethe chiamava la • luce
di noi tutti » si trova sul frontespizio della prima edizione del « libro per
spiriti liberi » a celebrare la casualità di un giubileo. Esso rappresenta
invece il nuovo programma di Nietzsche, che consiste nel risuscitare e lo
spirito dell'Illuminismo e dello sviluppo progrediente » contro lo spirito di
Rousseau, padre ambiguo delle « mezze verità » della Rivoluzione francese e del
romanticismo. Nel 1876-78 l'antagonismo Voltaire-Rousseau rientra per
Nietzsche in una sorta di schema storico, che vale per l'età moderna nei due
momenti dell'Umanesi-mo-Rinascimento e dell'Illuminismo. L'Umanesimo-
Rinascimento è un movimento di civiltà che viene interrotto da una rivoluzione
(la Riforma) e da una reazione (la Controriforma), così come l'Illuminismo è
stato interrotto dalla Rivoluzione francese e dalla reazione romantica. Dalla
reazione romantica maturano però risultati imprevisti: da un lato il senso
della storia, come forma superiore e prosecuzione dell'Illuminismo, dall'altro,
- come prodotto diret-to, secondo Nietzsche, del senso storico, - il socialismo
(rivoluzione) e l'oscurantismo moderno (in Germania nelle forme ideologiche del
conservatorismo cristiano degli Junker e dell'antisemitismo). Nietzsche è
dalla parte del Rinascimento, dell'Illu-minismo e del senso storico, a cui si contrappongono
di volta in volta le coppie rivoluzionario-reazionarie che abbiamo visto.
I valori positivi del passato non sono di coloro che hanno combattuto o reagito
contro la Riforma e contro la Rivoluzione francese, come nel presente non è la reazione
antisocialista (nel 1878 si hanno le leggi antisocialiste di Bismarck) a cui
Nietzsche senta di aderire. La pacata riflessione storica dello spirito libero
si colloca piuttosto nella vita contempla-tiva; questa comporta non tanto la
rinuncia all'immediatezza vitale dell'azione, quanto e soprattutto il dominio
dello « spirito » sulla pienezza e ricchez-za della « vita » (e quel dominio
avrà significato in proporzione diretta a questa ricchezza e pienezza).
Un modello di questo dominio è il classicismo illu-ministico, tollerante e
cosmopolitico di Goethe, che è il saldo punto di riferimento di tutto il
libro. guerra, bensi come la constatazione del definitivo crepuscolo
degli « ideali » metafisici (Schopenhauer) e mitici (Wagner), a cui
secondo lui avrebbero dovuto approdare per onestà della ragione anche i suoi
amici e seguaci. Tranne alcune rilevanti eccezioni (Overbeck, in particolare,
ma anche Burck-hardt e Karl Hillebrand, che tuttavia non erano propriamente né
amici né seguaci) gli amici (Richard e Cosima Wagner, Erwin Rohde, Malwida von
Mey-senbug) rimasero costernati e, anzi, si sentirono attaccati e provocati,
abbandonati e traditi. Così Nietzsche stesso, che pochi mesi prima aveva
scritto cpistole dedicatorie di Umano, troppo umano a Ri-chard e Cosima Wagner,
una di esse persino in (brutti) versi, dovette rendersi conto dell'abisso che
lo separava non solo dai suoi vecchi amici, ma anche dal suo proprio passato: «
Quell'offuscamento metafisico di tutte le cose vere e semplici, la lotta
condotta con la ragione contro la ragione, con la mira di vedere in ogni e
qualsiasi occasione chissà quali immense meraviglie, per giunta un'arte barocca
di ipereccitazione e esaltazione della smodera-tezza, intendo dire l'arte di
Wagner: queste due cose messe insieme avevano finito per rendermi sempre più
malato e quasi ad estraniarmi dal mio buon temperamento... Mi resi pienamente
conto di tutto ciò nell'estate di Bayreuth [1876]: fuggii via, dopo le prime
rappresentazioni a cui avevo assistito, e mi rifugiai sui monti, e là in un
piccolo villaggio in mezzo alla foresta, nacque il primo schizzo, all'incirca
un terzo del mio libro, allora sotto il titolo del Vomere ». Cosi scriveva
Nietzsche all'inconsola-bile Mathilde Maier, un'amica di Wagner, nel luglio del
1878, e nella stessa epoca a Rée: « I miei conoscenti ed amici (con pochissime
eccezioni) si comportano come se gli avessi rovesciato il pentolino del latte.
Dio li aiuti - io non posso fare altrimenti ». Umano, troppo umano non
era nato come libro po-lemico, lo ripetiamo, ma come superamento di una crisi,
che non era solo di Nietzsche. Perché non vada perduto, nella presente
pubblicazione che non ha commento, riproduciamo qui ciò che l'autore volle
premettere nel 1878 alla prima edizione, ‹ in luogo di una prefazione »,
affinché serva come avviamento alla lettura della prima grande opera veramente
sua. Si tratta della traduzione di un brano tratto dalla versione latina del
Discorso del metodo di Cartesio: *- per un certo tempo considerai le
occupazioni disparate alle quali gli uomini si dedicano in questa vita, e feci
il tentativo di scegliere la migliore tra queste. Ma non è necessario qui
raccontare quali pensieri mi vennero nel far ciò: basti dire che, per parte
mia, nulla mi sembrò essere meglio che attenermi rigidamente al mio proposito,
vale a dire: impiegare tutto il tempo della vita a sviluppare la mia ragione e
a seguire le tracce della verità così come i mi re proponi queche i ri
che gali che, secondo il mio giudizio, non si può trovare in questa vita
nulla di più gradevole e di più in- nocente; oltre a ciò, da quando mi
ero giovato di quel modo di considerare le cose, non passava giorno senza che
io non scoprissi qualcosa di nuovo, che era sempre di un qualche peso e niente
affatto conosciuto dalla generalità degli uomini. La mia anima finalmente
divenne allora cosi piena di gioia, che tutte le altre cose non potevano più
offenderla in alcun modo ›.Mazzino Montinari. Montinari. Refs. Luigi Speranza,
“Grice e Montinari: l’implicatura di Nietzsche” – The Swimming-Pool Library.
Luigi Speranza -- Grice e Monte: la
ragione conversazionale e l’implicatura conversazionale – la prospettiva e la
filosofia della percezione – la scuola di Pesaro -- filosofia marchese -- filosofia
italiana – Luigi Speranza (Pesaro). Filosofo italiano. Pesaro, Marche. Grice: “I like to
illustrate a ‘scientific revolution’ with Del Monte’s refutation on the
equilibrium controversy, since it involves a lot of analyticity that only a
philosopher can digest!” -- essential Italian philosopher. Il marchese Guidubaldo Bourbon Del
Monte (Pesaro), filosoMecanicorum liber, Suo padre, Ranieri, originario da un
famiglia benestante di Urbino, discendente dalla schiatta dei Bourbon del Monte
Santa Maria, fu notato per il suo ruolo bellico e fu autore di due libri
sull'architettura militare. Il duca di Urbino, Guidobaldo II della Rovere, gli
attribuì, per meriti, il titolo di Marchese del Monte, dunque la famiglia
divenne nobile solo un generazione prima di Guidobaldo. Alla morte del padre, ottenne
il titolo di Marchese. Studia matematica a Padova. Mentre era lì, strinse una
grande amicizia con Tasso. Combatté nel conflitto in Ungheria, tra l'impero
degli Asburgo e l'Impero Ottomano. Al termine della guerra, torna nella sua
tenuta a Mombaroccio, vicino Urbino, dove passava i giorni studiando
matematica, meccanica, astronomia e ottica. Studia matematica con l'aiuto di
Commandino. Divenne amico di Baldi, che fu anch'esso studente di Commandino. Ispettore
delle fortificazioni del Granducato di Toscana, pur continuando a risiedere nel
Ducato di Urbino. In quegli anni,
corrisponde con numerosi matematici inclusio Contarini, Barozzi e Galilei e con alcuni di loro si dice abbia avuto anche
relazioni più che professionali.
L'invenzione per la costruzione di poligoni regolari e per dividere in
un numero determinato di segmento qualsiasi linea fu incorporata come caratteristica
del compasso geometrico e militare di Galileo. Proprio fu fondamentale nell'aiutare
Galilei nella sua carriera, che e un promessa ma disoccupato. Raccomanda il
toscano al suo fratello Cardinale, che a sua volta parla con il potente Duca di
Toscana, Ferdinando I de' Medici. Sotto la sua protezione, Galileo ha una
cattedra di matematica all'Pisa. Guidobaldo divenne un amico fidato di Galileo e
lo aiutò nuovamente quando dovette necessariamente fare domanda per poter
insegnare matematica all'Padova, a causa dell'odio e della macchinazione di
Giovanni de' Medici, un figlio di Cosimo de' Medici, contro Galileo. Nonostante
la loro amicizia, M. fu un critico di alcune teorie di GALILEI, come quella
relativa alla legge dell'isocronismo delle oscillazioni. Compone un importante
saggio sulla prospettiva, “Perspectivae Libri VI”, pubblicato a Pesaro che ha
ampia diffusione. E sicuramente, anche secondo il parere di Galileo, uno dei
massimi studiosi di meccanica e matematica. “Mechanicorum liber”. Pisauri. Saggi:
“Mechanicorum” (Pisauri, Girolamo Concordia – Venezia, Deuchino --
Mecanicorum); “Plani-sphaeriorum universalium theorica” (Pisauri, Girolamo
Concordia); “De ecclesiastici calendarii restitutione" (Pisauri, Girolamo
Concordia); “La prospettiva” (Pisauri, Girolamo Concordia -- Roma); “Problematum
astronomicorum” Venezia, Giunta); De cochlea,” Venezia, Deuchino); “Le mechaniche nelle quali si contiene la
dottrina di tutti gl’istrumenti principali da mover pesi grandissimi con
picciola forza” (Venezia, Franceschi);
“Lettere” (Venezia); “La teoria sui planisferi universali” (Firenze). Galileo
(che nel frattempo era stato molto probabilmente anche suo ospite) puo occupare
la cattedra di Padova, grazie anche all’intervento delduca., che nell’ambiente
veneto poteva contare, oltre che sull’amicizia di un Contarini e di un Pinelli,
sull’autorità e l’influenza di M., generale delle fanterie della
Repubblica": Fondazione cardinal Francesco maria delmonte -- guidobaldo-del-monte.
A. Giostra, La stella o cometa nelle lettere a Giordani, Giornale di
Astronomia. Galilei. Guidobaldo II della Rovere Mombaroccio, Enciclopedia
Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. Dizionario biografico degli
italiani, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. Grice: “There possibly is no
equivalent to perspective for the other senses. Prospettiva, as the Italians
call it. They
are obsessed with it. Consider the human body. Consider Apollo del Belvedere –
it is not just a body perceiving another body, there is a perspectival side to
it!” Giambattista del Monte. Guido
Ubaldo de’ marchesi Del Monte; Guidobaldo Del Monte. Monte. Keywords: implicature,
perspective in statuary. Refs.: Luigi Speranza, "Grice e del Monte,"
per Il Club Anglo-Italiano, The Swimming-Pool Library, Villa Grice, Liguria,
Italia.
Luigi
Speranza -- Grice e Monterosso – filosofia italiana – Luigi Speranza (Roma). Filosofo italianno. Roma, Lazio. Vede le
stampe a Buenos Aires il progetto di M.,
denominato neo-latinus. I casi fin qui esaminati non esauriscono la
moltitudine di quelli che vedeno la luce. Si ricordino pertanto anche i
contributi di Tommaso Valperga di Caluso (grammatica universale, 1800), ROVERE (vedasi), Proposta del
provenzale come lingua internazionale, CONSOLI (vedasi), Lingua nazionale della
terra; PORTALUPI (vedasi), Sten.ling.; FACCIOLI (vedasi), Lingue de nazioni e
lingua universale; MAGLI (vedasi), Anti-Babele; ALLIONI (vedasi) BOELLA
(vedasi) Boella (999 Cod.: codice di
corrispondenza amichevole internazionale), HERPITT (vedasi), Niuspik; CALABRESI
(vedasi), Omni-Lingua; ARGENTERI (vedasi), Lingua Euratlantica; PELLEGRINI
(vedasi), Grammatica de lingua italiane semplificate; CIARLANTINI (vedasi), Metodo
tachigrafico. I progetti ivi citati non sono stati esaminati perché le
informazioni che li concernono sono, per ora, di difficile reperimento. Antonio
da Monterroso. Monterosso. Keywords: implicatura, lingua universale. Refs.:
Luigi Speranza, “Grice e Monterosso.” Monterroso.
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